IMPARIAMO A STUDIARE di Antonia D Aria

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1 IMPARIAMO A STUDIARE di Antonia D Aria Fonti: Corradini Sissa «Capire la realtà sociale» pp L.Portolano «Stili cognitivi» Servizio di Assistenza Psicologica per Studenti Universitari iscritti all'ateneo di Padova La mente e l albero di Clemente Danieli Immagini scaricate da Google

2 LA METACOGNIZIONE E quello che stiamo per fare: «CONOSCENZA DELLA CONOSCENZA» Ovvero: PRENDERE COSCIENZA DELLA NOSTRA ATTIVITA CONOSCITIVA

3 Studio=Apprendimento intenzionale VOGLIO RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO STUDIO QUESTO LIBRO PER COMPRENDERLO, MEMORIZZARLO E FARMI INTERROGARE TUTTO QUESTO AVVIENE IN 3 FASI: MA LE VEDREMO DOPO

4 DA DOVE VIENE L INTENZIONALITA??? L INTENZIONA LITA VIENE DAI BISOGNI E DALLE MOTIVAZIONI 2 POTENTI VARIABILI CHE POSSONO FACILITARE L APPRENDIMENTO

5 COSA SONO BISOGNI E MOTIVAZIONI? BISOGNI SONO QUELLI TIPICI DELLA SPECIE MOTIVA ZIONI RIGUARDANO LA SFERA PSICOLOGICA

6 PIRAMIDE DI MASLOW (Psicologo-California-1908/1970)

7 ADESSO RITORNIAMO ALLE 3 FASI DELLO STUDIO SECONDO I MAGGIORI STUDIOSI DI PSICOLOGIA E PEDAGOGIA LO STUDIO EFFICACE AVVIENE ATTRAVERSO QUESTE 3 FASI PRELETTURA LETTURA MEMORIZZAZIONE

8 Prima fase: PRELETTURA FISSO NELLA MIA MENTE IL TITOLO POI IL SOTTOTITOLO L INTRODUZIONE LE PAROLE EVIDENZIATE OSSERVO LE TAVOLE- SCHEMI-IMMAGINI ORGANIZZO E DIFINISCO GLI OBIETTIVI

9 Prima fase: PRELETTURA ORA RISPONDO ALLE DOMANDE IMPORTANTI: DI COSA PARLA QUESTO TESTO? QUANTO MI INTERESSA? SO GIA QUALCOSA O DEVO IMPARARE TUTTO? QUANDO HO RISPOSTO A QUESTE DOMANDE DEVO SOLO DECIDERE CON PRECISIONE IL TEMPO E LO SPAZIO: QUANDO E DOVE STUDIARE

10 SECONDA FASE: LETTURA CERCO DI COMPRENDERE TUTTO QUELLO CHE C è SCRITTO IN CHE MODO?

11 SONO SEMPRE ALLA SECONDA FASE LEGGO IL PRIMO PERIODO E MI FERMO SE C è QUALCHE PENSIERO IMPORTANTE LO SOTTOLINEO OPPURE FACCIO UN CERCHIETTO OPPURE LO EVIDENZIO OPURE FACCIO UNA NOTA A MARGINE VADO AL SECONDO PERIODO E FACCIO LO STESSO

12 SECONDA FASE: LETTURA E IL MOMENTO DI PORSI UN ALTRA DOMANDA IL SECONDO PERIODO E COLLEGATO A QUELLO PRECEDENTE O NO? SE LA RISPOSTA E NO DEVO RITORNARE ALL INIZIO E LEGGERE DI NUOVO, E COSI VIA DICENDO FINO ALLA FINE.

13 SECONDA FASE: LETTURA FACCIO COLLEGAMENTI CON QUELLO CHE SO Già E SE QUALCOSA NON MI E CHIARO? COSA POSSO FARE? VEDERE SU INTERNET VEDERE SUL VOCABOLARIO VEDERE SU ALTRI LIBRI (ANCHE QUELLI DELLE SCUOLE MEDIE) CHIEDERE AI GENITORI CHIEDERE AI COMPAGNI CHIEDERE AGLI INSEGNANTI (LI HO INSERITI PER ULTIMO PERCHE LI VEDO SOLO IL GIORNO DOPO) SOTTOLINEARE-PRENDERE APPUNTI- SCHEMATIZZARE-ECC. ATTENZIONE: QUESTA E LA FASE PIU IMPORTANTE, SE AVRO CAPITO SAPRO ANCHE RIPESCARE DALLA MIA MEMORIA QUELLO CHE SERVE, NON DEVO PREOCCUPARMI SE «PERDO UN PO DI TEMPO IN PIU» IN QUESTA FASE, QUESTO TEMPO LO RECUPERER0 IN SEGUITO.

14 TERZA FASE: MEMORIZZAZIONE SCATENIAMO LA FANTASIA! RIPETERE: A MENTE- A VOCE ALTA-AL COMPAGNO- ALL AMICO-AL GENITORE-ECC. COSTRUIRE UNA MAPPA, UNO SCHEMA, FARE UN RIASSUNTO- RIASSUNTO FARE UN DISEGNO CON LA RAPPRESENTAZIONE DELLE COSE PIU IMPORTANTI REGISTRARE LA PROPRIA VOCE

15 VEDIAMO COSA SOSTENEVA EBBINGHAUS ( )

16 Effetto del super apprendimento EBBINGHAUS DIMOSTRÒ CHE IL SUPER APPRENDIMENTO, FINO AD UNA CERTA SOGLIA MIGLIORA LA MEMORIA. INFATTI AUMENTANDO IL NUMERO DI RIPETIZIONI PROPORZIONALMENTE CRESCE LA MEMORIA. PERÒ SI ARRIVAVA AD UN PUNTO IN CUI RIPETERE ULTERIORMENTE NON SERVE PIÙ AD AUMENTARLA.

17 APPRENDIMENTO MASSIVO E DISTRIBUITO UN CERTO NUMERO DI RIPETIZIONI, DISTRIBUITE NEL TEMPO, HA LO STESSO EFFETTO DI UN NUMERO DI GRAN LUNGA SUPERIORE, CONCENTRATO PERÒ NELLA STESSA SEDUTA. PER CUI ARRIVÒ A RITENERE CHE L APPRENDIMENTO MASSIVO, CONCENTRATO IN UN UNICA VOLTA, È MENO EFFICACE DI QUELLO DISTRIBUITO, RIPARTITO NEL TEMPO.

18 EFFETTO SERIALE È LEGATO ALLA DISPOSIZIONE IN SERIE DELLE COSE DA IMPARARE. LE PRIME SILLABE DI UNA LISTA E LE ULTIME SI RICORDANO PIÙ FACILMENTE DI QUELLE POSIZIONATE NELLA PARTE CENTRALE.

19 CURVA DELL OBLIO IN UN ALTRO ESPERIMENTO MEMORIZZÒ ALCUNE SERIE DI SILLABE E MISURÒ LA MEMORIA DOPO VENTI MINUTI, DOPO UN ORA, DOPO NOVE ORE, DOPO UN GIORNO, DUE GIORNI, SEI GIORNI, TRENTUNO GIORNI. IN TAL MODO POTÉ METTERE IN EVIDENZA COME PROCEDE NEL TEMPO L OBLIO. IN UN PRIMO TEMPO LA MEMORIA CALAVA RAPIDAMENTE. MAN MANO CHE IL TEMPO PASSAVA, PERÒ, EBBINGHAUS SI ACCORSE CHE IL DECADIMENTO DIMINUIVA SEMPRE PIÙ. ERA COME SE LE TRACCE E I RICORDI, PASSATO IL PRIMO PERIODO, DIVENTASSERO PIÙ TENACI.

20 VEDIAMO ORA COSA SOSTENEVA JEROME BRUNER (1915) PSICO-PEDAGOGISTA STATUNITENSE

21 LA CATEGORIZZAZIONE? ORGANIZZARE I DATI SENSORIALI E TRASFORMARLI IN CONCETTI RAGGRUPPARE OGGETTI RAGGRUPPARE INDIVIDUI

22 RAPPRESENTAZIONE OPERATIVA: AZIONE CONCRETA

23 RAPPRESENTAZIONE ICONICA: DISEGNO

24 RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA: ELENCO CARATTERISTICHE, PROPRIETA

25 LE 3 FORME DI RAPPRESENTAZIONE NON SI ESCLUDONO MA PERMANGONO NEL NOSTRO BAGAGLIO DI STRATEGIE

26 Una premessa importante TUTTE LE STRATEGIE E METODI DI STUDIO VANNO PERSONALIZZATI OGNI PERSONA INFATTI HA UNO STILE COGNITIVO

27 QUANTI STILI? DIPENDENTE O INDIPENDENTE DAL CAMPO (CONTESTO) VEDI ESERCIZIO PAG. 509 GLOBALE (SINTESI) O ANALITICO (ANALISI) VISUALE O VERBALE IMPULSIVO O RIFLESSIVO CONVERGENTE (PREVEDIBILE) O DIVERGENTE (CREATIVO)

28 La teoria dell autogoverno mentale di Sternberg STERNBERG SOSTIENE CHE COME UNO STATO HA DIVERSE FORME DI GOVERNO, COSÌ L INDIVIDUO SENTE IL BISOGNO DI GOVERNARE SE STESSO EGLI RICONOSCE CINQUE CATEGORIE, ALL INTERNO DELLE QUALI OGNI INDIVIDUO PROPENDE PER UNO STILE. IN TUTTO GLI STILI SONO TREDICI E SI DIFFERENZIANO PER FUNZIONI, PER FORMA, PER LIVELLI, PER SCOPI, PER INCLINAZIONE.

29 STILE STILI DELL AUTOGOVERNO MENTALE CARATTERISTICHE FUNZIONI LEGISLATIVO ESECUTIVO GIUDIZIARIO FA LE COSE A MODO PROPRIO, AMA COMPITI POCO STRUTTURATI, PROGETTA, CREA ESEGUE DIRETTIVE, AMA SITUAZIONI STRUTTURATE VALUTA, ESPRIME GIUDIZI SU COSE, PERSONE, SOLUZIONI, IDEE FORME MONARCHICO GERARCHICO OLIGARCHICO ANARCHICO ESEGUE UNA COSA ALLA VOLTA, IN SEQUENZA, CON IL MASSIMO IMPEGNO ESEGUE PIÙ COSE IN CONTEMPORANEITÀ MA STABILENDO PRIORITÀ ESEGUE PIÙ COSE IN CONTEMPORANEITÀ MA CON PROBLEMI NELLA PRIORITÀ ESEGUE UN APPROCCIO CASUALE, SFUGGE SISTEMI E COSTRIZIONI LIVELLI GLOBALE LOCALE SI OCCUPA DI QUESTIONI VASTE E ASTRATTE, DEL QUADRO GENERALE SI OCCUPA DEI DETTAGLI, DEGLI ASPETTI PRAGMATICI DELLE SITUAZIONI SCOPI INTERNO ESTERNO LAVORA DA SOLO, È AUTOSUFFICIENTE, INTROVERSO LAVORA CON GLI ALTRI, È ESTROVERSO, INDIPENDENTE INCLINAZIONI LIBERALE CONSERVATIVO OPERA IN MODO NUOVO, EVITA LE CONVENZIONI OPERA IN MODO NOTO, SEGUE LE CONVENZIONI

30 UN ALTRO FAMOSO PENSATORE: GARDNER (11 LUGLIO 1943) E LA TEORIA DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE

31 INTELLIGENZA LINGUISTICA INTELLIGENZA MUSICALE INTELLIGENZA LOGICO- MATEMATICA, (ES. SCRITTORI E POETI); (ES. MUSICISTI E COMPOSITORI); USATA NELLE SCIENZE, NELLA MATEMATICA E FILOSOFIA; INTELLIGENZA SPAZIALE, ESSENZIALE PER L ARTE, LA NAVIGAZIONE. INTELLIGENZA CORPOREA CINESTESICA INTELLIGENZA INTERPERSONALE INTELLIGENZA INTRAPERSONALE PROPRIA DI DANZATORI, ATLETI, ARTIGIANI; LA SENSIBILITÀ NEI RIGUARDI DEGLI ALTRI; LA CONOSCENZA E LA CONSAPEVOLEZZA DI SÉ.

32 LA MAPPA CONCETTUALE E STATA INVENTATA DA QUESTO PROFESSORE SI CHIAMA Joseph D. Novak, è nato nel 1932 negli Stati Uniti Ha scritto molti libri per aiutare gli insegnanti a fare il loro mestiere

33 Vediamo una mappa molto semplice LA GERARCHIA /cmapsuno.html

34 Come si costruisce una mappa concettuale? 1. INDIVIDUARE LA DOMANDA PRINCIPALE, POI CONCETTI COLLEGATI E DISPORLI IN UNA LISTA 2. METTERE IN UN ORDINE (DI IMPORTANZA) I CONCETTI 3. RIVEDERE LA LISTA E, SE NECESSARIO, AGGIUNGERE ALTRI CONCETTI 4. SISTEMARE IL CONCETTO/DOMANDA PIU IMPORTANTE IN CIMA ALLA MAPPA 5. SISTEMARE I CONCETTI CHE VENGONO SUBITO DOPO 6. COLLEGARE I CONCETTI CON DELLE LINEE, NELLE LINEE INSERIRE LA RELAZIONE FRA I 2 CONCETTI 7. RIVEDERE LA MAPPA, TOGLIENO E AGGIUNGENDO CONCETTI, LINEE

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