Facoltà di Scienze umanistiche a.a Storia contemporanea modulo 2
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- Riccardo Palma
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1 Facoltà di Scienze umanistiche a.a Storia contemporanea modulo 2
2 Il lavoro costituente e la Costituzione della Repubblica italiana
3 556 deputati L Assemblea costituente Democrazia Cristiana 207 seggi 37% Partito Socialista Italiano 115 seggi 21% Partito Comunista Italiano 104 seggi 19% Unione Democratica Nazionale (lista liberale) 41 seggi 7% Fronte Uomo Qualunque 30 seggi 5% Partito Repubblicano Italiano 23 seggi 4% Blocco Nazionale Libertà (lista conservatrice) 16 seggi 3% Partito d Azione (lista radicale) 7 seggi 1%
4 I partiti dell arco costituzionale / a DC [Democrazia cristiana] - rapporto ambivalente con il disciolto Partito Popolare, compromesso con il fascismo; - articolata in a) destra simpatizzante per le forme autoritarie b) centro antifascista e moderato (De Gasperi) c) sinistra fautrice della democrazia sociale (Dossetti) PSIUP [Partito socialista italiano di unità proletario] - antifascista - articolato in a) componente massimalista (Nenni); b) componente moderata (Saragat) PCI [Partito comunista italiano] - precocemente attivo nell antifascismo - legato all esperienza sovietica - Togliatti vuole trasformarlo da movimento di avanguardia rivoluzionaria a partito di massa, operante transitoriamente nel quadro della democrazia borghese - Togliatti promuove alleanza con il PSIUP
5 I partiti dell arco costituzionale / b PLI [Partito liberale italiano] - resta legato alla sua tradizione - non ha vocazione di partito di massa - è considerato dalle forze antifasciste responsabile dell avvento del fascismo Partito d Azione -nato nel 1942 per raccogliere lascito antifascista del movimento di Giustizia e libertà (Carlo Rosselli) - orientamento democratico e laico - non ha presa sulle masse - ha vita breve PRI [Partito repubblicano italiano] - si ricollega al repubblicanesimo risorgimentale - molto attivo nella lotta clandestina antifascista - penalizzato nel per l opzione monarchica temporanea delle forze del CLN - accoglie ex-azionisti (La Malfa, Parri).
6 Alcide De Gasperi (trentino, )
7 Palmiro Togliatti (Genova Yalta 1964)
8 Il tema costituzionale il tema costituzionale è tradizionalmente debole in Italia - Il Ministero per la Costituente raccoglie materiali preparatori - Sensibile alla questione e già attivo nel periodo che precede la formazione della Costituente è Giuseppe Dossetti (sinistra democristiana) - il giurista Costantino Mortati sensibilizza l opinione pubblica guardando in particolare al modello costituzionale della Repubblica di Weimar e a quello USA - importante contributo dialettico da Piero Calamandrei, Partito d Azione, giurista, che sostiene modello inglese
9 Il tema costituzionale La Costituente è vincolata: a) alla forma di governo repubblicana dal mandato popolare b) alla forma di Stato democratica dalla precondizione posta dagli Alleati e dal CLN - Il retaggio dell età liberale [e lo Statuto albertino] è stato spazzato via dal fascismo e dalla guerra; - Resta sul campo mattoni prodotti dal crollo dello Stato fascista, che saranno in parte riutilizzati (Pombeni)
10 Il tema costituzionale - 3 Il Ministero per la Costituente si occupò con perizia, sotto la guida tecnica di Massimo Severo Giannini, di preparare i lavori dell Assemblea costituente, colmando in parte la lacuna cultura italiana sulle questioni costituzionali. Esercitò grande influenza nel rilancio del costituzionalismo italiano il giurista COSTANTINO MORTATI (DC), che fin dai primi anni Quaranta aveva avviato un aggiornamento e una riflessione su quel terreno. Rilevante fu la cultura e la sensibilità costituzionale immessa nei lavori dell Assemblea del giurista PIERO CALAMANDREI (Partito d Azione), che sostenne la concezione e liberale laica dello Stato, e di GIUSEPPE DOSSETTI (DC), già impegnato sul tema costituzionale nei primi anni Quaranta e che avrebbe proposto alcuni ordini del giorno fondamentali per i lavori della commissione.
11 Giuseppe Dossetti Genova
12 Costantino Mortati Calabria
13 Piero Calamandrei Firenze
14 I lavori dell Assemblea Costituente / 1 L Assemblea Costituente: - inizia i lavori il 25 giugno delega l elaborazione della bozza a una COMMISSIONE DEI 75, presieduta da Meuccio Ruini - Commissione dei 75 si divide in 3 sottocommissioni (odg Dossetti): a) I sottocommissione: diritti e doveri dei cittadini b) II sottocommissione: organizzazione dello Stato c) III sottocommissione: diritti e doveri economico-sociali - sottocommissioni lavorano nella seconda metà dicembre 1946: comitato di revisione (dei 18) redige il testo - il testo viene votato dai 75 e proposto all Assemblea - la discussione in Assemblea dura marzo-dicembre 1947
15 I lavori dell Assemblea Costituente / 2 Comitato dei 18, che redige il testo: Ruini, Terracini, Tupini, Ghidini, Grassi, Marinaro, Perassi [ufficio di presidenza della commissione dei 75]; Ambrosini, Dossetti, Fanfani, Fuschini, Moro [DC]; Canevari, Paolo Rossi [Psi]; Grieco, Togliatti [Pci]; Calamandrei [PdA] Cevolotto [Democrazia del Lavoro]. E sempre presente Costantino Mortati.
16 I lavori dell Assemblea Costituente / 3 Il 22 dicembre 1947 il testo emendato viene messo ai voti. L Assemblea lo approva con voti favorevoli - 62 contrari La Costituzione della Repubblica italiana - è promulgata il 27 dicembre entra in vigore il 1 gennaio 1948
17 Il capo dello Stato Enrico De Nicola firma il testo della Costituzione appena approvato dall Assemblea, 22 dicembre 1947
18 Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75: Difetti ve ne sono, vi sono lacune e più ancora esuberanze, vi sono incertezze su dati punti; ma vi giungono ormai voci di grandi competenti dall estero e riconoscono che questa carta merita di essere favorevolmente apprezzata, ed ha un buon posto, forse il primo, fra le Costituzioni dell attuale dopoguerra. (relazione finale all Assemblea plenaria)
19 Meuccio Ruini Reggio Emilia
20 Struttura della Costituzione della Repubblica italiana PRINCIPI FONDAMENTALI art PARTE I - Diritti e doveri dei cittadini Titolo I: Rapporti civili art Titolo II: Rapporti etico-sociali art Titolo III: Rapporti economici art Titolo IV: Rapporti politici art PARTE II - Ordinamento della Repubblica Titolo I: Il Parlamento art Sezione I: Le Camere Sezione II: La formazione delle leggi Titolo II: Il Presidente della Repubblica art Titolo III: Il Governo art Sezione I: Il Consiglio dei Ministri Sezione II: La pubblica amministrazione Sezione III: Gli organi ausiliari Titolo IV: La Magistratura art Sezione I: Ordinamento giurisdizionale Sezione II: Norme sulla giurisdizione Titolo V: Le Regioni, le Province, i Comuni art Titolo VI: Garanzie costituzionali art Sezione I: La Corte costituzionale Sezione II: Revisione della Costituzione. Leggi costituzionali DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI disp. I-XVIII
21 Scelte fondamentali dell Assemblea Costituente: I PRINCIPI FONDAMENTALI A PREMESSA 1. Volontà maggioritaria di attribuire un carattere anche programmatico alla Costituzione, che istituisca una serie di obbligazioni a procedere a carico del legislatore, e non soltanto dei limiti all azione di questo e degli altri poteri dello Stato; 2. La carta deve prefigurare lo Stato non solo nelle sue linee giuridiche, ma anche in ordine a principi, indirizzi e fini. 3. Questa scelta, sostenuta tanto dalla sinistra DC (Dossetti), quanto dal PC (Togliatti) e dai socialisti, è avversata da azionisti (Calamandrei) e liberali (Lucifero), che la accusano di costruttivismo e di genericità, preferendo: l essenzialità e l adozione di norme esclusivamente azionabili in sede giudiziale.
22 Scelte fondamentali dell Assemblea Costituente: LA PRIORITA DEI DIRITTI DEI CITTADINI Enfasi sulla Carta dei diritti, concepita come fondamento della costituzione; centralità dell individuo pensato come persona e affermazione della natura originaria dei diritti della persona; non si tratta però di riproposizione dell individualismo liberale: la persona è socializzata valorizzazione della dimensione sociale della vita umana.
23 Ordine del giorno Dossetti, 9 settembre 1946, sui principi ispiratori "La sottocommissione, esaminate le possibili impostazioni sistematiche di una dichiarazione dei diritti dell'uomo; "esclusa quella che si ispira ad una visione soltanto individualistica; esclusa quella che si ispiri ad una visione totalitaria, la quale faccia risalire allo Stato l'attribuzione dei diritti dei singoli e delle comunità fondamentali; "ritiene che la sola impostazione veramente conforme alle esigenze storiche, cui il nuovo statuto dell'italia democratica deve soddisfare, è quella che: a) riconosca la precedenza sostanziale della persona umana (intesa nella completezza dei suoi valori e dei suoi bisogni non solo materiali, ma anche spirituali) rispetto allo Stato e la destinazione di questo al servizio di quella; b) riconosca ad un tempo la necessaria socialità di tutte le persone, le quali sono destinate a completarsi e perfezionarsi a vicenda mediante una reciproca solidarietà economica e spirituale; anzitutto in varie comunità intermedie disposte secondo una naturale gradualità (comunità famigliari, territoriali, professionali, religiose, ecc) e quindi, per tutto ciò in cui quelle comunità non bastino, nello Stato; c) che per ciò affermi l'esistenza sia dei diritti fondamentali delle persone, sia dei diritti delle comunità anteriormente ad ogni concessione da parte dello Stato".
24 Togliatti sul valore storico-programmatico della Costituzione repubblicana e sulla sua funzione di garanzia del futuro nazionale Si afferma in questo momento il principio della responsabilità dei popoli per la loro storia e per il loro destino Tenendo conto di quello che è accaduto, cioè tirando le somme di un processo storico e politico che si è concluso con una catastrofe nazionale in pari tempo del fallimento di una classe dirigente come classe non più nazionale, perché nazionale è soltanto quella classe che quando difende le proprie posizioni e afferma se stessa, difende e afferma gli interessi di tutti gli uomini Garanzie per l avvenire. Vogliamo che quello che è avvenuto una volta non possa più ripetersi. [in Pombeni, La Costituente, p. 132]
25 ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA / 0 PARLAMENTO E POTERE LEGISLATIVO Bicameralismo: scelta di continuità, ricerca di equilibro e di ponderazione Referendum: inteso a bilanciare il ruolo rilevante dei partiti, con il rilancio della sovranità popolare rappresentato dall esercizio della democrazia diretta
26 ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA / 1 GOVERNO PARLAMENTARE La scelta della forma di governo è combattuta: - si temono gli eccessi del parlamentarismo, che rendono il governo ostaggio del legislativo, - si teme la possibile deriva autoritaria di un governo forte, [per esempio a legittimazione popolare diretta tramite elezione, oppure protetto da tempi fissi di durata della legislatura]; In II sottocommissione dopo lunga discussione si adotta l odg Perassi PRI [05/09/1946] con 22 voti e 6 astensioni: si accoglie il REGIME PARLAMENTARE ma da disciplinarsi tuttavia con dispositivi costituzionali idonei a tutelare le esigenze di stabilità dell azione di governo Il dispositivo è la funzione arbitrale affidata al Presidente della Repubblica.
27 ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA / 3 GOVERNO PARLAMENTARE 3) Discorso di Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75, in assemblea plenaria: Si sono evitati due opposti sistemi. Innanzitutto: il primato dell esecutivo che ebbe nel fascismo l espressione più spinta. Non si può dire che appartenga a questo tipo il sistema presidenziale, che fa buona prova negli Stati Uniti d America, con un capo dello Stato che è anche capo del governo ed ha ampi poteri, ma non sembra poter essere trasferito da noi, che non abbiamo la forma federale, né altri elementi d equilibrio col Congresso, d avvicendamento di due grandi partiti che accompagnano quel sistema nella repubblica dalla bandiera stellata. Vi è in Europa una resistenza irreducibile al governo presidenziale, per il temuto aspetto del cesarismo, ed anche per il convincimento (noi non dobbiamo abbandonarlo, ma valorizzarlo) che il governo di gabinetto abbia diretta radice nel governo parlamentare. [prosegue]
28 GOVERNO PARLAMENTARE [Ruini in assemblea plenaria]: ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA / 4 Si è d altra parte evitato il pericolo di mettersi sul piano inclinato del governo di Assemblea. Ha l apparenza di un sillogismo la tesi che, poiché la sorgente di sovranità è unica nel popolo, ed unica deve esserne la delegazione, ogni potere si concentra nel parlamento, e gli altri organi, il governo, il capo dello Stato, la magistratura, ne sono il comitato o i commessi ed agenti d esecuzione. Si nega con ciò la possibilità di forme molteplici e diverse di espressione della sovranità popolare; e si lascia cadere quel tessuto costituzionale di ripartizione ed equilibrio dei poteri, che anche se la formula di Montesquieu è in parte superata ha costituito una conquista ed un presidio di libertà. [Pombeni, 152]
29 ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA / 6 PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA [Mortati] - necessità di un potere neutrale e moderatore, - compito: accertare la corrispondenza degli orientamenti popolari con quelli degli organi rappresentativi e di questi ultimi fra loro, onde mantenere una costante armonia (Pombeni 150). In questo senso il Presidente della Repubblica diventa la CHIAVE DEL SISTEMA DEMOCRATICO - missione: trovare un equilibrio fra il parlamentarismo classico (con il suo deficit di governabilità) e un sistema a governo forte (con rischio di deriva autoritaria) - critiche: Orlando lo giudica un fannullone ; inoltre scarsamente legittimato: dovrebbe essere eletto dal popolo; Ruini lo difende, ritiene che l elezione popolare lo renderebbe più adeguato, ma capisce che Vi è contro, precisa lo stesso Ruini facendo eco a un collega, lo spettro di Cesare, di Bonaparte, di Hitler, ed è una preoccupazione che in molti prevale su ogni altra (137).
30 ORDINAMENTO DELLA REPUBBLICA CORTE COSTITUZIONALE - ispirata al modello USA - voluta dai democristiani - avversata dai liberali, dai socialisti (Nenni), dai comunisti (Togliatti). - Ruini la definisce un organo tecnico, necessario a chiudere il circolo della natura rigida della costituzione, che implica l esistenza di un istanza di giudizio in ordine alla conformità delle leggi ordinarie alla legge costituzionale (Pombeni, p. 137).
31 ASSETTI TERRITORIALI a) La questione più controversa è l adozione dell istituto della REGIONE. Essa è avversata dai liberali (cfr. i discorsi in Assemblea plenaria di Nitti e di Orlando), dai socialisti (Nenni), dai comunisti (Togliatti). Voluta dai democristiani b) principio di sussidiarietà
32 Alcuni rilievi critici alla Costituzione [Martucci] - Repubblicanizza lo Statuto - Lascia irrisolti i 2 problemi connessi: a) della stabilità dei governi b) della trasparenza delle crisi - Non fa proprio con concretezza il principio della separazione, bilanciamento e reciproco controllo dei poteri / al contrario i poteri sono confusi e reciprocamente ricattabili - Inefficienza del bicameralismo perfetto
33 Ritardi macroscopici di attuazione di norme costituzionali - Corte costituzionale: legge che disciplina la nomina dei giudici L. 87 del 1953; entrata in funzione Consiglio superiore della magistratura: dopo l entrata in vigore della Costituzione repubblicana, la materia fu regolata dalla legge 24 marzo 1958, n Regioni ordinarie: legge su elezione dei Consigli regionali 1968; prime elezioni 1970
34 Bibliografia P. Pombeni, La Costituente, Bologna, Il Mulino, 1995 La Costituzione della Repubblica nei lavori preparatori dell Assemblea Costituente, a cura di S.M. Cicconetti, M. Cortese, G. Torcolini, S. Traversa, 8 voll., Camera dei Deputati Segretariato generale, Roma, Edigraf, 1970
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