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1 PROVENIENZA DA ALTRI PAESI DIFFERENZE DI GENERE ED ETÀ Doriano Magosso Direttore SPISAL AULSS 17 1

2 D.Lgs. 81/08: valutazione dei rischi Titolo I, Capo I: Disposizioni generali Art. 2 Definizioni : q) valutazione dei rischi : valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori presenti nell ambito dell organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. 2

3 D.Lgs. 81/08 La TUTELA della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro Miglioramento continuo 3

4 La diversità della forza lavoro Non tutti i lavoratori sono esposti agli stessi rischi. L Agenzia Europea per la Sicurezza e Salute sul Lavoro individua 6 categorie di lavoratori esposti a maggiore rischio: 1. lavoratori immigrati, 2. lavoratori disabili, 3. lavoratori giovani, 4. lavoratori anziani, 5. donne, 6. lavoratori temporanei. 4

5 Il «lavoratore standard» Nella valutazione dei rischi generalmente si ragiona in termini di «lavoratore standard»: lavoratore maschio adulto, di mezza età, di media corporatura, in salute, madrelingua. Ciò può portare ad una situazione non obiettiva e parziale se si considerano invece i lavoratori che ricadono al di fuori di tali «limiti standard». In fase di progettazione di strumenti ed attrezzature si progetta al 95% percentile, ad esempio quando si calcolano peso e statura. Ciò significa che il 5% delle persone non rientrano nei parametri adottati ed hanno quindi difficoltà nel trovare misure adatte a loro in termini di dotazioni di protezione, postazioni e piani di lavoro. 5

6 D.Lgs. 81/08: valutazione dei rischi Titolo I, Sezione II: Valutazione dei rischi Art. 28 Oggetto della valutazione dei rischi : 1. La valutazione di cui all art. 17, c. 1, lett. a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavorativo quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza nonché quelli connessi alle differenze di genere, all età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro. 6

7 La valutazione del rischio come interazione tra lavoro e persona Rumore Movimentazione manuale dei carichi Posture incongrue Movimenti ripetitivi Vibrazioni Condizioni climatiche Polveri Fibre Agenti chimici, biologi e cancerogeni Cadute dall alto LAVORO (rischi in edilizia) Età Genere PERSONA Caratteristiche di personalità Condizioni e stili di vita Atteggiamenti comportamentali Formazione professionale Condizioni di salute Provenienza da altri Paesi 7

8 D.Lgs. 81/08: obblighi del datore di lavoro e del dirigente Titolo I, Sezione I: Misure di tutela e obblighi Art. 18 Obblighi del datore di lavoro e del dirigente : 1. Il datore di lavoro e i dirigenti devono: c) nell affidare i compiti ai lavoratori tenere conto delle capacità* e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e sicurezza; e) prendere le misure appropriate affinché soltanto lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni specifico addestramento accedano alle zone che espongono ad un rischio grave e specifico; * I compiti devono essere quindi affidati ad un lavoratore capace, cioè esperto ed abile. i e li 8

9 Competenza Con il termine competente il riferimento è volto a qualcuno a cui si riconosce una padronanza in determinate attività. Tale padronanza è data sì dal possesso di specifiche abilità, ma è anche frutto di conoscenze ed esperienze acquisite nel tempo e di un accurata riflessione su di esse. Ci si riferisce, quindi, ad una persona particolarmente qualificata rispetto ad un compito o ad una prestazione. La competenza è, dunque, il risultato di un apprendimento inteso come sviluppo personale prodotto dall integrazione di conoscenze, abilità ed esperienze. Essa correla la dimensione cognitiva del sapere con quella operativa del fare. 9

10 Età 10

11 Età dei lavoratori Lavoratori minorenni: da 15 a 18 anni Lavoratori adulti: da 18 a 65 anni Lavoratori giovani : fino a 25 anni Lavoratori che invecchiano : oltre i 45 anni Lavoratori anziani : dopo i 55 anni Lavoratori anziani: oltre i 65 anni Progressivo decremento delle funzioni psico-fisiologiche e aumento delle disabilità e malattie che influenzano la capacità di lavoro. Nel valutare la capacità lavorativa di una persona può essere utile riferirsi anche alla sua età funzionale oltre che alla sua età anagrafica e, comunque, esse vanno valutate in relazione allo specifico lavoro svolto. 11

12 Lavoratori minori in edilizia D.Lgs. 345/99 Attuazione della direttiva 94/33/CE relativa alla protezione dei giovani sul lavoro come integrato e modificato dal D.Lgs. 262/00 La legge si applica ai minori di 18 anni Bambino = minore che non ha ancora compiuto 15 anni di età Adolescente = minore di età compresa tra 15 e 18 anni compiuti L età minima per l ammissione al lavoro è fissata al compimento di 15 anni 12

13 Lavoratori minori in edilizia Indicazioni per la sorveglianza sanitaria nel comparto edile Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro Nel settore edile l idoneità al lavoro dei minori deve essere valutata dal medico competente dell azienda. Nella formulazione del giudizio di idoneità alla mansione è necessario considerare le lavorazioni vietate dalla legge ai minori e le possibilità di deroga previste. Lavorazioni vietate ai minori che possono essere comprese nel settore edile (estratto): lavori comportanti rischi di crolli e allestimento e smontaggio delle armature esterne alle costruzioni; lavori comportanti rischi elettrici da alta tensione; lavorazioni di escavazione, comprese le operazioni di estirpazione del materiale, di collocamento e smontaggio delle armature, di conduzione e manovra dei mezzi meccanici, di taglio dei massi; manovra di apparecchi di sollevamento e trazione meccanica, ad eccezione di ascensori e montacarichi, lavori in pozzi, cisterne ed ambienti assimilabili; condotta dei veicoli di trasporto e di macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica, nonché lavori di pulizia e di servizio dei motori e degli organi di trasmissione che sono in moto; legaggio ed abbattimento degli alberi; produzione e lavorazione di fibre minerali e artificiali; lavori con impieghi di martelli pneumatici, mole ad albero flessibile ed altri strumenti vibranti; uso di pistole fissachiodi di elevata potenza; saldatura e taglio dei metalli con arco elettrico o fiamma ossidrica o ossiacetilenica. 13

14 Lavoratori minori in edilizia Indicazioni per la sorveglianza sanitaria nel comparto edile Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro In deroga al divieto, il datore di lavoro può adibire lavoratori minorenni alle lavorazioni vietate su autorizzazione della Direzione provinciale del lavoro che la concede alle seguenti condizioni: i lavori vietati sono svolti dall adolescente per indispensabili motivi di formazione professionale (es. apprendistato) e soltanto per il tempo strettamente necessario alla formazione stessa; l attività viene svolta in ambienti di lavoro di diretta pertinenza del datore sotto la sorveglianza di formatori competenti anche in materia di prevenzione e di protezione; l attività viene svolta nel rispetto di tutte le condizioni di sicurezza e di salute previste dalla normativa vigente in ordine al quale sarà richiesto parere all ULSS competente per territorio. L autorizzazione della Direzione Provinciale del Lavoro viene rilasciata su richiesta del datore di lavoro che dovrà contemporaneamente attestare il rispetto delle condizioni di sicurezza e salute sul lavoro e la competenza dei formatori in materia di prevenzione e protezione del lavoro. Ricevuta la documentazione, la Direzione Provinciale del Lavoro, esaminerà la pratica e, se completa, chiederà il parere al Servizio SPISAL della ULSS del territorio, che effettuerà una verifica dell ambiente di lavoro. 14

15 Lavoratori minori in edilizia D.Lgs. 345/99 e D.Lgs. 262/00, Indirizzi applicativi della Regione Veneto COMPARTO MANSIONE OPERAZIONI SVOLTE RISCHI SORVEGLIANZA SANITARIA OBBLIGATORIA COMPATIBILITÁ MINORE Muratore, carpentiere Demolizioni, lavori in galleria, lavori stradali, allestimento e smontaggio ponteggi, impiego di cementi, malte, disarmanti, bitumi, strumenti vibranti, carpenteria in legno e in ferro, perforazione pozzi, consolidamento rocce Rumore, polveri (anche silicotigene), vibrazioni mano- braccio, sostanze chimiche, macroclima, movimentazione carichi, amianto SÌ NO Autista Conduzione macchine operatrici, carico-scarico Rumore, vibrazioni total body, postura, movimentazione carichi, polveri In base alla valutazione dei rischi NO EDILIZIA Asfaltatore Lavori di asfaltatura di strade, lavori di impermeabilizzazione Rumore, vibrazioni total body e mano-braccio, uso di catrami (cancerogeni), macroclima, polveri SÌ NO Muratore/manovale Lavori manuali, impiego malte e cementi, ecc. di Polveri, rumore, macroclima, movimentazione carichi, postura In base alla valutazione dei rischi SÌ * Imbianchino Pitture murarie, saltuarie verniciature a pennello con esclusione di sostanze pericolose Postura, macroclima, polveri In base alla valutazione dei rischi SÌ Restauratore Restauro di edifici, sabbiatura Postura, polveri silicotigene, rumore, chimiche, resine anche sostanze SÌ NO Piastrellista Posa in opera di pavimenti Rumore, polveri, postura In base alla valutazione dei rischi SÌ * * Lavorazioni per le quali è stato individuato il rischio rumore (per i minori no esposizione media giornaliera superiore a 90dBA e obbligo di controllo sanitario) 15

16 Lavoratori giovani: caratteristiche Meno informati circa i rischi lavorativi e sui loro diritti e doveri in materia di salute e sicurezza sul lavoro Scarsa esperienza Scarsa consapevolezza delle questioni concernenti la salute e la sicurezza Negligenza dei datori di lavoro che spesso non suppliscono fornendo appropriata formazione/supervisione e le necessarie salvaguardie Dovrebbero essere collocati in posti di lavoro sicuri e adeguati alle loro competenze, capacità mentali e fisiche e ricevere formazione e supervisione adeguata 16

17 Lavoratori giovani: alcuni dati Più esposti a rischi fisici sul lavoro quali: rumore, vibrazioni, caldo e freddo, manipolazione di sostanze pericolose Più esposti a lavori fisicamente faticosi (posture scorrette, movimentazione di carichi pesanti, lavoro ripetitivo) e quindi esposti ad elevato rischio di disturbi muscoloscheletrici (compresi disturbi dorso- lombari) Spesso lavorano nei settori più rischiosi Più lavoro a turni, lavoro nei weekend, ore di lavoro irregolari e contratti precari Maggiore rischio di infortuni sul lavoro: nella fascia di età anni il rischio di infortuni non mortali è superiore di oltre il 40% rispetto all intera forza lavoro L edilizia è il comparto che fa registrare il più elevato numero di infortuni mortali tra i giovani lavoratori 17

18 Lavoratori più anziani In relazione alla capacità lavorativa delle persone più anziane si è notato che le differenze all interno della popolazione lavorativa più anziana sono maggiori rispetto a quelle tra il gruppo dei lavoratori giovani e anziani Da una parte i lavoratori più anziani subiscono un declino di alcune abilità (forza muscolare, vista, udito) ma dall altra hanno delle strategie di compensazione derivanti dall esperienza che possono portar loro vantaggio La maggioranza dei lavoratori gode di buona salute fisica e mentale e può lavorare efficacemente fino ai 65 anni Ciò nonostante numerosi studi confermano che l abilità lavorativa varia a seconda dell età principalmente a causa del declino di capacità fisiche e di adattamento e di alcune capacità psicofisiologiche (percezione, efficienza degli organi di senso) 18

19 Lavoratori più anziani Nei lavoratori anziani si osserva un incidenza maggiore di patologie cardiovascolari, respiratorie e muscoloscheletriche e di disordini ormonali e metabolici; c è un deterioramento della vista; decresce la capacità di adattamento dell organismo al lavoro notturno ed aumentano i disturbi del sonno. Per tutelare i lavoratori più anziani andrebbero evitati o ridotti le posture scomode, gli sforzi estremi, le eccessive costrizioni temporali (es. catena di montaggio o assegnazione di obiettivi di rendimento troppo elevati), le condizioni ambientali dannose o inadeguate (ad es. in termini di temperatura, di rumore o di illuminazione), il lavoro notturno ed il lavoro a turni. 19

20 Sovraccarico biomeccanico: quando si verifica? Da movimentazione manuale dei carichi Azioni di movimentazione (sollevamento, tiro, spinta, trasporto) di carichi di peso pari o superiore a 3 Kg, svolte in modo non occasionale Da movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori Movimenti frequentemente e rapidamente ripetuti, uguale a se stessi, condotti per lunghi periodi del turno di lavoro e richiedenti sviluppo di forza manuale; presupponenti posture incongrue dei segmenti dell arto superiore e non alternati con adeguati periodi di recupero e di riposo. Da vibrazioni (sistema mano-braccio, corpo intero) 20

21 D.Lgs. 81/08 Allegato XXXIII - Movimentazione manuale dei carichi La prevenzione del rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari, connesse alle attività lavorative di movimentazione manuale dei carichi deve considerare, in modo integrato: Elementi di riferimento Caratteristiche del carico Sforzo fisico richiesto Caratteristiche lavoro dell ambiente Esigenze connesse all attività RIFERIMENTI A NORME TECNICHE di Fattori individuali di rischio inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delle differenze di genere e di età indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dal lavoratore insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione o dell'addestramento Le norme tecniche della serie ISO (parti 1-2-3) relative alle attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza) sono da considerarsi tra quelle previste all'articolo 168, comma 3. 21

22 La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori Il rischio deriva da una modalità di lavoro a cicli con movimenti e/o sforzi ripetuti che diventa pericolosa in presenza di: carenza di periodi di recupero elevata frequenza d azione impiego di forza postura e/o movimenti incongrui (o estremi) degli arti sup. stereotipia dei movimenti Altri fattori in grado di amplificare il rischio, quando concomitanti: utilizzo di strumenti vibranti e utensili con impugnatura inadeguata, contatto con il freddo, esecuzione di lavori di precisione, uso di guanti inadeguati, ritmi di lavoro determinati dalla macchina. 22

23 La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide Il rischio deriva prevalentemente da: lavoro fisico pesante movimenti di sollevamento, flessione o torsione del tronco vibrazioni trasmesse al corpo intero 23

24 La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico del rachide Masse di riferimento internazionale: indicate dalla normativa tecnica UNI EN : sicurezza del macchinario m.m. di macchinario e di parti componenti il macchinario ISO : sollevamento e trasporto ISO : spinta e traino ISO : m.m. di carichi leggeri ad alta frequenza 24

25 Massa di riferimento secondo UNI EN

26 Massa di riferimento secondo ISO

27 ISO : 1: questioni legate al genere Il valore di 25 Kg per la popolazione lavorativa adulta protegge il 95% dei maschi ma solo il 70% delle femmine. Occorre identificare un limite ponderale che protegga almeno il 90% delle lavoratrici donna. L ISO assegna questo requisito protettivo ai 20 Kg anche ai 15 Kg e ai 23 Kg, quale adottare???). Kg (in realtà Il valore di 20 Kg per la popolazione femminile proposto dal R.D. 635/1934 resta valido (tuttora vigente). La norma UNI EN suggerisce il valore di 15 Kg che protegge il 90% delle donne (non esplicitamente richiamata dal D.Lgs. 81/08, rivolta ai progettisti di macchine). 27

28 Indice di sollevamento Il metodo NIOSH prevede un equazione per la determinazione del peso limite raccomandato per le azioni di sollevamento. Il rapporto tra il peso raccomandato e il perso realmente sollevato dà luogo all indice di sollevamento. IS = peso realmente sollevato peso raccomandato Il peso raccomandato è calcolato a partire dal peso massimo sollevabile in condizioni ideali (massa di riferimento o costante di peso) ridotto in funzione dell intervento di altri elementi di rischio (fattori moltiplicativi). Altezza, dislocazione verticale, distanza orizzontale dal corpo, asimmetria, presa, frequenza 28

29 Masse di riferimento La proposta dei ricercatori dell EPM di Milano La proposta del gruppo di lavoro del CRREO della Regione Veneto 29

30 Approccio ergonomico all eliminazione o riduzione del rischio da MMC Appendice A ISO Caratteristiche fisiche del personale che esegue sollevamenti La capacità di sollevamento e trasporto varia in funzione delle capacità fisiche individuali. Essa varia, inoltre, tra donne e uomini: la differenza tra la capacità di sollevamento di una donna sana è mediamente pari a due terzi rispetto a quella di un uomo. Età: i soggetti giovani possono risultare più in forza ma essere meno esperti e quindi adottare comportamenti errati durante il sollevamento. Le persone anziane risultano più sensibili, a causa della ridotta elasticità, a variazioni improvvise del sistema muscolo-scheletrico. Questa riduzione risulta più marcata dopo i 45 anni. 30

31 Rischi specifici in edilizia Un esempio MANSIONE Muratore / Manovale / Carpentiere in legno /Addetto alle manutenzioni / Posatore di pavimenti Rumore Polveri miste, silice Cemento Polveri di legno Microclima sfavorevole FATTORI DI RISCHIO Vibrazioni mano-braccio Movimentazione manuale di carichi, posture incongrue Movimenti ripetitivi Caduta dall alto Visita medica Audiometria PROTOCOLLO Prove di funzionalità respiratoria, questionario. Eventuale Rx torace con periodicità in base al rischio pneumoconiotico ed anzianità di esposizione. Questionario sui disturbi nasali. Visita ORL (su indicazione del MC). ECG su indicazione del MC / > 45 anni Esami ematochimici per la valutazione di patologie del sangue, dismetaboliche, epato-renali su indicazione del MC FPG (fotopletsmografia) su indicazione del MC Valutazione rachide e apparato muscoloscheletrico ECG su indicazione del MC / > 45 anni Valutazione mirata delle patologie muscoloscheletriche dell arto superiore Valutazione dell equilibrio, neurologica (epilessia, ), cardiovascolare (aritmie, ), dismetabolica e d organo (diabete, sangue, rene, fegato, ) visiva. Fonte: Indicazioni per la sorveglianza sanitaria nel comparto edile Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro 31

32 La caduta dall alto in edilizia FATTORE DI RISCHIO ELEMENTI UTILI PER L ANAMNESI LAVORATIVA ELEMENTI DI PREVENZIONE PATOLOGIE DA VALUTARE CON PARTICOLARE ATTENZIONE IN RAPPORTO AI RISCHI E ALL IDONEITÁ ALLA MANSIONE CADUTA DALL ALTO È il rischio più grave e diffuso di infortunio nei cantieri edili, sia per i muratori che operano in altezza che per tutti coloro che per vari motivi si trovano a salire in alto sulle opere provvisionali o sulle strutture in costruzione Attento e corretto utilizzo dei sistemi di protezione collettiva (ponteggi, parapetti, ) Utilizzo di DPI anticaduta a marcatura CE Cardiopatie ischemiche e/o aritmie Disturbi dell equilibrio Ipotensione/ipertensione grave Epilessia non in compenso farmacologico Deficit visivi gravi non correggibili Etilismo Uso di stupefacenti Uso di farmaci psicoattivi Fonte: Indicazioni per la sorveglianza sanitaria nel comparto edile Coordinamento Tecnico Interregionale della Prevenzione nei Luoghi di Lavoro 32

33 Provenienza da altri Paesi 33

34 Edilizia: alcuni dati Costruzioni: infortuni avvenuti in Italia a lavoratori stranieri nel 2009 Costruzioni: infortuni avvenuti nel Veneto negli anni

35 Edilizia: alcuni dati Regione Veneto Infortuni per Paese di nascita Anni

36 Edilizia: alcuni dati Regione Veneto Infortuni per genere e per Paese di nascita Anni MASCHI FEMMINE 36

37 Lavoratori immigrati: alcune caratteristiche Basso livello di istruzione e difficoltà nella validazione delle proprie qualifiche (es. diploma di laurea) Barriere linguistiche e culturali che ostacolano la comunicazione e la formazione in materia di sicurezza e salute Scarsa conoscenza del mercato del lavoro Strategie di ricerca del lavoro meno efficienti Prioritaria esigenza di garantire a se stessi e alle loro famiglie uno stato di sicurezza sociale ed economica rispetto a tutti gli altri aspetti compresa la propria salvaguardia Presenza del fenomeno del machismo in materia di sicurezza 37

38 Lavoratori immigrati: alcuni dati Elevata occupazione in settori ad alto rischio (es. edilizia) Occupazione in lavori poco specializzati Più esposti a infortuni e malattie occupazionali Condizioni di lavoro meno favorevoli (lavori più faticosi fisicamente e monotoni, maggior numero di ore di lavoro, stipendi inferiori, maggiore lavoro a turni) Maggiore presenza di disturbi muscoloscheletriche legati al lavoro dell udito e di patologie In Italia il tasso di infortunio sul lavoro è di 1:23 lavoratori per gli italiani, 1:1616 per gli immigrati. La distribuzione degli infortuni sul lavoro per età degli immigrati rispecchia quella delle forze di lavoro occupate: si tratta prevalentemente di giovani, il 45% ha meno di 35 anni e il 90% meno di 50. (Dati Rapporto INAIL 2009) 38

39 Lavoratori immigrati in edilizia Aumento esponenziale dell utilizzo di manodopera immigrata nel settore delle costruzioni negli ultimi anni. Almeno immigrati occupati in edilizia (dati Filca CISL, 2006), circa il 22% della forza lavoro con punte di oltre il 30% in alcune aree geografiche del Nord Italia. Settore delle costruzioni implicazioni complesse dovute a: impiego diffuso di lavoratori clandestini, ricorso esteso a lavoro nero e intermediazione illegale di manodopera. Nel 2009 ci sono stati infortuni nel settore delle costruzioni, di cui 218 mortali infortuni (21%) hanno riguardato lavoratori stranieri, con 42 casi di infortunio mortale (19%) a dimostrazione dell alta rischiosità del settore, primo per numero di infortuni e di decessi riguardanti stranieri. (Dati Rapporto INAIL 2009) Importanza della formazione professionale per la crescita e l integrazione ma anche per la prevenzione: il 70% degli stranieri lavora come operaio comune, rispetto al 30% dei lavoratori totale; gli operai specializzati e di IV livello rappresentano il 9% della forza lavoro straniera a fronte del 30% della forza lavoro complessiva. (Dati Fillea CGIL, 2006) 39

40 Lavoratori immigrati in edilizia: alcune indicazioni 1. Favorire nei cantieri edili una comunicazione efficace ai fini della sicurezza 2. Promuovere l assunzione di decisioni e di favorevoli alla salute e alla sicurezza sul lavoro comportamenti 40

41 Lavoratori immigrati in edilizia: alcune indicazioni 1. Favorire nei cantieri edili una comunicazione efficace ai fini della sicurezza Ruolo strategico del capo-cantierecantiere rispetto ai temi della sicurezza e dell integrazione in un cantiere dove lavorano persone provenienti da luoghi e culture diverse. Capo-cantiere individuato come centro motore delle relazioni organizzative ed interpersonali e come referente per gli immigrati in grado di aiutarli a superare le barriere linguistiche e di comunicazione. (Ricerca sui lavoratori immigrati impiegati nella costruzione degli impianti per le Olimpiadi 2006 e di altre grandi opere nella provincia di Torino) Avere un ruolo di responsabilità in cantiere comporta anche condividere la responsabilità rispetto alla salute dei lavoratori. Compito di trasmettere a chi lavora con lui il senso del rischio e della relativa prudenza che sono la base per le regole. Consapevolezza di come il proprio ruolo induca nei subalterni un comportamento imitativo. 41

42 Lavoratori immigrati in edilizia: alcune indicazioni 1. Favorire nei cantieri edili una comunicazione efficace ai fini della sicurezza Strategie per gestire e coordinare le differenze Ascolto: uscire da sé per entrare nell altro, mettersi nei panni di, provare a capire le idee e le motivazioni altrui, chiedere informazioni Decostruzione: smontare i concetti di cultura, razza, immigrati e porre attenzione all individuo nella sua unicità Rispetto dell universalità dei diritti umani e delle libertà fondamentali etnia, Corresponsabilità e universalità dei doveri: evitare il buonismo per integrare e non discriminare Elasticità e apertura: l organizzazione, laddove possibile, deve tener conto delle istanze particolari di ogni lavoratore (es. tradizioni, festività, bisogni familiari, ecc.) 42

43 Lavoratori immigrati in edilizia: alcune indicazioni 2. Promuovere l assunzione di decisioni e di comportamenti favorevoli alla salute e alla sicurezza sul lavoro Prioritariamente preoccuparsi della conoscenza sufficiente della lingua italiana scritta e orale. Incremento delle conoscenze sulle modalità di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e sull esercizio dei propri diritti di lavoratori. Lo svantaggio iniziale del lavoratore straniero (scarsa conoscenza ed esperienza) può consentire risultati migliori (quanta fatica per correggere nei lavoratori italiani, vecchi di mestiere, abitudini consolidate e pregiudizi con risultati non sempre convincenti?). Informazione, formazione e addestramento: previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso formativo e, con riferimento alla formazione, anche nel rispetto delle conoscenze linguistiche. Principio di effettività nell ambito della informazione, formazione e addestramento: non rispetto meramente formale ma positiva azione del datore di lavoro volta ad assicurarsi che le regole in questione vengano assimilate dai lavoratori e vengano rispettate nell ordinaria prassi di lavoro. 43

44 Conclusioni 44

45 Punti chiave per una valutazione dei rischi «attenta all inclusione» Attribuire la debita importanza alle questioni della diversità e assumere un impegno concreto al riguardo. Considerare la diversità della forza lavoro una ricchezza (e non un problema). Prendere in considerazione l intera forza lavoro. Tenere conto delle necessità di tutte le categorie che compongono la forza lavoro nella fase di progettazione e di pianificazione, invece di trovarsi a dover introdurre adeguamenti in caso di assunzione di lavoratori disabili, anziani o immigrati. Fornire agli incaricati della valutazione dei rischi, ai dirigenti e ai supervisori, ai rappresentanti per la sicurezza ecc. una preparazione e le informazioni pertinenti sulle questioni legate alla diversità in relazione ai rischi in termini di salute e di sicurezza. 45

46 Punti chiave per una valutazione dei rischi «attenta all inclusione» Fornire a tutti i lavoratori una formazione adeguata sulla sicurezza e la salute sul lavoro; elaborare materiali di formazione su misura in base alle necessità e alle specificità dei lavoratori. Una valutazione dei rischi improntata all inclusione deve adottare un metodo partecipato, che coinvolga i lavoratori interessati e sia basato su un esame della situazione effettiva di lavoro. 46

47 Punti chiave per una valutazione dei rischi «attenta all inclusione» Una valutazione dei rischi per le categorie di lavoratori maggiormente esposti, che elimini i rischi e affronti i pericoli all origine, va a vantaggio di tutti i lavoratori indipendentemente dall età, dal genere, dalla nazionalità e dalle caratteristiche fisiche. Alcuni esempi di misure che potrebbero avvantaggiare l intera forza lavoro: adeguamenti dei locali e delle postazioni di lavoro, per esempio installando rampe di accesso, ascensori, interruttori di illuminazione e scalini bordati di una vernice chiara ecc.; adozione di strumenti più ergonomici (adattabili alle specificità di ciascun lavoratore indipendentemente dalla statura e dalle caratteristiche). In tal modo il lavoro o il compito possono essere svolti da una gamma più ampia di lavoratori (donne, lavoratori anziani, persone di bassa statura ecc.), per esempio rendendo necessaria una minore forza fisica; fornitura di tutte le informazioni in materia di salute e di sicurezza in formati accessibili (allo scopo di renderle più comprensibili ai lavoratori immigrati). 47

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