"TRASFORMAZIONI DI MILANO TRA LA FINE DELL'800 E I PRIMI DEL '900" A CURA DI LUCA CIPOLLA, EDOARDO COLOMBO, SIMONE QUINTE', SHAI RABA'

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2 INDICE "TRASFORMAZIONI DI MILANO TRA LA FINE DELL'800 E I PRIMI DEL '900" A CURA DI LUCA CIPOLLA, EDOARDO COLOMBO, SIMONE QUINTE', SHAI RABA' - INTRODUZIONE - CONTESTUALIZZAZIONE STORICA - TRASFORMAZIONI URBANISTICHE - TRASFORMAZIONI ECONOMICHE - PROTAGONISTI "CARLO ERBA: L'AFFASCINANTE STORIA DEL "SCIUR CARLO", UN UOMO CHE HA TRASFORMATO UNA PROFESSIONE" A CURA DI GIULIA BALZARINI, RICCARDO SANSONETTI, GIOVANNI TRIONI - LA MILANO DEGLI ANNI GIOVANILI DI CARLO ERBA: INIZIO DEL PROCESSO DI MODERNIZZAZIONE E DELLE INNOVAZIONI TECNICO SCIENTIFICHE ED ECONOMICHE - DALLA FONDAZIONE AI PRIMI DEL NOVECENTO - DALLA COSTITUZIONE DELLA SOCIETA' CARLO ERBA A DERGANO ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE - IL SECONDO DOPOGUERRA E GLI ANNI SESSANTA - DAGLI ANNI SETTANTA AGLI ANNI NOVANTA - LA COMUNICAZIONE "L INDUSTRIA FARMACEUTICA" A CURA DI MATTEO CASIERI, DAVIDE GIGLIO, RICCARDO ZANABONI

3 - NASCITA E STORIA ( ) - MODELLO DI RICERCA - PRIME IMPORTANTI INDUSTRIE FARMACEUTICHE IN ITALIA - LA PRIMA INDUSTRIA FARMACEUTICA ITALIANA - LA RICERCA ATTIVA - ALCUNI PRODOTTI CARLO ERBA - GLI ATTREZZI DEL MESTIERE - CURIOSITÀ "LA CITTA' CHE CAMBIA: TRA NOVECENTO E DUEMILA" A CURA DI MARIA MINIC, ALESSANDRO RICOTTI, GIACOMO SIMONELLI, CARLO STIGLIANO - INTRODUZIONE - TRASFORMAZIONI URBANISTICHE ZONA 9 - CIÓ CHE SE NE VA.. - E CIÓ CHE RIMANE.. - CAUSE SOCIO-ECONOMICHE DEL CAMBIAMENTO ED EFFETTI SULLA SOCETA - MILANO CITTA' INTERNAZIONALE "GIORNALINO DI ZONA" A CURA DI STEFANIA BARBIERO, ROSALBA FUCCI, TANCREDI SORGI - ANALISI DEL MENSILE "MILANOSETTE - INTERVISTA A ENZO DE BERNARDIS (DIRETTORE DEL MENSILE "MILANOSETTE - CONFRONTO CON QUALCHE ARTICOLO TROVATO SU ALTRI GIORNALI - OSSERVAZIONI A MARGINE DELLA NOSTRA RICERCA SUL TERRITORIO

4 FONTI CREDITI Il lavoro è stato realizzato dagli alunni della classe 4G del Liceo Cremona, con il coordinamento delle professoresse Silvia Bartoli (italiano), Wilma Consonni (Scienze) e Luisa Riva (Storia e Filosofia). La copertina è una rielaborazione del manifesto originale del Cinema Rex, realizzato al Museo del Cinema di Milano.

5 TRASFORMAZIONI DI MILANO TRA LA FINE DELL'800 E I PRIMI DEL '900 INTRODUZIONE Fra Ottocento e Novecento, Milano ha subito diverse trasformazioni dovute al radicale cambiamento della situazione politica, economica e culturale in atto. I neo-cittadini italiani, infatti, si ritrovarono in un periodo di transizione e di sostanziale novità. Per prima cosa bisogna ricordare che l Italia era stata unificata da poco tempo e che le istituzioni presenti erano ancora molto primitive. Inoltre le città, e Milano in particolare, stavano subendo una rapida modernizzazione con l introduzione delle grandi fabbriche e industrie che, più avanti, sarebbero diventate fondamentali per lo sviluppo economico e sociale del paese stesso. In questo periodo inoltre, emersero individualità eccezionali nel settore secondario, che contribuirono alla creazione di un area industriale nell hinterland milanese che migliorò la qualità e le condizioni di vita dei cittadini.

6 CONTESTUALIZZAZIONE STORICA Nel 1859, dopo aver superato con successo la seconda guerra di indipendenza dall Austria, la Lombardia entra a far parte del Regno di Sardegna. Nel 17 marzo del 1861 viene proclamato il Regno d Italia, con primo re Vittorio Emanuele II e Cavour come presidente del Consiglio. Il 12 dicembre 1865 viene fondata da Luigi Luzzatti, la Banca Popolare di Milano, una cooperativa di credito capace di assicurare ai propri soci una sostenibilità e una competitività di fronte alla crescente forza dell'alta borghesia nella crescita industriale che caratterizzava la fine dell'ottocento nel capoluogo lombardo; la banca inizia la sua attività il 25 gennaio In questo periodo, inoltre, viene ultimata la galleria Vittorio Emanuele II, la famosa galleria che collega piazza della Scala e piazza Duomo, simbolo che rappresenta, a quei tempi, la modernità della città milanese. Per la costruzione il comune indisse un concorso internazionale al quale parteciparono 176 architetti, vinse Giuseppe Mengoni. Nel 1872 nasce l'importantissima azienda fondata da Giovanni Battista Pirelli che occuperà un importante ruolo nell'economia della città milanese. Il 5 marzo 1876 esce il primo numero del Corriere della Sera, fondato e diretto dall'ex garibaldino Eugenio Torelli Viollier, giornale che diventerà il primo quotidiano italiano per tiratura e rilevanza politica. Per il lancio venne scelta la prima domenica di Quaresima (tradizionalmente quel giorno i giornali milanesi non uscivano). Il Corriere sfrutta quindi l'assenza di concorrenza; però, per non inimicarsi l'ambiente ecclesiastico, devolve in beneficenza il ricavato del primo numero. Il giornale era di quattro pagine, stampate in copie. Come sede del nuovo giornale fu scelto un luogo di prestigio, la centralissima Galleria Vittorio Emanuele. Tutta la redazione era costituita da due stanze ed era composta da tre soli redattori (oltre al direttore) e da quattro operai. Nel 1882 la Pinacoteca di Brera si separa dall'accademia di Belle Arti costituendosi in istituto amministrativamente e scientificamente autonomo. La direzione viene affidata a Giuseppe Bertini. E' aperta al pubblico pagando un biglietto. Sempre nel 1882 nasce a Milano il Partito Operaio Italiano composto esclusivamente da operai, indipendente da ogni altro partito o gruppo e quindi anche dagli elementi socialisti e

7 anarchici. Questo partito aveva una struttura più simile ad un'organizzazione sindacale che a un partito politico. Nel 1883 viene inaugurata a Milano la prima centrale elettrica d Europa, la seconda dopo New York, su progetto di Giuseppe Colombo. Tra il XIX e il XX secolo, Milano ha un incredibile sviluppo del settore secondario e del settore terziario che la mette al centro degli avvenimenti economici del Paese. Nel 1893 la Edison, che aveva come presidente proprio Giuseppe Colombo, impianta a Milano la prima tranvia elettrica sperimentale, primo tassello di una vasta rete che la Edison gestì fino al I brevetti di Thomas Edison basati sulla corrente continua si rivelavano però ben presto superati; dal 1895 un pool di banche italiane, guidati dalla neo costituita Banca Commerciale Italiana, rilancia l'impresa adottando il sistema della corrente alternata, anche grazie ad opportuni accordi con la AEG e investendo via via nuovi capitali. Già poco prima della Prima Guerra Mondiale la Edison rientra tra le grandi imprese produttrici di energia elettrica e il suo titolo azionario è considerato "la rendita lombarda". Per fronteggiare l'aumento della popolazione, provocato dall'immigrazione di famiglie giovani, nei primi venti anni del Novecento, il Comune costruisce numerose scuole elementari, che persistono tuttora. Milano è sede dell'esposizione Universale del 1906, l odierna EXPO, che celebra l'apertura del Traforo del Sempione: si tenne dal 28 aprile all'11 novembre di quell'anno in padiglioni ed edifici appositamente costruiti alle spalle del Castello Sforzesco. Per l'occasione sono investiti 13 milioni di lire dell'epoca, le nuove costruzioni sono 225 tra cui l'acquario civico, il terzo acquario più antico d'europa. Costruito su progetto dell'architetto

8 Sebastiano Locati, l'acquario viene inaugurato il 28 aprile del 1906, ed è considerato uno degli edifici di maggior pregio e significato del liberty milanese. Nel 1902 per la prima volta sono collegate telefonicamente Milano e Parigi. Milano è, all'inizio del Novecento, città socialista, di lotte operaie; nel 1911 si trasferisce in città la sede del giornale socialista ufficiale l'avanti!. In questi anni avviene anche una lotta all'interno della Frazione Giovanile Socialista per contrastare le posizioni di chi vorrebbe farne un organismo puramente culturale. Nel 1913 nasce l'unione sindacale milanese che sarà alla testa degli scioperi che scoppiano nei mesi di aprile a maggio quando viene arrestato e condannato Filippo Corridoni, uno dei maggiori esponenti del movimento. Le agitazioni si concludono con la sconfitta del movimento sindacale. È del 1914 l'elezione di Emilio Caldara, primo sindaco socialista della città. In questi anni Milano è anche centro intellettuale del futurismo italiano. Il 14 novembre 1914, sempre a Milano inizierà la stampa del Il Popolo d'italia, il quotidiano interventista fondato da Benito Mussolini.

9 TRASFORMAZIONI URBANISTICHE La Milano di fine 800 e inizi 900 continua a mutare aspetto con crescente rapidità sull onda della volontà di rinnovamento del periodo liberale, percepitasi sin dalla fine della dominazione austriaca nel 59. Un passo importante si ha con l introduzione di un primo piano regolatore generale, affidato nell 84 all ingegnere Beruto, da cui il piano prende il nome. Infatti precedentemente lo sviluppo della città era in mano esclusivamente ai privati, e il ruolo del Comune era quello di mediare fra gli interessi delle varie società, provocando disaccordi e soluzioni poco pratiche e discutibili sul piano dell urbanistica. La situazione poteva essere accettabile finché la lottizzazione fondiaria riguardava territori all interno delle mura spagnole, e quindi già inquadrati in un consolidato sistema di strutture viarie, ma sorgono problemi quando si proietta verso i terreni agricoli liberi verso l esterno, edificati senza un tessuto stradale coerente con quello della città, soffocandone la crescita. Il Castello Sforzesco e la piazza d'armi In particolare, il problema legato alle controversie riguardo l edificazione della piazza d Armi e delle aree inedificate circostanti il Castello Sforzesco, che aveva ormai perso ogni sua funzione militare, fu la principale causa che fece sentire la necessità di un piano regolatore. Un primo progetto di lottizzazione avanzato dalla Società Fondiaria nell 81 prevede una fabbricazione intensiva in ottanta isolati su uno degli assi principale della città, che collega l Arco della Pace al Duomo. Il problema di questa soluzione è la parziale demolizione del Castello, che fa naufragare il tutto. Beruto propone quindi nell 83 tre diversi schemi, uno a reticolo rettangolare, uno a nocciolo centrale, che riprende tuttavia l idea di demolire parti del Castello, e un terzo definitivo che presenta due emicicli (uno che racchiude il Castello e uno che racchiude l Arco) con un viale verdeggiante intercorrente fra di essi, sostituito una volta messo

10 in atto dal parco Sempione come lo conosciamo oggi. I primi piani regolatori I piani regolatori di Milano fra il 1884 e l inizio della prima guerra mondiale sono stati affidati a funzionari dell Ufficio Tecnico Comunale, uno a Cesare Beruto, l altro a Giovanni Masera, e sono visti principalmente come un compito tecnico e amministrativo con scopo primario la lottizzazione delle aree edificabili, spesso utilizzando schemi a reticolato rettangolare o triangolare. Nonostante si affermi di dare voce alla necessità di una organizzazione urbana tramite un piano regolatore di una rete di comunicazione efficiente e coerente, questa passa comunque in secondo luogo dietro agli interessi speculativi; non esiste ancora l idea di arte del disegnare la città, mancano ancora scuole di urbanistica. Il piano Beruto Premesso ciò, Beruto in una sua relazione giunge alla conclusione che i territori al nord e al nord-ovest sono meglio edificabili per motivazioni altimetriche ed idrauliche ed era dunque preferibile uno sviluppo maggiore in quella direzione, il che avrebbe apportato una struttura cittadina asimmetrica. Tuttavia l ingegnere si oppone a questa concezione di trama urbana e ne preferisce una simmetrica su modulo circolare imperniato attorno a un centro. Di poche altre città potrebbe dirsi come di Milano che il centro materiale ne è il cuore. Centro unico e senza emuli, trattandosi di una città relativamente non molto estesa, obbliga gli abitanti ad un giornaliero movimento di convergenza e di irradiamento che conferisce alta vivacità. Città da secoli fortificata mantiene in alcune sue strade l andamento perimetrale delle vecchie mura abbandonate nei successivi ampliamenti, quindi anche nel senso anulare riesce opportunamente disimpegnata. La pianta di Milano viene poeticamente paragonata alla sezione di un albero, e si tratta dunque di una pianta assai razionale che ha esempio in natura ; la sua progressione dovrebbe essere dunque sulle tracce delle prime linee più concentriche aggiungendosi casa a casa, come avrebbe nella formazione di una gigantesca cristallizzazione. Beruto traccia dunque

11 una nuova circonvallazione di raggio medio di circa 3000 metri, in confronto al precedente raggio urbano di 1600 metri, dal centro leggermente più spostato a nordovest e, lasciandosi prendere la mano, chiede che i territori comunali, di forma estremamente irregolare siano, tramite compravendite, fatti diventare di forma circolare. Problematiche piano Beruto - Svantaggi sviluppo a "cristallizzazione" Il piano presenta una forma attraente, idealmente perfetta, ma poco pratica: ne risulta una rete non uniforme, discontinua per via del percorso ferroviario e disfunzionale nel campo della mobilità: il nuovo tracciato stradale presenta problemi per la creazione di nuovi mezzi di trasporto pubblici, manca di importanti connessioni con l esterno, in quanto nessuna nuova arteria regionale viene progettata. Imponendo la struttura di una città medievale a una città moderna se ne soffoca la crescita, che sarebbe risultata favorita se si fosse espansa maggiormente dove le condizioni erano migliori, in particolare nord, nord-ovest. Problematiche piano Beruto - Lottizzazione selvaggia e sovrappopolazione Un altro problema emerso è legato a quello della lottizzazione; la prima versione del piano nell 84 prevedeva grandi isolati di 200 metri con zone libere a giardino secondo il vecchio modello, ma questa idea viene bocciata per via dell enorme aumento dei prezzi delle aree fabbricabili, che fanno optare per una lottizzazione più fitta. Questo, combinato con un aumento della popolazione oltre le aspettative ( abitanti in più anziché , a raggiungere

12 una popolazione di ), provoca gravi disagi per un eccessivo affollamento nella fascia esterna e più recente. Il piano Masera Il piano Masera, voluto nel 1909 in previsione a un ulteriore aumento di popolazione, non migliora affatto la situazione: sussiste ancora l idea si espansione come cristallizzazione, viene raddoppiata a est la circonvallazione berutiana senza portare vantaggi alla viabilità, inoltre nel tentativo di aumentare la densità nel centro antico molti giardini privati vengono lottizzati. Edilizia popolare La speculazione e l incredibile aumento di popolazione fanno sparire il modello di insulae con grandi spazi verdi per far posto edifici compatti progettati per contenere molti nuclei familiari, pronti ad accogliere la nuova fiorente classe operaia che giungeva in città dalle campagne. Si sviluppa così un edilizia popolare, che si basa sul modello delle case a ringhiera, dotate di un unico ballatoio per piano, nonché servizi igienici comuni. Grazie alla legge Luzzatti del 1903 che consente al Comune la costruzione di case popolari, viene costruito nel 1906 dalla Società Umanitaria il primo quartiere operaio, il Quartiere Operaio di via Solaro, costituito da undici edifici divisi in due lotti, che darà casa a persone; seguirà un secondo quartiere, inaugurato sempre dalla società Umanitaria nel 1909, questa volta in viale Lombardia. Nel 1908 viene fondato l Istituto Autonomo Case

13 Popolari. È inoltre attivo dal 1901 l Albergo Popolare di Milano, per dare ricovero a persone sprovviste di un abitazione. Area Bicocca e costruzione viale Fulvio Testi Nei primi anni del 900 fra Greco, la Bicocca e Sesto San Giovanni si costituisce rapidamente un area industriale, che diviene il simbolo dell'industrializzazione lombarda, settore trainante dell'economia. Infatti con la progressiva espansione edilizia di Milano i terreni rurali a nord della città erano stati lentamente conglomerati nel tessuto urbano, via via erano sorti molti stabilimenti industriali che per molti anni hanno caratterizzato il territorio, fra cui il più popolare era quello della Pirelli, che vi si trasferisce nel 1907, ma vanno ricordati anche la Breda, la Marelli e la Falk. Molte fabbriche erano sorte all esterno dell unità urbana per sottrarsi all area in cui valeva il piano Beruto per impiantarsi in una zona esterna al limite daziario e al settore dei servizi pubblici urbani, a contatto però con i due canali di traffico ferroviario e stradale. Nasce su iniziativa del Quartiere industriale nord Milano nel 1908 il progetto di un vialone di larghezza 60 metri, che prenderà il nome di Fulvio Testi (viale Zara nella sua parte più vicina alla città), che avrebbe alleggerito il carico viabilistico di viale Sarca, e avrebbe generato un espansione suburbana lineare costituita da strisce di abitazioni ai suoi lati e officine dietro di esse. Tuttavia l iniziativa non si rivela utile, in quanto inizialmente è possibile completarne solo un tratto che presentava un immane sproporzione fra area stradale e densità edilizia, oltre al fatto che non riesce da subito nell intento di costituire un arteria stradale portante, in quanto non si collegava bene al centro della città ed era già presente un altra strada, da piazzale Loreto, che portava a Monza.

14 TRASFORMAZIONI ECONOMICHE Milano aveva cominciato ad esercitare una crescente forza d attrazione sulle zone rurali circostanti, che aveva portato ad un lento distacco da parte della popolazione contadina dalle attività agricole in seguito al richiamo delle occasioni di lavoro offerte dai settori artigianali e manifatturieri, dall edilizia, dai servizi e dal commercio. Dopo l unità d Italia il flusso immigratorio si intensificò ulteriormente e fece affluire a Milano un grande numero di lavoratori manuali, che permisero alla nostra città di avviare il fenomeno dell industrializzazione e di affermarsi come grande città industriale e operaia, oltre che come metropoli commerciale, finanziaria e di servizi Quadro generale della situazione economica di Milano a cavallo tra i due secoli Il deciso sviluppo industriale di fine Ottocento e primi del Novecento fu favorito - in Italia, come anche in altre parti del mondo - dalla scoperta dell energia elettrica. Il 28 giugno 1883 entrava in funzione a Milano la prima centrale termoelettrica; situata a due passi dal Duomo, in Via Santa Radegonda, aveva una potenza di 400 kw. Si trattava della prima centrale elettrica costruita in Europa e la seconda nel mondo (la prima fu quella di Pearl Street a New York). Dalla prima statistica ufficiale degli impianti elettrici in Italia, pubblicata nel 1901 apprendiamo che alla fine del 1898 sul territorio della Provincia di Milano funzionavano ben 11 centrali elettriche ed idroelettriche (delle quali quattro a Milano). Il settore meccanico e metallurgico Anche il settore metallurgico e meccanico vide un generale nuovo impulso all attività, supportato dall ampliamento e dalla modernizzazione degli impianti. La produzione principale di quei tempi era la costruzione di materiali per le ferrovie alla quale si dedicavano, intorno al 1890, sei grandi industrie: la Ernesto Breda, le ditte Miani-Silvestri, F.lli Invitti, la filiale di Saronno della Esslingen Maschinen - Fabrik, la F. Grondona e la Società degli Omnibus per le tramvie. Altri settori dell industria meccanica erano comunque ben rappresentati sul nostro territorio: la Franco Tosi, di Legnano per caldaie e motori a vapore, la Carlo Magnoni di Monza per i motori idraulici, la Stiegler per ascensori e montacarichi oltre che per i motori a

15 gas, la Fratelli Fravega per la costruzione di macchine per l industria alimentare, la Fratelli Pozzi per le macchine tessili, la Salmoiraghi Rizzi, per le macchine da cucire. Nomi storici dell industria milanese che vedevano impegnati nelle loro fabbriche migliaia di operai, scarsamente tutelati però nei loro diritti e il cui tenore di vita era molto modesto. Nel 1890 viene fondata a Milano la prima Camera del lavoro e muovevano i primi passi in quegli anni gli organismi a tutela della classe operaia. L anno dopo, 1891 anche in Italia si celebra per la prima volta la festa del 1 maggio. Si ricordano i tragici episodi del 1898, con i tumulti scoppiati a Milano e repressi nel sangue dal generale Fiorenzo Bava Beccaris. Il settore agricolo L importanza dell agricoltura nell economia della provincia favorì lo sviluppo delle industrie alimentari ed in particolar modo la produzione di latticini, in un primo tempo soprattutto la produzione dei formaggi, in seguito anche per quella del burro. Si trattava però prevalentemente di strutture a produzione familiare (cioè erano gli stessi contadini che lavoravano i prodotti della terra e dell allevamento). Nel 1890 comunque il 40% della produzione nazionale di burro era realizzato nella nostra provincia. Nello stesso anno si produssero Kg di grana, quartirolo e gorgonzola. La maggior parte di questa produzione veniva esportata favorendo un considerevole traffico commerciale. I distretti più produttivi erano quelli di Milano, Lodi e Abbiategrasso. Sempre collegato al tema agricolo era la costruzione di nuovi canali di irrigazione come il canale Villoresi (situato a nord del Naviglio Martesana, nell alta pianura di Milano) il cui primo tratto verrà inaugurato il 24 aprile 1884, per poi essere completato il 14 luglio del Nuove infrastrutture Si cercò di migliorare sia la viabilità stradale interna al territorio milanese che studiare e progettare nuove linee di comunicazione ferroviaria che collegavano la Provincia di Milano con altre regioni e stati esteri e che fossero utili allo sviluppo economico dell area territoriale provinciale (ad esempio la linea ferroviaria del Sempione che permetteva il collegamento con la Francia)

16 Nuove testate giornalistiche Nel campo dell informazione, negli ultimi vent anni del XIX sec., nacquero giornali quali L Italia (1882) (di ispirazione liberale), L Italia del Popolo (1890) (di ispirazione repubblicana), Il Tempo (1899), organo dei radicali (di allora) diretto da Claudio Treves. Tutti giornali che ebbero però vita abbastanza breve al contrario della famosissima Gazzetta dello Sport - nata nel che all inizio usciva solo tre volte alla settimana e, forse non tutti lo sanno, le sue pagine non erano di colore rosa come oggi ma verdi. Storia della Borsa di Milano Piazza Affari La Borsa di Milano nasce ufficialmente il 16 gennaio 1808, per volere dell allora viceré Eugenio di Beauharnais, che volle dotare la città di una borsa valori alternativa a quelle, già esistenti da tempo, di Venezia e di Trieste, e a quella di Roma, nata appena sei anni prima. Lo sviluppo della Borsa milanese nei primi anni fu comunque piuttosto tiepido, e occorrerà attendere il decennio successivo e la riconduzione della città sotto il controllo degli austriaci per poter assistere a un suo avvio di operatività più convinto. Il vero e proprio sviluppo della Borsa di Milano è riconducibile tuttavia solo alla parte finale dell Ottocento e, soprattutto, al secolo successivo. Già nei primi anni del 900 si poté assistere a una decisa crescita del numero di azioni in circolazione a Piazza Affari, con un incremento dell operatività che provocò altresì lo spostamento della sede storica in alcune tappe intermedie e, finalmente, nell attuale Palazzo Mezzanotte. Fin dal primo decennio del secolo, la Borsa di Milano divenne punto di riferimento in quanto a volumi di scambi di titoli finanziari in Italia. Approfondimento sullo sviluppo di alcune importanti aziende milanesi La storia di Pirelli coincide con la storia dell'industria degli pneumatici. Nata a Milano nel 1872, la Pirelli & C - questo il nome originario della società fondata dall'ingegnere 24enne Giovanni Battista Pirelli - è inizialmente uno stabilimento per la produzione di articoli in gomma, ma da subito inizia il processo di diversificazione dei propri prodotti, introducendo come primi prodotti: cinghie di trasmissione, tubi, tessuti gommati (impermeabili, mantelline militari), articoli di merceria e di uso comune, giocattoli ecc. Un settore destinato ad ampliarsi ulteriormente nel corso degli anni con l invenzione della gommapiuma (materassi) e delle materie plastiche.

17 Con la diffusione dell elettricità, Pirelli inizia così a produrre conduttori isolanti per telegrafia, cavi telegrafici sottomarini fino ad arrivare al primo pneumatico per bicicletta. Il primo pneumatico per automobile, "Ercole", è del Con il nuovo secolo arrivano anche le prime vittorie sportive (la Pechino-Parigi nel 1907) e comincia il processo di espansione internazionale, con l'apertura di nuovi stabilimenti in Spagna, Gran Bretagna e Argentina. Negli anni Venti Pirelli sviluppa l'innovativa tecnologia Cord e i suoi pneumatici approdano alle gare automobilistiche, segnando l'inizio di un cammino proseguito fino ai giorni nostri e coronato di numerose vittorie in gran premi di Formula 1, Rally, Superbike, oltre che nella celebre Mille Miglia. E proprio in questi anni Pirelli dà il via alla produzione della prima gamma di cavi con l'innovativo isolamento in olio. Sempre nei primi anni del secolo, in un lontano giorno del 1908, nasce la P dalla forma allungata che ha reso celebre Pirelli nel mondo. L'ambiente è quello di una New York in piena esplosione, groviglio di strade polverose e di fitte palazzine, dove approda l'uomo di affari della Pirelli per incontrare il rappresentante locale. Ai due manca un segno o, meglio, il tratto distintivo del prodotto italiano in grado di spiccare su quella selva di insegne commerciali. Ed è dalla mano felice del primo che su un pezzo di carta nasce, quasi per caso, quella P tanto curiosa da attirare l'attenzione per la sua forma insolita. Nessuno dei due immaginava certo di aver contribuito in maniera determinante alla nascita di un brand celebrato nell'industria, nel design, nella moda e in tutti i settori dove Pirelli ha avuto modo di esprimere la sua creatività e il suo modello industriale.

18 Nel 1833, Georges Henri Falck, un ingegnere alsaziano esperto di siderurgia, fu chiamato a dirigere la Ferriera di Dongo di proprietà della famiglia Rubini.;Nel 1906 Giorgio Enrico Falck, nipote di Georges Henri, fondò la Società Anonima Acciaierie e Ferriere Lombarde e spostò l attività imprenditoriale a Sesto San Giovanni, alle porte di Milano: una posizione strategica per il facile approvvigionamento di rottame, le abbondanti fonti d acqua e il nodo ferroviario dove giungeva il carbone tedesco. Tra il 1906 e il 1935, la Società sviluppò una fitta catena di nuovi stabilimenti per la produzione dell acciaio e, fra le prime in Italia, costruì impianti per la produzione di energia idroelettrica, necessaria all attività siderurgica. Borsa di Milano. Nel 1971, Falck era il maggiore produttore siderurgico privato in Italia. A Sesto San Giovanni è ancora oggi visibile, ai margini delle aree Falck, Villa Pelucca, la più antica delle dimore patrizie sestesi. Lungo il viale Italia invece sorge il Villaggio Falck, la cui progettazione iniziale, del 1909, è opera dell ingegner A. Franco. Il villaggio (come altri esempi in Europa e nella stessa Sesto) nasce nel tentativo di legare i Dopo la II Guerra Mondiale, la rinascita sostenuta dal Piano Marshall, permise alla Falck, ormai alla quarta generazione di imprenditori, di avviare una nuova stagione di crescita. Nel 1963 l impresa contava dipendenti e fu quotata alla

19 propri dipendenti alle sorti dell impresa e di migliorarne le condizioni abitative e di vita. Tra gli anni 20 e 30 viene completato il villaggio, composto da residenze con moduli abitativi di 4-6 famiglie e dotate di piccoli orti, e che comprende anche una scuola materna (allora la seconda in Italia a utilizzare il metodo Montessori), una scuola elementare e una media; il sistema di welfare aziendale comprendeva anche colonie estive e borse di studio per i figli dei dipendenti, mutue interne per cure mediche e termali, strutture ricreative e impianti sportivi. Nelle vicinanze è ancora visibile la collina formata dagli scarti di lavorazione del metallo provenienti dalle fabbriche vicine. La Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche è stata un'importante azienda italiana del XX secolo. L'azienda operava nei settori metalmeccanico (costruzioni ferroviarie, aerei militari, autocarri, motociclette, macchine industriali, agricole e per l'edilizia), siderurgico ed armiero. Sebbene oggi non esista più una Breda in senso stretto, diverse aziende tuttora utilizzano la denominazione Breda ed il relativo simbolo (un cavallo), dopo avere rilevato alcune attività dall azienda originaria. Fu fondata a Milano nel 1886 dall'ingegnere padovano Ernesto Breda, che aveva rilevato "L'Elvetica", piccola società meccanica e ferroviaria milanese. La Breda nel 1899 assunse la denominazione di "Società Italiana Ernesto Breda per Costruzioni Meccaniche". L attività più importante era quella di produzione di locomotive, che beneficiava delle commesse pubbliche per lo sviluppo della rete ferroviaria nazionale. Ma l'azienda operava in molte altre lavorazioni meccaniche, come la fucinatura di pezzi metallici, la produzione di caldaie, macchine utensili e macchine agricole. All originario stabilimento di Milano situato lungo la Martesana, all inizio del Novecento la Breda aggiunse dei nuovi impianti che occupavano una vasta area al confine tra Milano (zona della Bicocca) e Sesto San Giovanni, all epoca all avanguardia in fatto di automazione e di organizzazione del lavoro. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, la necessità di forniture belliche durante il conflitto si rivelò molto importante per lo sviluppo della Breda, che si orientò decisamente verso le produzioni di proiettili, cannoni ed aeroplani da combattimento. Ma la difficoltà a reperire materie prime (l'acciaio) e tecnologia (macchine utensili) spinse l'azienda ad integrarsi ulteriormente a monte, con la costruzione di un'acciaieria interna.

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