MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO «MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE» Direttore: Prof. Pietro Maria Navarra

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1 MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO «MANAGEMENT PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO NELLE PROFESSIONI SANITARIE» Direttore: Prof. Pietro Maria Navarra Dott. Antonio Cannaò -

2 EVOLUZIONE INFERMIERISTICA

3 Assistenza Infermieristica La moderna assistenza infermieristica affonda le proprie radici nella seconda metà dell ottocento e riconosce in Florence Nightingale la propria fondatrice. Inizialmente il concetto chiave di «assistenza» veniva ricondotto a quello di ambiente, nella misura in cui l infermiere poteva favorire la guarigione dalla malattia controllando e migliorando alcuni fattori ambientali come ad esempio: la ventilazione, il calore, l odore.

4 In Italia l assistenza infermieristica è stata oggetto di profondi cambiamenti, basti pensare che, prima del Testo Unico delle leggi sanitarie del 1934, si definivano professioni sanitarie unicamente quelle di : Ø Medico Ø farmacista Ø Veterinario. le restanti venivano relegate al ruolo di arti sanitarie ausiliarie : per la prima volta le norme sulla formazione infermieristica e sugli ambienti sanitari vengono inserite in un testo.

5 Salute Nel 1948 l Organizzazione mondiale della Sanità dà alla salute una definizione in positivo, inquadrandola come «stato di benessere psico-fisico e sociale» e non più soltanto come assenza di malattia. Si gettano le basi per l introduzione, nel 1950, di un nuovo concetto, quello di «prevenzione». L assistenza infermieristica non si rivolgerà più soltanto ai pazienti malati, ma anche a quelli sani per far sì che non si ammalino.

6 IPASVI Il 29 ottobre 1954 nasce la Federazione dei Collegi IPASVI (Infermieri Professionali, Assistenti Sanitari e Vigilatrici d Infanzia). Il collegio è un ente di diritto pubblico con personalità giuridica e: Rappresenta la categoria presso tutte le Istituzioni Pubbliche e Private Tutela la professione e l esercizio professionale Promuove e favorisce la crescita degli iscritti mediante aggiornamenti e formazione

7 Codice Deontologico Il Comitato Centrale della Federazione IPASVI comincia a discutere sulla necessità di istituire un Codice Deontologico Infermieristico, che indichi le coordinate etiche in relazione alle quali operino gli appartenenti alla professione. L anno successivo nasce il Primo codice Deontologico degli infermieri italiani, un passo che rappresenta una prima conquista importante per la costruzione dell identità professionale, in particolar modo nel rapporto con le altre professioni sanitarie.

8 Mansionario In seguito all emanazione del DPR n. 225/74, il cosiddetto mansionario, si assiste alla nascita di un infermiere dotato di una caratterizzazione professionale più adeguata ai tempi, a cui corrispondono precise responsabilità relative alle attività individuate dal nomenclatore. Si tratta comunque di un elenco destinato ad invecchiare ben presto a causa delle trasformazioni indotte dal progresso scientifico e tecnologico.

9 la repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo ed interesse della collettività, e garantisce cure igieniche gratuite agli indigenti (Art. 32 della Costituzione Italiana) Le fondamenta ideali di questa riforma consistevano nel desiderio di uscire da un sistema assistenziale per categorie professionali, che garantiva prestazioni diversificate ai vari soggetti a seconda della categoria professionale di appartenenza, e quindi dalla loro capacità contributiva: si voleva costituire un sistema sanitario per tutti; le vecchie mutue lasciano il posto alle USL e viene istituito un fondo sanitario nazionale che entra a far parte di un apposito capitolo di spesa del Ministero del Tesoro. La riforma del 1978 nel 92/ 93 trasformerà le USL in ASL (Aziende sanitarie locali) dando vita all aziendalizzazione del SSN.

10 Riqualificazione Professionale La riqualificazione professionale degli Infermieri Generici e degli infermieri Psichiatrici si determina con la Legge 243/80, sostanzialmente lo Stato consente la riqualificazione professionale di coloro che siano in possesso dell abilitazione di infermiere generico e di infermiere psichiatrico, che abbiano prestato servizio continuativo per un periodo non inferiore ai 2 anni e siano in servizio all entrata in vigore della presente legge, ammettendoli ai corsi di infermieri professionali. Contestualmente la stessa legge sopprime tutti i corsi di formazione per infermiere generico e psichiatrico.

11 Istituzione figure di supporto Non potendo disporre di un numero di infermieri generici, gli infermieri professionali devono sobbarcarsi in prima persona di tutta una serie di attività a minor qualificazione, comunque indispensabili per il confort dei ricoverati. Per questo motivo, nel 1984, lo Stato istituisce la figura dell ausiliario socio-sanitario specializzato, che espleta funzione di supporto alle attività infermieristiche. L intervento si rivelerà inefficace e dieci anni dopo verrà istituita la figura dell OTA (operatore tecnico assistenziale).

12 Promozione della Salute Nel 1986 si ha un nuovo cambiamento di rotta per quanto concerne il concetto di salute, la cui promozione diventa fondamentale per lo sviluppo economico e sociale di un Paese. Una valida promozione fornisce i giusti strumenti affinché aumenti il controllo del benessere dei soggetti, con il conseguente miglioramento. I presupposti della salute sono: la pace l abitazione l istruzione il cibo un ecosistema stabile giustizia sociale equità

13 La necessità di una Riforma degli Ordinamenti didattici Universitari viene soddisfatta con la legge 341/90, la cui lettera prevede un diploma Universitario, un diploma di Laurea, un diploma di Specializzazione e un dottorato di ricerca e fissa i termine di un anno, entro il quale si avrà la soppressione delle scuole dirette e la relativa conversione dei corsi in DUSI (Diploma Universitario Scienze Infermieristiche). Una volta conseguito il DUSI l infermiere poteva accedere alle: Ø AFD ( Abilitazione alle funzioni direttive) Ø AS ( Assistente Sanitario) Ø IP ( Infermiere Pediatrico) Con il DLgs 502/92 il titolo è rettificato da DUSI a DUI. Il sistema della formazione infermieristica riceve un accelerazione sul cammino della conquista di un ruolo dirigenziale nel 1991, con la nascita dei Diplomi Universitari; sempre con DLgs 502/92 si decreta l ingresso definitivo della professione infermieristica nelle Università e si fissa la necessità del conseguimento di diploma di scuola media superiore ai fini dell accesso alla formazione.

14 Figura dell infermiere Con il DM 14 Settembre 1994 n.739 si individua la figura dell infermiere e si dispone l emanazione di profili professionali specifici, di cui all art 1: l infermiere è l operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell iscrizione all albo professionale è responsabile dell assistenza generale infermieristica (Art 1 Codice Deontologico).

15 Patto Infermiere - Cittadino Il 12 Maggio 1996 si stipula il Patto Infermiere - Cittadino, uno strumento innovativo che dà spazio all esigenza crescente di protagonismo autonomo della professione, e si rivolge al naturale interlocutore della propria attività. Si tratta di un impegno etico fatto dall infermiere nei confronti del cittadino, stipulato tra il Presidente della Federazione dei Collegi IPASVI (gli infermieri) ed il Ministro della Sanità (i cittadini).

16 Nel 1997 la XII Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica approva il testo di legge che di fatto abolisce il mansionario e afferma che il campo di attività degli infermieri è definito dal Profilo Professionale, dalla formazione e dal Codice Deontologico. Nel Maggio del 1999 la Federazione dei collegi IPASVI revisiona ulteriormente il codice Deontologico al fine di renderlo compatibile alle mutate esigenze della collettività. Nello stesso anno, il Senato licenzia definitivamente la Legge 42/99 che abroga il mansionario.

17 Istituzione Corso di Laurea Il decreto del 1999 n. 509 del Ministero dell Università sull autonomia degli Atenei ridisegna il sistema della formazione universitaria con le Lauree di primo e secondo livello, i Master, le Specializzazioni e i Dottorati di ricerca. Nel 2001 i corsi DU per infermiere diventano Lauree triennali e un decreto MURST (Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca) istituisce le Lauree specialistiche delle professioni sanitarie; nel 2004 viene finalmente pubblicato il Decreto che attiva la Laurea Specialistica, grazie al quale, nonostante le numerose criticità come il mancato riconoscimento dei percorsi accademici effettuati nell ambito delle Scuole dirette ai fini speciali nelle scienze infermieristiche e dei percorsi accademici effettuati per conseguire Master clinico/gestionali, è possibile per gli infermieri l accesso ad un percorso formativo adeguato alle esigenze della professione e della sua dirigenza.

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19 Percorso Formativo Laurea II livello Master II Livello Laurea I livello Master I livello Dottorato di Ricerca

20 Master I Livello Il Master di primo livello è un corso di approfondimento scientifico e alta formazione permanente e ricorrente in ambiti specifici, (area critica, management infermieristico ecc.), che segue il conseguimento della laurea in Infermieristica.

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22 Definizione di Management Il management è una scienza pratica che prende in prestito una parte non trascurabile dei propri contenuti da altre discipline. L area tipica di interesse è l organizzazione, in cui la persona umana ne è la componente fondamentale: lo scopo del management è quello di combinare cose, idee, persone, affinché ciascuna realtà considerata possa concorrere alla realizzazione di un obiettivo comune o di più obiettivi non opposti.

23 Procedere per soluzione di problemi (Problem Solving) Finalità ovvero il far raggiungere obiettivi agli appartenenti all organizzazione Management Principi guida che scaturiscono dalle scienze su cui si basa per essere operativo Attività coerenti al procedere per soluzioni di problemi e alle finalità e caratteristiche dei principi guida.

24 Funzioni fondamentali del Management Pianificare Organizzare Gestire/Valutare Formare Guidare

25 Il Management è la scienza, la disciplina, l arte che opera con risorse umane, finanziarie e fisiche per raggiungere un obiettivo che ci si è prefissati entro i limiti di un percorso di qualità. Una riflessione ci porta a pensare che non si può spendere all infinito; è lecito pensare che, solo all interno di una ben precisa programmazione economico - sanitaria, vadano incentivate: Produttività Efficacia Efficienza

26 Un Azienda deve possedere uno scopo unico indirizzato verso il suo sviluppo, attraverso la definizione di: Ø Mission: perché esisto? Ø Vision: dove voglio andare? Ø Strategie: qual è il modo migliore per arrivare al punto previsto? Ø Obiettivi: attraverso quali passi posso realizzare le mie strategie e raggiungere il punto previsto?

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28 Definizione di Leadership La leadership è la capacità di influenzare il comportamento delle persone: un leader deve saper trasferire positività e coinvolgimento orientando e valorizzando i collaboratori. Per i manager la leadership è sia una responsabilità fondamentale sia un mezzo utile al raggiungimento del successo.

29 Negli ultimi anni sono state identificate tre categorie di leadership: Leader transazionale chiarisce ai collaboratori i compiti inizia la strutturazione della organizzazione valorizza i collaboratori Leader carismatico abile nel motivare poiché riesce a coinvolgere emotivamente i collaboratori in una forte e positiva visione del futuro Leader trasformazionale abile nell'introdurre cambiamenti ed innovazioni

30 Stili di Leadership Stile Coercitivo Stile Autoritario Stile Affiliativo Stile Democratico Stile Trascinatore Stile Coaching

31 Team Leader Un leader carismatico può mantenere un gruppo sulla sua rotta anche quando tutto il resto va a rotoli. (Goleman, 2011) Il lavoro di gruppo comprende la pianificazione del compito e la gestione delle relazioni, non la semplice esecuzione di un mandato organizzativo. Il gruppo tende a concentrarsi sull esecuzione del compito e trascura sia la pianificazione, sia la gestione della relazione tra i membri e tra il gruppo e l organizzazione, ergo necessita della guida di un leader efficace. Il leader non si limita a tenere alto il morale di una squadra, ma fornisce anche coordinazione: l elemento cardine attorno al quale ruotano la cooperazione ed il coinvolgimento.

32 Differenze tra Management e Leadership IL LEADER IL MANAGER Pensa a lungo periodo Concilia esigenze contrapposte Pianifica Supervisiona Ha influenza oltre la sua sfera di competenza Attribuisce importanza ad entità immateriali (valori, motivazioni) È portato all innovazione Gestisce il personale Organizza Dirige un progetto

33 u I ricercatori sono giunti alla conclusione che la dinamica leader - collaboratore non rientra nella tipologia dell'interazione conscia di due o più cervelli indipendenti, ma che piuttosto le due singole menti si fondono in qualche modo in un unico sistema. I grandi leader sono coloro che con il proprio comportamento attivano al massimo questo sistema di interconnessione cerebrale

34 Grazie Per l Attenzione FINE Dott. Antonio Cannaò Dott. Alfredo Manuli

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