EMMAUS. Ero nella Basilica di. Venerati Fratelli, Omelia del Santo Padre Benedetto XVI. Le forze del male non vinceranno. EMMAUS Aprile-Giugno

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1 EMMAUS Organo di informazione dell Associazione Casa Famiglia Rosetta Anno XVIII n 79 Aprile-Giugno 2012 Rivista Trimestrale Direzione, Redazione e Amministrazione C.da Bagno - Tel Caltanissetta Le forze del male non vinceranno di Don Vincenzo Sorce Ero nella Basilica di San Pietro per la Messa Pontificale con Benedetto XVI, il 29 giugno, per partecipare alla consegna del Pallio ai nuovi arcivescovi, e, tra questi, a Dom Esmeraldo, Arcivescovo di Porto Velho (Brasile), dove operiamo da vent anni, e per ricordare i quarantadue anni della mia ordinazione sacerdotale. Un momento intensamente vissuto accanto al Papa che ho visto stanco, affaticato, ma non rassegnato. Ho colto la consapevolezza di un momento difficile per il governo centrale della Chiesa e, contemporaneamente, il coraggio di andare oltre, la voglia di non arrendersi, la coscienza del suo compito di guida e di maestro. Nave in tempesta, ma con timoniere forte, deciso seppur mansueto e mite. Una celebrazione per riprendere fiato, per rinnovare un patto d amore con il Pastore buono, bello, grande, del gregge universale, Gesù Cristo, presente nella storia e nella Chiesa. Il volto cattolico della Chiesa santa e peccatrice, portatrice di speranza e di luce. Senza nascondersi rughe ed ombre. Chiesa viva, fatta di pietre vive. Omelia del Santo Padre Benedetto XVI alla Celebrazione Eucaristica per il VII Incontro Mondiale delle Famiglie Domenica 3 Giugno Solennità della Santissima Trinità Venerati Fratelli, Illustri Autorità, Cari fratelli e sorelle! E un grande momento di gioia e di comunione quello che viviamo questa mattina, celebrando il Sacrificio eucaristico. Una grande assemblea, riunita con il Successore di Pietro, formata da fedeli provenienti da molte nazioni. Essa offre un immagine espressiva della Chiesa, una e universale, fondata da Cristo e frutto di quella missione, che, come abbiamo ascoltato nel Vangelo, Gesù ha affidato ai suoi Apostoli: andare e fare discepoli tutti i popoli, «battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo». [ ] La solennità liturgica della Santissima Trinità, che oggi celebriamo, [ ] ci spinge anche all impegno di vivere la comunione con Dio e tra noi sul modello di quella trinitaria. Siamo chiamati ad accogliere e trasmettere concordi le verità della fede; a vivere l amore reciproco e verso tutti, condividendo gioie e sofferenze, imparando a chiedere e concedere il perdono, valorizzando i diversi carismi sotto la guida dei Pastori. In una parola, ci è affidato il compito di edificare comunità ecclesiali che siano sempre più famiglia, capaci di riflettere la bellezza della Trinità e di evangelizzare non solo con la parola, ma direi per «irradiazione», con la forza dell amore vissuto. Chiamata ad essere immagine del Dio Unico in Tre Persone non è solo la Chiesa, ma anche la famiglia, fondata sul matrimonio tra l uomo e la donna. [ ] Cari sposi, nel vivere il matrimonio voi non vi donate qualche cosa o qualche attività, ma la vita intera. E il vostro amore è fecondo innanzitutto per voi stessi, perché desiderate e realizzate il bene l uno dell altro, sperimentando la gioia del ricevere e del dare. E fecondo poi nella procreazione, generosa e responsabile, dei figli, nella cura premurosa per essi e nell educazione attenta e sapiente. E fecondo infine per la società, perché il vissuto familiare è la prima e insostituibile scuola delle virtù sociali, come il rispetto delle persone, la gratuità, la fiducia, la responsabilità, la solidarietà, la cooperazione. Cari sposi, abbiate cura dei vostri figli e, in un mondo dominato dalla tecnica, trasmettete loro, con serenità e fiducia, le ragioni del vivere, la forza della fede, prospettando loro mete alte e sostenendoli nella fragilità. Ma anche voi figli, sappiate mantenere sempre un rapporto di profondo affetto e di premurosa cura verso i vostri genitori, e anche le relazioni tra fratelli e sorelle siano opportunità per crescere nell amore. [ ] La vostra vocazione non è facile da vivere, specialmente oggi, ma quella dell amore è una realtà meravigliosa, è l unica forza che può veramente trasformare il cosmo, il mondo. [ ] Una parola vorrei dedicarla anche ai fedeli che, pur condividendo gli insegnamenti della Chiesa sulla famiglia, sono segnati da esperienze dolorose di fallimento e di separazione. Sappiate che il Papa e la Chiesa vi sostengono nella vostra fatica. Vi incoraggio a rimanere uniti alle vostre comunità, mentre auspico che le diocesi realizzino adeguate iniziative di accoglienza e vicinanza. Nel libro della Genesi, Dio affida alla coppia umana la sua creazione, perché la custodisca, la coltivi, la indirizzi secondo il suo progetto. In questa indicazione della Sacra Scrittura, possiamo leggere il compito dell uomo e della donna di collaborare con Dio per trasformare il mondo, attraverso il lavoro, la scienza e la tecnica. L uomo e la donna sono immagine di Dio anche in questa opera preziosa, che devono compiere con lo stesso amore del Creatore. [ ] Un ultimo elemento. L uomo, in quanto immagine di Dio, è chiamato anche al riposo e alla festa. [ ] Per noi cristiani, il giorno di festa è la Domenica, giorno del Signore, Pasqua settimanale. E il giorno della Chiesa, assemblea convocata dal Signore attorno alla mensa della Parola e del Sacrificio Eucaristico, come stiamo facendo noi oggi, per nutrirci di Lui, entrare nel suo amore e vivere del suo amore. E il giorno dell uomo e dei suoi valori: convivialità, amicizia, solidarietà, cultura, contatto con la natura, gioco, sport. E il giorno della famiglia, nel quale vivere assieme il senso della festa, dell incontro, della condivisione, anche nella partecipazione alla Santa Messa. Care famiglie, pur nei ritmi serrati della nostra epoca, non perdete il senso del giorno del Signore! E come l oasi in cui fermarsi per assaporare la gioia dell incontro e dissetare la nostra sete di Dio. [ ] Occorre educarsi a credere, prima di tutto in famiglia, nell amore autentico, quello che viene da Dio e ci unisce a Lui e proprio per questo «ci trasforma in un Noi, che supera le nostre divisioni e ci fa diventare una cosa sola, fino a che, alla fine, Dio sia tutto in tutti». Amen. EMMAUS Aprile-Giugno

2 A casa famiglia rosetta il corso di formazione sul trattamento delle tossicodipendenze rivolto ad operatrici afgane. Sotto l egida del Dipartimento di Stato Americano, (Ufficio internazionale per la legalità e il contrasto ai Narcotici), e in collaborazione con il Colombo Plan Secretariat, (organizzazione asiatica con sede nello Sri Lanka) e con la Società Alvarez & Associates LLC, di Washington, grazie alla vastissima esperienza acquisita da molti anni nella formazione di operatori a livello internazionale, Casa Famiglia Rosetta è stata impegnata nella implementazione di un Corso di formazione e aggiornamento dal titolo Guiding the Recovery of Women (GROW) finalizzato a fornire ricerca e documentazione di supporto sull efficacia degli interventi di trattamento delle tossicodipendenze specificamente rivolti alle donne. L attività formativa, in lingua inglese e articolata in tre moduli a tema specifico, ha avuto luogo a Caltanissetta, dal 16 Aprile 2012 al 4 Maggio 2012, condotta da formatori specializzati di nazionalità statunitense e italiana. La cerimonia inaugurale, presenziata da Don Vincenzo Sorce e dal Presidente della Regione Siciliana, On.le Raffaele Lombardo, si è svolta lunedì, 16 Aprile, presso il Teatro Comunale Regina Margherita. Numerosa la partecipazione della cittadinanza e di nutrite rappresentanze di scolaresche provenienti da alcuni Istituti Superiori della Provincia nissena. Notevoli il composto interesse e il sincero entusiasmo mostrato dai giovani allievi verso l evento. Nel corso della cerimonia, ha avuto luogo anche la deliziosa performance musicale offerta dal duo dei Maestri Luigi Sferrazza (violino) e Roberto Macrì (pianoforte), grandemente apprezzata da tutti i presenti malgrado l unanime rammarico per la brevità del concerto. L evento è stato concluso da un indirizzo di saluto e ringraziamento agli organizzatori ed alla platea da parte di una delegata delle corsiste Afgane. Il corso, infatti, è stato rivolto a 34 partecipanti donne di nazionalità Afgana, a vario titolo impegnate o che saranno impegnate nel recupero di donne, ragazze adolescenti, e donne con bambini, in condizione di dipendenza da sostanze. I più recenti risultati della ricerca nel campo tossicodipendenza indicano che la dipendenza da sostanze e le problematiche ad essa correlate, nelle donne, differiscono da quelle che caratterizzano la condizione degli uomini tossicodipendenti.l abuso di sostanze nelle donne ha una eziologia, una evoluzione e un bisogno di trattamento diverso. Guiding the Recovery of Women (GROW) è un percorso formativo progettato specificamente per aiutare lo sviluppo di programmi di trattamento più efficaci per le donne. Questi gli obiettivi generali del programma GROW: fornire ricerca e documentazione di sostegno per efficaci interventi di trattamento per tossicodipendenti donne; presentare i principi e i valori fondamentali da parte di esperti del settore; incoraggiare gli operatori che si occupano di trattamento della tossicodipendenza allo sviluppo delle loro abilità. Il Corso, quindi, si è proposto di presentare differenti modelli teorici e vasto materiale di ricerca sulla dipendenza al femminile, al fine di individuare i reali bisogni delle donne in trattamento, di identificare le differenze associate all abuso di sostanze nelle donne, di introdurre una teoria unificante e una serie di principi che prevedano un quadro di interventi efficaci di sostegno al recupero, e, infine, di identificare le buone pratiche per lo sviluppo di programmi di genere specifici per le donne. Pubblichiamo qui di seguito due messaggi di ringraziamento fattici pervenire dal gruppo dei docenti e dal gruppo delle corsiste: Per i formatori del GROW il programma di Caltanissetta è stato particolarmente piacevole. In primo luogo, è stato emozionante visitare la bella Sicilia. L incontro con i nostri colleghi e volontari che ci hanno accolti presso Casa Famiglia Rosetta ci ricorda che il nostro messaggio di trattamento di genere è condiviso e considerato un iniziativa importante a livello mondiale. L ambiente nel quale si è svolta la formazione è stato eccellente e superato solo dal personale dedicato e attento di Casa Famiglia Rosetta, impegnato a realizzare un programma ambizioso che ha coinvolto tre lingue, cosa per nulla facile. In secondo luogo, incontrare le nostre partecipanti alla formazione, 33 donne afgane che lavorano in centri di trattamento che si occupano di donne, è stato un altro motivo di ispirazione, perché hanno fatto così tanto con così poco. Le tre settimane di formazione sono state in realtà un esperienza di apprendimento per entrambi: i partecipanti e i formatori. Comprendere le differenze culturali imparando ad apprezzare la nostra unicità è parte del messaggio del GROW e questo si è reso concreto durante la formazione. Il programma ha coinvolto tre moduli: GROW di base, per madri e bambini e per adolescenti. Riconoscendo che la difficoltà di comunicazione e le differenze culturali avrebbero potuto essere un ostacolo alla formazione, sia i formatori del GROW che i Partecipanti afgani hanno lavorato sodo per impegnarsi reciprocamente a stabilire un ponte che collegasse il nostro reciproco interesse per le donne con problemi di abuso di sostanze. Trovare un terreno comune è la chiave per un incontro di formazione di successo, che, tuttavia, non è né facile né garantito. Una volta trovato un terreno comune, la possibilità che questa formazione potesse essere produttiva per tutti è diventata una realtà. C è sempre qualcosa di potente che accade quando le donne si incontrano e questo è stato particolarmente evidente quando le donne siciliane di Casa Famiglia Rosetta, dell Afghanistan e degli Stati Uniti hanno unito le forze per condividere le loro idee sul servizio alle donne. E tutti siamo stati rinnovati nello spirito. Inoltre, Casa Famiglia non solo ci ha aperto la sua casa, ma ci ha mostrato il meglio della Sicilia con visite a luoghi straordinari, tra cui la Valle dei Templi di Agrigento, il Castello medievale di Mussomeli, e con l incontro degli amministratori locali di Serradifalco, Milena, Mussomeli e Caltanissetta. Una visita speciale per Palermo e Monreale ha offerto uno splendido tour attraverso la città, la campagna, il mare e la ricchezza del paesaggio della Sicilia. Poi, naturalmente, quando le donne si riuniscono vogliono fare acquisti e anche questa esperienza è stata, come sempre, piacevole. Il lavoro di una vita di Padre Sorce qui ha chiaramente avuto successo e durante la nostra visita è stato possibile vedere il trattamento realizzato al meglio delle sue possibilità. Ringraziamo gli organizzatori e i nostri ospiti di aver reso questa esperienza non solo un opportunità educativa di successo, ma anche di aver riempito i nostri cuori con l amore. Dr. Maryann Elberth Sono Zaitoon Haidari, coordinatore della Organizzazione Sanitaria di Riabilitazione Shahamat (SHRO), Centro di Trattamento per Donne e Bambini, e anche per conto di SHRO, Wadan e le organizzazioni SSAWO (servizio nelle province del nord, occidentale, meridionale e orientale dell Afghanistan), desidero esprimere la nostra gratitudine e la gioia di aver partecipato a questo programma di formazione organizzato dal Colombo Plan, dal GROW e dall ACFR, ONG, grazie a professionisti specializzati nel trattamento della tossicodipendenza. Questo programma di formazione si è concentrato sul trattamento reattivo tra i sessi. Abbiamo studiato tutti gli aspetti del disturbo da uso di sostanze sui bambini, donne, adolescenti e famiglie.questo programma di formazione si aggiunge alla nostra conoscenza delle donne, delle adolescenti e dei bambini ed è un grande risultato per noi, perché metteremo in pratica sul campo queste abilità che abbiamo acquisito. Vorremmo ringraziare gli organizzatori di questa formazione e, in particolare, desidero ringraziare l ACFR guidata dal padre spirituale don Vincenzo Sorce, che ha fornito strutture e risorse sufficienti per noi. Zaitoon Haidari, Nadera Saee, Dr. Kharida «Sharifi» 2 Aprile-Giugno 2012 EMMAUS

3 Il Centro Diurno di Casa Rosetta Unisce il mondo con la danza Spettacolo a Serradifalco e ad Agrigento Venerdì 20 aprile, presso il Teatro De Curtis di Serradifalco e Giovedì 31 maggio presso la Parrocchia S. Lorenzo (Monserrato) di Agrigento è stato presentato lo spettacolo Uniamo il mondo con la danza. A Serradifalco, la kermesse è stata realizzata con il patrocinio dell Amministrazione Comunale di Serradifalco e rivolta alle scolaresche cittadine, mentre l evento svoltosi ad Agrigento si è collocato all interno della serie di attività programmate nell ambito dell iniziativa Cariting 2012 Cantieri di Carità promossa dalla Caritas Diocesana di Agrigento dal 28 al 31 maggio e che ha visto la celebrazione di Convegni, Laboratori, incontri nelle scuole, video proiezioni. Uniamo il mondo con la danza, allestito dal Centro Diurno di Villa San Giuseppe, il Centro di Riabilitazione dell Associazione Casa Famiglia Rosetta a Caltanissetta, è giunto alla sua 2^ edizione dopo il successo ottenuto lo scorso anno presso il Teatro Margherita di Caltanissetta. Kermesse interamente realizzata e organizzata dai ragazzi disabili, Uniamo il mondo con la danza nasce dall attività di operatori e ragazzi del Seminternato che hanno scelto la danza e la musica come strumento per stimolare una riflessione sulla necessità di tutti i popoli di crescere e operare in favore della pace e della fratellanza. È questo il motivo per cui i ragazzi hanno scelto di approfondire questi temi facendo una ricerca sulle tradizioni e le culture delle varie nazioni, impegnandosi anche nella straordinaria realizzazione delle scenografie e dei costumi. Un treno immaginario propone un viaggio in giro per il mondo che, partendo dalla Sicilia, tocca alcune nazioni del globo mettendone in risalto le differenti culture. Lungo questo viaggio, si giunge gradualmente alla consapevolezza che, pur nella diversità, ogni cultura si dirama da un ceppo comune, quello dell esistenza dell uomo sulla terra e il suo significato. Solo quando si giunge a questa consapevolezza può iniziare la vera costruzione dell integrazione e della pace. I ragazzi del Centro Diurno hanno portato a tutti questo messaggio. Sono state occasioni di incontro importanti che hanno voluto essere anche un momento di confronto e conoscenza della realtà della disabilità. EMMAUS Aprile-Giugno

4 20 ANNI IN ASSOCIAZIONE: CIÒ CHE HO VISSUTO, HO VISTO E SENTITO. di Lourena Pinheiro La mia venuta a Porto Velho è stata l apertura di una porta per la costruzione di un progetto di vita, del progetto di Dio, segnato dalla realizzazione di un sogno: qualificarmi professionalmente e poter lavorare presso l Associazione Casa Famiglia Rosetta, formare una famiglia. Nel 1987 facevo parte della Parrocchia Sagrado Coração de Jesus e facevo parte del Gruppo dei Giovani della Legione di Maria. Ci riunivamo ogni sabato pomeriggio con l impegno di visitare gli ammalati e gli anziani e, qualche volta, aiutavo alcuni seminaristi nel lavoro con i bambini di strada. Visto il mio coinvolgimento nelle attività pastorali e di assistenza promosse dalla Chiesa locale, ebbi, da parte di Padre Enzo Mangano, l invito a seguire un percorso di formazione in Italia, su richiesta di Padre Vincenzo Sorce. La proposta era quella della frequenza di una formazione della durata di un anno, al termine della quale sarei tornata un Brasile per lavorare in Associazione occupandomi del recupero di Giovani con problemi di tossicodipendenza e di bambini di strada, i meninos de rua. Era certamente una chiamata di Dio per una missione. Avevo dubbi, inquietudini, interrogativi su come sarebbe potuta essere questa esperienza, ma il desiderio di servire Dio attraverso il servizio al prossimo era forte. Diventare una volontaria, conoscere nuove terre, una nuova cultura, mi trasmetteva una vera inquietudine. Inoltre, ero cosciente del fatto che avrei trascorso i primi quattro mesi della formazione come residente della comunità Terapeutica, come se fossi una persona tossicodipendente, passando per lo stesso processo terapeutico. Entrai nella Comunità di Villa Ascione, a Caltanissetta, la notte dell otto settembre Tutti dormivano, tranne il ragazzo di turno al punto. L indomani mattina fui svegliata da molti rumori: seppi dopo che questo era un mezzo utilizzato per motivare i residenti. Il primo giorno che trascorsi in comunità era una domenica, con la consueta celebrazione della Messa presieduta da padre Vincenzo. La comunità Villa Ascione, è una delle sedi dell Associazione, è stata la prima comunità, nella quale ha avuto origine il programma terapeutico, fondato e presieduto da Padre Vincenzo Sorce. Dentro la comunità ho vissuto seri conflitti personali. Ero fuori dalla mia patria, lontano dalla mia famiglia, dagli amici, quasi sottratta alla mia lingua e alla mia cultura; provavo difficoltà ad affrontare certe situazioni, molta insicurezza, timidezza, e mi era difficile dire di no. Ma questa esperienza è stata molto preziosa per dare inizio a un lavoro personale, su di me. Vivere in comunità è stata un esperienza di gioia e di dolore, di soddisfazione e di insoddisfazione, di piacere e di dispiacere, di guadagni e perdite, di frustrazioni ma anche di ricerca di superamento dei problemi. Dopo il periodo di tirocinio come residente, lavorai come tirocinante presso l accoglienza di Santa Flavia, una comunità propedeutica, in preparazione all ingresso dei Giovani in comunità, e, contemporaneamente, partecipavo anche ad attività di formazione diverse, a corsi, a seminari. Il contatto con la struttura nella condizione di residente, mi ha aiutata ad entrare nella dimensione dei valori umani, spirituali, nelle relazioni, rafforzando il senso di responsabilità, la crescita nella conoscenza personale e mi ha davvero preparata per quella che sarebbe stata la mia futura missione in Brasile. Un opportunità per imparare a esprimere i miei pensieri, sentimenti, una vera e propria scuola di vita. Quando fui pronta, arrivò il momento del mio ritorno in Brasile per contribuire a realizzare il sogno di padre Enzo e padre Vincenzo: la prima comunità terapeutica fondata nella città di Porto Velho, nello Stato di Rondônia, ad opera dell Associação Casa Família Rosetta. La comunità fu chiamata dall Arcivescovo Dom Josè Comunidade Terapêutica Porto da Esperança, fu istituita nel comune di Candeias do Jamari e inaugurata il 13 febbraio1992. All inizio della mia esperienza in questa casa ricordo la presenza dei primi sei residenti, che erano nel programma di recupero: Roberval, Luis, Adriano, Judson, Marcos, Olimpio. Ho lavorato nella comunità Porto da Esperança dal 1992 al 1996, come operatrice e, successivamente, nella comunità di reinserimento sociale, sia come operatrice che come direttrice, ritornando in seguito, ancora una volta, nella comunità. Dal luglio del 2009, ho assunto la direzione della Comunidade Terapêutica per donne Nossa Senhora Aparecida, qualcosa di totalmente nuovo, un esperienza affrontata, all inizio, con qualche dubbio, ma poi abbracciata con entusiasmo. Sto imparando molto e ogni giorno mi sorprende tutto ciò che le donne esprimono: i loro conflitti, le loro crisi, la loro capacità di amare e la loro fragilità. Ma ho conosciuto anche donne dalla grande forza interiore, donne che si trovano ed essere figlie, madri, mogli che devono affrontare una mescolanza di ruoli e dolori, donne coinvolte in situazioni mai facili e, per questo, cariche di insicurezze. Nel corso di tutti questi anni ho visto molte famiglie che hanno collaborato con l associazione per il recupero dei loro cari, famiglie che sono state davvero ricostruite. Ho incontrato madri e famiglie sofferenti, nelle quali la droga aveva distrutto cose e persone, famiglie che non riuscivano a esprimere il dolore che sentivano, che erano così coinvolte nella dipendenza da avere bisogno anch esse di un aiuto forte. Ho visto persone buone e disponibili, generose, che con i loro gesti di solidarietà verso l associazione hanno aiutato a costruire questa comunità in Brasile... Sono come le parti di un corpo, come diceva San Paolo, ognuno con la sua importanza. Ho visto le case crescere, il numero di ragazzi in trattamento aumentare, tante persone e famiglie che sono state accolte. È gratificante sentirsi parte dei risultati di questo lavoro. Ma non posso non parlare di Padre Vincenzo, fondatore dell Associação Casa Família Rosetta, sacerdote italiano che, diventato prete, ha scelto di non impegnarsi in un servizio parrocchiale, ma di lanciarsi in spazi senza limiti e frontiere, lontani dalla sua terra natale, come il Brasile e l Africa. Lui che è riconosciuto come il sacerdote senza frontiere, ha preparato tanti altri spazi affinché il popolo di Dio fosse accolto con amore. Un lungo cammino del quale tante persone hanno fatto parte Ho sperimentato che è meraviglioso amare Dio attraverso il prossimo, e anche che la messe è grande e gli operai sono pochi. E Dio continua a chiamare 4 Aprile-Giugno 2012 EMMAUS

5 JUNTOS PELA VIDA L Associação Casa Família Rosetta, fondata in Rondônia il 13 febbraio 1992, compie i suoi 20 anni di servizio destinati alla prevenzione, recupero e reinserimento sociale di adolescenti, giovani e adulti con problemi di tossicodipendenza insieme alle loro famiglie, alla riabilitazione, educazione e assistenza sociale di bambini, adolescenti e adulti con paralisi infantile, sindromi e problemi neurologici e le loro rispettive famiglie, alla Formazione degli operatori attraverso l organizzazione di corsi, seminari, diverse attività. La nostra Mission è promuovere il miglioramento della qualità di vita delle persone in situazione di vulnerabilità sociale, valorizzandone la dignità, incentivandone l inclusione sociale e la promozione umana per un pieno esercizio dei loro diritti di cittadini. L associazione ha realizzato nel mese di maggio l Evento Juntos pela Vida durante il quale è stata celebrata la cerimonia di Graduazione di 25 giovani (23 uomini e 2 donne) che hanno concluso il Programma di recupero, unitamente alla Cerimonia di Ringraziamento in commemorazione dei 20 anni di presenza in Brasile. È stata una programmazione intensa con vari momenti di festa, di ringraziamento, di verifica, di ricarica per andare avanti, con uno sguardo al passato per tutto ciò che è stato realizzato e un passo verso il futuro aperto a nuove prospettive. L evento ha avuto inizio con l accoglienza dei giovani graduati accolti da Padre Vincenzo Sorce, fondatore e presidente della nostra associazione, e da Dom Moacyr Grechi, vescovo emerito di Porto Velho che ci ha accompagnato lungo questi anni con amore e generosità. Diverse le autorità presenti: rappresentanti del Governo municipale, vari assessori, il ministero pubblico, giudici, deputati, autorità ecclesiali, famiglie, volontari, operatori e residenti di questi anni. Un fiume di persone, tanta emozione e gratitudine. I giovani della comunità Porto da Esperança hanno espresso la loro gratitudine e gioia con la presentazione di alcune musiche del Coral da Paz, coordinati dallo Psicologo João Bosco. La serata di ringraziamento è stata segnata dalle emozionanti testimonianze dei giovani graduati e delle loro famiglie, che sono diventati simbolo di speranza per tanti altri giovani e famiglie lì presenti e nel loro contesto di vita. Padre Vincenzo ci ha ricordato che la comunità è laboratorio per la costruzione della civiltà dell amore e della cultura della vita, all interno del quale i giovani sono costruttori di se stessi e degli altri, per dar vita a una nuova società. Infatti, il progetto terapeutico è aperto all uomo, alla società, alla vita, senza limiti ed è proprio in questo contesto che si inserisce il servizio dell Associazione in Brasile. Tutto ciò è stato possibile grazie alla disponibilità, generosità e professionalità di tante persone che hanno donato la propria vita, offerto i propri talenti per generare nuove vite, qualificando sempre più i nostri servizi. In questa ottica, durante la commemorazione abbiamo reso omaggio a diverse autorità locali, a volontari, a collaboratori, agli operatori della prima ora e a quelli attuali tutti insieme come in una grande famiglia, unita in favore della VITA. Hanno fatto parte di questo ciclo di eventi anche altre iniziative, come la realizzazione del Seminario Integrazione e articolazione delle Politiche pubbliche nell area della tossicodipendenza, destinato a operatori del settore e ad accademici delle facoltà locali. Il seminario ha presentato la relazione dell Assistente Sociale Ana Paula Baldez, dell Associazione Casa Rosetta, sul tema Politiche dell Assistenza Sociale e tossicodipendenza: l esperienza del servizio sociale nell Associação Casa Família Rosetta. Il Promotore di Giustizia Dr Ildo, ha presentato la relazione sul ruolo del ministero pubblico nell integrazione delle politiche legate alla tossicodipendenza. Il Magistrato Dr Sergio William Domingues ha centrato l intervento sul rapporto tra tossicodipendenza e criminalità, con particolare riferimento alla legislazione. E il presidente e fondatore dell Associazione, Padre Vincenzo Sorce ha parlato delle Comunità terapeutiche, sul loro ruolo e sulle sfide che ci pone la società odierna. Tra le altre iniziative promosse merita un attenzione particolare il momento svoltosi l 11 maggio 2012, che ha visto la posa della prima pietra della nuova comunità terapeutica nel comune di Ouro Preto do Oeste a circa 400 Km da Porto Velho. Un momento intenso e che ha fatto registrare il coinvolgimento di tante persone: le istituzioni locali rappresentate da vari Sindaci, deputati, magistrati, la Chiesa locale, i volontari e le famiglie. Questo nuovo progetto nasce dalla richiesta di aiuto della Comunità locale che, attraverso il Ministero pubblico, il Comune e la Chiesa, è riuscita ad articolare una rete di solidarietà per la realizzazione di questo progetto che andrà ad aiutare tanti giovani e famiglie che in quella regione vivono il dramma della tossicodipendenza. Vogliamo ricordare il signor Andrè che generosamente ci ha donato un appezzamento di terreno per costruire la nuova comunità, il Professor João e la sua famiglia che rappresenta tutti i volontari coinvolti nel progetto, il dr Evandro e Dr Aluildo del Ministero pubblico che rappresentano la garanzia di difesa dei diritti delle persone, il sindaco Alex del comune di Ouro Preto do Oeste e il deputato Jaques, coinvolto nel progetto quale esponente della classe politica, infine, Padre Celestino e Don Bruno, Vescovo della Chiesa locale. Tutti uniti per la vita. EMMAUS Aprile-Giugno

6 Casa Famiglia Rosetta partecipa al VII Incontro Mondiale delle Famiglie a Milano I l prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie costituisce un occasione privilegiata per ripensare il lavoro e la festa nella prospettiva di una famiglia unita e aperta alla vita, ben inserita nella società e nella Chiesa, attenta alla qualità delle relazioni oltre che all economia dello stesso nucleo familiare. Questo il messaggio che Papa Benedetto XVI ha indirizzato all importante evento apertosi lo scorso 29 maggio al Mico Milano Congressi. La Fiera internazionale della famiglia, che si è conclusa il 2 giugno, è un iniziativa - inedita in Italia - di visibilità, di scambio, di incontro con oltre 100 associazioni e fondazioni ecclesiali e civili, con enti, aziende e con tutti coloro che lavorano nel campo della famiglia, in definitiva, con chi considera la famiglia centro e perno della società. Fittissimo il Programma, con relazioni e seminari ispirati dal tema La Famiglia: il lavoro e la festa ; con riflessioni sulle politiche familiari, con incontri e testimonianze di esperienze significative del territorio. Amplissima è stata la partecipazione di delegati dalle varie nazioni e dalle Diocesi italiane e Casa Famiglia Rosetta ha dato il suo contributo con uno stand informativo di divulgazione e contatto allestito e gestito dalla D.ssa Angela Sardo e dal Dr. Umberto Bosco. Una testimonianza discreta ma molto significativa e che ha raccolto un grande apprezzamento in quel contesto internazionale. Un occasione importante che attribuisce il giusto valore all esperienza più che trentennale dell Associazione nissena nel campo dell accoglienza, del sostegno, della cura di persone in difficoltà che compiono il loro percorso riabilitativo sempre insieme alla loro famiglia. Le attività della Fiera hanno trovato la loro solenne conclusione nella mattinata di Domenica 3 giugno con la Celebrazione della S. Messa presieduta da Benedetto XVI. Le Comunità Terapeutiche a Siracusa all insegna della spiritualità e della cultura Mercoledì 20 maggio più di centro giovani che stanno compiendo il loro percorso di recupero dalla tossicodipendenza all interno del Programma terapeutico di Casa Famiglia Rosetta, di Terra Promessa e dell OASI hanno trascorso una giornata davvero stimolante e densa di emozioni nella bella città di Siracusa. Le attività che si svolgono nell ordinario all interno delle Comunità sono spesso punteggiate di appuntamenti speciali che mirano a promuovere nei ragazzi l amore per la bellezza, l interesse per la cultura ma, soprattutto, a proporre momenti spirituali forti che restituiscano senso e valore alle tante vite attraversate dal problema della dipendenza da alcool e droghe. Per espresso volere del fondatore, Don Vincenzo Sorce, da tempo, ormai, le strutture hanno inserito, all inizio della giornata, un momento di preghiera comunitaria stabile, con la recita delle Lodi, così come è consueta la partecipazione alla Santa Messa, la mattina di ogni domenica, celebrata in Comunità o nelle vicine parrocchie cittadine. Un attenzione particolare alla dimensione spirituale che di anno in anno si arricchisce e si rinnova, anche attraverso la periodica missione predicata in tutti i centri operativi grazie alla fraterna disponibilità dei Frati Francescani Rinnovati e delle Sorelle Minori di San Francesco. Parallelamente, una cura importante è riservata anche alle proposte culturali. Tutte le Comunità dispongono di una biblioteca, orientano i giovani all amore per la lettura, li incoraggiano a proseguire o completare gli studi, spesso interrotti proprio a causa del loro disagio esistenziale. Da diverso tempo alle attività tradizionali delle Comunità si sono affiancate proposte diverse che hanno visto la formazione di gruppi musicali e teatrali che cominciano a dare i loro frutti in termini educativi e di sana relazione interpersonale. E proprio la giornata del 20 maggio è sembrata porsi quasi a coronamento di questa ricchezza e vivacità di iniziative. Accompagnati da Don Vincenzo, un centinaio di giovani provenienti dalle tre Comunità di Caltanissetta e Caltagirone si sono recati a Siracusa dove, al mattino, hanno partecipato alla celebrazione Eucaristica all interno della Basilica Santuario Madonna delle Lacrime, e poi, nel pomeriggio, hanno raggiunto il Teatro Greco, nella cui straordinaria cornice hanno assistito alla messa in scena della tragedia classica Prometeo, di Eschilo. Momenti forti, che hanno toccato le corde più profonde di ciascuno. E uno stupore diverso: il primo, al cospetto della miracolosa, piccola immagine di Maria, tanto straordinaria nella sua modestia e semplicità; il secondo, a contatto con il dramma antico, inquietante per l attualità dei temi eterni di cui è portatore ancora oggi, capace di superare, con la magia dell arte, duemila e cinquecento anni di distanza storica. 6 Aprile-Giugno 2012 EMMAUS

7 World Drug Day - Giornata Mondiale di Lotta alla Droga e al Narcotraffico Casa Famiglia Rosetta, Terra Promessa e L oasi celebrano la Giornata Internazionale contro le Droghe Il 26 giugno si celebra la Giornata internazionale contro il consumo e il traffico illecito di droga. Questa giornata è stata indetta dall Assemblea Generale nel 1987 per ricordare a tutti gli stati membri l obiettivo comune di creare una comunità internazionale libera dalla droga. Ogni anno, l ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) sceglie il tema della giornata internazionale e lancia campagne di sensibilizzazione sul problema della droga a livello mondiale. Tutte le droghe hanno effetti fisici immediati, ma possono anche irrimediabilmente compromettere lo sviluppo psicologico ed emotivo. Condurre una vita sana richiede scelte che devono rispettare il corpo e la mente. Per fare queste scelte i giovani hanno bisogno di ispirarsi a modelli positivi e hanno bisogno di ottenere informazioni corrette riguardanti il consumo di droga. Circa 200 milioni di persone assumono droghe almeno una volta l anno. Di questi, 25 milioni sono considerati tossicodipendenti. Ogni anno persone muoiono per malattie correlate all uso droga. I giovani sono più soggetti al consumo di droga. L uso di droga tra i giovani è più del doppio di quello della popolazione generale, tre volte più elevato nel caso della cannabis. Bisogna fare di più per fornire ai giovani gli strumenti, le informazioni e le opportunità necessarie per vivere una vita sana ed appagante. E martedì 26 Giugno le Associazioni Casa Famiglia Rosetta, Terra Promessa, e L Oasi hanno celebrato, come di consueto, la Giornata per l anno 2012 il cui tema è stato: Azione Globale per la salute. Comunità senza droghe. L iniziativa programmata dalle tre Associazioni si è perfettamente inserita, dunque, nel quadro più ampio della campagna di sensibilizzazione condotta dall ONU, che invita tutti i Paesi membri ad adottare politiche di prevenzione e di informazione sugli effetti delle droghe. Come è noto, infatti, dal 2009 Casa Famiglia Rosetta ha conseguito lo Status Consultivo Speciale con il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite. Le iniziative hanno avuto, quest anno, una location particolare: Villa Trabia a Palermo. L evento è iniziato alle 18.00, con un incontro-dibattito al quale hanno partecipato il Dr. Salvatore Ferrigno, responsabile del Servizio Tossicodipendenze di Montelepre, il Dr. Giampaolo Spinnato, dell Unità Operativa Palermo2, Don Vincenzo Sorce, fondatore e presidente di Casa Famiglia Rosetta e Terra Promessa, la D.ssa Angela Sardo, Direttore della Comunità Terapeutica La Ginestra di Casa Famiglia Rosetta, il Dr. Rosario Cigna, Direttore della Comunità Villa Ascione di Terra Promessa. Alle ha avuto inizio lo spettacolo teatrale Sentimento, messo in scena dal laboratorio teatrale Le Onde, della Comunità femminile La Ginestra e, subito dopo, gran concerto delle band Nerea e I Terra Promessa. Un equilibrio prefetto, dunque, tra la necessità di fare il punto sulle politiche di sensibilizzazione, prevenzione, trattamento e recupero dall abuso di sostanze e il desiderio di valorizzare i risultati del percorso riabilitativo offerto dalle Comunità terapeutiche. Il Programma terapeutico si conferma, ancora oggi, la strada più efficace per la destrutturazione dei comportamenti devianti, per la ricostruzione della vita personale e familiare delle persone con problemi di tossicodipendenza, il luogo nel quale si è guidati a ritrovare se stessi, a riscoprire e potenziare i propri valori e talenti per testimoniare che è possibile contribuire alla realizzazione di una comunità finalmente libera dalle droghe. Presentazione del volume di Stefano Diprima Chiesa nissena in cammino Da: La Sicilia del 1 Luglio 2012: Chiesa nissena in cammino (accompagnando il primo Sinodo della Chiesa nissena) è il titolo del libro (edizioni Lussografica) che è stato presentato a Serradifalco al Centro di Formazione e Spiritualità Eremo don Limone. Il libro, a cura di Stefano Diprima, raccoglie i 38 inserti con i quali, dal settembre 1989 al maggio 1993, il mensile La voce di Campofranco, diretto da Vincenzo Nicastro, accompagnava i lavori del Sinodo ( ), inserti che oggi costituiscono una fonte storica preziosa per la memoria di tale evento. Il libro contiene scritti di vario genere: anzitutto articoli (ad esempio quelli del vescovo Mons. Alfredo Garsia e dei due segretari del Sinodo, prima don Cataldo Naro e poi don Calogero Panepinto), ma anche interviste, notizie sui lavori delle commissioni che elaboravano i documenti, resoconti dei lavori delle assemblee in cui i documenti venivano discussi e approvati, lettere al direttore del mensile, assieme a tante altre notizie utili per ricostruire il clima culturale in cui veniva celebrato il Sinodo, con le opinioni anche contrastanti che si esprimevano e le molteplici attese che si manifestavano, sia sul piano ecclesiale che sul piano civile. Il volume si articola in 450 pagine, alle quali si devono aggiungere le 13 iniziali che contengono un indice cronologico degli articoli e un indice dei nomi di persona, e basta scorrere quest ultimo per rendersi conto di quante persone (sacerdoti, religiosi e laici) erano coinvolte nei lavori del Sinodo. Dopo una introduzione di Salvatore Barone [docente presso il Liceo Ginnasio Ruggero Settimo di Caltanissetta n.d.r], il libro è stato presentato proprio da due relatori che erano sinodali: don Vincenzo Sorce, Presidente di Casa Famiglia Rosetta, e Calogero Caltagirone, docente di filosofia morale presso la LUMSA di Roma. I relatori hanno collocato l evento sinodale nella storia della diocesi, sottolineandone l importanza, sia in quanto esperienza corale di autocostruzione della Chiesa locale, sia in quanto momento determinante per il processo di inculturazione della fede nel territorio nisseno. Inoltre, hanno rilevato che alcune emergenze ecclesiali e civili, che il Sinodo mise a fuoco nei suoi documenti (ad esempio, la soggettivizzazione della fede e le nuove povertà) persistono ancora nel nisseno, emergenze che oggi sollecitano la comunità ecclesiale a realizzare una verifica delle decisioni sinodali e a rinnovare l impegno nel seguire e aggiornare le indicazioni pastorali del Sinodo. Infine, hanno sottolineato che il Sinodo è stato un esperienza molto significativa, non solo dal punto di vista organizzativo e normativo, ma anche dal punto di vista teologico e spirituale, un esperienza che ha segnato e segna ancora oggi l identità della Chiesa locale. Alla presentazione del libro vi sono stati gli interventi conclusivi di mons. Liborio Campione, che durante il Sinodo era vicario generale della Diocesi, di Sergio Mangiavillano e dello stesso Stefano Diprima, tutti e tre protagonisti molto attivi nei lavori sinodali. EMMAUS Aprile-Giugno

8 Seduta del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani a Casa Famiglia Rosetta Si è svolta all Eremo di Serradifalco, nei giorni 22 e 23 Giugno, la seduta del Comitato Scientifico delle Settimane Sociali Dei Cattolici Italiani. Gli attuali componenti del Comitato, designati dal Consiglio Episcopale permanente della CEI e in carica dal 2008, sono: S.E. Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari (Presidente), il Prof. Luca Diotallevi, Docente di Sociologia, Università Roma Tre (Vice Presidente ), Dott. Edoardo Patriarca, Consigliere del Cnel e dell Agenzia per le Onlus (Segretario ), S.E. Mons. Giancarlo Maria Bregantini, Vescovo di Campobasso Boiano, S.E. Mons. Michele Pennisi, Vescovo di Piazza Armerina, la Prof.ssa Simona Beretta, Professore di politiche economiche internazionali, Università Cattolica del Sacro Cuore, la Prof.ssa Maria Luisa Di Pietro, Professore di Bioetica, Università Cattolica del Sacro Cuore, il Dott. Sergio Gatti Direttore Generale Federcasse, il Dott. Franco Pasquali, Coordinatore Retinopera, Sr. Alessandra Smerilli, Pontificia Facoltà di scienze dell educazione «Auxilium», la Dott.ssa Paola Soave, Forum delle associazioni Familiari, Don Vincenzo Sorce, Presidente di Casa Famiglia Rosetta, ospitate dell incontro. Le Settimane Sociali dei Cattolici Italiani nascono nel 1907 per iniziativa di Giuseppe Toniolo. La prima si tenne a Pistoia nel Si svolsero ogni anno fino alla Prima guerra mondiale. I temi affrontati furono soprattutto il lavoro, la scuola, la condizione della donna, la famiglia. Nel 1935 arrivò la prima sospensione a causa degli attriti con il regime fascista. Ripresero dopo la fine della Seconda guerra mondiale, nel Le Settimane Sociali continueranno fino al 1970, poi fu la volta di una seconda e lunga sospensione. La ripresa, infatti, avviene nel 1988, con una Nota pastorale della Conferenza Episcopale Italiana dal titolo Ripristino e rinnovamento delle Settimane Sociali dei cattolici italiani. Da allora si sono tenute cinque edizioni: a Roma, a Torino, a Bologna, a Pistoia Pisa e, la più recente, a Reggio Calabria, nell ottobre 2010 sul tema: Il Bene comune oggi. Un impegno che viene da lontano. Il Comitato ha il compito di determinare il tema delle settimane sociali curandone la pubblica presentazione, di promuovere e coordinare tutte le attività relative alla loro preparazione e realizzazione, di definire, insieme alla Segreteria Generale della CEI, i criteri e le modalità di partecipazione alla Settimana, di predisporre un documento finale la cui utilizzazione viene stabilita in accordo con la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana. In definitiva, come dice la già citata Nota Pastorale dell Episcopato Italiano, esse possono essere considerate un formidabile strumento offerto all uomo del nostro tempo per annunciare la piena verità del suo essere ad immagine e somiglianza di Dio, per difenderne la dignità, per promuoverne i diritti personali e sociali, e la convivenza civile in un clima di pace e di fiducia [ ] espressione della diaconia della Chiesa italiana al Paese, una diaconia culturale che si eserciterà con un costruttivo senso del dialogo e del confronto nel pieno rispetto della verità e della carità cristiana. Tra i punti all ordine del giorno della riunione di giugno, la Definizione del tema e del titolo, nonché il Programma della 47ª Settimana Sociale, il Programma di preparazione ed i contatti con le associazioni e movimenti. Rotary Mussomeli: Giornata del dono Ancora un altra iniziativa di solidarietà del Rotary di Mussomeli verso la Casa Famiglia per disabili di Casa Rosetta. L imprenditore edile di Cammarata Salvatore Federico ha rinnovato integralmente i quattro bagni della Struttura e i ragazzi del locale Rotaract si sono improvvisati tinteggiatori-pittori. Dal canto suo, il Rotary club Mussomeli-Valle del Platani ha donato gli arredi alberghieri per le stanze: letti, materassi, comodini, armadi, scrivanie. La consegna ufficiale è avvenuta il 2 aprile, alla Direttore Responsabile Vincenzo Sorce Coordinatore di Redazione Maria Giovanna Scavone Redazione C.da Bagno - tel Reg. a Trib. di CL n. 132 del Stampa Michele Paruzzo s.r.l. - via L. da Vinci, tel Caltanissetta presenza di Don Sorce, che ha ringraziato commosso, sottolineando, nel suo breve discorso, il valore della vicinanza morale e materiale a chi è in condizione di disagio o di bisogno e lanciando l idea di una vera e propria Giornata della Donazione. Successivamente, i vari componenti del Rotary hanno preso la parola manifestando l impegno a rendere sempre più fattiva ed efficace l azione solidale del gruppo. Lodevoli le parole pronunciate dal Presidente del Rotary, Filippo Misuraca: Quella odierna è un iniziativa nella continuità. Il Rotary di Mussomeli ha sempre mostrato grande attenzione verso Casa Famiglia Rosetta ed oggi il dono è ancora più corposo e consiste nell arredo di ben dieci stanzette. La donazione è avvenuta con la collaborazione del distretto che ha coperto parte dei costi, un altro contributo è arrivato dal Rotaract e la parte restante sarà raccolta tra i rotariani di Mussomeli. Ho molto gradito quando padre Sorce ha parlato di giornata della donazione e l augurio che voglio fare di buona Pasqua in qualità di presidente Rotary, lo si evince proprio da questi gesti: qualche conviviale in meno e qualche iniziativa di solidarietà in più e Casa Rosetta merita questo, perché oltre a creare solidarietà ha creato occupazione nel nostro territorio, obiettivi che sono in pieno spirito di condivisione rotariana». Gli ha fatto eco Enzo Munì: «I giovani del Rotaract sono sempre presenti per aiutare Casa Rosetta, come è già avvenuto anche in passato. I giovani di Mussomeli insomma amano fare solidarietà». 8 Aprile-Giugno 2012 EMMAUS

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