INFORMAZIONI SUL MOBBING. A cura RSPP ing. Daniele Minichini

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1 INFORMAZIONI SUL MOBBING A cura RSPP ing. Daniele Minichini Definizione Sono comunemente definiti con il termine mobbing una serie di atti, atteggiamenti o comportamenti di violenza morale o psichica che hanno luogo in ambito lavorativo; questi atti, ripetuti nel tempo in modo sistematico o abituale, portano ad un degrado delle condizioni di lavoro e compromettono la salute o la professionalità o la dignità del lavoratore. Allo stato attuale non esiste una definizione giuridica (vi è solo un Progetto di Legge). Soggetti Obbligati Datore di Lavoro Dirigenti e preposti Lavoratori Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi Medici Competenti Riferimenti Normativi Circolare n.71 del 17/12/2003 Disturbi psichici da costrittività organizzativa sul lavoro. Rischio tutelato e diagnosi di malattia professionale. Modalità di trattazione delle pratiche. Risoluzione del Parlamento Europeo n.2339 del 20/09/2001 Risoluzione del Parlamento europeo sul mobbing sul posto di lavoro Decreto Ministeriale del 27/04/2004 Elenco delle malattie per le quali è obbligatoria la denuncia, ai sensi e per gli effetti dell'art. 139 del testo unico, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124, e successive modificazioni e integrazioni. Principali Azioni Evitare le seguenti azioni/comportamenti: Critiche comuni non corrispondenti alla realtà e rifiuto di specificarne i motivi. Accuse di scarsi risultati non corrispondenti a realtà. Comportamenti per emarginare, escludere, isolare o delegittimare. Comportamenti intenzionali e ripetuti per sminuire, ignorare o ridicolizzare idee, opinioni, rendimento ed anche la competenza professionale e l esperienza. Conferimento di maggiori responsabilità senza informare la vittima e con contemporanea diminuizione di autorità.

2 Minacce disciplinari per eventi insignificanti. Umiliazioni di fronte ad altri (inflitte con tono arrogante). Distorsione/accentuazione di fatti. Continue focalizzazioni su fatti irrilevanti. Rifiuto di chiarire funzioni o descrizione di compiti. Cambiamento di compiti di lavoro senza informare la vittima. Accuse di cattiva condotta. Ripetizione di compiti assegnati senza necessità. Negazione alla vittima di informazioni e permessi necessari per svolgere il proprio lavoro. Negazione di sostegno in caso di necessità o negazione di risorse. Periodi di silenzio per settimane. Comportamenti per sabotare, interferire o impedire il lavoro. Accettazione di commenti negativi riportati da terzi. Rifiuto di verbalizzare riunioni. Uso di minacce velate, intimidazioni, denunce o ricorso continuo alle autorità. Sparlare, fare pettegolezzi sulla vittima o incoraggiare a spiare, origliare, riferire. Frequenti mutamenti di opinione senza preavviso. Prendere crediti in caso di successo e scaricare le colpe su altri in caso d insuccesso. Trasferimenti imposti in sedi lontane e disagiate senza apparenti giustificazioni o necessità. Telefonate controllate o intercettazione della posta. Giurisprudenza Cass. civ. Sez. lavoro, , n Cassazione Sezione lavoro sentenza 26 marzo 2008, n Presidente De Luca Relatore Maiorano Pm Fuzio conforme Ricorrente D... Cassazione Sezione lavoro sentenza 26 marzo 2008, n Presidente De Luca Relatore Maiorano Pm Fuzio conforme Ricorrente D... Tribunale sez.lav. Palermo 18/01/2008 Mobbing - condotta a forma libera - elementi principali - ripetitività delle condotte di coartazion... Trib. pen. Roma 16/02/2008 (ud. 19/11/2007) n , Rotella Mobbing - maltrattamenti sul luogo di lavoro - condotte lesive come espress... Cons. Stato, V sez. 27/05/2008 n Cass. pen. sez. V, 29/08/2007, n ric. Febbraio Mobbing - requisiti - individuazione - rilevanza penale delle singole condotte - es...

3 Tribunale di Avellino, Giudice del lavoro, Dott. Aldo Rizzo, sentenza del (Massima e nota a cura di Avv. Oscar Mercolino) Cassazione Sezione sesta penale (up) sentenza 8 marzo-21 settembre 2006, n Pres. Legnasi Rel. Rotundo - Pm Baglioni Ricorre... Corte Costituzionale - Sentenza n.239 del 22 giugno 2006 Lavoro - Mobbing - Disciplina prevista dalla legge della legge della Regione Fr... Tar Lazio, sez. I quater, n. 4340, ric. Giovannone c. DAP Mobbing requisiti invasione sistematica e volontaria della sfera pri... Corte Costituzionale - Sentenza n. 238 del 22 giugno 2006 Lavoro - Mobbing - Disciplina prevista dalla legge della Regione Umbria 28 feb... Cass. civ. Sez. lavoro, , n Sentenza Corte Costituzionale 27 gennaio 2006, n. 22 (Mobbing - Legge regionale - Articolo 117 della Costituzione - Definizione da parte del... Tribunale Civile di Forlì - Sentenza 28/2005 del 28 gennaio 2005 Mobbing - Risarcimento danno non patrimoniale Il richiamo al risarci... Tribunale Agrigento Danno esistenziale: risarcimento da mobbing nella Pubblica Amministrazione Il lavoratore vittima del mo... Tribunale di Torino, sez. lavoro, Mobbing presupposti individuazione ripetuti soprusi che arrechino menomazioni alla c... Tribunale di Milano, sez. lavoro, Mobbing presupposti individuazione riconducibilità delle condotte ad un intento doloso... Cass. Sez. lavoro n Mobbing comportamenti vessatori violazione dell art cod. civ., quale norma che vieta qualsi... Cass. IV Sez. penale (ud ) n Mobbing soprusi nei confronti dei dipendenti da parte del datore di lavoro re... Corte Costituzionale n. 359 Mobbing presupposti individuazione. Mobbing legge regionale che regola aspetti generali... Cass. SS.UU. civili n Mobbing presupposti individuazione riconducibilità alla violazione di obblighi contrattuali d... Organi di Vigilanza e di Controllo Polizia Giudiziaria

4 CONCLUSIONE Affinché si possa parlare di mobbing, occorre che le vessazioni siano ripetute nel tempo ( esempio per alcuni mesi). Ciò si manifesta per esempio con: 1) attacchi ai contatti umani, con continue critiche alla prestazione lavorativa, ripetute minacce scritte (irrogazione di sanzioni disciplinari), accuse ingiustificate, frasi ingiuriose e diffamatorie; 2) dequalificazione sul piano delle mansioni, a causa della pressante ingerenza arbitrariamente esercitata nella sfera di autonomia operativa, sino ad arrivare alla privazione degli strumenti di lavoro; 3) attacchi contro la reputazione: false voci fatte circolare (accuse di boicottaggio, richiesta di visita ispettiva per farne accertare le responsabilità) e offese rivolte in presenza dei colleghi. 4) attacchi a livello delle capacità e dell immagine professionale (critiche continue, mancata considerazione delle proposte, basse valutazioni, attribuzione di colpe) 5) attacchi penalizzanti in eccesso (assegnazione di carichi di lavoro e scadenze impossibili) 6) attacchi penalizzanti in difetto (demansionamento, mancata assegnazione di lavoro) QUINDI ogni comportamento, seppur vessatorio del superiore gerarchico, può essere considerato mobbing!!!!!! A TITOLO DI COMPLETAMENTO SI RICORDA LA SENTENZA CHE SEGUE Sentenza- Roma 18 marzo 2005: E pacifico insegnamento giurisprudenziale quello secondo il quale l azione promossa dal lavoratore subordinato ed avente ad oggetto il riconoscimento della qualifica superiore, si prescrive nell ordinario termine decennale di cui all articolo 2946 Cc., decorrente comunque nella pendenza del rapporto di lavoro; mentre le azioni dirette ad ottenere le differenze retributive derivanti dal riconoscimento della superiore qualifica, si prescrivono nel termine quinquennale previsto dall articolo 2948 n. 4 Cc., decorrente in costanza del rapporto di lavoro solo se esso sia dotato distabilità reale.

5 La Cassazione chiarisce: è mobbing anche se contestato retroattivamente Il mobbing può essere fatto valere anche nel corso del giudizio. Se il lavoratore, infatti, nell atto introduttivo di primo grado non ha ricondotto espressamente il comportamento del datore alle fattispecie di mobbing, questo può comunque essere rilevato dal giudice. Anche se non è stato contestato immediatamente. E soprattutto quando, come nel caso in esame, il dipendente ha posto la lesione della sua integrità psicofisica in relazione non solo al demansionamento, ma al globale comportamento antigiuridico del datore di lavoro. Lo ha chiarito la sezione lavoro della Cassazione nella sentenza 6326/05, depositata il 23 marzo scorso. In particolare, i Supremi giudici hanno osservato che l accertamento, da parte della Corte d appello di Roma, del complessivo comportamento antigiuridico del datore è stato sufficiente, in quanto tale, alla contestazione anche retroattiva del mobbing. Tra l altro i rapporti personali del ricorrente con gli altri dipendenti si erano fatti particolarmente tesi: il lavoratore, infatti, era continuamente soggetto a scherzi verbali, azioni di disturbo, via via appesantitesi nel tempo e di cui era certamente a conoscenza il capo del contabile della ragioneria il quale non si adoperò perché cessassero. Pertanto, si legge nella sentenza 6326/05: in ordine alla dedotta novità della domanda relativa al mobbing - rilevato che, come è pacifico, la diversa qualificazione del fatto giuridico non comporta domanda nuova - si osserva che la Corte territoriale, con motivazione congrua e logica, ha innanzitutto evidenziato che il lavoratore, nell atto introduttivo del giudizio, ha posto la lesione della sua integrità psico-fisica in relazione non solo al subito demansionamento, ma al globale comportamento antigiuridico del datore di lavoro. Successivamente, ha poi evidenziato che anche se la qualificazione del detto comportamento globale, quale mobbing, era successiva alla introduzione del giudizio, non trattatasi di domanda nuova, tanto più che il concetto di mobbing aveva carattere metagiuridico ed al momento mancava di una espressa previsione normativa. Interventi da parte dell azienda in cui si sono riscontrati attività di mobbing Le Condizioni ideali/stati da conseguire sono, ad esempio: - promozione da parte dell azienda di comportamenti positivi sul lavoro, per evitare conflitti e garantire correttezza nei comportamenti; - possibilità di condivisione, da parte del lavoratore, di informazioni relative al proprio lavoro; - esistenza di sistemi per favorire la segnalazione, da parte dei lavoratori, di insorgenza di comportamenti inaccettabili e di mobbing.

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