CONCORSO CREATIVO DI CUCINA, PER CAMBIARE IL MONDO A PARTIRE DAL NOSTRO PIATTO.

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1 1 CONCORSO CREATIVO DI CUCINA, PER CAMBIARE IL MONDO A PARTIRE DAL NOSTRO PIATTO.

2 indice bando di concorso regolamento e modalità 5 di partecipazione il commercio equo e solidale che cos è 11 i criteri i produttori Salinas 17 Pftc Parc Elements India Meru Herbs Sindyanna of Galilee Camari, Ecuador il sistema di garanzia Agices 27 Fairtrade Italia

3 indice gli importatori Un altro tassello della filiera: 33 che cosa sono gli importatori I principali importatori italiani di commercio equo e solidale: Altromercato, LiberoMondo, Equo Mercato, altraqualità, Ravinala la Rete Veneto Equo mappa 39 La legge regionale Dati sul commercio equo in Veneto un commercio equo anche in Italia Solidale italiano 43 Liberomondo Forum agricoltura sociale Veneto bibliografia / sitografia 50 Foto di Aldo Pavan

4 Solo così riusciremo a farci sentire 4 l Economia del Noi è fondata su esperienze fondate sui legami sociali...soluzioni comunitarie a problemi economici... Equo, solidale e danzante

5 5 bando di concorso Salinas - Equador

6 bando di concorso 6 Ricette: un antipasto un primo piatto un secondo un dolce Insieme alla ricetta andrà allegata una fotografia del piatto, in alta risoluzione (jpg, 300 dpi) e dal formato orizzontale. La Rete Veneto Equo - che si propone di sostenere diffondere il commercio equo e solidale nella Regione Veneto, coinvolgendo in particolar modo i giovani - con il contributo della Regione stessa, indice il concorso intitolato Fair factor 2 - Nuovi orizzonti del commercio equo. Obiettivo generale del concorso è rendere protagonisti i giovani del territorio, coinvolgendoli attivamente nelle proposte delle realtà di commercio equo e solidale della rete Veneto Equo. Per far conoscere ai ragazzi i prodotti del commercio equo e le storie che portano con sé, in questa edizione sarà fornito a ciascuna classe partecipante un kit di prodotti alimentari equosolidali, con cui dovranno creare delle ricette originali. I destinatari del concorso: Il target specifico per questo anno scolastico ( ) sono gli istituti alberghieri e le scuole professionali con indirizzo enograstromia della Regione Veneto. I partecipanti dovranno inviare la scheda di partecipazione debitamente compilata e la liberatoria firmata (vedi pagina 8), entro il 17/10/2015. In seguito all adesione alle classi partecipanti verrà fornito tramite la rete Veneto Equo ed i suoi partner locali un kit di prodotti di commercio equo. Ogni classe o gruppo di studenti dovrà proporre una ricetta a partire dal kit fornito e allegare i propri elaborati, che saranno sottoposti all attenzione della giuria. Delle ricette, per 4 persone, dovranno essere descritti gli ingredienti, lo svolgimento e i tempi di realizzazione. Ogni partecipante potrà scegliere se realizzare un antipasto, un primo piatto, un secondo o un dolce. Insieme alla ricetta andrà allegata una fotografia del piatto, in alta risoluzione (jpg, 300 dpi) e dal formato orizzontale. Gli elaborati dovranno essere inviati alla cooperativa Unicomondo tramite posta elettronica a comunicazione@unicomondo.org, oppure per posta al seguente indirizzo: via della chimica, Dueville (Vi), indicando sulla busta la dicitura Concorso Fair Factor 2, entro e non oltre Il 30 Gennaio 2016 (farà fede il timbro postale). Altri dettagli e informazioni possono essere richiesti per telefono al numero (interno 4), oppure al

7 bando di concorso 7 Saranno premiati i primi tre classificati per ciascuna categoria (antipasto / primo piatto / secondo / dolce): come premio avranno la pubblicazione del loro piatto sul ricettario di Veneto Equo - Fair factor 2. Condizioni di utilizzo degli elaborati. Gli elaborati inviati al concorso saranno di proprietà condivisa tra l autore, la cooperativa Unicomondo e la Rete Veneto Equo e saranno utilizzati nell ambito del progetto Fair factor, o in altre iniziative di comunicazione del commercio equo e solidale. Per partecipare al concorso è necessario inviare questa scheda debitamente compilata e firmata in tutte le sue parti insieme all elaborato, tramite posta elettronica a comunicazione@unicomondo.org, oppure per posta al seguente indirizzo: via della chimica, Dueville (Vi), indicando sulla busta la dicitura Concorso Fair factor 2, entro e non oltre il 30 gennaio 2016 (farà fede il timbro postale). Scheda di partecipazione e liberatoria

8 8 Modulo di partecipazione e liberatoria Dati e recapiti del/la partecipante Se si tratta della classe di una scuola. SCUOLA (nome e indirizzo): Liberatoria e consenso privacy firmata Con la presente il/la sottoscritto/a: - dichiara di aver preso visione del bando di concorso Fair factor - Il fattore equo, promosso dalla Rete Veneto Equo, e di accettarlo in tutte le sue parti, cedendo alla realtà organizzatrice i diritti di utilizzo come indicato nel bando di concorso. Il/la sottoscritto/a rilascia inoltre alla cooperativa Unicomondo il consenso per l utilizzo dei dati personali ai sensi del D.Lgs.196/2003. Informativa D.Lgs 196/2003 sul Trattamento dei dati personali. Si informa che in conformità a quanto deliberato dall art. 10 della legge 675/96, Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento dei dati personali e successiva modifica con D.Lg.30 giugno 2003 n.196, i dati personali forniti dai partecipanti con la compilazione della scheda descrittiva, raccolti e trattati con strumenti informatici, saranno utilizzati per identificare gli autori delle immagini e loghi. I partecipanti hanno il diritto di accedere ai dati che li riguardano e di esercitare i diritti di integrazione, rettifica, cancellazione ecc. garantiti dall art. 13 della sopra citata legge, al titolare del trattamento. Titolare del trattamento è la Cooperativa Unicomondo. DATI SCUOLA: RECAPITI SCUOLA: CLASSE: REFERENTE per la classe (nome, cognome): INDIRIZZO: TELEFONO: FACEBOOK (facoltativo): Per presa visione e accettazione, firma: Data Firma

9 9 Salinas - Equador Manifesto dei poveri, Frans van der Hoff Credo nella necessità di proporre un movimento che dal basso si leva verso l alto. Devono farlo i produttori, ma anche i consumatori...ma occorre farlo in modo organizzato. Solo così riusciremo a farci sentire.

10 Come consumatori critici, certo, ma soprattutto come cittadini 10 Il Fair Trade Italiano è ricco di connessioni con il consumo critico nel cuore del commercio equo e solidale c è il protagonismo delle loro comunità adeguati alle loro condizioni di vita

11 11 il commercio equo e solidale Salinas - Equador

12 il commercio equo e solidale 12 Che cos è il commercio equo e solidale Il commercio equo e solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l educazione, l informazione e l azione politica. Il commercio equo e solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: dai produttori ai consumatori. Articolo 1 della Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale. Il commercio equo e solidale è una forma di commercio internazionale che mette al centro le persone, con l obiettivo di raggiungere maggiore equità, giustizia e trasparenza nella filiera produttiva, ossia in tutti quei passaggi che uniscono il produttore al consumatore. Il commercio equo e solidale propone il rispetto dei diritti dei lavoratori - garantendo una giusta paga per il loro lavoro - e la tutela dell ambiente, con un attenzione particolare all impatto ambientale dei prodotti. È solidale perché si pone l obiettivo di costruire relazioni di solidarietà tra i produttori e i consumatori di diversi paesi del mondo, da Nord a Sud. Per questo si dice che ogni prodotto del commercio equo e solidale racconta una storia: è la storia di chi quel prodotto l ha costruito o coltivato con le proprie mani e del viaggio che ha fatto dal paese di produzione fino all Italia. Quelle storie le potete trovare nelle botteghe del mondo : dei negozi particolari, diffusi in tutta Italia, che vendono i prodotti del commercio equo e solidale Nei racconti delle donne, ciò che risalta con maggiore evidenza è la necessità di creare un gruppo con cui lavorare e non rimanere isolate.

13 il commercio equo e solidale 13 e propongono un consumo responsabile e solidale, facendo informazione e sensibilizzando i consumatori sulle relazioni tra Nord e Sud del mondo. I criteri fondamentali del commercio equo e solidale in 10 punti sono: I criteri 1. pagare un prezzo equo ai produttori perché possano vivere dignitosamente; 2. garantire ai produttori un pre-finanziamento che li aiuti a sostenere i costi necessari per avviare la produzione; 3. garantire l accesso dei produttori al mercato; 4. dare continuità alle relazioni commerciali tra i produttori e gli importatori (coloro che acquistano direttamente dai produttori per rivendere all estero, ad esempio in Italia); 5. fornire assistenza tecnica e formazione ai produttori; 6. assicurare la trasparenza in tutte le fasi della filiera produttiva tra il paese di produzione e quello di vendita del prodotto; 7. reinvestire una parte del guadagno in progetti di sviluppo sociale nelle comunità dei produttori; 8. valorizzare le culture locali, assicurare il rispetto dei diritti dei lavoratori e dell infanzia e garantire pari opportunità lavorative, senza alcuna discriminazione; 9. tutelare l ambiente e la biodiversità, promuovendo l agricoltura biologica e minimizzando l impatto ambientale della filiera produttiva; 10. fare informazione e sensibilizzazione attraverso le botteghe del mondo per far conoscere le storie dei prodotti del commercio e solidale e dei suoi produttori.

14 14 Agices, l Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale, ha redatto la Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale, un documento - approvato per la prima volta nel 1999 e modificata negli anni successivi - che definisce i valori e i princìpi condivisi da tutte le organizzazioni di commercio equo e solidale d Italia. La Carta è scaricabile in pdf dal sito di Agices: carta-dei-criteri_rev04.pdf. A questo link potete vedere un video (in inglese) che spiega i 10 principi fondamentali del commercio equo e solidale: re=youtu.be (a cura di WFTO, World Fair Trade Organization). Il video della campagna Io.Equo, invece, è dedicato in particolare ai temi ambientali. Potete vederlo qui: Io.Equo è una campagna promossa da Altromercato per sensibilizzare i consumatori a coltivare un altra economia, valorizzando un economia equa e sostenibile per un commercio più vicino ai reali bisogni delle persone. Il sito della campagna è: Wayand - India

15 15 John Maynard Keynes, 1944 I prezzi non dovrebbero essere fissati al livello più basso possibile, ma a quello sufficiente per fornire ai produttori degli standard adeguati alle loro condizioni di vita. Un prezzo equo e trasparente Pagare un prezzo equo che garantisca a tutte le organizzazioni coinvolte nella catena di commercializzazione un giusto guadagno è uno dei criteri del commercio equo e solidale. Ma qual è questo prezzo? Secondo la Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale, il prezzo equo per il produttore è il prezzo concordato con il produttore stesso sulla base del costo delle materie prime, del costo del lavoro locale, della retribuzione dignitosa e regolare per ogni singolo produttore. Il prezzo del commercio equo e solidale ha un altra caratteristica che lo rende unico: è trasparente. Significa che ogni prodotto del commercio equo ha una scheda che definisce chiaramente come è stato composto quel prezzo: i rapporti tra i diversi protagonisti della filiera produttiva sono lasciati in chiaro e ogni costo è evidenziato in base a una voce che spiega come viene suddiviso il prezzo finale al consumatore. Il commercio equo in Italia: guardiamo ai numeri 90 organizzazioni associate all Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale (Agices), per un totale di soci 257 botteghe del mondo in tutta Italia 90 milioni di euro di fatturato, di cui il 95% dalla vendita dei prodotti del commercio equo e solidale lavoratori 5mila volontari Questi numeri sono ricavati dal rapporto 2013 (i dati si riferiscono al 2011) sul commercio equo e solidale in Italia, curato da Agices. Potete scaricare e leggere il rapporto qui: wordpress.com/2013/04/ reportagices2013.pdf.

16 Fuori dalla legge di un mercato brutale, per uno scambio più equo e solidale Qualcuno che se paga, paga quel che ha lavorato creare un rapporto paritario fondato sul dialogo, sulla trasparenza e sul rispetto...sostenere e diffondere il commercio equo e solidale, per aumentare la consapevolezza del ruolo che ha questa forma di commercio...

17 17 i produttori Mallarito - Perù

18 i produttori 18 i produttori e i prodotti Salinas, Ecuador I produttori sono il primo soggetto coinvolto nella filiera equasolidale: sono i veri protagonisti delle storie che i prodotti del commercio equo raccontano e si pongono in una relazione paritaria con tutti gli altri soggetti, dagli importatori alle botteghe del mondo ai consumatori. Favorire l incontro e il confronto tra le diverse parti di questa filiera è proprio uno degli obiettivi dell economia solidale. I produttori possono essere artigiani o contadini di diverse paesi del mondo, associati in cooperative o realtà collettive che si ispirano ai principi del commercio equo. In particolare, secondo la Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale, i produttori devono perseguire logiche di autosviluppo e autonomia delle loro comunità; favorire la vendita dei loro prodotti sul mercato locale, per evitare di dipendere dai mercati esteri; esportare solamente materie prime e prodotti che non sono scarseggianti nei paesi di origine, lavorando in particolare materie prime locali; e infine, farsi garanti della qualità dei prodotti. Nelle pagine che seguono trovate delle schede dedicate ad alcuni produttori coinvolti nei circuiti del commercio equo e solidale: un breve viaggio attraverso i paesi della filiera equa, per iniziare a conoscere queste storie biodiverse e comunitarie. Salinas è un paese dell Ecuador occidentale, situato lungo la cordigliera delle Ande, ai piedi del vulcano Chimborazo. Le 50 micro-imprese di Salinas coinvolte nella rete del commercio equo e solidale, la cui sede centrale è la FunorSal (Fundación de organizaciones campesinas de Salinas) - nata nel 1982, riunisce oggi circa soci, di cui artigiani -, lavorano diverse materie prime, valorizzandole e trasformandole nei prodotti che troviamo sugli scaffali delle botteghe del mondo: infusi, torroni, funghi secchi, prodotti caseari, zucchero, cacao, succo di mirtillo, confetture, formaggi, salumi, oli essenziali e artigianato in lana. Quest ultimo, in particolare, è un lavoro cui si dedicano le donne. L Asociación de desarollo social de artesanas Texal è nata nel 1976 con l obiettivo principale di costruire

19 i produttori 19 una prospettiva lavorativa per le donne disoccupate e analfabete. L associazione utilizza materiali e tecniche tradizionali, creando maglioni, sciarpe e altre forme di artigianato tessile rispettose dell ambiente e del lavoro femminile. Da alcuni anni i centri femminili di Salinas sono gemellati con la cooperativa sociale Pace e Sviluppo di Treviso ( si tratta di una relazione commerciale e culturale che permette di dare continuità al lavoro delle donne, di offrire loro momenti d incontro e confronto, oltre a dare un sostegno economico all intera comunità, riconoscendo al lavoro un prezzo equo e giusto. Come spiega Pace e Sviluppo, la tracciabilità della filiera della lana è un altro degli aspetti importanti del progetto: le pecore pascolano sui prati dei villaggi vicini, la loro lana viene filata alla filanda del paese, dove le donne la acquistano e la utilizzano per confezionare caldi capi di abbigliamento. Le donne creano anche cestini in paglia, raccogliendo sui prati l erba dell altopiano desertico andino, seccandola, ripulendola e infine intrecciano con l ago e un altra fibra vegetale, la cabuya, creando dei cestini resistenti e di qualità. Alla filiera equasolidale della lana di Salinas Altromercato ha dedicato un video: La pagina di Altromercato su Salinas, invece, è php/l/it/pro/pro Oton, Filippine Panay Fair Trade Center (Pftc) nasce nel 1991 nelle Filippine, da una collaborazione tra Ctm Altromercato e Gabriela, rete filippina di movimenti femminili. L associazione riunisce oggi 350 produttori, attivi nel commercio equo di zucchero e banane, oltre che nella tutela dei diritti umani nelle Filippine. Lo zucchero Mascobado è ottenuto attraverso bolliture successive del succo estratto dalla canna ed ha ottenuto la certificazione da agricoltura biologica (innovativa e particolarmente impegnativa per la canna da zucchero), a dimostrazione dell impegno a favore della tutela ambientale da parte di

20 i produttori 20 Palestina Pftc. Numerosi soci della cooperativa Pftc, sono da anni soggetti a persecuzioni giudiziarie e intimidazioni - fino all assassinio nell aprile 2014 del presidente, Romeo Robles Capalla -, anche per questo l associazione è da sempre impegnata per consolidare la democrazia e il rispetto dei diritti umani nel Paese. Altromercato ha intervistato nel 2007 la fondatrice di Pftc e produttrice Ruth Salditos: L Ong (organizzazione non governativa) Palestinian Agriculture Relief Committees (Parc) è nata nel 1983 con l obiettivo di promuovere servizi sociali e sviluppo tra i soggetti deboli e le comunità rurali della Palestina, nella convinzione che la permanenza dei contadini sui territori palestinesi costituisca un aspetto essenziale per la rivendicazione dello stato palestinese. Oggi l associazione coinvolge oltre agricoltori riuniti in 60 cooperative, che si dedicano alla coltura dei prodotti tipici della cultura palestinese: il grano duro integrale - che diventerà cous-cous, chiamato in Palestina maftoul -, mandorle, olio d oliva (le olive sono il principale prodotto dell economia agricola palestinese) e datteri della varietà Medjul - particolarmente grandi e pregiati. Il sito di Parc è Leonardo Becchetti, Il mercato siamo noi Ci vuole l umiltà di capire che non tutto dipende da noi, ma che noi dobbiamo fare il massimo degli sforzi come se fosse così.

21 i produttori 21 Salinas - Equador Prepara il brodo con sedano, carota, cipolla e sale, bolliti per 30 minuti. Metti a mollo l uva passa in una tazza con acqua tiepida. Prepara il cous cous come indicato sulla confezione e tienilo al caldo. Lava e pulisci le verdure. Tagliale e cuocile a vapore, facendo attenzione che restino sode. In una padella scalda 5 cucchiai di olio, mettici la curcuma, il masala e, subito dopo, le cipolle tagliate a fettine sottili; falle stufare per tre o quattro minuti, versa un bicchiere di brodo, incoperchia e cuoci a fiamma bassa per 30 minuti circa, fino a che avranno la consistenza di una zuppa (aggiungi tutto il brodo via via). Una volta cotte, mettile in un recipiente e frulla con il frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema vellutata. Per servire il cous cous, prendi un coppapasta (se non ce l hai, usa una tazza da tè), versavi il cous cous, schiacciando con un cucchiaio, pressalo. Prendi ogni piatto individuale. Scodella il cous cous, vicino poni un po di carote, un po di zucchine e, per ultima cosa, copri il cous cous con la salsa e metti intorno l uva passa e i ceci. Servi subito. come si prepara il cous cous

22 22 Kerala, India Nello stato indiano del Kerala, tre organizzazioni cooperano per costruire un sistema produttivo basato sulla giustizia sociale e sulla tutela delle risorse del territorio: Fair trade alliance Kerala (Ftk) - il coordinamento dei contadini equosolidali del Kerala -, Infact (Informations for action) - una Ong che promuove la sostenibilità come stile di vita - ed Elements. Quest ultima è un impresa privata che cura l accesso al mercato (locale e internazionale) dei prodotti del commercio equo. Elements India nasce nel 1990 come negozio di alimentari biologici, per accorciare le distanze tra produttori e consumatori, e oggi coinvolge contadini che producono caffè, spezie e anacardi (caju) coltivandoli secondo i principi dell agricoltura biologica in piccoli pezzi di terra che non superano i 2 ettari di superficie. Il sito di Elements è Altromercato ha curato un approfondimento sul caffè equo, Generazione caffè. Per conoscere la storia dell aroma solidale e tante curiosità sui chicchi che rappresentano uno dei prodotti simbolo del commercio equo, visitate la pagina: Meru Herbs - Kenya I sacchi sono pieni di oro rosso. Patrick Mathendu ha lavorato ieri tutto il giorno sul suo campo con la moglie Naomi. Ha raccolto i fiori color sangue. E ora è qui, alle prime luci dell alba a conferire il karkadé, presso il laboratorio di Meru Herbs. Sull esperienza di Meru Herbs, il fotografo Aldo Pavan, con collaborazione con Marco Pavan e con il sostegno della Regione Veneto, ha realizzato un breve documentario per il progetto Veneto Equo. Si può guardare a questo link:

23 23 Meru Herbs nasce nel 1991 da un progetto idrico avviato nel 1986: il Ng uuru Gakirwe water project, nato dall incontro spontaneo dei contadini della zona semi-arida del Tharaka, ai piedi del monte Kenya, per avere accesso all irrigazione. L associazione riunisce agricoltori che coltivano e trasformano frutti ed erbe in marmellate e tisane per il commercio equo e solidale, seguendo i principi dell agricoltura biologica dal La diffusione di una cultura di pace attraverso forme di economia solidale è l 0biettivo dell associazione Sindyanna of Galilee, costituita nel 1996 nella zona di Haifa da donne arabe ed ebree che lavorano insieme per costruire un economia equa e solidale in Palestina e Israele, verso una convivenza pacifica tra i due popoli. I piccoli agricoltori riuniti in Sindyanna coltivano olivi da cui ricavano, con il metodo di spremitura a freddo, olio d oliva biologico (importato in Italia da LiberoMondo) e spezie che miscelano sapientemente secondo la tradizione nel za atar (un mix di spezie ed erbe aromatiche molto diffuso nei Paesi del bacino del Mediterraneo). Meru, Kenya Haifa, Palestina Un piatto tipico del Mediterraneo arabo è la pizza o il pane condito con lo za atar. La ricetta è molto semplice: trita molto finemente la cipolla. Stendi la pasta da pane in forma di pizza; intanto scalda il forno a 200. Ungi leggermente la superficie della pasta, ponici la cipolla, ben distesa e infine una generosa spolverata di za atar. Completa con un filo d olio e inforna per circa 15 minuti. Servi la pizza calda o anche a temperatura ambiente. I residui dell olio d oliva di Sindyanna, invece, sono usati per confezionare saponi nella città palestinese di Nablus, secondo i procedimenti dell antichissima tradizione locale, che sono importate in Italia dalla cooperativa milanese Chico Mendes. Il sito di Sindyanna è Per raccontare la storia degli agricoltori riuniti nell associazione, LiberoMondo ha curato questo video in italiano:

24 i produttori 24 Camari, Ecuador Camari è una parola della lingua andina quechua e significa dono. Tienda Camari, nata in Ecuador all inizio degli anni 80, è l organizzazione che cura la vendita dei prodotti del commercio equo e solidale realizzati dall organizzazione non governativa Fondo Ecuadoriano Populorum Progressio (Fepp). Con l apertura di tiendas (botteghe) dove vendere i prodotti, Camari è riuscita a garantire l accesso diretto al mercato anche ai produttori più piccoli e marginali, che vivono in aree rurali e indigeni. Camari ha anche messo a punto un sistema per migliorare la relazione commerciale tra l organizzazione e i produttori con cui lavora, nel rispetto dei criteri del commercio equo e solidale. Oggi l organizzazione coinvolge circa 240 gruppi, fra piccole cooperative e associazioni, per un totale di famiglie in tutto l Ecuador. I prodotti che realizza Camari sono sia alimentari - le colture tradizionali dell Ecuador, come il riso e i legumi, anche da agricoltura biologica -, che di artigianato - come la wipala, la sciarpa della pace color arcobaleno che portano i popoli indigeni dell Ecuador, e alcuni articoli natalizi in pasta di sale o terracotta. Il sito di Camari è oppure potete visitare la pagina Facebook FEPP Camari- Ecuador. Aldo Pavan - Piccole Antille

25 i produttori 25 Aldo Pavan - India Ingredienti per 4 persone: Fagioli neri 140 gr Gocce di cioccolato fondente 140 gr Miele 70 gr Fiocchi d avena 40 gr Olio di semi di girasole 40 gr Sale 4 pizzichi Cacao amaro 2 cucchiai Stevia in polvere 2 cucchiaini Vaniglia 1 stecca Bicarbonato ½ cucchiaino Procedimento: Porta ad ebollizione dell acqua e lessa i fagioli fino a che non saranno morbidi. Una volta cotti stendili su una superficie piana in modo che si raffreddino più velocemente. Quando i fagioli saranno freddi, preriscalda il forno a 180 gradi. Metti in un mixer i fagioli, l avena, il cacao, il miele, l olio, la stevia, il sale, la vaniglia e il bicarbonato. Frulla finché tutti gli ingredienti non saranno ben amalgamati. Aggiungi le gocce di cioccolato e mescola delicatamente. Versa il composto in una teglia, preferibilmente quadrata, foderata di carta forno. Cuoci per minuti. Aspetta che siano freddi prima di tagliarli a quadratini e dargli la tipica forma di brownies. la ricetta che non ti aspetti: brownies di fagioli neri

26 Dopo un anno di lavoro quanto pensi gli hanno dato... Tre solo tre di pesos solo tre 26 lavorando con altre donne e non per le altre donne... in questo pianeta la giusta convenienza è rendere la gente più felice con coscienza il prezzo equo per il produttore è il prezzo concordato con il produttore stesso

27 27 il sistema di garanzia Salinas - Equador

28 il sistema di garanzia 28 Agices, Roma Fairtrade Transfair Italia Il commercio equo e solidale offre ai suoi soci un sistema di garanzia in grado di assicurare il rispetto dei principi etici attraverso tutti i passaggi della filiera equosolidale. In Italia, i garanti di questo sistema (con alcune importanti differenze tra di loro) sono Agices - l Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale - e Fairtrade Italia. Come abbiamo visto, Agices è la depositaria della Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale ed è la rappresentante delle numerose realtà equosolidali del nostro Paese. Da quando è nata, 10 anni fa, ha creato un sistema di garanzia - sottoposto a verifica esterna - a verifica degli standard e degli indicatori che traducono in pratica quei principi. Agices ha un Registro (con sede a Vicenza) che qualifica le organizzazioni italiane di commercio equo e solidale attraverso tre livelli di garanzia: l autovaluzione, una verifica interna e una esterna. Vediamo di cosa si tratta, nelle parole di Agices. - L autovalutazione viene fatta da ciascuna organizzazione che intende iscriversi al Registro Agices, compilando un modulo e fornendo la documentazione richiesta. - La verifica interna è gestita dal Comitato di gestione del Registro Agices che controlla quella documentazione e effettua periodicamente dei controlli a campione sul campo (chiamati audit) per verificarne direttamente la coerenza. - La verifica esterna, infine, è gestita da un ente terzo: Icea, l Istituto per la certificazione etica e ambientale ( Agices rappresenta circa l 80% del commercio equo italiano: come abbiamo già visto, nel 2011 riuniva 90 organizzazioni e 257 botteghe del mondo per un totale di soci. Ogni anno Agices prepara un report che fotografa questa realtà e che è consultabile da tutti on line a questo link: Per saperne di più il sito di Agices è A differenza di Agices, che garantisce le organizzazioni

29 il sistema di garanzia 29 Pesci piccoli, Sandra Endrizzi L importanza di essere presenti lavorando con altre donne e non per le altre donne, o per se stesse, soltanto per un guadagno. equosolidali, la certificazione Fairtrade è una certificazione di prodotto. L obiettivo di Fairtrade (che è un organizzazione internazionale, rappresentata in Italia da Fairtrade Italia) è garantire migliori condizioni di vita per i produttori dei Paesi in via di sviluppo e promuovere forme di commercio più eque. Oggi circa 27mila prodotti di 120 paesi del mondo portano la certificazione Fairtrade, che garantisce il rispetto dei criteri sociali, ambientali ed economici stabiliti da Fairtrade International. La verifica e il controllo degli standard è affidata a Flo-Cert. In Italia, sono 130 le aziende licenziatarie del marchio Fairtrade, per oltre 600 prodotti certificati (il 54% da agricoltura biologica) in 5mila punti vendita diffusi in tutto il Paese. Il report di Fairtrade Italia è consultabile on line: Fairtrade Italia Il sito di Fairtrade international è net/; quello di Flo-Cert

30 il sistema di garanzia 30 Uganda Tavolo importatori di Agices Pagare un prezzo equo che garantisca a tutte le organizzazioni coinvolte nella catena di commercializzazione un giusto guadagno è uno dei criteri del commercio equo e solidale. Ma qual è questo prezzo? Secondo la Carta italiana dei criteri del commercio equo e solidale, il prezzo equo per il produttore è il prezzo concordato con il produttore stesso sulla base del costo delle materie prime, del costo del lavoro locale, della retribuzione dignitosa e regolare per ogni singolo produttore. Il prezzo del commercio equo e solidale ha un altra caratteristica che lo rende unico: è trasparente. Significa che ogni prodotto del commercio equo ha una scheda che definisce chiaramente come è stato composto quel prezzo: i rapporti tra i diversi protagonisti della filiera produttiva sono lasciati in chiaro e ogni costo è evidenziato in base a una voce che spiega come viene suddiviso il prezzo finale al consumatore. Il commercio equo in Italia: guardiamo ai numeri. 90 organizzazioni associate all Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale (Agices), per un totale di soci 257 botteghe del mondo in tutta Italia 90 milioni di euro di fatturato, di cui il 95% dalla vendita dei prodotti del commercio equo e solidale lavoratori 5mila volontari

31 il sistema di garanzia 31 Le organizzazioni che hanno per attività prevalente l acquisto - direttamente dai produttori o dagli esportatori - di prodotti del commercio equo e solidale, che rivendono prioritariamente alle botteghe del mondo, sono l altro tassello della filiera equa in Italia: sono gli importatori. Anche per loro valgono alcuni criteri etici, ovvero: - garantire il pre-finanziamento della merce al produttore e l accesso facilitato a forme di microcredito per i produttori; - stabilire con i produttori relazioni continuative, per dar loro stabilità e sicurezza nel lavoro e per il futuro; - supportare le organizzazioni di produzione ed esportazione con formazione, consulenze e ricerca; - garantire alle botteghe del mondo tutte le informazioni e la documentazione sui prodotti. - mantenere trasparente la filiera; - organizzare visite ai produttori in base ai criteri del turismo responsabile. Un commercio più equo, Monica Di Sisto La più grande conquista del movimento è stata trasformare una relazione di tipo commerciale in un rapporto paritario fondato sul dialogo e sul rispetto tra le comunità del Sud e le organizzazioni importatrici del Nord.

32 Questa è l altra faccia della crescita... il tradimento delle promesse di benessere e diritti per tutti 32...un ora ha sempre lo stesso valore... è importante stabilire con i produttori relazioni continuative, per dar loro stabilità e sicurezza per il futuro una parte del mondo da anni è rapinata da gente che pensa all andamento delle borse e non quello della mente.

33 33 gli importatori Karen

34 gli importatori 34 Un altro tassello della filiera: che cosa sono gli importatori Ctm Altromercato Verona LiberoMondo Bra (Cn) Equo Mercato Cantù (Co) Le organizzazioni che hanno per attività prevalente l acquisto - direttamente dai produttori o dagli esportatori - di prodotti del commercio equo e solidale, che rivendono prioritariamente alle botteghe del mondo, sono l altro tassello della filiera equa in Italia: sono gli importatori. Anche per loro valgono alcuni criteri etici, ovvero: - garantire il pre-finanziamento della merce al produttore e l accesso facilitato a forme di microcredito per i produttori; - stabilire con i produttori relazioni continuative, per dar loro stabilità e sicurezza nel lavoro e per il futuro; - supportare le organizzazioni di produzione ed esportazione con formazione, consulenze e ricerca; - garantire alle botteghe del mondo tutte le informazioni e la documentazione sui prodotti. - mantenere trasparente la filiera; - organizzare visite ai produttori in base ai criteri del turismo responsabile. I principali importatori italiani di commercio equo e solidale: Altromercato, LiberoMondo, Equo Mercato, altraqualità, Ravinala Alcuni soci di Agices sono importatori e gestiscono direttamente la relazione con alcuni piccoli produttori e artigiani del Sud del mondo: nella parte che segue vediamo quali sono queste realtà importatrici. Fondato nel 1988, Altromercato è la principale organizzazione di commercio equo italiana, e tra le principali a livello mondiale. È un consorzio, una realtà collettiva che riunisce 118 cooperative e organizzazioni non-profit, 300 botteghe del mondo e intesse rapporti con oltre 170 organizzazioni del Sud del mondo in 50 paesi. Dal 2010 lavora anche con piccole produzioni in Italia, in collaborazione con alcune realtà che operano nelle carceri o sulle terre confiscate alla mafia, i cui prodotti sono venduti nella linea Solidale italiano. È una cooperativa sociale nata nel 1997 per promuovere il commercio equo e solidale e la cooperazione con il Sud del mondo, ma anche l inserimento lavorativo in Italia di quelle persone che provengono da situazione di disagio sociale o sono diversamente abili. LiberoMondo si relaziona direttamente con circa 80 gruppi di produttori, in 27 paesi del mondo. Nata nel 1993 su iniziativa di alcuni volontari rientrati dal Burundi (Africa), Equo Mercato è una cooperativa con 15 soci. Importa prodotti - principalmente artigianato - del commercio equo e solidale da 20 produttori di 14 paesi.

35 gli importatori 35 È una cooperativa nata nel 2002 per importare e distribuire in Italia prodotti artigianali e alimentari realizzati nel Sud del mondo. altraqualità lavora con 28 produttori di 11 paesi del mondo e 6 cooperative sociali italiane. Nel tempo, la cooperativa ha sviluppato una linea di abbigliamento e accessori - Trame di storie ( -, una di integratori alimentari e di tè da agricoltura biologica - Ayurvethica, ispirata alla tradizione ayurvedica indiana -, e un altra di prodotti per la promozione d azienda. La ravinala è una palma fatta a ventaglio, tipica del Madagascar. Letteralmente in lingua malgascia significa foglia della foresta ed è il simbolo scelto da questa cooperativa sociale nata nel 1987 dall esperienza di un gruppo di persone da anni impegnate in progetti di volontariato internazionale. Collabora con oltre 400 artigiani malgasci, importando le lavorazioni tradizionali del paese, oggetti in legno scolpito e di latta riciclata, in carta (detta papier antaimoro ) o paglia intrecciata (rafia). altraqualità Ferrara Ravinala Reggio Emilia L economia del noi. L Italia che condivide, Roberta Carlini Definiamo l economia del noi come quell insieme di esperienze fondate sui legami sociali, nelle quali gruppi di persone entrano in relazione e cercano soluzioni comunitarie a problemi economici, ispirate a principi di solidarietà, reciprocità, socialità, valori ideali, etici o religiosi.

36 gli importatori 36 Alcune botteghe che importano: Pace e sviluppo, Mondo Solidale, Raggio Verde Pace e Sviluppo, Treviso È una cooperativa sociale nata nel 1993, che oggi conta 12 botteghe del mondo e oltre soci, e opera nelle provincie di Treviso, Padova e Venezia per il commercio equo e solidale. Pace e Sviluppo è gemellata con i centri femminili di Salinas, in Ecuador (per conoscerne la storia vedi p. XX), da cui importa capi in lana tessuti a mano. La cooperativa importa anche magliette di cotone biologico, relazionandosi direttamente con la rete di produttori indiana Assisi garments e Aarong, in Bangladesh. Ogni anno Pace e Sviluppo organizza uno degli eventi principali a livello nazionale dedicati all economia equa e solidale: la fiera 4 Passi (verso un mondo migliore), che propone comportamenti concreti e percorribili da tutti per garantire al nostro pianeta un futuro di sostenibilità sociale e ambientale. Mondo Solidale, Chiaravalle Dal 1993 questa cooperativa rappresenta il commercio equo marchigiano: riunisce 15 botteghe del mondo e 3mila soci, 300 volontari e 5 lavoratori. Importa direttamente i frutti del lavoro di 4 produttori in altrettanti paesi: il caffè della cooperativa Nueva Esperanza del Bosque (Guatemala); l artigianato in lana di alpaca del Perù dell asociación Alsi; l olio di babaçu della cooperativa brasiliana Coppalj e i sacchetti profumati di Iss Fair Traders India. Raggio Verde, Cossato (Bl), È una cooperativa sociale che dal 1997 propone servizi e prodotti del commercio equo e solidale, a partire dal biellese. Oggi gestisce 6 botteghe del mondo e segue direttamente 3 progetti di importazione: in Mozambico (Artes Maconde), Brasile (Caraiberas) e Kenya (Kivuli Center). Inoltre importa direttamente dall organizzazione di commercio equo Aarong (Bangladesh) prodotti tessili per il merchandising e gestisce un catering bio-equo. Un commercio più equo, Monica Di Sisto La più grande conquista del movimento è stata trasformare una relazione di tipo commerciale in un rapporto paritario fondato sul dialogo e sul rispetto tra le comunità del Sud e le organizzazioni importatrici del Nord.

37 Palo Blanco

38 ispirate a principi di solidarietà, reciprocità, socialità, valori ideali, etici o religiosi L economia del noi. L Italia che condivide un valore aggiunto che fa da volano, cioè che aumenta e cresce dall interno,...legami sociali, nelle quali gruppi di persone entrano in relazione...

39 la rete Veneto Equo Salinas - Equador

40 La rete Veneto Equo 40 La rete Veneto Equo La legge regionale In Veneto ci sono oggi 19 organizzazioni di commercio equo e solidale; oltre 50 botteghe del mondo che riuniscono circa 6mila soci e volontari; i soci lavoratori sono invece 85. A sostegno di questa realtà diffusa, esiste dal 2010 Veneto Equo, rete di cooperative e associazioni regionali che operano nel settore del commercio equo e solidale e cooperano per la realizzazione di attività informative ed educative sul territorio. Ne fanno parte 20 realtà iscritte all elenco regionale delle organizzazioni del commercio equo e solidale, che riunisce quelle realtà senza scopo di lucro e organizzate in forma collettiva, attive sul territorio per il commercio equo. La rete Veneto Equo è nata proprio con l obiettivo di sostenere e diffondere il commercio equo e solidale nella Regione Veneto, per aumentare la consapevolezza del ruolo che questa forma di commercio alternativa ha nel sostenere una relazione economica e sociale paritaria fra i produttori del Sud del mondo e i consumatori del Nord. I progetti di Veneto Equo, quindi, si sviluppano attraverso diverse azioni rivolte alla cittadinanza, e in particolare ai più giovani, per far conoscere i temi, i valori e i prodotti del commercio equosolidale. A dare impulso alla costituzione della rete Veneto Equo è stata la legge regionale n. 6 del gennaio 2010, dedicata al commercio equo e solidale. Vediamo di cosa si tratta. La Regione ( ) riconosce il valore sociale e culturale del commercio equo e solidale quale forma di cooperazione volta a realizzare scambi commerciali con produttori di Paesi in via di sviluppo che valorizzano produzioni, tradizioni e culture autoctone, al fine di valorizzare attività produttive volte a consentire l accesso al mercato a produttori marginali, a perseguire uno sviluppo sostenibile e un modello produttivo fondato sulla cooperazione e attento a salvaguardare i diritti dei lavoratori ( ). Legge regionale Veneto n. 6/2010 Dal 2010 una nuova legge regionale riconosce il valore sociale e culturale del commercio equo, quale importante strumento di cooperazione per creare sviluppo e valorizzare le produzioni e le culture delle comunità del Sud del mondo. È la legge n. 6/2010, Interventi per il sostegno alle organizzazioni del commercio equo e solidale, che ha lo scopo di sostenere iniziative che diffondano il commercio equo e solidale tra i cittadini della Regione Veneto e sensibilizzare i consumatori sui temi del consumo critico, dell impatto ambientale dei prodotti e delle filiere di produzione. Il testo integrale della legge è consultabile on line: consiglioveneto.it/crvportal/leggi/2010/10lr0006.html.

41 La rete Veneto Equo 41 Anche altre Regioni italiane hanno adottato, dal 2005 a oggi, leggi a sostegno del commercio equo e solidale: la prima a farlo fu la Toscana, seguita da Liguria, Marche, Lazio, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Umbria. (Per approfondire questi testi legislativi: agices.org/it/documenti/mozionileggi.htm.) Il 9 maggio 2012, infine, è stata depositata in Parlamento la Proposta di Legge nazionale sul commercio equo e solidale ( Il sito della rete Veneto Equo è Veneto Equo è anche su facebook: venetoequo?fref=ts. I contatti di tutte le realtà regionali aderenti alla rete si possono trovare qui: Veneto Equo: per saperne di più I protagonisti della rete Veneto Equo mappa: org/index.php/dove-siamo/ Per consultare la mappa interattiva on-line visita il sito index.php/mappa/. Angoli di Mondo cooperativa sociale, Padova Aqua Altra società cooperativa sociale, Venezia Assemblea generale italiana del commercio equo e solidale (Agices), Roma Associazione Armadillo, Conegliano (Tv) Associazione culturale La Bilancia, Este (Pd) Bilancia-Este/ Cooperativa Fare Il mappamondo, Chioggia (Ve) Associazione Una sola Terra, Adria (Ro) Cooperativa A.c.l.i. San Gaetano, Mirano (Ve) Cooperativa El Fontego, Mestre (Ve) Cooperativa Le Rondini, Verona Fairtrade Transfair Italia, Padova Pace e Sviluppo cooperativa sociale, Treviso Samarcanda cooperativa sociale, Belluno Società cooperativa di consumo Canalete, Valdagno (Vi) www. canalete.org Cooperativa Unicomondo, Vicenza

42 opportunità di lavoro a condizioni giuste 42 l obiettivo di sostenere produzioni di cooperative e imprese del territorio La multifunzionalità delle aziende, quindi, è l aspetto fondamentale L alta qualità delle materie prime.

43 un commercio equo anche in Italia 43

44 Un commercio equo anche in Italia 44 Il marchio Solidale italiano I primi paesi con cui le centrali del commercio equo italiane hanno stretto rapporti per l importazione di alimentari e artigianato sono stati l Africa, l America Latina e l Asia. Per questo, quando pensiamo all equosolidale, ci vengono subito in mente cacao, banane o caffè, ovvero quei prodotti coloniali che per anni sono stati il simbolo delle botteghe del mondo. Ma oggi, se fate un giro nella bottega solidale del vostro paese, noterete sugli scaffali anche dei prodotti interamente made in Italy. Fanno parte della linea Solidale italiano, lanciata da Altromercato nel 2010 (in collaborazione con Slow Food, l Associazione Italiana per l Agricoltura Biologica, Aiab, e il Consorzio di cooperative sociali Gino Mattarelli, CGM) con l idea di riportare a casa i principi del commercio equo, coinvolgendo alcune piccole realtà produttive italiane. I prodotti a marchio Solidale italiano - piccola pasticceria, prodotti da forno, conserve, pasta e vino - sono realizzati da cooperative sociali situate in zone marginali del Paese, nei laboratori dell economica carceraria e nelle terre liberate dalla mafia. Il progetto, infatti, nasce con l obiettivo di sostenere produzioni di cooperative e imprese del territorio attraverso sistemi di acquisto orientati a remunerare dignitosamente il lavoro, rafforzare le relazioni comunitarie di fiducia e incoraggiare metodi di agricoltura sostenibile, come si legge nel manifesto di Solidale italiano. L alta qualità delle materie prime e l artigianalità delle lavorazioni sono le caratteristiche fondamentali di questi prodotti, che devono rispettare precisi criteri in L alta qualità delle materie prime e l artigianalità delle lavorazioni sono le caratteristiche fondamentali di questi prodotti.

45 Un commercio equo anche in Italia 45 base a due tipologie: economie carcerarie o agricoltura sostenibile. Tra questi, c è il coinvolgimento di lavoratori detenuti e l assenza di discriminazioni sul lavoro, oppure l assenza di Organismi geneticamente modificati (Ogm) tra le materie prime, la tutela della biodiversità e il contrasto alle mafie. Per scoprire il manifesto di Solidale italiano integrale, e l assortimento completo dei prodotti

46 Un commercio equo anche in Italia 46 La cooperativa sociale LiberoMondo LiberoMondo è una cooperativa sociale di tipo B nata nel 1997 a Bra (Cuneo). È una delle centrali di importazione del commercio equo e solidale in Italia e gestisce direttamente la relazione con alcuni piccoli produttori dell Asia dell Africa e dell America Latina costituiti in gruppi e cooperative. Così, LiberoMondo promuove attraverso il commercio equo e solidale un economia di giustizia sia nel Sud che nel Nord del mondo, operando a favore dei produttori di altri paesi e offrendo in Italia una concreta possibilità di inserimento nel mondo del lavoro, soprattutto per le persone che provengono da situazione di disagio sociale o sono diversamente abili. LiberoMondo ha propri laboratori di produzione di prodotti alimentari di commercio equo e solidale e collabora con altre organizzazioni italiane impegnate a promuovere un economia attenta alle persone e all ambiente. Per esempio, le cooperative del consorzio Libera Terra, impegnate nella lotta per la legalità; L Arcolaio, che opera all interno della casa circondariale di Siracusa; La Fraternità e Il Pungiglione, che lavorano per l accoglienza e l inserimento sociale e lavorativo; la cooperativa Iris, pioniera nell ambito delle produzioni biologiche e da tempo inserita nella rete dei Gruppi d acquisto solidale (Gas); e le cooperative sociali Radici nel Fiume, Rio Terà dei Pensieri, Piprò laboratorio Perlaluna, Campi d Arte, che attraverso la produzione artigianale offrono uno sbocco lavorativo e possibilità di socializzazione a chi spesso viene escluso dai normali circuiti lavorativi. LiberoMondo si relaziona direttamente con circa 52 gruppi di produttori, in 25 paesi di Africa, America LiberoMondo promuove attraverso il commercio equo e solidale un economia di giustizia sia nel Sud che nel Nord del mondo.

47 Un commercio equo anche in Italia 47 Latina e Asia. Garantisce il pagamento di prezzi equi, il prefinanziamento della produzione con almeno il 50% del valore degli ordini, relazioni stabili e continuità degli acquisti (che danno la possibilità ai produttori di programmare le proprie attività con maggiore sicurezza) e il supporto per lo sviluppo di progetti sociali e ambientali. La scelta di affiancare alle normali attività di una centrale di importazione di commercio equo e solidale la trasformazione dei prodotti all interno di una cooperativa sociale è parsa ai soci fondatori naturale, quasi obbligata. Si riteneva fondamentale prendere in considerazione non solo le organizzazioni di produttori del Sud del mondo, ma anche le fasi successive, compresa la trasformazione dei prodotti e le esigenze dei consumatori, che hanno il diritto di ricevere informazioni dettagliate riguardo tutta la filiera e di poter acquistare prodotti sani e di buona qualità. La creazione di opportunità di lavoro a condizioni giuste tanto nei paesi economicamente svantaggiati come in quelli economicamente sviluppati può e deve passare attraverso la collaborazione tra cooperative, reti di persone del Sud e del Nord del mondo. Il sito della cooperativa LiberoMondo è La creazione di opportunità di lavoro a condizioni giuste tanto nei paesi economicamente svantaggiati come in quelli economicamente sviluppati può e deve passare attraverso la collaborazione tra cooperative.

48 Un commercio equo anche in Italia 48 L agricoltura sociale in Veneto Nel giugno 2013 la Regione Veneto ha istituito una legge regionale (la numero 14/2013, Disposizioni in materia di agricoltura sociale ) per promuovere l agricoltura sociale. In base alla legge, con questo nome si intendono le pratiche condotte secondo criteri di responsabilità etica e sostenibilità ambientale da parte di agricoltori che uniscono l attività agricola a quella sociale, coniugando l utilizzo delle risorse dell agricoltura con le attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi abilitativi e riabilitativi, a sostenere l inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione nonché a promuovere lo sviluppo e la coesione sociale in ambito locale. La multifunzionalità delle aziende, quindi, è l aspetto fondamentale perché queste possano offrire dei servizi socialmente utili per minori e adulti, inserendo soggetti svantaggiati, e allo stesso tempo promuovere la scoperta del mondo rurale e dei cicli biologici e produttivi agricoli, come dice la legge regionale. È stato grazie all attività sul territorio di tanti soggetti impegnati nella piccola agricoltura e nel mondo del sociale che si è arrivati alla legge del 2013: in Veneto, le due principali associazioni sono l Associazione Biofattorie Sociali del Veneto e il Forum dell Agricoltura Sociale di Vicenza. Quest ultima, è nata nel 2012 dalla volontà é possibile avviare uno sviluppo economico provinciale che sostenga le produzioni agricole locali e favorisca l inclusione sociale e lavorativa delle fasce più deboli, mettendo in circuito prodotti a filiera corta, biologici e dall alto valore etico.

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