Cari amici, l anno volge

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1 Sretan Bozic - Hyvaa joulua - Vesele Vanoce - Linksmu Kaledu - Sawadee Pee Mai - Gezur Krislinjden - - Fröhliche Weihnachten - Srozhdestvom Kristovym - Chung Mung Giang Sinh - Bon Nadal - Subha nath thalak Vewa - Feliz Natal - Gun Tso Sun Tan'- Gung Haw Sun - Feliz Navidad - Ruumsaid juuluphi - Wesolych Swiat Bozego Narodzenia - Kala Christouyenna - Sung Tan Chuk Ha - Kellemes Karacsonyi unnepeket - - God Jul - - Merry Christmas - - Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun - Joyeux Noel - Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar - Shinnen omedeto - Selamat Hari Natal - Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva - Ruumsaid juuluphi - Vrolijk Kerstfeest - Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok - Hristos se rodi - Vesele Bozicne - Sretan Bozhik - Idah Saidan Wa Sanah Jadidah - Glædelig Jul - Gledileg Jol - Sarbatori vesele. anvolt augura a tutti buon Natale e un felice Anno Nuovo Sretan Bozic - Hyvaa joulua - Vesele Vanoce - Linksmu Kaledu - Sawadee Pee Mai - Gezur Krislinjden - - Fröhliche Weihnachten - Srozhdestvom Kristovym - Chung Mung Giang Sinh - Bon Nadal - Subha nath thalak Vewa - Feliz Natal - Gun Tso Sun Tan'- Gung Haw Sun - Feliz Navidad - Ruumsaid juuluphi - Wesolych Swiat Bozego Narodzenia - Kala Christouyenna - Sung Tan Chuk Ha - Kellemes Karacsonyi unnepeket - God Jul - Merry Christmas -Noeliniz Ve Yeni Yiliniz Kutlu Olsun - Joyeux Noel - Zalig Kerstfeest en Gelukkig nieuw jaar - Shinnen omedeto - Selamat Hari Natal - Pozdrevlyayu s prazdnikom Rozhdestva - Ruumsaid juuluphi - Vrolijk Kerstfeest - Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny Novy Rok - Hristos se rodi - Vesele Bozicne - Sretan Bozhik - Idah Saidan Wa Sanah Jadidah - Glædelig Jul - Gledileg Jol - Sarbatori vesele. SPED. ABB. POST. COMMA 20/C LEGGE 622/96 FILIALE DI MILANO ANNO 29 N / Novembre-Dicembre 2014 il Presidente IL PROGETTO di ANCONA Cari amici, l anno volge al termine e, nel porgervi i miei migliori auguri di buone feste, desidero anche fare un punto sulla nostra attività. Nonostante le difficoltà che tutti viviamo in questo momento, gli ultimi sforzi di anvolt nel 2014 sono stati all insegna dell investimento. Abbiamo infatti inaugurato due ambulatori: uno nella delegazione di Parma, dove si tratta di un nuovo servizio, l altro a Padova, dove già c era ma rinnovato nella nuova sede di via Bezzecca. Siamo certi che potranno rappresentare due ulteriori punti fermi nella nostra attività di prevenzione, caratterizzata in generale da un sempre maggiore impiego di forze fresche, compresi giovani che hanno deciso di dedicare parte del loro prezioso tempo a una causa nobile come quella del volontariato. Il futuro è loro e potranno contribuire al nostro intento: quello di far crescere i servizi dell associazione mantenendo sempre alto il livello di qualità che ormai abbiamo raggiunto in ogni settore nel quale operiamo. Una rete di solidarietà Una costante dell attività di anvolt nelle Marche è stata la crescita sul territorio. In questo processo, fondamentale si è rivelato il progetto della Rete assistenziale marchigiana dell associazione, ideato e portato avanti con successo negli ultimi due anni dalla direzione locale. Un progetto che ha Testimonianza Federico Ghizzoni CEO di UniCredit «Per noi il volontariato è uno dei pilastri della società oltre che una risorsa enorme di solidarietà e sostegno ai bisognosi. Ecco perché gli dedichiamo il 25% delle nostre risorse di sponsorizzazione. Una somma molto più grande di quella Marcello Santalucia, delegato di Anvolt Marche permesso di coordinare al meglio l attività delle delegazioni di Ancona, Civitanova Marche e Fano. Attraverso un opera di stretta collaborazione, oggi le delegazioni operano in perfetta sinergia in ogni aspetto della loro attività (assistenza, trasporto e counseling) soddisfacendo le esigenze di tutti i cittadini del- di Marco Infelise la regione, nessuno escluso. Tutto questo in collaborazione con le istituzioni locali. Ne parliamo con l autore e deus ex machina dell iniziativa, Marcello Santalucia, delegato ad Ancona e volontario anvolt di lungo corso. Ci parla di un cammino dai risultati entusiasmanti, e anche di futuro. segue a pag. 2 che spendiamo per la pubblicità nella Champions League. Sosteniamo oltre 400 associazioni di volontariato, i loro progetti sono esaminati e, se sono validi, approvati da qualche centinaio di impiegati della banca. È nostra anche l iniziativa Il Mio Dono, dedicata alle associazioni non governative, nella quale aggiungiamo 2 euro a ogni euro offerto da un nostro cliente a un associazione di volontariato». Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale

2 IL PROGETTO DI ANVOLT MARCHE Una fitta attività per aiutare i malati LA PREMESSA Antonella Di Benedetto, volontaria anvolt Marche Sposata, due figli, ex-ragioniera che si sente ringiovanita grazie al volontariato. È una delle artefici del progetto Rete anvolt Marche, spende 4 o 5 ore al giorno spesso anche 12 o 13 come autista di una delle automobili per il trasporto ammalati e percorre anche 7-8mila chilometri al mese in tutta la regione. Secondo Antonella, «il volontariato arricchisce il nostro modo di concepire la vita, ti rende utile, soddisfatto e felice. Da quando faccio quest attività la mia famiglia è più serena, forse anche perché mi vede felice e contenta». L attività di anvolt nelle Marche è sempre stata caratterizzata dalla forte preponderanza della componente assistenziale. Le delegazioni prima di Ancona, poi di Civitanova Marche e Fano, nel corso del tempo hanno rappresentato un punto di riferimento per i cittadini della regione in difficoltà a causa di una malattia tumorale e per le loro famiglie, entrambi bisognosi di un sostegno per l assistenza e il trasporto nei luoghi di cura. «Questo ha significato un enorme sforzo da parte di tutti i nostri volontari» ci spiega oggi il responsabile di anvolt Marche Marcello Santalucia «per riuscire a coprire tutte le richieste di assistenza che ci sono man mano pervenute, e sono tante. Anche perché molti dei servizi pubblici esistenti sono sempre stati rivolti solo alle grandi città». Il responsabile locale ci racconta di un territorio non facile da coprire all inizio con una sola delegazione perché ampio e in alcuni casi impervio. «I chilometri percorsi sono stati e sono ancora tantissimi, ma ne è sempre valsa la pena». Anche per questo motivo prima ci si è allargati con l apertura delle delegazioni di Civitanova Marche e Fano. Poi lo scorso anno è nata l idea di un progetto che fosse in grado di far crescere al meglio l attività di un gruppo di volontari eccezionale, ma che a volte non era valorizzato. «Mi sono reso conto» ci dice Santalucia «che c era la necessità di compiere un ulteriore passo in avanti e in prima persona mi sono impegnato in questo senso. Da questo impegno è nata l idea della Rete assistenziale marchigiana, un progetto di collaborazione tra le nostre tre delegazioni che permettesse loro di operare in perfetta sinergia». IL PROGETTO DELLA RETE Era il 2013 e coprire al meglio tutto il territorio della regione con le assistenze, tenendo fede allo spirito solidaristico alla base dell attività di anvolt, stava diventando complicato: i costi erano elevati e non tutte le richieste potevano essere soddisfatte. «A quel punto» rivela oggi il responsabile anvolt «ho pensato che se le tre delegazioni si fossero scambiate maggiormente le informazioni e avessero iniziato a collaborare in maniera sinergica forse avrebbero potuto migliorare la loro attività, coprirsi le spalle le une con le altre, svolgendo un attività comune in maniera coordinata. Così facendo, soprattutto, saremmo stati in grado di non dire mai di no a nessuno, fosse anche l abitante di un paesino di 600 abitanti sperduto nella campagna». Da qui nasce l idea di un vero e proprio progetto, denominato Rete assistenziale marchigiana, che fosse in grado di estendere l attività dell associazione in maniera capillare nelle città come nei paesi della provincia. «Come prima cosa abbiamo pensato a uno scambio continuo di informazioni, rendendoci conto che, dove non arrivava una delegazione, sarebbe riuscita a intervenire un altra. Stessa cosa per quanto riguarda il rapporto con le istituzioni e gli ospedali locali: abbiamo fatto capire loro che avevano a che fare con un entità capace di coprire l intera regione e questo ci ha dato forza». La fase pratica del progetto è continuata con l impegno dei volontari di tutta la regione a operare come un entità comune, che ha visto il suo culmine nella crescita del rapporto con le istituzioni locali «in primis con i servizi sociali comunali e ospedalieri come il Servizio di Igiene Mentale di Ancona o quello relativo alle Pene Detentive Alternative della Regione Mar- editoriale Esiamo arrivati a 30: , sono trascorsi trent anni esatti da quando, in una sala di attesa per la terapia oncologica di un ospedale milanese, familiari e malati hanno parlato, hanno discusso, si sono confrontati e si sono messi in gioco in una splendida avventura chiamata Trent anni in crescita anvolt. Per bisogno vero, per solidarietà reciproca, per creare ciò che generalmente la gente chiama comunità. Sì, si può decisamente definire avventura la storia di anvolt in questo trentennio; fatta di alti e bassi, ma caratterizzata sempre dallo stare in prima linea a salvaguardare i bisogni e i diritti di malati e delle loro famiglie. Siamo stati tra i pionieri di una nuova corrente nella società italiana, fatta di responsabilità e coscienza civile; abbiamo trovato spesso anche terreno ostile e mancanza di fiducia causata dall innovazione che abbiamo introdotto: inserirsi pian piano nel contesto della famiglia, aiutandola discretamente, sempre senza mai sovrapporci ma diventando parte del suo nu cleo, da veri amici. Amici su cui basare la fiducia, la confidenza, l aiuto nel momento di sconforto e la gioia in quello di euforia. Un gruppo di persone su cui contare. E così facendo abbiamo vinto tutte le diffidenze. La nostra forza è che anvolt è un associazione formata da malati, parenti e volontari, persone che vivono, o hanno vissuto sulla propria pelle, le difficoltà di una patologia invalidante qual è quella oncologica; quindi conoscono decisamente bene le esigenze del malato, del nucleo familiare, sommate alle insufficienze delle istituzioni che si riscontrano durante il periodo della malattia. Tanta acqua è passata sotto i ponti e molti dei nostri angeli non ci sono più, ma hanno lasciato un eredità che si manifesta, anno dopo anno, con la crescita costante dei nostri interventi nella società. 2 Novembre-Dicembre 2014 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale

3 IL PROGETTO DI ANVOLT MARCHE che» spiega oggi Santalucia. Anvolt Marche ha avuto così modo di aggiungere alla sua offerta assistenziale una serie di servizi prima non compresi come, primo tra tutti, quello di psico oncologia per i malati e i loro familiari. «Si tratta di una materia per noi e oggi anche per la comunità scientifica fondamentale» racconta il responsabile anvolt Marche «ma che solo qualche anno fa non veniva riconosciuta come valida nelle corsie degli ospedali». I PROTAGONISTI E IL FUTURO I protagonisti della Rete marchigiana sono, oltre allo stesso Marcello Santalucia, i delegati di Civitanova Marche e Fano, Cristian Friscolanti e Barbara Giardino, e i volontari che negli anni hanno prestato la loro opera presso le delegazioni locali. «Il concetto stesso di Rete» dice ancora il responsabile «non avrebbe senso senza un rilevante numero di persone disponibili a portarlo a compimento e capaci di farlo. Grazie quindi a tutti i volontari, ma anche agli operatori assistenziali, come le psicologhe, che ne hanno fatto e continuano a farne parte». In questo modo anvolt Marche garantisce una presa in carico a 360 del malato con conseguente miglioramento della qualità di vita sua e della sua famiglia grazie alla completezza dell offerta di servizi nella regione. Per informare i cittadini dell attività di anvolt Marche, di recente è stato redatto un volantino, con tanto di logo dedicato e un titolo che non lascia spazio a dubbi: con anvolt Marche un grande momento di Solidarietà e Speranza e, sotto, il riassunto per punti dell impegno dell associazione per l assistenza, il sostegno, la prevenzione, l informazione e la tutela dei cittadini. Quattro obiettivi che la Rete tessuta non lascerà mai indietro. «Aiutiamo sia pazienti che familiari» Katia Marilungo, psicologa, presta il suo servizio presso anvolt Marche dal 2006, nella delegazione di Civitanova Che cosa pensa del concetto di Rete dell associazione nelle Marche? «Che sia utile per soddisfare le esigenze dei cittadini. Le più varie, anche quelle di psico oncologia che mi competono». Come descriverebbe l anvolt a chi volesse far parte di questa Rete? «Come una famiglia allargata capace di dare conforto e risposte alle tante storie di dolore che la vita ci racconta ogni giorno. Che riguardano persone e non malati, perché quello che viene definito malato oncologico è prima di tutto una persona, capace di dare «Un offerta assistenziale adeguata» Giovanna Manfredi, psicologa, presta il suo servizio da anni presso la delegazione anvolt di Ancona Perché si è avvicinata al mondo del volontariato? «È successo 5 anni fa circa, quando ho sentito dentro di me l esigenza di avvicinarmi di più all idea di sofferenza e approfondirla professionalmente. Non conoscevo anvolt, ma ho avuto la possibilità di collaborare con l associazione assistendo alcuni pazienti oncologici e mi sono subito sentita dentro un progetto uniforme. È cambiato però il mio obiettivo, dall approfondimento professionale è diventato semplicemente quello di stare accanto alle persone in difficoltà». prima che di ricevere». Che attività svolge presso anvolt Marche? «Mi occupo di sostegno psicologico, di psicoterapia individuale finalizzata ad alleviare la sofferenza psichica e a prevenire e gestire il disagio emotivo e psicologico conseguente allo sviluppo della malattia. La sofferenza, se rimane irrisolta, nel corso del tempo si stabilizza e alimenta un disagio psicologico aggiuntivo. E le possibilità di supporto psicologico possono essere estese anche all interno del contesto familiare». In quale modo? «Per esempio attraverso l elaborazione del lutto. Spesso anzi le persone prese in carico sono gli stessi familiari di assistiti deceduti». Per quale motivo? «Perché anni di studi sono letteralmente stati spazzati via in un momento dalla disarmante semplicità delle persone che mi trovavo di fronte, dai loro piccoli grandi problemi quotidiani che mi hanno messo davanti a una realtà sorprendente, che in verità aveva bisogno solo di umanità e comprensione». L assistenza riguarda sia i malati sia i loro familiari? «Paradossalmente di più i familiari, perché fanno parte dello stesso sistema ma si trovano a dover gestire anche il lutto successivo». Che cosa pensa del progetto di Rete di anvolt Marche? «Che sia un iniziativa molto utile per garantire ai cittadini un offerta di assistenza adeguata». ambulatori visite prevenzione visite ginecologiche visite senologiche pap-test Dati fine settembre 2014 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale Novembre-Dicembre

4 Storie da un mondo Senza paura La preziosa lezione di Veneranda La signora Veneranda «Guai se non ci fossero loro». Esordisce così, la signora Veneranda, mentre si siede nell ufficio della Delegata anvolt di Trieste per raccontarci la sua esperienza con la malattia e l aiuto ricevuto dai volontari dell associazione. «Non saprei come fare, perché le poche centinaia di euro della mia pensione non bastano certo a soddisfare le mie esigenze di persona anziana e malata» continua con gli occhi lucidi. È una signora elegante, Veneranda, forte come le persone temprate dalla vita e che ormai, a loro discapito, sanno affrontare le difficoltà. L esperienza con il tumore è stata pesante anche per una tosta come lei. La sua vicenda di donna malata è ormai più che decennale, con in mezzo anche uno scompenso cardiaco che non l ha certo aiutata nel periodo di maggiore difficoltà. E, tra le altre cose, con un marito ricoverato in maniera permanente in casa di risposo per l Alzheimer. «Dopo una vita insieme» ci dice «le nostre strade si sono praticamente separate a causa della malattia, ma siamo uniti anche se lontani». L hanno aiutata invece e molto i volontari di anvolt Trieste, incontrati quasi per caso, che si sono presi cura di lei offrendole il trasporto per andare in ospedale a curarsi. «Ho chiesto un aiuto quasi senza speranza di riceverlo» ci rivela adesso più rilassata dallo scorrere del nostro dialogo «e invece l ho ricevuto subito. Qualche telefonata e i volontari di anvolt sono venuti a casa mia per garantirmi un po di sostegno. Non lo dimenticherò mai». Veneranda ci racconta poi come sia stato un problema, nel corso della sua vita, la lontananza del figlio: lui che, imbarcatosi per il Galles tanto tempo fa, ormai abita lontano e non la può aiutare. E poi, presa confidenza, la signora ci parla un po della sua vicenda con il cancro. «Era il 2001 e sono stata colpita da un tumore al seno sinistro. La vicenda sembrava essersi risolta, seppur con fatica, nel corso del tempo, ma ecco nel 2012 il ripresentarsi della malattia, questa volta nella parte destra del mio corpo. A quel punto, vista anche la situazione con mio marito, non ho potuto far altro che chiedere aiuto. Antonia, la delegata, e tutti i volontari di anvolt Trieste per me ci sono stati». Il rapporto della signora con la delegazione di Trieste è quasi familiare. Lei stessa ci racconta di come ogni tanto la delegata Antonia la chiami al telefono e non la faccia sentire sola. Quando le forze glielo permettono, lei stessa si presenta in Viale Miramare per salutare tutta la squadra di anvolt e sono sempre incontri molto affettuosi. «Prima era tutto estremamente pesante» ci dice «da quando ho conosciuto l associazione invece ogni cosa, anche una difficoltà, mi sempre più leggera». Istriana ed ex collaboratrice domestica, ha dovuto superare negli anni Novanta anche la malattia tumorale del marito, che ora, colpito dall Alzheimer, non la riconosce neanche più. «Quando posso lo vado a trovare» ci dice adesso un po stanca dalle tante parole pronunciate ma soprattutto dal ripercorrere ricordi di momenti difficili. «Dai volontari di anvolt ho anche imparato qualcosa: a non abbattermi mai, perché c è sempre un aspetto positivo da prendere e, soprattutto, c è sempre qualcuno che, anche nei momenti più bui, arriva e si prende cura di te». M/I La delegata di Trieste con l assistita Aiutando gli altri ci sentiamo importanti Maria Rosa, volontaria anvolt a Trieste, sposata, ha due figli e due nipoti. Come è approdata ad anvolt? «Tramite mia figlia, che ha fatto la visita ginecologica, è rimasta contenta e mi ha detto che tutte le volontarie che operano presso anvolt sono come me, di una certa età. Mi sono interessata, ho fatto una specie di colloquio ed eccomi qua già da tre anni». Di cosa si occupava in precedenza? «Ero casalinga, ma avevo lavorato come impiegata, avevo anche una certa esperienza in un call-center». Qual è stata la ragione che l ha spinta a rimanere qua? «Semplicemente mi sono trovata benissimo. Poi, avendo il papà ammalato di tumore, sono contentissima di assicurare un aiuto alle persone che soffrono come lui. Non dimentichiamo il buon clima della nostra delegazione, che certe volte ti mette le ali. C è molto affiatamento tra noi volontari». Non la spaventa questo impegno? Il cancro è una malattia che fa paura «È una malattia come tutte le altre, però all inizio c era un po di sconforto, lo ammetto. Ho cercato di essere serena con gli assistiti e sono riuscita a superarlo». Il volontariato è un aspetto importante per la società secondo il suo parere? «Le rispondo con una domanda: se non ci fossimo noi, cosa farebbero tutte queste persone in difficoltà, sole, dimenticate, abbandonate nelle mani della malattia? Però il volontariato fa bene anche a noi, perché ci sentiamo importanti aiutandole». 4 Novembre-Dicembre 2014 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale

5 Che cosa sono i tumori neuroendocrini e che incidenza hanno? «I tumori neuroendocrini rappresentano un gruppo eterogeneo di tumori poco frequenti. La loro incidenza è inferiore a 5 nuovi casi per anno per persone. Si chiamano neuroendocrini perché nascono da cellule che hanno caratteristiche sia neuronali (cioè simili alle cellule neurologiche) sia endocrine (cioè simili a quelle delle ghiandole endocrine, tipo la tiroide, il pancreas, ecc.). Poiché queste cellule sono praticamente dappertutto nel nostro corpo, possono interessare qualsiasi organo, dalle ghiandole endocrine stesse agli organi non endocrini, come l intestino o il polmone». Quali sono i più frequenti? «I tumori neuroendocrini nascono nei due terzi dei casi nell apparato digerente, più spesso nel piccolo intestino. In un quarto dei casi insorgono nel torace, soprattutto nel polmone. Infine, in una piccolissima percentuale di casi nascono in altre sedi, come le ghiandole surrenali, la tiroide, l apparato urinario e ginecologico. È contemplato il caso che non si trovi un origine sicura; si parla in questi casi di origine ignota». I più importanti fattori di rischio? «Esistono alcune sindromi ereditarie che predispongono allo sviluppo di tumori neuroendocrini. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, sono sporadici, cioè non associati a una predisposizione genetica. A volte vengono scoperti del tutto casualmente in assenza di qualsiasi sintomo. Purtroppo non esistono dei fattori predisponenti così chiari, salvo in rari casi; ad esempio la gastrite cronica atrofica predispone alla produzione esagerata di gastrina nel sangue e allo sviluppo di tumori neuroendocrini dello stomaco, che in genere hanno un decorso indolente». È possibile fare prevenzione nei loro confronti? «Sulla prevenzione primaria, cioè evitare la comparsa del tumore, valgono i consigli generali sull alimentazione e sullo stile di vita. Per la prevenzione secondaria, cioè la diagnosi precoce, nelle sindromi ereditarie che predispongono ai tumori neuroendocrini viene in genere attuato un controllo periodico con esami strumentali, per lo più radiologici. Non esiste una prevenzione specifica per i tumori neuroendocrini sporadici». Quali sono le novità nel loro trattamento? «Negli ultimi 15 anni c è stata una svolta importante nella terapia medica di questi tumori. Agli analoghi della somatostatina octreotide e lanreotide e all interferone, uniche terapie mediche insieme alla chemioterapia negli anni 80 e 90, si sono aggiunti i farmaci a bersaglio molecolare, altri analoghi della somatostatina, la terapia radiorecettoriale, le terapie locoregionali, soprattutto epatiche. L integrazione di tali terapie in una strategia terapeutica interdisciplinare rappresenta in genere il modo migliore per dare il massimo beneficio. L intervento chirurgico può rappresentare un opzione anche quando ci sono le metastasi e addirittura in IntervIsta «Tumori neuroendocrini: occhio ai segnali» Laureato in Medicina e Chirurgia all Università de L Aquila, il Dottor Nicola Fazio è Direttore dell Unità tumori gastrointestinali e neuroendocrini presso l Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Dal 2013 coordina le linee-guida nazionali AIOM- ITANET per le neoplasie neuroendocrine. È autore di oltre 80 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. L équipe del Dr. Nicola Fazio alcuni casi molto selezionati può essere discusso il trapianto di fegato». Quanto è importante nel trattamento un approccio multidisciplinare? «Direi che è cruciale. L ideale sarebbe condividere in ambito interdisciplinare sin dall inizio l iter diagnostico e terapeutico. Questo è possibile nella maggior parte dei casi, poiché questi tumori hanno un decorso meno rapido rispetto ai classici carcinomi della stessa sede corporea. In rari casi, tuttavia, la loro rapida crescita e/o le condizioni cliniche compromesse del paziente o la presenza di una sindrome associata non permettono di ragionare con calma interagendo tra le varie specialità sull approccio terapeutico e si parte con una terapia specifica. È fondamentale che per avere certezza della diagnosi e dell approccio terapeutico si consulti un centro di riferimento. Il solo termine neuroendocrino non è sufficiente per avere idea della terapia e della prognosi». Che cosa è importante comunicare a livello di informazione per contrastarli? «Il simbolo dei tumori neuroendocrini è la zebra. Sta a significare che quando si sente il rumore di zoccoli bisognerebbe pensare che non sempre si tratta di cavalli, come più comunemente si sarebbe portati a credere, ma che potrebbe trattarsi di una zebra. È più raro, ma possibile. Perciò, in primis, vanno sospettati. I medici di base dovrebbero essere aggiornati sulla conoscenza di questo tipo di tumori perché molte volte sono i primi a di Marco Infelise poterli sospettare. È altresì importante informare i pazienti, coinvolgendoli in incontri sul tema e permettendo loro di chiarirsi le idee interagendo con gli specialisti del caso. Una migliore informazione è alla base di una maggiore consapevolezza della propria malattia, che a sua volta porta a un maggiore beneficio delle terapie croniche». Di che cosa si sta occupando ora insieme alla sua Unità? «L Unità che dirigo si occupa della cura di pazienti con tumori dell apparato digerente e tumori neuroendocrini. In particolare per questi mi occupo, insieme ai miei collaboratori, di ricerca clinica con terapie innovative. Coordino da anni il team multidisciplinare dedicato ai pazienti con tumore neuroendocrino che si riunisce settimanalmente per discutere i casi clinici dei pazienti. Malgrado la frequenza generale dei tumori neuroendocrini non sia così elevata, come ad esempio quella del tumore della mammella o del colon, curiamo molti pazienti con questa patologia e abbiamo ambulatori dedicati. Collaboriamo, inoltre, con altri istituti di riferimento italiani e stranieri e con le principali società scientifiche. Dal 2013 coordino le linee-guida nazionali AIOM-ITANET per le neoplasie neuroendocrine». L'IEO è un ospedale e casa di cura a carattere scientifico che si occupa, oltre che della cura dei tumori, della ricerca atta a migliorare le metodiche di diagnosi e di cura del cancro. Fondato nel 1994, ha lo status di IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico). Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale Novembre-Dicembre

6 NEWS in pillole NEWS in pillole NEWS in pillole di Edoardo Tesolin Dal veleno di animali speranza contro i tumori Le tossine di animali potrebbero essere inserite in nanoparticelle per trattamenti anti tumore senza effetti collaterali. Le nanoparticelle conterrebbero veleno di insetti o di serpenti per contrastare la crescita dei tumori e impedire la loro diffusione nell organismo: è questa la proposta che arriva dal 248esimo convegno nazionale dell American Chemical Society, la più grande società scientifica al mondo. Fonte: Repubblica Il cavolo fa bene: previene le infiammazioni e il cancro La Camel vieta il fumo ai dipendenti Può sembrare una notizia ironica, ma è vera. La Reynolds American, la seconda azienda produttrice di sigarette in America, che possiede marchi del calibro di Camel, Winston e Pall Mall, ha informato i suoi dipendenti di una modifica del regolamento all interno dei vari spazi. Non sarà più possibile, per i dipendeti di queste aziende, fumare all interno di uffici, fabbriche, mense, ecc. Davi Howard, portavoce dell azienda ha dichiarato: siamo convinti che sia la cosa giusta da fare nel momento giusto, per andare incontro alle esigenze dei nonfumatori. Può sembrare strano, ma non è una novità: già da un po di tempo la Altria, l azienda che produce le Malboro nonché la prima azienda del settore, aveva vietato a tutti i dipendenti di fumare nei luoghi pubblici, ascensori e corridoi. Fonte: Corriere della Sera Il cavolfiore è sempre stato un toccasana, recenti studi hanno evidenziato che ha il merito di avere diverse sostanze antiossidanti e anche grazie al sulforafano, una particolare molecola, può ridurre il rischio di sviluppare il tumore al seno, al polmone, al colon, all'esofago, alla prostata, al pancreas e il melanoma. Oltre a questo le fibre, di cui è ricco il cavolo, potenziano il sistema immunitario e la prevenzione delle infiammazioni, riducendo lo sviluppo di malattie correlate alle infiammazioni come le patologie cardiovascolari, il diabete, il cancro e l obesità. Fonte: Corriere della Sera Novembre è il mese mondiale della prevenzione del tumore al polmone e anche anvot è in prima linea. Icone dell animazione e lotta contro il cancro al seno Nell ultimo periodo, la lotta contro il cancro al seno ha avuto un grande successo mediatico. Ci sono stati numerosi volti noti che hanno cercato di sensibilizzare l opinione pubblica sulla prevenzione e la lotta contro il cancro al seno. Tutto ciò ha messo in moto la mente di Alessandro Palombo, un anticonvenzionale artista italiano. Che ha realizzato bei disegni raffiguranti le varie eroine dell animazione... dopo che queste hanno subito uno o più interventi al seno. Da Jessica Rabbit a Marge Simpson, dalla Sirenetta a Olivia, il loro corpo appare con le tipiche cicatrici e i segni che la neoplasia al seno lascia sulle pazienti, ma allo stesso tempo hanno il volto sereno di chi è riuscito a sopravivvere al cancro. Sopravissute al cancro al seno, o più semplicemente Survivor, è proprio il titolo con cui l autore ha voluto battezzare la sua opera. Fonte: Repubblica 6 Novembre-Dicembre 2014 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale

7 anvolt anvolt anvolt vita di associazione MILANO LODI Ora siamo anche su whatsapp! Salva il numero 338/ ! Prenota la tua visita, da oggi chiamando anche sul nostro cellulare (Vodafone) Da oltre 16 anni l Anvolt, associazione fra le storiche federate alla FAVO, nell ambito dei tanti servizi che offre mette a disposizione anche quello di casa-alloggio per i pazienti oncologici e loro familiari provenienti da fuori della Regione Lombardia, che vengono a curarsi presso le strutture ospedaliere milanesi. Per migliorare sempre di più l offerta di questa opportunità di accoglienza, è stata costituita una rete di associazioni che offrono il medesimo servizio, con oltre 1000 posti letto gestiti da ONLUS. Per le relative informazioni, è stato creato un sito e un callcenter gestito da Filo Diretto numero verde Festa d Autunno. Il 5 ottobre scorso Anvolt Udine era presente con il suo banchetto alla Festa d Autunno di Feletto Umberto BRESCIA UDINE Il Gruppo "T. Cavalli M. Duranti" ha messo in scena la commedia Miseria e Nobiltà presso il teatro Maria Madre della Chiesa - Qu. Casazza -. Il ricavato della serata è stato in parte devoluto alla delegazione bresciana di anvolt GENOVA Lunedì 22 Dicembre 2014, alle ore 21.00, presso lo Stadio Luigi Ferraris si terrà un evento all insegna della civiltà e contro ogni discriminazione: un cuore per Genova, derby Genoa-Sampdoria, con nomi noti del mondo dello sport e dello spettacolo insieme per una lunga giornata di festa. Con il cuore, nel cuore della città di Genova PREDAZZO (TN) A fine ottobre si è tenuta una serata informativa per presentare l apertura del nuovo ambulatorio di prevenzione tumori a Predazzo. La riunione è servita a informare tutta la popolazione delle valli di Fiemme e Fassa della possibilità di effettuare presso l ambulatorio anvolt visite di prevenzione tumorali Padova: Cambio di ufficio per la delegazione locale, ora siamo in via Bezzecca 2/4. Il nuovo ufficio, più grande e più centrale, è a disposizione dei nostri utenti. Tel.:049/ Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale Novembre-Dicembre

8 In questi giorni è in procinto di essere avviata la sessione di bilancio per la messa a punto della legge di stabilità Si tratta di un provvedimento di natura economica estremamente importante per le ricadute che ne conseguiranno sui settori fondamentali del Paese. Tra questi appunto vi è la sanità e le prime reazioni alla bozza del piano di bilancio sono state piuttosto critiche. La manovra prevede infatti al momento pesanti tagli finanziari soprattutto a danno delle Regioni, nonché la possibilità per le medesime di compensare il ridotto afflusso di risorse attraverso l aumento delle tasse locali e delle tariffe dei ticket sanitari. I Governatori delle Regioni hanno prontamente sollevato proteste e opposizioni ad una prospettiva che certamente non migliorerà l immagine delle amministrazioni locali sul territorio, costrette a porre un maggior peso economico sulle spalle dei cittadini. Indipendentemente dalle controversie tra Stato e Regioni, spesso sollevate e strumentalizzate da entrambe le parti per finalità prettamente politiche, il dato che appare certamente preoccupante dal punto di vista dell utenza è costituito dal concreto Sedi anvolt in Italia ANCONA Via Marini 21 - Tel.: fax: cod. IBAN IT 13 F c/o M.P.S. ag.2 Legge di stabilità 2015: prospettive sulla sanità. avv. Mari D Aloia rischio della contrazione dei servizi sanitari offerti e dall aumento dei costi per accedere a quelli erogati. In un panorama già estremamente difficile a livello economico, ci si trova dunque ora a fronteggiare ulteriori difficoltà proprio in un ambito quello della salute che ha direttamente a che fare con la qualità della vita. Parimenti anche il fondo destinato al trasporto pubblico locale parrebbe destinato a drastiche riduzioni: ciò significa che proprio le fasce più deboli si pensi al gran numero di anziani e malati che versano in gravi difficoltà economiche vedranno diminuita la possibilità di accesso a servizi fondamentali e non altrimenti sostituibili. Come ormai sempre più frequentemente accade in Italia, saranno prevedibilmente gli enti del non profit a sopperire in misura crescente ai bisogni delle persone soprattutto in materia sanitaria offrendo assistenza e supporto a coloro che diversamente non avrebbero molte altre possibilità di vedere tutelato il proprio diritto alla salute. In attesa di prendere visione del testo definitivo del provvedimento, non appare inutile ribadire che purtroppo ad oggi molti dei diritti fondamentali della persona continuano ad essere sempre più erosi e compromessi. Sede amministrativa: Milano Via Montegrappa, 6 - tel.: fax: Sede nazionale: Milano via G. Guerzoni, 44 - tel.: fax: Sede operativa sanitaria: Osp. Niguarda Cà Granda Mi tel.: fax: c.c. bancario M.P.S. agenzia 10 cod. iban IT 11 B c.c.postale NOVARA Via Marconi 18/ac -Tel Fax cod. IBAN IT 83 A c/o M.P.S. ASSISTENZA LEGALE VERONA Via Rovigo 23 - Tel Fax cod. IBAN IT 31 S c/o M.P.S ag BERGAMO Via J. Palma il Vecchio, 59/61- Tel Fax cod.iban IT 44 B c/o Pop.di Berg BOLZANO Via Resia 26/B - Tel Fax cod.iban IT 65 P c/o M.P. S BRESCIA Via V. Emanuele II 4 - Tel Fax cod. IBAN IT 20 N c/o M.P.S CATANIA Via Etnea Tel. / Fax cod. IBAN IT 41 S C/O M.P.S CATANZARO Vic. S. Maria Mezzogiorno 9 Tel. / Fax CIVITANOVA MARCHE Via Fratelli Rosselli 3 - Tel./ Fax cod. IBAN IT 11 C c/o M.P.S. AG FANO (PU) Via Roma 77/a - Tel Fax: cod. IBAN IT 33 N c/o M.P.S AG FERRARA Via Franceschini 2 - Tel. Fax: cod. IBAN IT 60 E c/o M.P.S AG GENOVA Via S. Luca 12, int Tel.: Fax: cod. IBAN IT 49 T c/o M.P.S. AG LODI Viale Milano, 71 - Tel.: Fax: cod. IBAN IT 34 A c/o M.P.S AG MESTRE (VE) Via Mascagni 21 - Tel.: Fax: cod.iban IT19 A c/o Naz.del Lavoro MILANO Via G. Guerzoni, 44 - Tel Fax: cod. IBAN IT 03 J c/o M.P.S PADOVA Via Bezzecca 2/4 Tel.: Fax: cod.iban IT c/o MPS PALERMO P.zza Don Sturzo 44 - Tel.: Fax: cod. IBAN IT 50A c/o M.P.S PARMA Via Orazio, 44/a - Tel. e Fax: cod IBAN IT 74K c/o M.P.S POMEZIA (RM) Via Roma, 206b - tel.: fax: cod. IBAN IT49J c/o M.P.S. fil RAVENNA Via Garatoni 12 - Tel Fax cod. IBAN IT 76 Y c/o M.P.S ROMA Via Serravalle di Chienti, 28 - Tel.: Fax: cod. IBAN IT95 S c/o M.P.S. AG TORINO Via Pollenzo, 27 - Tel Fax: cod. IBAN IT 43H c/o M.P.S TRENTO Via Prepositura 32 - Tel Fax cod.iban IT 24 R c/o Cas. Rur. ditn TRIESTE Viale Miramare 3 - Tel Fax cod. IBAN IT 24 I c/o Cas. Risp. F.V.G UDINE Via F. Dormisch 62 - Tel Fax cod. IBAN IT 51d c/o M.P.S VARESE Viale Ippodromo 59 - Tel. / Fax cod. IBAN IT 79 E c/o Pop.di Bg/cred.Varesino VICENZA Via Vigna 1 - Tel. / Fax cod. IBAN IT 86 R c/o Pop.di Vic ROVERETO (Tn) C.so Rosmini 8 - Tel cod. IBAN IT 24 R c/o Cas. Rur. ditn Predazzo (Tn): Via G. Verdi, 16 - Tel.: LOANO Via Orsolani, 33/R Tel.: Le delegazioni con ambulatorio sono evidenziate in rosso Più Prevenzione Meno Cancro rivista di prevenzione ed informazione fondata nel 1987 Editore, Redazione e Amministrazione: anvolt - Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro I Tumori Fax: sito web: www. anvolt.org Direttore Responsabile: Flavio Tesolin Redattore Capo: Romano Michelini Realizzazione grafica: Leonardo Vasco, Flavio Tesolin Fotografie: Romano Michelini, Flavio Tesolin Siti Liberi Internet Comitato Di Redazione: Elisabeth Bortolotto, Osvaldo Previato, Eleonora Sannazzari. Redattori: Marco Infelise, Paola Il Grande Tiratura: copie Pubblicazione mensile Registrazione del Tribunale di Milano n. 642 del 18/09/87 Sped. in A.P. - 45% - art. 2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di Milano I dati necessari per l invio della rivista sono trattati elettronicamente e utilizzati dall editore Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori per la spedizione della pubblicazione.ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 è possibile in qualsiasi momento chiedere l annullamento dell invio e gratuitamente consultare modificare e cancellare i dati, o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: anvolt - Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori Via G. Guerzoni, Milano - Responsabile dati. 8 Novembre-Dicembre 2014 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale

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