IAS/IFRS: IMPATTO SUL SISTEMA CONTABILE ITALIANO E RAFFRONTO CON GLI US GAAP

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1 Facoltà di Giurisprudenza Cattedra di Diritto Privato Comparato IAS/IFRS: IMPATTO SUL SISTEMA CONTABILE ITALIANO E RAFFRONTO CON GLI US GAAP Relatore:Chiar.mo Prof. Antonio Nuzzo Candidato: Giorgio Frasca matr Correlatore: Chiar.ma Prof.ssa Barbara De Donno ANNO ACCADEMICO 2007/2008 1

2 INDICE Introduzione...p.2 I Capitolo Quadro generale del sistema contabile UE 1 I principi IAS/IFRS.....p Ragioni che ne hanno ispirato l introduzione nel sistema comunitario...p I Regolamenti n.1606 del 19 Luglio 2002 e n.1725 del 29 Settembre 2003: i processi di enforcement e di endorsement p L enforcement.p L endorsement p Il Regolamento 1725/2003.p La First Time Application.p L approccio italiano: la Legge Comunitaria 2003 e il D.Lgs. 38/2005.p Disposizioni di coordinamento tra il sistema nazionale e gli IAS/IFRS..p.36 2 Le direttive contabili.p La funzione delle direttive dopo l introduzione degli IAS/IFRS..p La direttiva 65/2001 e suo recepimento in Italia..p.43 2

3 2.3 La direttiva 51/2003 e suo recepimento in Italia..p La direttiva 38/2003.p.55 II Capitolo Raffronto tra i principi contabili internazionali e il sistema contabile italiano 1 I soggetti tutelati. p.57 2 I principi generali di redazione...p Gli assunti fondamentali. p Le caratteristiche qualitative...p.65 3 Gli schemi di bilancio...p Lo stato patrimoniale..p La struttura dello stato patrimoniale.p Il conto economico.p La struttura del conto economico.p Il rendiconto finanziario.p Il prospetto delle variazioni delle poste del netto...p Le note a bilancio p Il fair value e il criterio del costo storico.....p.107 3

4 III Capitolo Gli US GAAP e le principali differenze rispetto ai principi contabili internazionali. 1 Aspetti generali: l evoluzione del sistema contabile nordamericano e le fonti dei principi contabili US GAAP...p Il processo di convergenza degli IAS/IFRS con gli US GAAP....p Finalità e destinatari del bilancio secondo i GAAP statunitensi....p I postulati di bilancio.p Gli schemi di bilancio...p Lo stato patrimoniale..p Il conto economico.p La contabilizzazione dei ricavi e dei costi.p Il prospetto di Comprehensive income..p Il rendiconto finanziario p Il prospetto delle variazioni di patrimonio netto...p Cambiamento dei principi contabili, correzione di errori e cambiamenti delle stime contabili p Il trattamento contabile delle Aggregazioni aziendali.p.147 Conclusioni p.157 4

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6 Introduzione Il bilancio d esercizio è uno strumento tecnico-contabile in grado di fornire, con cadenza periodica, una rappresentazione sintetica della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico di un impresa. In Europa, il fenomeno della contabilità d impresa ha preso vita intorno alla metà del 1800, allorquando i legislatori hanno iniziato a regolamentare gli aspetti attinenti alla procedura di adozione del bilancio. In seguito ha poi preso avvio anche lo studio delle tecniche ragionieristiche e contabili, sfociate agli inizi del 900 nella nascita di un vero e proprio ramo della scienza economica, denominata economia aziendale. 1 Da questo momento in poi l attenzione si è spostata sulla formulazione di norme specifiche in tema di struttura e valutazione del bilancio, al fine di limitare l assoluta discrezionalità di cui godevano gli amministratori nella scelta delle regole da adottare nella redazione del bilancio. Si era infatti riconosciuto che ogni valutazione di un bene o di un attività cambia in relazione allo scopo che, di volta in volta, il redattore si prefigge di raggiungere con la valutazione 2 : da ciò l esigenza di non lasciare alla libera discrezionalità degli amministratori una scelta dall evidente rilevanza e impatto pratico. Dunque, dagli anni venti gli Stati europei si sono adoperati per l emanazione di regole tecnico-contabili vincolanti per i redattori dei bilanci. A tal proposito si sono delineate due forme di normazione: nei Paesi di civil law (quali 1 G. ZAPPA, Tendenze nuove negli studi di ragioneria, Milano, 1927, 11; A. CECCHERELLI, La tecnica del bilancio con speciale riguardo alle aziende bancarie, Milano, 1921, 4. 2 M. PANTALEONI, Alcune osservazioni sulle attribuzioni di valori in assenza di formazione di prezzi di mercato, in Giornale degli economisti 1904,

7 Italia e Germania) la disciplina contabile è stata emanata dal legislatore ordinario; invece negli Stati riconducibili alla corrente di common law (Regno Unito in particolare), sono state istituite apposite autorità indipendenti 3 con lo specifico compito di vigilare e regolamentare l attività delle società quotate, con particolare riferimento ai cosiddetti obblighi di disclosure. 4 Negli USA, la redazione di regole contabili ha invece avuto inizio negli anni trenta quando, a seguito del crollo della Borsa di New York del 1929, è stata istituita la SEC (Securities Exchange Commission). Tale organismo, vista l importanza di un adeguata informativa di bilancio ai fini della prevenzione dei dissesti finanziari, ha emanato un insieme di regole contabili per la redazione dei bilanci d impresa, successivamente denominati US GAAP (Generally Accepted Accounting Principles). Tuttavia, sin dalle origini la SEC non ha mai svolto direttamente il compito di individuare e redigere i suddetti principi, esercitando invece i poteri di porre il veto finale sulla loro approvazione e quello di modificarne il contenuto. La predisposizione di tali regole contabili è stata invece originariamente affidata al CAP (Committee on Accounting Procedure), che nel 1959 è stato sostituito dall APB (Accounting Principles Board) mentre dal 1973 e 3 In particolare è stato istituito il Financial Reporting Council, al cui interno agisce, con funzioni di standard setter (ossia col compito di emanare le regole contabili), l Accounting Standard Board (ASB). Oltre all attività di tali organismi indipendenti, occorre sottolineare anche il fatto che parte della disciplina contabile inglese soprattutto quella emanata in attuazione delle direttive CEE è contenuta all interno del Companies Act del 1985, il quale è un atto legislativo. 4 Per obblighi di disclosure si fa riferimento all insieme dei doveri informativi imposti a tutela degli investitori. In particolare, il nocciolo della disciplina è incentrato sull informativa patrimoniale ed economico-finanziaria da rendere in bilancio, la quale si basa essenzialmente sui principi di trasparenza e correttezza. Altri obblighi di discosure sono poi quelli relativi alle informazioni in merito a singole operazioni (fusioni, scissioni, aumenti di capitale, ristrutturazioni aziendale, mutamento del gruppo di controllo), che sono ritenute rilevanti per il mercato finanziario, ossia influenti per le decisioni economiche degli attuali e/o potenziali investitori della società. 7

8 ancora ad oggi opera il FASB (Financial Accounting Standards Board), un organismo di natura privatistica, formalmente riconosciuto dalla SEC. 5 Successivamente, negli anni settanta, è sorta l ulteriore esigenza di promuovere l armonizzazione dei principi contabili a livello internazionale; sicché su iniziativa dell IFAC (International Federation of Accountants) 6, è stato istituito un ente di carattere non istituzionale, cui si è attribuito il compito di emanare un insieme di principi contabili condivisibili a livello internazionale: l International Accounting Standards Commission (IASC). Nel 2001 tale organismo è stato ridenominato IASB (International Accounting Standards Board) ed è confluito all interno della IASC Foundation, un organizzazione indipendente costituita nello Stato del Delaware sotto le vesti di una no-profit corporation. 7 Lo IASC (ora IASB), nonostante accogliesse i rappresentanti di tutti i principali sistemi contabili a livello internazionale, ha agito da sempre sotto la predominante influenza inglese ed americana, al punto che la quasi totalità dei principi contabili emanati fino al 1989 era in perfetta sintonia con gli U.S. GAAP e gli U.K. SSAP. 8. Tali principi, denominati dapprima IAS (International Accounting Standards), poi dal 2001 IFRS (International Financial Reporting Standards), 5 B. CAMPEDELLI, Ragioneria internazionale, Torino, 1994, 291; M. VENUTI, Il bilancio d esercizio fino agli IFRS finalità, principi e deroghe, Milano, 2006, L IFAC è un organizzazione contabile internazionale, costituita dalle organizzazioni contabili nazionali di Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Messico, Paesi Bassi, USA e Regno Unito. 7 Tuttavia vi è chi ritiene che l iniziativa in verità sia partita da un gruppo di professionisti contabili inglesi che miravano a preservare il sistema inglese dalle contaminazioni derivanti dalle direttive comunitarie. Sul punto A. HOPWOOD, Some reflection on the harmonization of accounting within the EU, in European accounting review 1994, 78; A. QUAGLI, I principi contabili di derivazione professionale nella revisione del bilancio di esercizio,bologna, 1999, A. R. WYATT, International accounting standards and organizations:quo vadis?, in F. D. S. CHOI (a cura di), Handbook of international accounting, New york, 1991, 87; J. M. RIVERA, The internationalisation of accounting standards. Past problems and current prospects, in International journal of accounting, education and research 1989, 33. 8

9 dopo un periodo di piena indifferenza da parte delle istituzioni soprattutto in ambito comunitario agli inizi del secondo millennio hanno iniziato a rivestire un ruolo di primaria importanza. Infatti, la Commissione europea ha indicato in tali principi il corpus di regole da adottare in sede di convergenza delle legislazioni contabili nazionali europee. Inoltre, contestualmente ha preso avvio un processo di coordinamento tra gli US GAAP e gli IAS/IFRS. Infatti, nel 2002 lo IASB e il FASB hanno stipulato un Protocollo d intesa con il quale si sono impegnati a promuovere la convergenza delle rispettive norme contabili. L accordo è stato accolto con favore sia dalla Commissione europea che dalla SEC, le quali hanno formalmente espresso il loro impegno per la realizzazione del progetto in un incontro tenutosi nel Da ultimo, il 20 giugno 2007 la SEC ha reso nota la proposta di riconoscere i due sistemi IAS/IFRS e US GAAP come equivalenti 10, e quindi di consentire alle società estere di depositare i bilanci redatti in base agli IAS/IFRS senza alcun obbligo di riconciliazione. Attualmente, dopo che la Commissione ha accolto con favore l annuncio della SEC, sono ancora in corso i lavori di coordinamento e avvicinamento delle discipline contabili comunitaria e statunitense L incontro è avvenuto a Washington tra il Presidente della SEC W. Donaldson e il Commissario europeo al Mercato interno C. McCreevy, in data 21 Aprile 2005, ed è stato focalizzato proprio sulla riaffermazione del supporto al progetto convergenza e sui tempi necessari per arrivare all eliminazione del prospetto di riconciliazione dei dati di bilancio, attualmente previsto negli Stati Uniti a carico delle imprese che redigono bilanci IAS/IFRS e che vogliono quotarsi nei mercati americani. A tal proposito è stato indicato come termine ultimo il Il concetto di equivalenza è stato fornito nel 2005 dal CESR (Committee of European Securities Regulators). Tale organo ha specificato che il termine equivalente non significa identico, ma invece si riferisce alla circostanza in cui gli investitori sono in grado di prendere una decisione economica analoga indipendentemente dal fatto che il bilancio sia stato redatto con gli IAS/IFRS o con gli US GAAP. 11 F. DEZZANI, IAS/IFRS equivalenti a gaap statunitensi, in Impresa c.i. 2007,

10 In forza di tali recenti sviluppi la seguente trattazione si propone di analizzare anzitutto il sistema contabile attualmente vigente in ambito comunitario, composto dagli IAS/IFRS e dalle normative nazionali preesistenti, così come modificate in recepimento delle direttive contabili CEE. In secondo luogo, dopo aver affrontato le principali differenze rispetto alla disciplina contabile italiana, nell ultima parte vengono analizzate le principali divergenze ancora esistenti tra gli IAS/IFRS e gli US GAAP e i possibili sviluppi futuri. 10

11 I CAPITOLO Quadro generale del sistema contabile UE 1 I principi IAS/IFRS 1.1 Ragioni che ne hanno ispirato l introduzione nel sistema contabile comunitario Gli International Accounting Standard (IAS), denominati dal 2001 International Financial Reporting Standard (IFRS), rappresentano l ultimo traguardo raggiunto dall Unione Europea nell ambito del processo di armonizzazione delle legislazioni contabili di tutti gli Stati membri. L esigenza di creare un sistema contabile uniforme nasce dalla considerazione che per dar vita al mercato comune è necessario operare anche il riavvicinamento delle legislazioni contabili nazionali, dal momento che ciò favorisce la comparabilità e la trasparenza delle informazioni economiche fornite 11

12 dalle imprese e, quindi, migliora la qualità e l utilità di tali informazioni per gli utilizzatori esterni 12. Tale processo di armonizzazione ha preso avvio già negli anni 70 allorquando la Commissione europea ha emanato la quarta direttiva societaria e la settima direttiva societaria 13, relative rispettivamente ai conti individuali e consolidati. Tali direttive, tuttavia, non hanno prodotto il risultato sperato: le numerose opzioni concesse ai legislatori degli Stati membri e le lacune normative su alcune questioni contabili non hanno permesso di uniformare sufficientemente i variegati sistemi contabili nazionali; inoltre la Germania ha previsto solo un attuazione parziale del principio della true and fair view, che nell intento del legislatore comunitario costituiva il principio cardine in materia di legislazione contabile 14. Registrata l incapacità delle direttive di fronteggiare la sfida dell armonizzazione dei sistemi contabili in ambito UE, è stato anche evidenziato 15 come tale processo non possa esaurirsi entro i confini europei. Infatti, la crescente richiesta di capitali di rischio, determinata sia dal fenomeno della new economy, sia dalle imponenti privatizzazioni attuate da alcuni Stati membri, ha reso necessario il ricorso alla quotazione di un numero sempre maggiore di società europee. E nata così, per le società, l esigenza di muovere i propri orizzonti oltre oceano, dal momento che il mercato finanziario più appetibile, perché più 12 S. AZZALI, Il Sistema delle informazioni di bilancio delle aziende di produzione, Milano, 1996, Si tratta delle direttive 660/ 1978 e 349/ 1983, alle quali hanno fatto seguito le direttive sui bilanci degli intermediari finanziari (86/635/CEE) e delle assicurazioni (91/674/CEE). 14 A. LOLLI, Il regolamento di adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, in Le nuove leggi civili commentate 2003, M. PAGANO, A. ROELL E J. ZECHNER, The geography of equity listing. Why do companies list abroad?, CSEF working paper n. 28, 2001,

13 sviluppato e conveniente, è certamente quello nord americano 16. Tuttavia il diritto del mercato mobiliare statunitense impone onerosi obblighi di disclosure, e proibisce alle società straniere la vendita di valori mobiliari agli investitori statunitensi nonché la quotazione degli stessi nei mercati americani, qualora tali società non redigano un bilancio secondo gli U.S. GAAP, o non procedano ad una riconciliazione tra i propri principi e quelli statunitensi 17. In ragione di tale limite è sorta l ulteriore esigenza di creare un sistema che possa esser riconosciuto dalla SEC come equivalente a quello americano, in modo da evitare che le società europee siano gravate dei suddetti oneri. L opportunità di ovviare a tale inconveniente ha indirizzato la Commissione europea verso una radicale inversione di tendenza: si è deciso di abbandonare lo strumento delle direttive e di utilizzare quello del regolamento (in quanto direttamente applicabile ed efficace in tutti i suoi elementi), col quale investire di efficacia i principi internazionali elaborati dallo IASC 18, caratterizzati da una pedissequa similitudine con gli US GAAP. 16 A testimonianza di tale tendenza basta riportare i dati forniti dalla World Federation of Exchanges. Infatti secondo l analisi svolta da tale organismo, nel 2003 la capitalizzazione delle borse statunitensi rappresentava il 46% di quella mondiale, mentre il totale delle borse europee raggiungeva solo il 26%; vieppiù quanto alla raccolta di capitali di rischio mediante i mercati regolamentati per il 54% questi confluivano nelle borse americane, mentre il totale raccolto dalle borse dell Unione Europea ammontava al 29%. I dati sono disponibili sul sito 17 A. FRADEANI, La globalizzazione della comunicazione economico-finanziaria IAS/IFRS E XBRL, Milano, 2005, 18; 18 Si tratta della International Accounting Standard Commission, un organismo di carattere non istituzionale, fondato nel 1973 in seguito ad un accordo tra le organizzazioni contabili di Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Messico, Paesi Bassi, USA e Regno Unito. Tuttavia l iniziativa parte da un gruppo di professionisti contabili inglesi che miravano a preservare il sistema inglese dalle contaminazioni derivanti dalle direttive comunitarie. L organo ha agito da sempre sotto la predominante influenza inglese ed americana, al punto che la quasi totalità di principi contabili emanati fino al 1989 era in perfetta sintonia con gli U.S. GAAP e gli U.K. SSAP. Nel 2001 lo IASC si è ridenominato IASB ed è confluito all interno della IASC Foundation, un organizzazione indipendente costituita nello Stato del Delaware nel 2001 sotto le vesti di una non profit corporation. 13

14 In verità, tale soluzione, seppur necessaria, è risultata alquanto sofferta proprio perché non spontanea. Infatti, nonostante il ruolo marginale rivestito dallo IASC nel processo di armonizzazione (perché troppo lontano dalla cultura contabile di civil law), l incapacità da parte dell UE di adottare propri principi in grado di convergere con quelli statunitensi, ha reso necessario rivolgersi allo standard setter londinese. Tuttavia, al fine di rendere il processo il più indolore possibile per il vecchio continente, è stata prevista una graduale introduzione delle nuove regole contabili, nonché la predisposizione di un meccanismo di omologazione che esclude la diretta e immediata vigenza di quanto approvato dallo IASC 19. Oltre alla già descritta esigenza di armonizzare i sistemi contabili degli Stati membri facendoli convergere col modello americano, vi sono almeno altre due ragioni che hanno spinto verso l adozione degli IAS/IFRS. Da un lato, un obiettivo di primaria importanza in ambito comunitario, soprattutto alla luce dei recenti scandali contabili avvenuti oltreoceano (vedasi ad esempio i casi Enron e WorldCom), è quello di giungere ad una più efficace e trasparente comunicazione contabile, in grado di fornire agli stakeholder informazioni utili sulla situazione patrimoniale e sul risultato economico dell impresa che permettano scelte economiche consapevoli 20 : finalità questa, tipica dei bilanci anglosassoni, quindi sia degli U.S. GAAP che dei principi elaborati dallo IASC Si fa riferimento alle procedure di enforcement e di endorsement previste dal regolamento 1606/2002. A tal proposito cfr. p. 5 e ss. 20 P. MORETTI, Finalità e destinatari di un bilancio IAS, in Corriere Tributario 2004, Per un maggior approfondimento di tale aspetto e un raffronto con le diverse finalità perseguite dal sistema contabile italiano, cfr. pag. 44 e ss. 14

15 Dall altro lato, gli IAS/IFRS si inseriscono nell ambito del processo che potrebbe condurre verso l adozione della cosiddetta EUCCBT (EU Common Consolidated Base Taxation), ossia di un sistema unico di regole volte alla determinazione dell imponibile fiscale delle società, da applicarsi uniformemente in tutti gli Stati membri. Si tratta di una prospettiva molto affascinante, ma che deve fronteggiare la scarsa propensione degli Stati membri ad acconsentire ad una riduzione della loro sovranità in ambito fiscale. Inoltre, rebus sic stantibus, occorrerebbe anche una profonda revisione degli attuali principi, o la predisposizione di altri, perché la finalità cui si ispirano gli IAS/IFRS quella cioè di comporre un quadro informativo utilizzabile dagli investitori poco si concilia con l obiettivo di fornire dati certi e prudenti all amministrazione finanziaria I regolamenti n del 19 Luglio 2002 e n del 29 settembre 2003 : i processi di enforcement e di endorsement. L adozione a livello comunitario dei principi contabili internazionali è concretamente avvenuta con l approvazione del regolamento 1606/2002 e del regolamento 1725/ W. SCHON, International Accounting Standard: a starting point for a Common European Tax Base, in International Bureau of Fiscal Documentation, 2004,

16 La nuova strategia è stata attuata, come detto prima, con l utilizzo di due meccanismi previsti dal regolamento 1606/2002 volti a render il processo meno radicale e repentino per gli Stati membri: si tratta delle procedure di enforcement e di endorsement. Mediante tali due strumenti l Unione Europea ha da un lato specificato l ambito soggettivo e oggettivo di applicazione dei principi contabili internazionali; dall altro lato ha disciplinato una vera e propria procedura di approvazione dei principi emanati dallo IASC, che ne evita l automatica introduzione in ambito comunitario. Quanto al regolamento 1725/2003, esso rappresenta il momento conclusivo del processo di endorsement, ossia quello di adozione definitiva e quindi di entrata in vigore in ambito comunitario, di gran parte dei principi contabili internazionali preesistenti L enforcement La procedura si propone di delimitare il raggio di applicazione degli IAS/IFRS, nel senso di individuare quali imprese dovranno applicare gli IAS/IFRS, su quale tipo di bilancio (d esercizio e/o consolidato) e da quale periodo amministrativo. In particolare, l art del regolamento 1606/ L art. 4 del regolamento 1606/2002 dispone quanto segue: Per ogni esercizio finanziario avente inizio il 1 gennaio 2005, o in data successiva, le società soggette al diritto di uno Stato membro redigono i loro conti consolidati conformemente ai principi contabili internazionali adottati secondo la procedura di cui all articolo 6, paragrafo 2, qualora, alla data del bilancio, i loro titoli siano ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato di un qualsiasi Stato membro, ai 16

17 prevede che i principi contabili internazionali dovranno esser applicati ai rendiconti consolidati redatti a partire dal periodo amministrativo avente inizio il 1 Gennaio 2005 dalle società quotate dell UE. 24 Si può osservare che tale scelta è stata di certo coerente con la volontà di restringere l applicazione degli IAS/IFRS entro un ambito più marcatamente legato allo scopo di tali principi. Infatti, ci si riferisce alle soluzioni imprenditoriali naturalmente e più chiaramente collegate al pubblico risparmio e agli investimenti finanziari e che, di conseguenza, sono anche quelle maggiormente sensibili alle problematiche della trasparenza ed efficacia dell informazione societaria e della convergenza col sistema contabile nord-americano 25. Quanto all art. 5 del medesimo regolamento 26, esso introduce la facoltà per gli Stati membri di prescrivere o autorizzare l adozione degli IAS/IFRS anche per i bilanci d esercizio delle quotate, nonché ai rendiconti, sia annuali che consolidati, di tutte le altre società. Tale disposizione invita i legislatori nazionali a prendere in considerazione il problema - originato dall art. 4 - di un sistema contabile biunivoco, in cui cioè convivono due discipline: quella facente capo sensi dell articolo 1, paragrafo 13 della direttiva 93/22/CEE del Consiglio, del 10 maggio 1993, relativa ai servizi di investimento nel settore dei valori mobiliari. 24 L art. 4 fa riferimento, infatti, alle società soggette al diritto di uno Stato membro che alla data di bilancio abbiano i propri titoli ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato. Quanto alla nozione di titoli ci si riferisce all elenco contenuto nell allegato B della direttiva CEE 22/93: valori mobiliari, quote di un organismo d investimento collettivo, strumenti del mercato monetario, future su strumenti finanziari, FRA e swap su tassi, valute ed indici azionari nonché opzioni per acquistare o vendere quanto citato. 25 A. FRADEANI, La globalizzazione della comunicazione economico-finanziaria IAS/IFRS E XBRL, Milano, 2005, L art. 5 del regolamento 1606/2002 dispone quanto segue: Gli Stati membri possono consentire o prescrivere: a) alle società di cui all articolo 4, di redigere i loro conti annuali. b) alle società diverse da quelle di cui all articolo 4, di redigere i loro conti consolidati e/o i loro conti annuali, conformemente ai principi contabili internazionali adottati secondo la procedura di cui all articolo 6, paragrafo 2. 17

18 agli IAS/IFRS e quella contenuta nelle previgenti regole nazionali conformi alle direttive contabili 27. In definitiva, il Legislatore comunitario, se da un lato non ha previsto l applicazione degli IAS/IFRS a tutti i bilanci e a tutte le società, né ha abrogato le direttive contabili, dall altro lato (oltre ad auspicarsi una modifica di tali direttive volta a coordinale con la nuova filosofia contabile 28 ) ha lasciato all autodeterminazione di ciascuno degli Stati membri di decidere se applicare uniformemente gli IAS/IFRS a tutte (o quasi) le società 29 non contemplate dall art. 4. Per ragioni di completezza occorre anche considerare che l art. 9 del regolamento prevede che, in deroga all art. 4, l applicazione degli IAS/IFRS possa esser differita sino al 1 Gennaio 2007 per le seguenti società : a) quelle i cui titoli sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato di un qualsiasi Stato membro; b) quelle i cui titoli sono ammessi alla negoziazione pubblica in uno Stato terzo e che, a tal fine, già utilizzano principi contabili riconosciuti internazionalmnte (ci si riferisce agli U.S. GAAP). 27 Infatti mentre gli IAS/IFRS verrebbero applicati solo ai bilanci consolidati delle quotate, i bilanci d esercizio di tutte le società e quelli consolidati delle non quotate continuerebbero a esser redatti secondo i principi e la disciplina contabile domestica. In merito a tale problematica si confrontano diverse opinioni contrastanti, riassumibili in due schieramenti: il primo che denuncia come un sistema biunivoco comporti oneri e disagi sia alle società che agli stakeholder; il secondo che invece sottolinea come non vi sia tale necessità di estendere l ambito applicativo degli IAS/IFRS soffermandosi sulle diverse finalità del conto individuale rispetto a quello consolidato e sulla difficoltà di far attecchire un sistema così diverso da quello previdente presso gli operatori. A tal proposito vedasi p La modifica auspicata è stata effettuata con le direttiva 65/2001 e soprattutto con la direttiva 51/2003. Vedasi p. 31 e ss. 29 Il legislatore italiano ha esercitato la facoltà di cui all art. 5 con l emanazione della Legge Comunitaria 2003 e del D. Lgs. 28/2005. Vedasi p

19 L endorsement Tale procedura consiste in un vero e proprio processo di omologazione cui devono essere sottoposti i principi elaborati dallo IASC prima di acquistare vigenza nell ordinamento contabile comunitario. Il meccanismo richiede la cooperazione dei seguenti organismi: - lo IASC 30, dal 2001 denominato IASB (International Accounting Standard Board). Tale struttura, composta da quattordici membri selezionati solo in base alle competenze tecniche, svolge l attività tecnica di elaborazione dei principi contabili da sottoporre ad omologazione, servendosi del supporto fornito da uno Standard Advisory Council (SAC), avente funzioni consultive e propositive. Della redazione dei documenti interpretativi dei principi contabili invece si occupa la SIC (Standing Interpretation Committee), che dal 2001 è stata denominata IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) 31 ; - l EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group) è un organo tecnico composto dai rappresentanti degli standard setter nazionali, delle professioni contabili e degli utilizzatori (ossia coloro che fruiscono del bilancio), al cui interno sono presenti, in funzione di osservatori, sia la Commissione europea, che lo IASB 32.Proprio a detto ente è stato assegnato il compito di contribuire ai lavori dello IASB nella fase iniziale del processo di normazione 30 Cfr. nota 18 pag A. ZURZOLO, I tempi e i protagonisti dell applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, in Rivista dei Dottori Commercialisti 2003, A. LOLLI, Il regolamento di adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, in Le nuove leggi civili commentate 2003,

20 inviando commenti e osservazioni sui documenti predisposti; ma sopratutto la sua attività rileva nella fase di omologazione, in cui fornisce alla Commissione un giudizio sul rispetto delle regole e delle procedure. Oltre che svolgere le suddette attività all EFRAG compete assistere la Commissione durante il processo di modifica delle direttive contabili, e di fungere da canale di collegamento tra gli apparati normativi nazionali e lo IASB in modo da creare un forum europeo nel quale proporre e risolvere le questioni inerenti all applicazione degli IAS/IFRS 33 ; - l ARC (Accounting Regulatory Committee), composto da rappresentanti degli Stati membri e presieduto dal rappresentante della Commissione, è l organo che assiste la Commissione con funzione consultiva. La decisione sull omologazione dei principi elaborati dallo IASC viene presa dalla Commissione europea, sulla base delle valutazioni espresse dall EFRAG, in conformità ai pareri resi dell ARC (in caso di contrasto la decisione è rinviata al Consiglio). L art. 3 del regolamento 1606/2002, disciplina i criteri da utilizzare in detto giudizio di omologazione: 1) il principio di true and fair view, già presente nelle direttive contabili, e la cui previsione nell ambito del regolamento 1606/2002 non fa che ribadire la sua centralità all interno del sistema contabile comunitario. Il richiamo a tale criterio va inteso non nel senso che ogni principio contabile debba esser conforme a tutte le norme delle direttive, ma solamente nel senso che vi condivida la medesima ratio di garantire una rappresentazione veritiera e corretta della realtà patrimoniale, economica e finanziaria dell impresa; 33 U. MARINELLI, Ruolo e compiti dell Efrag European Financial Reporting Advisory Group, in Rivista dei Dottori Commercialisti 2003,

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