La prevenzione degli Infortuni sul lavoro e Malattie Professionali nei giovani lavoratori

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL PIEMONTE ORIENTALE A. AVOGADRO Dipartimento di Medicina Traslazionale in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore e Università di Milano Bicocca MASTER IN SCIENZE DELLA PREVENZIONE MSP-ASPP ADVANCED SCHOOL OF PREVENTION AND HEALTH PROMOTION La prevenzione degli Infortuni sul lavoro e Malattie Professionali nei giovani lavoratori Ivano Re Anno accademico

2 ABSTRACT Introduzione Oggetto dell elaborato è la prevenzione degli infortuni e malattie professionali dei giovani lavoratori (fascia di età compresa tra i 15 e i 24 anni) che le statistiche Europee evidenziano con un tasso di infortuni sul lavoro superiore del 50 % a qualsiasi altra fascia di età dei lavoratori e Nazionali che indicano, per la medesima fascia di età, una percentuale pari a 10,55%. Materiali e metodi E stata condotta una revisione di studi e pubblicazioni Europei e Nazionali per: identificare i determinanti che insistono sul fenomeno individuare le migliori strategie di prevenzione di maggior efficacia a tal fine è stata consultata la banca dati PubMed, L'Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), i dati pubblicati nel rapporto Eurostat, i dati pubblicati dal progetto ESAW e i dati pubblicati dall INAIL. Risultati Gli Istituti di Statistica degli Infortuni e Malattie Professionali Europei e Nazionali confermano dati ritenuti preoccupanti in termini di ricadute socio-economiche. Attraverso la ricerca sulla banca dati PubMed sono stati identificati 2 studi che individuano i rischi prevalenti che concorrono a tale fenomeno. Le pubblicazione dell Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU- OSHA) avvalorano il quadro statistico ed evidenziano sia i determinanti che le strategie di prevenzione di maggior efficacia le quali individuano due aree di intervento: la scuola e il luogo di lavoro. Conclusioni I risultati documentano le difficoltà del passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro dovute a carenze legate alla scarsa conoscenza e alla consapevolezza del proprio ruolo. L Introduzione nell istruzione scolastica dei concetti di prevenzione, protezione, percezione del rischio, corretti comportamenti e diritto del lavoro hanno dimostrato di essere uno strumento efficace per la preparazione dello studente al mondo del lavoro. Contestualmente il Management che governa i luoghi di lavoro deve agire consapevolmente, nel rispetto del corpus normativo di riferimento, nei confronti dei giovani lavoratori affinché siano agevolati e protetti nel loro percorso di apprendimento. Parole chiave: young workers, workplace injuries, occupational injuries, preventing risks to young workers, mainstreaming occupational safety and health into education 2

3 INDICE 1. INTRODUZIONE Contesto e obietti dello studio Epidemiologia OBIETTIVI MATERIALI E METODI RISULTATI Determinanti Fattori di protezione Interventi di prevenzione ASPETTI NORMATIVI DISCUSSIONE BIBLIOGRAFIA

4 1. INTRODUZIONE 1.1 Contesto e obietti dello studio L approccio al mondo del lavoro dei lavoratori alla loro prima esperienza è un passaggio importante nella vita di ogni individuo; sia dal punto di vista psicologico che pratico le difficoltà sono evidenti e note. La scarsa preparazione e capacità professionale degli studenti ha sempre rappresentato il più grande ostacolo per l inserimento dei giovani nel lavoro. Le ricadute sulla salute di uno scorretto contatto con il luogo di lavoro sono significate e tali da attirare l attenzione da parte dei Governi per studiare e conseguentemente intervenire, con azioni efficaci per contrastare il fenomeno. Le statistiche Europee e Nazionali relative agli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nei giovani lavoratori (*), evidenziano percentuali importanti (tasso di infortuni sul lavoro superiore del 50 % a qualsiasi altra fascia di età di lavoratori). I giovani lavoratori hanno una probabilità più elevata di subire un infortunio sul luogo di lavoro e di contrarre una malattia professionale rispetto ai lavoratori più anziani. Il dato rilevante e statisticamente significativo è quello riguardante gli infortuni sul lavoro dovuto principalmente alla facile possibilità di accesso. Ogni Sato membro fornisce alla UE i propri dati degli infortuni sul lavoro con cadenza annuale (Progetto ESAW) per l armonizzazione e la successiva diffusione. Il dato sulle malattie professionali è strettamente legato al tempo di manifestazione del danno, al suo riconoscimento e alla effettiva denuncia da parte del lavoratore. (*)Definizione La letteratura e le statistiche di rilevazione dei dati infortunistici e di malattia professionale tendono a definire i "giovani lavoratori" quelli compresi nella fascia di età anni. In questa fascia sono inclusi gli studenti delle scuole che eseguono attività di alternanza scuolalavoro, studenti universitari in formazione professionale attraverso tirocini aziendali, studenti occupati nel loro tempo libero (durante le vacanze, nei fine settimana o in sera) e giovani che hanno terminato l'istruzione e iniziano la loro carriera. All'interno di questa definizione ci sono due gruppi: giovani lavoratori sotto i 18 anni (che sono coperti da specifiche restrizioni legali in relazione alla tipologie di lavori che possono eseguire in termine di rischio e ore lavorate); giovani lavoratori tra i anni. Lo studio si pone l obiettivo di identificare i determinanti e le migliori strategie di prevenzione che insistono sul fenomeno degli infortuni sul lavoro e malattie professionali nei giovani lavoratori. 4

5 1.2 Epidemiologia La rilevazione statistica degli infortuni sul lavoro consente di delimitare le dimensioni del problema di salute e individuare la popolazione oggetto dello studio. Come indicato precedentemente il fenomeno delle malattie professionali risente di una rilevazione statistica meno precisa ma altrettanto importante poiché sono evidenti le conseguenze sul lungo periodo. Pur non essendo oggetto di studio è necessario tenere presente che, i determinanti sociali e di contesto (uso di droghe e alcol) della popolazione dei giovani lavoratori, influiscono negativamente sugli infortuni sul lavoro come alcune pubblicazioni hanno dimostrato. EUROSTAT I dati pubblicati nel rapporto Eurostat relativi all ultimo trimestre 2013, indicano in quali nazioni si lavora di più analizzando anche le varie fasce d età. Prendendo in considerazione tutte e 28 le nazioni europee e le fasce di età tra i 15 e i 64 anni, il tasso di occupazione è pari al 64,3%. Generalizzando, le nazioni del Nord Europa sono quelle dove il tasso di occupazione è più alto. L Islanda, la Svizzera e la Norvegia occupano le prime tre posizioni di questa particolare graduatoria. L Italia purtroppo si piazza al sestultimo posto, tra Romania e Spagna. Mentre la situazione per fasce di età conferma le nazioni dove si lavora di più, la situazione italiana diventa drammaticamente peggiore per la fasce di età più giovani. Tasso di Occupazione in Europa anni Nazione Tasso Occupazione anni (%) Indice (Unione Europea = 100) Unione Europea (28 nazioni) Italia STATISTICHE EUROPEE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO I dati Eurostat sui casi di infortunio sul lavoro Le statistiche riportate in questa sezione informativa sono state rilevate da pubblicazioni Eurostat (Ufficio centrale di statistica dell'unione Europea). I dati comprendono tutti i casi di infortunio che abbiano provocato un'assenza dal lavoro superiore a tre giorni di calendario. Sono inclusi, altresì, quelli causati da avvelenamenti acuti, da atti volontari di altre persone, quelli occorsi in luogo pubblico o in un mezzo di trasporto utilizzato nel corso del lavoro, quelli avvenuti nella sede di un'altra impresa. Sono esclusi: gli infortuni in itinere gli infortuni che determinano lesioni intenzionalmente auto-procurate gli infortuni e malattie professionali dovuti esclusivamente a cause mediche (infarto cardiaco, ictus). 5

6 Il tasso standardizzato di incidenza infortunistica Gli infortuni sul lavoro sono misurati oltre che dal numero assoluto degli infortuni stessi anche da un importante indicatore, il tasso standardizzato di incidenza infortunistica, che rappresenta il numero di incidenti sul lavoro occorsi durante l'anno per occupati, corretto per tener conto dell'influenza delle differenti strutture economiche degli Stati membri. Per correggere tale distorsione viene calcolato, appunto, un numero "standardizzato" di infortuni sul lavoro per occupati, per Stato membro, assegnando a ogni settore la stessa ponderazione a livello nazionale di quella totale dell'unione Europea. La popolazione di riferimento, persone occupate di età superiore a 15 anni, viene ricavata dai dati dell'indagine sulle forze di lavoro della Comunità (Ifl). I tassi sono calcolati per tutti gli Stati membri della Ue considerando: per i dati fino all'anno 2007, le cosiddette "9 sezioni comuni" (Nace Rev.1), che comprendono: - A - Agricoltura - D - Industria Manifatturiera - E - Elettricità, Gas e Acqua - F - Costruzioni - G - Commercio e Riparazioni - H - Alberghi e Ristoranti - I - Trasporti, Magazzinaggio e Comunicazioni - J e K - Intermediazione Finanziaria e Attività Immobiliari. per i dati a partire dall'anno 2008, le cosiddette "13 sezioni comuni" (Nace Rev.2), che comprendono: - A - Agricoltura, silvicoltura e pesca - C - Industria Manifatturiera - D - Fornitura di energia elettrica, gas, vapore - E - Fornitura di acqua, reti fognarie, att. gestione rifiuti - F - Costruzioni - G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio - I - Attività di servizi di alloggio e ristorazione - H - Trasporto e Magazzinaggio - J - Servizi di informazione e comunicazione - K - Attività finanziarie e assicurative - L - Attività Immobiliari - M - Attività Professionali, scientifiche e tecniche 6

7 - N - Attività di servizi di supporto alle imprese Per quanto riguarda gli infortuni mortali, nel calcolo dei tassi standardizzati riferiti agli Stati membri vengono esclusi anche gli incidenti stradali e a bordo di qualsiasi mezzo di trasporto (settore I per i dati fino al 2007, settore H per quelli dal 2008), allo scopo di fornire tassi di incidenza comparabili, in quanto in alcuni Stati membri essi non vengono registrati come infortuni sul lavoro. Gli infortuni sul lavoro nella definizione Eurostat I criteri di rilevazione adottati da Eurostat considerano infortuni sul lavoro quelli con "assenze dal lavoro di almeno 4 giorni" ed esclusi quelli in itinere. Eurostat stesso fa presente tuttavia che le statistiche espresse in valori assoluti presentano ancora oggi gravi carenze dal punto di vista della completezza dei dati, per una serie di motivi fondamentali: 1. alcuni Paesi membri (Danimarca, Irlanda, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia), non disponendo di un sistema assicurativo specifico, non sono in grado di fornire dati completi ma presentano "livelli di sottodichiarazione compresi tra il 30% e il 50% del totale"; 2. alcuni Paesi membri (in particolare anglosassoni) non rilevano gli infortuni stradali avvenuti nell'esercizio dell'attività lavorativa, in quanto rientranti nella tutela non dei rischi da lavoro ma dei rischi da circolazione stradale. 3. in molti Paesi membri i lavoratori autonomi (una categoria quasi ovunque molto consistente) e relativi coadiuvanti non sono coperti dai sistemi di dichiarazione nazionali e quindi esclusi dalle rispettive statistiche, o totalmente (Belgio, Grecia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Portogallo, Irlanda) o parzialmente (Germania, Spagna, Austria, Finlandia). In Italia, come è noto, tale categoria è normalmente coperta. 4. in alcuni Paesi membri diversi importanti settori economici non vengono considerati nelle statistiche; in particolare, parti del settore pubblico (amministrazione pubblica), dell'estrazione di minerali e parti del settore Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni non sono coperti o sono coperti solo in parte. 5. disomogeneità nelle procedure di registrazione dei casi mortali: per esempio, in Germania vengono presi in considerazione solo i decessi avvenuti entro 30 giorni. Per questi motivi Eurostat invita ad utilizzare i dati assoluti, che vengono riportati nelle tabelle Ue così come comunicati dai singoli Paesi, soltanto a livello globale e a fini indicativi, tenendo conto dei limiti e delle carenze sopra indicati. Per i raffronti tra i vari Paesi, invece, Eurostat ha più volte espresso la raccomandazione (non sempre ascoltata nel nostro Paese) di utilizzare esclusivamente i "tassi standardizzati di incidenza infortunistica" elaborati dai tecnici Eurostat intervenendo sui dati assoluti con procedimenti statistici appropriati sia per finalità tecniche di armonizzazione delle diverse strutture produttive nazionali, sia per rapportarli alla corrispondente forza lavoro e sia per apportare quei correttivi di integrazione dei dati necessari per renderli più coerenti, omogenei e confrontabili. Le statistiche UE sono aggiornate sulla base dell'ultimo anno reso disponibile da Eurostat. A livello europeo i tempi di elaborazione dell'ufficio Centrale, inevitabilmente, si sommano a quelli, non sempre omogenei, dei singoli Stati membri e creano ancora un certo differimento nella pubblicazione delle informazioni. In alcune tavole, per motivi di completezza dell'informazione, Eurostat include anche i valori relativi a Paesi che non risultano membri dell'ue. 7

8 Nel 2008 il Regolamento di attuazione della Commissione europea ha previsto, inoltre, l'introduzione della nuova classificazione delle attività economiche Nace Rev.2 che ha determinato inevitabilmente una "rottura" con la serie dei dati infortunistici degli anni precedenti. Le "Statistiche europee" risultano, pertanto, così articolate: sezione A: dati infortunistici fino all'anno 2007 (Nace Rev.1) sezione B: dati infortunistici dal 2008 in poi (Nace Rev.2) Per quest ultima sezione, i dati relativi agli infortuni espressi in valore assoluto e ai tassi standardizzati di incidenza infortunistica sono disponibili (seppur provvisori) fino al Infine, le tavole contenenti i dati in valore assoluto fanno riferimento a tutte le "21 sezioni comuni" (Nace Rev.2), (PROGETTO ESAW) La direttiva quadro sulla salute e la sicurezza sul lavoro (Direttiva 89/391/CEE del Consiglio del 12 giugno 1989 concernente l'attuazione di misure volte a promuovere il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro, GU L 183 del ) invita la Commissione a procedere con l'armonizzazione dei dati sugli infortuni sul lavoro. Essa dispone che il datore di lavoro deve tenere un elenco degli infortuni sul lavoro che abbiano comportato per il lavoratore un'incapacità di lavorare superiore a tre giorni di lavoro e redigere, per l'autorità competente e conformemente alle legislazioni e/o prassi nazionali, relazioni sugli infortuni sul lavoro di cui siano state vittime i suoi lavoratori. Il progetto ESAW è stato avviato su questa base nel 1990 con l'obiettivo di armonizzare i dati sugli infortuni sul lavoro per tutti gli infortuni che comportino un'assenza dal lavoro superiore a 3 giorni. Una "Metodologia per l'armonizzazione delle statistiche europee degli infortuni sul lavoro" è stata pubblicata nel 1992 da Eurostat e dalla DG Occupazione e affari sociali. Il progetto ESAW è stato parte integrante del programma quadro per le azioni prioritarie nel campo dell'informazione statistica per il periodo La risoluzione del Consiglio 95/C 168/01 invita, inoltre, la Commissione a concludere i lavori in corso in materia di armonizzazione delle statistiche relative agli incidenti sul lavoro.... Anche il programma relativo alla salute, l'igiene e la sicurezza sul lavoro ( ) prevede che si prosegua nella realizzazione del progetto ESAW. Dal canto suo, il programma statistico della Comunità europea per il periodo , che definisce i principali settori ed obiettivi delle statistiche comunitarie, prevede l'elaborazione di un serie coerente di dati a livello europeo allo scopo di fornire gli strumenti necessari per monitorare la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, nonché l'efficienza delle norme applicate in questo campo L'obiettivo del progetto ESAW è quello di "raccogliere dati comparabili a livello europeo sugli infortuni sul lavoro e creare una base dati". La disponibilità di dati comparabili sugli infortuni sul lavoro è indispensabile per monitorare le tendenze nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro nell'unione europea e per promuovere la prevenzione degli infortuni a livello comunitario e dei singoli Stati membri. Il progetto mira a fornire dati su gruppi e settori ad alto rischio ed in seguito indicatori sulle cause e sui costi socioeconomici degli infortuni sul lavoro. L'elaborazione di serie coerenti di dati è necessaria per fornire gli strumenti necessari per monitorare la salute e la sicurezza sul posto di 8

9 lavoro, nonché l'efficienza delle norme applicate in questo campo. Il progetto ESAW è volto inoltre a sviluppare una metodologia che sia, nei limiti del possibile, comparabile con altre statistiche internazionali e a partecipare al coordinamento di tali lavori. La metodologia ESAW è conforme alla risoluzione dell'ilo del 1998 sulle statistiche delle lesioni professionali dovute ad infortuni sul lavoro. Infortuni sul lavoro nell'unione Europea per Stati Membri e classe di età - Anno 2012 STATI MEMBRI TOTALE CLASSE DI ETA' Unione Europea - 28 Paesi (*) Italia STATISTICHE ITALIANE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO L'Istituto Nazionale delle Assicurazioni contro gli Infortuni sul Lavoro è l ente che gestisce l assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali delle persone che esercitano un attività d impresa in qualità di titolari, soci o dipendenti. L'iscrizione è obbligatoria. L INAIL ha lo scopo di intervenire pagando un rimborso ai titolari, soci o dipendenti per gli infortuni o le malattie professionali causate sul lavoro. L'onere dell'assicurazione grava completamente sul datore di lavoro. L INAIL (Istituto nazionale per l assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) nasce nel marzo 1933 con l'emanazione della Legge 22 giugno 1933 n. 860, dall unificazione della Cassa nazionale infortuni e delle Casse private di assicurazione.. È del 1935 l introduzione dei principi cardine che determinano il carattere pubblicistico dell assicurazione infortuni e malattie professionali: la costituzione automatica del rapporto assicurativo, l automaticità delle prestazioni, l erogazione di prestazioni sanitarie, la revisione delle rendite e una nuova disciplina nell assistenza ai grandi invalidi. Nel 1965 i principi fondamentali dell assicurazione infortuni vengono tutti raccolti in un Testo unico (decreto del presidente della Repubblica del 30 giugno 1965, n. 1124) e negli anni le successive modifiche ne estendono la portata. Di rilevante importanza è la norma che assegna all Inail l attività di informazione, consulenza e assistenza in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, in particolare nei confronti delle imprese artigiane e delle imprese piccole e medie (decreto legislativo 626/94, modificato e integrato con il decreto legislativo 242/96). L INAIL svolge l importante attività di raccolta dati (infortuni e malattie professionali) al fine di elaborare le informazioni registrate negli archivi gestionali, articolata in quattro aree tematiche contenenti informazioni, aggregate a livello provinciale, regionale e nazionale, riguardanti: aziende assicurate lavoratori assicurati infortuni e malattie professionali rendite rischio 9

10 Infortuni sul lavoro in Italia per classe di età - ANNO 2013 (Fonte INAIL_analisi della numerosità degli inforutuni 2013) In Italia la fascia di età compresa tra i 15 e 24 anni incide per il 10,56% sul totale degli infortuni

11 Il Casellario Centrale Infortuni È una banca dati pubblica che raccoglie tutti gli infortuni che hanno prodotto invalidità permanente o morte e sono stati accertati da un Istituto Assicuratore. (Decreto legislativo n. 38 del 23 febbraio Capo IV). Il Casellario Centrale Infortuni è una banca dati pubblica che raccoglie gli infortuni professionali e non professionali, le malattie professionali e i sinistri afferenti al ramo RC Auto, che hanno prodotto invalidità permanente o morte e che sono stati accertati da un Istituto Assicuratore pubblico o privato. Queste informazioni sono necessarie agli Istituti Assicuratori pubblici e privati per verificare le preesistenze infortunistiche e patologiche dei singoli infortunati, ma nel loro insieme svolgono anche un utile finalità antifrode. Inoltre le stesse informazioni, aggregate con criteri statistici, consentono di proporre una lettura che guarda al fenomeno infortunistico nel suo complesso e nelle sue diverse articolazioni. Il Rapporto statistico del Casellario, giunto alla sua quinta edizione, riferisce in merito a tutti gli infortuni / malattie professionali accaduti, sia in ambito professionale che extraprofessionale, nel quinquennio 2008/2012.

12 Infortuni Tavola - Infortuni Lavorativi avvenuti nel periodo , definiti a tutto il e comunicati al CCI, per anno, sesso e classe di età (grandi fasce) - Valori Assoluti e Valori Percentuali (Fonte Casellario Centrale Infortuni 2013) 12

13 Malattie Professionali Tavola - Malattie Professionali manifestatesi nel periodo , definite a tutto il e comunicate al CCI, per anno, sesso e classe di età (grandi fasce) - Valori Assoluti e Valori Percentuali (Fonte Casellario Centrale Infortuni 2013) 13

14 2. OBIETTIVI L'obiettivo di questo elaborato è di analizzare il fenomeno degli infortuni e malattie professionali a cui sono esposti i giovani lavoratori al fine di: 1. identificare i determinanti che insistono sul fenomeno; 2. individuare le migliori strategie di prevenzione di maggior efficacia. 14

15 3. MATERIALI E METODI Per raggiungere i 2 obiettivi sono state effettuate tre ricerche attraverso la banca dati PubMed, le pubblicazione dell Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), i documenti del centro di Documentazione Regionale DoRS e network (google). Per l interrogazione della banca dati il quesito è stato trasformato in forma analitica attraverso il metodo PICO e sono state individuate le parole chiave. Il quesito posto per raggiungere il 1 obiettivo è il seguente: QUESITO POPOLAZIONE INTERVENTO CONFRONTO OUTCOME quali sono i determinanti che influiscono sugli infortuni sul lavoro e malattie professionali nei giovani lavoratori Giovani lavoratori Report e analisi degli infortuni sul lavoro e malattie professionali nei giovani lavoratori Nessuno Determinanti PAROLE CHIAVE: occupational injuries", young workers Banca Dati Strategia di ricerca Limiti Articoli individuati Articoli selezionati Articoli inclusi PubMed (#2) "occupational injuries" AND young workers" nessuno TOTALE

16 Il quesito posto per raggiungere il 2 obiettivo è il seguente: QUESITO POPOLAZIONE INTERVENTO CONFRONTO OUTCOME quali sono gli interventi efficaci per ridurre il numero di infortuni sul lavoro e malattie professionali nei giovani lavoratori Giovani lavoratori Interventi di prevenzione Nessuno Strategie di prevenzione PAROLE CHIAVE: young workers, workplace injuries, "Occupational injuries", preventing risks to young workers, mainstreaming occupational safety and health into education Banca Dati Strategia di ricerca Limiti Articoli individuati Articoli selezionati Articoli inclusi EU-OSHA (#1) EU-OSHA E-FACTS (#1) EU-OSHA E-FACTS (#2) young workers AND workplace injuries mainstreaming occupational safety and health into education young workers AND workplace injuries nessuno // Google (#1) Google (#2) Percezione del rischio // OHS education and training // TOTALE

17 4. RISULTATI Titolo: Have young workers more injuries than older ones? An international literature review Autori e tipo di studio Simo Salminen (2004) Revisione Materiali e metodi Obiettivi Determinare se: i giovani lavoratori hanno un tasso di infortuni sul lavoro più elevato; le lesioni dei giovani lavoratori sono più spesso mortali rispetto a quelle dei lavoratori più anziani. Metodo Gli studi di infortuni non fatali (63) e fatali (45) sono stati raccolti sulla base dei seguenti criteri: (a) pubblicato in riviste; (b) i giovani lavoratori erano sotto i 25 anni di età; (c) il tasso di infortuni o il tasso di mortalità dei giovani lavoratori e il tasso complessivo è stato pubblicato; e (d) la descrizione della popolazione e il numero di infortuni è stato presentato. Risultati La maggior parte dei 63 studi sugli infortuni sul lavoro non mortali hanno dimostrato che i giovani lavoratori hanno avuto un tasso di infortuni più alto rispetto ai lavoratori più anziani. Ventinove di 45 studi sulle lesioni mortali indicano che i giovani lavoratori hanno avuto un tasso di mortalità più basso rispetto ai lavoratori più anziani. Principali risultati Le recensioni precedenti (Rhodes, 1983; Laflamme & Menckel, 1995; Salminen, 1996) hanno dimostrato che i tassi di lesioni tendono a diminuisce con l'aumentare dell'età. Le recensioni hanno anche dimostrato che le ferite dei giovani lavoratori sono meno gravi di quelli di i lavoratori più anziani, perché il tasso di mortalità dei giovani lavoratori era inferiore a quello dei lavoratori anziani. Rispetto a questi recensioni precedenti, i punti di forza di questa revisione sono un numero di studi più elevato e che gli studi provengono da diversi paesi e settori industriali. Sono stati analizzati 63 studi sugli infortuni sul lavoro non mortali provenienti da 18 paesi (Stati Uniti (22 studi), Svezia (9), e il Canada (5)). Quello più antico era o studio di Kossiris pubblicato nel 1940 e il più recente era dal Per 45 studi sugli incidenti mortali, il periodo di tempo era di 21 anni ( ) provenienti da 13 paesi ( Stati Uniti (25 studi), Australia (5) e Svezia (3)) Risultati: Infortuni NON MORTALI La maggior parte (56%) degli studi hanno mostrato che gli infortuni non mortali nei giovani lavoratori hanno avuto un tasso di infortuni più alto rispetto ai lavoratori più anziani. Solo il 17% degli studi hanno mostrato un opposto risultato. Il restante 27% di questi studi ha mostrato alcuna differenza tra i lavoratori giovani e anziani. Infortuni MORTALI La maggioranza degli studi (64%) ha mostrato che i giovani i lavoratori hanno avuto un tasso di mortalità più basso rispetto ai lavoratori più anziani. Nel 16% di questi studi i giovani lavoratori hanno avuto un tasso di mortalità più elevato rispetto ai lavoratori più anziani. Nel restante 20% non è stata rilevata alcuna differenza tra giovani e anziani lavoratori. 17

18 Titolo: Lo sviluppo di una cultura di prevenzione dei rischi in Europa Autori e tipo di studio European Agency for Safety and Health at Work (2002) Rapporto Materiali e metodi Obiettivi Fornire la base per una moderna politica in materia di SSL, volta ad integrare la prevenzione dei rischi in tutti gli aspetti della vita lavorativa e del pensiero politico Risultati Il rapporto esamina una serie di iniziative (progetti) realizzati da alcuni Stati membri. Tra questi vi è l introduzione della SSL nell insegnamento Principali risultati Il documento strategico dell UE, Adattarsi alle trasformazioni del lavoro e della società: una nuova strategia comunitaria per la salute e la sicurezza sul lavoro, , è una delle iniziative più significative nel settore della sicurezza e della salute in Europa nel corso degli ultimi dieci anni.. Risultati: Il progetto esaminato si intitola: Inizia da giovane Vivrai sicuro Il progetto fa riferimento al seminario europeo sulla sicurezza e la salute sul lavoro e l istruzione, tenutosi a Bilbao il 4 e 5 marzo 2002 nel quale si focalizza l attenzione sull importanza di insegnare ai bambini a vivere e a lavorare in sicurezza. Titolo: A Safe Start for Young Workers in Practice Autori e tipo di studio European Agency for Safety and Health at Work (2007) Pubblicazione Materiali e metodi Obiettivi Stimolare i Datori di Lavoro, Dirigenti, Lavoratori e coloro che sono coinvolti nella formazione di quello che potrebbe essere raggiunto nei loro luoghi di lavoro o istituzioni educative.. Risultati Questa pubblicazione contiene esempi concreti di azioni che hanno intrapreso le imprese e le organizzazioni di tutta l'unione europea per prevenire i rischi per i giovani lavoratori e per educare gli studenti sulla salute e sicurezza sul lavoro. Principali risultati Alcune aziende hanno sviluppato le proprie soluzioni con competenze interne. Altre hanno trovato utile e conveniente utilizzare consulenti con conoscenze specifiche ed esperienza pratica nella prevenzione dei rischi. La maggior parte degli esempi comprendono il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti per identificare i problemi e sviluppare soluzioni. Questo è fondamentale per il successo, soprattutto per i lavoratori che hanno scarsa esperienza lavorativa. Risultati: Gli esempi presentati sono riferite al 7 concorso Buona Pratica annuale gestito dall'agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro L'obiettivo del concorso è quello di sostenere la diffusione di buone pratiche e di informazioni per promuovere l'applicazione delle "soluzioni pratiche" nei luoghi di lavoro nei ventisette Stati Membri. I lavori pervenuti sono 35 provenienti da 20 Stati membri; coprono una vasta gamma di tipologie di organizzazioni, settori occupazionali e processi educativi. I lavori hanno documentato un buon coinvolgimento tra direzione aziendale e lavoratori, compresi i giovani; in alcuni casi c è stata una collaborazione tra gli istituti di istruzione e le imprese commerciali; Le soluzioni presentate possono essere adottate in altre realtà. 18

19 Titolo: OSH in figures: Young workers Facts and figures Autori e tipo di studio (European Agency for Safety and Health at Work (2007) Pubblicazione Materiali e metodi Obiettivi Fornire un quadro il più completo possibile dei potenziali rischi connessi e gli effetti sulla salute nell occupazione dei giovani lavoratori Risultati La pubblicazione interviene sui rischi professionali (infortuni e malattie) cui sono esposti i giovani lavoratori Principali risultati Questa pubblicazione si propone di esaminare in modo approfondito quali rischi i giovani lavoratori sono esposti nei luoghi di lavoro e quali sono le conseguenze di queste esposizioni sia a breve che a lungo termine. Lo fa non solo attraverso l'analisi statistica e studi, ma anche attraverso casi di studio selezionati di prevenzione. Risultati: La pubblicazione intende fornire una panoramica importante nelle esperienze di salute e sicurezza dei giovani sul lavoro e le possibili cause degli alti tassi di incidenti sul lavoro e dei problemi di salute. La pubblicazione le identifica nella mancanza di esperienza dei giovani lavoratori, immaturità fisica e psicologica, mancanza di consapevolezza dei problemi di salute e sicurezza, precarietà scarse garanzie da parte dei Datori di Lavoro (formazione e supervisione), impiego dei giovani lavoratori in comparti a rischio (alberghi, ristoranti, edilizia, agricoltura) Criticità Disomogeneità di rilevamento dei dati dovuti a: definizioni di ciò che costituisce un infortunio sul lavoro; definizioni di comparti produttivi molti studi utilizzano campioni che non riescono a coprire i giovani lavoratori adeguatamente e non riescono a coprire tutte le potenziali lesioni che hanno subito; sottostima del numero di infortuni sul lavoro tra i giovani perché molti non vengono denunciati Titolo: Preventing risks to young workers: policy, programmes and workplace practices Autori e tipo di studio European Agency for Safety and Health at Work (2009) Pubblicazione Materiali e metodi Obiettivi Promuovere le buone pratiche sul posto di lavoro Risultati.La pubblicazione interviene sui rischi professionali (infortuni e malattie) partendo da due quesiti: Principali risultati Promuovere le buone pratiche sul posto di lavoro attraverso lo scambio e la diffusione di interventi efficaci. I datori di lavoro hanno la necessità di essere sensibilizzati su cosa fare per le loro attività in essere e per quelle in via di sviluppo. La presente relazione contribuisce a questo processo presentando esempi di azioni efficaci per prevenire rischi per i giovani lavoratori all'interno del posto di lavoro e anche dei programmi di sostegno di successo e campagne che vengono eseguiti all'interno degli Stati membri. Risultati: La pubblicazione interviene sui rischi professionali (infortuni e malattie) partendo da due quesiti: 19

20 Perché i giovani lavoratori meritano un attenzione particolare? Perché i giovani lavoratori sono più esposti al rischio? Perché i giovani lavoratori meritano un attenzione particolare? Secondo le statistiche europee, i giovani lavoratori hanno una probabilità più elevata di subire un infortunio sul luogo di lavoro rispetto ai più anziani. Le malattie professionali e gli altri problemi di salute (sia fisici sia mentali) possono insorgere anche nel corso della prima esperienza lavorativa. Perché i giovani lavoratori sono più esposti al rischio? I lavoratori giovani sono più esposti al rischio di farsi male per una serie di ragioni quali: inesperienza, immaturità, non consapevolezza dei rischi, scarsa formazione e non informati sui loro diritti e doveri per quanto riguarda la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Questo report presenta alcuni casi di azioni che hanno avuto successo nel prevenire i rischi lavorativi rivolte ai giovani. La maggior parte è stata realizzata sul luogo di lavoro e nell ambito di training di orientamento professionale. Molti dei casi descritti sono rappresentati da iniziative di formazione. Titolo: Occupational health and safety risks for the most vulnerable workers Autori e tipo di studio (European Parliament's Committee on Employment and Social Affairs (2011) Pubblicazione Materiali e metodi Obiettivi Fornire un analisi dei problemi di sicurezza (SSL) di sette categorie vulnerabili di lavoratori Risultati La pubblicazione analizza i rischi professionali (infortuni e malattie) cui sono esposti i lavoratori di diverse categorie tra cui i giovani lavoratori Principali risultati Questo studio analizza i problemi di sicurezza (SSL) in materia di sette categorie vulnerabili di lavoratori: lavoratrici, lavoratori disabili, lavoratori anziani, giovani lavoratori, i lavoratori migranti, lavoratori interinali e lavoratori poco qualificati. Esso analizza i rischi professionali, i risultati di salute e contesto politico per ciascuna delle sette categorie. Individua le iniziative in corso o recenti negli Stati membri dell'ue e le opzioni per ulteriori azioni a livello comunitario. Viene evidenziato inoltre che i lavoratori hanno una varietà di sovrapposizioni che aggravano la loro sicurezza (migrante, donna, età, ecc.) Risultati: La pubblicazione intende fornire una panoramica importante nelle esperienze di salute e sicurezza dei giovani lavoratori e le condizioni che possono portare a problemi di salute legati al lavoro. Per questo studio, la categoria dei giovani lavoratori è l età compresa tra anni. Si evidenzia che i determinanti sono da ricondurre alla scarsa esperienza e maturità lavorativa e la sottovalutazione dei rischi. L impiego dei giovani lavoratori in alcuni comparti è prevalente (parrucchieri, call-center, alberghi e ristoranti) esponendosi a rischi specifici di SSL (esposizione a sostanze pericolose e rischi psicosociali come lo stress) Un'ulteriore preoccupazione è che l'esposizione scorretta a fattori di rischio possa contribuire allo viluppo futuro delle malattie professionali (una prevalenza superiore alla media di malattie acute si osserva tra i giovani lavoratori, come ad esempio problemi di pelle, mal di testa e affaticamento degli occhi, le malattie infettive e disturbi polmonari.). Le forme contrattuali di assunzione (contratti temporanei) accentua la difficoltà di follow-up dei problemi di salute. Nel complesso, i giovani lavoratori hanno un tasso superiore del 40% degli infortuni non mortali rispetto 20

21 ai lavoratori più anziani in tutti i settori. A livello UE per migliorare la salute e la sicurezza dei giovani lavoratori sono necessari: Sviluppo di strumenti, come i programmi educativi rivolti agli studenti e misure di sensibilizzazione dei rischi in materia di SSL; ulteriore sostegno attraverso il Fondo sociale europeo per iniziative e programmi promuovere OSH formazione per i giovani lavoratori; L'integrazione dei lavoratori sui problemi di salute e sicurezza nei programmi comunitari esistenti per i giovani lavoratori valutare se ai giovani lavoratori di oltre 18 anni sia necessario allargare le tutele per la protezione da esposizione a sostanze nocive e processi di lavoro nocive, estendendo l esistente legislazione in materia di lavoratori under 18. Titolo: Young workers Autori e tipo di studio International Labour Organization s (ILO) Articolo Materiali e metodi Obiettivi Fornire un quadro il più completo possibile dei potenziali rischi connessi e gli effetti sulla salute nell occupazione dei giovani lavoratori Risultati La pubblicazione interviene sui rischi professionali (infortuni e malattie) cui sono esposti i giovani lavoratori Principali risultati Questo articolo esamina la categoria dei giovani lavoratori nel gruppo di età di 15 a 24 anni. Questo gruppo comprende anche i bambini che sono giuridicamente definiti come chiunque sotto l'età di 18 anni.. Ciò che tutti hanno in comune è la loro mancanza di esperienza di lavoro e relativa immaturità, il che significa che non possono essere sempre pienamente consapevoli di come il loro lavoro non riguarda solo la propria sicurezza e la salute sul lavoro (SSL), ma la SSL di coloro che li circondano. Risultati: L articolo individua, attraverso una revisione di 189 riviste scientifiche pubblicati tra il 1994 e il 2005, Laberge e Ledoux, sei tipi di risultati di salute a cui possono essere esposti i giovani lavoratori sul posto di lavoro: Sintomi muscolo-scheletrici Respiratoria Allergia e problemi tossicologici La salute mentale e il benessere L'alcol e droghe Fatica ciò che aumenta la loro vulnerabilità ai rischi specifici è la fase che hanno raggiunto del loro sviluppo fisico e mentale. I settori in cui i giovani lavoratori hanno più probabilità di essere impiegati e dove sono a rischio includono: 21

22 Agricoltura Costruzione Trasporto Produzione Parrucchieri Hotel e ristorazione Vendita al dettaglio Misure preventive Sono indicate una serie di misure preventive che possono essere adottate per ridurre i rischi di SSL per i giovani lavoratori. Questi includono: L introduzione della SSL nella formazione professionale e nell'istruzione per preparare i giovani al mondo del lavoro. Formare i giovani lavoratori sui rischi per la sicurezza e salute sul lavoro (esempi di questo potrebbero essere fornendo informazioni tramite un azione di mentoring e/o coaching da un lavoratore più esperto). Fornire ai giovani lavoratori una formazione in materia di SSL e di prevenzione mirate specificamente a questo gruppo Titolo: Giovani lavoratori Fatti e cifre Esposizione ai rischi ed effetti sulla salute lavoro - E-FACTS n. 70 Autori e tipo di studio European Agency for Safety and Health at Work Pubblicazione Materiali e metodi Obiettivi Il presente documento sintetizza una relazione dell Osservatorio europeo dei rischi (1) che descrive la salute e la sicurezza sul lavoro in relazione a un rischio, settore o gruppo di lavoratori specifico e rientra in un più ampio progetto, che si prefigge di individuare precocemente le tendenze e i rischi emergenti sul lavoro, al fine di contribuire a ottimizzare l assegnazione delle risorse e di consentire Principali risultati Fonti europee e alcune fonti nazionali suggeriscono che i giovani lavoratori sono più esposti sul lavoro ai seguenti fattori fisici: rumore, vibrazioni, temperature troppo alte o troppo basse, manipolazione di sostanze pericolose. I giovani che lavorano nel settore alberghiero e della ristorazione e in quello delle costruzioni sono particolarmente esposti a un alta rumorosità. Inoltre, poiché costituiscono gran parte della forza lavoro nei call-center, i giovani sono particolarmente vulnerabili ai danni da shock acustico. Infortuni non mortali I dati nazionali ed europei suggeriscono che i giovani lavoratori sono maggiormente a rischio di incorrere in un infortunio sul lavoro. Tuttavia, l incidenza degli infortuni e le loro cause variano molto da settore a settore e da attività ad attività. Stando agli ultimi dati europei l incidenza degli infortuni non mortali sul lavoro è superiore di oltre il 40 % tra i giovani di età compresa tra 18 e 24 anni. Sembrano essere particolarmente a rischio per la sicurezza sul lavoro i giovani di sesso maschile. Infortuni mortali 22

23 interventi più puntuali ed efficaci. Secondo le stime dell Unione europea, il tasso degli infortuni mortali è meno alto, nel complesso, tra i giovani. Questi risultati sono in linea con i dati provenienti da tutto il mondo. Tuttavia, l incidenza degli infortuni mortali che interessano i giovani lavoratori può essere estremamente elevata in alcuni settori. L incidenza maggiore si registra nell agricoltura, seguita dalle costruzioni, dai trasporti e comunicazioni e dall industria manifatturiera. Le costruzioni sono il comparto che fa registrare il più elevato numero di infortuni fatali tra i giovani lavoratori. Inoltre, è preoccupante che il numero degli infortuni mortali dovuti alla violenza nel settore del commercio stia aumentando in alcuni paesi, e che le donne costituiscano un elevata percentuale delle vittime. Malattie professionali e problemi di salute I giovani lavoratori sono in media esposti a un rischio minore di sviluppare malattie professionali rispetto ai colleghi più anziani. Perché si manifesti una malattia professionale, infatti, sono spesso necessari un esposizione cumulativa e/o un periodo di latenza; nel caso dei giovani, che sono impiegati con contratti di lavoro a breve termine, non sempre è possibile accorgersi di una malattia. Stando alle Statistiche europee delle malattie professionali (EODS), le cinque malattie professionali più diffuse tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 35 anni sono: reazioni allergiche, irritazioni cutanee, disturbi polmonari, malattie infettive e disturbi muscolo-scheletrici. Nel 1999, l 86,5 % di tutti i problemi di salute segnalati dovuti a disturbi polmonari, e responsabili di assenze superiori alle due settimane, è stato riferito da giovani con meno di 25 anni. Circa la metà di tutti i problemi di salute segnalati nel mondo del lavoro e legati allo stress, alla depressione e all ansia, per i quali si sono registrate più di due settimane di assenza, ha interessato giovani lavoratori con meno di 25 anni (48,9 %). Risultati: Tra i possibili motivi di una maggiore incidenza tra i giovani degli infortuni occupazionali e dei problemi di salute individuati in precedenza, ci sono la mancanza di esperienza, l immaturità dal punto di vista fisico e psicologico e la mancanza di consapevolezza delle questioni concernenti la salute e la sicurezza, a cui si aggiunge la negligenza dei datori di lavoro, che non suppliscono a questi fattori fornendo un appropriata formazione, supervisione e le necessarie salvaguardie per rendere le condizioni di lavoro più appropriate ai giovani. L esposizione dei giovani ai rischi correlati all attività lavorativa va presa seriamente in considerazione. Molti dei fattori di rischio sono ancora legati a comportamenti pericolosi o alla natura temporale della loro partecipazione nel mondo del lavoro. È necessario quindi introdurre, nel ciclo dell istruzione e della formazione oltre che nella prassi quotidiana sul luogo di lavoro, misure specifiche mirate. 23

24 Titolo: Integrazione della sicurezza e della salute sul lavoro nel sistema educativo: Esempi di buone pratiche nella scuola e nella formazione professionale Autori e tipo di studio European Agency for Safety and Health at Work (2006) Relazione Materiali e metodi Obiettivi Raccolta di esempi di buone pratiche in Europa ed una sintesi dei progressi raggiunti verso una strategia sistematica di integrazione della sicurezza e salute sul lavoro (SSL) nell insegnamento e nella formazione. Risultati La relazione riporta 36 esempi di buone pratiche, di cui 14 sono presentati come casi studio. Gli esempi sono suddivisi seguendo tre diversi approcci: il primo approccio definito «olistico», il secondo basato sui programmi di studio ed infine il terzo sui luoghi di lavoro Principali risultati Approccio «olistico» I casi basati sull approccio «olistico» consentono una visione completa del campo della sicurezza e salute, ivi compreso il benessere fisico, mentale e sociale. Tali casi considerano il sistema scolastico nel suo insieme allo scopo di migliorare l ambiente di lavoro e di apprendimento nelle scuole stesse. Approccio per programmi di studio Vi sono riportati i casi in cui la sicurezza e la salute formano parte integrante di un programma di studi, senza limitarsi ad una materia specifica. Si tratta di tematiche presenti in modo «trasversale» a tutti i livelli di istruzione ed in materie diverse come, ad esempio, lingue e letteratura. Approccio per luoghi di lavoro Questo approccio comprende i casi riguardanti l ultima, importante tappa del processo d insegnamento, vale a dire il passaggio dal mondo della scuola a quello del lavoro. Gli esempi riportati si occupano dell inserimento degli studenti nel luogo di lavoro, delle fasi che conducono alla vita professionale nonché dei rischi da affrontare. I casi riportati affrontano la questione a livello generale o settoriale. Risultati: Sulla base degli esempi, la relazione illustra un progetto di modello in cui sono riportati gli elementi principali per integrare la sicurezza e la salute sul lavoro nell istruzione. Titolo: SSL nel programma di studi scolastico Attività degli Stati membri Sintesi di un report E-FACTS n. 82 Autori e tipo di studio European Agency for Safety and Health at Work Report Materiali e metodi Obiettivi Il report illustra come gli Stati membri abbiano introdotto l insegnamento della SSL e l educazione al rischio nei loro piani di studio nazionali. Risultati La relazione riporta 36 esempi di buone pratiche, di cui 14 sono presentati come casi studio. Gli esempi sono suddivisi Principali risultati Per sostenere l insegnamento in materia di sicurezza e salute sul lavoro (SSL) nelle scuole e nelle università è necessario che tale insegnamento venga formalizzato nei requisiti dei piani di studio. Negli Stati membri sono stati registrati notevoli progressi e attività sia nell istruzione primaria che in quella secondaria in termini di azioni sia attuate sia pianificate. Fra le azioni volte ad integrare la SSL nell istruzione, a livello di piano di studio, figurano: requisiti legali; piani di studio facoltativi; orientamenti e risorse per sostenere i requisiti legali e i piani di studio facoltativi; raccomandazioni formali; 24

25 seguendo tre diversi approcci: il primo approccio definito «olistico», il secondo basato sui programmi di studio ed infine il terzo sui luoghi di lavoro orientamento e risorse nazionali nei casi in cui non siano stati stabiliti dei piani di studio; campagne promozionali a sostegno dei suddetti punti; approcci legati a scuole sicure e sane L educazione al rischio e la SSL non sono generalmente trattate come materia autonoma; si osserva piuttosto la tendenza a inserirle negli obiettivi di apprendimento di altre materie curricolari pertinenti, quali scienze, educazione fisica, educazione sanitaria e civica. Nell ambito delle materie curricolari di base è quindi importante sviluppare obiettivi di apprendimento in materia di educazione al rischio e SSL per varie fasce d età Risultati: Negli Stati membri sono state prodotte a livello nazionale e regionale innumerevoli risorse innovative per sostenere l insegnamento. Le risorse e i programmi di insegnamento in classe, collegati al piano di studio, saranno estremamente utili. In alcuni Stati membri, come ad esempio in Svezia, si adottano approcci integrati, attraverso i quali l educazione al rischio viene congiunta a un ambiente di apprendimento sicuro per insegnanti e alunni, nonché alla salute degli alunni a scuola. Si riconosce che gli insegnanti necessitano di una formazione su come educare al rischio; se essi non ricevono tale formazione e se l educazione al rischio resta solo una materia scolastica opzionale, gli insegnanti possono essere restii ad insegnare questa materia, optando per un altra disciplina per la quale si sentono più preparati, nonostante abbiano a disposizione delle buone risorse. Pertanto, i programmi di formazione sono necessari agli attuali insegnanti e l insegnamento della SSL e l educazione al rischio devono essere inseriti nei programmi di formazione dei futuri insegnanti. Questa preparazione è necessaria per gli insegnanti di ogni livello dell istruzione. Tra i fattori di successo nell ambito dell integrazione della SSL nei piani di studio figurano: prendere un impegno chiaro e fornire risorse adeguate; fissare obiettivi nella strategia nazionale in materia di SSL per integrare la SSL nell istruzione; basare le attività su un esame di ciò che accade nella realtà, di ciò che è realisticamente possibile ottenere, di ciò che funziona meglio ecc.; sviluppare una stretta collaborazione con le autorità dell istruzione, in particolare con gli organismi preposti alla definizione dei programmi di studio; identificare le opportunità nel piano di studi e cercare di influenzarlo man mano che cambia e si evolve; adattare proposte e iniziative al piano di studio di base nonché alla politica e ai metodi attuali di insegnamento, integrando l educazione al rischio nel piano di studio obbligatorio e non obbligatorio; fra i settori chiave dell integrazione figurano l educazione personale, sanitaria e sociale e l educazione civica; l educazione al rischio dovrebbe inoltre essere integrata nelle scuole promotrici della salute (programmi «scuole sane»). sviluppare obiettivi di apprendimento per la SSL e l educazione al rischio, nell ambito delle materie pertinenti del piano di studio, adatti all età e alle capacità dei bambini e dei giovani; focalizzare gli obiettivi di apprendimento sullo sviluppo della comprensione del rischio, ivi compreso il 25

26 riconoscimento dei pericoli, la valutazione del rischio e lo sviluppo di un comportamento più sicuro consapevole; fornire risorse in materia di SSL/educazione al rischio, adeguate alle varie materie curricolari e fasce d età; fornire uno sviluppo professionale per insegnanti e formatori in materia di educazione al rischio; la formazione è necessaria per gli insegnanti di tutti i livelli d istruzione, sia nell ambito dello sviluppo professionale degli insegnanti in servizio (esistenti) sia nell ambito dei programmi per gli insegnanti tirocinanti; considerare le esigenze di altre persone coinvolte nell istruzione, ad esempio di quelle coinvolte nella gestione delle scuole e dei genitori; sviluppare una qualifica in materia di SSL a livello scolastico che si adatti al sistema di qualifiche scolastiche; sviluppare partenariati con i promotori chiave dell educazione al rischio per garantire un approccio coerente ed evitare duplicazioni; accompagnare iniziative e controllare e riesaminare i progressi; scambiare esperienze e interagire in rete; inserire l apprendimento sui rischi all interno di un approccio alla sicurezza e al rischio che coinvolge tutti i soggetti del processo educativo; l approccio dovrebbe comprendere sia un ambiente educativo sicuro per gli alunni, sia la salute e la sicurezza del personale; collegare tale approccio alle iniziative «scuole sane». Titolo: La percezione del rischio, l informazione e la formazione in ambito lavorativo - Dati della Sorveglianza PASSI (2013) Autori e tipo di studio Dati della Sorveglianza PASSI Report Materiali e metodi Obiettivi la ricerca effettuata dal Gruppo Tecnico PASSI nazionale; il modulo opzionale sulla Sicurezza sul Lavoro si è posto l obiettivo di indagare questi aspetti: percezione del rischio di infortunio o malattia in ambito lavorativo e prevalenza di interventi di informazione e formazione sui rischi lavorativi e oltre a questi la diffusione dell utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, quale aspetto indicativo dell attenzione ai comportamenti di autotutela. Principali risultati Caratteristiche del campione di lavoratori intervistato Il modulo opzionale è stato adottato da 17 Regioni/PA (Piemonte, Valle d'aosta, Lombardia, P.A. Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna) ed è stato somministrato agli intervistati che hanno riferito di lavorare (63% del campione); di questi l 89% ha dichiarato di aver un lavoro continuativo e l 11% non continuativo. Le analisi sono state fatte su interviste in cui era stato compilato il modulo sulla sicurezza sul lavoro ( del 2010, del 2011 e del 2012). Risultati: I dati raccolti dal modulo PASSI sulla sicurezza sul lavoro hanno fornito interessanti informazioni sugli aspetti oggetto di indagine. Si è evidenziato come la percezione del rischio in ambito lavorativo sia influenzata da diversi fattori socio-economici e sia associata anche all informazione e formazione sui temi 26

27 della salute e sicurezza sul lavoro e all aver subito danni da lavoro. Emerge inoltre come l informazione e formazione sui rischi lavorativi e la loro prevenzione giochino un ruolo importante non solo nella percezione del rischio ma anche nell adozione di comportamenti di autotutela. Infatti l utilizzo regolare dei dispositivi di protezione individuale nelle lavorazioni che li richiedono risulta sensibilmente maggiore tra i lavoratori che hanno ricevuto informazioni sulla prevenzione di infortuni e malattie professionali rispetto a coloro che non le hanno ricevute. Il modulo sembra soddisfare gli obiettivi per cui è stato ideato poiché è in grado di evidenziare le differenze tra settori e mansioni per quanto riguarda sia la percezione del rischio sia gli altri aspetti relativi alla prevenzione nei luoghi di lavoro indagati. Può essere uno strumento utile anche per valutare su larga scala e monitorare nel tempo l efficacia di interventi di prevenzione e promozione della salute e sicurezza sul lavoro e l adesione ad alcuni degli obblighi di prevenzione previsti dalla normativa a carico dei datori di lavoro, quali ad esempio la informazione e formazione dei lavoratori sui rischi occupazionali. Titolo: Scuola e Sicurezza dall esperienza di un lavoro in rete raccomandazioni pratiche a supporto della progettazione Autori e tipo di studio DORS in collaborazione tra la Direzione Sanità della Regione Piemonte, INAIL Piemonte e l Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte Report Materiali e metodi Obiettivi Il presente Report descrive e documenta il percorso formativo realizzato, i progetti delle reti e i loro risultati Principali risultati Attraverso questo documento si vogliono integrare i dati di letteratura, gli esempi di buona pratica e i suggerimenti pratico - operativi tratti dai progetti delle reti e dal loro monitoraggio per ricavare raccomandazioni trasferibili offrendo così uno strumento per la progettazione di interventi di promozione della sicurezza nella scuola. 27

28 4.1 Determinanti I giovani lavoratori sono particolarmente a rischio per mancanza di esperienza, formazione e consapevolezza dei rischi a cui sono esposti. Essi necessitano di formazione/preparazione, informazioni e supervisione da parte dell organizzazione aziendale (Datore di Lavoro e Rappresentanti dei Lavoratori), oltre che di essere impiegati in lavori adatti alla loro età, sicuri e salutari. Sono quindi considerati un gruppo vulnerabile e la maggioranza dei rischi di SSL sono tuttavia prevenibili applicando i principi della valutazione del rischio e mettendo in atto le misure preventive necessarie. Secondo la revisione della letteratura eseguita da Simo Salminen, i giovani lavoratori hanno un più alto tasso di incidenti non letali rispetto ai lavoratori più anziani; al contrario la percentuale di incidenti letali è inferiore nei giovani lavoratori. La revisione, che riguarda 63 studi a partire dal 1940 fino al 2002, risponde a due domande: 1. I giovani lavoratori hanno un tasso di infortuni sul lavoro più elevato? 2. Le lesioni dei giovani lavoratori sono più spesso fatali di quelle dei lavoratori più anziani? Simo Salminen fornisce tre spiegazioni per i tassi di incidenti più elevati tra i giovani lavoratori: i giovani lavoratori hanno contratti part-time e a tempo determinato (precariato); i giovani lavoratori hanno meno esperienza rispetto ai lavoratori più anziani; i giovani lavoratori a volte sono impiegati sui posti di lavoro più pericolosi, nonostante la legislazione lo vieti o indichi restrizioni. Le pubblicazioni oggetto di analisi, così come la revisione della letteratura approfondita ed eseguita da Simo Salminen, hanno indicato i determinanti che influiscono sul verificarsi di Infortuni sul lavoro e il manifestarsi di Malattie Professionali nei giovani lavoratori. 28

29 Determinanti Oltre ai Macro-determinanti sopra indicati, ci sono altri fattori da tenere in considerazione che possono aggravare il fenomeno quali la struttura e la cultura organizzativa del posto di lavoro, la cultura e la realtà sociale in cui l'organizzazione è inserita, inclusa la situazione della struttura sanitaria e la situazione ambientale locale, comprese la cultura e le credenze comuni specificatamente quelle relative ai concetti di salute e malattia, la classe sociale di appartenenza, il sesso, l'occupazione, le condizioni economiche e ambientali, nonché la collocazione geografica, le leggi e l'organizzazione della comunità e della nazione in cui egli vive. 29

30 4.2. Fattori di protezione I documenti che hanno individuato le migliori strategie di prevenzione di maggior efficacia suggeriscono un percorso che comprenda e coinvolga sia l integrazione di SSL nell educazione scolastica che la Responsabilità Datoriale nel garantire un luogo di lavoro sicuro e un percorso formativo integrativo specifico. Lo schema successivo sintetizza questi concetti. Politiche e Pratiche di Istruzione Politiche e Normative specifiche per i giovani lavoratori Integrazione della SSL nei percorsi formativi scolastici Occupazione/luogo di lavoro Tipologia di industria, pericoli lavorativi, carico di lavoro, durata Giovani Lavoratori Background personale e esperienze, conoscenze di SSL, valori, attitudini, comportamenti, caratteristiche fisiche, materiali, uso di sostanze Formazione, Informazione, Supervisione Esiti di salute Istruzione per i giovani lavoratori I fattori di successo di un buon programma di formazione comprendono: l integrazione fra la teoria e la pratica ovvero affiancare alla formazione anche l adozione della misure necessarie per rendere il luogo di lavoro più sicuro e salutare offrendo ai giovani lavoratori mansioni idonee alle loro capacità e esperienza; l inserimento della SSL nel curriculum scolastico; Le strategie di questo ultimo aspetto si basano sull inserimento o integrazione della salute e della sicurezza sul lavoro nel contesto educativo a partire dalla scuola primaria in quanto è stato dimostrato come i giovani studenti abbiano elevate capacità ricettive; la quantità e le modalità di somministrazione delle nozioni di base sono ovviamente correlate all età dello studente e prevedono un attiva partecipazione nello sviluppo dei temi trattati (questa modalità ha evidenziato una maggiore efficacia di apprendimento). 30

31 Si sottolinea che la formazione interessa anche i comportamenti e i valori che rendono possibile l acquisizione di una cultura della prevenzione, al fine di sviluppare un maggior senso di responsabilità nei riguardi della sicurezza propria e altrui. La responsabilizzazione e la consapevolezza di un comportamento sano da parte dei giovani studenti è stata sperimentata in altri ambiti (alimentazione, ambiente, sicurezza stradale, ecc.) dando ottimi risultati in termini di apprendimento proattivo. Politiche e Normative specifiche per i giovani lavoratori Tra i fattori di successo, gli interventi di prevenzione generale considerati più efficaci sono: far sì che i lavoratori giovani siano presi in considerazione in tutte le attività di prevenzione (integrare la gioventù nelle azioni di prevenzione); impegno del top management circa le misure di SSL volte a tutelare i giovani, focalizzata sulla prevenzione del rischio alla fonte basare le azioni e gli interventi sulla valutazione dei rischi, e assicurarsi che le azioni siano implementate monitore e valutate consultare e promuovere la partecipazione attiva dei giovani lavoratori assicurarsi che i programmi di SSL e le campagne realizzate in settori in cui vi è un elevato numero di giovani lavoratori, (es: catering/ristorazione, acconciature) includa anche la dimensione dei giovani l offerta di un buon programma di addestramento ai lavoratori in un contesto in cui sia presente un efficiente sistema manageriale per prevenire i rischi sul lavoro. La formazione, da sola non è una misura sufficiente per prevenire i rischi Azioni di politica sanitaria (1) La Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato Economico e Sociale Europeo e al Comitato delle Regioni relativa ad un quadro strategico dell'ue in materia di salute e sicurezza sul lavoro , prevede di garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro a oltre 217 milioni di lavoratori nell'ue considerandolo un obiettivo strategico della Commissione europea, che opera a tale fine in stretta collaborazione con gli Stati membri, le parti sociali e le altre istituzioni e gli altri organismi dell'ue. Essendo i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori sostanzialmente simili in tutta l'ue, l'unione è chiamata a svolgere un ruolo chiaro per aiutare gli Stati membri a farvi fronte in modo più efficiente e per garantire parità di condizioni in tutta l'ue. L Istruzione è considerata un settore strategico per il tema della salute e della sicurezza sul lavoro. È stato raccomandato di tenere maggiormente conto delle questioni relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici (in particolare nei corsi di formazione professionale) e di promuovere meglio la salute e il benessere psichici. Azioni di politica sanitaria (2) Il Piano Nazionale di Prevenzione sancito dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano in data 13/11/2014, prevede, 31

32 per quanto concerne le politiche volte a contrastare il fenomeno degli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, le seguenti azioni: Perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro Rafforzamento del coordinamento tra istituzioni e partenariato economico, sociale e tecnico scientifico Miglioramento della efficacia delle attività di controllo e della compliance da parte dei destinatari delle norme Tra gli obiettivi centrali vi è il Coinvolgimento dell istituzione scolastica nello sviluppo delle competenze in materia di SSL nei futuri lavoratori Azioni di politica sanitaria (3) Il Piano Regionale di Prevenzione (Regione Lombardia) per la tutela della sicurezza e salute negli ambienti di lavoro emanato con Deliberazione n X / 1104 seduta del 20/12/2013 tra gli obiettivi prefissativi sono: Riduzione degli infortuni e delle malattie professionali Sostegno alle imprese Formazione salute e sicurezza In particolare la DG Salute promuove azioni finalizzate alla diffusione della cultura della sicurezza. In questo percorso agisce: recependo gli Accordi Stato/Regioni all insegna della semplificazione; fornendo indirizzi ai DPM per un azione di controllo delle iniziative formative che si svolgono a livello locale; supportando la scuola nel percorso di integrazione della sicurezza nei curricola scolatici, in coerenza con la lr 19/2007. (la scuola è il luogo dove la formazione alla salute e alla sicurezza può trovare un terreno fertile sul quale radicarsi e diventare patrimonio dell individuo e del gruppo, perché favorisce l interiorizzazione delle regole e dei valori fondamentali di responsabilità sociale e civile) Per il raggiungimento degli obiettivi individuati dalla strategia qui definita, il Piano Regionale di Prevenzione utilizza strumenti quali: il Sistema Informativo della Prevenzione; la formazione per la sua capacità di veicolare e promuovere la cultura della prevenzione; il modello organizzativo a garanzia di partecipazione attiva delle istituzioni e del partenariato economico e sociale nell individuazione di priorità ed obiettivi tesi a conseguire guadagni in termine di salute. 32

33 Questo modello trae spunto dal modello «ecologico-olistico» delle scuole di promozione della salute e mostra le principali influenze esterne sul processo di integrazione della SSL nell istruzione, insieme agli elementi che, dall interno, influenzano la promozione dell integrazione della SSL nella scuola o in altri istituti d insegnamento. Il modello si basa sull analisi di un procedimento in sei fasi volto ad integrare la sicurezza e la salute sul lavoro nell istruzione. 33

34 Fase 1: Informazione: Prima di avviare un progetto, è bene raccogliere le informazioni necessarie, ad esempio, dati sugli infortuni dei bambini e dei giovani, il numero delle lezioni in materia di sicurezza impartite nelle scuole o in altri istituti scolastici, le condizioni di lavoro nelle scuole ed in altri luoghi di formazione. Può essere utile prendere in considerazione l esperienza derivante da progetti analoghi. Fase 2: Pianificazione: È necessario stabilire in anticipo quali partner parteciperanno al progetto. Esperienze e strutture esistenti possono rivelarsi utili per il progetto, ad esempio, reti per la promozione della salute, cooperazione con autorità per la sicurezza e la salute ed i relativi istituti di formazione. Accertarsi che tutte le fonti di finanziamento siano state sollecitate. Fase 3: Decisione: Una volta completate le prime due fasi, è possibile decidere se sia possibile sviluppare uno studio pilota del progetto. A questo punto vanno definiti lo scopo generale e le finalità operative del progetto. È inoltre necessario stabilire un piano di azione in cui scadenze e responsabilità siano chiaramente indicate. Fase 4: Realizzazione: La buona riuscita di questa fase dipende solitamente dai seguenti fattori: il riconoscimento della sicurezza e della salute quali parti integranti della formazione permanente; una vasta comprensione in materia di sicurezza e salute, compreso il benessere fisico, mentale e sociale; un rapporto diretto tra la didattica ed il luogo di lavoro nonché un coinvolgimento degli insegnanti esperti nello sviluppo del programma e dei relativi materiali. Fase 5: Valutazione: La valutazione dovrebbe essere parte integrante del progetto. Misure di valutazione dovrebbero dunque accompagnare il processo d integrazione, migliorandolo. Sarebbe inoltre opportuno procedere ad una valutazione della sostenibilità del progetto e della trasferibilità dei risultati ad altre istituzioni ed in contesti culturali diversi. Fase 6: Follow-up: È bene sviluppare un piano promozionale prima della fine del progetto come pure prevedere, il più presto possibile, un efficace piano di follow-up. 34

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

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