LA MEMORIA DEL PROFUMO 1
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- Silvia Lolli
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1 LA MEMORIA DEL PROFUMO 1 (Analisi ritmica e stilistica di CHANEL N. 5 di Simonetta Longo) di Mario Buonofiglio La lirica CHANEL N. 5 è un ecfrasi (l informazione proviene dalla stessa poetessa) e trae spunto, come si nota dal titolo, da una pubblicità cinematografica della nota casa francese di profumi. È inserita nella raccolta Notturlabio, previsioni dall ombra nella sezione Odorato, di prossima pubblicazione. Si è scelto di analizzarla, oltre che per la modernità e l eleganza della scrittura, anche come esempio di multimedialità. La poesia oggi viaggia su supporti non solo cartacei (il classico libro); e non è ancora chiaro se abbia ancora necessariamente bisogno della pagina bianca. In CHANEL N. 5 l autrice usa la penna come un trasduttore trasformando le sequenze delle immagini in un flusso ritmico di parole. Il soggetto della lirica, come scoprirà il lettore (che forse ha visto la pubblicità), è una storia d amore, che si conclude con un abbandono e una fuga. Il sottofondo è un profumo 2. La poesia è come una bottiglietta di profumo La lirica non presenta alcuna suddivisione, ma è introdotte da un ritornello possibile scomporla in quattro strofe, 3 Le prime tre strofe sono composte da otto versi ciascuna, l ultima da sette. 1 Il saggio La memoria del profumo è stato pubblicato sulla rivista Pentèlite 2012, Morrone editore. È incluso nel volume L inquietudine ritmica dell infinito e altre indagini letterarie, finalista secondo classificato al Premio letterario Città di Castello 2012 nella sezione saggistica. L autore Mario Buonofiglio è redattore della rivista letteraria «Il Segnale», editrice I Dispari, Milano. 2 La finalità di questo saggio è analizzare alcuni aspetti formali, ritmici e stilistici della lirica CHANEL N. 5, non altro; è lasciato al lettore il compito di ricostruire la storia, di confrontare i versi della lirica con il filmato pubblicitario. 3 Nell ultima strofa c è un inversione : amore folle.
2 CHANEL N. 5 Svanirà come scia di profumo Nel tempo Il ricordo di un anno impazzito Un segreto che brucia negli occhi Giorni di attese e finzioni Nello scorrere di parole Dette e trattenute Che consuma le notti Gocce di desiderio Sui vetri della malinconia Treni in fuga dalla mente Verso un tuo sorriso Si sgretolano le albe In assenza di un gesto Respira un sogno d oscurità Il tuo riflesso nello specchio Mentre scompari È un delirio in corsa Per fermarti in un abbraccio In un bacio non mio Un errore Questo amore folle Un viaggio in bilico Su ponti di solitudine Ma sarò viva In letti caldi di nostalgia Solo per ricordarne La profumata carezza Nella prima strofa di CHANEL N. 5 è possibile isolare alcuni ritmi che, insieme al ritornello, tendono ad essere ricorrenti in tutte le strofe successive. Il verso N. 1 Il primo verso che, come abbiamo già messo in evidenza, fa da ritornello:
3 è un senario trocaico con accenti ritmici principali sulla 1 a e sulla 5 a sillaba (+ + ) 4, rintracciabile in alcune composizioni medievali. Il verso N. 2 Il secondo verso: Svanirà come scia di profumo è un decasillabo dattilico con accenti ritmici in 3 a, 6 a e 9 a posizione ( ). Il verso N. 3 Il terzo verso è un trisillabo ( + ): Nel tempo ed è raramente usato nei componimenti poetici a causa della sua brevità 5. I versi N I primi tre versi di Chanel N. 5, ossia il senario del ritornello, il decasillabo e un verso breve (qui è un trisillabo): Svanirà come scia di profumo Nel tempo come abbiamo accennato, ricorrono nelle altre strofe, ma con alcune varianti ritmiche interessanti. 4 Indichiamo con il + più e il meno rispettivamente le sillabe con e senza accento ritmico. 5 Questo trisillabo potrebbe essere un abitudine ritmica acquisita con l ascolto delle opere liriche (la poetessa si è laureata all università di Lecce con la discussione di una tesi sul Mefistofele di Arrigo Boito con il critico Donato Valli). Come fa notare W. Th. Elwert nel suo manuale di metrica (W. Th. Elwert, Versificazione italiana dalle origini ai giorni nostri, Firenze ), è raro e «lo troviamo, per es., nel Re Orso e nei libretti d opera di Arrigo Boito, esperto maneggiatore di ritmi e di rime: Sian nimbi / Volanti / Dai limbi, / Nei santi / Splendori / Vaganti (Mefistofele)». Nel Novecento questo verso brevissimo è stato riutilizzato proprio per le sue qualità musicali minimaliste; segnaliamo La fontana malata di Aldo Palazzeschi del 1909, interamente costruita su dei trisillabi.
4 A parte il ritornello, che apre sempre in anafora tutte le strofe, il decasillabo, nelle strofe successive, cambia ritmo: da discendente dattilico con accenti di 3 a, 6 a e 9 a (come abbiamo visto) diventa trocaico, con gli accenti ritmici principali in 2 a, 4 a e 9 a posizione. Lo ritroviamo nella seconda strofa: Sui vetri della malinconïa e nella terza: Respira un sogno d oscurità Nella quarta e ultima strofa compare solo un frammento del decasillabo ( + + ) Un viaggio in bilico La formula chimica di CHANEL N. 5 Abbiamo dunque individuato una costante, le strofe della lirica iniziano con il senario (del ritornello), seguito da un decasillabo (ricorrente in tre strofe su quattro). Inoltre, sempre in tre strofe su quattro, c è un verso breve (di lunghezza inferiore al senario del ritornello); nella prima abbiamo individuato il trisillabo (Nel tempo); nella terza c è un quadrisillabo (Un errore); nella quarta compare un quinario (Ma sarò viva). Nella seconda strofa non è presente alcun verso breve. Ricorrendo tre volte su quattro, anche la presenza di almeno un verso breve all interno della strofa si configura dunque come una costante. In CHANEL N. 5 il ritmo dominante è quello del trocheo (+ ); in tutte le strofe, i primi due versi sono trocaici. All interno di esse compaiono anche ritmi di diversa natura, ma il ritmo del ritornello + + (identificabile, come vedremo, con il profumo) ha, ogni volta, una funzione normativa, stabilizzatrice (oltre che ritmica, anche psicologica). La lirica ha una sonorità fluida anche perché la poetessa ha calcolato, in ogni verso, il peso ritmico delle parole: quelle semanticamente più espressive sono più pesanti Quanto pesa un profumo? Una curiosità; in CHANEL N. 5 c è un ottonario dattilico, molto raro in poesia, con gli accenti ritmici sulla 1 a, 4 a e 7 a sillaba: Giorni di attese e finzioni L autore di questo saggio ne trova un solo esempio in Pascoli: Stava per batterlo su 6 6 Giovanni Pascoli, Canti di Castelvecchio, Il compagno dei taglialegna, VI.
5 Respirando 4 gocce di CHANEL N. 5 Il ritornello è una goccia di profumo, che si effonde all interno delle strofe e introduce, ogni volta, i flussi ricorrenti delle immagini. Quattro ritornelli, quattro strofe, quattro gocce di Chanel N. 5. Prima di procedere è utile conoscere la storia di questa essenza: «Chanel N 0 5 è il nome di un profumo della casa di moda Chanel, considerato uno dei più celebri della storia. Fu voluto da Coco Chanel e commissionato al chimico Ernest Beaux, che miscelò per la prima volta essenze naturali e sintetiche (80 ingredienti differenti, tra i quali essenza artificiale di gelsomino). Grazie a tali prodotti chimici l'essenza del profumo si poteva sentire molto più a lungo [ ]. Anche il suo nome era assolutamente innovativo: Nº 5. Si suppone che Chanel abbia scelto per il profumo questo strano nome dopo avere annusato la quinta boccetta d'essenza di prova che Beaux aveva preparato. La confezione era una semplice bottiglia da farmacia trasparente con un'etichetta minimale bianca e nera. [ ] La più grande e indiscussa testimonial della fragranza è Marilyn Monroe che dichiarò di andare a letto indossando solo due gocce di Chanel Nº 5.» 7. Respirando (e sospirando), l io femminile narrante ripercorre mentalmente gli avvenimenti e i gesti di quell amore impossibile, racchiuso (sublimato quasi) nell essenza contenuta in quella «semplice bottiglia da farmacia trasparente» Svitandone il tappo, la fragranza del profumo libera il flusso dei ricordi (è quel che accade anche a Marcel quando sente l odore del tè e il sapore della madeleine). In ogni strofa, come in una stanza poetica, prendono forma alcuni pensieri d amore, scatenati dalla goccia di profumo (rappresentato dal ritornello ); dopodiché l essenza (l assenza?) si diffonde (e questa diffusione è imitata dal verso decasillabo, sempre in seconda posizione). In ogni strofa compare inoltre un termine, un espressione che rimanda direttamente all odorato, nell ordine: brucia negli occhi (con riferimento al pianto?) gocce respira profumata. Tra una goccia di Chanel e l altra, l io narrante femminile si abbandona ad uno stream of consciousness (flusso di coscienza). I pensieri e le immagini si condensano sui vetri della malinconia e scorrono come treni in corsa e poi si attenuano con il dissolversi della fragranza Il verso breve, individuato all interno delle strofa, svolge un importante funzione teorica: segnala quando l essenza sta svaporando. E allora, ecco un altra goccia di Chanel N. 5. Il tappo della bottiglietta Nei primi tre versi della lirica è, dunque, mostrato program-maticamente l intero meccanismo con il quale è stata costruita la lirica: il ritornello del primo verso (questo folle amore) segnala la goccia di profumo; il decasillabo del secondo verso (svanirà come scia di profumo) segnala che il profumo si sta diffondendo; il terzo verso (nel tempo) segnala quando il profumo sta svaporando. 7
6 L analisi, nella quale abbiamo sottoposto a controllo un profumo (e alcuni pensieri), finisce qui. E chiudiamo la bottiglietta.
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