Rev. Data Predisposizione Approvazione 00 27/02/2015 Dipartimento di Prevenzione Direzione Strategica Aziendale (Del. n. 62 del 27/02/2015)

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1 PIANO INTEGRATO DELLA PREVENZIONE VETERINARIA DELL ASL DELLA PROVINCIA DI MANTOVA 205 Rev. Data Predisposizione Approvazione 00 27/02/205 Dipartimento di Prevenzione Direzione Strategica Aziendale Veterinario ASL Mantova (Del. n. 62 del 27/02/205) Dipartimento di Prevenzione Veterinario Via dei Toscani 4600 Mantova Edificio 5 Tel Fax dipartimento.veterinario@aslmn.it ASL Mantova - Sede Legale - via dei Toscani, Mantova - Tel CF/PI

2 Contributi Hanno partecipato alla stesura del piano integrato: Loris Zaghini e Maria Elena Floriani Contesto: anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano; parametri sanitari del settore Sicurezza Alimentare; standardizzazione delle attività di controllo; miglioramento dell efficienza dell attività di prevenzione; semplificazione degli adempimenti dell applicazione del sistema HACCP; valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza Alimentare Organizzazione del Dipartimento dei Prevenzione Veterinario (DPV) e dei Distretti Veterinari (DVET) Loris Zaghini Contesto: risorse umane, strumentali e informatiche; utilizzo delle risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 204 Programmazione supporto all internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare; progetto straordinario EXPO 205; implementazione dell uso dei sistemi informativi nel settore della sicurezza alimentare; rendicontazione economica del PIAPV 205 Contesto anagrafi zootecniche Vincenzo Traldi e Luigi Piva Contesto e programmazione implementazione dell uso dei sistemi informativi nell Area di Area Sanità Animale e delle Anagrafi zootecniche Programmazione controlli sistema di identificazione e registrazione anagrafi zootecniche Contesto: parametri sanitari dell Area di Sanità Animale; semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini Vincenzo Traldi Programmazione e attuazione piani e controlli ufficiali settore sanità Animale Contesto e programmazione controlli previsti per l'applicazione della condizionalità; controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari UVAC Luigi Piva Contesto gestione emergenze epidemiche e non epidemiche Contesto anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche; parametri sanitari Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche; semplificazione in tema di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte. Roberto Boselli Contesto e programmazione implementazione dell uso dei sistemi informativi nell Area dell Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Programmazione e attuazione piani dell Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche Cristina Pellizzoni Costantino Morini Claudia Capua Contesto lotta al randagismo e programmazione piani di controllo sull anagrafe e sulle strutture di detenzione animali d affezione Contesto e programmazione supervisione periodica in impianti abilitati all esportazione di carni e prodotti a base di carne negli U.S.A. Contesto e programmazione monitoraggio residui e contaminanti ambientali; monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno; formazione e aggiornamento del personale; comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders Contesto: manuale della qualità e integrazione con manuale operativo delle autorità Competenti Locali

3 PREMESSA pag. Criteri e obiettivi regionali per la programmazione delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria- anno 205 pag. Struttura del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV 205) pag. 2. ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO (DPV) E DEI DISTRETTI VETERINARI (DVET) pag. 4.. Assetto organizzativo del Dipartimento di prevenzione Veterinario (DPV) e dei Distretti Veterinari (DVET) pag Funzioni del DPV e dei DVET pag DPV e DVET pag Il Direttore del DPV pag Il Direttore del DVET pag Le Aree Veterinarie pag Le Unità Operative del DPV e i referenti pag Le Unità Operative dei DVET pag Il Comitato del DPV pag CONTESTO pag Statistica descrittiva dei sistemi veterinario e agroalimentare mantovano pag Strutture produttive pag Anagrafi Zootecniche pag Dati Descrittivi pag Bovidi pag Suidi pag Avicoli pag Ovi-Caprini pag Equidi pag Allevamenti apistici pag Allevamenti ittici pag Trend allevamenti e capi pag Censimenti fauna selvatica a vita libera pag Irradiazione di altre specie pag Anagrafi delle specie da affezione pag Anagrafi delle strutture e degli operatori della Riproduzione Animale pag Anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano pag Impianti riconosciuti(prevalenti) pag Impianti registrati(prevalenti) pag Laboratori che effettuano analisi per la verifica dell autocontrollo degli OSA pag Anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche pag. 25

4 Anagrafe stabilimenti autorizzati al commercio farmaci vet. (farmacie escluse) Anagrafe attività settore alimentazione animale registrate Reg (CE) 83/2005 pag. 25 pag Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi pag Anagrafe stabilimenti sottoprodotti O.A. pag Parametri sanitari dell Area di Sanità Animale pag Categorizzazione del rischio nell Area di Sanità Animale pag Piani di controllo pag Tubercolosi, brucellosi, leucosi (bovini) pag Rinotracheite Infettiva dei bovini (IBR) pag Blue Tongue pag BSE Encefalomielite Spongiforme dei bovini pag Paratubercolosi pag Brucellosi ovi-caprini (DDUO 99/20) e sorveglianza sullo spostamento per ragioni di pascolo (DDUO 0/20) pag Agalassia Contagiosa degli ovi-caprini pag Sorveglianza TSE ovi-caprine pag Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie pag Malattia Vescicolare dei Suini (MVS) pag Malattia di Aujeszky pag Peste Suina Classica (PSC) pag Biosicurezza allevamenti suini pag Influenza Aviaria (IA) pag Salmonellosi Avicole pag Biosicurezza allevamenti avicoli pag West Nile Disease (WND) pag Anemia infettiva - Arterite Virale degli Equini - Morbo Coitale Maligno (MCM)- Morva pag Piano regionale di monitoraggio in apicoltura e Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api pag Controlli di Identificazione e Registrazione di Bovini, ovi-caprini, suini ed equini in allevamento e in macello pag Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica pag Rabbia (canidi) pag Lotta al randagismo pag Riproduzione Animale pag Parametri sanitari del settore Sicurezza Alimentare pag Categorizzazione del rischio nel Settore della sicurezza alimentare pag Controlli veterinari negli impianti di macellazione pag Accertamenti di laboratorio pag Piano di sorveglianza di Salmonella in preparazioni di carni e in prodotti a base di carne pag. 46

5 Inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età pag Verifica delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari pag Campionamento ufficiale per export in Custom Union pag Attività di ispezione e audit pag Attività congiunta SIAN Distretti Veterinari pag Valutazione dei risultati dell attività di controllo ufficiale pag Attività di controllo presso impianti abilitati ad esportare verso Paesi Terzi pag Supervisione periodica in impianti abilitati all esportazione di carni e prodotti a base di carne negli U.S.A. pag Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'export verso i paesi terzi pag Macellazione speciale d urgenza in allevamento e Progetto Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera Controlli presso laboratori privati iscritti nel registro regionale di cui alla DGR del 4 luglio 200 n. 9/266 pag. 54 pag Attivazione del sistema di allerta per alimenti di origine animale e mangimi pag Macellazione domiciliare pag Parametri sanitari Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche pag Categorizzazione del rischio nell Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche pag Piano regionale benessere animale pag Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale pag Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia pag Piano regionale alimentazione animale (PNAA) pag Piano regionale di farmaco sorveglianza pag Piano di controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per il trattamento di Sottoprodotti di origine animale (SOA) pag Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale pag Piano di verifica dei requisiti del latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità pag Piano verifica requisiti latte destinato alla trasformazione pag Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia pag Piano regionale di verifica della qualità microbiologica del latte e dell efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione pag Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla pag Piano di sorveglianza sulla presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione Piano per il controllo sulla gestione del materiale specifico a rischio (MSR) in allevamento e in macello 2.6. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di origine animale Attuazione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR) ed ExtraPiano pag. 64 pag. 64 pag. 66 pag Programmazione e criteri di definizione del livello di rischio pag. 66

6 Attività di campionamento programmata pag Attività di campionamento non programmata pag Irregolarità per presenza di residui pag Residui chimici pag Sospetti istologici pag Gestione non conformità e provvedimenti adottati pag Altri piani di campionamento pag Contaminanti ambientali pag Piano di controllo per contaminanti ambientali nell area circostante il sito inquinato d interesse nazionale (SIN) Polo chimico Laghi di Mantova 2.7. Manuale della Qualità e integrazione con manuale Operativo delle autorità Competenti Locali Le attività veterinarie nell ambito del SGQ e integrazione con il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali pag. 74 pag Monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno pag Monitoraggio dei risultati e verifica del raggiungimento degli obiettivi pag Il Sistema informatico di monitoraggio degli indicatori pag I controlli documentali pag La validazione di report da applicativi informatici pag La verifica dell attività in outsourcing pag Attivazione di un sistema di audit interno in ottemperanza al Reg. CE 882/04 pag Il registro delle non conformità pag Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria pag Miglioramento dell efficienza dell attività di prevenzione in ambito di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria 2.. Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità (Piano sviluppo rurale ) pag. 84 pag Implementazione e aggiornamento sistemi informativi pag Implementazione dell uso dei sistemi informativi nell Area di Area Sanità Animale e delle Anagrafi zootecniche Implementazione dell uso dei sistemi informativi nell Area dell Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche 2.3. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo(nas, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale,Capitaneria di Porto, ARPA ecc.) pag. 85 pag. 86 pag Controlli congiunti con IZSLER pag Controlli congiunti nell Area di Sanità animale pag Controlli congiunti nel settore della sicurezza alimentare pag Controlli congiunti nell Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche pag Attività di controllo con altre autorità pag Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari UVAC pag. 88

7 2.5. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell ASL di Mantova pag Formazione e aggiornamento del personale pag Formazione e aggiornamento del personale pag Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca pag Progetto semplificazione pag Semplificazione degli adempimenti dell applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare Semplificazione in tema di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all export verso i Paesi terzi pag. 9 pag Semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini pag Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare pag Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders pag Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche pag Gestione emergenza terremoto 202 pag Risorse umane, strumentali e informatiche pag Risorse umane pag Dotazioni informatiche e sistemi informativi in uso presso DPV e DVET pag Utilizzo delle risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 204 pag PIANO INTEGRATO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA 205 pag Programmazione e attuazione piani e controlli ufficiali settore sanità Animale pag Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell area della Sanità Animale pag Categorizzazione del rischio in Area Sanità Animale pag Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini in allevamento pag Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini al macello pag /3..6. Controlli sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini pag Controlli sistema di identificazione e registrazione dei suini pag Controlli sistema di identificazione e registrazione degli equini pag Controlli sistema di identificazione e registrazione degli allevamenti apistici pag /3.../ Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini pag Rinotracheite Infettiva del Bovino (IBR) pag Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE (animali deceduti in allevamento) pag Blue Tongue pag / /3..7./ Paratubercolosi nei bovini (strategico contiene anche attività vincolanti) pag Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini pag Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo pag Agalassia contagiosa degli ovi-caprini pag Piano di sorveglianza e controllo della Scrapie degli ovi-caprini pag. 23

8 3..22.Piano regionale di selezione genetica ovini per la resistenza alla Scrapie pag Progetto creazione nuclei selezione genetica resistenza alla Scrapie DGR n. 888 del 3/05/204 (strategico) pag Malattia vescicolare del suino pag Piano di eradicazione della Malattia di Aujeszky - DM 0/04/997 e successive modifiche /3..27./3..28./3..29./3..30./3..3. D.D.S. 09/05/204 n Piano Regionale di controllo ed eradicazione della Malattia di Aujeszky (obiettivo strategico contiene obiettivi vincolanti) pag. 26 pag Peste suina Classica del suino (PSC) pag Biosicurezza allevamenti suini pag Accreditamento allevamenti suini per Trichinella (DDGS //07) pag Influenza aviaria (IA) pag /3..37./3..38./ Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus) ovaiole, broiler e tacchini campioni ufficiali Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini Controlli sistematici pag. 34 pag Pullurosi - Avicoli riproduttori pag / Biosicurezza allevamenti avicoli pag /3..45./ West Nile Disease (WND) pag Anemia Infettiva degli Equidi pag Arterite Virale Equina, Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa, Morva / Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica pag. 37 pag / Attività in campo apistico pag Riproduzione animale pag Piani di controllo sull anagrafe e sulle strutture di detenzione animali d affezione pag Verifica in strutture veterinarie private del rispetto delle procedure di registrazione dei cani in anagrafe pag Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche pag /3.2.4./3.2.5./ Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008 nei canili rifugio, nelle strutture di detenzione di animali d affezione e nelle strutture commerciali di animali d affezione (/2). Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata identificazione dei cani. pag. 42 pag Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza Alimentare pag Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell area della Sicurezza alimentare pag Categorizzazione del rischio nel settore sicurezza alimentare pag / / / / Controllo sulle attività di macellazione pag / / / Controlli ufficiali in impianti riconosciuti e registrati pag Eseguire controlli ufficiali secondo i criteri della semplificazione pag Eseguire campionamenti nel settore Sicurezza Alimentare pag. 64

9 / / / / Ricerca inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età e di Salmonella e Listeria per l esportazione in USA. pag Campionamenti in impianti che esportano verso la Federazione Russa/Custom Union / / / Verifica mediante campionamento e analisi delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari Eseguire controlli presso laboratori iscritti al registro regionale (DGR del 4 luglio 200 n. 9/266) pag. 65 pag. 65 pag Controlli sulla macellazione a domicilio svolta da persona formata pag Attuare controlli congiunti con SIAN nel settore Sicurezza Alimentare pag / / / / / / Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico (MSR) / Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento (strategico) / Supporto all internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare (strategico) Controlli straordinari, in vista di Expo 205, per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l esercizio di attività non autorizzate / / Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare / Assicurare gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per alimenti e mangimi 3.4. Programmazione e attuazione piani dell Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche 3.4. Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici nell Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche pag. 67 pag. 68 pag. 69 pag. 70 pag. 7 pag. 72 pag. 73 pag Categorizzazione del rischio in Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche pag /3.4.4./3.4.5./3.4.6./3.4.7/ Piano Regionale Benessere Animale (PRBA) pag / / Piano Regionale sorveglianza e vigilanza sanitaria sull Alimentazione degli Animali (PRAA) pag Piano Regionale di farmacosorveglianza pag Tracciabilità dell impiego del farmaco veterinario (strategico) pag Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti (Reg. CE 069/2009) pag. 85 Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte pag Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale pag Piano di verifica requisiti latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità pag Piano di verifica requisiti latte destinato alla trasformazione pag Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia pag Piano di controllo degli agenti patogeni pag Piano controllo allevamenti produzione latte registrati export pag Banca dati qualità del latte (strategico) pag Riduzione della presenza di coli VTEC (verocitotossici) nei formaggi a latte crudo (strategico) pag. 94

10 3.4.2.Semplificazione: rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi Monitoraggio residui e contaminanti in animali e prodotti di o.a. pag / Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR). Campioni per ricerca residui chimici Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR). Piano monitoraggio istologico / Attività extra piano Regione Lombardia per ricerca residui negli animali e alcuni prodotti di o. a. pag. 95 pag. 96 pag / Ricerca composti organoclorurati compresi i PCB ( strategico) pag / Piano di monitoraggio radioattività ambientale pag Monitoraggio dei risultati, predisposizione e attuazione di un programma di audit interno in ottemperanza Reg.(CE) 882/ /3.6.2./3.6.3./3.6.4./3.6.5./3.6.6./3.6.7./3.6.8/3.6.9./3.6.0./3.6.. Predisposizione programma di audit interni entro e sua attuazione entro il pag. 200 pag / /3.6.4.(/2/3). Altre modalità di monitoraggio e verifica pag / / Attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza e efficacia pag Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità pag Implementare e aggiornare sistemi informativi, secondo step pianificati dall UO Veterinaria Regionale 3.8../3.8.2./3.8.3./3.8.4./3.8.5./3.8.6./3.8.7./3.8.8/ Implementazione dell uso dei sistemi informativi nel settore della sicurezza alimentare /3.8../3.8.2./3.8.3./3.8.4 (/2)./3.8.5./3.8.6./ Implementazione dell uso dei sistemi informativi nell Area di Sanità Animale e Anagrafi zootecniche pag. 206 pag. 206 pag /3.8.9./3.8.20(/2)./3.8.2./ / Implementazione dell uso dei sistemi informativi nell Area dell Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche pag Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV) pag Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo(izsler, NAS, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale,Capitaneria di Porto, ARPA ecc.) pag Controlli congiunti con IZSLER pag Controlli congiunti nell Area di Sanità animale pag Controlli congiunti nel settore della sicurezza alimentare pag Controlli congiunti nell Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche pag Attività di controllo con altre autorità pag Partecipazione e collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo pag Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari UVAC pag Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell ASL di Mantova e coordinamento DPV- DPM pag Formazione e aggiornamento del personale pag / Predisposizione ed attuazione del piano di formazione aziendale e partecipazione del personale DPV e DVET a corsi di formazione predisposti dall'u.o. Veterinaria in collaborazione con Éupolis pag. 2

11 Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca pag Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholder pag Rendicontazione economica del PIAPV 205 pag. 23 APPENDICE - RIFERIMENTI NORMATIVI APPENDICE 2 - PROCEDURE/DOCUMENTI PREDISPOSTI E UTILIZZABILI AL FINE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PIAPV APPENDICE 3- DATI ATTIVITÀ SIGNIFICATIVE 204

12 PREMESSA Ogni anno, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, entro il 28 febbraio, redige il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV), che rappresenta il principale riferimento per i Direttori delle Strutture Veterinarie e per tutte le figure coinvolte nel raggiungimento dei diversi obiettivi. Il documento contiene l analisi del contesto, compresi i risultati dell attività svolta l anno precedente, gli obiettivi, i criteri di programmazione, il sistema di monitoraggio e le modalità per rendicontare i risultati ottenuti. Per consultare o scaricare la versione completa e definitiva del documento, si rimanda al sito ASL, in cui viene pubblicato ogni anno, dopo il 28 febbraio 205. La programmazione delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria tiene conto delle indicazioni e regole fornite dall Unità Organizzativa Veterinaria della Direzione Generale Salute, tramite il Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria e delle cosiddette Regole di sistema dell ambito socio sanitario, approvate con DGR n del 23/2/204. I principali orientamenti forniti ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari, per il quadriennio 5/8, riguardano il miglioramento dell efficienza del sistema dei controlli svolti a tutela dei consumatori, le garanzie sanitarie richieste dall Unione europea e dai Paesi che importano i nostri prodotti alimentari e la riduzione degli oneri burocratici e dei costi amministrativi a carico sia della pubblica amministrazione, sia degli operatori economici delle imprese della filiera agroalimentare. Il PIAPV , è il primo documento quadriennale di programmazione (dopo quello triennale precedente, ) che individua strategie e interventi per conseguire gli obiettivi del periodo individuato. La predisposizione del Piano, che viene, poi, discussa e condivisa in ambito di Comitato di Dipartimento, è garantita dai Direttori delle Aree e dal Direttore del Dipartimento, coadiuvati dalle UUOO; il Direttore del DPV propone, quindi, alla Direzione Strategica aziendale il testo definitivo che viene formalizzato attraverso delibera. Criteri e obiettivi regionali per la programmazione delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria- anno 205 La programmazione aziendale delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria deve perseguire due diverse tipologie di obiettivi: vincolanti e strategici; gli obiettivi vincolanti sono definiti da piani, la cui obbligatorietà discende da norme e, per tali attività, l ASL non ha discrezionalità decisionale. Gli obiettivi strategici, invece, sono individuati dalla Regione mediante una valutazione di priorità generale e su tali obiettivi i DPV, attraverso un percorso bottom-up, possono intervenire, definendo una programmazione locale, che sia rispettosa delle norme e coerente con il contesto locale produttivo e con la disponibilità di risorse. A questo proposito, infatti, il DPV dell ASL di Mantova, attraverso le Aree, ha proceduto ad una valutazione di priorità, mediante l applicazione della scorecard locale agli ambiti di attività individuati dal Piano Regionale integrato della Sanità Pubblica Veterinaria ; i risultati di questo processo sono specificamente descritti nei capitoli dedicati alle programmazione delle singole aree di attività. Di seguito, sono riportate le azioni richieste ai DPV dalla Regione: predisposizione, entro il 28/02/205, di un programma annuale aziendale integrato delle attività di Prevenzione Veterinaria, secondo quanto codificato dal Piano Regionale Integrato della Prevenzione Veterinaria che assicuri un efficace coordinamento con le Autorità competenti che partecipano al tavolo di coordinamento regionale e che garantisca il corretto utilizzo delle risorse di competenza nel rispetto dei principi di efficienza e di efficacia; il piano aziendale deve essere redatto: - in conformità al documento Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali ; - in attuazione del Piano Regionale Integrato della Prevenzione Veterinaria 205/208(PRPV); - prevedendo, ove possibile, che i controlli sulla stessa unità produttiva vengano svolti in modo congiunto;

13 aggiornamento dei piani aziendali di gestione delle emergenze veterinarie in funzione dell attuale quadro normativo ed epidemico; predisposizione di un piano di audit interno per la valutazione dell efficacia e dell appropriatezza dell attività di controllo e di verifica del raggiungimento degli obiettivi secondo le seguenti modalità: - predisposizione di un programma di audit interni ai DPV entro il 28/02/205 e sua attuazione entro il 3/2/205; il piano deve prevedere anche le azioni da adottare in caso di non conformità; - coinvolgimento delle strutture complesse Dipartimentali/Distrettuali, prevedendo anche momenti di integrazione interaziendali; - autovalutazione e spunti di miglioramento con un azione regionale conclusiva di benchmarck tra tutti i Dipartimenti; attuazione del programma dei controlli stabiliti dal Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV) e dei controlli integrati/coordinati con altre autorità competenti; in particolare, dovrà essere assicurata l attuazione degli obiettivi operativi programmati nel PRPV 205/8, l attuazione dei controlli straordinari previsti al fine di migliorare le garanzie sanitarie e la competitività delle imprese sui mercati internazionali e attuare l attività secondo le procedure documentate e rendicontarle in modo appropriato e conforme a quanto disposto dalla UO Veterinaria; attuazione del piano di controllo integrato in materia di condizionalità sulle aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari verificando il rispetto dei criteri stabiliti dalle norme in materia di condizionalità secondo quanto codificato dalla U.O. Veterinaria e attuando l attività di formazione/informazione degli operatori del settore zootecnico e dei veterinari addetti al controllo, coerentemente alle norme in materia di condizionalità; assolvimento e rendicontazione dei debiti informativi necessari per il governo delle attività di controllo, tramite il Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI); attuazione dei progetti di sburocratizzazione di alcuni adempimenti a carico degli operatori del settore agroalimentare, secondo il timing definito dalla U.O. Veterinaria attraverso il puntuale ed appropriato utilizzo dei sistemi informativi disponibili; programmazione ed attuazione del controllo ufficiale sulla base della categorizzazione del rischio, nel rispetto di quanto previsto dal Reg. (CE) n. 882/04, secondo le modalità codificate nel PRPV Nella programmazione dovranno essere esplicitati e documentati i criteri impiegati per la graduazione del rischio delle diverse attività o settori di attività; dovranno, inoltre, essere definiti i criteri per la conduzione di controlli congiunti al fine di evitare di porre oneri aggiuntivi ed inutili sugli operatori del settore, assicurando il raggiungimento dei seguenti obiettivi: efficiente allocazione delle risorse che garantisca al contempo il raggiungimento dei risultati previsti in termini di sicurezza e integrità alimentare, attraverso la definizione del livello di rischio relativo di tutte le strutture da sottoporre a controllo; ponderata pressione dei controlli in rapporto al livello di rischio stabilito. Il finanziamento delle attività tipiche, secondo criteri di efficacia ed efficienza del DPV per l attuazione del PIAPV, è assicurato attraverso il ricorso alle seguenti fonti vincolate: finanziamento delle funzioni non tariffabili; risorse introitate ai sensi del DLgs. 94/2008. Il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria viene, quindi, sottoposto a valutazione da parte dell UO Veterinaria Regionale sul rispetto dei criteri codificati nel Manuale degli Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali. Struttura del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV ) Il PIAPV è composto dalle seguenti parti: - organizzazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria; - contesto anno 204 e valutazioni trend (compresa la stima dei costi e dei ricavi attività 204); - programmazione attività e piani 205; 2

14 - appendice : aggiornamento riferimenti normativi 204; - appendice 2: dati attività significative 204; - appendice 3: elenco documenti regionali per raggiungimento obiettivi. I dati riportati nel contesto, che riguardano le strutture produttive, i parametri sanitari, i risultati delle attività 204 (comprese le valutazioni sul trend triennale) e le risorse umane e strumentali, sono aggiornati al 3/2/204. Tutti i dati utilizzati sono stati estratti dagli applicativi regionali e aziendali in uso; il capitolo dei riferimenti normativi riporta solo le norme emanate nel corso del 204, ad integrazione di quanto riportato nei documenti programmatici precedenti. 3

15 . ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA (DPV). Assetto organizzativo del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria (DPV) e dei Distretti veterinari (DVET) dell ASL di Mantova Come previsto dal Piano di Organizzazione Aziendale (POA) , il DPV è costituito da tre aree dipartimentali: Sanità Animale (Area A, ASA), Igiene Alimenti di Origine Animale (Area B, AIAOA) e Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche (Area C, AIAPZ), oltre che da quattro Distretti Veterinari (DVET): Asola/Guidizzolo, Mantova, Viadana e Ostiglia/Suzzara. Quest ultimo che, prima del terremoto del maggio 202 era rappresentato dal Distretto Veterinario di Quistello, è stato diviso in due sedi, dopo che l evento calamitoso ha reso inagibile la sede originaria (vedi cap. 2.2). Al DPV è preposto un Direttore del Dipartimento, scelto e nominato dal Direttore Generale, che risponde alla Direzione Aziendale del perseguimento degli obiettivi aziendali, dell'assetto organizzativo interno e della gestione delle risorse assegnate; egli è sovraordinato, sul piano organizzativo, ai Direttori di Struttura Complessa. Nel DPV sono, inoltre, presenti anche cinque Unità Operative (in Staff alla Direzione del Dipartimento): Anagrafi Zootecniche, Randagismo e Igiene Urbana, Sicurezza alimentare/export Paesi Terzi, supervisione impianti USA e Qualità e Produzioni minori; completano l assetto del DPV, il referente per i Sistemi di Allerta e il referente PNR. Le Aree e i Distretti Veterinari sono anch essi strutture complesse e a ciascuno è preposto un Direttore nominato dal Direttore Generale, su proposta del Direttore Sanitario, sentito il parere del direttore del DPV. I Distretti Veterinari trovano un riferimento tecnico funzionale, per le questioni generali e per il personale dirigente, nelle Aree Veterinarie del DPV e nella sua Direzione, mentre si riferiscono alla Direzione Generale per la richiesta di formulazione e rendicontazione dei budget assegnato a livello distrettuale. I Direttori dei DVET si avvalgono di due Responsabili di U.O., che svolgono il ruolo di referenti distrettuali di area; in alcuni casi, sono presenti anche i referenti di U.O. di equipe dei macelli industriali. 4

16 Presso i DVET operano i dirigenti veterinari, cui è assegnato un territorio; da qualche anno vengono, inoltre, svolti controlli mediante gruppi di audit composti da figure che non hanno una competenza sull impianto o sull allevamento oggetto del controllo. Nel 204 è stata data applicazione alla rotazione del personale che da più di cinque anni svolgeva la propria attività presso un determinato territorio o impianto. Sempre presso i DVET operano anche dei tecnici della prevenzione (tdp), non organizzati secondo un assegnazione territoriale e che svolgono attività di controllo tramite audit, ispezioni e campionamento in autonomia o in affiancamento ai veterinari ufficiali; in ogni DVET è presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione. Presso i DVET, sono presenti anche operatori tecnici che svolgono funzione di supporto materiale a veterinari e tdp in alcune attività (prelievo campioni, trasporto dei campioni al laboratorio, approvvigionamento e magazzino dei materiali necessari, gestione degli strumenti ecc.). Veterinari Ufficiali, tdp e operatori tecnici trovano i riferimenti normativi e le indicazioni per lo svolgimento delle attività (numero di prestazioni, modalità per la documentazione delle prestazioni e la registrazione dei risultati ecc.) nella programmazione distrettuale e nel PIAPV. Infine, presso il DPV e i Distretti, è presente personale amministrativo che dipende funzionalmente dal Direttore del DPV e dai Direttori dei DVET, mentre gerarchicamente risponde al Direttore Amministrativo. ORGANIGRAMMA DISTRETTI VETERINARI DIRETTORE DISTRETTO DIRETTORE DISTRETTO Referente Area A e C Referente Area B Coordinatore tecnici della prevenzione operatori tecnici collaboratori tecnici ecc. Personale amministrativo Ass. amministr. Collab amministrativi Veterinari ufficiali area A e C Veterinari ufficiali Area B Tecnici della prevenzione.2 Funzioni del DPV e dei DVET.2.. DPV e dei DVET Il DPV, nel suo complesso, ha funzioni di programmazione, coordinamento, supporto e verifica delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria svolte sul territorio dai DVET, che hanno, invece, il compito di rilevare la domanda di prestazioni del proprio bacino d'utenza, adeguandovi le relative offerte di servizi territoriali. In particolare il DPV ha il compito di individuare gli obiettivi da perseguire (in attuazione a disposizioni regionale ed aziendali, leggi e regolamenti), definire e applicare procedure dirette a conferire omogeneità alle attività, valutare e verificare la qualità delle prestazioni erogate e assegnare in modo razionale ed ottimale le risorse umane, professionali e strumentali, al fine di consentire una miglior erogazione delle prestazioni ed una razionalizzazione dei costi ed, infine, individuare gli indicatori utili per la valutazione e la verifica dell'appropriatezza e dell'efficacia delle prestazioni Il Direttore del DPV interpreta gli indirizzi regionali, individuando gli obiettivi generali di attività, e coordina il processo di pianificazione delle tre aree funzionali con il coinvolgimento dei Direttori dei DVET; valuta le risorse disponibili, coordina il monitoraggio delle attività, attraverso indicatori definiti dai Direttori delle Aree Funzionali, e la verifica dell efficienza e 5

17 dell efficacia dei controlli ufficiali svolti, attraverso la predisposizione di un sistema di audit interno Il Direttore del DVET rappresenta al DPV i bisogni, le peculiarità e le criticità del territorio di sua competenza ed è, infatti, il principale riferimento del DPV per la categorizzazione del rischio; inoltre, analizza e rappresenta al DPV le risorse umane e strumentali disponibili, contribuendo alla definizione dei livelli d attività programmata nei diversi settori. Il Direttore del DVET opera per l attuazione del PIAPV, definendo, sulla base dei criteri stabiliti, la pianificazione territoriale delle attività e assegnando i compiti specifici e la tempistica per la realizzazione del PIAPV nonché definendo il sistema di monitoraggio degli obiettivi e individuando gli operatori incaricati. Quindi, il Direttore del DVET segue la verifica, il monitoraggio e la rendicontazione di tutte le attività, programmate e non, sia in termini quantitativi, che qualitativi e assume, quando necessario, le misure correttive/preventive necessarie a superare eventuali criticità nell attuazione del programma. In caso di manifesta impossibilità a conseguire un obiettivo previsto dal PIAPV, il Direttore informa appena possibile il DPV per attivare l eventuale collaborazione con altro Distretto e, in casi di particolare gravità, informa la Direzione aziendale e il Direttore del DPV Le Aree Veterinarie Il DPV svolge le funzioni viste sopra attraverso le Aree (e con la collaborazione delle U.O.), cui sono affidate funzioni d indirizzo, coordinamento, programmazione, monitoraggio e verifica delle attività veterinarie svolte sul territorio provinciale dai DVET. In particolare, l Area di Sanità Animale si occupa delle tematiche connesse alle malattie infettive e parassitarie degli animali, agli insediamenti zootecnici e alle strutture di ricovero animali, alle stalle di sosta, mercati, fiere ed esposizioni e concentramenti di animali, oltre alla tutela degli animali di affezione, compresa la prevenzione del randagismo. L Area di Igiene degli Alimenti di origine animale opera, invece, sull ispezione negli impianti di macellazione, sul controllo igienico-sanitario della produzione e trasformazione degli alimenti di o. a. (laboratori di sezionamento, di prodotti a base di carne, di stagionatura, depositi frigoriferi ecc.), sulla vigilanza, sul trasporto, sulla commercializzazione al dettaglio e somministrazione di alimenti di origine animale (spacci, macellerie, mense, ristoranti, agriturismi ecc.), sulle tossinfezioni alimentari, sui riconoscimenti CE e sulla gestione delle allerte nel settore degli alimenti di o. a. destinati al consumo umano. L Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche si occupa della produzione di latte e prodotti lattiero caseari, della distribuzione e impiego del farmaco veterinario (compreso il monitoraggio della presenza di residui di farmaci e contaminanti ambientali negli alimenti di origine animale e negli allevamenti), dell alimentazione destinata agli animali da reddito e d affezione e della gestione delle allerte nel settore mangimistico, della riproduzione animale, del benessere degli animali da reddito e d affezione in allevamento e durante il trasporto (compresi quelli utilizzati nella sperimentazione), della raccolta, trasporto e trattamento delle spoglie animali e dei sottoprodotti della macellazione Le Unità Operative del DPV e i referenti L U.O. Qualità e Produzioni Minori opera nell ambito del Sistema Qualità Aziendale, in collaborazione con i referenti dei Distretti Veterinari, monitorando e verificando l applicazione delle procedure di qualità, gestendo le eventuali non conformità e procedendo all aggiornamento e alla revisione delle procedure; è il principale riferimento del Direttore del Dipartimento per la realizzazione del sistema di auditing interno, alla cui attività partecipa direttamente; collabora con il Direttore del DPV e con i Direttori delle Aree per il monitoraggio degli obiettivi definiti dal PIAPV e di quelli assegnati al DPV e ai DVET nell ambito del processo aziendale di budget. Fornisce, inoltre, supporto tecnico al Direttore del DPV e dei DVET per la gestione e la pianificazione delle attività relative all apicoltura; la referente, inoltre, quale componente del Comitato Scientifico per la Formazione, collabora con i Direttori del DPV, dei DVET e delle Aree Dipartimentali e con l Ufficio Formazione, per la progettazione e realizzazione delle iniziative di formazione nell ambito del Piano di Formazione Aziendale. L U.O. Anagrafi Zootecniche collabora con il Direttore del DPV e con i Direttori delle strutture complesse veterinarie alla programmazione delle attività connesse alla gestione delle anagrafi zootecniche; monitora gli obiettivi legati a tale attività, rilascia le password per la regi- 6

18 strazione delle movimentazioni da parte degli allevatori accreditati e svolge controlli sull attività degli enti delegati. L U.O. Randagismo e Igiene Urbana collabora con il Direttore del DPV alla pianificazione delle attività e alla stesura di progetti nel settore di competenza; coordina e monitora gli interventi riguardanti l Anagrafe Canina Regionale e l attività di recupero di cani e gatti vaganti, nonché le modalità di gestione delle colonie feline e gli interventi di controllo demografico della popolazione canina e felina; verifica la corretta applicazione delle procedure per il ricovero degli animali presso i Canili Sanitari e Rifugi e presso le strutture di detenzione per cani e gatti. L U.O. Sicurezza alimentare/export Paesi Terzi svolge un azione di supervisione generale sul tema dell export verso i Paesi terzi e Custom Union, collaborando per la pianificazione dei controlli ufficiali negli impianti, con l obiettivo di verificare il rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all export verso Paesi terzi e la corretta applicazione, negli stessi, del controllo ufficiale, oltre ad effettuare controlli e interventi di supervisione, secondo le indicazioni regionali e ministeriali. Inoltre partecipa all attività di auditing interno e collabora, con la segreteria del DPV, alla gestione della documentazione concernente l iscrizione/rinuncia degli impianti nelle liste export Paesi Terzi. Il Responsabile di U.O. Supervisione impianti USA verifica, per conto del DPV, il rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all export verso gli USA e la corretta applicazione, negli stessi, delle procedure di controllo ufficiale; per questo svolge un azione di supervisione generale sul tema complessivo dell export verso gli USA ed esegue, in ogni impianto, controlli di supervisione periodica, nei quali valuta l applicazione delle procedure, analizza le cause e individua adeguate soluzioni in caso di non conformità complesse e propone al Direttore AIAOA interventi e provvedimenti. Il referente PNR, in collaborazione con il Direttore AIAPZ, gestisce il Piano Nazionale Residui (PNR), programma i campionamenti a livello territoriale, monitora e rendiconta lo svolgimento del Piano, gestisce le positività rilevate e fornisce supporto ai Distretti per le problematiche tecnico-giuridiche che ne possono emergere Il referente per le allerta degli alimenti di origine animale e mangimi gestisce le notifiche, in entrata, di allerta per alimenti e mangimi e registra i controlli effettuati e documentati dai DVET, così come, registra, nell apposito applicativo regionale, i sistemi di allerta attivati a livello locale Le Unità Operative dei DVET L Unità Operativa di Area (B e A/C) collabora con il Direttore del DVET nel settore di competenza e coordina e monitora le attività territoriali per verificare il rispetto delle procedure e per garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi assegnati al DVET; inoltre, collabora col Direttore del DVET alla formulazione di proposte al DPV e concorre, col Coordinatore tdp, a proporre al Direttore del DVET la ripartizione degli incarichi agli operatori. Nell ambito del sistema di auditing interno, il referente esegue controlli documentali e on site sulla corretta esecuzione tecnica dei controlli, riferendo al Direttore problemi ed aree di miglioramento. L Unità Operative per l equipe veterinaria di macello ha come obiettivo garantire, attraverso un azione di coordinamento, il corretto svolgimento dei controlli ufficiali negli impianti industriali di macellazione, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità Il Comitato del DPV Il Comitato del DPV è composto dal Direttore del DPV, che lo presiede, dai Direttori delle Aree Dipartimentali, dai Direttori dei DVET, da due Veterinari Dirigenti eletti, da due coordinatori dei Tecnici della Prevenzione e da un amministrativo, nominati dalla Direzione Generale. Svolge funzioni consultive di proposta ed esprime pareri previsti dal Regolamento del Dipartimento o da altre fonti normative, coadiuva il Direttore del Dipartimento nell'esercizio delle sue funzioni e si esprime obbligatoriamente su tutte le determinazioni di carattere generale, programmatorio e di attribuzione delle risorse. È prassi consolidata che il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Veterinario convochi un Comitato allargato a tutti i Responsabili di UO dipartimentali e Distrettuali e a tutti i Coordinatori dei tdp, quando sono all OdG argomenti che incidono sull operatività del territorio; la proposta del Piano Integrato aziendale della Prevenzione Veterinaria è sempre presentata ad un Comitato allargato. 7

19 2. CONTESTO Nel contesto sono riportati i dati riguardanti il territorio, le attività che rientrano nelle competenze dei servizi veterinari ASL, i risultati dei controlli effettuati gli anni precedenti e le risorse umane e strumentali disponibili; viene fatto un cenno anche alle modalità di finanziamento. In molti casi, sono analizzati i dati del triennio 202/204, essendo questo il periodo di riferimento dell ultimo Piano Regionale Triennale della Prevenzione Veterinaria e tale forma di elaborazione, in talune situazioni, evidenzia trend di risultati o di attività, molto interessanti. 2.. Statistica descrittiva dei sistemi veterinario e agroalimentare mantovani Il territorio dell ASL di Mantova, trend allevamento bovini anni con una superficie di Kmq, si sviluppa fra le province di Brescia e Cremona da una parte, quelle emiliano-romagnole di Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara dall altra e, infine, quelle venete di Rovigo e Verona; è costituito da un territorio prevalentemente pianeggiante, ad esclusione di una piccola zona settentrionale occupata dai rilievi morenici del Garda, con variazioni altimetriche che oscillano tra gli metri di Felonica e i 24 di Solferino. È, quindi, caratterizzato dal tipico clima umido della pianura padana, freddo in inverno e afoso in estate, che favorisce lo sviluppo di zanzare e altri insetti, possibili vettori di malattie. Il patrimonio idrico è costituito, oltre che da Po, Oglio, Mincio e Secchia, anche dalle acque dei fiumi Chiese, Tione e Tartaro, da quelle dei tre laghi che circondano il capoluogo provinciale (Superiore, di Mezzo e Inferiore), formati dal Mincio, e dai numerosi colatori, canali trend allevamento suini anni per l'irrigazione e fossi; la ricchezza di acque e l assenza di rilievi orografici fa sì che il 90 per cento del territorio provinciale sia classificato territorio di bonifica. Gli abitanti residenti nella provincia di Mantova sono circa ; il dato ha manifestato, negli ultimi anni, la tendenza ad un leggero aumento, legato essenzialmente a flussi migratori provenienti da paesi extracomunitari (gli stranieri censiti sul territorio sfiorano il 3% del totale); la popolazione è distribuita in 69 comuni e presenta un indice di vecchiaia elevato. La viabilità stradale sul territorio è, in generale e per vari motivi, malagevole; il fiume Mincio è attraversabile solamente in tre punti, uno dei quali coincide con la città di Mantova che, circondata da laghi, è congestionata e non facilmente attraversabile, mentre il fiume Po è attraversato da sei ponti, di cui solamente tre destinati al collegamento interprovinciale, mentre gli altri tre sono posti al confine della provincia, verso l Emilia e il Veneto. Italia Lombardia Mantova Italia Lombardia Mantova 8

20 L estensione della rete idrica e la vetustà delle strutture viarie (per la maggior parte inadatte ai flussi di traffico attuali) nonché la posizione geografica stessa della provincia, che funge da cerniera tra Lombardia, Veneto ed Emilia e da corridoio di passaggio sia fra i paesi del numerosi impianti di trasformazione di prodotti di origine animale, con particolare rilevanza della produzione d insaccati in genere. Il trend d allevamento, dal 20 a oggi, mostra come, nella nostra provincia, parallelamente all andamento regionale, siano sostanzialmente stabili sia il settore suino che quello bovino, così come gli avicoli. Per quanto riguarda il settore della macellazione, nella nostra provincia, viene macellato un numero pari a poco più della metà del totale dei suini macellatrend allevamento avicoli anni Nord Europa e l Italia sia per le merci in transito sull asse Est Ovest della Pianura Padana, rendono ragione di una velocità media di percorrenza di circa km orari. Ulteriori motivi di rallentamento, sono rappresentati dalla normale presenza, sul reticolo viario, di mezzi agricoli e dal fenomeno della nebbia, che non è inconsueto riscontrare nel periodo tra ottobre ed aprile. Il settore primario costituisce ancora un'importante voce dell'economia della provincia (il 0% del Pil proviene da esso) che, per i tre quarti deriva dalla zootecnia; le produzioni principali sono rappresentate da cereali e foraggio, connessa, quest ultima, in particolar modo agli allevamenti di bovini da latte e di suini. Aspetti fondamentali del settore zootecnico-produttivo della provincia di Mantova sono: l allevamento di un elevato numero di capi (pari all intero patrimonio di una regione come l Emilia - Romagna): il 2% dei bovini (320.96), il 27% dei suini ( ) e il 9% degli avicoli ( ) lombardi; la presenza di un impianto di macellazione bovina che è, ad oggi, il secondo, per attività in Italia, e i tre maggiori macelli indu- striali di suini a livello nazionale (un quarto macello, già attivo, ha interrotto l attività nel 204); trend macellazione suini anni Italia Lombardia Mantova trend macellazione bovini Italia Lombardia Mantova 2 3 anni Italia Lombardia Mantova 9

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