IL TESTO NARRATIVO-LETTERARIO

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1 IL TESTO NARRATIVO-LETTERARIO Narrare vuol dire raccontare una vicenda che si svolge in un tempo e in un luogo e che riguarda una o più persone. Di conseguenza, il testo narrativo-letterario narra una storia, ossia racconta una vicenda costituita da una serie di eventi (trama), relativi a uno o più personaggi che si muovono in un tempo e in un luogo. 1 La struttura del testo narrativo-letterario La trama È costituita da una serie di eventi, di situazioni relative ai personaggi che si sviluppano in modo più o meno complesso in un tempo e in un luogo. La struttura tipo della trama è la seguente: situazione iniziale, da cui prendono il via tutte le vicende; situazione intermedia o svolgimento, nella quale si delineano via via i vari avvenimenti e agiscono i vari personaggi; situazione finale o conclusione, in cui si perviene al conseguimento di un successo (lieto fine) o di un insuccesso (finale drammatico). I personaggi I personaggi che agiscono nelle varie situazioni possono essere pochi (anche uno solo) o numerosi. Possono essere principali o secondari, a seconda della loro importanza nell ambito della vicenda narrata. Spesso vi è un protagonista, ossia un personaggio principale: in questo caso l aspetto fisico, le caratteristiche morali, i comportamenti sono quasi sempre definiti in modo preciso e dettagliato. Il tempo Le vicende narrate sono collocate in un epoca e hanno una determinata durata. Se il testo narrativo-letterario narra fatti reali o verosimili, il tempo è quasi sempre determinato con chiarezza e la durata degli avvenimenti è spesso ricavabile da alcuni indicatori o elementi temporali presenti nel testo. Il luogo Oltre che nel tempo, le vicende narrate si collocano in un luogo, che può avere le caratteristiche più diverse: l autore può ambientare la sua storia in un luogo aperto (mare, campagna, valle montana, foresta...) o in un luogo chiuso (interno di una casa, di un castello...); in un luogo unico oppure in luoghi diversi; in un luogo reale oppure immaginario, fantastico. 1

2 2 Le tecniche narrative ed espressive In un testo narrativo-letterario il racconto delle vicende può avvenire: in prima persona: l autore affida il compito di narrare le vicende a uno dei personaggi o egli stesso narra le vicende che gli sono capitate o che gli stanno capitando, dicendo, ad esempio: «Mi trovavo, una notte, in un castello abbandonato, quando vidi apparire un fantasma...». In questo caso parliamo di narratore interno; in terza persona: l autore rimane al di fuori della storia e affida il compito di narrare le vicende a una persona estranea ai fatti, che compare quindi come voce impersonale. «Andrea si accorse che la sua sorellina non lo seguiva più». In questo caso parliamo di narratore esterno. L autore, inoltre, può servirsi: del discorso diretto: «Andatevene! disse Jenny altrimenti mi farete perdere la pazienza». In questo caso l autore cede la parola ai personaggi registrando in presa diretta i dialoghi o i pensieri dei personaggi, come se li stesse vedendo e ascoltando mentre parlano o pensano; del discorso indiretto: «Jenny disse loro di andarsene, altrimenti avrebbe perso la pazienza». In questo caso l autore riporta i dialoghi o i pensieri dei personaggi, mediandoli però attraverso le proprie parole e, quindi, la propria interpretazione. Ogni testo narrativo-letterario può essere suddiviso in parti o unità narrative, dette sequenze, ciascuna delle quali espone un momento in sé compiuto della storia, un episodio che può essere isolato nell insieme della storia. Suddividere, scomporre un testo in sequenze consente di comprendere e analizzare il testo stesso in modo più preciso e approfondito. 3 Le sequenze Come suddividere un testo in sequenze Innanzitutto è importante osservare con attenzione la grafica del testo perché, in genere, capoversi e spaziature grafiche segnalano l inizio di una nuova sequenza. Il passaggio da una sequenza all altra, comunque, è sempre segnalato da qualche cambiamento significativo: cambia il luogo dell azione; cambia il tempo dell azione; entra in scena un nuovo personaggio; esce di scena un personaggio; si verifica un fatto nuovo (un imprevisto, un colpo di scena...) che muta il corso degli eventi; cambia il tipo di sequenza. 2

3 Tipi di sequenze In base al loro contenuto le sequenze possono essere: narrative, nelle quali vengono raccontate le azioni dei personaggi o i fatti, le vicende che li riguardano. Sono dette anche dinamiche perché, in effetti, danno movimento alla narrazione, determinano lo sviluppo del racconto: D un tratto, Edmondo uscì dalla grotta e si mise a correre attraverso l isola spaventando le capre selvatiche. descrittive, nelle quali vengono descritti personaggi, luoghi, oggetti: Da un lato c erano case normali, quasi tutte di legno. Dall altra parte c erano costruzioni improvvisate, che sembravano sul punto di crollare. riflessive, nelle quali vengono riportati pensieri, riflessioni, giudizi del narratore o di un personaggio. Sono dette anche statiche perché producono un rallentamento o addirittura un arresto del movimento narrativo: La mia fortuna consisteva in questo: nell essermi liberato della moglie, della suocera, dei debiti, delle afflizioni umilianti della mia prima vita. Ora, ero libero del tutto. Non mi bastava? Eh via, avevo ancora tutta una vita innanzi a me! (da L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal, A. Mondadori, Milano) dialogiche, nelle quali vengono riportati i dialoghi, ossia le parole, le battute che i personaggi si scambiano tra loro: «Lo conoscete personalmente?» «Sì, sire, e so che ha portato a termine missioni molto delicate.» «Possiede sangue freddo, intelligenza?» «Possiede tutto ciò che serve per l impresa.» «È robusto?» «Può sopportare freddo, fame, sete, fatica...» «Come si chiama?» «Michele Strogoff.» Il dosaggio dei diversi tipi di sequenze contribuirà a determinare un ritmo narrativo veloce o lento, a seconda del prevalere delle sequenze narrative o delle sequenze riflessive e descrittive. 4 Il tempo della storia e il tempo della narrazione In un racconto, come in un qualsiasi testo narrativo-letterario, assume grande importanza la dimensione temporale. Bisogna però fare una distinzione fra il tempo della storia e il tempo della narrazione. Per tempo della storia si intende il tempo reale nel quale si svolge la vicenda narrata, cioè l epoca precisa, storicamente individuata (il Settecento, l Ottocento, la Prima guerra mondiale, il ) in cui si collocano gli eventi narrati e le azioni dei personaggi. 3

4 Per tempo della narrazione, invece, si intende il modo in cui gli eventi narrati si succedono all interno della narrazione. In questo caso bisogna distinguere tra l ordine degli eventi e la loro durata. Per quanto riguarda l ordine degli eventi, l autore, a seconda delle sue esigenze narrative, può raccontare i fatti secondo l ordine reale, logico e cronologico in cui si sono svolti (fabula), ma può anche adottare un ordine artificiale, iniziando da un qualsiasi momento della vicenda (intreccio). Invece, per quanto riguarda la durata degli eventi narrati, l autore, sempre a seconda delle sue esigenze narrative, può allungare o restringere il tempo reale di un avvenimento, dedicando molte pagine a fatti che nella realtà durano poche ore oppure dedicando poche righe a fatti che nella realtà durano anni. Pertanto, la durata degli eventi narrati non coincide quasi mai con la loro durata reale, cioè con la durata che essi avrebbero nella realtà. Un giorno o un mese o un anno nella realtà durano esattamente un giorno, un mese, un anno, ma in un racconto l autore può farli durare quanto vuole, in base appunto alle proprie esigenze narrative. L autore può alterare il tempo reale, allungandone o restringendone la durata, mediante alcuni espedienti tecnici o procedimenti narrativi: l ellissi, il sommario, la pausa. L ellissi consiste nel tralasciare, nell omettere completamente interi periodi di tempo e quindi un intera serie di avvenimenti, considerati privi di interesse, non importanti ai fini della comprensione della vicenda. Talora l ellissi è evidenziata con una spaziatura tipografica, cioè con uno spazio doppio, ma generalmente è segnalata da espressioni del tipo: Il giorno successivo...; Due anni dopo...; Venti anni dopo... Allora il giovane si mise a viaggiare per tutto il mondo. Cinque anni dopo, ritornò a casa. Il sommario consiste nel riassumere, sintetizzare in poche righe avvenimenti di una certa durata sui quali l autore non ritiene necessario soffermarsi, ma la cui conoscenza giudica utile per il lettore ai fini della comprensione della vicenda. Durante i mesi di giugno e luglio, Giorgio fu occupatissimo. Spesso si fermò a lavorare fino a tardi, la sera, nel suo ufficio. La pausa consiste nel dilatare il tempo della narrazione rispetto al tempo reale e si ha in presenza di riflessioni di un personaggio o di descrizioni di personaggi e ambienti. Arturo entrò nella stanza. Un piccolo tavolo occupava quel poco di spazio disponibile fra il letto e la finestra, sopra il quale c erano dei bicchieri, una pila di CD e un vasetto di fiori appassiti. Appesi a un attaccapanni fissato sulla porta, pendevano un impermeabile grigio e una lunga sciarpa di lana rossa. La sciarpa di Michela. Arturo non ebbe più dubbi: Michela era stata in quella stanza. Perché, perché non glielo aveva detto? 4

5 Questi espedienti, di cui l autore si serve per alterare il tempo reale, comportano delle variazioni nel ritmo narrativo. Ad esempio l ellissi e il sommario, che omettono o sintetizzano eventi che durano giorni, mesi, anni, determinano un ritmo narrativo veloce, rapido. Invece la pausa, che comporta una dilatazione del tempo, determina un ritmo narrativo lento. 5

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