IL DIALOGO ISTITUZIONALE di POSTE ITALIANE

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1 IL DIALOGO ISTITUZIONALE di POSTE ITALIANE Loretana CORTIS ROMA 17 febbraio 2011 AFFARI ISTITUZIONALI

2 GRAZIE

3 DIALOGO ISTITUZIONALE INFORMARE COMPRENDERE MEDIARE 0RIENTARE RICONOSCIMENTO degli INTERESSI AZIENDALI IMPRESA ISTITUZIONE COINVOLGIMENTO CONTINUO E TRASPARENTE

4 ATTIVITA di LOBBYING DIALOGO ISTITUZIONALE rappresentare interessi aziendali rilevanti per ottenerne il riconoscimento

5 Direzione AFFARI ISTITUZIONALI

6 MONITORAGGIO e ANALISI dell Attivit Attivitàe degli Atti delle Istituzioni INFORMATIVA IMMEDIATA alle FUNZIONI AZIENDALI INTERESSATE Feed Back MAPPATURA degli STAKEHOLDERS ANALISI SWOT INDIVIDUAZIONE TIPO DI INTERVENTO TEMPISTICA POSIZIONAMENTO -REDAZIONE DOCUMENTI E TESTI TECNICI ATTUAZIONE STRATEGIA DI CONTATTO DIALOGO ISTITUZIONALE

7 MONITORAGGIO e ANALISI dell attivit attivitàe degli atti delle ISTITUZIONI GENESI a) Conoscenza di attivitàe obiettivi della Societàe del Gruppo b) Impulso da funzioni aziendali Poste Tutela Postecom Poste Assicura Postel SDA Express PosteShop in merito ad una data esigenza BancoPosta Fondi Poste Vita SGR Immobiliari ATTIVITA Poste Energia Mistral Air Monitoraggio continuo sugli atti di Governo e Parlamento (monitorati attualmente n. 68) Razionalizzazione delle informazioni provenienti dall ambiente istituzionale e dai media Analisi - identificazione delle possibili questioni rilevanti per il Gruppo Identificazione veicolo normativo per inserimento emendamenti d interesse STRUMENTI: informazioni dirette analisi media e siti web tableau de bord PosteMobile SDA Express Courier Europa Gestioni Poste Tributi FOCUS: TABLEAU DE BORD ISTITUZIONALE Supporto informativo diretto a fornire il quadro, costantemente aggiornato, dei principali provvedimenti di interesse e delle attività poste in essere. E un cruscotto direzionale fotografa la pianificazione delle azioni e facilita il controllo degli effetti delle strategie poste in essere.

8 INFORMATIVA IMMEDIATA alle FUNZIONI AZIENDALI INTERESSATE L informativa avviene attraverso: Elaborazione di una nota di lettura del provvedimento, con evidenza a) delle questioni di potenziale interesse b) di eventuali proposte di modifica c) dell iter d) del termine ultimo per il feed back da parte delle funzioni competenti Invio della nota + l Atto / Emendamento Convocazione di un tavolo tecnico di approfondimento (eventuale) Informativa alla funzione Comunicazione Esterna STRUMENTI: prime note di lettura convocazione tavoli tecnici FEED BACK DALLE FUNZIONI 1. ESPRESSIONE DI INTERESSE PER SOLO MONITORAGGIO 2. ESPRESSIONE DI INTERESSE PER ATTIVITA DI LOBBYING

9 MAPPATURA degli STAKEHOLDERS ANALSI SWOT - INDIVIDUAZIONE TIPO DI INTERVENTO ISTITUZIONALE TEMPISTICA INDIVIDUATE, CON LE FUNZIONI AZIENDALI, LE QUESTIONI DI INTERESSE: MAPPATURA dei DECISORI ISTITUZIONALI MAPPATURA degli ALTRI SOGGETTI INTERESSATI (= O = ) ANALISI approfondita della QUESTIONE, dell opportunità di INTERVENTO, e delle possibili SOLUZIONI: PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA, LE OPPORTUNITA E LE MINACCE INDIVIDUZIONE DEL TIPO DI INTERVENTO ISTITUZIONALE + eventualmente del c.d. SECOND BEST DEFINIZIONE della TEMPISTICA delle AZIONI STRUMENTI: Action Plan

10 POSIZIONAMENTO REDAZIONE DOCUMENTI e TESTI TECNICI ATTUAZIONE DELLE STRATEGIE DI CONTATTO DEFINITO IL POSIZIONAMENTO RISPETTO ALLA QUESTIONE REDAZIONE POSITION PAPER Documento sintetico che spiega la posizione della Società sulla tematica Contiene: argomentazione della posizione + controargomentazione posizione concorrente + quadro di sintesi REDAZIONE di TESTI TECNICI Proposte normative Richieste di parere STRUMENTI: Position Paper- Drafting normativo

11 IL DIALOGO ISTITUZIONALE Le azioni sopradescritte sono preordinate al DIALOGO ISTITUZIONALE volto a: Rappresentare ai decisori istituzionali le posizioni aziendali su determinati temi Orientare, influenzare il processo decisionale pubblico AFFINCHE SIANO RICONOSCIUTI GLI INTERESSI RAPPRESENTATI pertanto: L attività di AI è anche FINALIZZATA ad instaurare rapporti stabili e duraturi con le Istituzioni, volti alla massima trasparenza, correttezza (anche delle informazioni rese) e collaborazione Il dialogo tra l Azienda l e le Istituzioni è necessario perché: Tutti i settori di attività sono soggetti a legislazione - regolazione Può creare nuove opportunità di crescita e sviluppo o risparmio L attività di governo può influire sugli obiettivi dell Azienda Costruisce benevolenza

12 SE FACCIO QUALCOSA CHE PUO DANNEGGIARE IL VOSTRO BUSINESS PERCHE NON NE ERO INFORMATO LA COLPA E E VOSTRA, NON MIA Tony Blair

13 Nello svolgere l attività di lobbying, attraverso la rappresentazione degli interessi aziendali, si rendono spesso note questioni non sempre conosciute dalle Istituzioni oppure si contribuisce a fornire al soggetto istituzionale una visione a 360 di un determinato tema. Un caso rappresentativo di come un azione di lobbying possa affiancare il processo legislativo, attraverso il dialogo istituzionale. LA QUESTIONE: Attuazione dell articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69 in materia di conciliazione delle controversie civili e commerciali: necessità di prevedere, nel decreto legislativo, la possibilità di continuare ad accedere alle forme di ADR (Alternative Dispute Resolution - risoluzione alternativa delle controversie) c.d. aggiudicative o conciliazioni paritetiche, in Italia largamente diffuse. Rientrano in tale categoria tutte le procedure negoziali stabilite fra le Associazioni dei consumatori e le più importanti imprese di servizio (Poste Italiane, Ferrovie, Telecom, Enel, Alitalia, i principali istituti bancari, ecc.).

14 L ATTIVITA : A seguito del monitoraggio effettuato da AI sullo schema di provvedimento, il testo di tale atto e lo stato dell iter sono stati condivisi con Consumers Forum e altre Aziende aderenti, nell ambito di un seminario tenutosi il 19/10/2009. E stato analizzato il provvedimento e individuato l obiettivol obiettivo: inserimento di una norma che salvaguardasse il ricorso a istituti già sperimentati nella pratica, che consentono di giungere alla composizione di controversie su base paritetica o attraverso procedure di reclamo disciplinate dalle carte di servizi. La tempistica era cruciale: è stato redatto un emendamento e una nota con le motivazioni della richiesta con l apporto di tutti i partecipanti e sono stati individuati i decisori pubblici che, contattati da AI, hanno dato immediata disponibilità ad una riunione operativa presso i loro uffici, cui hanno partecipato tutti gli interessati. Nella riunione AI e Consumers Forum hanno illustrato la problematica e presentata la proposta emendativa. La richiesta emendativa è stata ritenuta fondata e il decisore pubblico l ha sposata, con conseguente inserimento nel provvedimento.

15 D.lgs 4 marzo 2010, n. 28 Art. 2 (Controversie( oggetto di mediazione) 1. Chiunque può accedere alla mediazione per la conciliazione di una controversia civile e commerciale vertente su diritti disponibili, secondo le disposizioni del presente decreto. 2. Il presente decreto non preclude le negoziazioni volontarie e paritetiche relative alle controversie civili e commerciali, né le procedure di reclamo previste dalle carte dei servizi. E stata fondamentale l azione congiunta, portata avanti da grandi Imprese e Associazioni dei consumatori, per ottenere il riconoscimento normativo della conciliazione paritetica, che solamente nell ultimo, anno ha permesso di analizzare e risolvere oltre 30 mila casi nei vari settori, che altrimenti avrebbero potuto ingolfare la giustizia ordinaria. L azione di monitoraggio e l efficace azione di lobbying, hanno portato il Legislatore a far propria e ad inserire nell ordinamento vigente l istanza l che, altrimenti, sarebbe rimasta inascoltata, a fronte di un attenta valutazione tecnica del caso da parte degli uffici legislativi delle Istituzioni centrali coinvolte. La tutela degli interessi particolari ha coinciso pienamente con la tutela degli interessi generali dei consumatori.

16 GRAZIE

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