CODICE DI CORPORATE GOVERNANCE
|
|
- Isidoro Scognamiglio
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CODICE DI CORPORATE 00 29/06/2006 Internal Auditing DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 1 di 24
2 PREMESSA Arag ritiene che l'istituzione di un adeguato sistema di Corporate Governance sia fondamentale per lo sviluppo dell'attività economica e sociale e per l'affidabilità delle imprese e dei loro gruppi sui mercati nazionali ed esteri. Gli obiettivi del Consiglio di Amministrazione e della Direzione aziendale di Arag in tema di Corporate Governance possono essere così riepilogati: orientare il clima morale dell organizzazione, predisporre le strutture necessarie per attuare i piani stabiliti, nel rispetto delle politiche aziendali, acquisire piena consapevolezza dei rischi e validare le strategie per affrontarli consapevolmente, predisporre e mantenere in efficace funzione il sistema di controllo interno, introdurre ed assicurare il buon funzionamento di linee di comunicazione e reporting. Allo scopo di accrescere la fiducia e la soddisfazione dei suoi stakeholders (cioè di tutti i soggetti portatori di interessi nei confronti della società quali azionisti, clienti ed assicurati, dipendenti, fornitori, eccetera) il sistema di Corporate Governance viene rafforzato con l adozione di un Codice di Comportamento. Tutto ciò al fine di rispondere al meglio alle esigenze di informativa e trasparenza del mercato. Di conseguenza ed in linea con le direttive della Capogruppo, Arag ritiene di dotarsi di questo strumento anche in relazione alle disposizioni contenute nella Circolare Isvap 577/D del 30 dicembre Disposizioni in materia di sistema dei controlli interni e gestione dei rischi. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 2 di 24
3 Le componenti del Codice di Corporate Governance di Arag sono: ruolo del Consiglio di Amministrazione, ruolo del Collegio Sindacale, ruolo della società di Revisione esterna ed i soggetti della stessa rete, le modalità di indirizzo strategico ed organizzativo, il Sistema di Controllo Interno, il Sistema di Gestione dei Rischi, le regole di trasparenza, le regole di tutela dei clienti, le regole di comportamento, le regole del flusso comunicativo. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 3 di 24
4 Sommario PREMESSA... 2 Sommario IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Ruolo del Consiglio di Amministrazione Nomina degli amministratori Amministratori esecutivi Amministratori non esecutivi Comitato esecutivo Presidente del Consiglio di Amministrazione Informazioni al Consiglio di Amministrazione IL COLLEGIO SINDACALE Nomina dei sindaci Regole di comportamento dei sindaci LA SOCIETA DI REVISIONE ED I SOGGETTI DELLA STESSA RETE INDIRIZZO STRATEGICO ED ORGANIZZATIVO Processi decisionali e separazione delle funzioni Assetto organizzativo d impresa SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Definizione e linee guida del controllo interno SISTEMA DELLA GESTIONE DEI RISCHI Definizione e linee guida del Sistema di Risk Management LE REGOLE DI TRASPARENZA Il sito Web LE REGOLE DI COMPORTAMENTO Principi generali LINEE DI COMUNICAZIONE E REPORTING Flusso comunicativo e sistemi informativi AGGIORNAMENTI Aggiornamenti del presente codice ALLEGATI AL DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 4 di 24
5 1. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 1.1. Ruolo del Consiglio di Amministrazione Al Consiglio di Amministrazione è affidata l amministrazione della Società. Esso è investito di tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, fatta eccezione per quelli relativi agli atti la cui esecuzione dovrà essere preventivamente autorizzata dall Assemblea ordinaria per legge ed per Statuto sociale ai sensi dell art.22 punto g. Il Consiglio di Amministrazione si riunisce, di norma, trimestralmente, su convocazione del Presidente o da chi è legittimato ai sensi di legge, tutte le volte da questi giudicato necessario, nonché quando sia fatta richiesta scritta da almeno due membri. Il Consiglio di Amministrazione si organizza ed opera in modo da garantire un effettivo ed efficace svolgimento delle proprie funzioni ed assolve i compiti di indirizzo strategico e organizzativo di cui all art c.c., in particolare: a) approva l assetto organizzativo dell impresa nonché l attribuzione di compiti e responsabilità alle unità operative, curandone l adeguatezza nel tempo; b) assicura che siano adottati e formalizzati adeguati processi decisionali e che sia attuata una appropriata separazione di funzioni; c) approva, curandone l adeguatezza nel tempo, il sistema delle deleghe di poteri e responsabilità, avendo cura di evitare l eccessiva concentrazione di poteri in un singolo soggetto e ponendo in essere strumenti di verifica sull esercizio dei poteri delegati; d) definisce le direttive in materia di sistema dei controlli interni curandone il costante miglioramento e l adeguamento alla evoluzione dell operatività aziendale e delle condizioni esterne; e) definisce e adegua nel tempo le strategie e le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi maggiormente significativi, in coerenza con il livello di adeguatezza patrimoniale dell impresa; sulla base dei risultati dei processi di individuazione e valutazione dei rischi, fissa i livelli di tolleranza al rischio e li rivede periodicamente; DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 5 di 24
6 f) verifica che l alta direzione implementi correttamente il sistema dei controlli interni e di gestione dei rischi secondo le direttive impartite e che ne valuti periodicamente la funzionalità e l adeguatezza; g) richiede di essere periodicamente informato sulla efficacia e adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e che gli siano riferite con tempestività le criticità più significative, siano esse individuate dall Alta direzione, dalla funzione di revisione interna, dal personale, impartendo con tempestività le direttive per l adozione di misure correttive; individua particolari eventi o circostanze che richiedono un immediato intervento da parte dell Alta direzione Nomina degli amministratori Gli Amministratori possono non essere soci, durano in carica al massimo per 3 esercizi dalla nomina e scadono nell assemblea convocata per l approvazione del bilancio. Essi possono, inoltre, essere rieletti. Per le sostituzioni degli amministratori vale quanto dispone lo Statuto all art.33 che rinvia a quanto disposto dall art.2386 C.C., con facoltà doppia di voto in capo al Presidente del Consiglio Amministratori esecutivi Il Consiglio di Amministrazione è composto di amministratori esecutivi e non esecutivi. Per amministratori esecutivi si intendono gli amministratori a cui il Consiglio di Amministrazione della Società abbia attribuito deleghe di gestione, nonché gli amministratori che ricoprono funzioni direttive nella Società. Tra gli amministratori esecutivi è ricompreso l'amministratore Delegato, a cui, al fine della miglior efficienza nella gestione, il Consiglio di Amministrazione può attribuire poteri ed attribuzioni ai sensi dello Statuto sociale. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 6 di 24
7 Si rinvia alle deleghe conferite da parte del Consiglio di Amministrazione al suo Presidente, al Vicepresidente ed all Amministratore Delegato ed all emanato Regolamento del Consiglio di Amministrazione Amministratori non esecutivi Per amministratori non esecutivi si intendono gli amministratori privi di deleghe di gestione. Fermo restando che gli amministratori esecutivi e non esecutivi hanno, quali componenti del Consiglio di Amministrazione, i medesimi doveri e finalità, gli amministratori non esecutivi apportano le loro specifiche competenze nelle discussioni collegiali, contribuendo all'assunzione di decisioni conformi all'interesse sociale Comitato esecutivo In ottemperanza all art.36 dello Statuto sociale che richiama i limiti previsti dall art C.C., il Consiglio di Amministrazione, può delegare proprie attribuzioni in tutto o in parte singolarmente ad uno o più dei suoi componenti, ivi ompreso il Presidente, ovvero ad un Comitato Esecutivo composto da alcuni dei suoi membri e determinando i limiti della delega e dei poteri attribuiti. Il Comitato Esecutivo ha l'obbligo di riferire al Consiglio di Amministrazione sull'attività svolta nell'esercizio della delega conferitagli nella prima riunione utile del Consiglio di Amministrazione. Fino ad oggi Arag non si è avvalsa della facoltà di costituire un Comitato Esecutivo Presidente del Consiglio di Amministrazione Il Presidente ha le competenze ed i poteri ad esso riservati dalla legge e dallo Statuto sociale. In particolare egli convoca le riunioni del Consiglio di Amministrazione, determinandone l ordine del giorno, coordina l'attività del Consiglio di Amministrazione e guida lo svolgimento delle relative riunioni. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 7 di 24
8 Egli assicura, inoltre, che gli amministratori non esecutivi possano fornire il proprio contributo in seno al Consiglio di Amministrazione in coerenza con i propri ruoli. Spetta al Presidente di accertare la regolarità di costituzione dell'assemblea nonché dirigere e regolare i lavori assembleari e le discussioni e di stabilire l'ordine e le modalità delle votazioni. Le modalità di esercizio dei poteri riservati al Presidente risultano dallo Statuto sociale, dal Regolamento del Consiglio di Amministrazione nonchè dalla delega a lui conferita Informazioni al Consiglio di Amministrazione L Amministratore Delegato, eventuali altri amministratori esecutivi ed il Comitato Esecutivo riferiscono al Consiglio di Amministrazione, di norma nel corso delle sue riunioni, tempestivamente e con periodicità almeno trimestrale, sull'attività svolta nell'esercizio delle deleghe loro conferite. Riferiscono, altresì, sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, il cui esame non sia riservato al Consiglio di Amministrazione, effettuate dalla Società o dalle società controllate, e, tra queste, sulle operazioni atipiche o inusuali nonché in potenziale conflitto di interesse. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 8 di 24
9 2. IL COLLEGIO SINDACALE 2.1. Nomina dei sindaci Il Collegio Sindacale è composto da 3 membri effettivi e 2 sindaci supplenti scelti tra gli iscritti all Albo dei revisori Regole di comportamento dei sindaci Nell ambito dei generali compiti che l ordinamento attribuisce al Collegio sindacale particolare rilievo è riconosciuto alla vigilanza sull adeguatezza dell assetto organizzativo, amministrativo e contabile adottato dalla società e sul suo concreto funzionamento. In particolare, il Collegio sindacale: a) acquisisce, all inizio del mandato, conoscenza sull assetto organizzativo aziendale ed esamina i risultati del lavoro della società di revisione per la valutazione del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo contabile; b) verifica l idoneità della definizione delle deleghe, nonché l adeguatezza dell assetto organizzativo prestando particolare attenzione alla separazione di responsabilità nei compiti e nelle funzioni; c) valuta l efficienza e l efficacia del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo all operato della funzione di Revisione Interna della quale deve verificare la sussistenza della necessaria autonomia, indipendenza e funzionalità, nell ipotesi in cui tale funzione sia stata ceduta in outsourcing valuta il contenuto dell incarico sulla base del relativo contratto; d) mantiene un adeguato collegamento con la funzione di revisione interna; e) cura il tempestivo scambio con la società di revisione dei dati e delle informazioni rilevanti per l espletamento dei propri compiti, esaminando anche le periodiche relazioni della società di revisione; f) segnala al Consiglio di Amministrazione le eventuali anomalie o debolezze dell assetto organizzativo e del sistema dei controlli interni indicando e sollecitando idonee misure DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 9 di 24
10 correttive; nel corso del mandato pianifica e svolge, anche coordinandosi con la società di revisione, periodici interventi di vigilanza volti ad accertare se le carenze e/o anomalie segnalate siano state superate e se, rispetto a quanto verificato all inizio del mandato, siano intervenute significative modifiche dell operatività della società che impongano un adeguamento dell assetto organizzativo e del sistema dei controlli interni; g) in caso di società appartenenti al medesimo gruppo assicura i collegamenti funzionali ed informativi con i Collegi sindacali delle altre imprese; h) conserva una adeguata evidenza delle osservazioni e delle proposte formulate e della successiva attività di verifica dell attuazione delle eventuali misure correttive. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 10 di 24
11 3. LA SOCIETA DI REVISIONE ED I SOGGETTI DELLA STESSA RETE La società di revisione ha i compiti e le funzioni ad essa riservate dalla legge e dai regolamenti applicabili. L incarico di revisione del bilancio di esercizio viene conferito dall Assemblea dei soci, su proposta del Consiglio di Amministrazione, previo parere del Collegio Sindacale. La Società si sottrae dal conferire a soggetti che siano parte della rete o del network a cui appartiene la società di revisione incarichi diversi dalla revisione che appaiano incompatibili con quest ultima in quanto suscettibili di pregiudicare l indipendenza della società di revisione incaricata. L Assemblea dei soci viene informata dell eventuale conferimento di ulteriori incarichi, rispetto a quello di revisione, alla società di revisione incaricata nonchè dell eventuale conferimento di incarichi a soggetti che siano parte della rete o del network a cui appartiene la società di revisione. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 11 di 24
12 4. INDIRIZZO STRATEGICO ED ORGANIZZATIVO 4.1. Processi decisionali e separazione delle funzioni Nell ambito di compiti di indirizzo strategico ed organizzativo, così come previsto dall art del C.C., il Consiglio di Amministrazione assicura che siano adottati e formalizzati adeguati processi decisionali e che sia attuata un adeguata separazione delle funzioni. Dal punto di vista strategico ed organizzativo gli strumenti e le modalità di cui si avvale il Consiglio di Amministrazione per esercitare il suo indirizzo sono rappresentati da: Piano strategico pluriennale (P.S.P.): il piano strategico pluriennale definisce gli obiettivi e le linee strategiche della società su un orizzonte temporale di medio termine. Il piano strategico pluriennale è elaborato dall Amministratore Delegato nell ambito delle linee guida fornite dal Consiglio di Amministrazione ed è da questi approvato. Il piano strategico pluriennale viene aggiornato e rivisto almeno con cadenza annuale e ogni qual volta si verifichino fenomeni rilevanti nell ambiente competitivo o internamente all azienda. Nell ambito della definizione del piano strategico viene valutata la coerenza e l adeguatezza dell assetto organizzativo; Pianificazione economica pluriennale (P.E.P.): la pianificazione economica pluriennale esplicita, sulla base delle linee guida strategiche, gli obiettivi economico-finanziari di mediotermine. E deliberata dal Consiglio di Amministrazione che ne approva eventuali successive variazioni. La pianificazione economico pluriennale viene aggiornata anch essa su base annua; Piano operativo generale annuale (P.O.G.A.): il piano generale è elaborato Amministratore Delegato sulla base delle linee guida strategiche ed esplicita e dettaglia le iniziative operative e strategiche annuali che esulano dalla gestione routinaria. Le iniziative sono dettagliate a livello di: obiettivi da conseguire, tempi, responsabilità, principali risultati DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 12 di 24
13 intermedi. Il Consiglio di Amministrazione prende visione ed esprime le proprie osservazioni sul piano e sue eventuali successive modifiche e variazioni; Pianificazione annuale (P.A.): il budget annuale, elaborato dall Amministratore Delegato, definisce e dettaglia gli obiettivi economico-finanziari su base annuale. L Amministratore Delegato attribuisce ad ogni funzione aziendale obiettivi in termini di ricavi e costi. Il Consiglio di Amministrazione approva il budget annuale e le sue eventuali successive variazioni. Ai responsabili delle funzioni aziendali, in base ad obiettivi e linee guida di pianificazione strategica, pianificazione pluriennale, piano operativo generale annuale ed budget d esercizio e, nell ambito del loro ruolo e nell ambito dei regolamenti generali ed operativi, spettano le decisioni relative alla fase implementativa delle azioni orientate al raggiungimento degli obiettivi strategici e di budget. La riunione di coordinamento aziendale (organismo composto dalle prime linee aziendali) ha la prima responsabilità sul monitoraggio degli obiettivi strategici e di budget. Le decisioni su variazioni di obiettivi a livello di pianificazione annuale e piano generale devono essere approvati prima dalla Riunione di Coordinamento per poi essere sottoposti alla visione e successiva approvazione dell organo amministrativo. I documenti di riferimento che definiscono i poteri dei diversi ruoli e le modalità di esercizio sono: Lo Statuto aziendale ( Allegato A ): Lo Statuto (Parte III e Parte IV) definisce gli organi societari quali l Assemblea ed il Consiglio di Amministrazione, definendone le modalità di lavoro e rispettivamente: le competenze ordinarie e straordinarie, i poteri di gestione, di delega e di rappresentanza. Il Regolamento del Consiglio di Amministrazione: Il Regolamento del Consiglio di Amministrazione, documento approvato dallo stesso Consiglio in data 28 luglio 2005 individua le operazioni per le quali è necessaria un approvazione collegiale, escludendo, per i casi elencati, la delega ai singoli amministratori. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 13 di 24
14 Le Regole generali per le firme in azienda ed il Regolamento operativo per le firme in azienda: Questi documenti hanno la finalità di regolamentare l esercizio delle firme, classificando le tipologie ed individuando le precise modalità di esercizio ( firma congiunta o firma singola). Il primo documento raccoglie i principi generali, il secondo individua anche i ruoli e/o le persone autorizzate alla firma. Nello strutturare i due Regolamenti, per la parte relativa alle firme dei procuratori e delegati, si è seguita un impostazione funzionale al fine di chiarire e separare al meglio responsabilità e competenze delle diverse funzioni. Seguono le casistiche di firme presenti in azienda, casistiche che vengono descritte nello specifico nei due Regolamenti: Firme che rientrano nell esclusiva competenza dell Amministratore Delegato e/o dei procuratori, Firma congiunta per operatività da parte di due delegati, Firma singola per operatività da parte di un delegato, Firma di corrispondenza, Firma con valore ordinatorio interno, Deleghe bancarie Assetto organizzativo d impresa L Azienda è organizzata secondo una struttura di tipo funzionale che comprende gli Uffici: Commerciale, Legale, Organizzazione e Risorse Umane, Amministrazione e Finanza, Pubblica Amministrazione e Associazioni. Tali uffici riportano alla Direzione Generale, nella persona dell Amministratore Delegato. Organi di staff della Direzione Generale sono: il Controlling che presidia il sistema di pianificazione e controllo di gestione, DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 14 di 24
15 l Auditing Interno che presidia il sistema dei controlli interni (internal auditing), il Risk Management che identifica,gestisce e valuta i rischi aziendali, la Segreteria di Direzione. Segue una descrizione dell assetto organizzativo in essere e delle principali responsabilità attribuite alle diverse unità organizzative. Ufficio Commerciale. Alla Direzione Commerciale riportano cinque unità organizzative: l Unità Lavoro Indiretto che gestisce i contatti con le Compagnie Partner con le quali ARAG intrattiene un rapporto di riassicurazione ed in virtù del quale effettua per esse la gestione dei sinistri. Gli account operanti nell unità gestiscono rapporti con le direzioni delle compagnie per la pianificazione ed il controllo degli obiettivi di vendita, per l organizzazione di iniziative commerciali e per l erogazione della formazione tecnico-commerciale alle rete agenziale; l Unità Agenzie che gestisce la rete agenziale diffusa sul territorio nazionale. Le attività operative sono svolte dai referenti commerciali, i quali sono distribuiti sul territorio in base ad un criterio di suddivisione in zone geografiche; l Unità Broker che gestisce i contatti con i broker che collaborano con ARAG. Le attività operative sono svolte dai broker account, i quali sono distribuiti sul territorio in base ad un criterio di suddivisione in zone geografiche; l Unità Supporto Vendite che ha compito di emettere e gestire la documentazione relativa ai contratti con i punti vendita (Agenzie e Broker) ed i trattati con le Compagnie Partner in conformità alle disposizioni di legge e di curare gli adempimenti amministrativi prescritti dagli enti di riferimento. Gestisce, inoltre, le pratiche amministrative, l'aggiornamento e la correttezza dell'anagrafica di Agenti, Broker, Compagnie Partner e relativi punti vendita, fornisce supporto operativo a tutto il personale commerciale e realizza operativamente la comunicazione alla rete di vendita delle politiche commerciali e delle informazioni di supporto alla vendita; DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 15 di 24
16 l Unità Assuntiva che gestisce il processo di creazione dei prodotti ARAG, il processo di gestione delle offerte e dell emissione direzionale di polizze, il portafoglio polizze del lavoro diretto, gli incassi, la relativa contabilità, nonché gli adempimenti amministrativi legati al portafoglio. Organi di staff della Direzione Commerciale sono: il Marketing Information, che realizza attività di elaborazione ed analisi dei dati di vendita e di mercato e supporta la Direzione Commerciale nella predisposizione dei piani commerciali e nella pianificazione di iniziative di incentivazione della produzione; la funzione Comunicazione, che cura la comunicazione di natura istituzionale e commerciale verso l esterno, cura gli standard di comunicazione esterna/interna e gestisce l organizzazione di eventi commerciali, eventi interni e trasferte. Ufficio Legale. Nell ambito dell Ufficio Legale viene effettuata la gestione dei casi assicurativi, attività realizzata tramite il ricorso a professionisti esterni. L ufficio è organizzato in due diverse unità organizzative: Area Amministrativa, che gestisce l apertura delle nuove denunce e l inserimento delle relative anagrafiche. In tale area, inoltre, si provvede alla gestione operativa della contabilità sezionale relativa ai pagamenti. Area Tecnica, che sono gestite secondo logica geografica, di grandi clienti o polizze speciali. L attività svolta all interno delle aree tecniche consiste nella trattazione del sinistro (effettuata tramite il ricorso a professionisti esterni), nell effettuazione dei relativi pagamenti e di tutta la gestione del processo fino alla chiusura del sinistro. Ufficio Organizzazione e Risorse Umane. L ufficio è organizzato in tre diverse unità organizzative: DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 16 di 24
17 Area Organizzazione che presidia il sistema dei ruoli e il sistema dei processi aziendali, nonché il dimensionamento per le funzioni aziendali. Gestisce, inoltre, il sistema di project management aziendale e supporta attivamente il change management. In tale area vengono gestiti anche i layout interni e il sistema delle procure aziendali; Area Sistemi Informativi che gestisce l intero sistema informativo aziendale curando quelle che sono soluzioni sul piano tecnico / organizzativo riguardanti la gestione dei processi, l introduzione, la diffusione e l utilizzo di nuove soluzioni tecnologiche e la consistenza dei dati aziendali; Area Risorse Umane che cura il processo di selezione, gestione, formazione e sviluppo delle risorse umane, garantisce il funzionamento del processo relativo agli adempimenti amministrativi del personale, coordina e monitora l attività delle paghe data in outsourcing e provvede alla gestione operativa della contabilità sezionale. Ufficio Amministrazione e Finanza. L ufficio è organizzato in tre unità organizzative: Area Finanza che cura la pianificazione e la gestione della liquidità e della finanza aziendale. Coordina e monitora, inoltre, la gestione degli investimenti data in outsourcing; Area Contabilità Generale che cura dal punto di vista operativo la contabilità generale, la predisposizione del bilancio ed il processo relativo alla contabilità generale e sezionale; Area Servizi Generali che gestisce le infrastrutture aziendali (edifici, automobili, telefonia, magazzino) e fornisce servizi di varia natura (posta, archiviazione, gestione attività in outsourcing) agli uffici aziendali, in via continuativa o su richiesta; tale area presidia, inoltre, la Reception aziendale, assicurando un servizio di accoglienza e di primo contatto; Ufficio Pubblica Amministrazione e Associazioni. La responsabilità dell ufficio è in carico all Amministratore Delegato, che si avvale di consulenze esterne. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 17 di 24
18 L Ufficio svolge una funzione di supporto allo sviluppo del business Tutela Legale nell ambito della Pubblica Amministrazione e Associazioni (P.A.A.). In un ottica di tipo consulenziale, supporta gli Uffici aziendali nelle seguenti attività: effettuazione di valutazioni di natura commerciale (valutazione di fattibilità / convenienza di iniziative) e pianificazione di azioni commerciali in ambito P.A.A.; sviluppo delle potenzialità del business P.A.A. attraverso pubbliche relazioni; sviluppo prodotti, quotazioni, emissione polizze e gestione sinistri. L assetto organizzativo sopra descritto è rappresentato graficamente dall Organigramma. Le responsabilità ed i compiti attribuiti ai diversi ruoli aziendali sono descritti nel sistema aziendale dei ruoli, sistema che descrive i ruoli in essere, indicandone, collocazione organizzativa e relativi riporti gerarchici, finalità e principali attività. Il sistema dei ruoli, nei suoi contenuti, è pubblicato nella intranet aziendale, con l obiettivo di informare tutti i dipendenti circa responsabilità e compiti dei colleghi. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 18 di 24
19 5. SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI 5.1. Definizione e linee guida del controllo interno Il sistema dei controlli interni di Arag Italia è un continuo processo di attività svolte dal Consiglio di Amministrazione, dall Amministratore Delegato e dagli altri soggetti interni (collaboratori, ecc.) ed esterni (sindaci,società di revisione, ecc) finalizzato a fornire una ragionevole sicurezza sul conseguimento degli obiettivi rientranti nelle seguenti categorie: efficacia ed efficienza delle attività operative, attendibilità delle informazioni contabili, di bilancio e gestionali, conformità alle leggi ed ai regolamenti in vigore, salvaguardia del patrimonio aziendale. Le componenti del sistema di controllo interno, i ruoli e le responsabilità dell organo amministrativo, direttivo e di controllo ed infine ruolo, caratteristiche ed attività della funzione di revisione interna sono definiti nelle Direttive e Linee guida del Sistema dei Controlli Interni di Arag Italia. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 19 di 24
20 6. SISTEMA DELLA GESTIONE DEI RISCHI 6.1. Definizione e linee guida del Sistema di Risk Management Il Consiglio di Amministrazione, nell ambito dei propri compiti di indirizzo strategico ed organizzativo definisce ed adegua nel tempo le strategie e le politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi, in coerenza con il livello di adeguatezza patrimoniale dell impresa. Il Consiglio di Amministrazione, quindi, definisce le seguenti linee guida: identificazione dei rischi; valutare e monitorare periodicamente i rischi aziendali; mantenere i rischi identificati ed accettati ad un livello coerente con le disponibilità patrimoniali dell impresa. Il sistema di gestione dei rischi, oltre all attribuzione di responsabilità e compiti garantisce un efficace e tempestivo processo di comunicazione tra i soggetti coinvolti (Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato, Responsabili delle strutture operative, ecc.). Il sistema di Risk Management di Arag Italia è delineato sulla base delle linee guida impartite a livello di Gruppo e di quelle evidenziate nella Circolare Isvap n 577/d del 30 dicembre La descrizione del processo di identificazione, valutazione e monitoraggio dei rischi ed il relativo presidio organizzativo viene dettagliata nelle Strategie e Politiche di assunzione, valutazione e gestione dei rischi. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 20 di 24
21 7. LE REGOLE DI TRASPARENZA 7.1. Il sito Web Anche al fine di assicurare l omogeneità informativa Arag mette a disposizione sul proprio sito web ( quanto segue: informazioni generali sulla società e sul Gruppo internazionale di appartenenza; bilanci e relazioni periodiche obbligatorie; documenti, circolari e comunicati destinati al mercato; Codice di Corporate Governance con i relativi allegati; Statuto sociale; strumenti di web communication (quali possibilità di chiedere informazioni via , etc..); servizio privacy; servizio reclami. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 21 di 24
22 8. LE REGOLE DI COMPORTAMENTO 8.1. Principi generali Il comportamento di ogni soggetto che partecipa all'attività della Società, membro di organi sociali, manager, dipendente o collaboratore anche esterno, deve ispirarsi a principi generali di: rispetto dei valori etici, delle leggi, dei regolamenti e delle best practices di mercato; eliminazione di conflitti di interesse, anche potenziali; rispetto di riservatezza sulle informazioni confidenziali e privilegiate; preminenza dell'interesse della clientela. Al fine di esplicitare i valori che devono ispirare l'attività del personale di ARAG a tutti i livelli e del gruppo a cui appartiene, il Consiglio di Amministrazione emana il Codice Etico riportato nell Allegato B a cui devono attenersi tutti i suoi stakeholders. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 22 di 24
23 9. LINEE DI COMUNICAZIONE E REPORTING Flusso comunicativo e sistemi informativi Le comunicazioni interne sono assicurate dalla rete intranet aziendale, l accesso della quale è acconsentito a livelli diversi di responsabilità. Il sistema informatico è appropriato rispetto alle dimensioni ed all attività dell impresa e viene adeguatamente sfruttato in termini di: separazione tra ambienti di sviluppo e produzione; procedure che limitino i rischi di frode derivanti da intrusioni esterne e da infedeltà del personale e che garantiscano la sicurezza logica e fisica dei dati anche attraverso procedure di back-up e disaster recovery; procedure che assicurino l accesso ai dati alle persone autorizzate e che prevedono che tutte le violazioni siano evidenziate; formalizzazione delle procedure per l approvazione e l acquisizione dell hardware e del software nonché per l eventuale cessione all esterno di determinati servizi; adozione e documentazione di procedure in grado di garantire la continuità del business nel caso di eventi imprevisti, malfunzionamenti delle componenti hardware e software, errori operativi da parte del personale incaricato, atti dolosi miranti e ridurre le disponibilità delle informazioni. Al fine di assicurare l esistenza ed il mantenimento di un architettura complessiva dei sistemi altamente integrata sia dal punto applicativo sia dal punto di vista tecnologico oltre che adeguata ai bisogni dell impresa il Consiglio di Amministrazione ha approvato in data 29/06/2006 un Piano ICT. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 23 di 24
24 10. AGGIORNAMENTI Aggiornamenti del presente codice L Amministratore Delegato, con il supporto della funzione di revisione interna, è incaricato di aggiornare il presente Codice di Corporate Governance ed i relativi Allegati così come reso opportuno dall evoluzione dell operatività della società e/o dall esperienza via via maturata nelle materie oggetto delle regole del Codice e/o dall evoluzione normativa, il tutto nel rispetto delle finalità indicate in Premessa. Gli aggiornamenti saranno sottoposti al Consiglio di Amministrazione per l approvazione. Lo stesso Amministratore Delegato è incaricato di dare esecuzione al Codice di Corporate Governance, provvedendo a tutto quanto necessario, utile o opportuno allo scopo. 11. ALLEGATI AL Allegato A: STATUTO DI ARAG ITALIA, Allegato B: CODICE ETICO DI ARAG ITALIA. DA PUBBLICARE SU SITO\1.CODICE_DI_CORPORATE VERS.1.0.DOC Pagina 24 di 24
REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO
REGOLAMENTO DEL COMITATO PER IL CONTROLLO INTERNO Articolo 1 Premessa Il presente Regolamento disciplina la costituzione, il funzionamento ed i compiti del comitato per il Controllo Interno (il Comitato
DettagliLinee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi
3 Linee di indirizzo per il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi 1. Premessa Il Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi di Fiat S.p.A. (la Società ) costituisce elemento
DettagliPRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi
PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12
REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di
DettagliMANDATO DELLA FUNZIONE AUDIT. (Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power il 12 marzo 2015)
MANDATO DELLA FUNZIONE AUDIT (Approvato dal Consiglio di Amministrazione di Enel Green Power il 12 marzo 2015) 1 INDICE DEI CONTENUTI 1. INTRODUZIONE E FINALITA DEL DOCUMENTO 2. MISSIONE 3. AMBITO 4. PROFESSIONALITA
DettagliMANDATO INTERNAL AUDIT
INTERNAL AUDIT MANDATO INTERNAL AUDIT Il presente Mandato Internal Audit di Società, previo parere favorevole del Comitato Controllo e Rischi in data 30 ottobre 2012 e sentito il Collegio Sindacale e l
DettagliMetodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale
Metodologie per l identificazione e la qualificazione del rischio nell attività del Collegio Sindacale Prof. Valter Cantino Università degli Studi di Torino 1 IL RIFERIMENTO ALLA GESTIONE DEL RISCHIO NELLE
DettagliWORLD DUTY FREE S.P.A.
WORLD DUTY FREE S.P.A. REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI E CORPORATE GOVERNANCE È istituito presso World Duty Free S.p.A. ( WDF ) un Comitato per il controllo interno, la gestione
DettagliRegolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare
Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...
DettagliCodice di Corporate Governance
Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 1 del 3 maggio 200 Indice 1 Introduzione 2 Organizzazione della Società 2.1 Assemblea dei Soci 2.2 Consiglio di Amministrazione 2.3 Presidente
DettagliNOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013
NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella
DettagliModello dei controlli di secondo e terzo livello
Modello dei controlli di secondo e terzo livello Vers def 24/4/2012_CLEN INDICE PREMESSA... 2 STRUTTURA DEL DOCUMENTO... 3 DEFINIZIONE DEI LIVELLI DI CONTROLLO... 3 RUOLI E RESPONSABILITA DELLE FUNZIONI
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
DettagliSISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
( BY INTERNAL AUDITING FACTORIT SPA ) SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI L azienda Factorit ha da qualche anno costituito una funzione di presidio del monitoraggio dei rischi aziendali strettamente connessi
DettagliREGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE
COMUNE DI CORMANO PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO INTERNO DEL CONTROLLO DI GESTIONE (approvato con deliberazione C.C. n. 58 del 01/12/2003) 1 INDICE ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART. 6 AMBITO DI
DettagliALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA
ALLEGATO 4 STUDIO DI FATTIBILITA Procedura aperta per la selezione di una Società di Gestione del Risparmio per l'istituzione e la gestione di un fondo di investimento, immobiliare, chiuso per il patrimonio
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
MANUALE GESTIONE QUALITÀ SEZ. 5.1 REV. 02 pagina 1/5 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA
DettagliMANDATO DI AUDIT DI GRUPPO
MANDATO DI AUDIT DI GRUPPO Data: Ottobre, 2013 UniCredit Group - Public MISSION E AMBITO DI COMPETENZA L Internal Audit è una funzione indipendente nominata dagli Organi di Governo della Società ed è parte
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliPRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE
PRINCIPIO DI REVISIONE (SA Italia) 250B LE VERIFICHE DELLA REGOLARE TENUTA DELLA CONTABILITÀ SOCIALE (In vigore per le verifiche della regolare tenuta della contabilità sociale svolte dal 1 gennaio 2015)
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliApprovazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI VALLIO TERME - Provincia di Brescia - REGOLAMENTO COMUNALE SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 1 del 30.04.2013 Articolo 1 OGGETTO 1. Il presente regolamento
DettagliREGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI
COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato
DettagliSPECIFICA DI ASSICURAZIONE QUALITA
1 di 8 1 PRESCRIZIONI PER LA GESTIONE DI SERVIZI DI PROGETTAZIONE SULLA BASE DI DOCUMENTI DI 2 Parte Titolo 3 PARTE I I.1 PREMESSA I.2 SCOPI I.3 PRESCRIZIONI RELATIVE ALL'ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA
DettagliFIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.
1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.
DettagliCODICE ETICO 1. PREMESSA
1. PREMESSA a. Le Sim di Consulenza e le Società di Consulenza Finanziaria associate ad ASCOSIM ( le società ) concordano sui principi contenuti nel presente Codice Etico ( Codice ) e si impegnano applicarne
DettagliDIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO
DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema
DettagliORDINE DEGLI ATTUARI
La Funzione Attuariale in ottica Solvency 2 Coordinamento, gestione e controllo in materia di riserve tecniche A. Chiricosta Roma, 1 luglio 2014 Agenda Indicazioni dalla Lettera al mercato applicazione
DettagliCittà di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema
DettagliApprovato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013
MODIFICA REGOLAMENTO SULLE MODALITA DI ESERCIZIO DEL CONTROLLO ANALOGO SULLA SOCIETA IN HOUSE PROVIDING. Approvato con delibera A.G. n. 9 del 28/10/2013 Sommario Sommario... 2 Art. 1 - Istituzione del
DettagliSISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE
SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione
DettagliREGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI
REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliComune di San Martino Buon Albergo
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE
DettagliESSERE O APPARIRE. Le assicurazioni nell immaginario giovanile
ESSERE O APPARIRE Le assicurazioni nell immaginario giovanile Agenda_ INTRODUZIONE AL SETTORE ASSICURATIVO La Compagnia di Assicurazioni Il ciclo produttivo Chi gestisce tutto questo Le opportunità di
DettagliRegolamento sull'organizzazione di XY RETE SA ... 2008. 1 Consiglio di amministrazione
Page 1 de 5 Regolamento sull'organizzazione di XY RETE SA... 2008 1 Consiglio di amministrazione Art. 1 Compiti e poteri Al Consiglio di amministrazione spettano ai sensi dell art. 15 degli statuti la
Dettagli*(67,21(,03$77,25*$1,==$7,9,(
3,1,),=,21((21752//2, *(67,21(,0377,25*1,==7,9,( 68//(5,6256(801( 7HVWLPRQLDQ]DGHO*UXSSR%DQFD/RPEDUGD *=DQRQL 0LODQRJLXJQR Struttura del Gruppo Banca Lombarda 6WUXWWXUDGHO*UXSSR%DQFD/RPEDUGDH3LHPRQWHVH
Dettaglidella manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.
L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono
DettagliCOMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
COMUNE DI CASTENEDOLO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 2 del 06.02.2013 1 Articolo 1 OGGETTO
DettagliPolitica per la Sicurezza
Codice CODIN-ISO27001-POL-01-B Tipo Politica Progetto Certificazione ISO 27001 Cliente CODIN S.p.A. Autore Direttore Tecnico Data 14 ottobre 2014 Revisione Resp. SGSI Approvazione Direttore Generale Stato
DettagliRegolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.
Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
Dettagli5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni
Norma di riferimento: ISO/IEC 27001:2014 5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni pag. 1 di 5 Motivazione Real Comm è una società che opera nel campo dell Information and Communication Technology.
DettagliIL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti
DettagliCodice di Comportamento
Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare
DettagliALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE
ALLEGATO 2 FIGURE PROFESSIONALI DI FILIALE IMPRESE INDICE Direttore di Filiale Imprese... 3 Coordinatore... 4 Gestore Imprese... 5 Addetto Imprese... 6 Specialista Estero Merci... 7 Specialista Credito
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Art. 1 Costituzione - Presidenza
Una Società Finmeccanica REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI Art. 1 Costituzione - Presidenza 1. Il Comitato Controllo e Rischi (il Comitato ) è costituito con delibera del Consiglio di Amministrazione
DettagliMAGGIO 82 cooperativa sociale
Organizzazione MAGGIO 82 cooperativa sociale Largo Clinio Misserville, 4/7-00144 Roma (RM) Tel. 06.97746401 Fax: 06.97746399 Web : www.maggio82.it E-Mail : maggio82@maggio82.it Sede legale: Via Laurentina,
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ
REV. 00 pagina 1/4 MANUALE DELLA QUALITÀ Rif.to: UNI EN ISO 9001:2008 PARTE 5: RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE SEZIONE 5.1: FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITÀ SOMMARIO A Impegno della
DettagliREGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE
REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione del Consiglio dei Delegati n. 13 del 30/12/2008 Approvato dalla Provincia di
DettagliIl Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015
Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015 DEFINIZIONE DI BUDGET Il Budget è lo strumento per attuare la pianificazione operativa che l Istituto intende intraprendere nell anno di esercizio
DettagliCoordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA
Coordinamento fra le funzioni del Nucleo di Valutazione e del Presidio di Qualità dell Ateneo di Palermo nell ambito del sistema AVA DOC3/14 Palermo, 7 Luglio 2014 1 1. PREMESSE Prima della definizione
DettagliISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito
ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliINDICE PR 13 COMUNICAZIONE E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ
PAG 1 /7 INDICE 1 SCOPO 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 3 TERMINOLOGIA E ABBREVIAZIONI 4 RESPONSABILITÀ 5 MODALITÀ ESECUTIVE 5.1 Comunicazione verso l'esterno 5.1.1 Utenti dei corsi 5.1.2 Potenziali utenti 5.2
DettagliRegolamento del Comitato Controllo e Rischi di Eni S.p.A.
Regolamento del Comitato Controllo e Rischi di Eni S.p.A. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi di Eni S.p.A. 1 Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 1 giugno
DettagliALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare
1 Premessa e quadro normativo Il Contratto sottoscritto da Equitalia S.p.A. e ha ad oggetto l affidamento dei servizi di implementazione e manutenzione del nuovo Sistema Informativo Corporate - Sistema
DettagliIl Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali
RESPONSABILITA D IMPRESA D.lgs. 231/01 L EVOLUZIONE DEI MODELLI ORGANIZZATIVI E DI GESTIONE 27 maggio 2014 ore 14.00 Il Modello 231 e l integrazione con gli altri sistemi di gestione aziendali Ing. Gennaro
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliREGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
COMUNE DI GAGGIO MONTANO Provin cia di Bologn a REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvat o c on De libe raz ione Giunt a Munic ipale n. 1 5 6 in dat
DettagliCodice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS)
Codice Comportamentale (Delibera 718/08/CONS) Release 3 Gennaio 2010 Pagina 1 di 11 Indice Premessa...3 Obiettivi e Valori...4 Azioni...6 Destinatari. 8 Responsabilità....9 Sanzioni...11 Pagina 2 di 11
DettagliLINEE DI INDIRIZZO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI DEL GRUPPO TOD S S.P.A.
LINEE DI INDIRIZZO DEL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI DEL GRUPPO TOD S S.P.A. (APPROVATE DAL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA SOCIETÀ NELLA RIUNIONE DEL 10 MAGGIO 2012) TOD S S.P.A.
DettagliPiano delle Performance
Comune di Pavullo nel Frignano Provincia di Modena Bilancio di Previsione 2011 Bilancio Pluriennale 2011 / 2013 Piano delle Performance *** Documento sulla compatibilità del sistema di programmazione,
Dettagli1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA
INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO
DettagliLe small cap e la raccolta di capitale di rischio Opportunità per il professionista. Il ruolo del Nomad.
S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Le small cap e la raccolta di capitale di rischio Opportunità per il professionista Il ruolo del Nomad. Marco Fumagalli Responsabile Capital Markets Ubi Banca
DettagliLA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0
LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI 173 7/001.0 LA GESTIONE DELLE INFORMAZIONI IN AZIENDA: LA FUNZIONE SISTEMI INFORMATIVI PIANIFICAZIONE STRATEGICA NELL ELABORAZIONE
DettagliREGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI PARTE I - Disposizioni generali... 2 ART. 1 - Ambito di applicazione... 2 ART. 2 - Circolazione dei dati all'interno dell'università...
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA 2011-2013 Adottato con deliberazione del Commissario Straordinario n. 14 in data 09 maggio 2011 1 1. OGGETTO E OBIETTIVI La trasparenza consiste nella
DettagliQUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA
QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA Caratteristiche generali 0 I R M 1 Leadership e coerenza degli obiettivi 2. Orientamento ai risultati I manager elaborano e formulano una chiara mission. Es.: I manager
DettagliREGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Effetti s.r.l.
REGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA Effetti s.r.l. Approvato all unanimità dagli Amministratori con decisione del 21 aprile 2009 SOMMARIO Art. 1 - Scopo e ambito di applicazione Art. 2 - Composizione
DettagliSistema di gestione della Responsabilità Sociale
PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema
DettagliCITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE
CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE Approvato con deliberazione C.C. n. 30 del 23/02/2011 1 INDICE Titolo I Programmazione e valutazione
DettagliDAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L.
DAMA DEMOLIZIONI E SMONTAGGI S.R.L. D.Lgs 231/2001 Codice Etico 1 INDICE 1. Introduzione Pag. 3 2. Politiche di condotta negli affari Pag. 3 2.1 Dipendenti, collaboratori e consulenti Pag. 5 3. Salute,
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE. Il ciclo della performance
14 REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE Il ciclo della performance APPROVATO DALLA GIUNTA COMUNALE CON DELIBERAZIONE N. 465 REG./.499 PROP.DEL. NELLA SEDUTA DEL 15/12/2010 TITOLO I Programmazione, controllo,
DettagliCOMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.)
COMITATO UNICO di GARANZIA (C.U.G.) REGOLAMENTO di ISTITUZIONE e FUNZIONAMENTO del COMITATO UNICO di GARANZIA (CUG) per le PARI OPPORTUNITA, la VALORIZZAZIONE del BENESSERE di CHI LAVORA e CONTRO le DISCRIMINAZIONI
Dettagli4. GESTIONE DELLE RISORSE
Pagina 1 di 6 Manuale Qualità Gestione delle Risorse INDICE DELLE EDIZIONI.REVISIONI N DATA DESCRIZIONE Paragraf i variati Pagine variate 1.0 Prima emissione Tutti Tutte ELABORAZIONE VERIFICA E APPROVAZIONE
DettagliREGOLAMENTO PROGETTO METANO
REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELL UFFICIO OPERATIVO DELLA CONVENZIONE DI COMUNI PROGETTO METANO Ufficio Progetto Metano - Comune di Torino 1 Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento,
DettagliAIFI. CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo)
AIFI ASSOCIAZIONE ITALIANA DEL PRIVATE EQUITY E VENTURE CAPITAL CODICE INTERNO DI COMPORTAMENTO per Investment Companies di private equity (contenuto minimo) Indice LINEE GUIDA PER L ADOZIONE DEL PRESENTE
DettagliOPERAZIONI STRAORDINARIE
IN BREVE Seges S.r.l., costituita a Trieste nel dicembre 1993, opera nel campo dei servizi reali alle imprese, ha il suo punto di forza nell accogliere al suo interno professionisti di esperienza e dedicati
DettagliREGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA
REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre
DettagliMODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI
MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 marzo 202 OBIETTIVI Ai fini del corretto assolvimento delle funzioni
DettagliPROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE
Pagina 1 di 7 INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ 5. INDICATORI DI PROCESSO 6. RIFERIMENTI 7. ARCHIVIAZIONI 8. TERMINOLOGIA ED ABBREVIAZIONI 9. ALLEGATI
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE BANCA DEL MONTE DI ROVIGO AMBITO DI APPLICAZIONE TITOLO I PRINCIPI GENERALI Finalità del processo di gestione del patrimonio Fondo stabilizzazione
DettagliCOMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)
COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA
DettagliD ISTRUZIONI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO ORGANIZZATIVO, CRITERI E MODALITÀ DI VALUTAZIONE
PROCEDURA DI SELEZIONE PER L AFFIDAMENTO IN CONCESSIONE DELLA GESTIONE DEL SERVIZIO DEL GIOCO DEL LOTTO AUTOMATIZZATO E DEGLI ALTRI GIOCHI NUMERICI A QUOTA FISSA Allegato D ISTRUZIONI PER LA REDAZIONE
DettagliCittà di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013
Città di Minerbio Provincia di Bologna CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio 2011-2013 Approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 78 del 27/07/2011 Premessa Le amministrazioni pubbliche
DettagliRegolamento comunale per la disciplina dei controlli interni
Regolamento comunale per la disciplina dei controlli interni TITOLO I PRINCIPI GENERALI art. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina organizzazione, strumenti e modalità di svolgimento dei controlli
DettagliREGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con delibera di Giunta Comunale n. 22 del 20.04.2011 in vigore dal 26.05.2011 TITOLO
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI
REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLE SEZIONI TERRITORIALI dell AISLA Onlus Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica Organizzazione non lucrativa di utilità sociale Indice Titolo
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliCOMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI
Comune di Castagneto Carducci Provincia di Livorno COMUNE DI CASTAGNETO CARDUCCI Provincia di Livorno REGOLAMENTO SUL SISTEMA DEI CONTROLLI INTERNI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 7 del
DettagliCODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA
CODICE ETICO DELLA SOCIETA ISI ITALIA 1. Premessa ISI Italia srl ( di seguito ISI e/o Società ) adotta il seguente Codice di comportamento al fine di promuovere l insieme dei principi etici a cui la società
DettagliCOMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI. Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013
COMUNE DI CAMINO (AL) REGOLAMENTO SUI CONTROLLI INTERNI Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 3 del 25/1/2013 INDICE TITOLO I PRINCIPI GENERALI... 3 Articolo 1 Oggetto... 3 Articolo 2 Sistema
DettagliCOMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO. Art. 1
REGOLAMENTO DEI CONTROLLI INTERNI COMUNE DI SAN GILLIO PROVINCIA DI TORINO TITOLO I - PRINCIPI GENERALI Finalità e Ambito di applicazione Art. 1 Il presente Regolamento disciplina - in coordinamento con
DettagliDisciplinare del Controllo di gestione
Disciplinare del Controllo di gestione INDICE CAPO I - PRINCIPI E FINALITA ART. 1 Oggetto del Disciplinare pag. 3 ART. 2 Il controllo di gestione pag. 3 CAPO II - CONTABILITA ANALITICA ART. 3- Organizzazione
Dettagli