Assistenza ai ciechi e ai sordi
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- Antonina Monica Antonini
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1 Assistenza ai ciechi e ai sordi Quali modalità, quali diritti? Proposta di Linee guida CONVEGNO Al centro o all angolo studenti con disabilità sensoriali...40 anni dopo Pavia, sala dell Annunciata - 30 giugno Chiara Viola tiflologa della Provincia di Pavia
2 LA STORIA Assistenza e rieducazione La competenza delle Province in materia di assistenza ai ciechi e ai sordi discende dal Regio Decreto del 3 marzo 1934 n 383, il "Testo unico della Legge Comunale e Provinciale", che nel suo art.144 attribuisce specificamente alla Provincia in quanto obbligatorie: le spese concernenti...: Assistenza:... g) assistenza dei ciechi e dei sordomuti poveri rieducabili, in quanto non vi provvedano i consorzi o altre istituzioni autonome."
3 Tali norme, pur piuttosto perentorie, non specificano in alcun modo le garanzie concrete che devono essere assicurate agli aventi diritto: quindi sul territorio nazionale ciascuna Amministrazione sin da allora si è mossa in piena discrezionalità. 3
4 la L.118 del 1971 dà una nuova definizioni dei "mutilati ed invalidi civili", e stabilisce (art.28) che l'istruzione dell'obbligo deve avvenire nelle classi normali, salvo i casi più gravi. Si apre così la strada alle sperimentazioni dei primi inserimenti nelle scuole, il cui fermento culturale ribolliva da tempo. La norma NON riguarda ciechi assoluti e sordi profondi. 4
5 la Provincia di Pavia però, insieme ad altre e supportata dalla locale UIC, fa una scelta all avanguardia: organizza nel 1974 un corso per la formazione di operatori specializzati e sperimenta nel 1975 i primi inserimenti di bambini ciechi nella scuola comune. e il 7 marzo 1975 il Consiglio Provinciale di Pavia, in sessione straordinaria, approva all'unanimità la "riorganizzazione dell assistenza ai ciechi".
6 la L.360 / 76 consente finalmente ai bambini ciechi (ma non ancora ai sordi) la possibilità di adempiere all'obbligo anche "nelle classi ordinarie delle pubbliche scuole" oltre che negli istituti appositi. la L.517 / 77 sancisce l'inserimento degli alunni nella scuola dell'obbligo. Prevede la necessaria integrazione specialistica e i servizi di sostegno secondo le rispettive competenze di Stato o Enti Locali". Così si avvia l'integrazione anche per gli alunni sordi, con la possibilità di scegliere tra scuole speciali e normali, e viene implicitamente abrogata l'esclusione dei gravi.
7 il "Nuovo Ordinamento delle Autonomie Locali" - L.142 / 90 riforma radicalmente le competenze di Comune, Provincia e Regione e abroga definitivamente il testo unico del 1934; stabilisce che spettano al Comune tutte le funzioni amministrative che riguardino la popolazione... nei settori organici dei servizi sociali. Nella Provincia di Pavia il servizio per l'inserimento dei ciechi nella scuola normale rimane l'unica "funzione assistenziale" gestita. Le competenze "alla persona" relative ai bambini sordi, vengono affidate tramite convenzione alle USSL territoriali.
8 La confusione è grande ed anche se la L.142 garantisce la non interruzione dei servizi, in diversi territori le Province cessano di erogarli, causando la preoccupata sollevazione di famiglie, scuole e associazioni. L n.67 / 93, "Disposizioni urgenti in materia sanitaria e socio-assistenziale", dopo tre anni finalmente stabilisce, all art. 5: Le funzioni assistenziali già di competenza delle Province alla data dell'entrata in vigore della L.142 sono restituite alla [loro] competenza, direttamente o in convenzione con i Comuni, secondo quanto previsto dalle leggi regionali... che le Regioni approveranno entro il 31 dicembre 1993.
9 Il D.Lgs , n. 112 attribuisce gli Enti locali la competenza in merito ai servizi di supporto organizzativo del servizio di istruzione per gli alunni con handicap o in situazioni di svantaggio, e all art.139 li demanda alle Province in relazione all istruzione secondaria superiore e ai Comuni in relazione agli altri gradi inferiori di istruzione. La LR. Lombarda n.19 dell agosto 2007 riprende alla lettera il decreto legislativo senza ulteriori specificazioni.
10 La LR. 1 / Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia all art.4 comma 52 trasferisce ai Comuni tutte le competenze assistenziali che la L. 67/93 aveva restituito alle Province ma 3 mesi dopo la LR. 18 /2000 la modifica e nuovamente mantiene in capo alle Province le attività svolte ai sensi... della legge 18 marzo 1993, n. 67
11 LA SITUAZIONE FINO A IERI La Regione Lombardia con la LR n.19 del 2007 Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia all art 6 riprende semplicemente il D.Lgs.112/98. L.R. 3 del 12 marzo 2008 Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona e in ambito sociale e sociosanitario, all art.12, lett. e) specifica che le Province: realizzano interventi a sostegno delle persone con disabilità sensoriali finalizzati all integrazione scolastica.
12 Nelle Province lombarde perciò si esercitano competenze obbligatorie, ma senza che nessun indirizzo specifichi in cosa debbano sostanziarsi gli interventi. Ciascuna Provincia ha quindi finora esercitato le proprie competenze organizzandosi in modo assolutamente autonomo dalle altre, in modo anche molto diverso, e spesso occupandosi in modo e misura molto differenziata di ciechi e di sordi.
13 PROVINCE - DISABILI SENSORIALI * Province persone con disabil. sensoriali n Spesa a.s (a utente) BG (u.) BS (u.) CO (u.) (*dati di Regione Lombardia, rielaborati da Ledha)
14 CR (u.) LC (u.) LO (u.) MB (u.) MI (u.)
15 MN (u.) PV (u.) SO (u.) VA (u.) TOT (u.)
16 In grafico: 600 BG BS CO CR LC LO MB MI MN PV SO VA n studenti con disab.sensoriale costi delle Prov. x n abitanti x kmq estensione del territorio x /04/15
17 LA SITUAZIONE ATTUALE Attualmente è in atto il processo di trasformazione delle Province e di riordino delle loro funzioni istituzionali (L.56/2014 Delrio e segg.). Ad esserne coinvolta sul piano istituzionale è l intera filiera Stato-Regione-Provincia-Comune. La competenza comunque dovrà continuare ad essere svolta dalle Province fino al momento in cui verrà definitivamente chiarito chi dovrà esercitarla. Legge di stabilità permettendo...
18 Una competenza 'per pochi' Secondo il MIUR nell a.s. 2013/2014 gli studenti con disabilità in Italia sono stati , pari al 2,5% dell intera popolazione scolastica. La loro distribuzione è pari all 1,3% nella scuola dell infanzia, al 3% nella scuola primaria, al 3,7% nella scuola secondaria di I grado e al 2% nella scuola secondaria di II grado. Di essi 1,7% ha una disabilità visiva, 2,9% una disabilità uditiva, il 4,1% una disabilità motoria, il 66,7% una disabilità intellettiva e il 24,6% rientra nel parametro della altra disabilità.
19 Una competenza 'specialistica' Quindi difficilmente ad un insegnante capiterà di avere uno studente con disabilità sensoriale in classe, ancora più difficilmente ripeterà la sua esperienza, e ancora più raramente ciò potrà succedere con bambini compromessi nella sfera visiva. Viceversa il grado di specializzazione necessario per dare risposte adeguate a i bisogni è piuttosto alto... Risulta chiaro perciò che il bacino di utenza di tali servizi deve essere relativamente ampio e certamente non coincidere con quello comunale.
20 E' assistenza?.. Cioè?!... è diritto allo studio? dagli istituti assistenziali all'inclusione scolastica è intervento riabilitativo? territoriale precoce e abilitativo è supporto organizzativo del servizio di istruzione? a EELL e Provincia Occorre superare subito la situazione di incertezza perchè si programma per il già da giugno
21 Linee guida prestazionali Non è possibile nè opportuno pensare ad una omologazione degli attuali servizi provinciali, che si sono sviluppati in modi molto diversi tra loro. Potrebbe essere utile un provvedimento-quadro, elastico, che fornisca Linee-guida di tipo prestazionale, volte ad assicurare la adeguatezza dei servizi ai bisogni delle persone cui altrimenti si rischierebbe di ledere i diritti. Magari, appunto, delineandoli.
22 Un'impronta culturale comune Se sono diverse le forme organizzative dei servizi provinciali, risultano invece relativamente omogenei l'impronta culturale e i riferimenti teorici e metodologici dei servizi erogati. Questo comune approccio tende di fatto ad unificare le esperienze provinciali in corso, e oggi ha bisogno di essere sostenuto: per garantirne la qualità e la possibilità di continuità.
23 Contenuti base delle Linee-guida 1. collocazione degli interventi nell ambito del complessivo Progetto individuale in capo al Comune (L.328/00) e in ambito scolasticodell eventuale PEI Piano Educativo Individuale ; - così da mettere al centro la persona e la sua crescita. 2. collegamento operativo integrato con i Servizi sociali, sanitari e riabilitativi di Comuni, PdZ, Asl, A.O. ed altri eventuali Centri specializzati; - così da superare logiche di parcellizzazione.
24 3. impostazione territoriale del servizio, con interventi itineranti presso le scuole; - così da permettere un'osservazione sul campo 4. intervento precoce nei confronti delle famiglie, specie nell arco 0-6 anni del bambino, e 5. raccordo consulenziale con la famiglia per aspetti quali educazione sensoriale, autonomia e sviluppo globale; - per prevenire disagi secondari e favorire la collaborazione educativa
25 6. consulenza psico-didattica nei confronti degli operatori (docenti e non docenti) delle strutture educative e scolastiche di ogni ordine e grado; per sviluppare mentalità e capacità inclusive 7. supporto educativo tramite la presenza quantitativamente appropriata e qualitativamente competente di un assistente all autonomia e alla comunicazione; per supportare aiutando secondo le necessità 8. fornitura di materiale didattico mirato, libri di testo e supporti tecnologici per assicurare pari opportunità nelle attività didattiche e di studio.
26 avendo come riferimento: la Convenzione ONU, L.18/2006, art gli Stati Parti devono assicurare che:... (.b) le persone con disabilità possano accedere su base di uguaglianza con gli altri, all interno delle comunità in cui vivono, ad un istruzione primaria, di qualità e libera ed all istruzione secondaria;... (.d) le persone con disabilità ricevano il sostegno necessario, all interno del sistema educativo generale, al fine di agevolare la loro effettiva istruzione...
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