Le opportunità di Industria 2015

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1 Registrazione presso il Tribunale di Torino n 5992 del Poste Italiane s.p.a Sped. in Abbonam. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO 3/2008 ANNO III NUMERO 3 GIUGNO-LUGLIO 2008 Crescono gli strumenti per innovare in azienda UNI60%, per investimenti e certificazioni Più sicuri in Romania con l appoggio di FCA Aperto un centro servizi a Pitesti Le opportunità di Industria 2015 Entrano nel vivo i bandi per le imprese Union idi.com UNIONFIDI

2 UNIONFIDI SOMMARIO ANNO III NUMERO 3 GIUGNO-LUGLIO 2008 Direttore responsabile Marco Ferrando Redazione Laura Cassera Silvia Maria Ramasso Andrea Zaghi Impaginazione e grafica Giovanna Binello Patrizia Mantovani Stampa AGIT - Beinasco (TO) Editore NEOS EDIZIONI Via Genova, 57, Rivoli (TO) Tel Fax info@neosedizioni.it http: Pag. 3 Pag. 4 Pag. 5 INDUSTRIA 2015, AL VIA I BANDI Incentivi per partnership pubblico-private L ELETTRONICA SPOSA L HI-TECH Buone performance sui mercati esteri per il settore SEMPRE PIÙ SOLIDE LE IMPRESE IN ROSA Boom per le società di capitale con una donna tra i titolari Pag. 6 Pag. 7 INNOVARE È PIÙ FACILE CON UNI60% Nuovo strumento insieme a Unicredit Banca IN ROMANIA SENZA RISCHI A Pitesti il centro di Finindustria, CerTo e Asatecno Registrazione presso il Tribunale di Torino n 5992 del Poste Italiane s.p.a Sped. in Abbonam. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB TO 2/2008

3 LE OPPORTUNITÀ DI INDUSTRIA 2015 Efficienza energetica, mobilità sostenibile e infine tecnologie per il made in Italy. Sono i primi tre bandi nazionali attivati nell ambito di Industria 2015, il maxi disegno di incentivi alle imprese varato nell autunno 2006 dal Governo Prodi, e poi recepito nella Finanziaria Il grande piano è ora all esame del nuovo ministro Claudio Scajola, che ha preannunciato ritocchi ma non cancellazioni: «Saranno sottoposti ha dichiarato in una recente intervista a un rapido vaglio i bandi non ancora pubblicati, per semplificarne le procedure ed estenderne l area di applicazione anche a settori non considerati come l informatica, l aerospazio, il turismo e la tecnologia ambientale». Dunque il piano resta in piedi, e da parte delle imprese l attenzione resta alta. Se non altro perché oltre alle risorse nazionali del Fondo istituito con la Finanziaria 2007 (990 milioni), Industria 2015 si compone anche delle cosiddette «azioni connesse». Si tratta di accordi tra Governo e Regioni da finanziarie con il Fondo aree sottoutilizzate e con i Programmi operativi (alimentati da risorse comunitarie) per complessivi 3 miliardi di euro. Per quest ultima consistente porzione il ministero di Bersani aveva accelerato al massimo le scadenze negli ultimi mesi, dopo la caduta di Prodi, attivando in tempi record la Conferenza permanente con le Regioni. A questo punto, dopo la pubblicazione dei primi tre bandi, il nuovo Governo dovrà decidere se sbloccare le risorse per l Agenzia dell innovazione. Inoltre, c è da completare l iter degli altri due Progetti di innovazione industriale (Pii) previsti da Industria 2015 (tecnologie per i beni culturali più nuove tecnologie per la vita, una doppia misura da 300 milioni totali), il disegno di legge sulla nuova politica industriale varato dal Governo nel 2006 e recepito dalla Finanziaria 2007, che stabilisce le linee strategiche per lo sviluppo e la competitività del sistema produttivo. Intanto, ci sono i primi tre bandi, già pubblicati in Gazzetta ufficiale e destinati a finanziare i progetti di innovazione industriale elaborati nell ambito di efficienza energetica (scadenza 30 giugno), mobilità sostenibile (scadenza 15 luglio) e tecnologie per il made in Italy (scadenza entro il novantesimo giorno dalla pubblicazione in Gu); in totale, ci sono in palio circa 600 milioni di euro: imprese (piccole, medie e grandi), enti di ricerca, università e soggetti finanziari sono chiamati a partecipare ai singoli PII - Progetti di Innovazione Industriale sulla base di specifici inviti lanciati dal Responsabile di Progetto (ad esempio, nel caso della mobilità sostenibile si tratta del torinese Giancarlo Michellone). Le amministrazioni pubbliche nazionali e locali, in particolare le Regioni, possono contribuire prevedendo strumenti di intervento che si affianchino a quello specificatamente previsto per i PII. Nella realizzazione di ogni Progetto, inoltre, il disegno messo a punto dall ex ministro Pierluigi Bersani prevede il raccordo tra Ministero dello Sviluppo economico, Ministero dell Università e della Ricerca e Ministero dell Innovazione nella Pubblica Amministrazione. Sotto il profilo finanziario questo raccordo si manifesta in uno stretto coordinamento tra i fondi per la ricerca e i fondi per lo sviluppo gestiti dai singoli ministeri. Per quanto riguarda le modalità di erogazione dei fondi, di cui potranno beneficiare anche compagini miste pubblicoprivate, non ci sono misure standard: Industria 2015 prevede veri e propri pacchetti di incentivi su misura rispetto alle finalità da perseguire e alle specificità delle iniziative da realizzare. Per maggiori informazioni, consultare il sito Varati i primi tre bandi relativi a efficienza energetica, mobilità sostenibile e tecnologie per il made in Italy 3

4 Settori Produzione in calo ma fatturato ed export in aumento grazie a ricerca e innovazione L ELETTRONICA Produce meno, ma produce meglio l elettronica italiana. Che così vede aumentare sia il fatturato che l export, nonostante gli ostacoli del caro-euro. Situazione emblematica di vizi e virtù del made in Italy quella che sta vivendo questo particolare settore, finito sotto la lente del neonato Osservatorio congiunturale promosso da Anie, la Federazione delle imprese elettrotecniche ed elettroniche aderente a Confindustria, Intesa Sanpaolo e Unioncamere, con la finalità di conoscere e monitorare le tendenze dell industria elettrotecnica ed elettronica italiana. La prima edizione dell osservatorio, realizzata in collaborazione all Istituto Tagliacarne su un campione di oltre 400 imprese operanti nel settore, mostra una filiera capace di contrastare con l innovazione e la ricerca il progressivo ridimensionamento dei volumi. Il risultato è nei numeri: nel 2007 la produzione complessiva delle imprese è risultata in calo (se si guarda ai livelli del 2001 il balzo indietro è del 20%), tuttavia nello stesso periodo il fatturato, al netto dell incremento prezzi, ha messo a segno una crescita del 3,4%, confermando la fase espansiva avviata nei primi mesi del 2005; un ottima performance propiziata dall export, un valore che solo nel corso del quarto trimestre ha registrato un aumento di oltre cinque punti percentuali. «Ci troviamo dinanzi a un chiaro segnale di una profonda ristrutturazione in corso nel tessuto produttivo nazionale ha commentato Guidalberto Guidi, presidente dell Anie. Stiamo assistendo a una trasformazione selettiva del manifatturiero hi-tech, all insegna di innovazione, qualità e nuovi mercati che ha già cominciato a dare i primi importanti risultati». Ma non vale per tutti lo stesso discorso: «Il ridimensionamento della base produttiva nazionale fa ancora notare Guidi ha interessato negli ultimi anni soprattutto le realtà di grandi dimen- SPOSA L HI-TECH sioni presenti nel nostro Paese, mentre i livelli di attività delle piccole e medie imprese sembrerebbero per alcuni comparti aver ritrovato un assetto di marcia, cogliendo opportunità interessanti soprattutto sui mercati esteri». Proprio sul versante dell export, sono state le aziende del Nord Est a mettere a segno la crescita maggiore (+6,3%). Guardando invece alle dimensioni delle aziende, il tasso di sviluppo sui mercati esteri delle piccole imprese risulta analogo a quello delle grandi (+5,6%). Non solo: se gli elettrodomestici, tradizionale colonna portante del made in Italy nel settore dell elettronica, hanno accusato un ulteriore calo per effetto della riorganizzazione nella base produttiva nazionale, si segnala l ingresso di nuovi protagonisti. Fra questi, i produttori di cavi e di tecnologie elettromeccaniche (per la produzione, la trasmissione e la distribuzione dell energia elettrica), forti anche della rilevanza di fattori competitivi non price (specializzazione e personalizzazione), che hanno consentito all Italia di arrestare il perdurante processo di erosione delle posizioni sui mercati esteri, accrescendo la loro quota di mercato sul commercio mondiale. Il successo del comparto trova le sue ragioni nell elevata propensione agli investimenti: più di un impresa su due (il 54% del campione), ha dichiarato di aver effettuato investimenti nel 2007 (con una spesa annua in investimenti in crescita del 18% rispetto al 2006); e la quasi totalità delle aziende l 85% ha dichiarato di avere in corso piani di investimento che interessano il territorio nazionale. 4

5 L anno scorso hanno messo a segno una crescita doppia alla media nazionale. Una crescita non solo di tipo quantitativo ma anche qualitativo, visto che il balzo più significativo è stato quello delle società di capitale. Continua a macinare record l imprenditoria femminile, un fenomeno che ormai anche in Italia ha assunto una valenza strutturale: gli ultimi dati di Unioncamere, aggiornati al 31 dicembre 2007, hanno censito 1,24 milioni di imprese con almeno una donna tra i titolari, su un totale di 5,17 milioni. In pratica, quasi un impresa su quattro (siamo al 24,02%) oggi vede una donna al timone. Ma più del trend, la novità sta nel graduale irrobustimento del tessuto: «Sul bilancio 2007 fa notare l ufficio studi Unioncamere pesa in modo assolutamente determinante la scelta delle neo-imprenditrici di adottare una forma giuridica più moderna e organizzata, come quella della società di capitale». Sì, perché se le imprese individuali registrano una diminuzione netta di oltre 7mila aziende (da 875 a 868mila), società per azioni e società a responsabilità limitata crescono di ben 12mila unità (fino a quota ), contribuendo in misura decisiva a portare in attivo il saldo complessivo annuale; chiudono con il segno più tutte le altre forme giuridiche, tra cui si segnalano le società di persone (quasi 2mila imprese in più, per un totale finale di 243mila). Numeri che la dicono lunga sulla scelta, sempre più frequente, di affidare a un imprenditrice la guida di aziende di dimensioni significative così come sulla capacità delle donne di avviare attività complesse. E un ulteriore conferma arriva dal graduale affrancamento delle imprenditrici dai settori tradizionali; le società in rosa, infatti, non sono cresciute solo nel commercio, nella cura della persona o nell istruzione, ma anche e in modo crescente nei servizi: dai servizi alle imprese (intermediazione immo- Congiuntura LE IMPRESE IN ROSA biliare, informatica, ricerca: +4,5% nell anno), alla ristorazione e all accoglienza (+1,9%), senza trascurare attività più tipicamente maschili come le costruzioni (+7,5%) o i trasporti (+1,8 per cento). SEMPRE PIÙ SOLIDE Dal punto di vista territoriale, l area a più alta concentrazione di imprenditrici si conferma il Mezzogiorno ( imprese, il 26,6% del totale delle imprese attive dell area), seguita dal Centro, dove le imprese femminili sono il 25,2% del totale. In termini assoluti, invece, è il Nord-Ovest (con unità) ad occupare la seconda posizione dopo il Sud. Il primato regionale spetta alla Lombardia (167mila impresa, il 20,6% del totale), seguita dalla Campania (131mila, il 28,5%) e da Sicilia, Lazio e Piemonte, tutte intorno a quota 100mila. Tra le province, in termini assoluti le capitali rosa sono Milano ( imprese), Roma (61.584), Napoli (59.725),Torino (47.809) e Bari (30.530). Rispetto al 2006, chi ha fatto meglio sono state Enna (+8,5%), Roma (+4,5%), Prato (+4,2%), Parma (+2,8%) e Pesaro-Urbino (+2,7%). Una spinta decisiva è arrivata dalle imprenditrici immigrate: le imprese in più con a capo una donna nata in un Paese diverso dall Italia, infatti, nel 2007 hanno contribuito per il 44% al saldo complessivo totalizzato nel corso dell anno; alla fine dell anno scorso erano più di 43mila unità le imprese femminili individuali guidate da donne immigrate, il 9,2% in più del Le cinesi si confermano di gran lunga le più numerose (sono oltre 11mila, in crescita del 16,4% rispetto a un anno fa), seguite escludendo la Svizzera dalle colleghe marocchine (3.451 unità, +14,6% rispetto al 2006). Tra le comunità emergenti, si segnala lo sprint delle imprenditrici albanesi (+26,6%) e di quelle ucraine (+24,1 per cento). Nel 2007 crescita record per le società di capitale con una donna al comando 5

6 Prodotti finanziari PER LE PMI CHE INNOVANO ARRIVA UNI60% Un nuovo strumento con Unicredit Banca per investimenti e certificazioni Con Bipop Carire: importi flessibili e durata fino a 36 mesi Per le imprese di Piemonte, Valle d Aosta, Lombardia e Liguria Ossigeno per scorte e riequilibrio di cassa Cinque milioni di euro per la formazione di scorte e per il rifinanziamento aziendale. A tanto arriva l ammontare dei fondi che Bipop Carire del Gruppo Unicredit ha messo a disposizione degli associati Unionfidi di Piemonte, Liguria e Lombardia durante i prossimi mesi, per l acquisizione di scorte di Bilanci più sani con BPN Widefin Widefin ha l obiettivo di aiutare le PMI a migliorare l equilibrio finanziario attraverso il consolidamento del debito bancario a breve termine, ma anche sostenere gli investimenti rivolti all accrescimento dell innovazione tecnologica presente in azienda e alla certificazione di qualità. Si tratta di un prodotto snello che Unionfidi, con Banca Popolare di Novara, rivolge alle PMI di Piemonte, Valle d Aosta, Si chiama UNI60% e può rappresentare lo strumento cardine per dare nuovo vigore agli investimenti aziendali, soprattutto se legati all innovazione. «Sempre di più spiega Unionfidi il problema delle piccole e medie imprese è quello della crescita dal punto di vista tecnologico e dell innovazione, senza trascurare gli aspetti legati alla formazione del personale. È su questi temi che si concentrano gli obiettivi del prodotto che presentiamo». Da qui, quindi, la creazione di UNI60% che Unionfidi ha progettato con Unicredit Banca per le PMI di tutti i comparti. Le imprese possono accedere a queste risorse se vogliono effettuare investimenti produttivi (da effettuare o già effettuati non oltre i 6 mesi antecedenti alla richiesta), programmi di spesa finalizzati all innovazione tecnologica e certificazione di qualità, operazioni di aumento della produttività, investimenti per la formazione del personale. Ogni finanziamento può arrivare a un importo massimo di 500mila euro (ridotti a 200mila per durate superiori a 60 mesi). La durata del finanziamento varia da 36 a 84 mesi. Il tasso di interesse è calcolato sulla base dell Euribor maggiorato di uno spread che dipende dal rating attribuito da Unicredit all impresa e che quindi varia dallo 0,80% all 1,50%. In alternativa, l imprenditore può scegliere il tasso fisso EUROIRS per tutta la durata, sempre maggiorato dello spread. La garanzia di Unionfidi si estende al 60% dell importo e le commissioni variano anch esse in relazione alla fascia di rating dentro la quale l azienda è collocata. prodotti finiti e materie prime così come per gli interventi per il sostegno del capitale circolante. Molto flessibili gli importi previsti dal pacchetto che possono variare da 40mila a 200mila euro. La durata, invece, dipende dalla finalità del singolo finanziamento e quindi può arrivare fino a un massimo di 24 mesi per la formazione delle scorte e di 36 per il riequilibrio finanziario. Il tasso di finanziamento è legato all Euribor, cui è aggiunto l 1,20% fisso. Lombardia e Liguria. Gli investimenti possono essere stati realizzati fino a sei mesi prima della richiesta del finanziamento che può avere una durata fino a 60 mesi; l importo può variare da un minimo di 50mila a un massimo di un milione di euro, a seconda della finalità. La garanzia prestata da Unionfidi è pari al 50%, ma può essere estesa al 60% e all 80% in presenza dei controgaranti. Il tasso di interesse applicato è pari all Euribor maggiorato di uno spread determinato in funzione del rating che BPN applica all impresa (da 0,80% a 2%). 6

7 PIÙ SICURI IN ROMANIA CON IL SUPPORTO DI FCA Mercati esteri Si chiama FCA GROUP Ital-ro business partners ed è il nuovo centro servizi che Finindustria ha creato in Romania per fornire supporto alle imprese che vogliono intraprendere un attività che guardi ai Paesi dell Est. Collocata a Pitesti nella contea di Arges, in una delle aree più dinamiche del Paese FCA è la naturale evoluzione del Servizio Romania, lanciato nel 2006, che prese spunto dalle esigenze delle imprese socie e clienti di Unionfidi/Finindustria, per poi estendersi successivamente anche ad altre imprese del territorio, con il fine di fornire assistenza e consulenza nel processo di internazionalizzazione. Il nuovo centro servizi è il risultato dell unione di competenze diverse e complementari. Finindustria fornisce alle imprese servizi di consulenza finanziaria e di assistenza all internazionalizzazione, CerTo è attiva nell ambito della certificazione dei sistemi di gestione e dei prodotti, Asatecno offre servizi di consulenza tecnica e per i sistemi di gestione aziendale. FCA Group ha il compito di creare opportunità commerciali e di produzione per le imprese italiane che operano o intendono operare in Romania, fornendo loro tutto il supporto finanziario, amministrativo, legale e contrattuale necessario. Le iniziative di promozione commerciale possono essere congiunte ovvero disgiunte ma sempre basate sulla casa comune creata dai tre partners. Si va dall assistenza nell avvio di collaborazioni commerciali, industriali e tecniche con partner italiani, all organizzazione di business meetings e business tour delle imprese romene in Italia, all avvio di partnership tra istituzioni e associazioni imprenditoriali romene e italiane. «Siamo in grado spiega Finindustria di assistere gli imprenditori a 360 gradi, dall accesso ai fondi strutturali a qualunque problematica di tipo amministrativo, fiscale e gestionale specifico del Paese, compresa anche l assistenza per la certificazione di qualità (preparazione e certificazione)». Tramite questo servizio, l azienda riceve un supporto professionale e competente che coniuga l esperienza e le risorse di Finindustria, CerTo e Asatecno con personale madrelingua specializzato in Italia e direttamente in Romania. Inoltre, a supporto dell investimento, Finindustria può assistere le imprese nel reperimento dei finanziamenti bancari, grazie all intervento in garanzia di Unionfidi. FCA che è stata presentata a Timisoara il 27 maggio scorso, durante un convegno organizzato presso la locale Camera di commercio è quindi in grado di realizzare uno degli obiettivi più importanti per le imprese italiane che vanno all estero, quello di avere un unico interlocutore che consenta loro di concentrarsi sul traguardo della loro iniziativa: la conquista di nuovi mercati e nuove possibilità di crescita. Il nuovo centro servizi di Finindustria, CerTo e Asatecno per le imprese Per maggiori informazioni si può contattare il numero:

8 UNIONFIDI Alessandria Via Lombroso 6 Tel Fax Asti Piazza Medici 4 Tel Fax Bergamo Via XX Settembre 63 Tel Fax Biella Via Bertodano 11 Tel Fax Bra Via Adolfo Sarti 5 Tel Fax Brescia Piazzale Garibaldi 5 Tel Fax Casale M.to Via G. Mameli 10 Tel /319 Fax Cuneo Via Bersezio 4 Tel Fax Genova Via Fieschi 10/3 Tel Fax Imperia Tel Fax Ivrea Corso Nigra 2 Tel Fax Matera Via XX Settembre 3 Tel Fax Novara Via Solferino 2/c Tel Fax Potenza Via Di Giura 1 Tel Fax Verbania Via Sironi 5 Tel Fax UNIONFIDI S.C. Sede Centrale: Via Nizza 262/ Torino Tel Fax info@unionfidi.com

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