Gli apprendenti di italiano L2 all università e le loro abitudini tecnologiche

Transcript

1 Gli apprendenti di italiano L2 all università e le loro abitudini tecnologiche Ivana Fratter 1 e Micol Altinier 2 Abstract. Negli ultimi anni il pubblico del Centro Linguistico di Ateneo dell Università (CLA) di Padova è cambiato conseguentemente ai processi di internazionalizzazione, messi in atto dalle politiche universitarie, e ai recenti accordi con università non appartenenti alla Comunità Europea. Analogamente, le profonde trasformazioni avvenute nella società della conoscenza, con l introduzione sia dei dispositivi portatili sia dei nuovi social network, richiedono che sia fatta luce sul nuovo profilo dei destinatari dei corsi di lingua e al contempo sulle loro abitudini tecnologiche per poter progettare una offerta formativa il più possibile rispondente alle nuove esigenze. L articolo illustra i dati di una indagine condotta su 225 studenti stranieri in mobilità internazionale mettendo a fuoco il profilo di tale tipo di studenti e l uso delle Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione (TIC) per la formazione continua. Parole chiave: TIC, e-learning, apprendimento formale e informale, self-study. 1. L indagine: il questionario e gli informanti Nel II semestre dell a.a presso il CLA dell Università di Padova è stata condotta una indagine su 225 studenti stranieri in mobilità internazionale volta a osservare i loro comportamenti e le loro abitudini tecnologiche relativamente all uso delle TIC nella formazione e nella vita quotidiana. Per l indagine è stato utilizzato un questionario composto da 85 domande volte a raccogliere informazioni sui seguenti punti: biografia linguistica degli apprendenti, esperienze pregresse di studio delle lingue straniere e dell italiano, utilizzo delle TIC per l apprendimento 1. Università di Padova, Italia; ivana.fratter@unipd.it 2. Università di Padova, Italia; micol.altinier@unipd.it How to cite this article: Fratter, I., & Altinier, M. (2015). Gli apprendenti di italiano L2 all università e le loro abitudini tecnologiche. In F. Helm, L. Bradley, M. Guarda, & S. Thouësny (Eds), Critical CALL Proceedings of the 2015 EUROCALL Conference, Padova, Italy (pp ). Dublin: Research-publishing.net. org/ /rpnet

2 Ivana Fratter e Micol Altinier linguistico, esperienze innovative di studio delle lingue con i nuovi dispositivi mobili, utilizzo dei social network e loro integrazione nel percorso di formazione linguistica. I 225 soggetti coinvolti sono stati in prevalenza femmine (68,8%) e il 31,2% maschi con una età media di 24 anni. Si tratta per lo più di studenti partecipanti a progetti di mobilità Erasmus + (52,4%), per l 8,8% di studenti stranieri iscritti all università di Padova, per il 7,04% di dottorandi e per il 3% di ricercatori. Gli informanti provengono da 48 nazioni dell Europa, dell Africa, dell America, dell Oceania e dell Asia. Le nazionalità più rappresentate del campione raccolto sono: spagnola (20%), tedesca (16%), brasiliana (8%), inglese (5,3%), cinese e polacca (8%) e francese (7%). 2. Esperienze innovative di apprendimento Relativamente alle esperienze pregresse di studio delle lingue straniere la maggior parte degli apprendenti conosceva 2 (46%) o 3 lingue straniere (31%) e per l 84% aveva avuto esperienze di studio di tipo tradizionale in classe e, solamente, il 16 % aveva avuto esperienze di apprendimento linguistico di tipo online con un grado di soddisfazione abbastanza buono (68%). L esperienza di apprendimento linguistico online è vista positivamente in particolare per lo sviluppo delle abilità ricettive (ascolto e lettura) ma anche per la gestione autonoma del tempo. Per coloro che, invece, hanno espresso un giudizio negativo sulle esperienze pregresse di partecipazione a corsi online, la ragione principale addotta riguardava la mancanza di contatto faccia a faccia con l insegnante. Tra le esperienze innovative di apprendimento sono state indicate anche quelle di collaborazione online (p.es. e-tandem) tuttavia il numero di informanti che ha avuto delle esperienze di tale tipo è molto esiguo (18%) sembra dunque una pratica ancora poco diffusa, una delle ragioni sembra essere legata alla lentezza e instabilità dei collegamenti di rete. 3. Gli apprendenti sono digital learners? Contrariamente alle attese, alla domanda come preferisci imparare una lingua: online, in presenza, in modalità blended? i dati del questionario mostrano come il 78% degli apprendenti, che pur appartengono alla cosiddetta era digitale, preferiscono apprendere le lingue frequentando corsi in presenza con l insegnante. Le ragioni di tale scelta sono principalmente legate alla possibilità di avere un 178

3 Gli apprendenti di italiano L2 all università e le loro abitudini tecnologiche feedback immediato e mirato al proprio apprendimento, al coinvolgimento emotivo derivante dai corsi in presenza, alla socializzazione con altri apprendenti. I corsi in presenza sono visti come la modalità migliore per lo sviluppo delle abilità produttive e interazionali. Per quanto riguarda invece i corsi blended, essi sono visti come un opportunità per il potenziamento degli aspetti grammaticali della lingua (22,2%). Infine la preferenza dei corsi online è stata data inaspettatamente da un unico informante. Quest ultimo dato è interessante in quanto anche tra coloro che avevano avuto esperienze pregresse di frequenza di corsi online (48%), tra questi la maggior parte 80% ha dichiarato di preferire i corsi in presenza. In sintesi il fatto che i corsi online non vengano considerati come un valore aggiunto alla formazione linguistica porta a riflettere a livello di progettazione dei corsi e sulla scelta del modello pedagogico offerto (Fratter, 2014) che, con ogni probabilità, nonostante l utilizzo di piattaforme di apprendimento di matrice costruttivista, i corsi vengono di fatto confezionati come corsi con un impianto di matrice comportamentista e che al contempo richiedono una grande capacità di organizzazione del tempo di apprendimento e portano anche all isolamento dell apprendente. 4. Materiali e dispositivi preferiti dagli apprendenti Il digitale, grazie alle politiche di mercato, è entrato in maniera massiccia anche nel settore della produzione di materiali per l apprendimento linguistico, infatti l offerta oggi disponibile spazia dalle forme più tradizionali quali il manuale cartaceo di lingua, per passare al libro in formato e-reader per arrivare persino al libro liquido ovvero un libro che si trasforma in colore, caratteri e dimensioni a seconda delle esigenze dell utente stesso. Tenendo conto delle innovazioni nel settore dell editoria e al fine di proporre un offerta formativa aggiornata e adeguata ai bisogni formativi degli stessi utenti, nella presente indagine si è cercato di scoprire quali fossero le preferenze degli apprendenti relativamente agli strumenti per la formazione linguistica; si sono osservati elementi quali la flessibilità dei materiali e le eventuali versioni liquide che riguardano aspetti pedagogici ed elementi legati all aspetto economico quale il costo dei materiali online e cartacei. I dati offrono il seguente spaccato: il 72% preferisce studiare su materiali in formato cartaceo, il 25% su materiali interattivi online e il restante 3% ha scelto come materiale preferito la fruizione del tipo e-reader. Per quanto riguarda l uso degli hardware di questo tipo di popolazione la maggior parte dispone di 1 o 2 dispositivi personali: l 82% computer portatile, il 48% smartphone, il 20% computer fisso e solo il 4% di un tablet. In sintesi i dati 179

4 Ivana Fratter e Micol Altinier mostrano il profilo di una utenza indipendente nel possesso di dispositivi mobili e potenzialmente ricettiva alla modalità Bring YOur personal Device (BYOD) (Fratter, in stampa). 5. Conclusioni: il profilo dell apprendente in mobilità europea Quello che emerge dalla presente indagine è il profilo di un apprendente straniero femmina, con un età media di 24 anni che conosce almeno due lingue straniere e ha fatto poche esperienze di apprendimento innovativo in rete ma che nonostante tutto preferisce studiare le lingue in classe con l insegnante e utilizza la modalità blended come supporto al proprio apprendimento. In conclusione si tratta di digital natives così come delineati da Prensky (2012) in quanto utilizzano la rete, posseggono in genere almeno due dispositivi e hanno almeno un profilo sociale in rete sui più comuni social network (Facebook e Instagram), tuttavia non possiamo definirli degli apprendenti digitali (digital learners) in quanto preferiscono non solo strumenti di studio tradizionali quali il libro in formato cartaceo ma anche il formato tradizionale di corso in presenza; in particolar modo la lingua orale è una necessità sentita molto fortemente da questa tipologia di apprendenti e tale abilità trova il suo naturale sviluppo in corsi in presenza. Riferimenti bibliografici Fratter I. (2014). Il docente di lingue e le TIC: conoscenze, competenze e abilità. In I. Fratter & E. Jafrancesco (a cura di), Guida alla formazione del docente di lingue all uso delle TIC. Le lingue straniere e l italiano L2 (pp ). Roma: Aracne. Fratter I. (in stampa). Il mobile learning e le nuove frontiere per la didattica delle lingue. In D. Troncarelli & M. La Grassa (a cura di). Prensky, M. (2012). From digital natives to digital wisdom: hopeful essays for 21st century learning.. Thousand Oaks, CA: Corwin. 180

5 Published by Research-publishing.net, not-for-profit association Dublin, Ireland; 2015 by Research-publishing.net (collective work) 2015 by Author (individual work) Critical CALL Proceedings of the 2015 EUROCALL Conference, Padova, Italy Edited by Francesca Helm, Linda Bradley, Marta Guarda, and Sylvie Thouësny Rights: All articles in this collection are published under the Attribution-NonCommercial -NoDerivatives 4.0 International (CC BY-NC-ND 4.0) licence. Under this licence, the contents are freely available online (as PDF files) for anybody to read, download, copy, and redistribute provided that the author(s), editorial team, and publisher are properly cited. Commercial use and derivative works are, however, not permitted. Disclaimer: Research-publishing.net does not take any responsibility for the content of the pages written by the authors of this book. The authors have recognised that the work described was not published before, or that it is not under consideration for publication elsewhere. While the information in this book are believed to be true and accurate on the date of its going to press, neither the editorial team, nor the publisher can accept any legal responsibility for any errors or omissions that may be made. The publisher makes no warranty, expressed or implied, with respect to the material contained herein. While Research-publishing.net is committed to publishing works of integrity, the words are the authors alone. Trademark notice: product or corporate names may be trademarks or registered trademarks, and are used only for identification and explanation without intent to infringe. Copyrighted material: every effort has been made by the editorial team to trace copyright holders and to obtain their permission for the use of copyrighted material in this book. In the event of errors or omissions, please notify the publisher of any corrections that will need to be incorporated in future editions of this book. Typeset by Research-publishing.net Fonts used are licensed under a SIL Open Font License ISBN13: (Paperback - Print on demand, black and white) Print on demand technology is a high-quality, innovative and ecological printing method; with which the book is never out of stock or out of print. ISBN13: (Ebook, PDF, colour) ISBN13: (Ebook, EPUB, colour) Legal deposit, Ireland: The National Library of Ireland, The Library of Trinity College, The Library of the University of Limerick, The Library of Dublin City University, The Library of NUI Cork, The Library of NUI Maynooth, The Library of University College Dublin, The Library of NUI Galway. Legal deposit, United Kingdom: The British Library. British Library Cataloguing-in-Publication Data. A cataloguing record for this book is available from the British Library. Legal deposit, France: Bibliothèque Nationale de France - Dépôt légal: décembre 2015.