TECNICA DI MURO INDIVIDUALE:

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1 INTRODUZIONE Lo scopo dell'allenatore deve essere la crescita dell'atleta. Per ottenere questo deve essere in grado, in accordo con la società in cui lavora, di pianificare il lavoro suo e dei suoi collaboratori in un contesto pluriennale, dandosi obiettivi a breve e a lungo termine che dovranno essere verificati puntualmente. Non deve mai mettere le proprie ambizioni davanti alla crescita dell'atleta; ogni movimento, allenamento, consiglio, richiamo, ordine, deve essere fatto pensando al futuro, ricercando la crescita del singolo atleta e della squadra. Non dovrà cambiare il programma per fare bella figura in una partita se questo non porterà dei benefici a lungo termine. L'allenatore ha la responsabilità di elevare la capacità di prestazioni degli atleti, di prepararli tecnicamente, tatticamente, fisicamente e psicologicamente, dando loro la possibilità nel tempo di potersi esprimere al meglio delle loro possibilità. Per una buona prestazione l'atleta deve: - possedere un repertorio dei fondamentali eseguiti con grande padronanza e maestria - sviluppare l'abilità a scegliere la risposta motrice appropriata alla situazione del momento, con la relativa scelta tattica - sviluppare una rapidità nell'individuare i punti di riferimento significativi che rilevino le intenzioni dei compagni e degli avversari - formare un insieme di informazioni associative, ricordandosi dei problemi pratici risolti positivamente in situazioni analoghe - migliorare la velocità di esecuzione dei fondamentali tra loro concatenati - sviluppare la cooperazione ed il sincronismo con i compagni IL MURO La funzione primaria del muro è intercettare l'attacco e respingerlo nel campo avversario. Il muro può essere attivo o passivo Altra funzione importante del muro è coprire una parte del campo per influenzare la direzione di attacco avversario. Il muro è probabilmente il fondamentale più difficile sia individualmente che nel complesso tattico di squadra Il tempo massimo di risposta per un muro su attacco veloce è di 0,14 secondi. Il muro richiede tempi di reazione rapidi e una coordinazione eccellente fra giocatori MURO ATTIVO E PASSIVO Vi sono due tecniche di base: il muro attivo e il muro passivo. Il muro attivo è la tecnica di muro più aggressiva con la quale il giocatore intercetta la palla prima che superi la rete respingendola perpendicolarmente nel campo avversario ottenendo un punto o un cambio palla. Il muro passivo è usato quando lo schiacciatore possiede un vantaggio considerevole sul giocatore a muro, o quando il giocatore a muro e in ritardo o il suo salto e di proposito in ritardo. Nel muro passivo i polsi saranno paralleli rivolti in dietro e rilassati. Gli scopo del muro passivo sono rallentare la velocità della palla, per rinviare in dietro la palla ai propri compagni. Una specifica considerazione deve essere posta nell'organizzazione della difesa a terra. Poiché per il muro passivo non si richiede la massima elevazione la loro discesa è più rapida permettendo loro di assumere parte della responsabilità nel recupero dei pallonetti. Ciò permette alla difesa di assumere un piazzamento più largo. TECNICA DI MURO INDIVIDUALE: POSTURA DI PARTENZA per permettere all'atleta di rispondere velocemente a ogni eventualità che gli si presenti durante il gioco, egli dovrà tenere una posizione di attesa che gli permetta velocità e coordinazione I piedi dovranno essere pari larghi come le spalle, i sui alluci dovranno essere rivolti leggermente verso l'interno e le piante appoggiate a terra. le gambe dovranno essere leggermente flesse circa 60 rispetto alle caviglie per permettere alle ginocchia di essere più avanti degli alluci, le mani alzate con le palme rivolte verso la rete. La schiena sarà eretta La distanza dalla rete dovrà essere di 30, 40 cm. STACCO E SALTO Per saltare a muro dalla posizione di postura iniziale il giocatore dovrà flettere ulteriormente le gambe fino ad un angolo di 90 e piegarsi sulle anche e sui fianchi. Durante questa fase di compressione il giocatore dovrà tenere il busto eretto e gli occhi sulla palla. Il salto sarà verticale e l'atleta cercherà di raggiungere il punto più alto. Dopo lo stacco le sue braccia si allungheranno in un movimento avanti alto che lo porterà nello spazio aereo sovrastante la rete. Per giocatori di bassa statura a volte un pre balzo favorisce l'aumento della elevazione per mezzo della forza elastica così ottenuta

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3 Non sempre pero i giocatori a muro hanno il tempo di caricare ulteriormente quindi dovranno saltare con l'angolo assunto nella postura di partenza. In questa situazione il giocatore dovrà sfruttare solamente la forza concentrica usando i quadricipiti femorali e sfruttando i tricipiti surali in coordinazione con un rapido movimento delle braccia verso l'alto POSIZIONE DELLE BRACCIA E DELLE MANI Durante il salto le braccia dovranno andare avanti alto con un angolo che gli permetto di entrare nel campo avversario. Le braccia saranno tese e parallele con una distanza tra loro che non superi i 20 cm. Questo si ottiene stringendosi nelle spalle. Le dita dovranno essere aperte con i pollici che si tendono uno verso l' altro, le palme rigide a 4,5 cm tra loro. I giocatori non dotati di grande forza dovrebbero tenere le mani vicino e le dita sovrapposte per non incorrere nel rischio di essere "aperti" da un pallone forte. I polsi saranno leggermente piegati in avanti e tenuti rigidi pronti a respingere la palla in situazioni di muro passivo invece i polsi saranno piegati in dietro per poter cosi rallentare la palla senza sporcarla TEMPO SULLA PALLA Il tempo del salto di un giocatore a muro dipende da vari fattori come il tipo di attacco ( I II III tempo) dalla distanza dalla rete della palla, dal tipo di attaccante Per un attacco di I tempo il muro salterà assieme all'attaccante; su palle alte di II e III tempo il muro dovrebbe saltare dopo l'attaccante poco prima che quest'ultimo raggiunga l'apice del proprio salto: per palle vicino a rete il muro dovrà saltare prima, portando le mani sopra la palla; invece se il pallone è lontano dalla rete il muro ritarderà ulteriormente il salto Il tempo del muro dovrebbe essere tale che la palla possa essere intercettata mentre esso è in fase di attuazione al massimo della sua elevazione o poco prima Se il muro viene fatto durante la fase di discesa sarà molto più difficile essere compatti e si avrà minore capacità di controllo. Per giocatori piccoli e consigliato ritardare il muro per ottenere almeno un efficace muro passivo che permetta alla squadra di rigiocare il pallone POSTURA IN FASE DI VOLO All'apice del suo salto il giocatore a muro, appena prima di entrare in contatto con la palla, dovrebbe contrarre i muscoli dell'addome e delle spalle. Questa azione tiene unito tutto il busto fornendo maggiore massa corporea ed aiutandola a resistere all'impatto con la schiacciata CONTATTO CON LA PALLA Le mani una volta arrivati all'apice del salto dovranno essere bloccate. Se le mani saranno messe in modo corretto la palla devierà da esse nel modo e angolo desiderato. Per i giocatori di ala le mani esterne dovranno essere rivolte verso l'interno con una leggera rotazione della spalla e del polso per non permettere il classico mani fuori. Solo se la palla viaggia molto lentamente è consigliato lavorare con i polsi. i giocatori mai dovranno spingere la palla con le braccia perché questo causerà sicuramente fallo di invasione. I giocatori a muro dovranno imparare a porre semplicemente le loro mani in alto contro la direzione della palla schiacciata e tenerle ferme in quella posizione RICADUTA DAL MURO Iniziando la fase di discesa il giocatore deve tirare le braccia in dietro per evitare il fallo a rete e ricadere con le braccia alte. Questo evita, in caso di muro fuori tempo, di tirarsi dietro la palla facendola infilare tra giocatore e rete. L'atterraggio deve essere morbido con entrambi i piedi appoggiando gli avampiedi per migliorare l'azione di ammortizzamento con l'aiuto anche della flessione delle ginocchia Questo atterraggio è indicato soprattutto agli atleti giovani e ai giocatori dotati di elevazione particolare. Con l'aumento del livello di gioco il giocatore a muro su I tempo può scegliere la ricaduta su un piede solo per velocizzare lo Spostamento laterale per il successivo muro. La gamba di appoggio sarà quella opposta alla direzione verso qui dovrà dirigersi il giocatore. Durante la discesa il giocatore a muro dovrà girare la testa verso il proprio campo per riprendere contatto visivo con la palla. Dopo la ricaduta dovrà assumere la posizione per il movimento successivo come richiesto dalla situazione SPOSTAMENTI VERSO LA PALLA Il giocatore a muro è sempre in movimento per centrare l' attaccante avversario o per raddoppiare il muro. Questi spostamenti possono essere fatti con passi accostati, con passi incrociati o di corsa. Per distanze brevi inferiori a 2m sono consigliati i passi accostati, mentre per spostamenti superiori sono consigliati i passi incrociati o la corsa. I passi accostati devono essere fatti sugli avampiedi, durante il passo il piede non deve essere sollevato ma quasi fatto strisciare e non deve mai avvenire la chiusura totale dei due piedi durante il passo. Finito la traslocazione il giocatore assumerà la postura di partenza. I passi incrociati consentono medi e lunghi spostamenti senza perdere mai di vista il campo avversario. La partenza può

4 avvenire sia con un passo laterale, sia con l'incrocio: questo dipende dalla distanza da coprire. L'arrivo sarà sempre a due piedi ricercando la postura di partenza La corsa viene eseguita quando occorre un'alta velocità di Spostamento, come dopo aver eseguito un muro su primo tempo etc. La partenza della corsa avviene sempre con il piede della direzione da prendere (sx per andare a sinistra, dx per destra). La corsa inizia con un passo breve che aumenterà durante il tragitto. Lo stacco finale avrà due possibili esecuzioni: 1) sarà simile a quello della schiacciata e la rotazione sarà durante il volo per non incorrere nel rischi di toccare la rete con le braccia durante il caricamento. Lo stacco dovrà essere dx sx per gli spostamenti a sx e sx dx per gli spostamenti a dx. 2) alla fine della corsa il giocatore dopo aver appoggiato il piede dx o sx dovrà compiere una rotazione per arrivare ad appoggiare il secondo piede parallelo alla rete. Il lavoro di caricamento delle braccia dovrà essere minore per non correre il rischio di finire nella rete. La sequenza di passi per lo stacco è uguale alla precedente La differenza sostanziale tra le due tecniche sta nel fatto che piazzarsi a rete frontalmente richiede maggior tempo che non girarsi in fase di volo pur ottenendo la stessa efficacia. Misurazioni biomeccaniche hanno dimostrato che per gli spostamenti brevi le andature con passi accostati aumentano del 5% la resa in più che utilizzando i passi incrociati o la corsa. Per le grandi distanze la corsa risulta la più rapida oltre ad offrire un aumento medio di 4,6 cm in altezza CONTATTO VISIVO Il giocatore a muro incomincia ad osservare la squadra avversaria dal proprio servizio, il quale influenzerà la ricezione avversaria. Da questo punto dovrà essere attento a capire le possibilità reali del palleggiatore e decidere di conseguenza la soluzione tecnica tattica migliore da eseguire. Quando la palla sarà vicino allo schiacciatore, egli dovrà vedere contemporaneamente la palla ed il braccio alzato dell'attaccante. Ogni giocatore a muro deve tenere gli occhi aperti durante il muro e mantenere il contatto visivo con la palla dopo averlo eseguito. Nella fase di attesa è importante fissare negli occhi l'attaccante avversario per cercare di capire le sue intenzioni e per di intimorirlo. MURO A DUE Nella progressione didattica dell'insegnamento del muro si arriva ad introdurre il muro a due solo dopo aver solidificato tecnicamente il muro singolo e dopo che si è instaurato un rapporto muro difesa efficace e redditizio. Per gli atleti evoluti il muro a due deve essere eseguito in ogni zona del campo Il giocatore laterale è responsabile per la determinazione della posizione del muro, mentre il giocatore centrale si occupa della chiusura. Per il muro centrale i ruoli sono invertiti POSIZIONE DELLE MANI La distanza delle mani dei due uomini a muro deve essere superiore ai 20 cm, esse devono essere allineate e salire assieme durante il muro. Nei muri di ala la mano esterna dovrà essere rivolta verso l'interno del campo, mentre il piano di rimbalzo del giocatore interno dovrà essere assolutamente parallelo o al massimo leggermente rivolto verso l'interno. La penetrazione nel campo avversario dovrebbe essere uguale per non creare un buco soprattutto se ad invadere di più è il giocatore centrale. Al cento entrambi le mani esterne dovranno chiudere verso il centro per evitare di sporcare la palla. DIFFERENZE SOSTANZIALI TRA MURO MASCHILE E FEMMINILE Anche se tecnicamente il muro sia per le donne che per gli uomini viene insegnato nello stesso modo, a causa delle differenze antropometriche e delle capacità condizionali, ci saranno errori tecnici diversi, scelte tattiche diverse che se non curati e preparate fin dai primi anni di attività, difficilmente potranno essere corrette in seguito -Il muro maschile, favorito da una maggiore altezza ed elevazione, ha una chiusura maggiore di quello femminile. Questo nella disposizione tattica della difesa a terra porta a sostanziali differenze Quantificato in gradi la chiusura di un muro maschile, in posto due lascia un angolo libero di solo 25 a confronto dei 44 del muro femminile. In posto tre l'angolo è di 38 mentre quello femminile di 52 f f m mas - Per quanto riguarda il piano di rimbalzo l'uomo avendo una maggiore forza a livello torace riesce a controllare le braccia durante il salto portando direttamente le braccia nel campo avversario.

5 Le donne invece proprio per il problema opposto, durante il salto Hanno una maggiore difficoltà nel controllare e coordinare il movimento delle braccia. Questo causerà un movimento dietro - avanti di queste ultime e porterà a impattare il pallone con un piano di rimbalzo non solido, non uniforme e in movimento, con le relative conseguenze - Negli spostamenti avremmo un diverso andamento del baricentro: graduale abbassamento nel maschile per preparare lo stacco; regolare nel femminile con un caricamento prima del salto. Lo Spostamento maschile eviterà la fase di accosciata, sarà più veloce e con una migliore frontalità; quello femminile avrà una maggiore qualità di salto maschile 1 femminile La diversa altezza della rete e la differenza del gioco di attacco ( più potente nel maschile, più veloce nel femminile) porteranno a scelte tecniche per lo Spostamento diverse. Sicuramente è fondamentale che vengano insegnate tutte e che l'atleta abbia una totale padronanza di esse. Comunque è molto più difficile nel femminile avere muro a due compatto se non su una palla scontata. Questo porta a non avere un controllo per la palla che rimbalza su più braccia. - Altra differenza sostanziale è l'atteggiamento che hanno gli uomini e le donne nell'affrontare il muro. Per gli uomini il muro dà la stessa, o quasi, soddisfazione dell'attacco; questo sicuramente per la maggiore spettacolarità del fondamentale e dalla sua reale resa Per il femminile questo non avviene. Soprattutto nella fase giovanile fino, nei nostri campionati, all'under 18 il muro non è fondamentale nella resa reale del gioco. A volte una buona difesa è più che sufficiente. Non ci sono attaccanti importanti, non esistono medie di altezza interessanti e questo porta a una percentuali di palloni toccati a muro bassissima che sicuramente non aiuterà le atlete ad apprezzare il valore e il risultato pratico del fondamentale. Questo avrà come risultato finale che i pochi palloni toccati a muro saranno affrontati senza determinazione e quindi " mangiati" - Nel maschile il muro a tre viene considerato fondamentale su tutte la palle scontate o su attaccanti di particolare rilievo. Nel femminile invece ne è sconsigliato l'utilizzo vista la non reale resa della azione. - Le tappe di apprendimento per gli uomini e le donne sono diverse TAPPE DIDATTICHE DI INSEGNAMENTO Le donne, rispetto agli uomini, sono avanti nello sviluppo di circa due tre anni, quindi tutte le tappe di apprendimento per i maschi si prolungano. Si è visto che le donne già a 18 anni arrivano alla maturità atletica, mentre per gli uomini bisogna aspettare i 20, 21 anni Partendo dal dato certo che il muro è uno dei fondamentali più difficili da insegnare, viene naturale capire che si deve introdurre il lavoro il più presto possibile. Già nel mini volley si deve insegnare al bambino il rapporto con la rete, il tempo di salto, a capire le traiettorie di attacco dell'avversario. In questo periodo è impensabile pretendere dal bambino la tecnica ma lavorando sulle sue capacità coordinative, lavorando sui suoi ricettori ( esterocettori, propriocettori, enterocettorie) e analizzatori sensoriali ( visivo, propriocettivo, cinestetico, vestibolare) si può introdurre nel modo migliore il fondamentale. E' fondamentale allenare la visione periferica come gli analizzatori cinestetico ( ripetizioni prolungate di movimenti che risultano dalla scomposizione analitica dei fondamentali) e vestibolare. In questa fase non esistono sostanziali differenze di allenamento per i bambini o le bambine. Con l'under 14 bisogna incominciare la diversificazione del lavoro. Gli obiettivi primari nel primo anno di lavoro sono: spostamenti - impostazione corretta del gesto tecnico (caricamento, distensione braccia, controllo mani e corretto piano di rimbalzo)- colpo sulla palla - lavoro sul piano di rimbalzo da fermo - con spostamento - lavorare sul tempo a muro - collegamento muro e difesa lavorando con la rete bassa facendo tutto il lavoro pedi a terra. Nel secondo anno di lavoro bisogna lavorare sul piano di rimbalzo con muro a due - lavorare sul tempo a muro a due - sul collegamento muro difesa con rete regolamentare e attacco in salto Naturalmente queste fasi sono puramente indicative. Con l'avanzare del livello tecnico bisognerà introdurre la specializzazione e la ricerca dell'adattamento della difesa alle diverse situazioni di gioco del muro. Tatticamente il muro a zona è il più indicato per tutti i settori giovanili. L'introduzione del muro a uomo o di altri sistemi di muro deve avvenire solo una volta raggiunto un altissimo tasso tecnico. COLLEGAMENTO MURO DIFESA Il collegamento muro difesa consiste nella ricerca da parte del difensore dello spazio lasciato libero dal muro. E' importante far capire al giocatore a muro che la copertura di una determinata zona ( con di ombra) è fondamentale, quindi la capacità di valutazione e di scelta deve essere allenata. Per il difensore il lavoro deve essere simile, dovrà ricercare la probabile traiettoria di attacco valutando le vere intenzioni dell'attaccante e la zona coperta dal muro.

6 La disposizione tattica della difesa non segue regole rigide, anche se secondo me nella prima fase di apprendimento del muro è consigliata la formazione con la scelta di uno o due uomini a coprire il pallonetto. Con l'introduzione del muro a due invece si può passare alla disposizione più classica con la possibilità di tenere un o in più classico in difesa. difesa muro a uno difesa muro a uno difesa muro a uno difesa muro a uno con schema con schema con schema con schema difesa con muro a due difesa con muro a due difesa con muro a due con copertura pallonetto con copertura pallonetto copertura pallonetto del del giocatore 1 del giocatore di posto 4 giocatore di posto 5

7 DIDATTICA DEL MURO LAVORO SUGLI SPOSTAMENTI da posizione di attesa spostamento laterale di un passo sx e dx da posizione di attesa spostamento laterale un passo con distensione per muro da posizione di attesa spostamento laterale un passo con muro da posizione di attesa spostamento due passi accostati sx e dx da posizione di attesa spostamento due passi con distensione da posizione di attesa spostamento due passi con salto a muro da posizione di attesa spostamento laterale incrociato laterale con distensione da posizione di attesa spostamento incrociato laterale con distensione i primi due esercizi con conclusione salto a muro IN QUESTI ESERCIZI DI SPOSTAMENTO CURARE BENE PARTENZA, DISTANZA DALLA RETE, ARRIVO LAVORO A COPPIE PER RADDOPPIO A MURO: Un atleta lavora come laterale, il secondo chiude il muro dopo uno spostamento a passi accostati, senza salto Stesso esercizio ma con salto a muro un atleta lavora da laterale, il secondo raddoppia dopo uno spostamento incrociato senza salto stesso esercizio ma con salto stesso esercizio, ma il laterale cambia la propria posizione ogni volta obbligando il centrale a modificare il suo spostamento due atleti fanno rincorsa alla schiacciata cambiando sempre la posizione di arrivo della stessa; due a muro lavorano per raddoppiare il muro, con il laterale che si pone frontale alla rincorsa dello schiacciatore stesso esercizio con la palla lanciata dal tecnico volutamente sbagliata per obbligare sia l attaccante che il muro ad adattarsi alla situazione dividere la squadra per linee; il tecnico nell altro campo indica le tre posizioni, la squadra mura e difende modificando la propria posizione in campo è importante in questo esercizio dare delle priorità sia per il muro (diagonale, parallelo) sia per la difesa ( corte, lunghe, raddoppio della diagonale, del lungo linea)

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9 LAVORO PER PIANO DI RIMBALZO Dividere il campo in due con un elastico: una atleta da posizione di difesa si distende e mura un attacco della compagna Stesso esercizio con la chiusura della palla a sx o dx. Per aumentare la difficoltà mettere dei materassini a terra come punto di riferimento a gruppi dopo spostamento laterale lavoro di chiusura e direzione del piano di rimbalzo sia a dx che sinistra a gruppi dopo spostamento incrociato lavoro di chiusura e direzione del piano di rimbalzo sia a dx che a sx a rete su panca posizionarsi per murare attacco della compagna con pallone dato dal Tecnico a rete su panca lavorare sul raddoppio a muro per attacco con palla alzata dal tecnico LAVORO SUL SALTO A MURO Tirare un elastico sopra la rete a una altezza di 15/20 cm superiore e una a una distanza di 10/15 cm. Fare saltare a muro le atlete dovendo passare tre la rete e l elastico senza toccare quest ultimo. Stesso esercizio ma con un pallone che deve cadere a terra nel campo opposto perpendicolare alla rete Sempre con la palla salto a muro dopo spostamento senza toccare l elastico Mettere degli attaccanti su una panca: da posizione di attesa salto e muro Dopo uno spostamento salto e muro Dopo una rincorsa o difesa salto e muro Stesso esercizio riportato sopra ma il muro è a due curando la chiusura Stesso esercizio solo chi raddoppia mura prima al centro NB tutti questi esercizi devono essere fatti per la zona 4,3,2 tre attaccanti un appoggio il palleggiatore in II linea che penetra, tre in I linea nel campo opposto pronti a murare due attaccanti di I linea più una II linea, tre a muro nel campo opposto

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11 RAPPORTO MURO DIFESA attacco da 4 dopo appoggio, muro a due piazzato per diagonale, da zona 6 spostamento e difesa del parallelo attacco da 4 dopo appoggio, muro a due piazzato per parallelo, da 5 lungo per entrare e difendere attacco da 4 in pallonetto o lungo linea, muro piazzato in diagonale, da posto 1 difesa valutando l attacco 4/4 su due campi: solo attacco da 4 con attacco sulla diagonale. Il muro tiene la zona 1 4/4 su due campi solo attacco da 2; il palleggiatore in 3 mura dopo spostamento coprendo il Parallelo 4/4 su due campi solo attacco da 3; la difesa copre le due diagonali 5/5 su due campi: attacco da 4, in difesa il 6 chiude la diagonale, il posto 1 il lungo linea. tiene zona 6 5/5 su due campi: attacco solo 2, in difesa il 6 chiude la diagonale il posto 5 il lungo linea. Il muro che parte da 3 copre la zona 6 5/5 su due campi: attacco solo da 3 con il giocatore di posto 6 che raddoppia la difesa in diagonale nella parte opposta del muro 6/6 su due campi: attacco solo da 4 con muro piazzato sulla diagonale e raddoppio del lungo linea; in alternativa il giocatore di posto 1 in copertura di pallonetto 6/6 su due campi: solo attacco da 4 con muro che tiene il parallelo. Il giocatore di posto 1 corto e 6 in parallelo, giocatore di posto 1 lungo e 6 decide la posizione dove piazzarsi

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