Capitolo quinto METODOLOGIA DELLA RICERCA. Introduzione
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- Giuseppe Palla
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1 Capitolo quinto METODOLOGIA DELLA RICERCA Introduzione I contesti che il bambino frequenta assumono molta importanza nella sua crescita e un ruolo cardine viene riconosciuto alla famiglia e alla scuola. Il termine contesto fa riferimento alle relazioni significative che si vengono a creare a livello di vita quotidiana tra le persone e a cui il bambino contribuisce in maniera attiva (Molinari, Speltini, Dalolio, 2001). Il supporto che si può ricevere dalle relazioni interpersonali è notevole: possono costituire una fonte d aiuto nei momenti difficili e nel comprendere e gestire le proprie emozioni, favorire lo sviluppo di sentimenti di attaccamento e, quindi, incrementare la salute e il benessere individuali (Nota e Soresi, 1997). Oggi, infatti, i bambini sono sempre più al centro di numerose relazioni interpersonali, sia con le figure adulte di riferimento (i genitori e gli insegnanti), sia con i coetanei (Molinari, Speltini, Dalolio, 2001). Per questo sarebbe auspicabile e necessario che la famiglia e la scuola collaborassero tra di loro. Il coinvolgimento dei genitori nelle strutture educative porta questi ultimi ad avere una maggiore fiducia in sé stessi e a sviluppare le proprie risorse e capacità. Questo contribuisce a migliorare la loro qualità della vita (Francescato, Putton, De Gennaro, Cenni, ), elemento tanto più importante, quanto più si considera che un genitore diventa BUON GENITORE nella misura in cui sa darsi tempo per diventare contento della propria vita (imparare a star bene con se stesso), così da avere le energie
2 necessarie per rendersi attento all altro ed espandere il proprio amore per i figli. I genitori che imparano a comunicarsi i problemi e a confrontarsi in caso di difficoltà sembrerebbero avere dei bambini che sono in grado di fornire delle soluzioni adattive e di non fuggire di fronte agli ostacoli. La famiglia, infatti, può influire sullo sviluppo della competenza sociale dei bambini, sia tramite la creazione di un ambiente sociale e relazionale stimolante, sia permettendo al bambino ricche e frequenti interazioni sociali (Nota e Soresi, 1997). Le relazioni di amicizia che i bambini sono in grado di instaurare e conservare influiscono sul loro sviluppo sociale, cognitivo e affettivo, ma richiedono contemporaneamente alcune abilità sociali (Tani, 2000). Un bambino, infatti, gode di una certa reputazione o immagine sociale nel proprio gruppo, derivatagli dai comportamenti messi in atto. Le azioni che il gruppo si aspetta, però, variano in base al sesso e all età del soggetto (Ciucci, Tomada, 1999). Infatti, lo sviluppo sociale implica un cambiamento (non necessariamente un progresso) nel modo di rapportarsi agli altri. A questo proposito, i comportamenti sociali più sofisticati, come l offerta di aiuto, il consolare e la capacità di cogliere le intenzioni degli altri vengono attuati con più frequenza solamente nel corso del secondo anno di vita (Nota e Soresi, 1997).
3 5.1 LA RICERCA Sulla base di quanto sopra, con questo lavoro si è deciso di verificare: 1) se la qualità della vita del padre e della madre è in relazione con le abilità sociali dei figli; 2) se la valutazione delle abilità sociali data dai genitori è in relazione con la valutazione delle abilità sociali data dagli insegnanti; 3) se le abilità sociali dei bambini variano in base all età e al sesso, considerando sia le valutazioni degli insegnanti, che quelle dei genitori. 5.2 I SOGGETTI DELLA RICERCA La ricerca è stata svolta con la collaborazione delle insegnanti e dei genitori di una scuola materna di Scorzè, in provincia di Venezia. Le insegnanti hanno compilato un questionario inerente le abilità sociali dei bambini. I bambini che frequentavano la scuola materna erano 119 (58 maschi e 61 femmine: vedasi tabella 1). Ciascun genitore ha compilato due questionari: uno inerente le abilità sociali dei figli, l altro riguardante la qualità della vita. Delle 117 famiglie interpellate hanno risposto 72 madri (frequenza % 61,5) e 68 padri (frequenza % 58,1).
4 SESSO MASCHIO FEMMINA ETA Frequenza Frequenza % Frequenza Frequenza % 3 anni 17 14, ,1 4 anni 19 15, ,4 5 anni 22 18, ,6 Tabella 1: caratteristiche dei soggetti coinvolti. 5.3 PROCEDURA Ciascuna insegnante ha completato i questionari riferendosi ai bambini presenti nella propria sezione. I questionari dei genitori sono stati consegnati ad ogni famiglia dalla direttrice didattica, in busta chiusa e accompagnati da una lettera, dove veniva spiegato che sarebbero serviti per lo svolgimento di una tesi di laurea in Scienze dell Educazione. 5.4 STRUMENTI DI INDAGINE Al fine di indagare le variabili descritte nelle ipotesi e per procedere con la verifica delle stesse sono stati utilizzati i seguenti questionari. La Scala di Valutazione delle Abilità Sociali (V.A.S.) di Nota e Soresi (1997), che fornisce una misura della percezione e del giudizio degli insegnanti a proposito delle abilità sociali dei loro alunni (vedasi allegato 1);
5 La Scala delle Abilità Sociali Versione per Genitori di Gresham ed Elliott (1990), che fornisce una misura della percezione e del giudizio dei genitori a proposito delle abilità sociali dei loro figli (vedasi allegato 2); La mia vita da genitore di Soresi e Nota (in press), che prende in esame i livelli di soddisfazione nutriti dai genitori (vedasi allegato 3) La Scala di Valutazione delle Abilità Sociali V.A.S. Del presente strumento si è utilizzata la versione per le scuole materne e per il primo ciclo delle scuole elementari formata da 46 item. Lo strumento è composto da una serie di comportamenti sociali verbali e non verbali, che l allievo può indirizzare sia ai coetanei che agli adulti. Tali comportamenti sociali, generalmente, favoriscono l incremento di relazioni positive in ambito scolastico. Le insegnanti, dopo essersi familiarizzate con le descrizioni in esso contenute, dovevano indicare quanto le abilità sociali, di volta in volta presentate, descrivevano il modo usuale di comportarsi di ciascun allievo nell ambiente scolastico. Per fare questo, esse hanno utilizzato una scala di valutazione tipo Likert a 5 punti: 1 = non lo/a descrive per nulla; 2 = lo/a descrive poco; 3 = lo/a descrive abbastanza; 4 = lo/a descrive molto; 5 = lo/a descrive perfettamente.
6 Nelle istruzioni relative a questa prima parte viene spiegato che, sarebbe opportuno, che se qualche comportamento sociale non è stato oggetto, in passato, di intenzionale osservazione vi si dedichi una certa attenzione, nel corso, almeno, di una settimana. Se anche dopo tale osservazione, non si fosse in grado di fornire il proprio giudizio, si dovrebbe astenersi dalla valutazione per quella specifica abilità. Questo, comunque, dovrebbe accadere solo eccezionalmente. In particolare, lo strumento permette di indagare le seguenti componenti delle abilità sociali: abilità facilitanti l instaurarsi di relazioni positive improntate ad assertività, ovvero se il bambino, quando incontra un insegnante e/o un compagno, è in grado di, ad esempio, salutare per primo, guardare negli occhi, iniziare a parlare di sua iniziativa, esprimere le proprie idee o opinioni; abilità di autocontrollo emozionale e di gestione delle situazioni difficili, ovvero se il bambino è in grado di usare un tono di voce adeguato quando parla, di mantenere la calma nelle situazioni conflittuali, di accettare le idee e le proposte diverse dalle proprie, di chiedere scusa agli insegnanti e ai compagni se si accorge di aver sbagliato, ecc. abilità facilitanti l incremento di relazioni d amicizia con i compagni, ovvero se il bambino partecipa ai giochi dei compagni, se richiede il loro aiuto quando è necessario, se si avvicina a loro durante i momenti di pausa.
7 5.4.2 La Scala delle Abilità Sociali Versione per Genitori Ciascun genitore, dopo aver letto attentamente i 49 item riportati, doveva indicare QUANTO SPESSO, negli ultimi due mesi, il proprio figlio ha manifestato alcune abilità sociali. Per fare questo essi hanno utilizzato la seguente scala di valutazione: 0 = mai 1 = qualche volta 2 = molto spesso Lo strumento permette di indagare: i comportamenti di collaborazione relativi, ad esempio, alla capacità del bambino di offrire il proprio aiuto senza che sia necessario chiederglielo, di seguire le indicazioni; i comportamenti assertivi relativi, ad esempio, al presentarsi agli altri, al chiedere informazioni; i comportamenti di responsabilità sociale relativi, ad esempio, alla capacità di comunicare, di portare a termine lavori e consegne; i comportamenti relativi all empatia, quindi, ad esempio, il dimostrare interesse e rispetto per i punti di vista e i sentimenti degli altri; i comportamenti di autocontrollo relativi, ad esempio, al mantenere la calma nelle situazioni conflittuali, al rispondere in modo adeguato alle provocazioni, al discutere le regole in toni pacifici. Nell ultima pagina, i genitori devono utilizzare la stessa scala di valutazione per indicare la frequenza di comparsa di alcuni comportamenti inadeguati relativi, ad esempio, all avere degli eccessi d ira, all agitarsi eccessivamente, al litigare con gli altri, al disturbare lo svolgimento delle attività familiari. Ai fini delle analisi sono stati considerati i punteggi totali.
8 5.4.3 La mia vita da genitore Questo questionario presenta vari aspetti che possono caratterizzare la qualità della vita di un genitore. Ciascun genitore, dopo aver letto attentamente i 48 item, doveva indicare quanto essi descrivono la sua attuale situazione, utilizzando una scala di valutazione tipo Likert a 5 punti. 1 = non la descrive per nulla; 2 = la descrive poco; 3 = la descrive abbastanza; 4 = la descrive molto; 5 = la descrive perfettamente. Questo strumento permette di indagare: la soddisfazione per il rapporto con il partner, i figli e gli altri familiari, riferendosi, ad esempio, al grado di soddisfazione per come si svolge la comunicazione familiare, per come si viene considerati in famiglia; la presenza di supporto e sostegno in ambito familiare, riferendosi al fatto di sapere a chi rivolgersi nei momenti di difficoltà e di percepire che c è qualcuno che ci può fornire il suo aiuto; la soddisfazione per il lavoro svolto, quindi per la possibilità di arricchimento personale in quest ambito e per come si riescono ad equilibrare gli impegni lavorativi e familiari; la soddisfazione per la situazione economica, quindi per i propri guadagni, per il fatto di poter decidere come spendere il proprio denaro e quanto spenderne; la soddisfazione per il proprio grado di autodeterminazione, ossia per la possibilità di esprimersi, di prendere delle decisioni in modo
9 autonomo, di organizzare alcuni momenti di vita quotidiana e alcuni angoli della casa; la soddisfazione per il rapporto educativo con i figli, ossia per l educazione a loro data, per come stanno crescendo, per come si riesce a seguirli nelle attività scolastiche, nonché per la quantità di tempo che si riesce a dedicare a sé stessi; la soddisfazione per il rapporto con la comunità e i servizi presenti nel proprio territorio, in particolare per i rapporti instaurati con le varie figure educative che circondano il proprio figlio e per le scuole e i servizi sanitari presenti nel proprio territorio; la soddisfazione per il proprio ambiente di vita, quindi per i rapporti con i vicini, per la sicurezza e tranquillità percepite nel proprio quartiere e nella propria casa, per come si sta svolgendo la propria vita, per la percezione di poter affrontare le varie difficoltà e per la valutazione complessiva della propria vita.
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