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1 APPROFONDIMENTO ORGANIZZAZIONE Iniziativa Comunitaria Equal II Fase IT G2 CAM Futuro Remoto Approfondimento Il processo logistico ORGANISMO BILATERALE PER LA FORMAZIONE IN CAMPANIA

2 Il processo logistico Conoscenze La nascita del pensare logistico può essere fatta risalire ai primi abitanti della terra, quando i primi nuclei familiari che si costituirono, accumulavano cibo nelle caverne, in certi periodi dell anno, per sopravvivere ai rigori dell inverno, il loro comportamento era un esempio, anche se molto elementare, di controllo delle giacenze. L importanza della logistica nel campo militare è sottolineata dal fatto che l esito di molte guerre fu determinato dalla maggiore efficienza, dimostrata dall apparato logistico di uno dei belligeranti, nell assicurare i necessari rifornimenti alle proprie truppe. Non si dimentichi che le conquiste di Alessandro Magno e di Napoleone furono arrestate da problemi di approvvigionamento e che la mancanza di petrolio fu il classico granello di sabbia che fece inceppare la macchina bellica tedesca durante la seconda guerra mondiale. In effetti, lo stesso generale Eisenhower riconobbe che il fattore determinante della vittoria delle forze alleate fu la superiorità logistica. L applicazione della logistica in campo industriale è molto più recente. La logistica ha avuto, infatti, una significativa evoluzione solo negli ultimi anni il che ha portato ad un aumentato dell importanza all interno della gestione d impresa. Non esiste un univoca definizione di logistica. Essa è stata definita, in gergo militare, come il complesso di tutte le attività volte all organizzazione ed al coordinamento dello spostamento di uomini, materiali e mezzi ai fini militari. Con l affermarsi della logistica in campo industriale essa è stata definita come l attività di trasporto e di magazzinaggio, all'interno di un'azienda o anche come l attività in grado di assicurare il prodotto giusto, al posto giusto, nel momento giusto, al cliente giusto, al costo giusto. Il processo di definizione non si è mai arrestato ed è tutt ora in atto. Tra le definizioni più interessanti non vanno dimenticate quella dell A.I. LOG del 1978 che definisce la logistica aziendale come l insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell azienda i flussi dei materiali (e delle relative informazioni) dalle origini, presso i fornitori, fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post vendita e quella del Council of Logistic Management che la definisce come il processo di pianificazione, implementazione e controllo dell efficiente ed efficace flusso e stoccaggio di materie prime, semilavorati e prodotti finiti e delle relative informazioni dal punto di origine al punto di consumo con lo scopo di soddisfare le esigenze dei clienti. 2

3 Competenze In sintesi la logistica si occupa di pianificare, realizzare e controllare i flussi fisici dei materiali ed i relativi flussi informativi, dal punto di origine a quello di destinazione. Queste tre attività possono essere distinte secondo tre fasi interrelate, riguardanti l approvvigionamento, la trasformazione e la distribuzione fisica (Figura 1). Figura 1. Il processo logistico Approvvigionamento Trasformazione Distribuzione fisica IMPRESA INDUSTRIALE Fornitore Magazzino materie Stabilimento Magazzino prodotti finiti Cliente Flusso fisico dei materiali Flusso delle informazioni L approvvigionamento (logistica in entrata) consente all impresa di acquisire dai fornitori materie prime, semilavorati e parti componenti, al fine di averne l effettiva disponibilità in stabilimento nei modi e nei tempi richiesti dal processo produttivo al minimo costo possibile Durante la fase dell approvvigionamento, la logistica segue il flusso dei materiali in lavorazione, assicurandone la tempestività ed economica utilizzazione nelle varie fasi del processo produttivo, fino alla collocazione dei prodotti finiti nel relativo deposito. La distribuzione fisica (logistica in uscita) assicura il trasferimento materiale dei beni al cliente. Nell impresa industriale essa prende avvio dal magazzino dei prodotti finiti e termina con la loro consegna, a seconda ei casi, al distributore o all utilizzatore finale. La gestione delle attività deve minimizzare i costi necessari a raggiungere un determinato livello di servizio, ovvero massimizzare quest ultimo entro un prefissato livello dei costi. Questi obiettivi portano necessariamente ad una rivalutazione di questa funzione 3

4 nell ambito del complessivo sistema di impresa ed un sostanziale ampliamento dei suoi contenuti. Varie e complesse sono, pertanto, le attività all interno del processo logistico. Tali attività differiscono anche in base alla fase del processo (Figura 2). Figura 2. Le attività del processo logistico Logistica Decisioni tempi e quantità Emissione ordine Gestione magazzini Piano produzione Controllo avanzam. Calcolo fabbisogni Gestione ordine Gestione magazzini Pianific. consegne Trasf. tra magazzini Approvvigionamento Gestione Scorte MMPP, Semilav., Confez. Programmazione produzione Gestion e Scorte Prodotti Finiti Distribuzione Per garantire i flussi fisici ed informativi nelle fasi di approvvigionamento, trasformazione e distribuzione si rende necessaria l integrazione delle attività necessarie e il coordinamento tra le diverse aree gestionali coinvolte, dall acquisizione delle materie prime alla consegna dei prodotti ai clienti. La logistica si interfaccia, pertanto, con una serie di altre funzioni aziendali quali la funzione acquisiti, produzione, marketing, vendite generando varie aree di sovrapposizione. In queste aree si accentuano i problemi di coordinamento tra le diverse funzioni aziendali, i cui rapporti si caratterizzano sempre dalla contemporanea presenza di elementi cooperativi e conflittuali. Il problema principale riguarda il grado di autonomia da attribuire alla logistica e dalla possibilità di considerarla come un centro di costo a sé stante. Le soluzioni organizzative possono mutare in funzione di una serie di variabili quali il modello di impresa, le modalità del processo produttivo, l importanza delle funzioni di approvvigionamento e di distribuzione all interno del contesto economico. Per quanto concerne specificamente la struttura organizzativa si possono considerare due modelli estremi, tra cui possono esistere varie configurazioni intermedie che assicurano diversi gradi di integrazione operativa. Il primo modello, sempre meno diffuso nelle realtà organizzative di maggiori dimensioni, si caratterizza per il frazionamento delle attività logistiche tra le diverse aree funzionali. Questo modello organizzativo si caratterizza per l assenza di una direzione 4

5 logistica, ovvero, se presente, risulta collocata alle dipendenze di altre funzioni e con responsabilità legate solo ad una delle tre fasi precedentemente descritte. All altro estremo si colloca l organizzazione che presenta la direzione logistica posta alle dirette dipendenze della direzione generale. In questo caso le responsabilità della direzione logistica concerne l intero flusso fisico-informativo dall acquisizione delle materie prime alla consegna dei materiali. Il modello evoluto si sta sviluppando grazie alla diffusone dei sistemi informativi in tempo reale. Questa tipologia di organizzazione, se correttamente adottata, può agevolare l interscambio tra le diverse fasi comportando un miglioramento del livello di servizio e dell efficienza operativa. Il processo evolutivo che ha riguardato la logistica negli ultimi anni ha portato a far si che essa non si occupi più solo della gestione dei magazzini, ma che assicuri il flusso dei materiali e delle relative informazioni, lungo l intero ciclo operativo dagli approvvigionamenti alle vendite. Ne comporta che essa non può essere considerata esclusivamente come centro di costo, ma quale funzione creatrice di valore economico e, pertanto, determinante sul piano delle strategie aziendali. La logistica, in particolare, può contribuire all accrescimento del valore di un bene attraverso la creazione di utilità di tempo e di luogo. Per il cliente un bene può avere un valore differente se non è disponibile nel momento e nel posto in cui necessita. La logistica crea valore attraverso il differenziale positivo tra il valore utile prodotto per il cliente e il totale dei relativi costi. Il rilievo strategico della logistica è cresciuto quale strumento di efficienza e di efficacia del processo operativo non solo all interno della singola impresa, ma anche nei rapporti di filiera 1 con fornitori e clienti. In tal senso si parla di logistica integrata proprio per indicare i rapporti intercorrenti tra i diversi attori della filiera che mirano a favorire in maniera determinante l interazione tra industria e mercato, agevolando l interscambio dei flussi fisici ed informativi con la domanda. Essa, infatti, grazie all impiego delle moderne tecnologie, consente di ridurre i tempi, i costi e gli errori nel ciclo operativo tra l emissione dell ordine e la consegna della merce, migliorando il trade-off tra il livello di servizio e i relativi costi. La logistica è divenuta, pertanto un area strategica nei rapporti di canale, dove un approccio di natura cooperativa appare indispensabile per lo scambio di informazioni, utile a migliorare il servizio, e per la definizione di accordi circa le modalità di svolgimento delle 1 La filiera ricomprende la catena degli operatori che partecipano alla realizzazione di un certo bene. 5

6 attività, in modo da eliminare le operazioni inutili, ridurre i costi e abbreviare i tempi di esecuzione. Bibliografia di riferimento Caputo M. (a cura di) (1998), Organizzare la logistica per l Efficient Consumer Response. Risultati di una indagine empirica nell industria di marca dei beni di largo consumo, Cedam, Padova. Dallari F., Introduzione alla logistica industriale, Liuc Università di Castellanza. Resciniti R. (2000), Il governo dell integrazione logistica. Tendenze evolutive nel canale distributivo, ESI, Napoli. 6

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