Elementi di antropologia filmica

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1 Teresa Biondi Elementi di antropologia filmica L approccio psico-antropologico nella scena cinematografica Meti edizioni

2 Teresa Biondi Elementi di antropologia filmica L approccio psico-antropologico nella scena cinematografica 2012 Meti Edizioni via Alessandro De Stefani, Roma info@metiedizioni.it - Isbn a edizione: giugno 2012 Ristampa Anno Crediti fotografici L editore resta a disposizione degli aventi diritto che non è stato possibile rintracciare, dichiarandosi fin d ora disposto a revisioni in sede di eventuali ristampe e al riconoscimento dei relativi diritti ai sensi dell art. 70 della Legge n. 633 del 22/04/1941. In copertina: fotogramma da La terra trema (1948) di L. Visconti. tutti i diritti riservati è vietata la traduzione, la memorizzazione elettronica, la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico senza il consenso scritto dell Editore. L illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell art. 171 della Legge n. 633 del 22/04/1941

3 Prefazione Questo libro presenta i film in una prospettiva di studio psico-antropologica, spiegandone i particolari potenziali emici ed etici insiti nella comunicazione cinematografica ed espressi nella sua più ampia prospettiva narrativa delle diverse cinematografie nazionali, in grado di riflettere nella rappresentazione filmica sia gli aspetti olistici e generici di una cultura, o di un modello culturale, sia quelli più singolari e peculiari che ogni singola opera riproduce in modo particolareggiato come ad esempio i tratti e le qualità dei diversi caratteri nazionali dei popoli o di un particolare gruppo etnico riprodotto nel film; nonché, va precisato che ogni singola opera rispecchia la cultura stessa dell autore e il suo particolare punto di vista (poetica o filosofia dell autore) su quanto rappresentato/narrato, realizzando una testimonianza unica e importante del modo di interpretare la realtà storica e sociale da parte di uomini che osservano altri uomini e gli ambienti nei quali questi vivono, proponendone delle sintesi (film) che, in tal prospettiva di analisi psico-antropologica del profilmico osservato, esprimono sempre un pensiero critico e raccontato attraverso il linguaggio cinematografico, mezzo privilegiato della comunicazione della vita umana in quanto capace di catturarla nella sua essenza vitale grazie ai potenziali antropomorfici della forma cinematografica visiva o audiovisiva (cinema muto e sonoro). Lo studio quì proposto nasce nel contesto dei miei insegnamenti di antropologia filmica tenuti all Università di Modena e Reggio Emilia qualche anno fa, dove tuttora insegno annualmente in un seminario sul tema per il Master transculturale nel campo della salute, del sociale e del welfare, e intende illustrare i pontenziali psico-antropologici di alcuni film della storia del cinema che sin dalla loro ideazione hanno perseguito l intento di riprodurre immagini e suoni in grado di rappresentare l uomo vivente (in termini more-

4 6 Teresa Biondi niani, cfr. pp ) inserito nel suo mondo sociale e sempre frutto, in ogni suo aspetto comportamentale, tanto oggettivo quanto psichico, della cultura nella quale egli svolge la sua vita e forma la sua personalità e la sua stessa cultura. Dopo un aver esposto un breve quadro d insieme, che per dovere storico parte dal primo cinema, distinguendo la finzione dal documentario e dal film etnografico e presentando in modo molto sintetico il contesto cinematografico nel quale prende vita l idea di usare la rappresentazione filmica per narrare temi antropologici o la complessità culturale degli uomini e dei popoli che determina le specificità di ognuno e delle genti, nonchè anche l uso del mezzo filmico nella ricerca sul campo, l intento principale di questo studio è quello di spiegare in che modo, al di là dell intento scientifico o nonscientifico del narrato, alcune opere consentono di conoscere le culture attraverso le cinematografie nazionali e i generi della narrazione filmica presento un analisi del cinema italiano del dopoguerra che nasce dalla pratica filmica neorealista e si evolve, nel rispetto della pratica del cinema del reale, in veri e propri generi del racconto dei caratteri nazionali degli italiani permettendo anche di conoscere lingue nuove, comportamenti ed espressioni tipiche di modelli di vita che mutano da cultura a cultura e che spesso rappresentano l unico contatto possibile tra lo spettatore e quel tipo di conoscenza rappresentata, favorendo la convergenza e il dialogo tra le differenze in una prospettiva aperta all interpretazione personale che gioca un ruolo propositivo nella formazione di una coscienza interculturale dei singoli uomini-spettatori, aprendo la strada a una comunicazione interetnica che sin dalle origini della storia dei film si è distinta quale mezzo privilegiato per la conoscenza dell altro e di tutto quanto sconosciuto, anche in relazione a uomini e genti della stessa cultura o etnia di appartenenza.

5 L antropologia filmica: disciplina o pratica cinematografica? 1. Elementi storici: dalla nascita del cinema all antropologia filmica Lo sguardo su altri uomini riprodotto attraverso l occhio meccanico della macchina da presa durante tutta la storia del cinema ha prodotto un grande patrimonio di documenti visivi e audiovisivi delle diverse culture del mondo oggi a disposizione di tutti grazie a tecnologie elettroniche e digitali quali dvd, computer, tablet, telefonini e altri mezzi che consentono la visione di un film o di un filmato in qualsiasi momento e in qualsiasi posto del mondo raccontandole nei contesti originali e nei momenti storici circoscritti alla produzione dell opera e al singolo caso narrato; e nella più ampia prospettiva temporale (storica), i film sono stati anche in grado di riflettere i tanti cambiamenti avvenuti in merito agli stessi soggetti narrati o comunque all interno di uno stesso modello culturale inglobante (cinematografia nazionale), che oggi si possono desumere dalle tante opere realizzate in diversi momenti della storia del cinema. I singoli film, quindi, espressioni della cultura di tipo diretto in quanto essi stessi sono prodotti della cultura materiale e manifatturiera dei singoli popoli e indiretto in quanto rimandano sempre al più vasto contesto sociale e culturale nel quale è nata l idea filmica e in cui si è svolta poi la successiva lavorazione dell opera fino alla sua distribuzione, costituiscono sempre delle simulazioni di modelli culturali inglobanti l agire e il pensare degli uomini in un determinato spazio-tempo, spec-

6 8 Teresa Biondi chio di contesti predefiniti riconoscibili nelle loro più precipue caratteristiche sociali e antropologiche, quali ad esempio la nazione di origine, una data popolazione o dato gruppo o categoria sociale, ecc., riprodotti da uno sguardo analitico (osservazione) sulla cultura/culture che nasce a sua volta dalla cultura stesssa di chi crea l opera: l autore/osservatore. Cosicchè ogni film, in quanto medium della comunicazione di massa dalle grandi capacità persuasive e inculturative, induttive di svariati significati dai potenziali semantici intermulti-culturali, ri-produce forme e modelli virtuali di una cultura e della più vasta conoscenza dei tanti saperi e delle diverse discipline che l uomo studia per comprendere la sua evoluzione, espressioni e simulazioni sintetiche di modi e linguaggi espressi dalla stessa capacità di narrarsi e (auto)rappresentarsi attraverso sguardi analitici che assumono aspetti e prospettive volontariamente particolareggiate l uomo è sempre il soggetto principale di ogni film, a prescindere dal significato dell opera che è dato invece dalle azioni compiute da esso che il film narra, che seguono intenzioni a volte psicologiche, altre volte antropologiche o sociali, o di altro tipo disciplinare afferenti a tutti i possibili campi in cui si esprime la multiforme e polisemantica cultura umana. I film nascono proprio dai differenti modi di guardare, percepire ed elaborare la cultura (l atto filmico è per tale motivo uno sguardo culturale sugli uomini e sul mondo), riproducendola e narrandola in testi visivi, o audiovisivi, che producono a loro volta nuova cultura (e multi-cultura), pensiero, comportamenti e tanti altri differenti contenuti della conoscenza umana, in quanto ogni film è a sua volta guardato, percepito ed elaborato da ogni singolo spettatore, a livello conscio e inconscio, a seconda delle sue conoscenze e della sua stessa cultura, e in tal modo appreso come conoscenza data e acquisita di fatti, azioni, emozioni e quant altro vissu-

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