Ottobre 2013 Gruppo di lavoro BMTI per la realizzazione dell Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva

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3 Gruppo di lavoro BMTI per la realizzazione dell Analisi trimestrale sui prezzi e sul mercato dell olio di oliva Gianluca Pesolillo (responsabile documento), Luca Crocenzi (responsabile mercato telematico dell olio di oliva), Giampaolo Nardoni, Carla Bologna, Sara Bergonzi, Rossella Lotito. 2

4 Indice 1. Il mercato nazionale Il mercato olivicolo in Italia Le aspettative degli operatori (ottobre dicembre 2013) Analisi dei prezzi L andamento del FINC dell olio di oliva Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Il mercato internazionale Il mercato olivicolo internazionale MFAO Il mercato dei futures dell olio di oliva spagnolo Import Export Approfondimento normativo Export nei paesi BRICS

5 1. Il mercato nazionale 4

6 1.1 Il mercato olivicolo in Italia Il terzo trimestre del 2013 ha mostrato un mercato dell olio di oliva sostanzialmente stabile, con i prezzi all ingrosso delle principali varietà di olio scambiate sul mercato nazionale che hanno registrato dei ribassi, di entità comunque contenuta. L attenzione degli operatori si è rivolta progressivamente alla nuova campagna olearia 2013/14 e di conseguenza si è assistito ad un rallentamento degli scambi. A tale proposito, le informazioni raccolte presso gli operatori (paragrafo 1.2) fanno emergere la possibilità che a livello produttivo la nuova campagna possa essere inferiore alle attese in termini produttivi, sebbene le condizioni climatiche riscontrate ad ottobre (temperature elevate) contribuiscano a rendere il quadro nazionale molto incerto. Circa l andamento dei prezzi all ingrosso, i valori dell olio extravergine nazionale (acidità 0,8%), monitorati attraverso il FINC (vedi grafico 2.1), hanno evidenziato un trend lievemente decrescente nel terzo trimestre del Complessivamente, il valore dell olio extravergine è diminuito nel corso dei tre mesi in esame del 3,7%, passando dai 3,23 /kg di fine giugno ai 3,10 /kg di fine settembre. Per effetto dei rialzi avvenuti la scorsa estate, la variazione tendenziale, pur mantenendosi positiva, si è progressivamente ridotta nel corso del trimestre, attestandosi a +4,7% a settembre. Anche per i valori dell olio vergine d oliva (paragrafo 2.4) si sono osservati dei cali sulla maggior parte delle piazze monitorate. Sulla piazza di Perugia il prezzo a settembre si è attestato su un valore medio di 2,53 /kg. Livello simile sulla piazza di Bari: 2,55 /kg. Come per l extravergine, le variazioni tendenziali hanno subìto nell arco del trimestre un sensibile peggioramento, attestandosi in territorio negativo sulle piazze di Roma e Sassari. Ancora positivo, invece, il confronto anno su anno sulle piazze di Bari e Perugia. Andamento in calo anche per l olio di sansa di oliva (vedi grafico 2.2), con i prezzi scesi da 1,82 /kg dell ultima settimana di giugno a 1,74 /kg di fine settembre, cedendo il 4,3%. Anche per questa varietà il confronto anno su anno, pur mostrandosi positivo, ha accusato una riduzione durante il trimestre (da +43,2% di luglio a +12,6% di settembre). I prezzi al consumo dell olio di oliva (fonte Istat) hanno invece attraversato nel terzo trimestre dell anno una fase di stabilità (tabella 2.1). Rispetto allo scorso anno, invece, la variazione ha assunto segno positivo, incrementandosi leggermente durante il trimestre (da +5,1% di luglio a +5,8% di settembre). Sul fronte degli scambi con l estero (paragrafo 3.3), i primi sette mesi del 2013 hanno mostrato una dinamica a due velocità, con una riduzione dei volumi scambiati di olio di oliva e sansa rispetto allo stesso periodo del 2012, a fronte di un aumento dei relativi valori. In particolare, le spedizioni oltre confine hanno accusato una flessione anno su anno del 7,3%, dipesa dalla contrazione della domanda dei principali clienti (Stati Uniti, Germania, Francia). Forte calo anche per le quantità di prodotto spedito in Cina ( 25,6% anno su anno). In controtendenza l export italiano verso la Spagna, che ha beneficiato di un aumento della richiesta come conseguenza della scarsa produzione iberica nell annata 2012/13. Anche sul fronte delle importazioni si osserva un calo dei volumi ( 22,2%), dovuto alla marcata contrazione degli arrivi di olio spagnolo ( 59%), compensato solo in parte dal raddoppio dei volumi derivanti dalla Grecia. Sempre positivo il saldo della bilancia commerciale (+86,4 milioni di euro), sebbene in leggera riduzione rispetto ai primi sette mesi del 2012 (93,3 milioni di euro). 5

7 1.2 Le aspettative degli operatori (ottobre dicembre 2013) Il comparto olivicolo si avvia verso il termine di un annata contraddistinta da un recupero nei prezzi rispetto alla campagna , pur senza grandi movimentazioni nelle compravendite di prodotto. Allo stesso tempo, si prepara ad una nuova campagna olearia caratterizzata da condizioni climatiche particolari che non sempre hanno favorito la crescita ottimale dell olivo. Come illustrato nello scorso numero di luglio, il mercato non si è contraddistinto per una particolare vivacità nelle operazioni di scambio: la situazione economica e di incertezza generale hanno sicuramente rappresentato un freno nelle intenzioni di molti operatori. Anche l andamento delle negoziazioni e dei relativi valori di compravendita si sono caratterizzati, per un lungo tratto della campagna, per atteggiamenti di attenzione e staticità dei prezzi. Da un punto di vista dei valori rilevati nei listini, inoltre, il mercato ha raggiunto il suo apice nella primavera, per poi mantenersi stabile, nella sostanza, sino a tutto il periodo di agosto. Si sono registrate anche delle oscillazioni, che tendenzialmente erano orientate ad un rientro dei valori dei prezzi, ma si trattava di cambiamenti minimi che non andavano ad intaccare la sostanza dell andamento. Solo a Settembre, infatti, si sono iniziati a intravvedere i primi segnali di cambiamento di un mercato che andava gradualmente predisponendosi e preparandosi all arrivo della nuova campagna. Il rientro dei valori, con cui si chiudevano le non molte operazioni di scambio del prodotto olivicolo, si è fatto sempre più evidente sino a scendere sotto la soglia dei 3 /kg intorno alla metà del mese di Ottobre. L opinione degli operatori intervistati, dunque, è che il mercato, in tutta la sua fase conclusiva, non ha fatto altro che adeguarsi e seguire un percorso logico nella sua evoluzione sulla base delle indicazioni che si raccoglievano sulla prossima campagna. Passando alle attese sull andamento della produzione olivicola, gli operatori hanno ovviamente fornito informazioni diverse a seconda del territorio di appartenenza. L impressione sembra essere quella di una campagna che possa aver avuto qualche rientro nelle previsioni rispetto alle attese. In effetti, le condizioni climatiche di queste ultime settimane, decisive per l accrescimento del frutto, non sembrano essere state particolarmente favorevoli. Diversi operatori hanno sottolineato come la presenza della mosca o la persistente siccità potrebbero andare ad intaccare l aspetto qualitativo e quantitativo del prodotto. In tal senso, non sempre l adozione delle opportune contromisure per circoscrivere l attacco del parassita e l utilizzo degli impianti di irrigazione, per difendersi dalla scarsità di acqua, sono riusciti a tutelare la pianta dell olivo. Non sono inoltre mancate testimonianze relative all ottenimento di rese non proprio ottimali in fase di estrazione. Nello specifico, gli operatori sembrano indicare una buona produzione nella zona della Taggiasca (Imperia) e un altrettanta buona presenza di olive sulle piante nel veronese. In quest ultimo caso, comunque, alcuni operatori hanno evidenziato una condizione particolare dove il frutto, nonostante la ricca presenza sulle piante e le sue dimensioni, non dovrebbe riuscire a fornire delle rese soddisfacenti (nell ordine dell 11% ma in alcuni casi anche sotto il 10%). La speranza è che le cose possano migliorare nelle prossime settimane ma, al momento, le attese, sebbene sia complesso fare delle stime quantitative, si attestano su una produzione che possa quantificarsi sui livelli della passata stagione. Positivi sembrano essere i riscontri provenienti dalla Toscana (maturazione regolare e successiva nei tempi rispetto al passato) e dall Umbria (dove 6

8 si registra un aumento consistente fino al 50% della produzione ma con rese, anche in questo caso, non proprio ottimali). Per la Toscana, in particolare, si segnala come le fortissime piogge rilevate nella seconda parte di ottobre più che colpire il raccolto abbiano creato problemi ai frantoi (ricevuta una testimonianza diretta in tal senso), che hanno subito danni, talvolta ingenti, alle strutture. Cali della produzione si rilevano, tra gli altri, nel Lazio (soprattutto nella zona di Latina) e qualcosa in meno rispetto alle aspettative sembra registrarsi in Abruzzo, dove il rischio dell attacco della mosca tiene in allarme i produttori. In Abruzzo, in particolare, la zona del teramano vive un annata di scarica mentre nel pescarese ci sono olive ma meno di quanto si prevedeva nei mesi scorsi, anche se le rese paiono essere buone (sopra il 13%). Quadro complessivamente positivo, invece, per la zona sud della regione, confermando le indicazioni positive che, a partire dal nord della provincia di Bari, paiono aver caratterizzato tutto quel tratto di territorio. Una campagna non troppo ricca, ma comunque migliore della scorsa stagione, viene riscontrata nella regione Campania, dopo un annata molto difficile. Produzioni inferiori rispetto all anno passato sembrano presentarsi in Calabria, con differenze da zona a zona e con la provincia di Cosenza in cui gli operatori intervistati segnalano difficoltà soprattutto per il caldo delle ultime settimane, e nella Sicilia, dove, fermo restando la diversità di andamento da provincia a provincia, nel complesso pare rilevare quantitativi ridotti dal 5 al 10%. Discorso a parte merita la Puglia che dovrebbe presentare una buona produzione nella parte nord della regione. In particolare, il circondario di Bari presenta delle diversità in virtù della siccità e di come la stessa sia stata affrontata dagli operatori, ma, ad ogni modo, da Andria a salire la produzione sembra davvero molto buona se si eccettuano le preoccupazioni per il caldo delle ultime settimane che, anche in questo caso, pone qualche rischio sugli esiti quantitativi della produzione. Situazione diversa nel Salento che vive la sua annata di scarica e nel Tarantino, dove la produzione dovrebbe attestarsi intorno al 70% rispetto alla passata stagione. Problematica, infine, la situazione della Sardegna, con attacchi di mosca e ritardi nell invaiatura e un drastico calo della produzione (nell ordine del 50%) che ha raggiunto punte dell 80% nel Nuorese. Con riferimento alle produzioni estere, le informazioni raccolte presso gli operatori segnalano una produzione greca stimata in calo del 30 40% (sotto i due milioni di quintali) e un annata spagnola che sembra confermare le previsioni indicate nello scorso numero di Luglio. In Spagna, infatti, si attende una produzione intorno ai milioni di quintali, con la possibilità che si possa arrivare a 14 in caso di buone rese. Lo stato delle scorte, inoltre, non appare molto chiaro visto che i quantitativi commercializzati, mese per mese, paiono superare le rimanenze precedentemente ipotizzate. Ad ogni modo, data la scarsa produzione della scorsa campagna, le scorte non dovrebbero ammontare a valori importanti. Ulteriori informazioni sul mercato spagnolo tendono ad ipotizzare un attività del mondo olivicolo iberico che sarà ancor più orientata verso i mercati esteri. Ciò sembra dovuto alla condizione di crisi economica che colpisce il paese e che spinge (come del resto in Italia) gli operatori verso l export. Analizzando invece le aspettative degli operatori sul fronte dei prezzi, come anticipato in precedenza, l andamento di queste ultime settimane è stato molto condizionato da quelle che erano le notizie sugli esiti della prossima campagna. Le prospettive per una produzione olivicola spagnola molto importante (anche se non si dovrebbe raggiungere il record dei 16 milioni di quintali di due anni fa), hanno sospinto il mercato verso un atteggiamento di attesa, sino a dover arrivare in prossimità dell autunno per 7

9 registrare alcuni cambiamenti. In effetti, il calo delle ultime settimane era preventivabile in virtù della tendenza, da parte degli acquirenti, a non far scorte ma ad acquistare volta per volta in conseguenza delle loro necessità. Ciò era dovuto, per l appunto, ad un mercato che si presumeva potesse scendere nei valori di scambio nel corso della successiva campagna, non rendendo quindi conveniente l accumulo di prodotto. Questa situazione aveva di conseguenza spinto l offerta a rivedere le proprie pretese in modo da liberare le rimanenze ancora rimaste. Nonostante, invero, non ci si attenda una grande produzione complessiva in Italia e il calo importante della penisola greca, è giusto sottolineare come la Spagna si presenti al prossimo anno con una forza produttiva importante. A ciò occorre aggiungere le buone produzioni di alcune delle zone tipicamente rivolte all acquisto di olive e di olio dal sud (come Umbria e Toscana) che proprio per tale ragione andranno in misura minore all acquisto di materia prima. Tutto questo, a detta degli operatori, contribuirà a un ridimensionamento delle entità dei prezzi che non dovrebbero però raggiungere i livelli di due anni fa con valori nell ordine dei 2,50 /kg o addirittura inferiori. Alcuni operatori intervistati si attendono che nei prossimi mesi i prezzi del nazionale possano attestarsi tra i 2,60 /kg e i 2,80 /kg. Molto dipenderà, secondo le opinioni raccolte, anche dal contesto economico e dai risvolti definitivi della presente campagna che, come detto, appare ancora incerta. Ovviamente, discorso a parte va fatto per i prezzi all ingrosso dei novelli le cui prime rilevazioni, nella seconda metà del mese di Ottobre, hanno registrato valori nell ordine dei 3,20 3,30 /kg. prezzi per il prodotto sardo in vista della forte contrazione produttiva (anche se restano da verificare le effettive condizioni qualitative del prodotto), resta di sicuro interesse la verifica dell andamento dei prezzi per l IGP Toscano. A tal riguardo, infatti, dopo aver rilevato valori molto contenuti nel 2011, nei due anni successivi si è riscontrato un proprio apprezzamento in concomitanza di produzioni tutt altro che elevate. Interessante, pertanto, sarà la verifica dell andamento dei prezzi dell IGP di fronte ad una stagione produttiva che si preannuncia essere positiva. Concludendo, a livello locale si segnala un prezzo nell ordine dei /quintale per le olive del veronese, intorno ai 70 /quintale per la corrispondente produzione DOP e dai 55 /quintale ai 65 /quintale per le olive umbre. Essendo lecito attendersi un possibile rialzo dei 8

10 2. Analisi dei prezzi 9

11 2.1 L andamento del FINC dell olio di oliva Fixing Indicativo Nazionale Camerale (FINC) Le Camere di Commercio diffondono periodicamente i prezzi all ingrosso dell olio di oliva rilevati localmente. Da un ampio numero di piazze giunge, quindi, questa importante informazione sulla base della quale è possibile costruire una indicazione aggregata e sintetica che dia conto degli andamenti complessivi di mercato e dei livelli delle quotazioni prevalenti. La possibilità di operare questa sintesi origina dal fatto che affiancando le quotazioni locali dei diversi mercati emerge con grande evidenza, per un significativo gruppo di essi, un netto addensamento attorno ad un nucleo comune. Questo nucleo si segnala per: i) un andamento solidale delle quotazioni nel corso del tempo, ii) un livello delle stesse non troppo dissimile. L operazione di sintesi si caratterizza per due elementi. Il primo consiste nel definire, indicativamente, un fixing nazionale fondato sugli accertamenti camerali. Nei grafici 2.1 e 2.2 è quanto viene indicato con l acronimo FINC (Fixing Indicativo Nazionale Camerale), ottenuto da una appropriata media delle quotazioni delle piazze appartenenti al suddetto nucleo. Il secondo elemento è quello di concedere una banda di variabilità attorno al valore centrale, riconoscendo così il fatto che gli accertamenti camerali riflettono il complesso delle contrattazioni bilaterali in corso nella settimana, contrattazioni che per loro natura non si concludono allo stesso identico prezzo. L escursione minimo massimo è quindi tradotta in una analoga escursione del minimo e del massimo del gruppo di mercati di riferimento. Grafico 2.1: Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. ott 12 nov 12 dic 12 gen 13 feb 13 mar 13 apr 13 mag 13 giu 13 lug 13 ago 13 set 13 4,60 4,20 FINC anno precedente 4,60 4,20 3,80 3,80 3,40 3,40 3,00 3,00 2,60 2,60 2,20 2,20 1,80 ott 12 nov 12 dic 12 gen 13 feb 13 mar 13 apr 13 mag 13 giu 13 lug 13 ago 13 set 13 1,80 Grafico 2.2: Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) FINC e banda di escursione ( /kg), quotazioni settimanali centrate su franco partenza. ott 12 nov 12 dic 12 gen 13 feb 13 mar 13 apr 13 mag 13 giu 13 lug 13 ago 13 set 13 2,40 2,20 FINC anno precedente 2,40 2,20 2,00 2,00 1,80 1,80 1,60 1,60 1,40 1,40 1,20 1,20 1,00 ott 12 nov 12 dic 12 gen 13 feb 13 mar 13 apr 13 mag 13 giu 13 lug 13 ago 13 set ,00

12 Tabella 2.1: Variazioni congiunturali e tendenziali del FINC e dei prezzi al consumo Istat. Variazioni rispetto al mese precedente FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato e dati Istat Prezzi al consumo Istat Olio di oliva lug 13/giu 13 0,6% 0,9% 0,2% ago 13/lug 13 1,1% 1,6% 0,2% set 13/ago 13 0,9% 1,4% 0,3% Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno FINC Olio di oliva extravergine FINC Olio di sansa di oliva raffinato Prezzi al consumo Istat Olio di oliva lug 13/lug 12 23,7% 43,2% 5,1% ago 13/ago 12 14,7% 30,0% 5,5% set 13/set 12 4,7% 12,6% 5,8% Il FINC dell olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% mostra un trend lievemente decrescente nel terzo trimestre A luglio si registra la contrazione minore ( 0,6%), maggiore è la flessione di agosto ( 1,1%), mentre più contenuto risulta il calo di settembre ( 0,9%). Complessivamente, nel corso di tre mesi, il prezzo diminuisce di circa 0,12 /kg passando dai 3,22 /kg di inizio luglio a 3,10 /kg di fine settembre (tabella 2.1). I prezzi dell olio di oliva extravergine sono superiori rispetto ai livelli dello scorso anno, ma si assiste tra luglio e settembre a una convergenza dei valori attuali e del 2012, con variazioni tendenziali che, seppur sempre positive, tendono a ridursi (da +23,7% di luglio a +4,7% di settembre). Anche l olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) presenta un andamento del FINC lievemente decrescente nel terzo trimestre 2013, con variazioni congiunturali pari a 0,9% a luglio, 1,6% ad agosto e 1,4% a settembre. Come per l olio di oliva extravergine, le variazioni tendenziali risultano molto elevate a luglio (+43,2%) e si riducono nel corso del trimestre attestandosi su +12,6% a settembre. I prezzi al consumo riferiti all olio di oliva mostrano una sostanziale stabilità nel terzo trimestre del Rispetto allo stesso periodo del 2012, invece, i prezzi al consumo attuali sono su livelli più alti, con variazioni tendenziali che sono aumentate lievemente durante il trimestre (da +5,1% di luglio a +5,8% di settembre) (tabella 2.1). 11

13 2.2 Olio di oliva extravergine acidità massima 0,6% Tabella 2.2: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PE SS lug 12 2,45 2,90 2,45 3,18 ago 12 3,25 2,85 3,35 set 12 3,00 3,35 2,95 3,28 ott 12 2,99 3,40 2,84 3,19 nov 12 2,92 3,35 2,85 3,39 dic 12 2,93 3,45 2,66 3,25 gen 13 3,22 3,45 3,33 3,41 feb 13 3,26 3,45 3,64 3,45 mar 13 3,33 3,45 3,63 3,80 apr 13 3,29 3,45 3,25 3,10 mag 13 3,20 3,35 2,97 3,80 giu 13 3,18 3,40 2,83 3,45 lug 13 3,20 3,40 2,83 3,58 ago 13 3,40 2,83 3,68 set 13 3,10 2,83 3,68 Tabella 2.3: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PE SS ott 12/set 12 0,4% 1,5% 3,7% 2,6% nov 12/ott 12 2,4% 1,5% 0,4% 6,1% dic 12/nov 12 0,3% 3,0% 6,7% 4,0% gen 13/dic 12 10,0% 0,0% 25,4% 4,8% feb 13/gen 13 1,3% 0,0% 9,1% 1,3% mar 13/feb 13 2,1% 0,0% 0,3% 10,1% apr 13/mar 13 1,3% 0,0% 10,3% 18,4% mag 13/apr 13 2,6% 2,9% 8,7% 22,6% giu 13/mag 13 0,7% 1,5% 4,8% 9,2% lug 13/giu 13 0,5% 0,0% 0,0% 3,6% ago 13/lug ,0% 0,0% 0,0% 2,8% set 13/ago 13 #DIV/0! 100,0% 0,0% 0,0% Tabella 2.4: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi 3 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA LE PE SS lug 13/lug 12 30,3% 17,2% 15,5% 12,6% ago 13/ago 12 #DIV/0! 4,6% 0,9% 9,7% set 13/set 12 3,3% 100,0% 4,2% 12,2% I dati sulle quotazioni dell olio di oliva extravergine con acidità massima 0,6% indicano una generalizzata stabilità dei prezzi nel terzo trimestre del 2013 (tabella 2.3), con eccezione dei rialzi registrati sulla piazza di Sassari tra i mesi di giugno e agosto (da 3,45 /kg a 3,68 /kg). Su base tendenziale, sulla piazza di Pescara i prezzi sono più contenuti rispetto a quelli dello scorso anno ( 4,2% a settembre), mentre per le altre piazze il livello delle quotazioni nel terzo trimestre 2013 è superiore rispetto al A Bari la differenza tra i prezzi passa nel corso del trimestre da +30,3% di luglio a +3,3% di settembre; a Sassari passa da +12,6% a +12,2%. A Lecce, infine, le quotazioni rispetto all anno precedente sono superiori del 17,2% per il mese di luglio, mentre ad agosto la variazione tendenziale si porta a +4,6% (tabella 2.4). 12

14 2.3 Olio di oliva extravergine acidità massima 0,8% Tabella 2.5: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PG* RM* SS lug 12 1,83 1,75 1,77 1,76 1,94 ago 12 2,10 1,85 2,08 2,03 set 12 2,38 2,23 2,15 2,52 2,07 ott 12 2,38 2,23 2,42 2,47 2,00 nov 12 2,28 2,23 2,38 2,28 2,08 dic 12 2,19 2,25 2,28 2,18 1,95 gen 13 2,61 2,65 2,75 2,61 2,18 feb 13 2,63 2,65 2,86 2,70 2,18 mar 13 2,63 2,65 2,88 2,73 2,55 apr 13 2,56 2,65 2,81 2,66 2,13 mag 13 2,53 2,48 2,73 2,53 2,35 giu 13 2,48 2,50 2,63 2,53 2,08 lug 13 2,48 2,50 2,61 2,49 2,05 ago 13 2,50 2,53 2,46 2,03 set 13 2,55 2,53 2,48 2,03 * prezzo franco arrivo Tabella 2.6: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA FG FI IM MI PG RM SI SS ott 12/set 12 1,4% 4,9% 10,3% 0,7% 2,0% 2,8% 4,1% 3,8% 0,4% nov 12/ott 12 7,3% 1,2% 3,2% 5,3% 1,6% 1,8% 4,7% 2,2% 2,3% dic 12/nov 12 1,0% 2,9% 2,6% 5,7% 6,5% 8,9% 9,0% 12,3% 6,6% gen 13/dic 12 18,7% 11,0% 3,0% 13,4% 13,6% 13,6% 7,0% 10,5% 6,1% feb 13/gen 13 0,8% 0,0% 0,4% 0,7% 0,8% 1,0% 3,4% 2,8% 5,7% mar 13/feb 13 0,0% 2,4% 0,0% 3,9% 0,8% 0,0% 0,7% 0,1% 13,5% apr 13/mar 13 2,0% 0,8% 0,0% 0,0% 0,8% 1,4% 0,0% 0,3% 18,3% mag 13/apr 13 5,0% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0% 1,7% 0,7% 0,0% 14,6% giu 13/mag 13 0,9% 1,4% 0,0% 0,2% 0,0% 1,8% 2,2% 1,2% 2,5% lug 13/giu 13 0,0% 0,0% 0,0% 4,0% 0,0% 0,8% 0,9% 1,2% 12,2% ago 13/lug ,0% 0,0% 2,9% 100,0% 0,0% 3,4% 0,6% 1,8% 0,0% set 13/ago 13 #DIV/0! 0,8% 1,1% #DIV/0! 0,4% 0,0% 0,6% 2,3% 0,0% Tabella 2.7: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA FG FI IM MI PG RM SI SS lug 13/lug 12 28,7% 22,1% 21,2% 11,8% 29,0% 24,0% 32,9% 27,3% 4,1% ago 13/ago 12 #DIV/0! 21,5% 5,6% #DIV/0! 12,1% 18,0% 16,1% 27,5% 12,2% set 13/set 12 0,0% 21,0% 3,2% 4,9% 5,3% 0,3% 5,1% 3,7% 2,9% Passando ai dati riguardanti i prezzi dell olio di oliva extravergine con acidità massima 0,8% (tabella 2.6), si osserva per il terzo trimestre del 2013 una sostanziale stabilità a Bari, Foggia e Milano e un ribasso generalizzato dei prezzi nelle restanti piazze monitorate. Le flessioni maggiori si rilevano nel mese di luglio a Sassari ( 12,2%) e Imperia ( 4,0%) e nel mese di agosto a Perugia ( 3,4%). Su base tendenziale, le quotazioni del terzo trimestre del 2013 restano superiori rispetto a quelle rilevate nello stesso periodo dell anno precedente e più accentuate nel mese di luglio, oscillando tra +4,1% di Sassari e +32,9% di Roma (tabella 2.7). Nei due mesi seguenti le variazioni tendenziali si riducono, rimanendo sempre fortemente positive, ad eccezione della piazza di Sassari, dove i prezzi di agosto 2013 sono inferiori del 12,2% rispetto a quelli di agosto

15 2.4 Olio di oliva vergine (acidità massima 2%) Tabella 2.8: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA LE PG* RM* SS lug 12 1,83 1,75 1,77 1,76 1,94 ago 12 2,10 1,85 2,08 2,03 set 12 2,38 2,23 2,15 2,52 2,07 ott 12 2,38 2,23 2,42 2,47 2,00 nov 12 2,28 2,23 2,38 2,28 2,08 dic 12 2,19 2,25 2,28 2,18 1,95 gen 13 2,61 2,65 2,75 2,61 2,18 feb 13 2,63 2,65 2,86 2,70 2,18 mar 13 2,63 2,65 2,88 2,73 2,55 apr 13 2,56 2,65 2,81 2,66 2,13 mag 13 2,53 2,48 2,73 2,53 2,35 giu 13 2,48 2,50 2,63 2,53 2,08 lug 13 2,48 2,50 2,61 2,49 2,05 ago 13 2,50 2,53 2,46 2,03 set 13 2,55 2,53 2,48 2,03 * prezzo franco arrivo Tabella 2.9: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA LE PG RM SS ott 12/set 12 0,0% 0,0% 12,6% 2,2% 3,4% nov 12/ott 12 4,2% 0,0% 1,7% 7,7% 3,8% dic 12/nov 12 3,9% 0,9% 4,2% 4,4% 6,0% gen 13/dic 12 19,2% 17,8% 20,5% 20,1% 11,5% feb 13/gen 13 0,8% 0,0% 3,9% 3,3% 0,0% mar 13/feb 13 0,0% 0,0% 0,9% 0,9% 17,2% apr 13/mar 13 2,7% 0,0% 2,4% 2,3% 16,7% mag 13/apr 13 1,1% 6,4% 2,8% 5,2% 10,6% giu 13/mag 13 2,1% 0,8% 3,7% 0,0% 11,7% lug 13/giu 13 0,0% 0,0% 0,8% 1,3% 1,2% ago 13/lug ,0% 0,0% 3,1% 1,4% 1,2% set 13/ago 13 #DIV/0! 100,0% 0,0% 1,0% 0,0% Tabella 2.10: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno Nel terzo trimestre 2013 i prezzi dell olio di oliva vergine (acidità massima 2%) presentano stabilità sulle piazze di Bari e Lecce, chiudendo il trimestre a 2,55 /kg a Bari e 2,50 /kg a Lecce (tabella 2.8). Contrazioni sono invece state rilevate sulla piazza di Perugia, Roma e Sassari nei mesi di luglio e agosto (tabella 2.9). A settembre la stabilità interessa anche le piazze di Perugia e Sassari, mentre a Roma si registra una variazione congiunturale positiva dell 1,0%. Ad eccezione delle variazioni anno su anno negative registrate a Sassari nei mesi di agosto ( 0,2%) e settembre ( 2,2%) e a Roma nel mese di settembre ( 1,6%), i prezzi nel terzo trimestre sono su livelli superiori rispetto a quelli del 2012 su tutte le piazze, con variazioni tendenziali positive che oscillano da +5,7% di Sassari a +47,6% di Perugia nel mese di luglio e che si riducono nel corso del trimestre (tabella 2.10). 14 BA LE PG RM SS lug 13/lug 12 35,9% 42,9% 47,6% 41,3% 5,7% ago 13/ago 12 #DIV/0! 19,0% 36,8% 18,0% 0,2% set 13/set 12 7,1% 100,0% 17,7% 1,6% 2,2%

16 2.5 Olio di oliva lampante (acidità minima 2%) Tabella 2.11: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM LE SS lug 12 1,59 1,56 1,58 1,76 ago 12 1,75 1,76 set 12 2,23 2,28 1,93 1,93 ott 12 2,22 2,29 2,14 1,87 nov 12 2,09 2,18 1,93 1,98 dic 12 1,94 2,05 2,03 1,98 gen 13 2,42 2,66 2,33 1,98 feb 13 2,43 2,54 2,30 1,98 mar 13 2,37 2,48 2,25 2,45 apr 13 2,29 2,39 2,15 1,85 mag 13 2,14 2,18 2,05 2,25 giu 13 2,23 2,19 2,25 1,88 lug 13 2,25 2,28 2,30 1,80 ago 13 2,30 1,78 set 13 2,27 2,32 1,78 Tabella 2.12: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM LE SS ott 12/set 12 0,5% 0,5% 10,9% 3,1% nov 12/ott 12 6,0% 4,8% 9,8% 5,9% dic 12/nov 12 7,2% 6,0% 5,2% 0,0% gen 13/dic 12 24,6% 29,9% 14,8% 0,0% feb 13/gen 13 0,3% 4,5% 1,3% 0,0% mar 13/feb 13 2,2% 2,5% 2,2% 24,1% apr 13/mar 13 3,3% 3,5% 4,4% 24,5% mag 13/apr 13 6,9% 8,9% 4,7% 21,6% giu 13/mag 13 4,3% 0,5% 9,8% 16,7% lug 13/giu 13 1,0% 4,1% 2,2% 4,0% ago 13/lug ,0% 100,0% 0,0% 1,4% set 13/ago 13 #DIV/0! #DIV/0! 100,0% 0,0% Tabella 2.13: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA IM LE SS lug 13/lug 12 41,3% 46,2% 45,6% 2,6% ago 13/ago 12 #DIV/0! #DIV/0! 31,4% 1,1% set 13/set 12 1,4% 1,6% 100,0% 7,8% L olio di oliva lampante (acidità minima 2%) mostra rialzi generalizzati nel terzo trimestre del 2013, ad eccezione di Sassari che registra dei cali a luglio ( 4,0%) e agosto ( 1,4%), per poi rimanere stabile nel mese di settembre (tabella 2.12). Alla fine del terzo trimestre del 2013 l olio di oliva lampante chiude a 2,27 /kg a Bari e a 2,32 /kg sulla piazza di Imperia (tabella 2.11). Per quanto riguarda la dinamica tendenziale, il terzo trimestre del 2013 presenta sostenuti rialzi su tutte le piazze monitorate: gli incrementi maggiori si registrano a luglio sulle piazze di Lecce (+45,6%) e Imperia (+46,2%) (tabella 2.13). Nel prosieguo del trimestre le variazioni si riducono e diventano di segno negativo sulla piazza di Sassari ( 7,8% a settembre). 15

17 2.6 Olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) Tabella 2.14: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA IM MI PE PG* SI* VR* lug 12 1,87 1,87 1,92 1,78 1,86 1,78 1,90 ago 12 2,50 1,84 2,01 1,80 2,44 set 12 2,62 2,68 2,70 2,39 2,31 2,17 2,66 ott 12 2,61 2,66 2,69 2,63 2,62 2,68 2,70 nov 12 2,38 2,49 2,50 2,59 2,58 2,40 2,54 dic 12 2,29 2,40 2,42 2,40 2,38 2,27 2,42 gen 13 2,85 2,87 2,99 2,64 2,95 2,72 2,81 feb 13 2,85 2,89 2,95 2,74 3,03 2,85 2,89 mar 13 2,76 2,83 2,85 2,75 2,98 2,80 2,87 apr 13 2,65 2,71 2,78 2,68 2,91 2,75 2,78 mag 13 2,49 2,51 2,64 2,56 2,83 2,66 2,61 giu 13 2,61 2,57 2,75 2,55 2,76 2,69 2,67 lug 13 2,57 2,59 2,69 2,59 2,81 2,66 2,69 ago 13 2,63 2,52 2,73 2,58 2,62 set 13 2,57 2,65 2,65 2,57 2,73 2,59 2,54 * prezzo franco arrivo Tabella 2.15: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA IM MI PE PG SI VR ott 12/set 12 0,4% 0,8% 0,3% 9,8% 13,4% 23,8% 1,6% nov 12/ott 12 9,1% 6,3% 7,2% 1,3% 1,5% 10,6% 5,9% dic 12/nov 12 3,8% 3,6% 3,1% 7,3% 7,8% 5,2% 4,7% gen 13/dic 12 24,5% 19,6% 23,3% 9,9% 23,8% 19,8% 15,9% feb 13/gen 13 0,3% 0,7% 1,3% 3,9% 2,8% 4,8% 3,0% mar 13/feb 13 3,3% 2,0% 3,3% 0,2% 1,7% 1,9% 0,7% apr 13/mar 13 3,9% 4,5% 2,6% 2,3% 2,3% 1,6% 3,1% mag 13/apr 13 6,1% 7,3% 4,8% 4,6% 2,7% 3,5% 6,2% giu 13/mag 13 4,8% 2,3% 4,1% 0,3% 2,7% 1,4% 2,3% lug 13/giu 13 1,6% 1,0% 2,2% 1,5% 2,0% 1,2% 0,8% ago 13/lug ,0% 100,0% 2,4% 2,7% 2,8% 3,0% 2,5% set 13/ago 13 #DIV/0! #DIV/0! 1,1% 2,0% 0,0% 0,4% 3,0% Tabella 2.16: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA IM MI PE PG SI VR lug 13/lug 12 37,0% 38,4% 40,0% 45,6% 51,2% 49,4% 41,4% ago 13/ago 12 #DIV/0! #DIV/0! 5,0% 37,3% 35,8% 43,3% 7,7% set 13/set 12 2,2% 1,2% 1,6% 7,5% 18,2% 19,6% 4,3% L olio di oliva raffinato (acidità massima 0,3%) mostra nel mese di luglio contrazioni sulle piazze di Bari, Milano e Siena e rialzi sulle restanti piazze considerate (tabella 2.15). Ad agosto le contrazioni interessano tutte le piazze (dai 2,4% di Imperia ai 3,0% di Siena), mentre a settembre lasciano spazio a lievi rialzi di prezzo, ad eccezione della piazza di Sassari che segna 3,0% a settembre (tabella 2.15). Su base tendenziale, nel mese di luglio e agosto i prezzi sono su livelli superiori rispetto a quelli del 2012 su tutte le piazze (tabella 2.16). A settembre le variazioni tendenziali restano positive, anche se ridotte, sulle piazze di Pescara (+7,5%), Perugia (+18,2%) e Siena (+19,6%), mentre diventano negative sulle restanti piazze considerate. 16

18 2.7 Olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) Tabella 2.17: Prezzi medi ( /kg) per CCIAA negli ultimi 15 mesi (franco partenza). Mese BA CH* IM MI PE PG* SI* VR* lug 12 1,25 1,53 1,28 1,31 1,20 1,27 1,25 1,29 ago 12 1,60 1,56 1,26 1,35 1,28 1,42 set 12 1,54 1,68 1,61 1,69 1,42 1,65 1,41 1,62 ott 12 1,74 1,80 1,73 1,90 1,57 1,76 1,71 1,80 nov 12 1,66 1,78 1,73 1,78 1,56 1,80 1,55 1,76 dic 12 1,55 1,78 1,61 1,66 1,49 1,70 1,57 1,63 gen 13 1,96 1,78 1,87 2,06 1,79 2,20 1,84 1,96 feb 13 1,95 1,78 1,93 2,06 1,86 2,18 2,05 2,05 mar 13 1,92 1,78 1,92 1,97 1,88 2,10 2,00 1,98 apr 13 1,84 1,78 1,86 1,94 1,85 2,05 1,95 1,93 mag 13 1,78 1,80 1,82 1,88 1,80 1,98 1,89 1,88 giu 13 1,78 1,80 1,78 1,89 1,78 1,93 1,84 1,81 lug 13 1,77 1,78 1,84 1,73 1,93 1,79 1,84 ago 13 1,79 1,71 1,93 1,77 1,77 set 13 1,69 1,74 1,80 1,66 1,93 1,76 1,74 * prezzo franco arrivo Tabella 2.18: Tasso di variazione congiunturale per CCIAA degli ultimi 12 mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto al mese precedente BA CH IM MI PE PG SI VR ott 12/set 12 12,6% 7,5% 7,5% 12,2% 10,4% 6,7% 21,3% 11,4% nov 12/ott 12 4,3% 1,4% 0,0% 6,4% 0,7% 2,3% 9,4% 2,6% dic 12/nov 12 6,8% 0,0% 6,7% 6,9% 4,3% 5,6% 1,3% 7,1% gen 13/dic 12 26,6% 0,0% 15,8% 24,2% 19,8% 29,4% 17,2% 19,9% feb 13/gen 13 0,6% 0,0% 3,3% 0,0% 4,4% 1,1% 11,4% 4,6% mar 13/feb 13 1,7% 0,0% 0,6% 4,3% 0,9% 3,4% 2,4% 3,1% apr 13/mar 13 4,2% 0,0% 3,3% 1,4% 1,6% 2,5% 2,5% 2,5% mag 13/apr 13 3,1% 1,4% 2,0% 3,2% 2,6% 3,3% 3,1% 2,7% giu 13/mag 13 0,2% 0,0% 2,1% 0,4% 1,5% 2,5% 2,5% 3,6% lug 13/giu 13 0,6% 100,0% 0,0% 2,3% 2,5% 0,0% 2,6% 1,4% ago 13/lug ,0% #DIV/0! 100,0% 3,0% 1,3% 0,0% 1,3% 3,5% set 13/ago 13 #DIV/0! #DIV/0! #DIV/0! 0,8% 3,0% 0,0% 0,6% 1,9% Tabella 2.19: Tasso di variazione tendenziale per CCIAA degli ultimi tre mesi. In rosso le variazioni positive dei prezzi medi, in verde quelle negative. Variazioni rispetto allo stesso periodo dello scorso anno BA CH IM MI PE PG SI VR lug 13/lug 12 41,8% 100,0% 38,8% 40,6% 44,1% 51,5% 43,5% 42,3% ago 13/ago 12 #DIV/0! 100,0% #DIV/0! 14,8% 36,3% 43,0% 38,3% 24,9% set 13/set 12 9,5% 100,0% 8,2% 6,4% 16,8% 17,0% 24,8% 7,6% I prezzi dell olio di sansa di oliva raffinato (acidità massima 0,5%) seguono nel terzo trimestre 2013 un trend al ribasso su tutte le piazze esaminate. I ribassi risultano ovunque contenuti, attestandosi a settembre tra il 0,6% di Siena ed il 3,0% di Pescara. Solo sulla piazza di Perugia non si segnalano variazioni ed il prezzo rimane stabile su 1,93 /kg. La dinamica tendenziale mostra variazioni anno su anno positive su tutte le piazze e più accentuate nel mese di luglio, quando toccano il massimo di +51,5% sulla piazza di Perugia. Nei due mesi seguenti le variazioni tendenziali si riducono in modo più o meno accentuato a seconda delle piazze, rimanendo sempre fortemente positive e oscillando a settembre tra +6,4% di Milano e +24,8% di Siena (tabella 2.19). 17

19 3. Il mercato internazionale 18

20 3.1 Il mercato olivicolo internazionale Il terzo trimestre 2013 ha messo in evidenza un andamento in calo per i prezzi dell olio di oliva sui mercati internazionali, ad eccezione del mercato greco dove si sono rilevati invece dei rialzi. Questa dinamica è legata alle previsioni del raccolto della nuova campagna 2013/14 che si stima su livelli record in Spagna, ma in calo in Grecia. In base alle prime stime del COI International Olive Council, la produzione mondiale di olio di oliva per la campagna 2013/14 si attesterebbe sui 3 milioni di tonnellate, in crescita del 20% rispetto alla precedente annata. La Spagna risulterebbe il paese con la crescita produttiva più accentuata: sono previste buone performance in Andalusia, dopo la produzione bassa della scorsa campagna, e in Catalogna. Diversi problemi sono stati invece riscontrati nelle zone interne della Spagna a causa delle abbondanti piogge invernali e primaverili. Negli altri Paesi europei il raccolto si attesterebbe sugli stessi livelli del 2013, ad eccezione del Portogallo, dove si stima un incremento dei volumi prodotti, e della Grecia, dove la produzione subirebbe un calo legato alle alte temperature e ai venti caldi nel periodo estivo. Relativamente ai Paesi extra europei, i volumi prodotti sono previsti non particolarmente elevati in Marocco, dove la produzione dovrebbe essere maggiore nella zona Sud del Paese. In notevole diminuzione i livelli produttivi in Tunisia, in particolare sarebbero minori i volumi prodotti nella parte Sud della nazione. Performance negative anche per la Turchia, dove avrebbe influito negativamente la scarsità di piogge durante il periodo della fioritura delle olive. Quanto alle giacenze di olio di oliva, nei Paesi del mediterraneo si confermerebbero ai minimi storici. Anche la produzione mondiale di olive è prevista in crescita nella campagna 2013/14 (+4% rispetto all annata precedente) e sui 2,5 milioni di tonnellate. I livelli produttivi sono stimati su livelli record in Spagna e Portogallo, mentre sarebbero in calo in Grecia. Focalizzandosi sui prezzi degli olii sulle principali piazze internazionali, l olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza spagnola di Jean ha mostrato un andamento in ribasso per tutto il terzo trimestre del 2013, sotto la spinta delle aspettative di una produzione record per la nuova campagna (grafico 3.1). Nello specifico, il prezzo è sceso dai 2,77 /kg di fine giugno ai 2,46 /kg di fine luglio, con una flessione di oltre l 11%. L andamento negativo del terzo trimestre 2013, a fronte del forte rialzo dei prezzi nel medesimo periodo dell anno precedente, spiega il progressivo ridursi della variazione tendenziale, che da fortemente positiva a inizio luglio (+55%) è diventata negativa a fine trimestre ( 6%). Grafico 3.1: Prezzo ( /kg) olio extravergine di oliva (acidità inferiore a 0,8 ) sulla piazza di Jaen (Spagna) 3,1 2,9 2,7 2,5 2,3 2,1 1,9 1,7 1,5 nov 12 dic 12 gen / /2012 feb 13 mar 13 apr 13 mag 13 giu 13 lug 13 Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Relativamente al mercato greco, il prezzo dell olio extravergine di oliva è aumentato tra luglio e settembre 2013 dell 1,6%, passando da 2,46 /kg di fine giugno a 2,50 /kg di fine settembre. Su base tendenziale, i prezzi a fine settembre risultano superiori del 23% rispetto ai livelli dello stesso periodo del Questa dinamica può essere connessa con le previsioni per la campagna 2013/14 di un raccolto più contenuto rispetto all annata precedente (fonte COI International Olive Council). ago 13 set 13 ott 13 19

21 Il mercato internazionale Ottobre 2013 Per quanto attiene l olio vergine (grafico 3.2), calano i prezzi nel mese di luglio, per poi rimanere sostanzialmente stabili ad agosto. Ulteriori flessioni si sono rilevate poi nel mese di settembre. Nel corso del trimestre il prezzo è diminuito complessivamente di oltre il 6%, passando da 2,55 /kg di fine giugno a 2,38 /kg di fine settembre. Su base tendenziale, come per l extravergine, si è registrata nel corso del trimestre una riduzione progressiva della variazione anno su anno, che, fortemente positiva (quasi +50%) a inizio trimestre, è passata a fine di settembre in territorio negativo ( 7%). Questa dinamica è riconducibile all andamento in forte rialzo dei prezzi nell estate 2012, dovuto al periodo di prolungata siccità registrato in Spagna. Grafico 3.3: Prezzo ( /kg) olio lampante di oliva (acidità superiore a 2 ) in Spagna 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1,50 1, / /2012 Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Grafico 3.2: Prezzo ( /kg) olio vergine di oliva (acidità compresa tra 0,8 e 2 ) in Spagna 3,10 2,90 2,70 2,50 2,30 2,10 1,90 1,70 1, / /2012 Fonte: Elaborazione BMTI su dati MARM Ministerio de Medio Ambiente y Medio Rural y Marino Simile dinamica si osserva anche per il lampante (grafico 3.3), che, tuttavia, dopo i ribassi di luglio, ha mostrato una fase di rialzo nella seconda metà di agosto, grazie alla quale i valori si sono portati sopra i 2,40 /kg. Decisa flessione, invece, a settembre fanno scendere il prezzo su 2,24 /kg, segnando un calo complessivo rispetto a giugno superiore al 6%. Come visto per l olio vergine, anche la dinamica tendenziale del lampante presenta variazioni anno su anno che si riducono nel corso del terzo trimestre 2013 fino a diventare negative a fine trimestre, passando da +50% di fine giugno a 5% di fine settembre. 20

22 3.2 MFAO Il mercato dei futures dell olio di oliva spagnolo L MFAO è il mercato in cui si possono vendere e acquistare giornalmente contratti futures sull olio di oliva spagnolo. Il funzionamento è simile a qualsiasi altro mercato a termine di materie prime. Nello specifico, vengono scambiati contratti futures, ognuno dei quali ha come sottostante olio di oliva vergine di qualità lampante con acidità inferiore a 5 (lotto minimo 1 tonnellata), su varie scadenze: gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre e novembre. Nei grafici sottostanti viene riportato l andamento del prezzo dei contratti futures con scadenza novembre '13 e gennaio '13. Grafico 3.4: Futures olio di oliva scadenza novembre 2013 Quotazioni MFAO ( /t) nel periodo 18 sett sett set 2 ott 16 ott 30 ott 13 nov 27 nov 11 dic 25 dic 8 gen 22 gen 5 feb 19 feb 5 mar 19 mar 2 apr 16 apr 30 apr 14 mag 28 mag 11 giu 25 giu 9 lug 23 lug 6 ago 20 ago 3 set 17 set Fonte: Elaborazione BMTI su dati MFAO Le contrattazioni dei futures sull olio di oliva spagnolo scadenza novembre 2013, dal 18 settembre 2013 al 25 settembre 2013, intraprendono sin dal loro avvio una prima fase discendente che porta il prezzo iniziale di oltre /t a calare fin sotto i /t a fine novembre. Il mese di dicembre segna un momento di svolta per i prezzi, che vivono nei due mesi a cavallo tra il 2012 ed il 2013 un momento di rapida crescita. A partire da febbraio però ha inizio una seconda fase di contrazione che perdura fino al termine delle contrattazioni, conclusesi appena sopra i /t. Grafico 3.5: Futures olio di oliva scadenza gennaio 2014 Quotazioni MFAO ( /t) nel periodo 21 novembre '12 25 settembre ' nov 5 dic 19 dic 2 gen 16 gen 30 gen 13 feb 27 feb 13 mar 27 mar 10 apr 24 apr 8 mag 22 mag 5 giu 19 giu 3 lug 17 lug 31 lug 14 ago 28 ago 11 set 25 set Fonte: Elaborazione BMTI su dati MFAO L andamento dei futures dell olio di oliva spagnolo con scadenza gennaio 2014 si caratterizza in avvio per un elevata volatilità. Le quotazioni dai /t salgono fin circa i /t nella prima metà di gennaio, per immediatamente ripiegare a fine mese attorno ai /t, livello su cui permangono fino ai primi di maggio. Successivamente comincia una lenta decrescita che, alternata a momenti di stabilità, connota gli scambi fino a fine luglio. In tale periodo le quotazioni scendono dai /t a poco sopra i /t. I prezzi si mantengono su questo livello fino alla chiusura. 21

23 3.3 Import Export Tabella 3.1: Esportazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate PAESI gen lug 12 gen lug 13 var. % gen lug 12 gen lug 13 var. % Stati Uniti 225,8 238,1 5,5% ,3% Germania 98,7 103,9 5,2% ,1% Giappone 50,8 59,7 17,6% ,2% Francia 57,0 56,8 0,3% ,5% Canada 37,3 39,7 6,5% ,2% Spagna 2,8 34, Regno Unito 32,2 33,0 2,5% ,5% Svizzera 22,5 23,5 4,7% ,0% Cina 16,7 16,1 3,3% ,6% Belgio 13,2 15,9 20,4% ,5% Ue ,3 313,7 14,8% ,3% MONDO 718,8 799,0 11,2% ,3% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.2: Prezzo medio all esportazione* ( /kg) per Paese di destinazione dell olio di oliva e sansa nazionale /kg PAESI gen lug 12 gen lug 13 var. % Stati Uniti 2,95 3,63 23,0% Germania 3,29 3,89 18,3% Giappone 3,46 4,12 19,1% Francia 3,04 3,72 22,3% Canada 2,81 3,61 28,7% Spagna 1,57 2,09 32,7% Regno Unito 2,96 3,77 27,4% Svizzera 4,75 4,92 3,7% Cina 2,58 3,35 30,0% Belgio 2,94 3,79 28,7% Ue 27 3,03 3,47 14,4% MONDO 3,00 3,60 19,9% * Il prezzo medio all esportazione è stato calcolato come il rapporto tra valore delle esportazioni in e volume delle esportazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT I primi sette mesi del 2013 hanno mostrato una diminuzione anno su anno del 7,3% delle quantità esportate di olio di oliva e sansa, scese sotto le 222mila tonnellate, a fronte di un aumento dei relativi valori dell 11,2%, attestati quasi sugli 800 milioni di euro (tabella 3.1). Questa dinamica è riconducibile principalmente al calo di oltre 10mila tonnellate ( 14,3%) nelle esportazioni verso gli Stati Uniti. Si registrano contrazioni di circa 3mila tonnellate per la Francia ( 18,5%) e la Germania ( 11,1%) e di 2mila tonnellate per Canada ( 17,2%) e Regno Unito ( 19,5%). In aumento (+14mila tonnellate), ma non sufficiente a compensare le flessioni registrate per gli altri principali clienti, le esportazioni verso la Spagna, ove è cresciuta la domanda di olio di oliva e di sansa in seguito alla scarsa produzione dell annata 2012/13. A fronte delle flessioni registrate dal lato dei volumi, si registrano invece aumenti generalizzati per quanto concerne il valore delle esportazioni. Il valore dell export verso la Spagna aumenta di 31,3 milioni di euro e verso gli Stati Uniti di 12,3 milioni di euro. Relativamente all Unione Europea, tengono le esportazioni in volume e aumentano di 40,4 milioni di euro quelle in valore. Il miglioramento nei valori esportati è dipeso dalla crescita del prezzo medio all esportazione, che nel periodo gennaio luglio 2013 presenta un incremento annuo di quasi il 20%, attestandosi a 3,60 /kg (tabella 3.2). Aumenta del 14,4%, in particolare, il prezzo medio riferito all olio di oliva esportato all interno dell Unione Europea. A livello di singoli paesi, gli incrementi maggiori si registrano per Spagna (+32,7%), Cina (+30,0%), Canada (+28,7%) e Belgio (+28,7%). 22

24 Tabella 3.3: Importazioni nazionali di olio di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume e relative variazioni percentuali Valore in milioni di euro Volume in tonnellate PAESI gen lug 12 gen lug 13 var. % gen lug 12 gen lug 13 var. % Grecia 109,6 317,9 190,2% ,7% Spagna 424,8 259,1 39,0% ,0% Tunisia 76,1 114,3 50,3% ,8% Portogallo 9,2 8,3 10,3% ,9% Turchia 0,3 8, Francia 1,8 2,8 55,5% ,8% Cipro 0,0 0, Germania 0,5 0,3 46,0% ,9% Australia 0,1 0,2 125,1% ,3% Cile 2,6 0,2 92,0% ,8% Ue ,2 589,2 7,9% ,9% MONDO 625,5 712,6 13,9% ,2% Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Tabella 3.4: Prezzo medio all importazione* ( /kg) per Paese di origine dell olio di oliva e sansa estero /kg PAESI gen lug 12 gen lug 13 var. % Grecia 1,81 2,64 46,0% Spagna 1,78 2,65 48,7% Tunisia 1,71 2,47 44,8% Portogallo 2,14 3,14 46,8% Turchia 1,84 2,30 24,8% Francia 2,26 2,46 8,9% Cipro 2,57 Germania 2,94 3,05 3,6% Australia 1,58 2,75 74,0% Cile 2,12 2,07 2,1% Ue 27 1,80 2,65 47,6% MONDO 1,79 2,61 46,4% * Il prezzo medio all importazione è calcolato come il rapporto tra valore delle importazioni in e volume delle importazioni in kg. Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Le importazioni italiane di olio di oliva e sansa nei primi sette mesi del 2013 calano del 22,2% rispetto allo stesso periodo del 2012, scendendo a 272mila tonnellate, principalmente per la contrazione di oltre 140mila tonnellate nei volumi provenienti dalla Spagna (quasi 60%), dove è stata scarsa la produzione 2012/13 (tabella 3.3). Si segnala invece il raddoppio delle importazioni dalla Grecia, la cui campagna olearia si è contraddistinta per buoni livelli produttivi. Quanto al valore delle importazioni italiane ci si è attestati sui 712,6 milioni di euro, con una crescita annua di quasi il 14%. Notevole è l incremento (+208,3 milioni di euro) delle importazioni dalla Grecia, mentre quelle provenienti dalla Spagna si sono ridotte di 165,7 milioni di euro. Il maggior esborso per l acquisto di olio estero è dipeso dalla crescita (+46,4%) del prezzo medio all importazione, attestato su 2,61 /kg (tabella 3.4). Tabella 3.5: Bilancia commerciale degli oli di oliva e sansa (dati rettificati) in valore ed in volume Valore in milioni di euro Volume in tonnellate gen lug 12 gen lug 13 gen lug 12 gen lug 13 import 625,5 712, export 718,8 799, saldo 93,3 86, Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Sempre positivo il saldo della bilancia commerciale (+86,4 milioni di euro), sebbene in leggera riduzione rispetto ai primi sette mesi del 2012 (93,3 milioni di euro) (tabella 3.5). Permane negativo, ma presenta un deciso miglioramento rispetto allo scorso anno, dimezzandosi, il saldo in volume, passato da 110mila a 50mila tonnellate. 23

25 Tabella 3.6: Esportazioni della classe Ateco 2007 "Oli e grassi" per regione anno 2012 e periodi gen giu 2012 e 2013 (valori* in milioni di euro), variazione percentuale e quote percentuali sul totale Italia gen giu12 gen giu13 gen giu13/gen giu12 Valori Quota % Valori Valori var % Piemonte 91,2 5,3% 45,7 53,6 17,2% Valle d'aosta 0,2 0,1 0,1 31,9% Lombardia 260,0 15,1% 131,0 117,9 10% Trentino Alto Adige 2,0 0,1% 1,3 0,8 39,1% Veneto 139,0 8,1% 58,1 83,2 43,1% Friuli Venezia Giulia 28,5 1,7% 7,9 12,6 60,5% Liguria 108,9 6,3% 55,3 48,9 11,7% Emilia Romagna 140,4 8,2% 55,8 87,7 57,1% Toscana 458,9 26,7% 215,1 254,5 18,3% Umbria 163,4 9,5% 76,8 87,7 14,2% Marche 3,7 0,2% 1,8 1,8 1,3% Lazio 60,4 3,5% 27,9 29,8 6,9% Abruzzo 16,9 1% 8,1 8,6 6,1% Molise 1,5 0,1% 0,6 1,0 76,3% Campania 87,1 5,1% 44,5 41,5 6,8% Puglia 106,2 6,2% 42,0 73,3 74,6% Basilicata 3,0 0,2% 1,8 1,4 21,2% Calabria 10,5 0,6% 5,1 8,6 68,1% Sicilia 35,8 2,1% 16,5 16,5 0,5% Sardegna 2,4 0,1% 1,2 0,9 22,8% Regioni diverse e non specificate** 0,1 0,0 0,1 373% Italia 1.720,1 100% 796,6 930,4 16,8% * dati provvisori **comprende anche le regioni i cui valori sono oscurati ai sensi della normativa sul segreto statistico Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Cartogramma 3.1: Esportazioni della classe Ateco 2007 "Oli e grassi" per regione nel periodo gen giu 2013 in milioni di euro (A) e variazioni percentuali rispetto allo stesso periodo dell anno precedente (B) A B Fonte: Elaborazione BMTI su dati ISTAT Andamento positivo per le esportazioni italiane di oli e grassi nel primo semestre del 2013, che raggiungono i 930,4 milioni di euro, in aumento del 16,8% rispetto allo stesso periodo del 2012 (tabella 3.6). Toscana, Emilia Romagna e Puglia presentano gli aumenti più consistenti, rispettivamente di 39,3 milioni di euro, 31,9 milioni di euro e 31,3 milioni di euro. In calo di 13 milioni di euro ( 10%), invece, l export della Lombardia, la seconda regione esportatrice dopo la Toscana. Decisa flessione anche per le esportazioni in valore della Sardegna, che si attestano sui 900mila euro nel primo semestre dell anno, perdendo il 22,8% rispetto allo stesso semestre dello scorso anno. 24

26 4. Approfondimento normativo 25

27 4.1 Export nei paesi BRICS I Paesi BRICS 1 non rappresentano ancora un ampio mercato di sbocco per l olio di oliva italiano; tuttavia il ritmo di crescita del quinquennio è stato sostenuto, testimoniando un mercato emergente che promette interessanti opportunità commerciali. Nel quinquennio considerato, infatti, il volume delle esportazioni nazionali di olio di oliva vergine, non lampante 2 verso i Paesi BRICS si è più che quadruplicato, passando da quasi 400 tonnellate del 2008 a tonnellate del 2012, per un valore di circa cinque milioni di euro. Una forte crescita, dunque, sebbene si tratti ancora di volumi ridotti. Grafico 1: Evoluzione dell export nazionale di olio di oliva* verso i Paesi BRICS dal 2008 al * olio di oliva vergine, non lampante Fonte: Elaborazioni BMTI su dati ISTAT L export si conferma strategico per l Italia: a fronte di una notevole contrazione dei consumi interni 3, la rapida crescita delle esportazioni nazionali verso i BRICS dà prova della progressiva importanza che tali Paesi stanno ricoprendo per l Italia. Tuttavia sono presenti elementi che 1 (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) Olio di oliva vergine, non lampante 3 t Nei primi 8 mesi del 2013 gli acquisti di oli extravergine di oliva si sono contratti di circa il 10% in quantità, rispetto allo stesso periodo dell anno scorso, e di quasi il 9% in valore (Fonte Ismea) quantita' (t) valore (.000 ) limitano o rendono non sempre agevole l accesso dei prodotti agroalimentari nei Paesi BRICS. Tabella 1: Principali elementi di criticità. I principali elementi di ostacolo all'esportazione 1. Adempimenti normativi 2. Barriere commerciali (dazi all'import, etc.) 3. Certificazioni sanitarie 4. Alti livelli di corruzione riscontrabili in alcuni paesi Da un indagine condotta presso alcuni operatori del settore olivicolo, in particolare, gli adempimenti normativi, le barriere commerciali e le certificazioni sanitarie rappresentano aspetti molto importanti in merito all esportazione di olio di oliva. Oltre a tali aspetti, un ulteriore elemento di criticità è rappresentato dalla continua evoluzione delle norme, che rende necessario un aggiornamento tempestivo sulle procedure da seguire. A riguardo le principali fonti di informazione sono: il Ministero della salute; le Regioni; le Camere di Commercio ed altre istituzioni ad esse collegate; le Camere di Commercio italiane nei Paesi di riferimento; le Ambasciate italiane nei paesi di riferimento; l ITA (Italian Trade Agency) ex ICE. La normativa per le esportazioni nei Paesi BRICS è molto disomogenea e pertanto è difficile dare una trattazione unitaria ed esaustiva. Si è cercato in primo luogo di individuare una base comune con riguardo agli aspetti dei territori particolari, trattamento degli imballaggi in legno, trasporto, documenti di spedizione ed etichettatura. Successivamente si è affrontata la trattazione specifica delle norme dei singoli Paesi. Nel caso di spedizioni in zone franche (come Waigaoqiao e Xiamen in Cina, o Nachodka in Russia, o Bangalore e Mumbai in India, o Manaus

28 Amazonas in Brasile), regioni amministrative speciali (in Cina Hong Kong e Macao) o stati federali (Russia, India e Brasile) è necessario approfondire l iter specifico da seguire con il partner commerciale o con i referenti istituzionali. Gli imballaggi in legno (casse, gabbie, pallets) destinati a Russia, Cina, India e Brasile devono essere trattati e marchiati secondo la normativa NIMP n 15; ciò implica che l imballo deve essere esposto alla fumigazione di Bromuro di Metile. Per quanto attiene il trasporto, gli adempimenti normativi sono riportati nella tabella sottostante. Tabella 2: Normativa dei BRICS riguardo al trasporto Le misure per il trasporto 1. Documenti di trasporto in funzione del vettore utilizzato 2. Packing list 3. Assicurazione trasporto in Brasile presso compagnia locale 4. Bill of Lading Polizza di carico (documento legittimante il possessore della polizza a farsi consegnare la merce giunta a destinazione) richiesta da Cina, India e Brasile 5. Documento attestante lo stato giuridico dell importatore (registrazione presso le Autorità statali con indicazione del codice relativo alla attività svolta) necessario per la Russia Per quanto riguarda la spedizione, i documenti da fornire sono riportati nella tabella sottostante. Tabella 3: I documenti di spedizione richiesti dai BRICS 1. Dichiarazione doganale Le misure per la spedizione 2. Fattura commerciale (in Brasile anche fattura proforma) 3. Certificato di origine obbligatorio in Cina ed in Russia e richiedibile (vistato da CCIAA) dall importatore in India 4. Certificato di conformità richiesto in Russia per l olio 5. Certificato di qualità di ente terzo richiedibile dall importatore in India 6. Contratto di vendita o conferma d ordine per la Cina Le norme riguardanti l etichettatura sono ovunque molto rigide. Ad esempio per esportare in Cina è necessario fornire un campione dell etichetta affinché le autorità possano verificarne la conformità con la normativa. In Brasile invece le etichette di alcuni prodotti, tra cui l olio, devono essere registrate presso il Ministero dell Agricoltura. In tutti i Paesi BRICS è richiesto l utilizzo della lingua nazionale del Paese di destinazione (per l India è sufficiente il solo inglese) o il suo utilizzo affianco a quello dell italiano. La normativa definisce il contenuto informativo minimo e può essere specifica per la tipologia di prodotto. Inoltre per il Brasile sono previste regole precise per il calcolo energetico dei valori nutrizionali nonché l obbligo di indicazione dell eventuale presenza di glutine e della percentuale di grassi vegetali (denominati trans ). Per la Cina è invece necessario il certificato relativo all eventuale presenza di ftalati e talvolta anche della presenza di acidi grassi transgenici. Il South African Boureau of Standard ha emanato nel 2012 il sistema di etichettatura degli alimenti, prevedendo norme estremamente rigorose e quindi disincentivanti. La Cina è membro del WTO (World Trade Organization) e si è pertanto impegnata alla liberalizzazione del suo mercato. Tuttavia vi sono ancora barriere all ingresso. Gli importatori cinesi devono essere muniti dell apposita licenza del Ministero del Commercio Estero. Le procedure di sdoganamento possono essere espletate presso l ufficio doganale GAC (General Administration of Customs) più vicino al punto di ingresso o di destinazione della merce. La norma di riferimento in Cina per la sicurezza alimentare è la Food Safety Law e l'entry Exit Inspection and Quarantine Bureau è l ente che controlla la conformità alla normativa. Per poter essere esportati in Cina, è necessario che i prodotti alimentari siano registrati e, solitamente, produrre i seguenti documenti: Business licence (licenza commerciale) del produttore italiano e dell importatore cinese Flowchart (schema) del processo di lavorazione La registrazione della marca in Cina presso il TMO (Trade Mark Office) non è obbligatoria, ma consigliabile per avviare esportazioni continuative e prevenire che altri registrino il marchio. Esportare in Russia presenta alcune complessità. La dichiarazione di importazione deve essere 27

29 fatta da un soggetto russo o da un soggetto anche non residente nel Paese, ma ivi registrato ai fini fiscali. Le procedure di sdoganamento sono in continua revisione e accessibili sul sito del Servizio federale delle dogane ( in lingua russa). La Russia ha creato assieme alla Bielorussia ed al Kazakhstan l'unione doganale EURASEC con norme armonizzate. Per importare l olio, l EURASEC richiede il Certificato di Conformità rilasciato da un organismo di certificazione accreditato dall ente russo preposto sulla base di analisi condotte. La responsabilità della veridicità delle informazioni è dell ente accreditato. Da verificare con l importatore la necessità della certificazione igienica. La Custom Union Registration attesta che il prodotto è conforme agli standard igienico saniatari russi ed è rilasciata dal Ministero della Salute Pubblica. Poiché la procedura per ottenere la certificazione igienica è alquanto articolata e ottenibile soltanto presso le specifiche autorità sanitarie russe, di regola tale attività viene svolta dall importatore. La Custom Union Registration non ha scadenza e vale finché il produttore non modifica la ricetta o il processo produttivo dell alimento. In India vige il principio di libera importazione ed esportazione delle merci, salvo per quelle indicate nelle rispettive Negative List. Per le merci originarie della UE l India applica la clausola della nazione più favorita, ma le operazioni di sdoganamento sono lente (20 25 giorni). In India l autorità doganale è il Central Board of Accise and Customs. Per i prodotti alimentari l ente di riferimento in materia di sicurezza è l AGMARK, al quale deve essere presentata domanda, in collaborazione con il BIS (Bureau of Indian Standards). Il Brasile appartiene al Mercosur (Mercado Comun del Sur), l unione commerciale dei Paesi sudamericani. La legislazione brasiliana prevede particolari procedure per alcuni settori merceologici, ma per introdurre l olio di oliva è sufficiente il rispetto della procedure inerenti 28 l etichettatura e la registrazione presso il Ministero dell Agricoltura brasiliano. Le procedure di sdoganamento possono impiegare anche alcuni giorni. È possibile richiedere l accesso a procedure semplificate, tuttavia tale possibilità dipende, tra l altro, dalle referenze che l importatore può presentare. In Sudafrica i consumatori delle aree metropolitane apprezzano alimenti di qualità, preferibilmente biologici, e con marchi forti: per questo motivo l import di prodotti agroalimentari italiani è da anni in crescita. In particolare è molto cresciuto il consumo, e con esso l import, di olio extravergine. Nel 2012 Sudafrica e UE hanno siglato un accordo per la liberalizzazione, quasi totale e entro 12 anni, dell import export tra le due aree. Il Sudafrica è membro del WTO e dell area di libero scambio Southern African Development Community (SADC). Le regole per esportare in Sudafrica sono complesse e rigorose, con dazi distinti per settori merceologici ed un quadro normativo in profonda revisione. Il Department of Trade and Industry regola il sistema di autorizzazione delle importazioni: ogni anno pubblica un elenco delle merci sottoposte a licenza di importazione, privilegiando barriere di tipo tariffario. Il South African Boureau of Standard è, invece, l ente incaricato della standardizzazione e del controllo della qualità dei beni e servizi. Dall indagine condotta presso alcuni operatori del settore olivicolo in merito all esportazione di olio di oliva è emerso come la destinazione privilegiata continuino ad essere i paesi comunitari. I maggiori mercati di sbocco sono rappresentati, infatti, da Olanda, Belgio, Francia, Lituania, Austria, Danimarca e Germania. Altri operatori, invece, affermano di esportare anche in paesi Extra Ue, quali Giappone, Usa e Canada. Per quanto riguarda i BRICS, vengono ritenuti ancora una meta di secondaria importanza rispetto ai paesi UE. All interno dei BRICS, gli operatori intervistati hanno affermato di

30 esportare principalmente in Cina e Brasile (in piccole quantità). Tra gli operatori che attualmente non esportano olio di oliva all estero, alcuni mostrano interesse ad esportare all estero, anche verso i Paesi BRICS, ma dichiarano di non aver ancora intrapreso questa attività per ragioni differenti. In particolare, oltre alle criticità analizzate precedentemente (tabella 1), altri aspetti considerati molto importanti in merito all esportazione di oli di oliva sono i costi di promozione del prodotto sui mercati esteri e la dimensione aziendale delle imprese olivicole italiane. 29

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