Il contesto da cui si è partiti
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- Rosa Greco
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1 Il contesto da cui si è partiti Dal 2006, anno di approvazione della legge 49/06, inserita con decreto d urgenza nel pacchetto sicurezza sulle Olimpiadi Invernali di Torino, il Testo Unico in materia di stupefacenti (D.P.R. 309/90) viene modificato senza un doveroso e lecito dibattito parlamentare. La normativa, per le pene e le sanzioni in materia di detenzione (ad uso personale e non) estese ai controlli su strada e lavoro, colpisce duramente le persone che fanno uso di sostanze. Di seguito qualche esempio dei risultati dopo otto anni di applicazione.
2 Tutti i dati usati nei grafici sono stati estratti dal Libro Bianco 2014 edito da Forum Droghe, Società della ragione, CNCA, Antigone. Con l adesione di CGIL, Comunità di San Benedetto al Porto, Gruppo Abele, Itaca, ITARDD, LILA, Magistratura Democratica, Unione delle Camere Penali Italiane.
3 Ingressi in carcere per art.73 e Totale Totale art.73 Totale ingressi Diminuisce il numero di persone che entrano in carcere, ma quello degli ingressi per art. 73 rimane abbastanza stabile.
4 Percentuale degli ingressi in carcere per violazione dell art.73 D.p.r. 309/90 e confronto col valore di riferimento del % 30% 4,21% 4,47% 3,76% 3,10% 2,88% 2,56% 1,84% 0,68% 25% Prendendo il valore del 2006 quale riferimento, appare chiaro, addirittura, un aumento della repressione contro i reati per detenzione ai fini di spaccio.
5 Numero di persone dipendenti che entrano in carcere rispetto al totale Il numero di persone dipendenti sul totale degli ingressi in carcere è quasi stabile (valori dal 27,16% del 2006 al 29,52% del Nel 2013 sono il 27,85% del totale). Una persona che entra in carcere su tre è dipendente.
6 Confronto tra persone in carcere per violazione dell art.73 e con problemi di dipendenza sul totale di quelle presenti al 31/12/ % 40% 30% 20% 10% 0% 21,44% 37,53% 37,42% 39,10% 40,21% 40,16% 39,70% 38,46% 37,33% % pers. dip. 27,57% 27,13% 24,52% 23,90% 24,46% 23,84% 23,79% La maggioranza delle persone in carcere per violazione dell art.73 sono dipendenti. Nel rapporto col totale si nota come in carcere una persona su 4 sia dipendente.
7 Persone segnalate nel 2012 per art.75 e sostanza d elezione La maggioranza delle segnalazioni è per cannabis: dal 73% del 2009, al 74% del 2010, al più recente 78,56% relativo al 2012.
8 Persone segnalate per art.75 e adesioni al programma terapeutico Le persone che hanno aderito a un programma terapeutico sono scese notevolmente: dalle 6713 del 2006 alle 214 del 2013.
9 Obiettivi della Carta dei diritti Nasce dall incontro tra operatori, attivisti e persone che usano sostanze (ITARDD e rete nazionale antipro in particolare). E pensata e «facilitata» durante la costruzione del convegno a Genova nel 2014 «Sulle orme di Don Gallo». Ciò costituisce una cornice culturale e storica, nell esplicito riferimento a don Gallo, a garanzia del protagonismo di tutti gli attori, soprattutto delle persone che usano sostanze. Diffondere una cultura altra dell uso di sostanze e dei suoi significati.
10 Chiama in causa gli assuntori e il loro punto di vista rispetto a un auspicata ma poco probabile riforma della legge sulle droghe, delle politiche e dei servizi. Vuole motivare gli assuntori a rivendicare anche dal basso i diritti quotidianamente negati.
11 Aspetto/Nodo culturale L'uso di sostanze è un comportamento innato e in quanto tale non può essere represso o medicalizzato (né malati né criminali!). Necessità di andare oltre i modelli medico e morale inadeguati nella descrizione e gestione della complessità del fenomeno. Empowerment: sostegno alle capacità di autocontrollo contrapposto al controllo sociale. Non si è vittime della droga! Valorizzare le competenze degli assuntori: Peer Support e Peer Education. Niente su di noi senza di noi!
12 Aspetto/Nodo politico Riforma della legge e delle politiche necessaria. Depenalizzazione dell uso di tutte le sostanze e delle condotte correlate (uso comune, acquisto condiviso, etc ). Abolizione delle sanzioni. Modalità di accertamento adeguate a rivelare l inabilità nello svolgere un compito. Maggiori investimenti nella prevenzione, educazione, cura e RDD riducendo i fondi destinati alla repressione delle persone che usano sostanze. Abolizione del DPA.
13 Aspetto/Nodo economico L uomo da sempre usa sostanze, nasce quindi assuntore; consumatore, semmai, ci diventa! Cambiare il linguaggio (PWUD). No tossico! Uscire dall attuale mercato (nero) delle sostanze. Promuovere modelli economici non orientati al profitto: condivisione, cooperazione, scambio, etc Regolamentare in quest ottica produzione distribuzione e uso di tutte le droghe (complessità fenomeno). Sostegno attivo all autoproduzione e ai modelli associativi (Cannabis Social Club).
14 Aspetto/Nodo sanitario Contrastare l attuale paradigma della medicalizzazione tout court. Adeguamento dei servizi ai bisogni reali di chi li usa attraverso l implementazione di un vero approccio case-management in cui le persone che usano sostanze diventino soggetto attivo. Contrastare la logica psichiatrica e della doppia diagnosi. Re-implementazione della Rdd: distribuzione gratuita di materiali sterili e realizzazione di presidi sanitari (stanze del consumo) atti a garantire uso sicuro e sesso sicuro.
15 Aspetto/Nodo sociale Accettare l uso di sostanze come un normale comportamento umano. Nessun@ dovrebbe essere discriminat@ perché usa sostanze: libertà e diritti vanno garantiti. Le persone straniere che usano sostanze non possono essere minacciate di espulsione.
16 Nodo cannabis terapeutica La legge riconosce gli effetti terapeutici della cannabis ma mancano nelle regioni i protocolli attuativi che ne permetto l accesso. Sono ancora molto pochi i medici che prescrivono cannabis. Chi ha accesso alla cannabis medica spesso non riesce a sostenerne i costi e i tempi di attesa. I malati non possono aspettare i tempi della politica: necessità di promuovere dal basso il modello dei CSC. Il mercato nero non può fare fronte ai bisogni dei pazienti e li espone ad ulteriori rischi
17 Ruolo attivo degli assuntori Riprendere in mano la propria vita e rivendicare il diritto a usare sostanze quale possibile scelta individuale (autodeterminazione). Riappropriarsi di un comportamento (l uso di sostanze) che è un proprio interesse e non delle mafie. Laddove l autoproduzione non sia possibile, dotarsi di strumenti per analizzare le sostanze (pill testing). Fare rete e autorganizzarsi dal basso è il modo migliore per riprendersi ciò che viene negato.
18 Carta e contesti Usi e dipendenze sono da leggere con un approccio culturale, storicamente e localmente situato, che contempli il sistema di rappresentazioni sociali che convergono sul tipo di sostanza consumata o dipendenza instaurata. Il lavoro, ad esempio, può divenire oggetto di dipendenza (workaholic) ma il riconoscimento di tale dipendenza è molto arduo poiché il lavoro è considerato un valore positivo a livello sociale. Se, al contrario, ci spostiamo sulle sostanze psicoattive, non possiamo non constatare che la distinzione legale/illegale è più discriminante della loro pericolosità per la salute
19 L alcol nelle culture occidentali è in assoluto tra le sostanze più consumate. Il suo uso è socialmente tollerato e incentivato in base a un pregiudizio popolare che assicura un suo valore alimentare quando, in realtà, costituisce una sostanza pericolosa per la salute, come dimostrano le statistiche relative ai danni conseguenti. In Italia si contano oltre 30,000 morti per alcol e patologie alcol-correlate. Nel computo degli incidenti sotto l effetto di sostanze, l alcol è la prima responsabile e distanzia di molto tutte le altre.
20 Carta e contesti L assunto di base della Carta è: Niente su di noi senza di noi. Ciò suggerisce, quale prima azione, la riappropriazione di ambiti che sono di interesse naturale per le PWUD: la cultura, il sistema sociosanitario, quello delle leggi. Gli ultimi due (ai tre potremmo aggiungerne altri minori ), sono quelli che maggiormente risultano ostaggio del modello culturale, che, ancora oggi, non ha mai pienamente rispettato la dignità delle PUD. E necessaria una de-stigmatizzazione delle PUD, che allo stereotipo del tossico da strada riesca a contrapporre una realtà molto più eterogenea e
21 normalizzata nel senso che è composta molto più da persone che riescono ad attuare un auto-controllo dell uso e conducono un esistenza del tutto simile a quella di persone che non fanno uso. Perseguire questo obiettivo, significa agire su più piani: 1 quello politico, della rappresentanza 2 l empowerment delle PUD 3 lo sviluppo di progetti community-based e peerled
22 1 - Lo spazio politico della rappresentanza delle PWUD L azione successiva alla creazione di un gruppo di persone che usano o hanno usato sostanze è l individuazione e la creazione di uno spazio fisico e di uno virtuale necessari sia a mantenere i contatti all interno del gruppo sia a cercarne di nuovi all esterno. Sono importanti il mantenimento dei legami con la comunità di appartenenza e la creazione di strumenti attraverso i quali poter portare all esterno discussioni e progetti del gruppo: come la redazione di un giornale di strada, la gestione di spazi sul web, da gruppi e pagine sui social network, a siti e blog.
23 Accanto a ciò, è da sottolineare l esigenza di prendere parola in ambiti dedicati, dai contesti formali quali convegni e seminari a quelli più informali, come possono essere i servizi di bassa soglia in cui poter incontrare e poter discutere con altri pari o attraverso iniziative in strada (presidi, ecc.). Va considerata la prospettiva in merito all evoluzione del contesto da locale a europeo: le differenze devono costituire valore aggiunto e le differenti esperienze un bagaglio comune. Creare forti legami non competitivi con altre realtà, non solo locali, è una necessità. Seguendo un costrutto che identifica problemi e soluzioni comuni, si garantisce un maggior apporto di forze e risorse.
24 L adesione a coordinamenti e reti a carattere più esteso, nazionale e/o europeo, che condividano i valori della Carta, rappresenta un ulteriore azione di consolidamento dell identità collettiva del gruppo e permette di godere di un confronto allargato e/o aderire ad azioni comuni: la partecipazione a iniziative a carattere nazionale ed europeo ha un ritorno in termini di conoscenza, esperienza e immagine anche sul piano locale. In campo prettamente locale, è opportuno costruire alleanze con altre associazioni e gruppi affini, così come amministratori e professionisti dei settori sociale e sanitario. L obiettivo è quello di realizzare tavoli di concertazione sui temi delle sostanze, come, ad es., un tavolo di discussione sulle politiche di rdd e le azioni di ldr.
25 2 L empowerment delle PUD Realizzare una crescita, anche personale, è certamente l obiettivo della maggioranza dei gruppi e associazioni, formali o informali. L ampliamento delle conoscenze così come fare nuove esperienze completano il quadro della crescita personale e collettiva, che si misura e realizza anche con la creazione di eventi e relazioni esterne al gruppo stesso. Per quanto riguarda il caso particolare delle PUD, l empowerment, che prima passa attraverso il riconoscimento delle proprie competenze, ha anche una valenza terapeutica nell accrescere l autostima e costuisce un primo passo per combattere stigma e discriminazione.
26 Non è poi così raro trovare persone doppiamente vittime, da un lato dello stigma subito e dall altro dei muri e delle gabbie mentali che la società ha aiutato a erigere. Il primo passo necessario è percepirsi come persona, liberandosi dell immaginario derivante dall adesione a una cultura proibizionista e al modello morale, ma nel quale non è difficile immedesimarsi. L empowerment, finalizzato a combattere lo stigma per le PUD, è finemente connesso con la questione di genere. «Si è causa del proprio male», secondo una rappresentazione figlia della visione individualista che nega quella parte di responsabilità collettiva e ne enfatizza quella personale.
27 Se non vi è differenza sostanziale nei contesti europei, è da sottolineare come esista una certa differenziazione negativa in relazione alle questioni di genere. Vi sono forti effetti negativi del pensiero maschilista nella rappresentazione della dipendenza al femminile. La dipendenza, anche a causa dell egemonia degli approcci medico-psichiatrici, viene per lo più interpretata come una categoria neutra dal punto di vista del genere, e perciò di fatto schiacciata sulle rappresentazioni e sui vissuti maschili. Se la persona dipendente è considerata - a prescindere dal genere - deviante, la donna dipendente da sostanze lo è doppiamente poiché infrange anche le
28 aspettative legate alla sua identità femminile. «Le donne che utilizzano sostanze non trasgrediscono solamente la legge e le convenzioni sociali che stabiliscono che il consumo di sostanze è illegale o moralmente sanzionabile, ma violano anche le aspettative sociali dell essere donna, dunque sono doppiamente devianti. La dipendenza da sostanze negli uomini, al contrario, viene più o meno accettata come un fatto sociale in quanto la trasgressione e l eccesso sono consonanti con il concetto di maschilità socialmente condiviso». Lorella Molteni, psicologa, FrancoAngeli Editore , Eroina al femminile.
29 3 lo sviluppo di progetti community-based e peer-led Le rivendicazioni rispetto alle problematiche inerenti le patologie correlate sono una componente chiave dell attivismo delle PUD. Molti dei gruppi e delle associazioni che in passato hanno combattuto per l accesso gratuito e universale ai trattamenti hanno sicuramente dato un forte impulso alle normative ma ancor più diffuso conoscenza per la prevenzione delle infezioni, contribuito alla diffusione dei test e cambiato l immaginario negativo delle persone sieropositive. Oggi, alla pari di allora, la partita può e deve essere giocata sul fronte delle infezioni da HCV, recuperando e ampliando le pratiche efficaci di rdd e ri-applicandole
30 alle infezioni da HIV che, nel frattempo, diminuito l allarme sociale, vede aumentare il rischio d infezioni. Tale scelta risulta da un lato strategica, dall altro costituisce, appunto, la volontà di gestire attivamente e con efficacia delle problematiche che riguardano da vicino la comunità di PUD. Le formazioni rivolte a pari e quelle miste con operatori sanitari sono un modo efficace di combattere lo stigma, fare prevenzione primaria, secondaria e dare informazioni sui trattamenti e gli aspetti che li caratterizzano, come ad es. gli effetti collaterali delle cure.
31 I modelli di peer support controllati dalla comunità, generalmente, sono stati implementati da organizzazioni di PUD in partnership con fornitori di servizi locali. In Australia, queste organizzazioni hanno avuto un ruolo formale nel rappresentare le persone più colpite da HCV e un ruolo di rilievo in questi modelli. In larga parte, questi modelli sono modelli di supporto uno-a-uno, implementati soprattutto nei servizi di OST in cui gli operatori pari forniscono informazioni dettagliate e costanti lungo il percorso di valutazione e trattamento dell'hcv. Questi modelli sono completamente controllati e attuati dalla comunità interessata attraverso organizzazioni di persone che usano droghe e danno risposte dal basso a tutta la comunità.
32 Riepilogo delle azioni locali possibili: Individuare un referente politico che si assuma la responsabilità di legittimare le azioni dei pari e che sensibilizzi l intero apparato politico. Promuovere la trasversalità delle azioni coinvolgendo amministratori e professionisti di ambiti differenti (sanitario, sociale, politiche giovanili, pari opportunità). Promuovere un tavolo di coordinamento che contempli la presenza di rappresentanti delle associazioni locali di PUD ma che ne sancisca l indipendenza dallo stesso. Prevedere un regolamento che definisca i rapporti tra ente locale e associazioni in termini non gerarchici, che sancisca l autonomia del Coordinamento rispetto
33 all ente e che argini l egemonia delle associazioni maggioritarie. Decidere formalmente gli aspetti su cui l ente locale e il Coordinamento intendono cooperare e una gestione indipendente dei fondi. Prevedere delle riunioni periodiche formalizzando l ordine del giorno. Attraverso una ricerca locale/nazionale trovare legittimazione della Carta dei Diritti nell attuazione e gestione di un modello di servizio a bassa soglia e orientato alla riduzione del danno. Istituire uno sportello/servizio di orientamento riguardo alle problematiche HIV/HCV. Istituire uno sportello/servizio legale.
34 Prevedere l impiego di pari in progetti preferibilmente community-based ma anche service-led. Sensibilizzare gli operatori sanitari nei confronti delle problematiche delle PUD. Attivare una formazione specifica per gli operatori sanitari su HCV/HIV e uso di droghe. Cambiare il linguaggio: non più tossicodipendenti ma PWUD. Inserire iniziative sull HCV/HIV all interno delle manifestazioni cittadine o presidi in occasioni particolari (1 dicembre, 29 novembre o 29 luglio). Stimolare una rete sul territorio che coinvolga enti pubblici e soggetti privati.
35 Costruire un rapporto con il governo centrale attraverso un coordinamento o rete nazionale. Stabilire un confronto continuo con l Unione Europea e relazioni con le associazioni europee di PUD. Considerare le specificità dei contesti locali nel progettare e realizzare gli interventi, garantendone una certa diffusione su tutto il territorio. Napoli, 14 e 15 novembre II Seminario Nazionale ItaRdd Rete Italiana di riduzione Del Danno Cobs Piemonte Coordinamento Operatori Bassa Soglia del Piemonte
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