Disuguaglianze sociali nel diabete
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- Graziana Giustina Maggi
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1 Roma, 17 novembre 2006 Disuguaglianze sociali nel diabete Carlo Mamo, Silvia Bellini Servizio regionale di Epidemiologia ASL 5 Piemonte
2 Contesto: costante miglioramento dello stato di salute generale e dell aspettativa di vita 2,2 2 tuttavia, persistono e si accentuano diseguaglianze di mortalità e morbosità basso vs alto livello di istruzione, uomini RR mortalità generale 1,8 1,6 1,4 1,2 1 Finlandia Norvegia Danimarca Torino (Mackenbach, 2003)
3 In Italia si accentuano le diseguaglianze soprattutto tra le donne 2,2 2 basso vs alto livello di istruzione, donne RR mortalità generale 1,8 1,6 1,4 1,2 1 Finlandia Norvegia Danimarca Torino (Mackenbach, 2003)
4 Speranza di vita a 35 anni per classe sociale Uomini. Torino CLASSE SOCIALE (classificazione Schizzerotto) Imprenditori Liberi professionisti Dirigenti Classe media impiegatizia Piccola borghesia con dipendenti Piccola borghesia senza dipendenti Operai specializzati Operai non specializzati Speranza di vita 37,2 37,2 37,6 36,8 37,2 36,2 36,3 35,6
5 Quali fattori spiegano le diseguaglianze di salute? risorse Economia Lavoro Coesione sociale Welfare Individuo Contesto capacità rischi fisici e sociali legami sociali stress stili di vita hazard salute servizi di cura
6 Come si generano le disuguaglianze: life course Deprivazione assoluta Esiti di salute Deprivazione relativa contesto Cure sanitarie posizione sociale vita adulta Programmazione sociale Pathways? accumulo? Posizione sociale nei primi anni di vita Stili di vita Salute nella Stress Condizioni vita adulta materiali Mobilità discendente Programmazione biologica Salute nei primi anni di vita
7 Geografia della salute in Italia Indice di salute fisica da SF-12. Medie regionali standardizzate Uomini Donne
8 Indicatori per studio diseguaglianze geografiche Dimensione Indicatori Qualità Economia e ricchezza Lavoro Coesione sociale reddito pro-capite tasso di disoccupazione partecipazione al voto PIL per occupato concentrazione del reddito quota di unità di lavoro non regolari partecipazione a riunioni di associazioni Welfare spesa per: istruzione sanità abbandono scolastico posti in asili nido accesso tempestivo allo screening mammografico
9 Variazioni della mortalità per quartiere a Torino Tassi (x a.p.) standardizzati per età e genere
10 Variazioni di deprivazione per quartiere a Torino Più vantaggiati Più deprivati
11 Indicatori individuali di livello sociale meccanismi di generazione di svantaggi grado di istruzione reddito (tipologia abitativa) attività lavorativa stili di vita accesso a servizi rischi chimici, fisici fattori psicosociali (posiz. prof.) stress
12 MORTALITÀ PER CLASSE SOCIALE. UOMINI. TORINO, Classe sociale (Schizzerotto) RR controllo età+nascita RR + occupazione RR + abitazione RR + istruzione Dirigenti, imprenditori Classe media Impiegatizia Piccola borghesia con dipendenti Piccola borghesia senza dipendenti Operai specializzati Operai non specializzati
13 Il diabete è un esempio paradigmatico di malattia cronica più diffusa tra i gruppi socialmente sfavoriti
14 A livello internazionale Dalstra (2005) Survey 8 paesi europei OR di prevalenza diabete bassa vs. alta istruzione: 1,6 (nelle donne OR: 2,2) Beckman (1983) Alameda County Study RR incidenza diabete bassa vs. alta istruzione: 1,8 Robbins (2001) Third National Health and Nutrition Examination Survey OR di prevalenza diabete neri non ispanici vs. bianchi: 1,6 messicani americani vs. bianchi: 1,9
15 In Italia Dalstra (2005) Survey Istat 1994 OR di prevalenza diabete elementare vs. media/diploma/laurea: 1,6 Giorda (2006) Piemonte 2001 OR ricoveri non programmati o in emergenza elementare vs. laurea: 1,9 ISTAT tassi stand. mortalità (x ) senza titolo di studio: 6,4 laureati: 1,6
16 Mortalità per diabete per classe sociale Uomini anni. Torino CLASSE SOCIALE (classificazione Schizzerotto) Imprenditori Liberi professionisti Dirigenti Classe media impiegatizia Piccola borghesia con dipendenti Piccola borghesia senza dipendenti Operai specializzati Operai non specializzati SMR diabete 0,6 0,6 0,4 0,9 1,1 1,0 0,9 1,2
17 Eziopatogenesi Fattori di rischio obesità ipercolesterolemia ipertrigliceridemia ipertensione insulinoresistenza difetti secretori dell insulina autoimmune idiopatico malattie del pancreas farmaci o sostanze chimiche Diabete mellito familiarità endocrinopatie difetti genetici cellule beta o azione insulina
18 25 Obesità % per livello di istruzione Basso Medio Alto 5 0 USA-Alameda ( ) Finlandia-Kuopio ( )
19 Ipertensione OR basso vs alto livello di istruzione 1,6 1,2 0,8 0,4 0 Danimarca Gran Bretagna Paesi Bassi Belgio Francia Italia Spagna (Dalstra, 2005)
20 Indagine Istat su condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, anni , popolazione italiana età>=25 aa 2,5 RR bassa vs. alta istruzione, aggiustati per età 2 1,5 1 0,5 uomini donne fumo esercizio fisico obesità mal. croniche disabilità
21 RR di diabete per peso alla nascita (controllo per BMI) uomini>64 aa RR (Barker, 1998) Peso alla nascita (kg)
22 Relazione tra livello socioeconomico e salute nei soggetti con diabete Mediatori distali di posizione sociale Individuo Medico Comunità Sistema sanitario comunicazione specialità disponibilità cibi sani registri/linee guida supporto sociale linguaggi trasporti educazione paziente/medico stress gestione delle cure Mediatori prossimali Livello socioeconomico Individuale Istruzione Occupazione Familiare Reddito Ricchezza Contesto Comportamenti monitoraggio pressione aderenza a dieta attività fisica Accesso alle cure Monitoraggio HbA 1c colesterolo esame piedi uso aspirina Outcomes di salute Mortalità Morbosità sintomi complicanze obesità Outcomes intermedi glicemia assetto lipidico pressione Qualità di vita
23 Complicanze diabetiche documentate e riferite persone più svantaggiate vs.meno Reddito Istruzione OR Complicanze documentate Retinopatia diabetica Patologia cardiaca Neuropatia periferica Complicanze riferite Problemi agli occhi correlati alla malattia Retinopatia diabetica Neuropatia periferica Problemi vascolari a gambe o piedi Patologia cardiaca In grassetto i valori significativi (Bachmann, 2003)
24 Non aderenza riportata nelle cartelle mediche dei MMG persone più svantaggiate vs. meno Reddito Istruzione OR Dieta Perdita di peso Attività fisica Fumo Medicazioni Tests Visite dei MMG In grassetto i valori significativi (Bachmann, 2003)
25 Monitoraggio presso il MMG o l ospedalepersone più svantaggiate vs.meno Reddito Istruzione RR Qualunque visita presso MMG Monitoraggio da parte del MMG Qualunque visita ospedaliera Monitoraggio ospedaliero Visita oculistica ospedaliera Visita dietologica In grassetto i valori significativi (Bachmann, 2003)
26 regolare follow-up ed educazione del paziente diabetico prevenzione delle complicanze riduzione delle disuguaglianze
27 Rischio di morte per titolo di studio (bassa vs. alta scolarità) in persone con diabete e senza diabete. Uomini. Torino ,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 tutte tumori apparato circolatorio con diabete senza diabete (Gnavi, 2004)
28 Esempio virtuoso: i soggetti diabetici più vulnerabili beneficiano di un assistenza diabetologica intensiva che li protegge dalle complicazioni? 2 1,8 1,6 1,4 1,2 1 0,8 0,6 0,4 0,2 0 tutte tumor i appar ato cir colator io con diabete senza diabete
29 CCM si propone la promozione di azioni mirate a contrastare le diseguaglianze nell accesso alla prevenzione, con uno specifico orientamento a gruppi sociali più disagiati e più a rischio, per ognuno degli ambiti di attività del CCM Malattie infettive (attenzione alle infezioni emergenti) Ambiente e clima (vulnerabilità anziani, emergenze stagionali) Promozione salute e stili di vita (rischio cardiovascolare, fumo, alimentazione, attività fisica, screening oncologici, complicanze diabetiche) Vaccinazioni (copertura gruppi hard to reach ) Incidenti (stradali, domestici, lavorativi)
30 per fare ciò, ha istituito il Centro di Riferimento per l Equità nella Prevenzione ufficio dedicato presso il Servizio Regionale di Epidemiologia dell ASL 5 Piemonte coinvolgimento ad hoc di competenze di altri centri italiani di epidemiologia.
31 Obiettivi Specifici del centro CCM per l equità Consulenza attiva ai singoli programmi di prevenzione coordinati dal CCM per: monitoraggio delle diseguaglianze sociali valutazione dell effetto conseguito dai programmi sul grado di equità
32 Per il conseguimento di questi obiettivi si sviluppano tre ambiti di attività strumentali alle funzioni di assistenza, finalizzati a potenziare: ricerca e valutazione della documentazione scientifica su interventi efficaci e buone pratiche per il contrasto delle disuguaglianze nella prevenzione, nei settori CCM definizione di standard di misura e di valutazione delle disuguaglianze nei programmi di prevenzione CCM sperimentazione e valutazione di interventi di contrasto delle disuguaglianze nella prevenzione, di cui non è ancora ben documentata l efficacia.
33 Attività di prevenzione delle complicanze diabetiche: opportunità di monitoraggio delle diseguaglianze Occorrenza di diabete Opportunità registro con indicatore di livello sociale; possibilità di collegamento del registro con sistemi informativi sociodemografici Criticità per la realizzazione solo per una parte di regioni il registro diabetici è informatizzato Assistenza ai pazienti diabetici rilevazione di un indicatore di posizione sociale nella cartella informatizzata; conoscenza della distribuzione sociale degli assistiti dai medici partecipanti rilevazione di un indicatore di posizione sociale nella cartella informatizzata o nel diario e analisi delle differenze sociali negli indicatori di qualità dell assistenza e di rischio per complicanze; confronto pre - post al progetto analisi delle differenze sociali nella qualità dell assistenza attraverso i dati dello studio QUADRI (ISS) difficoltà di condivisione dei dati tra diverse categorie di operatori; difficilmente attuabile una cartella condivisa
34 Attività di prevenzione delle complicanze diabetiche: opportunità di intervento sulle diseguaglianze Opportunità formazione degli operatori in merito alla distribuzione sociale di fattori di rischio per le complicanze iniziative specifiche per immigrati: - educazione dei pazienti alla gestione della malattia; - screening del diabete gestazionale tra le donne in gravidanza Criticità per la realizzazione prevista la formazione di MMG e specialisti, coordinata centralmente (attualmente delegata alle regioni); persiste la proposta di coordinare la formazione dei formatori su aspetti organizzativi del disease management (stesura di linee guida) alcune regioni hanno predisposto materiale informativo; non note le caratteristiche e la loro adattabilità alle condizioni sociali della popolazione target rilevare la soddisfazione del paziente, attraverso la traduzione di questionari validati: da rilevare le condizioni socioeconomiche per analizzare le differenze sociali
35 Grazie per l attenzionel
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