P. Ronconi - S. Ronconi Trattato di biomeccanica podalica. Indice generale. 1 - La protostoria... Pag.: 1-6
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- Ottaviano Murgia
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1 P. Ronconi - S. Ronconi Trattato di biomeccanica podalica Indice generale 1 - La protostoria... Pag.: 1-6 Premessa; La protostoria del movimento; Le tre leggi di Newton 2 - Ambiente gravitario Premessa; L ambiente e la forza gravitaria; Le grandezze vettoriali; Introduzione alla meccanica; I sistemi di riferimento; La risultante delle forze; Scomposizione delle forze; Momento di una forza; Moto circolare uniforme; Equilibrio di un corpo; Punto poggiato su un piano; Legge di Newton; la forza e la reattività; Corpo poggiato su un piano inclinato; Gravità fonte di energia; Asservimento della forza gravitaria. 3 - Il sesto senso ed il controllo della gravità Diversità tra meccanica e biomeccanica; Equilibrio in fisica; Equilibrio dei corpi poggiati; Equilibri dei corpi fissati a cerniera; Equilibrio biomeccanico; Biomeccanica dell equilibrio umano; Deambulazione: equilibrio e squilibrio; Energia potenziale ed energia cinetica; L energia inerziale. 4 - La legge del piede Il Bioservomeccanismo podalico e l ambiente gravitario; Il neurone centripeto sensitivo, il centro di connessione ed il neurone centrifugo motore; Biocinematica del processo Locomotorio; Il rilassamento ed il irrigidimento del piede; La legge del piede; Il piede organo di senso e di moto; le rotazioni nel piano trasverso della gamba; Biocinematica delle rotazioni in sede sotto-astragalica. 5- Struttura e funzione specifica del piede Cenni storici; L asse di Henke; Le teorie; L elica podalica; Disposizione dell asse dei coni inversi; La biotrasmissione podalica: rapporto tra rilassamento ed irrigidimento della struttura podalica; Raffronto tra teoria di Root e quella di Paparella Treccia; La Biotrasmissione podalica e la legge del piede. XIII
2 P. Ronconi - S. Ronconi Trattato di biomeccanica podalica 6- Biomeccanismo di trasmissione del piede Biomeccanismo di trasmissione podalica; multifunzionalità dell articolazione sottoastragalica; comportamento della articolazione sotto- astragalica: a cerniera, a snodo cardanico, a trasmissione; la teoria di Kirby; Il biomeccanismo di trasmissione; La gravità fattore di trasmissione; La biotrasmissione attivata dalla forza gravitaria; Configurazione del biomeccanismo di trasmissione; Le rotazioni del calcagno; I gradi di libertà del calcagno; Gradi di libertà dell astragalo; Asservimento della forza gravitaria; La Gravità adatta l astragalo sul calcagno; Conversione del moto rettilineo in moto rotatorio; Il momento di una forza; L azione del tricipite surale ed il moto rotatorio in sede medio tarsica; Sintesi. 7 - Biomeccanismo a moto elicoidale Premessa; Svolgimento e avvolgimento del biomeccanismo a moto elicoidale; Compattazione e decompattazione articolare in sede medio tarsica; Effetto torsionale dei legamenti; L elica podalica; Variazione del rapporto angolare retro-avampodalico; Influenza dei moti astragalici sulla medio-tarsica; La chiusura e l apertura del complesso astragalo scafoideo; Le teorie di Kapandji e di Farabeuf; Cinematica del moto pronatorio dell astragalo e supinatorio del calcagno; Traiettoria della testa astragalica nella fase pronatoria e supinatoria ; Azione dei cunei mediali e laterali applicati in sede avampodalica; Il piede calcaneare e piede astragalico secondo Pisani; L importanza della artrodia cuboide terzo cuneiforme ( ovvero il fulcro della prono-supinazione avampodalica); Analisi dei moti del piede calcaneare; Analisi dei moti del piede astragalico; Le rotazioni astragaliche in relazione con le rotazioni prono-supinatorie calcaneari; Il piede astragalico e la leva di grado variabile; Le leve (di primo genere, di secondo genere e di terzo genere; L azione del peroneo lungo; L azione del tibiale posteriore; L azione del flessore lungo dell alluce e delle dita; Il sistema a verricello; Sintesi. 8 - Biomeccanismo di propulsione Premessa; L azione del tricipite surale e la propulsione; Cenni di anatomia funzionale; Il tricipite surale e l avvolgimento del biomeccanismo a moto elicoidale; Il tricipite surale XIV
3 P. Ronconi - S. Ronconi Trattato di biomeccanica podalica ed il verricello; Il tricipite surale e l assoggettamento della gravità; Analisi anatomica e morfometrica del sistema propulsivo; La diartrosi; Le artrodie; Le sferartrosi o enartrosi Le elissartrosi o condilartrosi; La sellartrosi o pedartrosi; La cilindroartrosi o ginglimo; La coniartrosi; La elicoartrosi; L elicartrosi cuboidea - 3 cuneiforme; L articolazione a Ginglimo della articolazione calcaneo cuboidea e i suoi moti; La calcaneo cuboidea come cardine dell adduzione ed abduzione avampodalica; La teoria dell argano; Rapporto tra prono supinazione del calcagno e le rotazioni della tibia sul piano trasverso; Le diartrosi del piede astragalico; L enartrosi astragalo scafoideo; Funzione delle artrodie del complesso scafo cuneiformi; Moti periastragalici cuboideo - terzo cuneiforme; La propulsione e l azione dei metatarsi e dita; La sindrome da rigidità funzionale del primo raggio; L azione vicariante delle dita; L inefficienza dei lombricali e l inefficienza delle dita; Biomeccanica delle metatarso falangee; Le forze vettoriali; Sintesi. 9 - Il piede organo di informazione e moto Il sistema neuromuscolare antigravitario; L ambiente; Il baricentro; Il senso dirige il moto, il moto modula il senso; Il piede ed il servomeccanismo antigravitario; Il sistema di controllo antigravitario; Il circuito gerarchico dei riflessi sensori motori; Il feedback ed il feed-forward; I recettori Elementi base di biopatomeccanica Il rapporto angolare strutturale retro-avampodalico; L avvolgimento del biomeccanismo strutturale retro-avampodalico; L indice strutturale normale e patologico; Il tripode di Farabeuf; L avampiede condiziona le rotazioni astragaliche; Il calcagno condiziona l avampiede; L ipermobilità del primo raggio; La misura del RaRa (rapporto angolare retro-avampodalico); L elicometro; Esempi di anomalia retro-avampodalica; Tabella schematica di possibili combinazioni di rapporto retro-avampodalico nel normale e nel patologico Cenni di neurofisiologia: il sistema del controllo delle forze ambientali Il sistema tonico posturale; Il circuito gerarchico dei riflessi sensori motori; il sistema lineare senza Feed-Forward ed il sistema a retroazione Feed-Back; I sistemi sensitivi XV
4 P. Ronconi - S. Ronconi Trattato di biomeccanica podalica recettoriali; Il fenomeno della trasduzione sensoriale; La variazione della conduttanza di membrana; La tipologia dei canali ionici; Il motoneurone; L arco diastaltico riflesso; Il neurone centripeto sensitivo gangliare (cellula a T); La legge di Weber e Fechner; Il rapporto tra segnali di entrata ed in uscita negli organi di senso; il recettore podalico; Il pendolo invertito; Gli esterocettori; I propriocettori; I fusi neuromuscolari; I recettori tonici e fasici; Classificazione delle fibre muscolari; Classificazione delle unità motorie; I principali recettori del sistema propriocettivo circuito alfa gamma; Il nodo di Ranvier; Il fenomeno di Sherrington (stretch reflex); I generatori di ritmo; L organo del Golgi; Neurofisiologia degli archi riflessi ( pinali tronco encefalici-mesencefalici); Classificazione delle fibre mieliniche; Principali vie del sistema somato-sensoriale; Il neurone centripeto sensitivo; La via Lemniscale; La via Spino talamica; Il ruolo del talamo; L arco riflesso spinale; Il neurone centrifugo motore; Il riflesso di stiramento o miotatico; Il principio dell innervazione reciproca e ricorrente; La cellula di Renshaw; Il riflesso miotatico e la coattività alfa gamma; Il Servomeccanismo antigravitario della contrazione (circuito Gamma); I riflessi nella postura e nella locomozione; L area reticolare inibitoria e facilitatoria di Magoun; Il riflesso di raddrizzamento; I meccanismi riflessi della caviglia nel controllo posturale; Le osservazioni di Nashner e Brown; Gli esperimenti di Grillner Ruolo dell orecchio e controllo dell equilibrio Introduzione; Anatomia dell orecchio; Il labirinto; I liquidi labirintici; I recettori vestibolari; I nuclei vestibolari; Le proiezioni vestibolari; Il riflesso vestibolo oculomotore; L arco riflesso trineurale; Il riflesso vestibolo spinale; I muscoli anti-gravitazionari; I nuclei fastigiali; La via vestibolo- corticale; La postura del collo e della testa; Il sistema visivo e la propriocezione; La presbistasia; Bibliografia Patobiomeccanica del piede piatto infantile I gradi di libertà XVI
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6 3 Premessa La biomeccanica è l'applicazione dei principi della meccanica agli organismi viventi sia animali che vegetali. In particolare, la biomeccanica analizza il comportamento delle strutture fisiologiche quando sono sottoposte a sollecitazioni statiche o dinamiche. Ogni qual volta si affronta un problema di biomeccanica si deve fare continuo riferimento alle conoscenze di biologia, medicina, chinesiologia ecc. La biomeccanica dell uomo nelle sue molteplici espressioni è uno dei campi di studio relativamente giovane. Non si deve dimenticare però che, sin dall antichità, pensatori eminenti si sono interessati agli stessi fenomeni. Un esempio lo fornisce Aristotele ( a.c.) che se ne occupò in termini filosofici. LA PROTOSTORIA DEL MOVIMENTO Le prime osservazioni filosofiche sul movimento umano sono attribuite, infatti, ad Aristotele (fig. 1.1). Descrisse che i movimenti di flesso-estensione dei segmenti corporei fossero attribuiti a spiriti animali che potevano attivare o respingere le ossa. Fig. 1.1 Si dovrà poi attendere il progredire delle conoscenze scientifiche, per arrivare tra la fine del quattrocento e gli inizi del cinquecento, alla grande e rivoluzionaria opera di Leonardo Da Vinci (fig. 1.2) sull'anatomia funzionale e allo studio delle proporzioni del corpo. Leonardo è da considerare il Primo Kinesiologo perché, nei suoi studi di anatomia, mise in relazione alcune parti dell apparato locomotore con semplici macchine quali ruote dentate, ingranaggi, pulegge ecc.... Fig. 1.2
7 4 Tra il XVI e il XVII secolo, le due figure che seppero unire il metodo sperimentale e la teoria furono senza alcun dubbio Galileo Galilei ed Isaac Newton dato che gettarono le basi scientifiche delle nascenti scienze fisiche e naturali. Galileo ebbe il grande merito, in opposizione ad Aristotele, che aveva affermato che i corpi più pesanti cadono con velocità maggiore, che vi è una diversità fra le varie masse, come in pratica si osserva, dovuta a forze che si aggiungono nella caduta all accelerazione gravitaria, quali l attrito e la resistenza dell aria, forze che variano in rapporto alla forma, alla grandezza e al peso del corpo. Proprio un discepolo di Galileo, G.A. Borelli, viene indicato quale fondatore della biomeccanica moderna, disciplina indipendente nel ramo della scienza. Da allora si sono create le basi per lo sviluppo della biomeccanica che comprende la meccanica, l anatomia funzionale e la fisiologia, interagenti fra loro. Alfonso Borelli ( ) (fig. 1.3), nel suo scritto De Motu Animalium,determinò con esattezza il centro di gravità del corpo e stabilì che la caduta in avanti di esso permetteva l avanzamento del marciatore (fig. 1.3A). Fig. 1.3 Fig. 1.3A Magendie fu il primo a individuare il movimento orizzontale del bacino sulla testa femorale mentre Chabrier pubblicò un lavoro sul movimento dell uomo e degli animali. fig. 1.4 Dopo alcuni studi fatti dai fratelli Weber che idearono un tamburo rotante capace di simulare la cinematica degli atti deambulatori, l analisi del movimento subì un progresso notevole ad opera di Etiennes-Jules Marey ( ) (fig. 1.4). Ideò un apposita calzatura esploratrice contenente una camera d aria che veniva compressa ogni volta che il piede esercitava pressione al suolo. Attraverso un chimografo registrava gli impulsi meccanici provenienti dalla compressione (fig a, b, c). Fig. 1.4a
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9 93 2) BIOMECCANISMO A MOTO ELICOIDALE. Per meccanismo a moto elicoidale si intende quel complesso anatomico che inizia dall articolazione Chopart e prosegue fino ai metatarsi. Strutturalmente è composto dallo scafoide, dal cuboide, dal I, II, III cuneiforme ed dai cinque metatarsi (fig. 7.1). Fig. 7.1 Rappresentazione virtuale del meccanismo a elica: (f, f ) Moto impresso dal meccanismo di trasmissione contrastato dall avampiede ed immobilizzato dalla forza gravitazionale (Fg) e dalla forza reattiva (R). (Fg): Forza gravitaria. (R) Forza reattiva.
10 94 Il meccanismo a moto elicoidale (fig. 7.2A) è direttamente modulato dalla biotrasmissione (fig. 7.2B) dove si evidenziano i moti astragalo-calcaneari in sede medio tarsica (piano (F) (1 e 2)) che modulano lo svolgimento e l avvolgimento del biomeccanismo a moto elicoidale (Film 7.1). Fig. 7.2 A) Complesso astragalo-calcaneare del biomeccanismo di trasmissione. B) Biomeccanismo a moto elicoidale. Y) Asse di compromesso, o asse dei coni inversi. T) Piano trasverso. P1) Piano intermedio, normale all asse di compromesso. F) Piano frontale.
11 95 Svolgimento del biomeccanismo a moto elicoidale (fase filogravitaria, piede organo di senso). Dinamicamente, secondo la suddivisione biomeccanica di Root, è rappresentato dalla fase di contatto e parte di quella di stato: la tibia ruota medialmente contestualmente con l astragalo che a sua volta supina e plantarflette; il calcagno, al contrario, prona portandosi di lato all astragalo (dissociazione astragalo calcaneare). Come già espresso nel capitolo (6) riguardo la biotrasmissione questa rotazione inversa, astragalo calcaneare, porta la Chopart in pronazione svolgendo così il biomeccanismo a moto elicoidale. Il piede si rilassa adattandosi sulla superficie d appoggio (fig. 7.3) e (Film 7.2). Fig. 7.3 Fase di rilassamento o di adattamento del piede sulla superficie di appoggio. 1) Rotazione della tibia; 2)Rotazione supinante dell astragalo; 3) Rotazione pronatoria del calcagno; 4) Svolgimento del biomeccanismo a moto elicoidale; g) Forza gravitaria; R) Forza reattiva o forza gravitaria.
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13 207 Con riferimento alla tabella N 1 e alle (fig.10. (15, 16, 17 e 18) si può notare l influenza del trasferimento dell angolo strutturale avampodalico sul retropiede e, sulla scorta dell esperienza vissuta, riteniamo che la quantificazione del rapporto angolare strutturale retroavampodalico sia un elemento vincolante per meglio comprendere la genesi della patobiomeccanica podalica. L ELICOMETRO Questi è un particolare strumento che consente di misurare il rapporto retro-avampodalico. Parti dell elicometro (vista dall alto) Cinturino contenitivo per il tricipite Asta di riferimento asse gamba Fermo scorrevole con ghiera di blocco Fermo di blocco sotto-astragalica Goniometro per la misura dell inversione ed eversione del retropiede Goniometro per la misura della supinazione e pronazione avampodalica
14 208 Parti dell elicometro (vista di lato) Cuffia bloccante il calcagno Fermi tricipitali Piastra per appoggio avampodalico Come si usa l elicometro: (Vedi filmato DVD)
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