FISIOLOGIA DELLA CAVIGLIA

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1 FISIOLOGIA DELLA CAVIGLIA Articolazione distale dell arto inferiore, è una Troclea con un solo tipo di movimento. I tre assi principali Asse trasversale XX: passa attraverso i due malleoli e condiziona i movimenti di flesso estensione del piede Asse longitudinale della gamba Y è verticale e condiziona i movimenti di adduzione-abduzione del piede Asse longitudinale del piede Z orizzontale, condiziona l orientamento della pianta del piede, permettendole di guardare sia in basso, sia in fuori sia in dentro (movimenti di pronazione e supinazione).

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3 L atteggiamento normale del piede si ha quando il piano plantare è perpendicolare all asse della gamba. L estensione della caviglia è il movimento che avvicina il dorso del piede alla faccia anteriore della gamba (flessione dorsale) angolo di circa La flessione della caviglia allontana il dorso del piede dalla faccia anteriore della gamba ed il piede tende a disporsi come prolungamento della gamba (flessione plantare), angolo di circa

4 SUPERFICI DELLA TIBIO-TARSICA Astragalo: tre facce, una superiore e due laterali. La faccia superiore, chiamata puleggia, convessa dal davanti all indietro, è solcata dalla gola della puleggia. L astragalo è torto su se stesso e la troclea è più larga in avanti che in dietro. La faccia interna, è piana e sagittale, si articola con la faccia esterna del malleolo interno, rivestita da cartilagine.

5 La faccia esterna, concava dall alto in basso e dall avanti in dietro, il suo piano è obliquo in avanti e in fuori. Si articola con la faccetta articolare della faccia interna del malleolo peroneale. Le due faccette laterali della puleggia astragalica sono comprese tra i malleoli. Viene descritto col nome di terzo malleolo di Destot il margine posteriore della superficie tibiale che discende più in basso del margine anteriore.

6 LEGAMENTI DELLA TIBIO-TARSICA Legamenti collaterali, robusti ventagli fibrosi il cui apice è posto sul malleolo corrispondente e la cui parte periferica è fissata sulle due ossa posteriori del tarso Legamento collaterale esterno, costituito da tre fasci, due destinati all astragalo uno al calcagno: Fascio anteriore, fissato al margine anteriore del malleolo peroneale, si dirige obliquo in basso ed in avanti per terminare sull astragalo Fascio medio, dall apice del malleolo si dirige in basso e in dietro e termina sulla faccia esterna del calcagno Fascio posteriore, dalla faccia interna del malleolo si dirige orizzontalmente in dentro e in dietro fissandosi al tubercolo postero esterno dell astragalo. Dal malleolo esterno, si dipartono due legamenti della sindesmosi tibio-peronelae, il leg. anteriore ed il posteriore

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8 Legamento collaterale interno, si divide in due piani profondo e superficiale: * piano profondo costituito da due fasci tibio-astragalici Fascio anteriore, obliquo in basso ed in avanti, si fissa sulla branca interna della troclea astragalica Fascio posteriore, obliquo in basso e in dietro, si fissa in una fossetta posta sotto la faccia interna, le sue fibre posteriori si fissano sul tubercolo postero-interno

9 * piano superficiale, molto espanso e triangolare, forma il legamento Deltoideo. Dall origine tibiale si irradia sullo scafoide e sulla piccola apofisi calcaneare. Questo legamento non ha inserzioni sull astragalo e quindi viene anche chiamato: tibio-scafo-gleno-sustentacolo-trans-astragalico Legamenti anteriore e posteriore sono semplici ispessimenti capsulari l anteriore, congiunge obliquamente il margine anteriore della tibia e la branca posteriore della troclea astragalica.

10 Il posteriore, formato da fibre che partono dalla tibia e dal perone e convergono verso il tubercolo posteriore-interno dell astragalo, che con il tubercolo postero-esterno forma il margine della scanalatura del flessore dell alluce.

11 FLESSO ESTENSIONE DELLA CAVIGLIA L ampiezza dei movimenti è determinata dalle superfici articolari. La tibia ha uno sviluppo di circa 70 mentre la troclea astragalica di circa , quindi l escursione varia da 70 a 80.

12 Nella massima flessione la faccia superiore del collo dell astragalo viene ad urtare contro il margine anteriore della tibia. Nell estensione avviene il contrario La stabilità antero-posteriore della tibio-tarsica ed il contatto dei suoi capi articolari è assicurata dalla gravità che mantiene l astragalo sotto la superficie tibiale i cui margini anteriore e posteriore formano dei rilievi che impediscono lo scivolamento della troclea in avanti o all indietro. Gli apparati legamentosi laterale e mediale servono a mantenere passivamente adesi i capi articolari. L iperestensione può causare la lussazione posteriore e la frattura del margine posteriore o terzo malleolo. L iperflessione può portare alla lussazione anteriore ed alla frattura del margine anteriore.

13 La iperflessione può causare la lussazione posteriore e la frattura del margine posteriore o terzo malleolo. L iperestensione può portare alla lussazione anteriore ed alla frattura del margine anteriore.

14 Quando un movimento forzato d abduzione porta il piede in fuori la faccia esterna dell astragalo esercita una pressione sul malleolo peroneale provocando: > la rottura dei legamenti peroneo-tibiali inferiori con diastasi fra tibia e perone. L astragalo non è più trattenuto e può effettuare movimenti di lateralità o rotazione attorno al suo asse.

15 > se il movimento è eccessivo anche il legamento collaterale interno si rompe, si avrà una grave distorsione del LLI associata alla diastasi tibio-peroneale. > oppure si fratturano sia il malleolo interno che esterno al di sopra dei legamenti peroneo-tibiali inferiori. Così si viene a formare la frattura di Dupuytren alta

16 se i legamenti peroneo-tibiali inferiori resistono, la frattura del malleolo interno si associa alla fr. del malleolo esterno che passa al di sotto del legamento peroneo-tibiale inferiore, così avremo la fr. di Dupuytren bassa.

17 per un movimento di abduzione forzata si possono avere le fratture bi malleolari per adduzione; la punta del piede, portata in dentro fa ruotare l astragalo attorno al suo asse verticale, la faccia interna fa saltare il malleolo interno e la rotazione dell astragalo rompe il malleolo esterno.

18 L articolazione peroneo-tibiale inferiore è un anfiartrosi. Sulla tibia una superficie concava rugosa, sul perone la superficie è convessa. L articolazione è stabilizzata dai legamenti anteriore e posteriore. Oltre a questi legamenti le due ossa sono riunite dal legamento interosseo che è fissato sul bordo esterno della tibia e la faccia interna del perone. L articolazione peroneo-tibiale inferiore non mette le due ossa a diretto contatto: esse restano divise per l interposizione di un tessuto adiposo. Normalmente l ombra del perone (c) si sovrappone di più di 8 mm sul tubercolo tibiale anteriore (a) di quanto non sia separata (2mm) dal tubercolo posteriore (b). se la distanza cb è maggiore della distanza ac, si può parlare di diastasi tibio-peroneale.

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21 Biomeccanica del piede Organo di senso: informa il snc delle posizione del corpo nello spazio e del tipo di superficie di appoggio fase di rilassamento Organo di moto: in fase propulsiva si irrigidisce tra tarso e metatarso L area cerebrale del piede è 2/3 sensitiva ed 1/3 motoria

22 In fase di pronazione si adatta al terreno e si comporta come un organo di senso In fase supinatoria diviene organo di moto

23 Fasi del ciclo del passo Fase di contatto Fase di rilassamento Fase di irrigidimento Fase di propulsione

24 Struttura podalica ad elica Elica podalica a passo variabile che avvolge e svolge

25 Avvolgimento e svolgimento retroavampodalico Fase di propulsione: irrigidimento/supinazione Fase di contatto: rilassamento/pronazione

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