LA FASE DIFENSIVA NELLE SITUAZIONI DI PALLA INATTIVA

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1 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA LA FASE DIFENSIVA NELLE SITUAZIONI DI PALLA INATTIVA di Paolo Indiani* H o voluto dedicarmi ad un argomento come quello della fase difensiva sulle palle inattive in quanto da sempre convinto dell importanza fondamentale delle stesse, in qualunque squadra di qualsiasi categoria. La velocità del gioco, gli spazi ristretti, la pressione sulla palla, gli interventi arbitrali hanno aumentato notevolmente le occasioni da sfruttare a palla ferma. I dati statistici indicano tra il 30% ed il 35% i gol realizzati. Tutte le squadre, oltre ad aver almeno uno specialista nella battuta diretta, dedicano sufficiente tempo settimanale nella ricerca di soluzioni collettive. Ecco perché ritengo importante dedicare altrettanto tempo, se non di più, per limitare le realizzazioni in questione e per farlo non si può che cercare di organizzare al massimo questa fase particolare di non possesso. Proverò ad esporre le mie convinzioni, sviluppate negli anni, discusse con i vari calciatori che le hanno interpretate, modificate anche su loro consigli, che hanno dato risultati più che soddisfacenti. Principi di gestione La difficoltà più evidente per raggiungere lo scopo di avere una squadra organizzata nella fase di non possesso in oggetto è sicuramente trovare il consenso del gruppo, fargli accettare il tempo programmato nelle varie sedute come opportuno e necessario (il calciatore dedica molta più attenzione alla fase attiva che a quella passiva, è per lui molto più gratificante realizzare una rete che impedirla!). Per questo sono necessari dei principi di gestione a cui bisogna attenersi: della consapevolezza, cioè spiegare bene come e perché viene eseguito un determinato movimento, rendere consapevole il calciatore, protagonista della propria prestazione, perché sia autonomo ed attivo; della partecipazione attiva, cioè ad interessarlo e coinvolgerlo nelle scelte in quanto la motivazione, che nasce sempre dal suo interno, è la chiave dell apprendimento; della semplicità e chiarezza, cioè all espressione verbale: non essere e sentirsi come un professore, ricordarsi che il tempo d attenzione di un gruppo dura pochi minuti, dunque essere chiari, concisi, completi; dell evidenza, cioè far vedere quello che proponiamo e, conseguentemente, per l assimilazione, fare eseguire; dell adattamento, cioè tenere conto delle capacità di risposta tecniche, tattiche, fisiche e di personalità del calciatore. Compiti e funzioni L allenatore deve dare le regole di gioco, cioè i segnali di comunicazione tra i calciatori - (F. Ferrari - Elementi di tattica calcistica). Tutti i calciatori devono parlare lo stesso linguaggio, devono conoscere i modi per raggiungere l obiettivo comune; il sapere di avere sempre chiara la risposta ad ogni situazione che si presenta, anche nell eccitazione del momento, li rende sicuri ed efficaci nel rispettare i compiti e funzioni loro affidati (essi verranno descritti analiticamente nei paragrafi successivi). ANALISI DELLE SITUAZIONI Calcio d angolo La soluzione adottata è quella mista con prevalenza zona. La maggior parte della squadra, otto calciatori, hanno il compito di controllare le zone con conseguente scelta delle caratteristiche e delle posizioni che dovranno assumere in relazione al valore di pericolosità riconosciuto ad ognuna di loro, cercando la palla senza mai indietreggiare, mentre due calciatori hanno il compito di marcare ad uomo i due avversari ritenuti più abili. Ritengo questa soluzione equilibrata perché permette di avere una propria identità, una propria organizzazione per non dipen- *Dalla tesi finale del Corso Master 2005/2006 per l abilitazione ad Allenatore professionista di 1ª Categoria. 8

2 dere totalmente dall avversario e, nello stesso tempo, assicurarsi un controllo sui principali saltatori altrui. Preferisco difendere con tutta la squadra per coprire il più possibile gli spazi dell area e per avere anche nell ipotesi più estrema una buona superiorità numerica (solamente a partita quasi finita e con risultato sfavorevole gli avversari si precipitano in area con quasi tutta la squadra), consapevole di non aver praticamente la possibilità di ripartire e molte volte di dover difendere anche sulla seconda palla. È molto più elevata la possibilità di subire una rete in questa situazione che farla dopo una riconquista! Suddivisione delle zone dell area di rigore ipotizzando una battuta dalla nostra sx. (Fig. 1a) Suddivisione delle zone dell area di rigore con tutti gli undici calciatori schierati nelle posizioni che analizzeremo, ipotizzando una battuta dalla nostra sx. (Fig. 1b) Zona B) superficie compresa tra la fine della zona A, quasi tutta l area di porta e circa due metri in verticale verso il centro dell area: spazio dal quale viene realizzato circa l 80% delle reti e, pertanto, quello più pericoloso. In esso agiscono il portiere che interviene sulle traiettorie lente a parabola e quelle verso di lui; i calciatori n. 2 e n. 3, di solito i più piccoli, a protezione della porta sui rispettivi pali, con il primo che aiuta il portiere sulle traiettorie, anticipando sul 1 palo ed il secondo che copre la porta sul 2 palo su eventuali deviazioni; entrambi devono avere buoni riflessi, una ottima intesa con il portiere che devono anche sostituire e comandano l uscita della squadra dopo le respinte; il calciatore n. 9 che interviene sulle traiettorie in anticipo nella sua posizione ed alle spalle del calciatore n. 8 e il calciatore n. 5 che interviene nello spazio centrale all incirca oltre il limite dell area piccola; devono avere un grande coraggio, carattere, statura e peso, eccellere nel salto da fermo. In questo modo viene lasciato appositamente spazio al portiere evitando, per quanto possibile, di farvi entrare anche i calciatori n. 4 e n. 6 che svolgono le funzioni di marcatura individuale (è ovvio che se l avversario più abile nel gioco aereo preferisce anche andare in quella zona viene marcato ugualmente ma, nella scelta, a parità di pericolosità, vengono marcati altri). (Fig. 3) Zona A) superficie compresa fra il 1 palo ed il limite dell area di porta: spazio pericoloso per deviazioni su traiettorie veloci. Il calciatore n. 8 deve essere in anticipo su un eventuale spizzicata e non far fare una deviazione verso la porta; esce deciso e rapido su eventuale battuta in coppia; deve essere abile nell anticipo sia di piede che di testa. (Fig. 2) 9

3 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA Zona C) superficie compresa dalla fine della zona A in verticale verso il centro dell area: il calciatore n. 7 deve anticipare le traiettorie, non consentendo deviazioni verso la porta; è fondamentale per impedire eventuali schemi avversari per soluzioni di tiro al limite dell area ed impedisce, insieme al calciatore n. 8, la superiorità numerica altrui su eventuale battuta in coppia, uscendo rapido e deciso; esce per mettere pressione su respinta; deve essere abile nell anticipo sia di piede che di testa. (Fig. 4) Zona D) superficie compresa dalla fine della zona B fino alla lunetta: il calciatore n. 11 ha il compito di intervenire direttamente su traiettorie verso il dischetto del rigore ed è importante sulle deviazioni o respinte nella zona del limite dell area; preferibilmente il più rapido e aggressivo della squadra. (Fig. 5a e 5b: posizione del calciatore prima e dopo la battuta in altra zona) è vasta; è l unico che può anche indietreggiare per colpire ed inoltre deve uscire per mettere pressione su chi ha ricevuto la palla dopo respinta; preferibilmente uno dei più alti e con peso specifico. (Fig. 6) Calciatori marcatori n. 4 e n. 6: il loro compito principale è quello di far ricercare la palla agli altri nove compagni con più tranquillità; non devono assolutamente effettuare trattenute, tirate di maglia ecc. da cui potrebbero scaturire calci di rigore, ma solamente disturbare gli avversari nella rincorsa e riuscire a saltare insieme (sappiamo tutti che un calciatore abile nel gioco aereo che arriva lanciato senza ostacolo è molto pericoloso). (Fig. 7) Zona E) superficie che va dalla fine delle zone B e D fino quasi al limite laterale dell area e che si allunga in verticale fino ad una linea parallela al dischetto: determinante per torri su calci lunghi a parabola o su spizzicate e deviazioni precedenti. Il calciatore n. 10 deve essere molto abile a capire le varie situazioni poiché la zona da coprire 10

4 Vari tipi di battuta e traiettoria Con un battitore destro o sinistro cambia la posizione del portiere e dei calciatori n. 8, 9, 5, 7 e 10 anche se in misura minima. (Fig. 8) Se la traiettoria è lenta a parabola e quelle verso di lui nella zona B, il portiere interviene con i calciatori n. 2, 3, 5 e 9 che lo coprono fino a che non ne è in possesso con certezza: è l unica situazione in cui possiamo ripartire (i calciatori n. 11, 7, 8 e 10 ricercano la profondità). (Fig. 11 a-b) Se la traiettoria è veloce a rientrare il portiere anticipa la posizione verso il 1 palo ed aggredisce la palla insieme ai calciatori n. 2, 8 e 9. (Fig. 9) Se la traiettoria è veloce ad uscire intervengono i calciatori n. 8, 9 e 5. (Fig. 10) Se la traiettoria è nella zona E interviene il calciatore n. 10 che ha più tempo di lettura data la maggior durata della traiettoria e deve impedire una possibile deviazione diretta o una torre; il resto della squadra assume un nuovo equilibrio verso il centro della porta. (Fig. 12) 11

5 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA Se la traiettoria è nella zona D interviene il calciatore n. 11 che ha più tempo di lettura data la traiettoria a parabola, in quanto la stessa non può arrivare tesa e veloce essendovi la zona d ombra creata dal calciatore n. 7; può intervenire anche il calciatore n. 5 facendo alcuni passi in avanti. (Fig. 13) tiro diretto alla fine della zona C interviene il calciatore n. 7 con il calciatore n. 11 pronto a raddoppiare. (Fig. 16) Se la traiettoria è rasoterra a cercare un possibile schema per un Se la traiettoria è a cercare un possibile tiro diretto alla fine della zona D interviene sempre il calciatore n. 11 che ha un buon tempo di lettura. (Fig. 14) Se la traiettoria è a cercare un possibile tiro diretto alla fine della tiro diretto alla fine della zona D interviene in prima battuta il calciatore n. 7 ed il calciatore n. 11 in seconda se non riesce il primo intervento. (Fig. 17) zona E interviene il calciatore n. 10 raddoppiato dal calciatore n. 11 che crea nella corsa una zona d ombra verso il limite dell area. (Fig. 15) Se la traiettoria è rasoterra a cercare un possibile schema per un 12

6 Se viene cercata una battuta in coppia escono in zona battuta i calciatori n. 8 e n. 7 per non subire l inferiorità numerica ed i calciatori n. 2, 3, 9, 5 e 10 riequilibrano le posizioni, secondo quale successiva traiettoria si verifichi vi sono nuovi equilibri. (Fig. 18a prima della battuta. Fig. 18b dopo il riequilibrio) Se la palla cade dentro l area nella parte esterna della zona E, esce in pressione il calciatore n. 10 raddoppiato dal n. 11 che crea nella corsa una zona d ombra verso il limite dell area; il portiere copre la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che avanzano dai pali e tutti gli altri fanno massima densità nell imbuto della stessa. Il calciatore n. 7 prende la posizione del n. 11. (Fig. 20) Situazioni successive alle respinte o deviazioni Parlo di situazioni successive alle respinte o deviazioni perché la palla non deve cadere direttamente dalla battuta in quanto, quando succede, si verifica una situazione di estrema difficoltà. La palla può cadere sempre, però, in zona pericolosa anche dopo una nostra respinta o una deviazione e, conseguentemente, la squadra si deve riequilibrare sulla nuova situazione. Essa deve avere sempre presente il concetto di base di difesa della porta con tutti gli undici suoi componenti, deve avere lo stesso comportamento senza incertezze da diventare automatico su tutti i tipi di respinta o deviazione. Se la palla cade dentro l area nella zona centrale, come da figura, escono in pressione i calciatori n. 7 e n. 11, il portiere copre la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che si alzano leggermente dai pali e tutti gli altri fanno massima densità nell imbuto della stessa. (Fig. 21) Se la palla ricade dentro l area nella zona laterale dalla parte della battuta escono in pressione il calciatore n. 8 raddoppiato dal n. 7 o viceversa, il portiere copre la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che avanzano dai pali e tutti gli altri fanno massima densità nell imbuto della stessa. (Fig. 19) 13

7 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA Se la palla cade fuori area nella zona laterale dalla parte della battuta esce in pressione il calciatore n. 8 o il n. 7 ad affrontare un 1 vs. 1 con l assoluto obbligo di non farsi dribblare ma di concedere al massimo un cross, l altro pronto al raddoppio ed i compagni si riequilibrano. (Fig. 22) Se la palla cade fuori area nella zona laterale dalla parte opposta alla battuta, esce in pressione il calciatore n. 10 ad affrontare un 1 vs. 1 con l assoluto obbligo di non farsi dribblare ma di concedere al massimo un cross. Il calciatore n. 11 è pronto al raddoppio, creando nella corsa una zona d ombra verso il limite dell area; gli altri si riequilibrano. (Fig. 23) Se la palla cade fuori area nella zona centrale fino ai 25 metri circa, esce in pressione il calciatore n. 11 e, se esiste possibilità di conclusione, non esce nessun altro; il portiere avanza per coprire maggiormente la porta insieme ai calciatori n. 2 e n. 3 che dai pali si spostano leggermente in avanti. Altrimenti tutta la squadra esce. (Fig. 24 a-b) 14

8 Se la palla cade fuori area sia nella zona centrale oltre i 25 metri circa che in quelle laterali anche entro, tutta la squadra esce in pressione mentre questa è coperta (cioè durante la traiettoria) con i calciatori n. 2-3 (quelli di posizione sui pali) 5 e 9 che formeranno l ultima linea, con i primi due che usciranno in ampiezza, per impedire eventuali entrate da dietro per poi rimanere od uscire ancora a seconda dei casi. (Fig. 25) Suddivisione delle zone dell area di rigore ipotizzando una battuta dalla nostra sx. quasi perpendicolare alla linea dell area circa a metà dalla linea laterale. (Fig. 26) Suddivisione delle zone dell area di rigore ipotizzando una battuta dalla nostra sx. quasi perpendicolare alla lunetta circa a metà dalla linea laterale. Vediamo che le zone sono pressoché identiche, solo spostate in relazione all altezza della palla. (Fig. 27) I due calciatori marcatori (n. 4 e n. 6) continueranno il loro compito di controllo individuale in tutti i casi in cui dopo la respinta la squadra rimane a difesa della porta nell imbuto, altrimenti usciranno insieme a tutti gli altri abbandonando la difesa ad uomo per riequilibrarsi in quella a zona. PUNIZIONI LATERALI Soluzione adottata, come nei calci d angolo, mista con prevalenza zona, con la differenza di difendere in dieci lasciando un calciatore alto ad eccezione delle battute quasi dalla linea di fondo che vengono equiparate agli angoli. Cinque calciatori hanno il compito di controllare le zone dove la traiettoria della palla può arrivare con conseguente scelta delle caratteristiche più idonee: essi cercano la palla senza mai indietreggiare dopo essersi abbassati prima del calcio dalla posizione iniziale; due calciatori hanno il compito di formare la barriera, cercano di intercettare la traiettoria iniziale o di uscire in pressione sulla battuta in coppia; due calciatori hanno il compito di marcare ad uomo i due avversari ritenuti più abili. A differenza dei calci d angolo vi è una maggiore flessibilità sui compiti affidati secondo la distanza della palla dalla porta e dalle qualità degli avversari sia sulla battuta che sulle deviazioni. Suddivisione delle zone dell area di rigore con tutti gli undici calciatori schierati nelle posizioni che analizzeremo, ipotizzando una battuta dalla nostra sx. quasi perpendicolare alla linea dell area a metà dalla linea laterale. (Fig. 28) 15

9 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA Zona A) superficie compresa nello spazio fra la fine della zona d ombra creata dai due calciatori in barriera, il limite dell area di porta e circa un metro oltre il 1 palo: spazio pericoloso per deviazioni su traiettorie veloci, il calciatore n. 8 deve essere in anticipo su un eventuale spizzicata e non far fare una deviazione verso la porta; deve essere abile nell anticipo sia di piede che di testa. (Fig. 29) Zona B) superficie compresa tra la fine della zona A, il limite dell area di porta fino all incirca alla metà della linea orizzontale della stessa: il calciatore n. 9 che vi lavora deve essere uno dei migliori interpreti nel gioco aereo, avere personalità e coraggio ed eccellere nel salto da fermo. (Fig. 30) Zona C) superficie compresa dalla fine della zona B, il limite dell area di porta fino ad un metro circa oltre la direzione del secondo palo: il calciatore n. 5 deve essere uno dei migliori interpreti nel gioco aereo, avere personalità e coraggio ed eccellere nel salto da fermo. (Fig. 31) Zona D) superficie compresa dal termine della zona C fino a circa due metri oltre la fine dell area di porta. Essa è solamente indicativa, in quanto il calciatore n. 10 lavora su traiettorie anche più lunghe ma non meno pericolose. Deve essere uno dei migliori interpreti nel gioco aereo, avere personalità e coraggio ed eccellere nel salto da fermo. (Fig. 32) Zona E) superficie dell area di porta come base che si può anche ampliare secondo la traiettoria: vi opera il portiere in esclusiva a cui viene lasciato spazio sufficiente, avendo la squadra cura di non abbassarsi troppo prima della battuta. Nei casi di suo intervento, i calciatori n. 9 e n. 5 corrono a difesa della porta, i calciatori n. 8 e n. 10 stringono verso di lui per proteggerlo insieme ai due calciatori marcatori. (Fig. 33) 16

10 Zona F) superficie compresa dalla fine delle zone A - B - C fino al semicerchio dell area di rigore: il calciatore n. 7 ha il compito di intervenire direttamente su traiettorie perpendicolari al punto di battuta sia rasoterra che a parabola e si abbassa insieme agli altri sulle traiettorie verso la porta curando eventuali rimbalzi. (Fig. 34) Zona G) superficie compresa dal punto di battuta alla fine della zona d ombra creata dai due calciatori in barriera n. 2 e n. 3: hanno il compito di intercettare la traiettoria non facendola passare assolutamente al loro interno e formano un 2 vs. 2 in caso di battuta in coppia. (Fig. 35) Calciatori marcatori n. 4 e n. 6: il loro compito principale è quello di far ricercare la palla ai cinque compagni ( n ) con più tranquillità, non devono assolutamente effettuare trattenute, tirate di maglia ecc. da cui potrebbero scaturire calci di rigore ma solamente disturbare gli avversari nella rincorsa e riuscire a saltare insieme (sappiamo tutti che un calciatore abile nel gioco aereo che arriva lanciato senza ostacolo è molto pericoloso). (Fig. 36) Vari tipi di battuta e traiettoria Con la presenza di due avversari sulla palla (un destro e un sinistro) la posizione iniziale rimane quella prima descritta. Al momento della scelta la squadra cambia la posizione, anticipando l abbassamento nel caso di una battuta di destro ad uscire o ritardandolo nel caso di una battuta di sinistro ad entrare per lasciare spazio maggiore al portiere. (Fig. 37 a-b) 17

11 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA Con la presenza di un solo avversario sulla palla (un destro o un sinistro) non essendoci possibilità di battuta in coppia, l atteggiamento globale rimane quello indicato nella fig. 38 a seconda di chi calcia, ma la barriera viene composta dal solo calciatore n. 2 il quale assume una posizione tale da coprire due spazi (più basso se calcia un destro, più alto se calcia un sinistro) con il calciatore n. 3 che si sposta all inizio della zona F permettendo al calciatore n. 7 di scalare più largo e così averne due che marcano la zona centrale invece di uno. (Fig. 38) Se la traiettoria è ad entrare vi operano il portiere ed i calciatori n. 8 e n. 9. (Fig. 39) Se la traiettoria è ad uscire o a parabola nelle zone B e C vi operano i calciatori n. 9 e n. 5. (Fig. 40) Se la traiettoria è nella zona D interviene il calciatore n. 10 che ha più tempo di lettura data la maggiore traiettoria; nel caso di una possibile torre o deviazione diretta i calciatori n assumono un nuovo equilibrio verso il centro della porta. (Fig. 41) Se la traiettoria è a parabola nella zona D per una battuta a volo, nel caso di barriera a due calciatori interviene il calciatore n. 10 che, anche se non ha il tempo per impedire la conclusione, può mettere pressione; nel caso di barriera ad uno interviene il calciatore n. 7 che sicuramente ha il tempo per impedirla e che, vista la sua posizione iniziale, funge anche da deterrente per la scelta. (Fig. 42) 18

12 Se la traiettoria è a cercare un possibile inserimento a sorpresa nella zona A interviene il calciatore n. 8. (Fig. 43) Battuta quasi dalla linea di fondo: posizione quasi come nei calci d angolo con tutti i calciatori a difendere e con le varianti del calciatore n. 2 a formare la barriera e il n. 7 sul secondo palo. (Fig. 44) Battuta oltre la linea dei 25 metri: vengono mantenuti sopra la posizione della palla due calciatori, altri due alla distanza regolamentare pronti per ovviare a qualsiasi possibile scelta vicina iniziale degli avversari, gli stessi due calciatori marcatori ad uomo, tre calciatori a marcare le zone ed un ultimo fuori area in posizione centrale. (Fig. 45) Situazioni successive alle respinte o deviazioni Anche nelle punizioni laterali, come nei calci d angolo, la palla non deve cadere direttamente dalla battuta in quanto, quando succede, si verifica una situazione di estrema difficoltà. La palla può cadere sempre, però, in zona pericolosa anche dopo una nostra respinta o deviazione e, conseguentemente, la squadra si deve riequilibrare sulla nuova situazione, avendo sempre presente il concetto base di difesa della porta con i dieci componenti, ma anche la possibilità del fuorigioco. Essa deve avere lo stesso comportamento senza incertezze da diventare automatico su tutti i tipi di respinta o deviazioni. A differenza dei calci d angolo la possibilità di riconquista è molto più elevata e quella di controgioco non è sicuramente limitata solamente a quando entra in possesso di palla il portiere. Se la palla cade dentro l area nella zona laterale dalla parte opposta della battuta esce in pressione il calciatore n. 10 raddoppiato dal n. 7, gli altri si riequilibrano liberando il più possibile l area vicino alla porta salendo. (Fig. 46) 19

13 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA Se la palla cade dentro o fuori area nella zona laterale dalla parte della battuta operano per la riconquista i calciatori n od 8-2 contro ipotetici uno o due avversari; in questo caso è più ipotizzabile una riconquista senza possibilità di controgioco. (Fig. 47) Se la palla cade dentro l area nella zona centrale agisce il calciatore n. 7 o i calciatori n. 7 e n. 3 a seconda del numero in barriesi riequilibrano liberando il più possibile l area vicino alla porta salendo. (Fig. 49) ra: nel secondo caso è molto più probabile una riconquista con successivo controgioco. (Fig. 48 a-b) Se la palla cade fuori area nella zona laterale dalla parte opposta alla battuta esce in pressione il calciatore n. 10 raddoppiato dal n. 7 con i calciatori n. 3 e n. 2 che scalano centralmente; gli altri Se la palla cade fuori area nella zona centrale fino ai 25 metri circa escono in pressione i calciatori n. 7 e n. 3 con tutta la squadra che sale in ampiezza per impedire entrate dall esterno. (Fig. 50) 20

14 Se la palla cade fuori area nella zone laterali fino ai 25 metri circa escono in pressione i calciatori n. 2 e n. 3 dalla parte della battuta o i calciatori n. 7 e n. 10 dalla parte opposta con tutta la squadra che sale in ampiezza per impedire entrate dall esterno ricercando con forza anche la riconquista che, se riuscita, può creare una situazione importante di controgioco. (Fig. 51) Se la palla cade fuori area sia nella zona centrale che in quelle laterali oltre i 25 metri può riconquistare la palla e tenerla il calciatore n. 11 o può essere il primo ad andare in pressione raddoppiato a seconda della zona di campo dai calciatori n con tutta la squadra che sale fino ai sedici metri in ampiezza per impedire entrate dall esterno ricercando anche in questi casi la riconquista. (Fig. 52). I due calciatori marcatori (n. 4 e n. 6) dopo la respinta non continueranno il loro compito di controllo individuale in quanto saliranno insieme a tutti gli altri per pulire la zona di campo vicina alla porta sapendo anche che i loro controllati sono i meno abili nel rientrare in gioco. PUNIZIONI CENTRALI Indico con questo termine tutte le palle inattive che vengono battute nello spazio formato dalle linee longitudinali dell area fino ai metri circa dalla porta: è ovvio che in queste situazioni vi sia una dose ancora maggiore di pericolosità, perché ci sono sempre più specialisti che sanno imprimere alla palla delle traiettorie imprevedibili (l aspetto da far notare è che anche nelle categorie più basse vi è sempre qualcuno in possesso di queste doti) e l organizzazione di schemi collettivi a cui tutti dedicano del tempo. Per ovviare a tutto questo dobbiamo avere ancora una maggiore organizzazione difensiva con compiti di barriera e di copertura degli spazi. Soluzione adottata: zona totale con tutti i dieci giocatori che partono da posizioni predeterminate per occupare uno spazio. Viene scelta perché a differenza delle altre palle inattive già analizzate, i migliori interpreti sono certamente alla battuta ed anche perché una o due marcature ad uomo potrebbero, per abilità tattica degli avversari, spostare nostri calciatori in zone di campo non produttive. Vi è flessibilità sui compiti affidati secondo la distanza della palla dalla porta sia centrale che laterale e dalle qualità degli avversari sulla battuta. Battute dallo spazio formato dalle linee longitudinali dell area di porta Una barriera di quattro calciatori tra i più alti copre la porta a partire dal primo palo del punto di battuta, si comporta come fosse un solo calciatore, capisce dal tipo di rincorsa del calciante se saltare in presenza di una soluzione a parabola od avanzare in presenza di una soluzione di forza; in caso di tocco laterale esegue uno spostamento in diagonale per poter coprire lo stesso spazio di porta. Un altra piccola barriera di due calciatori copre il secondo palo per liberare il proprio portiere dalla psicosi del goal sul proprio palo (quanti ne vediamo così!), con conseguente piazzamento più centrale e maggiori possibilità di intervento sull altro; in caso di tocco laterale il primo nell interno attacca la palla (deve essere rapido e avere coraggio) ed il secondo rimane a difesa dello spazio; svolgono anche compiti di copertura spazio dove potrebbero essere ricercati schemi con scambi. Tre calciatori piazzati di fianco alla seconda barriera difendono gli spazi dietro a loro. Un calciatore ha il compito di scegliere la posizione più opportuna al momento: può essere di fianco alla prima barriera per difendere lo spazio dietro, 21

15 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA oppure attaccato ad essa come primo in presenza di un abile interprete nel calciare di taglio, oppure di fianco al punto di battuta per attaccare la palla dopo un passaggio, oppure insieme agli altri tre nello spazio di fianco alla seconda barriera. (Fig. 53) Battute dallo spazio formato dalle linee longitudinali dell area di porta fino a quelle dell area di rigore Sono situazioni in cui non vi è mai sicurezza se verrà cercata una conclusione diretta, anche con battuta in coppia, oppure una soluzione diversa con cross o schemi. La flessibilità di cui parlavo diventa componente essenziale in questi frangenti (è nella preparazione di ogni gara, avendo conoscenza degli avversari, che viene stabilito il comportamento da tenere, se far prevalere l attenzione sulla barriera con conseguente maggior numero di componenti in presenza di un grosso specialista nella battuta diretta, oppure sulle traiettorie in area, oppure nel marcare lo spazio). Comportamento dopo la battuta I calciatori n hanno il compito di andare in protezione del portiere, non facendosi oltrepassare dagli avversari. Il calciatore n. 7 rimane a difendere lo spazio di partenza. Il calciatore n. 11, se piazzato di fianco alla prima barriera, va in protezione del portiere dalla parte della battuta; se piazzato insieme ai calciatori n rimane a difendere lo spazio di partenza; se fuori area rimane a difendere quello spazio. Il calciatore n. 3, se uscito per attaccare, rimane a difendere lo spazio fuori area; se in barriera difende lo spazio dietro la prima barriera. I calciatori n si slegano dal blocco unico appena passata la palla: i primi componenti n. 8 e n. 5, specialmente senza la presenza in quello spazio del n. 11, difendono lo spazio verso il portiere ed i n. 9 e n. 10 rimangono a difendere lo spazio di partenza. (Fig. 54a diretta e fig. 54b indiretta) Viene rappresentata l organizzazione più frequente: - una barriera di tre calciatori con due tra i più alti copre la porta a partire dal primo palo del punto di battuta e si comporta come nelle punizioni più centrali (fig. 53); - un altro calciatore copre il secondo palo della porta, in caso di tocco laterale attacca la palla e svolge anche compiti di copertura spazio dove potrebbero essere ricercati schemi con scambi; - quattro calciatori all interno dell area difendono lo spazio, cercano la palla se viene effettuato un cross con movimento in avanti e in diagonale; - un calciatore nell interno del campo parallelo alla palla per impedire un passaggio orizzontale per una conclusione libera; - un ultimo calciatore sceglie la posizione più opportuna al momento: potrà essere di fianco alla prima barriera per difendere lo spazio dietro, oppure attaccato ad essa come primo in pre- 22

16 senza di un abile interprete nel calciare di taglio, oppure insieme ai quattro all interno dell area. (Fig. 55) Comportamento dopo la battuta nel caso di conclusione diretta I calciatori n hanno il compito di andare in protezione del portiere. Il calciatore n. 7 retrocede a difendere lo spazio dietro la barriera. Il calciatore n. 3, se piazzato di fianco alla barriera, va in protezione del portiere dalla parte della battuta, se piazzato insieme ai calciatori n rimane a difendere lo spazio di partenza. Il calciatore n. 11 retrocede a difendere lo spazio al limite dell area insieme al n. 3 o da solo. I calciatori n si slegano dal blocco unico appena passata la palla, i primi componenti n. 8 e n. 5, specialmente senza la presenza in quello spazio del n. 3, difendono lo spazio verso il portiere ed il n. 10 rimane a difendere lo spazio di partenza. (Fig. 56a senza tocco laterale e fig. 56b con tocco laterale) Comportamento dopo la battuta nel caso di traiettoria sia a rientrare che ad uscire alla ricerca di una conclusione aerea I calciatori n cercano la palla nello spazio assegnato ad ognuno modificando la posizione di partenza in conseguenza che a calciare vi sia un destro o un sinistro. Il calciatore n. 7 retrocede a difendere lo spazio centrale davanti la porta ed in caso di schema sopra la barriera difende lo spazio dietro la stessa. Il calciatore n. 3, se piazzato di fianco alla barriera, va in protezione della porta dalla parte della battuta; se piazzato insieme ai calciatori n rimane a difendere lo spazio di partenza. Il calciatore n. 11 retrocede a difendere lo spazio al limite dell area insieme al n. 3 o da solo. I calciatori n si slegano dal blocco unico appena passata la palla e, specialmente senza la presenza in quello spazio del n. 3, difendono lo spazio verso la porta. (Fig. 57) 23

17 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA LA RIMESSA LATERALE È una situazione di gioco abbastanza frequente cui è riservata una sempre maggiore attenzione dal punto di vista tattico in fase di possesso specialmente nella zona di campo degli ultimi metri e, conseguentemente, come per le altre, è necessario avere una eccellente organizzazione. Occorre fare una distinzione a seconda della zona di campo dalla quale verranno effettuate. Sistema di riferimento 3:4:1:2 Battute dai nostri ultimi 30 metri: la squadra si dispone con tutti gli elementi per ridurre tempo e spazio a chi entra in possesso palla senza concedere zone libere, ricercando anche la possibilità di un eventuale contropiede, potendo trovare la difesa avversaria in equilibrio precario. (Fig. 58) Nel caso di battuta lunga verso il centro dell area (molto frequente) vi sarà un cambiamento di posizioni con maggiore densità verso la porta, non disdegnando di ingabbiare con compiti prefissati i destinatari (facilmente identificabili in questi casi); sarà più difficile dopo la riconquista trovare la difesa avversaria in equilibrio precario. (Fig. 59) Battute nei 50 metri centrali: la squadra attua una fase di non possesso equilibrata, con la marcatura degli appoggi vicini al punto di battuta, ma senza esasperare l accorciamento degli spazi portando diversi calciatori vicini alla zona palla, mantenendo sempre una linea di copertura, avendo presente il rischio, nel caso di mancato successo nella riconquista, data la distanza elevata dalla propria porta, della profondità. In quelle dalla nostra metà campo, essendovi meno distanza dalla propria porta con il portiere che ha maggiori probabilità di intervento, può rischiare qualcosa con le linee più vicine. (Fig. 60) Nel caso di battuta lunga vi sarà un cambiamento di posizioni marcando ad uomo i destinatari. 24

18 Battute dai loro ultimi 30 metri: è una situazione nella quale gli avversari in possesso si sentono in difficoltà se pressati e, pertanto, la squadra attua un accorciamento nella zona palla però senza esasperare, consapevole di avere, tanto più ci avviciniamo alla linea di fondo, come minimo, l ultima linea molto distante e con la probabilità molto alta di dover tentare la riconquista nel gioco aereo lungo la linea laterale. (Fig. 61) Nel caso di battuta lunga vi sarà un cambiamento di posizioni marcando ad uomo i destinatari. RINVIO DAL FONDO Può essere effettuato con una battuta corta per iniziare lo sviluppo della manovra con i propri difensori o con un calcio profondo teso a superare una o più linee dello schieramento avversario, cercando di allungarne o deviarne la traiettoria per trovare profondità. La squadra è pronta ad affrontare entrambe le situazioni volendo essere protagonista nella scelta: nel caso di avversari bravi nel partire da dietro, cerca di impedirlo affidando il compito di alzarsi ai tre attaccanti con gli altri che si dispongono, pronti alla successiva battuta lunga con il miglior saltatore che cerca la palla, i difensori che scappano per impedire la profondità e gli altri pronti sui rimbalzi; (Fig. 62) nel caso di avversari meno bravi nel partire da dietro la squadra cerca di invitarli a farlo, affidando il compito a tutti di abbassarsi prima della battuta e successivamente di alzarsi per mettere pressione sul possessore di palla. Oppure, nello 25

19 SCUOLA ALLENATORI TECNICO-TATTICA stesso caso di calcio lungo, ha già vicini gli attaccanti pronti a ricercare la profondità. (Fig. 63) CALCIO D INIZIO Può essere effettuato giocando indietro anche fino sull ultima linea per mantenerne il possesso, oppure subito in profondità sull esterno, oppure sempre giocando indietro ma con lo scopo di trovare subito profondità, generalmente, ma non sempre, anche questo sull esterno. La squadra non si fa attrarre dal gioco indietro, essendo consapevole di poter essere sorpresa da un lancio dietro le spalle, però, volendo mandare un segnale agli avversari, con i tre attaccanti svolge un azione di pressione, aggredendo in maniera esasperata la palla e rimanendo tranquillamente con gli altri sette calciatori pronti alla riconquista. (Fig. 65) CALCIO DI RIGORE È l unica situazione di palla inattiva diversa da tutte le altre con il solo portiere in azione in partenza ed il resto della squadra in attesa di un suo miracolo con solo una piccola parte, nemmeno troppo attenta, piazzata al limite dell area con il compito di aiutarlo su una eventuale respinta dello stesso o dei pali per impedire agli avversari di ribattere a rete. Credo che, invece, anche questa situazione particolare necessiti di un organizzazione con compiti assegnati ben precisi (va assolutamente impedita una rete successiva ad una respinta). Il portiere parte da una condizione psicologica favorevole; perciò, anche da parte del suo preparatore, non credo debbano essergli date indicazioni particolari. Sei calciatori (difensori e centrocampisti) partendo da fuori area, come da regolamento, successivamente alla battuta, aiutati in partenza con blocchi dagli altri quattro calciatori, corrono, opportunamente scaglionati, verso l area piccola alla ricerca della respinta. Quattro calciatori, dopo aver effettuato il compito sopra indicato, scaglionati, marcano lo spazio dell area dietro le spalle dei compagni per ovviare ad eventuali respinte che li oltrepassino. (Fig. 66 e fig. 67 dopo respinta) 26

20 Quando e come allenarle Credo sia necessario iniziare subito dal periodo preparatorio precampionato, prima alla lavagna nello spogliatoio e poi in campo, ed è in quei primi momenti che vengono fuori in maniera inequivocabile le caratteristiche caratteriali, di acrobazia, le abitudini consolidate ecc. dei calciatori da cui attingere per raggiungere ciò che si cerca. È naturalmente in questo periodo che viene dedicato il maggior tempo, praticamente una quota giornaliera, alla cura di queste situazioni, naturalmente abbinate a quelle attive. Durante la stagione agonistica, con gara alla domenica, solitamente vengono allenate il mercoledì con 15 circa di partite a tema, il giovedì applicate in partita, il venerdì od il sabato per circa 20 sempre in 22 calciatori, sia sulla prima battuta che sulla seconda, per creare situazioni reali da gara inserendoci anche ripartenze ecc. CONCLUSIONI I dati statistici relativi alla mia ormai lunga esperienza mi confortano, in quanto l incidenza delle reti subite dalle squadre da me allenate su azioni derivanti da palla inattiva è stata molto bassa, di media sei-sette per annata calcistica. Ciò è sicuramente dipeso dalla fortuna di avere guidato per la maggior parte degli anni organici abbastanza forti per le categorie di appartenenza e, conseguentemente, aver avuto una media reti subite generale molto bassa; ma penso sia dovuto anche dall organizzazione data, a seguito di tanto tempo impiegato allo scopo nelle varie sedute di allenamento. Nonostante questi soddisfacenti risultati credo sia importante non fossilizzarsi sulle proprie idee, mettersi in discussione, avere capacità di autocritica e di andare sempre alla ricerca di ulteriori novità vedendo, ascoltando, anche copiando, per essere aggiornati in continuazione ed elevare, per quanto possibile, il proprio livello di professionalità. Un ringraziamento finale ai tanti calciatori avuti alle dipendenze, veri uomini non solo bravi come giocatori ma anche intelligenti, altruisti, disponibili che mi hanno aiutato nella gestione ordinaria sopportando, in tante occasioni, i miei molteplici difetti e che mi hanno anche convinto a modificare alcune scelte, da anni immutabili, con acute osservazioni e dimostrazioni. BIBLIOGRAFIA - Appunti tratti dalle lezioni di Tecnica calcistica di Franco Ferrari durante il Corso Master F. Ferrari Elementi di tattica calcistica Vol (Ediz. Correre Milano) - Il Notiziario del Settore Tecnico - vari numeri - Il Nuovo Calcio - vari numeri 27

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