Consulenza e Formazione. Metodologie per l assessment ed il miglioramento della Supply Chain
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- Renato Prospero Benedetti
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1 Metodologie per l assessment ed il miglioramento della Supply Chain
2 IL PROBLEMA DELLA SUPPLY-CHAIN DEVERTICALIZZAZIONE CONCENTRAZIONI GLOBALIZZAZIONE NUOVE TECNOLOGIE IT
3 IL PROBLEMA DELLA SUPPLY-CHAIN DEVERTICALIZZAZIONE CONCENTRAZIONI GLOBALIZZAZIONE NUOVE TECNOLOGIE IT UN PROBLEMA DI COMPLESSITA DI SISTEMA
4 IL PROBLEMA DELLA SUPPLY-CHAIN QUALI MODELLI RELAZIONALI?
5 IL PROBLEMA DELLA SUPPLY-CHAIN QUALI RUOLI MANAGERIALI?
6 UN APPROCCIO IN QUATTRO PUNTI Per affrontare il problema della supply-chain proponiamo un approccio strutturato in quattro punti: - definizione del sistema supply-chain e sua modellizzazione (prerequisito all utilizzo del SW) - individuazione degli obiettivi - costruzione del sistema di misura - controllo
7 DEFINIZIONE Per supply chain si intende la globalità di quanto avviene nel produrre e rendere disponibile un prodotto finito o un servizio lungo un asse ideale che va dai fornitori dei fornitori ai clienti dei clienti CRITERI di prodotto geografici organizzativi
8 MODELLIZZAZIONE PLAN PLAN PLAN DELIVER SOURCE MAKE DELIVER SOURCE MAKE DELIVER SOURCE MAKE DELIVER SOURCE RETURN RETURN RETURN RETURN RETURN RETURN RETURN RETURN FORNITORI DEI FORNITORI FORNITORI AZIENDA CLIENTI CLIENTI DEI CLIENTI
9 MODELLIZZAZIONE SCOR PROCESS PLAN SOURCE MAKE DELIVER RETURN planning P1 P2 P3 P4 P5 PROCESS TYPE execution S1-S3 M1-M3 -D3 R1-R3 PROCESS CATEGORIES enable EP ES EM ED ER
10 MODELLIZZAZIONE Plan P1 PLAN SUPPLY CHAIN P2 Plan Source P3 Plan make P4 Plan deliver P5 Plan return FORNITORI Source Make Deliver S1 Source prodotto a stock S2 Source prodotto make-to-order S3 Source prodotto Engineering- to-order Source return M1 Make to stock M2 make-to-order M3 Engineering- to-order Deliver prodotto a stock D2 Deliver prodotto make-to-order D3 Deliver prodotto Engineering- to-order Deliver return CLIENTI R1 Reso prodotto difettoso R2 Reso in riparazione R3 Reso prodotto in eccesso R1 Reso prodotto difettoso R2 Reso in riparazione R3 Reso prodotto in eccesso
11 MODELLIZZAZIONE R2 Reso in riparazione R3 Reso prodotto in eccesso R2 Reso in riparazione R3 Reso prodotto in eccesso Enable Plan Source Make Deliver Return 1. Definizione e gestione regole 2. Misura prestazioni 3. Gestione dati 4. Gestione scorte 5. Gestione assets 6. Gestione trasporti 7. Gestione configurazione della Supply Chain 8. Risoluzione contenziosi 9. Gestione situazioni speciali Return
12 MODELLIZZAZIONE M2 S2 S1
13 MODELLIZZAZIONE P1 P1 P1 P2 P3 P4 P2 P3 P4 P2 P4 SPAGNA GRAN BRETAGNA S1 M2 D2 FRANCIA S1 CROAZIA S2 M2 ITALIA S1 S1 S1 Fornitori Produzione Distribuzione
14 MODELLIZZAZIONE S1 Source prodotti a stock INPUT piani di acquisto piani di produzione materiali in arrivo Ubicaz. di magazzino piani di produzione Termini di pagamento richieste DRP richieste DRP S1.1 S1.2 S1.3 S1.4 S1.5 Schedulazione consegne Ricevimento merci Ispezione di qualità Trasferimento a magazzino Autorizzazione pagam. fattura OUTPUT richieste ai fornitori schedulaz. ricev. ordini speciali verifica ricev. ispezione disponibilità a magazzino
15 DUE CATEGORIE DI SUPPLY CHAIN NON COLLABORATIVA COLLABORATIVA Ognuno agisce per il proprio interesse, che non coincide con quello generale della Supply Chain Resistenza a condividere le informazioni e generale mancanza di fiducia Ambiente competitivo: chi tira le fila? Problematico raggiungere alti livelli di performance della Supply Chain Approccio tradizionale Ogni attore identifica il proprio successo con quello della Supply Chain Desiderio di condividere le informazioni e comunicare rapidamente Ruolo determinante del senior management nel promuovere cooperazione, comunicazione e coordinamento Possibile raggiungere alti livelli di prestazione della Supply Chain Approccio innovativo
16 SUPPLY CHAIN NON COLLABORATIVA TRE OBIETTIVI Kei Performance Indicator servizio assets Ordini completi, spediti in tempo (rispetto alla data cliente e a quella pianificata), accuratezza dei forecast, resi da cliente, numero di prodotti offerti, ecc. Inventory (FG nel canale, WIP, RM), a valore e in giorni di copertura, costi di mancanza, costi di trasporto e della logistica in generale, overhead, costi di produzione e di acquisto, costi di evasione dell ordine, costi di obsolescenze e scarti, % transazioni elettroniche, ecc. velocità Lead time di approvvigionamento, di produzione, di trasporto, di processo dell ordine di vendita, numero di set-up, tempo di riassortimento della gamma
17 CONTROLLO PERTURBAZIONE SPAGNA GRAN BRETAGNA S1 M2 D2 FRANCIA S1 CROAZIA S2 M2 ITALIA S1 S1 S1 CREARE VISIBILITA CONOSCERE LA STRUTTURA DELLA PROPRIA SUPPLY CHAIN UTILIZZARE I KPI OPPORTUNI
18 CONTROLLO SPAGNA GRAN BRETAGNA S1 M2 D2 FRANCIA S1 CROAZIA S2 M2 ITALIA S1 S1 S1 ATTIVARE UN PROCESSO CONSTRAINT-BASED PILOTARE LA DOMANDA
19 CONTROLLO Acquistare capacità produttiva SPAGNA GRAN BRETAGNA S1 M2 D2 FRANCIA S1 CROAZIA S2 M2 ITALIA S1 S1 S1 ATTIVARE UN PROCESSO CONSTRAINT-BASED PILOTARE LA DOMANDA
20 CONTROLLO S1 SPAGNA M2 CROAZIA D2 S2 FRANCIA M2 S1 GRAN BRETAGNA ITALIA S1 S1 S1 RIDURRE I COSTI DI COLLEGAMENTO costo di acquisto COSTI NASCOSTI DI INEFFICIENZA DELLA RELAZIONE Di mantenimento Logistici Di gestione della relazione Condividere i benefici del miglioramento STRUMENTI DI SEMPLIFICAZIONE PER LAVORARE più semplicemente più rapidamente
21 CONTROLLO PIANIFICAZIONE FORNITORE STAMPA ETICHETTE PIANIFICAZIONE FABBRICA Linea 4
22 -WEB - lettura ottica - dischetto -EDI CONTROLLO - CARICO IN FREE-PASS - CONSENSO AL MONTAGGIO - MENO HANDLING - CONTROLLO VISIVO Linea Il materiale in ingresso viene indirizzato verso l area di sosta finalizzata a bordo linea Linea Linea Linea 4 fase giu-02
23 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA QUAL E LA VERA RISORSA SCARSA DEL SISTEMA DISTRIBUTIVO? I CLIENTI RITIRO SUBITO DEVOTENERE 30 GIORNI DI SCORTA, MA NON POSSO FIDARMI 30 GIORNI 30 GIORNI on the road 30 GIORNI di copertura 30 GIORNI per incertezza (sulla domanda e sulle consegne)
24 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA UNA RIFLESSIONE SULL INVENTORY NEL SISTEMA Il livello di inventory è funzione del lead time si vuole basso inventory per non sostenerne i costi si vuole alto inventory per proteggere le vendite da Inaffidabilità dei fornitori Inaccuratezza delle previsioni Lunghi tempi di replenishment
25 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA RISPOSTE TRADIZIONALI Inaffidabilità dei fornitori cambiarli, educarli Inaccuratezza delle previsioni migliorarle via SW Lunghi tempi di replenishment soluzioni tradizionali (analisi dei flussi, degli sprechi ecc.)
26 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA FORECAST PUSH PUSH
27 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA Expediting Rottura di set-up Ulteriore esigenza di batching LE RAGIONI DEL BATCHING punti vendita tempo magazzini regionali costi di trasporto fabbrica set-up Il sistema è vibrante e instabile
28 L amplificazione dell instabilità Domanda reale aggregata Domanda dai punti vendita ai magazzini regionali Domanda dai magazzini regionali alla fabbrica
29 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA PASSIAMO AD UNA LOGICA PULL PLANT WAREHOUSE BUFFER (punto di controllo) Il plant warehouse è il punto di maggior stabilità chiamata di replenishment 2 gg 1 g replenishment fisico
30 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA DUE SEMPLICI MISURE DI SISTEMA che cosa non si è consegnato ($) per quanto tempo non si è consegnato (DAYS) THROUGHPUT DOLLAR DAYS - T$D IL TARGET E ZERO T$D T$D è la patata bollente lungo tutta la catena!
31 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA DUE SEMPLICI MISURE DI SISTEMA che cosa si sta tenendo a scorta ($) per quanto tempo rimane (DAYS) INVENTORY DOLLAR DAYS - I$D IL TARGET E RIDURRE
32 LA SUPPLY CHAIN COLLABORATIVA RISULTATI ATTESI aumento del livello di servizio riduzione dell inventory
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