GLI ELEMENTI ACCIDENTALI DEL NEGOZIO GIURIDICO Sono elementi essenziali del negozio giuridico: 1. La condizione; 2. Il termine; 3. Il modus.

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1 GLI ELEMENTI ACCIDENTALI DEL NEGOZIO GIURIDICO Sono elementi essenziali del negozio giuridico: 1. La condizione; 2. Il termine; 3. Il modus. 1. La condizione La condizione consiste in una limitazione che la volontà pone agli effetti del negozio, i quali dipendono dal verificarsi di un elemento futuro ed incerto (condizione volontaria). La condizione non è qualcosa di estraneo che si aggiunge alla volontà principale, ma la stessa volontà del soggetto nasce come volontà condizionata; si vuole che l atto produca i suoi effetti soltanto se si verifichi o meno il fatto incerto posto in condizione. Diversa dalla condizione volontaria è la condizione legale o tacita che indica un presupposto dal quale la legge fa dipendere l efficacia dell atto. L evento posto in condizione deve essere futuro, infatti non possono costituire condizione gli elementi presenti o passati, anche se se ne ignora l accadimento, in quanto in tali casi mancherebbe lo stato di incertezza obiettiva e di pendenza (es. Ti do 100 se è arrivata la nave dall Asia). L evento posto in condizione oltre che futuro deve essere incerto, cioè deve essere dubbia la sua realizzazione, in modo da rendere incerta l esistenza o la risoluzione del rapporto. L e condizioni si classificano secondo vari criteri. Sotto il profilo degli effetti che ne derivano si distingue da condizioni sospensive e risolutive. Quelle sospensive sospendono, fino al verificarsi dell evento, il sorgere dell effetto giuridico (es. ti farò 100 se verrà la nave dall Asia). Quelle risolutive mirano a risolvere (eliminare) il rapporto scaturito dal negozio (es. ti vendo il fondo, ma se entro 3 mesi un altro mi offrirà di più gli effetti di questo contratto verranno meno). Rispetto alla causa produttrice dell avvenimento le condizioni si distinguono in: 1. Potestative, quando l avverarsi dell evento dipende dalla volontà di una parte. (es. comprerò il codice se deciderò di fare l esame). 2. Casuali, se l avverarsi dell evento dipende dal caso o da terzi. (es. ti darò 100 se verrà la nave dall Asia). 3. Miste, quando l avverarsi dell evento dipende dalla volontà del soggetto e da un elemento estraneo. (es. ti darò 100 se l esame andrà bene). Inoltre si distingue la condizione possibile da quella impossibile. L impossibilità è fisica quando è irrealizzabile (es. se tocchi il cielo con le dita). E giuridica quando l impossibilità scaturisce da un divieto normativo (Es. se mi vendo la fontana di Trevi). Negli atti tra vivi, la condizione impossibile, se è sospensiva, rende nullo il negozio; se è risolutiva si considera non apposta; essendo certo che essa non si verificherà il negozio rimarrà valido per sempre. Negli atti di ultima volontà (es. testamento) trova applicazione la regola Sabiniana, secondo cui le condizioni impossibili ed illecite si considerano non apposte, a meno che esse non costituiscono l unico motivo che abbia indotto il testatore a disporre, in questo caso la nullità investe la disposizione testamentaria.

2 Inoltre si distingue la condizione lecita da quella illecita. La condizione è illecita quando è contraria alle norme imperative, ordine pubblico e buon costume. Negli atti tra vivi la condizione illecita rende nullo il negozio sia essa sospensiva che risolutiva. Negli atti di ultima volontà vale quanto già detto per le condizioni impossibili (regola sabiniana). 2. Il termine Il termine è un momento temporale, dal quale cominciano a verificarsi, o fino al quale durano, gli effetti giuridici del negozio. Si parla di termine di efficacia quando il termine è destinato a delimitare l efficacia (gli effetti) di un negozio nel tempo. Il termine di efficacia si distingue dalla condizione perché è costituito da una data, o si riferisce ad un avvenimento futuro e certo, che sicuramente accadrà, mentre sappiamo che un requisito della condizione è proprio l incertezza. Quando l avvenimento è incerto si ha una condizione e non un termine. L incertezza del termine è ammessa solo nel quando. E condizione dire se ti sposerai è termine dire se non sarai più deputato. Come conseguenza si ha che chi paga per un obbligazione prima che si verifichi la condizione, paga senza essere obbligato, e quindi può chiedere la restituzione di ciò che ha pagato; lo stesso principio non vale per chi paga prima del termine in quanto la sua obbligazione esiste ed è perfetta; eventualmente può chiedere soltanto gli interessi dal momento del pagamento fino alla scadenza del termine. Si parla di termine di adempimento quando il termine è destinato a regolare il momento di una prestazione o di altro adempimento. Si parla di termine essenziale quando la prestazione è dovuta in un momento ben preciso; una prestazione successiva non può essere più svolta o non avrebbe più valore (es. termine per la consegna di un abito da cerimonia, la locazione di una stanza di albergo per una precisa giornata). Il mancato rispetto di un termine essenziale comporta la risoluzione del contratto ipso iure (di diritto), fatta salva la volontà dell interessato alla prestazione di concedere un termine supplementare massimo di tre giorni. 3. Il modus Il modus, o onere, è un peso imposto dall autore di un atto di liberalità (testatore, donante, legato, ecc.) a carico del beneficiario. La sua apposizione non modifica gli effetti tipici del negozio, ma ne aggiunge altri. Il modus trova il suo significato pratico nel destinare parte della liberalità (eredità, donazione) a scopi di pubblica utilità o a favore di terze persone estranee al negozio. Il modus si distingue dalla condizione perché esso costituisce un atto volitivo accessorio ed un autonomo precetto negoziale; pertanto la disposizione principale può essere attuata nell immediatezza, senza che sia necessario attendere l adempimento dell onere. Con la condizione, invece, si crea un nesso inscindibile di subordinazione tra il negozio e la sua componente di incertezza. Chiunque ne abbia interesse può agire per ottenere l adempimento dell onere.

3 Se l onere non viene adempiuto, di regola l atto di liberalità non cade, ma gli interessati agiranno per ottenere l adempimento dell obbligo in esso contenuto. Cadrà, invece, anche l atto di liberalità quando tale causa di risoluzione sia stata prevista dal testatore o dal donante. Il modus impossibile, o illecito, è nullo e l atto di liberalità rimane valido. L atto di liberalità è nullo, invece, se viene posto in essere per il solo motivo di raggiungere, attraverso l onere, uno scopo illecito o impossibile.

4 I BENI E I DIRITTI REALI L articolo 810 del c.c. stabilisce che sono beni le cose che possono formare oggetto di diritto. CLASSIFICAZIONE DEI BENI Beni mobili e beni immobili Sono beni immobili tutte le cose che non si possono trasportare da un luogo ad un altro come il suolo e tutte le cose che naturalmente o artificialmente sono ancorate al suolo (sorgenti, edifici ecc.). Sono beni mobili tutti gli altri beni che non rientrano nella categoria dei beni immobili. Sono beni mobili registrati barche, aerei, moto, auto e quindi beni ai quali si applica la stessa disciplina dei beni immobili. Beni fungibili ed infungibili Sono beni fungibili tutti i beni che possono essere sostituiti tra di loro (es. denaro, libro). Sono beni infungibili i beni che non possono essere sostituiti tra di loro (es. opera d arte). Beni consumabili e inconsumabili Sono beni consumabili i beni che possono essere goduti solo con la loro consumazione o trasformazione (es. denaro, bevande, cibo) Sono beni inconsumabili quelli che si prestano a utilizzazioni ripetute, anche se l uso produce il loro logorio (es. auto, vestiti) Beni divisibili e indivisibili I beni divisibili sono tutti quei beni che anche se sono divisi le parti frazionate continuano a svolgere la stessa funzione (es. terreno) I beni indivisibili sono quei beni che non possono essere divisi in quanto la parte frazionata non svolge più la stessa funzione (es. libro) Beni semplici e composti I beni semplici sono quei beni composti da elementi inscindibili, che non possono essere separati (es. anello, libro) I beni composti sono tutti quei beni formati da più elementi complementari tra di loro, ma per i quali è possibile una scomposizione (es. auto) Universalità di beni mobili (Art. 816 c.c.) Le universalità di beni mobili sono costituite da un insieme di cose che appartengono alla stessa persona e che hanno la stessa funzione (es. raccolta di francobolli, collana di libri). Questi beni se venduti insieme acquistano più valore rispetto alla vendita del singolo bene.

5 Le pertinenze (Art. 817 c.c.) Le pertinenze sono costituite da cose destinate in modo durevole, non occasionale, al servizio di altre cose (es. il garage è una pertinenza dell abitazione). Gli atti che hanno per oggetto la cosa principale comprendono anche la pertinenza se non è disposto diversamente. I frutti I beni producono frutti naturali o civili. I frutti naturali sono quelli che provengono direttamente dalla cosa (es. pianta). I frutti naturali fanno parte della cosa finchè non avviene la separazione. I frutti civili sono i frutti derivanti dall utilizzazione che il proprietario fa del proprio bene. (es. gli interessi dei capitali)

6 LA PROPRIETA La proprietà è il diritto reale per eccellenza e trova la sua disciplina nell articolo 42 della Cost. secondo il quale la proprietà è pubblica o privata ed i beni appartengono allo Stato, agli Enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i modi di acquisto, di godimento ed i limiti al fine di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti. Per funzione sociale si intende che la proprietà va utilizzata nell interesse collettivo e non nell interesse del singolo. La proprietà è resa accessibile a tutti per evitare che essa rappresenti uno strumento di disuguaglianza sociale ossia un elemento di discriminazione. La proprietà privata può essere, nei casi previsti dalla legge, espropriata per motivi di interesse collettivo dietro il pagamento di un indennizzo. L art. 832 del c.c. pur non definendo il diritto di proprietà ne indica il contenuto; infatti esso sancisce che il proprietario ha il diritto di godere e di disporre di un bene in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e osservando gli obblighi stabiliti dalla legge. Il diritto di godere è il diritto sui frutti del bene mentre il diritto di disporre consiste nel disporre del bene indipendentemente dalla sua totale alienazione (quando si dà in locazione un proprio bene o quando si costituisce una servitù); soltanto quando il proprietario dispone del bene e quindi è legittimato a compiere un atto, l atto stesso è concretamente efficace. Limiti alla proprietà nell interesse pubblico I limiti alla proprietà nell interesse pubblico sono rappresentati dall esproprio, dalle requisizioni e dagli ammassi. L esproprio per pubblica utilità è previsto anche dall art. 834 del c.c. secondo il quale nessuno può essere privato in tutto o in parte dei suoi beni se non per pubblico intesse e dietro il pagamento di una giusta indennità. La requisizione dei beni mobili ed immobili può essere disposta quando ricorrono gravi ed urgenti necessità pubbliche, militari o civili. L ammasso è costituito al fine di regolare la distribuzione di determinati prodotti agricoli o industriali nell interesse della produzione nazionale. Limiti alla proprietà nell interesse privato Il codice civile stabilisce anche i limiti alla proprietà nell interesse privato. L articolo 833 del c.c. disciplina gli atti di emulazione e stabilisce che il proprietario non può assumere comportamenti al solo fine di danneggiare gli altri. I due elementi essenziali di un atto di emulazione sono: - L intenzione del proprietario di produrre un danno; - L effettiva molestia. L articolo 844 del c.c. disciplina le immissioni, e stabilisce che il proprietario di un bene non può impedire le immissioni di fumo o di calore ed i rumori provenienti dal fondo del vicino se non superano la normale tollerabilità, avuto riguardo anche della condizione dei luoghi.

7 Non è semplice però stabilire con certezza, se e quando viene superato il limite della normale tollerabilità. Un altro limite è rappresentato dal rispetto delle distanze legali. Il codice civile infatti stabilisce una serie di distanze che i proprietari devono rispettare quando costruiscono le case, piantano gli alberi, aprono luci (finestroni che consentono di far passare luci ed aria) o vedute (aperture che consentono di affacciarsi). Un altro limite è rappresentato dallo stillicidio disciplinato dall articolo 908 del c.c. secondo il quale il proprietario deve costruire i tetti in maniera che le acque piovane che scorrono dal tetto devono essere raccolte con grondaie in modo da non farle scorrere nel fondo del vicino, ma sul proprio fondo.

8 MODI DI ACQUISTO DELLA PROPRIETA' Il diritto di proprietà può essere acquistato in due modi: a titolo originario e a titolo derivativo. Si ha titolo originario quando il diritto di proprietà si acquista in modo autonomo, senza che sia trasferito da un precedente titolare; si ha titolo derivativo quando il diritto viene trasferito da uno o più soggetti. I modi di acquisto della proprietà a titolo originario sono: 1. L occupazione; 2. L invenzione; 3. Accessione; 4. Specificazione; 5. Unione o commistione; 6. Usucapione. 1. L occupazione L occupazione, possibile solo per i beni mobili, si ha quando un soggetto si impossessa materialmente della cosa avendo l intenzione di farla propria. Possono essere occupate quelle cose che non sono di proprietà di nessuno o perché non hanno mai avuto un proprietario o perché il proprietario le ha abbandonate. (es. animali selvaggio oggetto di caccia e pesca) 2. L invenzione L invenzione si ha quando un soggetto si appropria di beni mobili che sono stati smarriti da altri. Chi trova una cosa deve restituirla al proprietario e, se non lo conosce, deve consegnarla al sindaco del luogo in cui l ha trovata, indicando le circostanze del ritrovamento. Il sindaco rende nota la consegna del bene attraverso la pubblicazione nell albo pretorio del comune. Il proprietario al quale viene restituita la cosa deve pagare al ritrovatore, se lo richiede, un premio pari al 10% della somma o del prezzo della cosa ritrovata. Trascorso un anno dall ultimo giorno della pubblicazione senza che si presenti il proprietario, la cosa diventa di proprietà di chi l ha trovata. 3. L accessione L accessione è una forma di espansione della proprietà che incrementa il valore del bene e si ha quando il proprietario di un suolo ha fatto costruzioni, piantagioni, o opere con materiale altrui, di cui deve pagarne il valore se il proprietario dei materiali non chiede la separazione oppure la stessa non è possibile perché arreca gravi danni all opera costruita. Si ha l accessione invertita quando il proprietario del fondo occupato non fa opposizione entro tre mesi; in questo cosa l autorità giudiziaria può attribuire la proprietà del suolo occupato al costruttore dell edificio il quale però è tenuto a pagare il doppio del valore della superficie occupata. 4. Specificazione Con la specificazione un soggetto che usa materie altrui per formare una cosa nuova ne acquista la proprietà pagando al proprietario il prezzo delle materie. Quindi la specificazione si differenzia dall accessione perché non viene aggiunto un bene ad un altro, ma viene aggiunto il lavoro ad un bene per cui il bene non si accresce, ma si trasforma. La proprietà della cosa nuova, invece, è riconosciuta al proprietario delle materie se il valore di queste è di gran lunga più grande del lavoro impiegato (es. se il diamante è stato manipolato il bene sicuramente ha maggiore valore e rimarrà di proprietà del soggetto)

9 5. Unione o commistione L unione o commistione si hanno quando più cose mobili che appartengono a proprietari diversi, sono unite o mescolate in modo da formare una cosa unica. Se è possibile separarle senza danno, ciascuno conserva la proprietà della sua cosa ed ha diritto di ottenere la separazione; se invece non è possibile separarle senza danno e quindi non è possibile restituire a ciascuno la sua proprietà, oggetto dell unione o commistione è il condominio, dove ogni condomino è proprietario in proporzione al valore della sua cosa. Se però una delle cose può essere considerata principale, o vale molto di più rispetto alle altre, il proprietario della cosa principale diventa proprietario del tutto e deve pagare agli altri il valore delle loro cose unite o mescolate. 6. Usucapione L usucapione è il modo di a acquisto a titolo originario della proprietà basato sul possesso prolungato nel tempo. Per dar luogo all usucapione il possesso di un bene deve essere pacifico (non violento o coattivo) e pubblico (non occulto o clandestino). Il possesso acquistato in modo violento e clandestino produce l effetto favorevole solo nel momento in cui è cessata la violenza o la clandestinità. Inoltre deve essere continuo e non interrotto. Continuo nel senso che il possessore non deve aver mai cessato di possedere il bene. Non interrotto nel senso che non deve esserci mai stata un azione di terzi o esercitando il loro diritto in contrasto con il possesso (interruzione di diritto), o privando materialmente il possessore del godimento del bene (interruzione di fatto). Gli anni necessari affinchè il possesso dia luogo all acquisto della proprietà per usucapione dipendono: 1. Dal fatto che il possesso sia acquistato o meno in buona fede; 2. Dalla natura del bene posseduto; E in buona fede chi possiede ignorando di ledere (danneggiare) un diritto altrui; occorre però che detta ignoranza non dipenda da negligenza e colpa grave. La buona fede è sempre presunta fino a prova contraria; inoltre è sufficiente la buona fede iniziale, nel senso che basta che la buona fede esista nel momento dell acquisto del possesso. Per quanto riguarda la natura dei beni, il codice civile stabilisce che: A) La proprietà dei beni immobili e gli altri diritti reali di godimento sugli stessi e delle universalità di beni mobili si acquistano in virtù del possesso continuato per venti anni. B) Per i beni mobili l usucapione si attua in venti anni se il possesso sia acquistato in mala fede, in dieci anni se il possesso sia acquistato in buona fede ma non ci sia un titolo idoneo. C) Per i beni mobili registrati l usucapione si compie in 10 anni; se l acquisto del possesso fu fatto in buona fede in base a un titolo trascritto, l usucapione si compie in tre anni dalla trascrizione. I modi di acquisto della proprietà a titolo derivativo sono: 1. I contratti traslativi di proprietà (es. compravendita, permuta, donazione); 2. La successione a titolo di eredità.

10 LE AZIONI A DIFESA DELLA PROPRIETA Le azioni riconosciute al proprietario a difesa della proprietà (dette azioni petitorie) sono quattro: 1. Azione di rivendicazione; 2. Azione negatoria; 3. Azione di regolamento di confini; 4. Azione per apposizione di termini. Inoltre al proprietario sono riconosciute, a prescindere dal possesso, anche le azioni di nunciazione; tali azioni sono concesse anche al possessore. 1. Azione di rivendicazione L azione di rivendicazione è un azione giudiziaria che viene esercitata da chi si considera proprietario (attore) al fine di conseguire il possesso definitivo del bene con ogni suo incremento. Come tipica azione reale è diretta contro chiunque possiede o detiene il bene (convenuto) Se la rivendica è immobiliare, la trascrizione della citazione fa si che la sentenza avrà effetto anche contro coloro che avessero acquistato i diritti dal convenuto successivamente alla trascrizione stessa. L azione di rivendicazione è imprescrittibile, salvo gli effetti dell acquisto della proprietà da parte di altri per usucapione. 2. Azione negatoria L azione negatoria viene esercitata dal proprietario al fine di far dichiarare l inesistenza dei diritti affermati da altri sulla cosa, quando ha motivo di temere un pregiudizio. Tale azione mira a tutelare la pienezza del diritto di proprietà sulla cosa, liberandola dai pesi o dalle servitù pretese da altri. Se esistono turbative o molestie il proprietario può chiedere al giudice di ordinarne la cessazione oltre alla condanna del risarcimento del danno. 3. Azione di regolamento di confini L azione di regolamento di confini presuppone l incertezza dei confini tra due fondi e può essere esercitata da ciascun proprietario per chiedere che sia stabilito giudizialmente l esatto confine tra i due fondi. E ammesso qualsiasi mezzo di prova. In mancanza di altri elementi il giudice deciderà il confine sulla base delle mappe catastali. 4. Azione per apposizione di termini L azione per apposizione di termini viene esercitata da ciascuno dei proprietari quando il termine del confine tra due fondi contigui non esiste o è irriconoscibile. Con tale azione il proprietario chiede che venga apposto o ristabilito il termine a spese comuni (dividendo le spese). Azioni di nunciazione Le azioni di nunciazione, che spettano sia al possessore in quanto tale, sia al titolare del diritto, che abbia o non abbia il possesso della cosa, sono due: 1. La denunzia di nuova opera; 2. La denunzia di danno temuto.

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