Misure e requisiti sperimentali di misure di anisotropia del fondo cosmico
|
|
- Renato Guidi
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Misure e requisiti sperimentali di misure di anisotropia del fondo cosmico Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica
2 Cosa trattiamo oggi Concetti di base nelle misure di anisotropia del fondo cosmico: mappa, spettro di potenza Incertezze nella ricostruzione dello spettro di ponteza: derivazione dei requisiti fondamentali. Requisiti ottici Sensibilità Stabilità Ricevitori coerenti differenziali Dicke switched: sensibilità e stabilità Quali sono i requisiti in termini di risoluzione angolare e lobi laterali della risposta dell'antenna
3 Misure di anisotropia La misura delle anisotropie è una misura relativa, non assoluta. Non ci interessa il valore assoluto della temperatura del fondo cosmico, ma la differenza della temperatura in ogni punto del cielo dal valore medio Me misure di anisotropia sono, per questo motivo, intrinsecamente differenziali
4 Misure di anisotropia Il risultato di una misura di anisotropia è una mappa di differenze di temperatura in funzione di θ e φ
5 Misure di anisotropia Possiamo effettuare un'analisi statistica della mappa sviluppata in armoniche sferiche C` = hja`;m j2 i T (µ; Á) = 1 X a`;m Y`;m (µ; Á) `=1
6 Lo spettro di potenza
7 Lo spettro di potenza
8 Requisiti sperimentali per misure di anisotropia Richiamiamo ora la relazione che lega l'incertezza relativa sui Cl alla copertura del cielo, alla risoluzione angolare e al rumore strumentale Consideriamo poi il caso tipico di Planck e vediamo quali requisiti comporta sull'orbita, sulla strumentazione, sull'ottica e sulla calibrazione. ±C` = C` s " 2 µpix ¾pix 2 1+ fsky (2` + 1) C` W` #
9 Requisiti sperimentali per misure di anisotropia δ C1000 / C1000
10 Requisiti sperimentali per misure di anisotropia
11 Requisiti sperimentali per misure di anisotropia Vogliamo derivare i requisiti sperimentali per una missione spaziale in grado di ricostruire Cl fina a lmax ~ 1000 con un rumore per pixel σpix ~ 10 µk Dobbiamo definire: Risoluzione angolare necessaria (=> dimensioni ottica) Sensibilità necessaria (temperatura di rumore tipica, larghezza di banda, durata della missione, numero ricevitori, requisiti criogenici) Stabilità della misura (architettura del ricevitore, frequenza di spin del satellite) Rimozione foregrounds (numero di canali di frequenza) Calibrazione Altri effetti sistematici
12 Requisiti sull'ottica Se vogliamo determinare Cl fino a lmax ~ 1000 si ha che µmin» 1=`max» Considerando una frequenza tipica di 100 GHz questo implica un'ottica di apertura D ~ λ / θ ~ 1 m Da questo grafico risulta chiaro che per ottenere risoluzioni angolari al di sotto del grado è necessario interfacciare l'antenna con un telescopio
13
14 Il telescopio a doppio riflettore di Planck Ha un'apertura di 1.5 m ed ha un design particolare (detto aplanatico) che consente di ridurre le aberrazioni ottiche dovute alla disposizione di molte antenne nel piano focale. Più informazioni nelle successive lezioni di Fabrizio Villa
15 Requisiti di sensibilità Partiamo dalla richiesta di ottenere un livello di rumore di ~ 10 µk su un pixel finale di 10' a 100 GHz. Definiamo quali possono essere requisiti ragionevoli in termini di temperatura di rumore del ricevitore, larghezza di banda spettrale, numero di ricevitori, durata della missione. Partiamo dall'equazione della sensibilità del radiometro seguiamo poi i conti alla lavagna (prendere appunti...) p Tsky + Tnoise p T = 2
16 Requisiti di stabilità Possiamo utilizzare radiometri di tipo total power per misure di anisotropia di fondo cosmico? Ricordiamo la relazione che lega la stabilità del guadagno all'effetto sistematico nella misura del segnale del cielo: T T Tsky G = = Tsys Tsky Tsys G Ora noi sappiamo che T / Tsky ~ 10 5 e che Tsky / Tsys ~ 10 1 Questo implica che perché la misura non sia limitata dalle fluttuazioni di guadagno occorre che G << 10 6 G
17 Requisiti di stabilità Possiamo utilizzare radiometri di tipo total power per misure di anisotropia di fondo cosmico? Ricordiamo la relazione che lega la stabilità del guadagno all'effetto sistematico nella misura del segnale del cielo: T T Tsky G = = Tsys Tsky Tsys G Ora noi sappiamo che T / Tsky ~ 10 5 e che Tsky / Tsys ~ 10 1 Questo implica che perché la misura non sia limitata dalle fluttuazioni di guadagno occorre che G << 10 6 G
18 Ricevitori differenziali (Dicke switched) Un modo per ottenere segnali stabili è quello di effettuare misure differenziali Il radiometro Dicke-switched è il sistema concettualmente più semplice per ottenere segnali molto stabili La strategia consiste nel misurare in rapida successione ( Hz) il segnale del cielo e quello di un riferimento stabile: il dato finale è rappresentato dalla differenza fra il segnale del cielo e quello di riferimento. E' applicabile alla misura delle anisotropie dove non abbiamo necessità di conoscere il valore assoluto della temperatura del cielo
19 Ricevitori differenziali (Dicke switched) Power output: Sensibilità: Pout = agk (Tsky Tref ) Trms Tsky + Tnoise p =2
20 Ricevitori differenziali (Dicke switched) Il fattore 2 nella sensibilità deriva dalla perdita di metà del tempo di integrazione (metà tempo lo passiamo ad osservare p il riferimento) che aumenta il rumore di un fattore 2 e dalla differenza p sky ref che aumenta il rumore di un altro fattore 2 Power output: Sensibilità: Pout = agk (Tsky Tref ) Trms Tsky + Tnoise p =2
21 Ricevitori differenziali (Stabilità) Calcoliamo ora l'effetto di una variazione di guadagno G sulla misura: pg out = a Gk (Tsky Tref ) Calcoliamo in maniera analoga la variazione di potenza derivante da una variazione del segnale del cielo Tsky psky out = agk Tsky Otteniamo la seguente equazione Tsky G Tsky Tref = Tsys G Tsys
22 Ricevitori differenziali (Stabilità) Tsky G Tsky Tref = Tsys G Tsys Se Tsky = Tref il ricevitore è completamente insensibile a fluttuazioni di guadagno Se Tref = Tsky (1+εref ) possiamo scrivere Tsky G Tsky = ²ref Tsys G Tsys
23 Ricevitori differenziali (Stabilità) Tsky G Tsky Tref = Tsys G Tsys Se Tsky = Tref il ricevitore è completamente insensibile a fluttuazioni di guadagno Se Tref = Tsky (1+εref ) possiamo scrivere Tsky G Tsky = ²ref Tsys G Tsys Fattore di miglioramento rispetto a un total power
24 Ricevitori differenziali (Stabilità) Prendiamo per esempio WMAP, che effettua misure differenziali fra due punti del cielo. In questo caso la variazione massima di Tsky è data dal dipolo, che è al massimo di 3.5 mk => εref = 3.5 mk / 2.7 K ~ Considerando che Tsky / Tsys ~ 10-1 si ha che il requisito di stabilità si riduce a G < 10 2 G
25 Ricevitori differenziali (Svantaggi del Dicke-switched) Perdita di sensibilità di un fattore 2 rispetto al total power Componente attiva nel front-end (perdite resistive, instabilità aggiuntive) Più avanti (quando parleremo di LFI) vedremo un'architettura differenziale (a pseudo-correlazione) che consente di recuperare un fattore sqrt(2) in sensibilità ed elimina la necessità di uno switch attivo prima del primo amplificatore Questa strategia è stata adottata per i radiometri di LFI e WMAP
26 Rimozione dei foregrounds (Requisito sulla copertura in frequenza) WMAP Planck
27 Requisito sui lobi laterali (Requisito sulla copertura in frequenza)
28 Requisito sui lobi laterali (Requisito sulla copertura in frequenza)
29 La temperatura di antenna osservata è data da: TA» 1 [(Tsky B ) + (Tsky [2¼ B ] Pside ) + (Tground 2¼ Pside )] B Poiché la misura è differenziale noi siamo interessati a differenze di temperatura δt: ±TA» 1 [(±Tsky B ) + (±Tsky [2¼ B ] Pside ) + (±Tground 2¼ Pside )] B Assumiamo che la terra copra un angolo solido Ωearth = 2π (Low Earth Orbit) Calcolo del requisito: poiché la CMB presenta fluttuazioni T / T ~ 10-5 richiediamo che il contributo relativo a Tground sia << 10-5
30 δ δ
31 Requisito sui lobi laterali (Requisito sulla copertura in frequenza) δ
32 Requisito sui lobi laterali (Requisito sulla copertura in frequenza)
Introduciamo la strategia generale per misurare le anisotropie del. foregrounds in misure di anisotropia di fondo cosmico
Introduciamo la strategia generale per misurare le anisotropie del fondo cosmico Definiamo i principali requisiti ottici (risoluzione angolare, lobi laterali) Definiamo i requisiti di stabilità del ricevitore
DettagliArchitetture di ricevitori coerenti a microonde
Architetture di ricevitori coerenti a microonde Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Ricevitori total power (Definizione) Un ricevitore total power è un ricevitore che
DettagliMisure e requisiti sperimentali di misure di spettro e anisotropia del fondo cosmico
Misure e requisiti sperimentali di misure di spettro e anisotropia del fondo cosmico Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Richiamiamo la temperatura
DettagliRicevitori a pseudo-correlazione, caratteristiche di rumore
Ricevitori a pseudo-correlazione, caratteristiche di rumore Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Ricevitori differenziali a pseudo correlazione,
DettagliRicevitori a pseudo-correlazione, caratteristiche di rumore
Ricevitori a pseudo-correlazione, caratteristiche di rumore Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione Cielo Segnale di
DettagliCorso di introduzione all'astrofisica
Aniello (Daniele) Mennella Secondo modulo Lezione 2 Introduzione generale all'osservazione del cielo (parte 2/2 principali requisiti sperimentali) Bande di emissione della radiazione elettromagnetica in
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Programma del corso Parte 1- Introduzione e concetti di base Breve storia della radioastronomia La nascita della radioastronomia,
DettagliIntroduzione al laboratorio di strumentazione spaziale I e II
Introduzione al laboratorio di strumentazione spaziale I e II A.A. 2011-2012 Aniello Mennella aniello.mennella@fisica.unimi.it Davide Maino davide.maino@mi.infn.it Università degli Studi di Milano Dipartimento
DettagliFascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e di antenna
Fascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e di antenna Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica 28 settembre 2016 Un sistema a
DettagliApprofondimenti di cosmologia
Approfondimenti di cosmologia La missione spaziale Planck Aniello Mennella Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Milano Liceo scientifico A. Einstein, 1 febbraio 2008 I parametri cosmologici
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Seconda parte: antenne e telescopi radio e a microonde Parte 2 Lezione 1 Le grandezze caratteristiche dei telescopi radio e
DettagliLa prima luce dell'universo
La prima luce dell'universo Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica I fotoni dell'universo primordiale L'universo primordiale è un plasma denso e caldo in espansione I
DettagliMisure di polarizzazione mediante ricevitori differenziali a microonde
Misure di polarizzazione mediante ricevitori differenziali a microonde Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Corso di laboratorio di strumentazione spaziale I A. Mennella
DettagliSpettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna
Spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Lo spettro di corpo nero Perché il
DettagliLaboratorio di Fisica Moderna Cosmologia
Laboratorio di Fisica Moderna Cosmologia Programma di oggi Da dove vengono le mappe di CMB Le mappe di CMB del satellite Planck Estrazione dello spettro di potenza Localizzazione del primo picco Misura
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Seconda parte: antenne e telescopi radio e a microonde Parte 2 Lezione 1 Le grandezze caratteristiche dei telescopi radio e
DettagliLezione 2. Basi di ottica, telescopi, antenne
Lezione 2 Basi di ottica, telescopi, antenne La formazione dell'immagine La radiazione che viene intercettata da un telescopio: una serie di onde piane provenienti dalle diverse regioni del cielo Il piano
DettagliFascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna
Fascio di antenna, spettro di corpo nero, temperatura di brillanza e temperatura di antenna Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Fascio di antenna,
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Prima parte: introduzione e concetti di base Parte 1 Lezione 2 Strumentazione per osservazioni radio e millimetriche La banda
DettagliBande elettromagnetiche, brillanza superficiale, intensità specifica
Corso di introduzione all'astrofisica secondo modulo Programma svolto A.A. 2010-2011 Astronomia ad occhio nudo Il funzionamento dell'occhio umano Il meccanismo della visione Sensibilità spettrale 1. Potere
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Terza parte: ricevitori coerenti Parte 3, Lezione 3 Architetture di ricevitori coerenti differenziali Il ricevitore Dicke-switched
DettagliLezione 4. Brillanza superficiale e intensità specifica, temperatura di brillanza e di antenna
Lezione 4 Brillanza superficiale e intensità specifica, temperatura di brillanza e di antenna Il fascio di antenna Un'antenna puntata in una certa direzione nel cielo riceve (o trasmette) radiazione anche
DettagliCorso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni Progetto di Sistemi di Trasmissione :
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria delle Telecomunicazioni Progetto di Sistemi di Trasmissione : 4-07-015 Si consideri un sistema per la ricezione in down-link del segnale satellitare descritto in
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Terza parte: ricevitori coerenti Parte 3, Lezione 2 Il ricevitore total power e le sue caratteristiche di segnale e di rumore
DettagliAnalisi di segnali variabili nel tempo: la trasformata di Fourier
Analisi di segnali variabili nel tempo: la trasformata di Fourier Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica 13 ottobre 2015 Laboratorio di strumentazione
DettagliIntroduzione al laboratorio di strumentazione spaziale (I e II)
Introduzione al laboratorio di strumentazione spaziale (I e II) Aniello Mennella e Davide Maino Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Informazioni generali Laboratorio parte 1 Struttura
DettagliIntroduzione alla strumentazione di laboratorio norme di sicurezza
Introduzione alla strumentazione di laboratorio norme di sicurezza Aniello Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Introduzione alle norme di sicurezza Setup
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Quinta parte: interferometria Parte 5, Lezione 2 Interferometria a sintesi di apertura Il principio di ricostruzione dell immagine
DettagliIl sole a microonde. Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella. Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica
Il sole a microonde Aniello (a.k.a. Daniele) Mennella Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica 6 ottobre 2016 Lezione 02 Il sole: un corpo nero? Il Sole può essere considerato un emettitore
DettagliCaratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde
Caratterizzazione in laboratorio di componentistiche a microonde Dott.ssa Paola Battaglia Dott. Cristian Franceschet Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Cosa trattiamo oggi Caratterizzazione
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Prima parte: introduzione e concetti di base Parte 1 Lezione 3 Caratteristiche principali delle linee di trasmissione Linee
DettagliCosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi
Cosmologia AA 2016/2017 Prof. Alessandro Marconi Dipartimento di Fisica e Astronomia Università di Firenze INAF - Osservatorio Astrofisico di Arcetri Contatti, Bibliografia e Lezioni Prof. Alessandro Marconi
DettagliF. Piacentini - Roma1
Lo spettro di potenza angolare della radiazione di fondo cosmica F. Piacentini - Roma1 Page 1 Lo spettro di potenza angolare della radiazione di fondo cosmica F. Piacentini - Roma1 Page 2 Mappe della radiazione
DettagliCorso di Fisica generale
Corso di Fisica generale Liceo Scientifico Righi, Cesena Anno Scolastico 014/15 3B Appunti sulla Rappresentazione grafica ed Elaborazione dei Dati Sperimentali Riccardo Fabbri 1 (Dispense ed esercizi su
DettagliCorso di Radioastronomia 2
Corso di Radioastronomia 2 Aniello (Daniele) Mennella Davide Maino Dipartimento di Fisica Seconda parte: emissioni da sorgenti diffuse Parte 2 Lezione 5 Osservazioni di idrogeno molecolare mediante misure
DettagliCorso di Radioastronomia 2
Corso di Radioastronomia 2 Aniello (Daniele) Mennella Davide Maino Dipartimento di Fisica Prima parte: principali meccanismi di emissione e assorbimento Parte 1 Lezione 2 L emissione di sincrotrone La
DettagliLo spettro di corpo nero
Lo spettro di corpo nero Perché il fondo cosmico ha uno spettro di corpo nero? L'evoluzione dello spettro del fondo cosmico di microonde con l'espansione dell'universo La temperatura di brillanza. Definizione
DettagliCorso di Radioastronomia 2
Corso di Radioastronomia 2 Aniello (Daniele) Mennella Davide Maino Dipartimento di Fisica Prima parte: principali meccanismi di emissione e assorbimento Parte 1 Lezione 4 L emissione da polvere interstellare
DettagliCorso di Laurea in Fisica Compito di Fisica 3 (Prof. E. Santovetti) 9 febbraio 2018
Corso di Laurea in Fisica Compito di Fisica 3 (Prof. E. Santovetti) 9 febbraio 8 Problema Si consideri una chitarra classica in cui il diapason (lunghezza totale della corda vibrante) vale l = 65 mm e
Dettagli1965: LA SCOPERTA DELLA RADIAZIONE COSMICA DI FONDO. Mario Zannoni
1965: LA SCOPERTA DELLA RADIAZIONE COSMICA DI FONDO Mario Zannoni 1 RelativitàCMB.key - 20 novembre 2015 La scoperta della Radiazione Cosmica di Fondo a Microonde (CMB) compie 50 anni! Ma potrebbe compierne
DettagliSEGNALI E SISTEMI Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a ) Homework assignment #2 Testo e Soluzione
SEGNALI E SISTEMI Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a. 00-005) Homework assignment # Testo e Soluzione Esercizio Si consideri l equazione differenziale ordinaria, lineare a coefficienti costanti
DettagliLa missione Planck. Francesco Piacentini. il lancio e le fasi della missione. 14 Maggio 2009 lancio di Planck. Francesco Piacentini.
La missione Planck il lancio e le fasi della missione Page 1 Il lancio di Planck Planck viene lanciato dallo spazioporto di Kourou (Guiana Francese) 14 maggio 2009, 13:12 UTC (15:12 CET) + 55 minuti di
DettagliCaratterizzazione dei Ricevitori a Microonde di PLANCK LFI (Low Frequency Instrument)
Caratterizzazione dei Ricevitori a Microonde di PLANCK LFI (Low Frequency Instrument) P. Battaglia, C. Franceschet Università degli Studi di Milano Dipartimento di Fisica Laboratorio di Strumentazione
DettagliMISURA DEL PERIODO DI OSCILLAZIONE E DELLA COSTANTE ELASTICA DELLA MOLLA DI UN OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE PRIMA PARTE
Esperienza n.3 MISURA DEL PERIODO DI OSCILLAZIONE E DELLA COSTANTE ELASTICA DELLA MOLLA DI UN OSCILLATORE ARMONICO SEMPLICE PRIMA PARTE Gruppo 4: Vittoria Ciraulo, Carlotta Miceli, Federico Billeci, Anna
DettagliPolarizzazione, i parametri di Stokes e la loro misura
Polarizzazione, i parametri di Stokes e la loro misura Aniello Mennella November 17, 2008 1 Introduzione Consideriamo un onda piana che si propaga nel vuoto e fissiamo una terna cartesiana con l asse
DettagliAntenne e Telerilevamento. Esame
ESAME DEL 21/05/2001 ESERCIZIO 1 (10 punti) Si progetti un antenna filare a monopolo con top loading per la frequenza di 2 MHz, in modo che presenti una resistenza di irradiazione di 1 Ω. La distribuzione
DettagliUniversità degli studi di Firenze Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di laurea triennale in Fisica e Astrofisica
Università degli studi di Firenze Scuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali Corso di laurea triennale in Fisica e Astrofisica Verifica della linearità del preamplificatore CASIS per l'esperimento
DettagliEffetto Stark (1) H 0 nlm > = E n nlm > (4) Ricordiamo che. E n = me4 2 h 2 n 2 = E 1
Effetto Stark Studiamo l equazione di Schrödinger per l atomo di idrogeno in presenza di un campo elettrico costante e diretto lungo l asse z, E = E k. La hamiltoniana di Schrödinger per l atomo di idrogeno
DettagliRichiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica.
Richiami di Fisica Obiettivo Richiamare alcuni concetti fondamentali relativi alla luce intesa come onda elettromagnetica. Caratteristiche di un onda elettromagnetica: Frequenza e lunghezza d onda Potenza
DettagliIL TELESCOPIO DI PLANCK E LFI. Fabrizio Villa INAF / IASF - Bologna
IL TELESCOPIO DI PLANCK E LFI Fabrizio Villa INAF / IASF - Bologna 1 PLANCK e LFI (ESA media) photo ESA LAUNCH DATE: 31/10/2008 MISSION END: ~ 2010 (21 month baseline) LAUNCH VEHICLE: Ariane 5 LAUNCH MASS:
DettagliMisure di campo elettrico in prossimità di impianti radar HF per il rilevamento delle correnti marine
VI Convegno Nazionale Il controllo degli agenti fisici: ambiente, territorio e nuove tecnologie Alessandria - Dipartimento di Scienza e Innovazione Tecnologica - Università del Piemonte Orientale - 6-7-8
DettagliCorso di fisica generale con elementi di fisica tecnica
Corso di fisica generale con elementi di fisica tecnica Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Secondo modulo Parte prima (fondamenti di elettromagnetismo) Lezione 4 Onde elettromagnetiche Sommario
DettagliTEMPERATURA D ANTENNA Rumore d antenna, origine ed effetti sul rapporto S/N nelle applicazioni via satellite o in radioastronomia
A.R.I. Sezione di Parma TEMPERATURA D ANTENNA Rumore d antenna, origine ed effetti sul rapporto S/N nelle applicazioni via satellite o in radioastronomia 5 novembre 2010, ore 21 - Carlo, I4VIL Per ogni
DettagliStrumentazione a terra per la misura dell UV
Strumentazione a terra per la misura dell UV Henri Diémoz ARPA Valle d Aosta Tutorial UV Bologna, 1-3 dicembre 2008 1 alcune caratteristiche comuni a tutti gli strumenti 2 classificazione per ottiche 3
DettagliEsercitazione n 3: Amplificatore a base comune
Esercitazione n 3: Amplificatore a base comune 1) Per il circuito in Fig. 1 determinare il valore delle resistenze di polarizzazione affinché si abbia: I C = 0,2 ma; V C = 3 V; V E = 1,9 V. Sia noto che:
DettagliAcquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali
Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto Dipartimento di Fisica, Università di Palermo Introduzione Esperimenti illustrativi, per visualizzare un determinato
DettagliNella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale. v R (t) = (V 0 + k I x(t)) cos (2πf 0 t).
Cenni alla Modulazione di Ampiezza (AM) Nella modulazione di ampiezza, si trasmette il segnale v(t) = (V 0 + k I x(t)) cos (πf 0 t), dove x(t) è il segnale di informazione, con banda B, e f 0 è la frequenza
DettagliCORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE/ARCHITETTURA b) Dal testo sappiamo già che si tratta di un isometria. Rappresentando i punti si vede che sia
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE/ARCHITETTURA FOGLIO DI ESERCIZI GEOMETRIA 008/09 Esercizio.. Dati i punti i O0, 0), A, ), B, ), determinare l isometria fx, y) = x, y ) tale che fo) = O, fa) = A, fb)
DettagliStima dell intervallo per un parametro
Stima dell intervallo per un parametro In aggiunta alla stima puntuale di un parametro dobbiamo dare l intervallo che rappresenta l incertezza statistica. Questo intervallo deve: comunicare in modo obbiettivo
DettagliS.Barbarino - Appunti di Microonde. Cap. 6. Antenne indipendenti dalla frequenza
SBarbarino - Appunti di Microonde 61 - Generalità Cap 6 Antenne indipendenti dalla frequenza Come precedentemente affermato il rapporto fra le frequenze più alte e quelle più basse per il modo assiale
DettagliCome estrarre informazioni dalla CMB
Come estrarre informazioni dalla CMB Quali informazioni cerchiamo: parametri cosmologici gaussianità sorgenti galattiche ed extra-galattiche presenza di altri fondi diffusi ma lo scopo principale sono
DettagliPower meter Misure di potenza assoluta Misure di potenza relativa. Misure di potenza. F. Poli. 10 aprile F. Poli Misure di potenza
Misure di potenza F. Poli 10 aprile 2008 Outline Power meter 1 Power meter 2 3 Misure di potenza Misure di potenza = base della metrologia in fibra ottica. Misure di potenza 1 assoluta: necessarie in relazione
DettagliGrandezze radiometriche
Grandezze radiometriche La Radiometria ha per oggetto la misurazione dell energia irradiata da una o più sorgenti in una qualunque regione dello spettro elettromagnetico. Si consideri una sorgente di radiazione
DettagliAcquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto
Acquisizione, rappresentazione e analisi di dati sperimentali Aurelio Agliolo Gallitto Dipartimento di Scienze Fisiche ed Astronomiche Introduzione Esperimenti illustrativi, per visualizzare un determinato
Dettagli11 Piccole oscillazioni attorno a posizioni stabili
11 Piccole oscillazioni attorno a posizioni stabili Consideriamo un sistema con l gradi di libertà descrivibile mediante le coordinate lagrangiane (q 1,..., q l ). Supponiamo che i vincoli siano lisci
DettagliIE FISICA Verifica 10 gennaio 2015 tutti gli esercizi e tutte le domande
1) Per ciascuno dei due casi determinare: portata e sensibilità dello strumento di misura; grandezza fisica misurata, valore della misura, errore assoluto, errore relativo ed errore percentuale; quindi
DettagliLa polarizzazione del vuoto
La polarizzazione del vuoto Prof. Guido Zavattini 05 Dicembre 2012 Hands holding the void Alberto Giacometti Classicamente In vuoto (assenza di cariche e correnti) sappiamo che classicamente D = 0 E H
DettagliLezione XXI Sistemi vibranti a 1gdl-Moto forzato non smorzato MOTI FORZATI PER SPOSTAMENTO DI VINCOLO
Sistemi vibranti a gdl-moto forzato non smorzato MOTI FORZATI PER SPOSTAMETO DI VICOLO Consideriamo il solito sistema che si muova rispetto a un osservatore assoluto con una legge \W nota. \W Scrivendo
DettagliAnalisi II. Foglio di esercizi n.2 10/10/2017 (Aggiornamento del 17/10/2017)
Analisi II Foglio di esercizi n 10/10/017 (Aggiornamento del 17/10/017) Esercizi su massimi e minimi liberi con studi aggiuntivi 1 Siano K R n compatto e Ω R n un aperto contenente K Si consideri f C 1
DettagliEdoardo Milotti - Metodi di trattamento del segnale 1
Edoardo Milotti - Metodi di trattamento del segnale 1 Consideriamo un certo processo di campionamento in cui si prendono N campioni con intervallo di campionamento Δt: in questo caso il tempo di campionamento
DettagliReti in fibra ottica. Terza esercitazione. Esercizi su Progetto di Sistemi di Trasmissione 2 (EDFA in-line)
Reti in fibra ottica Terza esercitazione Esercizi su Progetto di Sistemi di Trasmissione (EDFA in-line) NOTA: nei successivi esercizi, se non diversamente esplicitamente indicato, si consideri che il filtro
DettagliEsperimenti di Ottica di Precisione
Esperimenti di Ottica di Precisione PVLAS: Polarizzazione del Vuoto con LASer Trappole Magneto Ottiche e violazione di parità negli atomi 1 PVLAS (Polarizzazione del Vuoto con LASer) Prof. Guido Zavattini
DettagliEsperimentazioni di Fisica 1. Prova d esame del 18 febbraio 2019 SOLUZIONI
Esperimentazioni di Fisica 1 Prova d esame del 18 febbraio 2019 SOLUZIONI Esp-1-Soluzioni - - Page 2 of 8 1. (12 Punti) Quesito. La misurazione della massa di una certa quantità di una sostanza liquida
DettagliCorso di Radioastronomia 1
Corso di Radioastronomia 1 Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica Terza parte: ricevitori coerenti Parte 3, Lezione 2 Il ricevitore total power e le sue caratteristiche di segnale e di rumore
DettagliLa diffrazione. Prof. F. Soramel Fisica Generale II - A.A. 2004/05 1
La diffrazione Il fenomeno della diffrazione si incontra ogni volta che la luce incontra un ostacolo o un apertura di dimensioni paragonabili alla sua lunghezza d onda. L effetto della diffrazione è quello
DettagliMisura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice.
Misura del periodo di oscillazione e della costante elastica della molla di un oscillatore armonico semplice. Esperienza n.3 13 Dicembre 2018 Gruppo 9: Gucciardo Gloria; Mazzola Luca Rosario; Nolfo Gloria;
DettagliMisura diretta al LEP del numero di famiglie di neutrini
Misura diretta al LEP del numero di famiglie di neutrini Anno Accademico 2005-2006 - Presentazione a cura di F. Orio Quanti tipi diversi di neutrino esistono? Spettro continuo del decadimento β ν e _ ν
DettagliClassificazione delle sorgenti
Classificazione delle sorgenti La Radiometria ha per oggetto la misurazione dell energia irradiata da una o più sorgenti in una qualunque regione dello spettro elettromagnetico. Come per un antenna, una
DettagliQueste note (attualmente, e probabilmente per un bel po ) sono altamente provvisorie e (molto probabilmente) non prive di errori.
ËÈÇÆ Æ Á Ä Á Å ÌÊÁ Á Queste note (attualmente e probabilmente per un bel po ) sono altamente provvisorie e (molto probabilmente) non prive di errori 31 Sistemi lineari Consideriamo un sistema lineare nella
DettagliSOLUZIONI DI ESERCIZI SCELTI ELEMENTI DI MATEMATICA E INFORMATICA TEORICA VERSIONE DEL 14 MAGGIO Esercizio 18
SOLUZIONI DI ESERCIZI SCELTI ELEMENTI DI MATEMATICA E INFORMATICA TEORICA 2017-8 VERSIONE DEL 14 MAGGIO 2018 HYKEL HOSNI Esercizio 18 Scrivere le tabelle booleane per i seguenti enunciati: (1) p q (2)
DettagliCorso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra
Corso di Fondamenti di Telecomunicazioni Esercizi Teoria dei segnali Prof. Giovanni Schembra Sommario CARATTERISTICHE DEI SEGNALI DETERMINATI.... ESERCIZIO.... ESERCIZIO... 5.3 ESERCIZIO 3 CONVOLUZIONE...
DettagliCOMUNICAZIONI ELETTRICHE
COMUNICAZIONI ELERICHE Diploma Universitario Ingegneria Elettronica - Ingegneria Inormatica ESERCIZIO : Si consideri il sistema mostrato in igura. Il iltro ha risposta in requenza H() = j segn (), dove
DettagliIstituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia 2. Laboratorio per l Osservazione e l Analisi della Terra e del Clima, ENEA 4
H 2 O e processi radiative nell Artico: presentazione dei risultati preliminari dello spettrometro VESPA-22 ottenuti durante la campagna di misura SVAAP a Thule, Groenlandia G. Mevi 1,2, G. Muscari 1,
DettagliCorso di Fisica generale
Corso di Fisica generale Liceo Scientifico Righi, Cesena Anno Scolastico 2014/15 3B Appunti su Notazione Scientifica ed Incertezza della Misura Sperimentale Riccardo Fabbri Riccardo Fabbri 1 (Dispense
DettagliL Effetto Sunyaev-Zel dovich
L Effetto Sunyaev-Zel dovich Raffaele Pontrandolfi Corso di Astrofisica e Particelle Elementari Motivazione Mostrare in modo introduttivo come dall effetto Sunyaev-Zel dovich termico si può ricavare la
DettagliFacoltà di Ingegneria Università di Parma. Antenne a Riflettore. A. Cucinotta 1
Facoltà di Ingegneria Università di Parma Antenne a Riflettore A. Cucinotta 1 Antenne a Riflettore Le a. a bocca radiante sono a. che irradiano (o captano) potenza nello (dallo) spazio attraverso un apertura
DettagliProva scritta di Algebra lineare e Geometria- 8 Settembre 2010
CdL in Ingegneria d(el Recupero Edilizio ed Ambientale - - Ingegneria Edile-Architettura (A-L),(M-Z)- Ingegneria delle Telecomunicazioni - - Ingegneria Informatica (A-F), (R-Z) Prova scritta di Algebra
DettagliSistemi di Elaborazione delle Informazioni
Sistemi di Elaborazione delle Informazioni Univ. degli studi Federico II di Napoli ing. Antonio Fratini Prof. A. Fratini: tel: 081 7683789 e-mail: a.fratini@unina.it Caratteristiche statiche e dinamiche
DettagliNOTE SU VARIABILI AZIONE ANGOLO E TEORIA PERTURBATIVA. Armando Bazzani Dipartimento di Fisica e Astranomia - Meccanica Analitica
NOTE SU VARIABILI AZIONE ANGOLO E TEORIA PERTURBATIVA Armando Bazzani Dipartimento di Fisica e Astranomia - Meccanica Analitica 9 Ottobre 13 Consideriamo un sistema dinamico unidimensionale con Hamiltoniana
DettagliProva scritta finale 19 giugno 2009
Prova scritta finale 9 giugno 9 Istituzioni di Fisica della Materia Prof. Lorenzo Marrucci anno accademico 8-9 Tempo a disposizione: 3 ore Uso degli appunti o di libri: NON AMMSSO uso della calcolatrice:
Dettagli1. Funzioni implicite
1. Funzioni implicite 1.1 Il caso scalare Sia X R 2 e sia f : X R. Una funzione y : (a, b) R si dice definita implicitamente dall equazione f(x, y) = 0 in (a, b) quando: 1. (x, y(x)) X x (a, b); 2. f(x,
Dettagli