L evento nascita in Provincia di Bergamo
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- Margherita Casadei
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1 Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo Direttore Generale dr.ssa Mara Azzi Direzione Generale Osservatorio Epidemiologico Dipartimento PAC L evento nascita in Provincia di Bergamo Analisi dei Certificati di Assistenza al Parto
2 Azienda Sanitaria Locale della Provincia di Bergamo Direttore Generale dr. Mara Azzi Direzione Generale Osservatorio Epidemiologico L evento nascita in Provincia di Bergamo Analisi dei Certificati di Assistenza al Parto A cura di Elena Rota* e Osservatorio Epidemiologico# *Dipartimento Di Prevenzione - Serv. Igiene Alimenti e Nutrizione #Giuseppe Sampietro, Silvia Ghisleni, Luisa Giavazzi, Andreina Zanchi ASL della Provincia di Bergamo
3 L evento nascita in Provincia di Bergamo Analisi dei Certificati di Assistenza al Parto INDICE Premessa Finalità... pag. 2 Materiali e metodi... pag. 3 Il contesto demografico... pag. 4 Dati di contesto 1. Nuovi nati... pag Punti nascita... pag. 7 Caratteristiche della madre 3. Cittadinanza della madre... pag Stato civile della madre... pag Titolo di studio della madre... pag Condizione professionale della madre... pag Posizione nella professione della madre... pag Ramo di attività economica della madre... pag Età della madre... pag. 21 Il concepimento e la gravidanza 10. Ricorso a Tecniche di Procreazione Assistita... pag Numero di visite effettuate in gravidanza... pag Prima visita (in settimane di gravidanza)... pag N. di ecografie effettuate... pag Indagini prenatali invasive... pag Gravidanza patologica... pag Durata della gravidanza... pag. 40 Il parto 17. Modalità del travaglio... pag Modalità del parto... pag Natimortalità... pag Necessità di rianimazione... pag. 49 Caratteristiche del neonato 21. Peso alla nascita... pag Nati con malformazione... pag. 55 Conclusioni... pag. 57 1
4 PREMESSA Il Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) è lo strumento di rilevazione che garantisce il flusso informativo sull evento nascita, regolamentato dal Decreto del Ministero della Sanità n Esso costituisce la fonte più ricca di informazioni non solo a carattere sanitario ed epidemiologico, ma anche a carattere socio-demografico, riferite all evento nascita, e rappresenta pertanto, a livello nazionale, un importante strumento di programmazione sanitaria. Il CedAP è composto dalle seguenti sezioni : - Generale - A: informazioni socio-demografiche sul/i genitore/i - B: informazioni sulla gravidanza - C: informazioni sul parto e sul neonato - D: informazioni sulle cause di nati-mortalità - E: informazioni sulla presenza di malformazioni Le informazioni contenute nel CedAP possono essere utili per individuare le criticità nel percorso di assistenza alla gravidanza e al parto; per effettuare analisi comparate tra strutture assistenziali, aziende e regioni; per verificare la rispondenza alle linee guida; e infine per monitorare il cambiamento nelle pratiche assistenziali. Il flusso informativo dei dati CedAP è assicurato attraverso l inserimento dei dati direttamente dalla struttura ospedaliera in un apposito database regionale nel quale confluiscono tutti i certificati. I certificati delle nascite avvenute in altri luoghi (abitazione della madre) vengono consegnati all ASL dal personale sanitario che ha assistito al parto e successivamente inseriti nel database. finalità In letteratura scientifica si trovano vari lavori che analizzano la correlazione tra le caratteristiche socio-demografiche della madre e quelle sanitarie del bambino. Il ricorso a fonti di informazione come il database dei CedAP consente di tracciare un quadro della popolazione grazie a una fonte di dati disponibile a intervalli regolari e costante nel tempo. Nel presente lavoro sono state analizzate le schede CedAP relative alle nascite avvenute in provincia di Bergamo nel periodo , al fine di ricercare le eventuali correlazioni esistenti tra variabili quali età, cittadinanza, livello di scolarità, 2
5 condizione e posizione professionale delle madri con le condizioni nell accesso ai servizi socio-sanitari e la salute del neonato. materiali e metodi Per le elaborazioni sono stati utilizzati i dati CedAP relativi alle nascite del periodo in provincia di Bergamo. In totale le nascite riferite a questo arco temporale sono , suddivise per anno utilizzando il valore inserito nel campo scheda SDO neonato. Sono state considerate tutte le schede di nascita relative alle nascite avvenute negli ospedali in provincia di Bergamo indipendentemente dal luogo di residenza della madre. Le elaborazioni effettuate sono di carattere descrittivo. Per ognuna delle variabili esaminate sono state considerate soltanto le schede nelle quali lo specifico campo di interesse non era vuoto e riportava un valore valido rispetto a quanto richiesto. Nel caso di più variabili considerate contemporaneamente sono state utilizzate soltanto le schede in cui tutti i campi di interesse non erano vuoti e riportavano valori validi. Per le variabili riferite alla madre, alla gravidanza e al parto sono state considerate le schede CedAP del primo nato di ogni parto (indipendentemente dal tipo di parto e dal suo esito); per le variabili natimortalità e rianimazione del neonato sono state considerate tutte le schede CedAP; per le variabili peso del neonato e malformazioni sono state considerate soltanto le schede CedAP riferite ai nati vivi, sulla base delle scelte metodologiche della letteratura disponibile (Rapporti CedAP Regione Emilia Romagna) L elaborazione di ogni variabile è preceduta dall indicazione dei criteri utilizzati per definire il numero di schede utilizzate. Alcune variabili considerate sono state suddivise in classi (es. età della madre, scolarità, durata della gravidanza in settimane di gestazione). In questi casi il criterio di suddivisione è stato scelto sulla base della categorizzazione utilizzata in documenti di analisi del CedAP già disponibili in letteratura, in particolare l Analisi dell evento nascita anno 2006 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. 3
6 il contesto demografico La popolazione totale della provincia di Bergamo è pari a (dati Istat al 1/01/2010). La provincia è caratterizzata da un indice di natalità (nati vivi * / pop. totale) superiore alla media nazionale. Questa situazione è mantenuta nel tempo ed appare tutt ora in leggera crescita, grazie all apporto delle madri straniere. INDICE DI NATALITA' nati vivi*1000/pop.totale provincia di Bergamo 10,64 10,62 10,91 10,70 10,89 10,72 11,15 11,15 Regione Lombardia 9,6 9,5 10,00 9,85 10,01 10,09 10,18 10,10 Italia 9,4 9,40 9,70 9,48 9,50 9,54 9,64 9,45 Anche l indice di fertilità (nati vivi*1000/pop femminile anni) segue un trend in crescita, attribuibile all aumento delle donne straniere residenti: indice di fertilità (nati vivi*1000/pop femminile anni) ,56 43,91 45,48 44,45 45,79 45,79 47,36 47,78 Le donne straniere residenti in provincia in età fertile (15 49 anni) sono aumentate nel quinquennio del 61,1% (dato 2006: ; dato 2010: , fonte 4
7 8.000 DONNE STRANIERE RESIDENTI PER CLASSE DI ETA' FERTILE
8 DATI DI CONTESTO 1. Nuovi nati - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Le schede dei nuovi nati analizzate sono pari al 100%. - L informazione relativa a Cittadinanza della madre era presente in schede (97%). Le schede CedAP che non riportavano il dato o lo riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. La numerosità dei nuovi nati in provincia di Bergamo ha mostrato un lieve aumento (3,5%), dovuto essenzialmente all aumento dei nati da donne straniere: N. NUOVI NATI PER ANNO N. NUOVI NATI PER ANNO PER NAZIONALITA' DELLA MADRE ITALIANA STRANIERA 6
9 2. Punti nascita - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Le schede dei nuovi nati analizzate sono pari al 100%. In provincia di Bergamo sono attivi 8 punti nascita, 7 situati all interno di strutture pubbliche e 1 in una struttura privata accreditata. Nell elaborazione ne vengono presentati 9 in quanto nel 2009 è stato chiuso l ospedale San Biagio di Clusone, sostituito dall ospedale di Piario. L Azienda Ospedaliera e il bacino di utenza sono le medesime per entrambi gli ospedali. Nel corso del quinquennio gli ospedali mostrano delle fluttuazioni complessive intorno al 10 % nell andamento annuale del n. di eventi nascita, con la significativa eccezione dell ospedale Bolognini di Seriate (+ 36%). Sono stati inoltre registrati 5 parti a domicilio. EVENTO PARTO PER PUNTO NASCITA IN VALORE ASSOLUTO OSPEDALE DI PIARIO OSPEDALE CIVILE S. GIOVANNI BIANCO OSPEDALE CIVILE S. BIAGIO CLUSONE OSPEDALE PASSI CALCINATE POLICLINICO SAN PIETRO SPA PONTE SAN PIETRO OSPEDALE PESENTI FENAROLI ALZANO LOMBARDO OSPEDALE BOLOGNINI SERIATE OSPEDALE DI TREVIGLIO E CARAVAGGIO OSPEDALI RIUNITI BERGAMO
10 EVENTO PARTO PER PUNTO NASCITA PER ANNO OSPEDALE BOLOGNINI SERIATE OSPEDALE CIVILE S. GIOVANNI BIANCO OSPEDALE CIVILE S. BIAGIO CLUSONE / OSPEDALE DI PIARIO OSPEDALE DI TREVIGLIO E CARAVAGGIO OSPEDALE PASSI CALCINATE OSPEDALE PESENTI FENAROLI ALZANO LOMBARDO OSPEDALI RIUNITI BERGAMO POLICLINICO SAN PIETRO SPA PONTE SAN PIETRO Il 20 % dei parti ha avuto luogo in strutture che assistono meno di parti/anno: Ospedale Civile di San Giovanni Bianco, Ospedale Civile S. Biagio di Clusone / Ospedale di Piario, Ospedale Passi di Calcinate, Policlinico San Pietro SPA di Ponte San Pietro. Il 37 % ha avuto luogo nell unica struttura provinciale che assiste più di parti/anno (Ospedali Riuniti di Bergamo). 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% DISTRIBUZIONE NASCITE PER N. PARTI IN PUNTI NASCITA SUDDIVISI IN CLASSI PER ANNO < > %
11 CARATTERISTICHE DELLA MADRE 3. Nazionalità della madre - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Ogni parto è stato considerato una sola volta, a prescindere dalla sua tipologia (semplice o plurimo): sono pertanto state considerate le schede CedAP riportanti il valore 1 nel campo Ordine di nascita. Tra queste sono state analizzate le schede riportanti un valore corretto nel campo Cittadinanza della madre. - In totale sono state analizzate schede (95,7%). Le schede CedAP che non riportavano i dati richiesti per l elaborazione o li riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. - Il dato della cittadinanza è stato considerato senza distinguere tra madri cittadine italiane dalla nascita e madri che hanno acquisito la cittadinanza successivamente. L analisi per nazionalità della madre mostra che il 76% del totale è costituito da madri italiane, mentre il restante 24% è costituito da madri straniere. Come già evidenziato in merito al numero complessivo dei nuovi nati è sempre più consistente l apporto delle madri di nazionalità straniera. Infatti nel corso del quinquennio i parti da madri straniere hanno subito un incremento del 52%, mentre i parti da madri italiane hanno subito una flessione del 6%: N. PARTI DA MADRI ITALIANE E STRANIERE PER ANNO ITALIANA STRANIERA Le cinque nazionalità più rappresentative in provincia (Marocco, Romania, Albania, India e Senegal) rappresentano il 62% di tutti i parti di madri straniere e il 15% del totale dei parti: 9
12 PRINCIPALI NAZIONALITA' STRANIERE N. % SUI PARTI DI MADRI STRANIERE % SUL TOT MAROCCO ,1% 5,7% ROMANIA ,5% 2,7% ALBANIA ,6% 2,5% INDIA ,2% 1,9% SENEGAL 968 7,6% 1,8% TOT ,0% 14,8% La nazionalità si è rivelata, nel corso delle analisi delle diverse variabili legate alla gestione della gravidanza, un fattore importante di criticità che verrà successivamente evidenziato. 4. Stato civile della madre - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Ogni parto è stato considerato una sola volta, a prescindere dalla sua tipologia (semplice o plurimo): sono pertanto state considerate le schede CedAP riportanti il valore 1 nel campo Ordine di nascita. Tra queste sono state analizzate le schede riportanti un valore corretto nel campo Stato civile della madre. - In totale sono state analizzate schede (98,1%). Le schede CedAP che non riportavano i dati richiesti per l elaborazione o li riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. L elaborazione per anno dello stato civile della madre mostra un aumento costante del numero di madri nubili (+32%). Nel certificato è compresa anche la voce non dichiarato, presente in numero trascurabile nelle schede considerate (0,6%). L indicatore madre nubile presenta comunque il limite di non permettere una distinzione tra scelta autonoma della donna e possibile condizione di vulnerabilità sociale (famiglia monoparentale) come evidenziato anche dal Rapporto CedAP 2007 della Regione Emilia Romagna. Nel quinquennio il n. di parti di madri coniugate ha subito una flessione del 7%, mentre la somma dei parti di donne separate o divorziate è incrementata del 10%. 10
13 100% STATO CIVILE DELLA MADRE PER ANNO % DIVORZIATA 60% SEPARATA 40% NUBILE 20% CONIUGATA 0% Titolo di studio della madre - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Ogni parto è stato considerato una sola volta, a prescindere dalla sua tipologia (semplice o plurimo): sono pertanto state considerate le schede CedAP riportanti il valore 1 nel campo Ordine di nascita. Tra queste sono state analizzate le schede riportanti un valore corretto nel campo Titolo di studio della madre. - In totale sono state analizzate schede (97,3%). Le schede CedAP che non riportavano i dati richiesti per l elaborazione o li riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. - Le informazioni Titolo di studio della madre e Cittadinanza della madre erano presenti in schede (94,5%) La variabile della scolarità è considerata particolarmente importante in quanto si ritiene che possa influenzare sia l accesso ai servizi sia le strategie di assistenza verso il feto e il neonato (vedi Sez. Le diseguaglianze nel percorso nascita, Rapporto CedAP 2007 Regione Emilia Romagna). Il livello di scolarità più diffuso tra le partorienti del quinquennio è medio alto (diploma di scuola media superiore, 42%), seguito dal livello di scolarità medio basso (diploma di scuola media inferiore, 37%). L alta scolarità (laurea o laurea breve) rappresenta il 17%, mentre le donne a bassa scolarità (prive di titolo di studio o in possesso di licenza elementare) costituiscono il 3% del totale. 11
14 SCOLARITA' MADRE % 90% % 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% ALTA MEDIO - ALTA MEDIO - BASSA BASSA L andamento del quinquennio mostra alcune particolarità: si assiste da un lato ad un marcato aumento delle madri ad alta scolarità (+ 29%), progressivo e costante per tutti gli anni considerati, ma contestualmente aumentano anche le madri a bassa scolarità (+ 16%): questo secondo andamento può essere interpretato come esito dell afflusso di madri straniere a bassa scolarità, come emerge anche incrociando la scolarità delle madri con la nazionalità: SCOLARITA' DELLA MADRE PER NAZIONALITA' % 90% ALTA 80% 70% 60% 50% MEDIO - ALTA 40% 30% MEDIO - BASSA 20% 10% 0% BASSA SCOLARITA' MADRE ITALIANA SCOLARITA' MADRE STRANIERA L incrocio di queste variabili per singolo anno rende ancora più visibile il fenomeno: per le madri italiane si evidenzia un marcato aumento dei livelli di alta scolarità (+ 26%), a fronte di un altrettanto marcata diminuzione dei livelli di scolarità bassa e medio - bassa (rispettivamente -32% e -27%). Nel caso delle madri straniere si assiste ad incrementi marcati in tutte le classi di scolarità, esito dell aumento costante del n. di madri straniere sul totale delle madri: 12
15 SCOLARITA' VARIAZ VARIAZ MADRE ITALIANA MADRE STRANIERA BASSA -32% + 37% MEDIO - BASSA -27% + 64% MEDIO - ALTA -1% + 40% ALTA 26% + 59% In totale tra le donne straniere il 61,6% è contraddistinta da bassa o medio -bassa scolarità, mentre tra le donne italiane questa percentuale è pari al 32,4%. 6. Condizione professionale della madre - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Ogni parto è stato considerato una sola volta, a prescindere dalla sua tipologia (semplice o plurimo): sono pertanto state considerate le schede CedAP riportanti il valore 1 nel campo Ordine di nascita. Tra queste sono state analizzate le schede riportanti un valore corretto nel campo Condizione professionale della madre. - In totale sono state analizzate schede (98,4%). Le schede CedAP che non riportavano i dati richiesti per l elaborazione o li riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. - Le informazioni Condizione professionale della madre e Età della madre erano presenti in schede (98,1%). - Le informazioni Condizione professionale della madre e Cittadinanza della madre erano presenti in schede (95,5%). - Le informazioni Condizione professionale della madre, Parti precedenti con valore del campo uguale a 0 e Cittadinanza della madre erano presenti in schede (47,6%). L andamento generale del quinquennio evidenzia una sostanziale stabilità delle madri occupate (-0,7%) a fronte di un considerevole aumento delle madri disoccupate (+36,1%) e delle madri casalinghe (+ 9,9%). In crescita anche il numero delle donne studenti (+24,7%) mentre diminuisce il numero di coloro che si collocano nella categoria più generale di Altra condizione (-23,5): 13
16 CONDIZIONE PROFESSIONALE MADRE % % STUDENTE 80% DISOCCUPATA 70% 60% CASALINGA 50% OCCUPATA 40% Il dato risulta difficilmente interpretabile in considerazione del confine non sempre definito tra condizioni diverse (casalinga, disoccupata, in cerca di prima occupazione) nonché dall impatto possibile del fenomeno del lavoro nero, non quantificabile ma verosimilmente diffuso, e della posizione di irregolare della madre (vedi Rapporto CedAP 2007 Regione Emilia Romagna). La difficoltà nell interpretazione è resa più evidente dall incrocio del dato con la variabile Età della madre, che mostra nelle classi d età più basse (15-19 anni e anni) percentuali al di sopra del 60% di madri casalinghe. CONDIZIONE PROFESSIONALE DELLA MADRE PER ETA' PER ANNO > OCCUPATA CASALINGA DISOCCUPATA IN CERCA DI 1 OCCUPAZIONE STUDENTE ALTRA CONDIZIONE % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 14
17 Incrociando il dato della Condizione professionale della madre con la variabile Cittadinanza della madre emerge che nel quinquennio risulta occupata il 24% delle madri straniere a fronte dell 81% delle madri italiane, e si definisce casalinga il 72% delle madri straniere a fronte del 16% delle madri italiane. Alla voce disoccupata corrispondono il 3% delle madri straniere e il 2% delle madri italiane. Le percentuali delle voci in cerca di prima occupazione e altra condizione corrispondono a valori decisamente marginali (sempre al di sotto dello 0,2% sia per le donne italiane che per le donne straniere): NAZIONALITA' CONDIZIONE PROFESSIONALE MADRE N. % ITALIANA OCCUPATA ,32% CASALINGA ,56% DISOCCUPATA 899 2,20% STUDENTE 312 0,76% ALTRA CONDIZIONE 42 0,10% IN CERCA DI PRIMA OCCUP. 19 0,05% TOTALE ,00% STRANIERA OCCUPATA ,15% CASALINGA ,78% DISOCCUPATA 380 2,98% STUDENTE 105 0,82% ALTRA CONDIZIONE 24 0,19% IN CERCA DI PRIMA OCCUP. 9 0,07% TOTALE ,00% L incrocio dei dati considerando le sole madri primipare mostra un aumento della condizione di occupata ed una diminuzione della condizione di casalinga sia nelle donne italiane che nelle donne straniere: POSIZIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE : ITALIANE % OCCUPATA ,7% CASALINGA ,0% DISOCCUPATA 589 2,8% STUDENTE 269 1,3% ALTRA CONDIZIONE 18 0,1% IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE 18 0,1% TOTALE POSIZIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE : STRANIERE % OCCUPATA ,0% CASALINGA ,7% DISOCCUPATA 212 3,7% STUDENTE 76 1,3% ALTRA CONDIZIONE 6 0,1% IN CERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE 8 0,1% TOTALE
18 7. Posizione nella professione della madre - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Ogni parto è stato considerato una sola volta, a prescindere dalla sua tipologia (semplice o plurimo): sono pertanto state considerate le schede CedAP riportanti il valore 1 nel campo Ordine di nascita. Tra queste sono state analizzate le schede riportanti un valore corretto nel campo Posizione nella professione della madre (valore presente soltanto nei casi in cui la madre risultava occupata nel campo Condizione professionale della madre ). - In totale sono state analizzate schede (65,4%). Le schede CedAP che non riportavano i dati richiesti per l elaborazione o li riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. - Le informazioni Posizione nella professione della madre e Età della madre erano disponibili in schede (65,2%). - Le informazioni Posizione nella professione della madre e Cittadinanza della madre erano disponibili in schede (64,7%). - Le informazioni Posizione nella professione della madre, Parti precedenti con valore del campo uguale a 0 e Cittadinanza della madre erano disponibili in schede (35,7%). La tipologia professionale più diffusa tra le donne che hanno partorito nel quinquennio è quella impiegatizia (52%), seguita dalla condizione professionale di operaia (27%). Rivestono percentualmente importanza minore le professioni imprenditoriali / libero professionali (6%), la condizione di lavoratore autonomo (4%), le posizioni direttive (1%). Il 10% delle donne è stata collocata nella categoria altri lavori dipendenti, che data la sua genericità non consente ulteriori elaborazioni. L andamento del quinquennio mostra un sostanziale mantenimento nella composizione dei gruppi delle madri per anno: POSIZIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE PER ANNO % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% LAV. DIP. - DIRIGENTE/DIRETTIVO LAVORATORE AUTONOMO IMPRENDITORE / LIBERO PROFESS. LAV. DIP. - ALTRO LAV. DIP. - OPERAIO LAV. DIP. - IMPIEGATO L aumento percentualmente più rilevante riguarda la categoria del lavoro autonomo (+ 36%). L incrocio del dato con la variabile Età della madre mostra una predominanza della condizione professionale operaia nelle classi di età più basse (fino a 24 anni), mentre dal 25 anno di età predomina la professione di impiegata. La condizione di libera 16
19 professionista / imprenditrice assume un significato rilevante nelle classi di età più elevate (a partire da 30 anni): POSIZIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE PER ETA' > LAV. DIP. - OPERAIO LAV. DIP. - IMPIEGATO LAV. DIP. - ALTRO LAV. DIP. - DIRIGENTE/DIRETTIVO LAVORATORE AUTONOMO < % 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% IMPRENDITORE / LIBERO PROFESS. La predominanza della professione operaia emerge in modo netto anche nell incrocio del dato con la variabile Cittadinanza della madre : PROFESSIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE : ITALIANE % LAV. DIP. - IMPIEGATO ,8% LAV. DIP. - OPERAIO ,4% LAV. DIP. - ALTRO ,4% IMPRENDITORE / LIBERO PROFESS ,8% LAVORATORE AUTONOMO ,2% LAV. DIP. - DIRIGENTE/DIRETTIVO 482 1,5% TOTALE PROFESSIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE : STRANIERE % LAV. DIP. - IMPIEGATO ,0% LAV. DIP. - OPERAIO ,2% LAV. DIP. - ALTRO ,0% IMPRENDITORE / LIBERO PROFESS. 67 2,2% LAVORATORE AUTONOMO 68 2,2% LAV. DIP. - DIRIGENTE/DIRETTIVO 13 0,4% TOTALE L incrocio dei dati considerando la parità, e in particolare isolando le sole madri primipare, mostra un deciso aumento, indipendentemente dalla nazionalità, della posizione professionale di lavoratore autonomo ed una leggera flessione delle posizioni imprenditoriali / libero professionali. Le donne straniere primipare mostrano inoltre una maggiore percentuale della professione operaio, mentre tra le donne italiane primipare aumenta la professione impiegato : 17
20 PROFESSIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE : MADRI PRIMIPARE ITALIANE LAV. DIP. - OPERAIO ,1% LAV. DIP. - IMPIEGATO ,2% LAV. DIP. - DIRIGENTE/DIRETTIVO 242 1,3% IMPRENDITORE / LIBERO PROFESS ,5% LAV. DIP. - ALTRO 689 3,7% LAVORATORE AUTONOMO ,2% TOTALE % PROFESSIONE NELLA PROFESSIONE DELLA MADRE : MADRI PRIMIPARE STRANIERE LAV. DIP. - OPERAIO ,0% LAV. DIP. - IMPIEGATO ,3% LAV. DIP. - DIRIGENTE/DIRETTIVO 10 0,6% IMPRENDITORE / LIBERO PROFESS. 27 1,7% LAV. DIP. - ALTRO 22 1,4% LAVORATORE AUTONOMO ,9% TOTALE % 8. Ramo di attività economica della madre - Il numero dei nuovi nati complessivo per il quinquennio è Ogni parto è stato considerato una sola volta, a prescindere dalla sua tipologia (semplice o plurimo): sono pertanto state considerate le schede CedAP riportanti il valore 1 nel campo Ordine di nascita. Tra queste sono state analizzate le schede riportanti un valore corretto nel campo Ramo di attività economica della madre (valore presente soltanto nei casi in cui la madre risultava occupata nel campo Condizione professionale della madre ). - In totale sono state analizzate schede (65,4%). Le schede CedAP che non riportavano i dati richiesti per l elaborazione o li riportavano in modo non corretto non sono state utilizzate. - Le informazioni Ramo di attività economica della madre e Posizione nella professione della madre erano disponibili in schede (65,4%). - Le informazioni Ramo di attività economica della madre e Cittadinanza della madre erano disponibili in schede (64,7%). - Le informazioni Ramo di attività economica della madre, Posizione nella professione della madre e Stato Civile della madre con valore nubile erano disponibili in schede (13%). Complessivamente le donne occupate che hanno partorito nel quinquennio sono impiegate prevalentemente nel settore commercio, pubblici servizi e alberghi (31,7%) e nell industria (31,5%). Il 27,7% risulta occupato nel settore altri servizi privati, l 8,4% nella pubblica amministrazione, e infine lo 0,7% nel settore agricoltura, caccia e pesca. L andamento nel quinquennio evidenzia una flessione nel settore agricoltura, caccia e pesca (-13%), nella pubblica amministrazione (-11%) e nel settore commercio, pubblici servizi e alberghi (-9,2%), mentre il n. delle donne impiegate nel settore altri servizi privati è aumentato del 13,7%: 18
21 RAMO DI ATTIVITA' ECONOMICA DELLA MADRE PER ANNO % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% AGRICOLTURA, CACCIA/PESCA PUBBLICA AMMINISTRAZIO NE ALTRI SERVIZI PRIV. INDUSTRIA COMMERCIO, PUBBLICI SERVIZI, ALBERGHI Il dato incrociato con la variabile Cittadinanza della madre evidenzia che le madri straniere sono prevalentemente impiegate nell industria (42,6%). Le donne italiane risultano più omogeneamente distribuite nei settori di occupazione commercio, industria e altri servizi privati. Nel settore pubblica amministrazione è evidente una predominanza di occupazione di donne italiane: RAMO DI ATTIVITA' ECONOMICA DELLA MADRE PER NAZIONALITA' NAZIONALITA' RAMO DI ATTIVITA' ECONOMICA N. % ITALIANA COMMERCIO, PUBBLICI SERVIZI, ALBERGHI ,8% INDUSTRIA ,3% ALTRI SERVIZI PRIV ,1% PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ,1% AGRICOLTURA, CACCIA/PESCA 226 0,7% TOTALE ,0% STRANIERA INDUSTRIA ,6% ALTRI SERVIZI PRIV ,7% COMMERCIO, PUBBLICI SERVIZI, ALBERGHI ,6% PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 69 2,2% AGRICOLTURA, CACCIA/PESCA 26 0,8% TOTALE ,0% L incrocio del dato con la variabile posizione nella professione permette di valutare le diverse tipologie di occupazione nei diversi rami di attività economica. In alcuni settori di attività emerge come dominante una specifica tipologia professionale (operaio nell industria, lavoratore autonomo nel commercio, imprenditore / libero professionista nei servizi privati): le madri operaie occupate nell industria sono diminuite nel 19
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