COMUNE DI PEGOGNAGA PROVINCIA DI MANTOVA REGIONE LOMBARDIA COMUNE DI PEGOGNAGA RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA VARIANTE N. 1 AL PGT

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1 COMUNE DI PEGOGNAGA PROVINCIA DI MANTOVA REGIONE LOMBARDIA COMMITTENTE COMUNE DI PEGOGNAGA IL SINDACO DIMITRI MELLI RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO GEOM. GIORGIO CHIARENTIN LAVORO VARIANTE N.1 DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO GRUPPO DI LAVORO COORDINATORE DI PROGETTO PROGETTO ARCH. SAMANTHA OLOCOTINO ARCH. SAMANTHA OLOCOTINO ARCH. PATRIZIA PENITENTI REDAZIONE GRAFICA GEOM. SARA BERNARDELLI FASE ADOZIONE R1 ELABORATO RELAZIONE ILLUSTRATIVA DELLA VARIANTE N. 1 AL PGT COMMESSA NUMERO REV DATA OGGETTO DIS APP FILE 01 23/07/2018 Relazione illustrativa LB SO _Relazione_ illustrativa cooperativa di progettazione e ricerca architettonica, territoriale e tecnologica sede principale: sede operativa: mantova milano udine via Corridoni 56, Mantova, tel , fax via Tadino 60, Milano, tel fax via Torino 87, Pasian di Prato (UD) cf p. iva , info@coprat.it,

2 COMUNE DI PEGOGNAGA PROVINCIA DI MANTOVA REGIONE LOMBARDIA COMMITTENTE: COMUNE DI PEGOGNAGA Piazza Matteotti n. 1 CAP 46020, TELEFONO FAX PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI PEGOGNAGA VARIANTE n. 1 DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Ai sensi e per gli effetti dell art. 13 comma 13 - L.R. 12/2005 File Relazione variante parziale Pag. 1 di 14

3 INDICE PREMESSA 3 PROPOSTA DI VARIANTE 4 ELENCO MODIFICHE APPORTATE AI DOCUMENTI DI PGT VIGENTE 5 ISTANZE PERVENUTE DA PRIVATI CITTADINI CHE NON HANNO COMPORTATO MODIFICHE AI DOCUMENTI DEL PGT 7 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 13 ELABORATI PER L ADOZIONE 14 File Relazione variante parziale Pag. 2 di 14

4 PREMESSA Il Comune di Pegognaga è dotato di Piano di Governo del Territorio (PGT) approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 58 del 14/10/2013 che ha assunto efficacia con la pubblicazione del relativo avviso sul BURL n.11 serie avvisi e concorsi del 12/03/2014. Le successive fasi di gestione e attuazione del PGT anche alla luce dell attuale momento di congiuntura socio economica, considerate altresì le richieste pervenute dai privati cittadini, hanno fatto emergere la necessità di modificare alcune indicazioni di tale strumento urbanistico, con riferimento in particolare al Piano delle Regole, e con modifiche minori al Documento di Piano senza aumento di consumo di suolo agricolo. In data 30/03/2016, con deliberazione di Consiglio Comunale n.29, è stato dato l avvio al procedimento di variante agli atti costituenti il Piano di Governo del Territorio unitamente all avvio al procedimento di verifica di assoggettabilità a VAS, con individuazione dell Autorità Procedente e dell Autorità Competente. Con deliberazione n. 97 del 16 ottobre 2017, preso atto della cessazione del rapporto tra il Comune di Pegognaga e l architetto Diego Tartari (Autorità Competente), si è individuato quale Autorità Competente l architetto Roberto Cova responsabile del Servizio Tecnico Comunale. A seguito della messa a disposizione del rapporto preliminare in data 08/09/2017 della verifica di assoggettabilità sono pervenuti i pareri dei soggetti competenti in materia nulla ostano circa la non assoggettabilità alla VAS della variante. In data 20/10/2017 l Autorità competente per la VAS ha ha decretato la non assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica (VAS), propedeutica all adozione della Variante. Dal 1 gennaio 2018 il Comune di Pegognaga si è unito con il Comune di Motteggiana dando origine all Unione dei Comuni Terre di Zara e Po ; tutti i servizi e il personale sono conferiti nell Unione a far data dall 1/01/2018 e sono stati suddivisi in 6 aree all interno del nuovo Ente. Il responsabile dell area 4 Pianificazione del Territorio è il geom. Giorgio Chiarentin mentre il responsabile dell area 5 Lavori Pubblici Patrimonio è l architetto Roberto Cova. Con riferimento all individuazione dell Autorità Procedente, di cui alla deliberazione G.C. 29/2016, effettuata utilizzando l articolo 4 della L.R. 12/2005 così come attuato dagli indirizzi generali per la valutazione ambientale di Piani e Programmi assunti dalla Regione Lombardia (D.c.r. n. VIII/351 del 13/03/2007) e dagli ulteriori adempimenti di disciplina (D.g.r.n. IX/761 del 10/11/2010 e D.g.r. n. IX/3836 del 25/07/2012), sulla base del modello metodologico procedurale e organizzativo previsto per i comuni con popolazione inferiore a abitanti che consente la possibilità di attribuire ai componenti dell organo esecutivo la responsabilità degli uffici e dei servizi ed il potere di adottare atti anche di natura tecnico-gestionale, Regione Lombardia, all uopo interessata da capigruppo consiliari, ha ravvisato irregolarità e ha indicato, con il percorso da seguire per superare le irregolarità riscontrate nell individuazione delle Autorità rispetto alla disciplina regionale vigente. File Relazione variante parziale Pag. 3 di 14

5 Accertato che il processo di valutazione si è svolto dal punto di vista di pubblicità, visibilità, partecipazione, raccolta e disamina delle osservazioni-pareri pervenuti, in maniera regolare, si è ritienuto di dover rettificare le nomine di individuazione delle varie Autorità previste ai fini dell assoggettabilità alla V.A.S. della variante parziale del P.G.T., in funzione della normativa regionale vigente e dell Unione dei Comuni Terre di Zara e Po creatasi dall 1/01/2018 tra i comuni di Pegognaga e Motteggiana, individuando quale Autorità Competente l architetto Roberto Cova, responsabile Area 5 Opere Pubbliche e Manutenzione, e il geometra Giorgio Chiarentin quale Autorità Procedente, responsabile Area 4 Pianificazione del Territorio. Con delibera di Giunta Comunale n. 33 del 7 luglio 2018 si è quindi proceduto alla rettifica della nomina dell Autorita' Procedente e Autorita' Competente. PROPOSTA DI VARIANTE La proposta di variante parziale al PGT di Pegognaga recepisce alcune istanze di modifica proposte da private cittadini, o segnalate dall ufficio tecnico, rettifica alcuni errori di redazione, e aggiorna l azzonamento per l attuazione di previsioni urbanistiche contenute nel PGT. Tutte le osservazioni presentate sono state analizzate e confrontate con gli obiettivi strategici del PGT; hanno riguardato prevalentemente ambiti di ridotte dimensioni, compresi o adiacenti al Tessuto Urbano Consolidato, adeguamenti cartografici dovuti a situazioni consolidate non rilevate in fase di prima stesura del PGT, e aggiornamenti della normativa. L accoglimento delle richieste ha comportato la variazione del Piano delle Regole. Le variazioni cartografiche e la ridefinizione di alcuni ambiti di trasformazione, anche con stralcio di un area da un ambito di trasformazione produttivo, comporta anche l aggiornamento grafico della cartografia del Documento di Piano e degli altri elaborati di PGT. Le modifiche apportate al PGT non comportano aumento del consumo di suolo, anzi determinano una riduzione di quanto previsto nel PGT vigente. Vengono anche integrati e meglio specificati alcuni articoli delle Norme Tecniche di Attuazione. L introduzione di alcuni articoli determa una diversa nuemrazione dell articolato normativo. Gli estratti degli elaborati grafici e di testo che subiscono modifiche a seguito della Variante sono raccolti in un unico document (Estratti degli elaborati variati) con confronto tra lo stato vigente e lo stato di progetto della variante : - Estratto delle NTA di Piano; - Stralci delle Tavole grafiche del Piano delle Regole e del Documento di Piano. Inoltre, allegati alla presente relazione, si riportano le schede relative ai criteri di intervento per gli ambiti di trasformazione che hanno subito modifiche e che quindi sostituiscono quelli allegati al documento denominato DdP 1 Relazione tecnica illustrativa del PGT vigente. File Relazione variante parziale Pag. 4 di 14

6 ELENCO MODIFICHE APPORTATE AI DOCUMENTI DI PGT VIGENTE VAR 1 - La richiesta di un privato cittadino, di poter insediare un microbirrificio in zona B residenziale ha portato alla necessità di meglio definire l attività di ARTIGIANATO DI SERVIZIO che viene introdotta e definita nell articolato delle norme tecncihe del Piano delle Regole. L inserimento della definizione di artigianato di servizio risulta quindi di carattere generale. VAR 2 - Precisazione della normativa contenuta nel Piano delle Regole in merito alle distanze relativamente a sporti, balconi, ecc... a seguito di richieste di privati cittadini. VAR 3 - Integrazione dell articolato normativo del Piano delle Regole con reintroduzione di articolo già presente nel PRG (che veniva richiamato nelle norme del PDR ma non veniva riportato) e con minimo aumento della slp. VAR 4 - Revisione dell articolo 41 relativamente alle zone agricole, con introduzione di specifico riferimento alla L.R. 12/2005 artt. 59 e 60. VAR 5 - Revisione dell articolo 48 relative alle zone agricole, con introduzione di specifico riferimento alla L.R. 12/2005 artt. 59 e 60. VAR 6 modifica della destinazione di zona da B a D2, su richiesta di privati cittadini proprietari delle aree in oggetto. L area in oggetto risulta ad oggi occupata prevalentemente da insediamenti produttivi ma si trova a ridosso di aree residenziali. La modifica comporta l introduzione di una zona produttiva specifica in quanto in tali zone sarà possibile solo l intervento di manutenzione ordinaria senza possibilità di ampliamento. VAR 7 - Modifica della cartografia con introduzione delle zone per la distribuzione di carburanti su richiesta di privato cittadino proprietario dell area. La singola richiesta porta all individuazione di tutti i distributori ad oggi esistenti nel territorio di Pegognaga, con inserimento in normativa di specifica destinazione di zona. VAR 8 Modifica della cartografia del PdR da a2 e a3 a B, su richiesta di privato cittadino proprietario dell immobile, in quanto l immobile non presenta caratteristcihe di pregio storico o architettonico. VAR 9 Viene aggiornata la cartografia, inserendo il tracciato della pista ciclabile in zona Polesine, Strada Provinciale 49, previsto dalla Provincia di Mantova. VAR 10 Modifica della cartografia del PdR eliminando il retino di a2 su richiesta di privato cittadino proprietario dell immobile, in quanto l immobile non presenta caratteristiche di pregio storico o architettonico. VAR 11 Modifica della cartografia del PdR eliminando il retino di a2 su richiesta di privato cittadino proprietario dell immobile, in quanto l immobile non presenta caratteristcihe di pregio storico o architettonico. File Relazione variante parziale Pag. 5 di 14

7 VAR 12 - Trasformazione di un ambito prevalentemente terziario (AT09a) ad ambito prevalentemente produttivo, con conseguente riduzione dell indice di Utilizzazione Fondiaria, al fine di agevolare l insediamneto di uno stabilimento per attività agroalimentare. Nella scheda dell ambito di trasformazione viene inoltre specificato che all interno dell ambito stesso dovrà essere garantito l accesso viabilistico al retrostante ambito di trasformazione (AT10). VAR 13 Modifica alla cartografia del Piano delle Regole e del Documento di Piano con stralcio di una porzione di modesta superficie dall ambito di trasformazione AT01, riportandolo a D1 come l area adiacente, in quanto tutta l area è già stata oggetto di precedente piano attuativo di cui dispone ancora di capacità edificatoria. VAR 14 Modifica della cartografia del Piano delle Regole da Agricola a D4 in quanto tale destinazione meglio si collega all attività in atto. Inoltre, relativamente all Ambito a trasformazione produttiva AT01, si modifica la fascia di rispetto ferroviaria ampliandola da 30 ml a 100 ml, con eliminazione del tracciato del raccordo ferroviario ad oggi indicato nel DDP, in quanto di dimensione non sufficiente per un raccordo ferroviario, demandando la scelta tipologica di tale raccordo alla fase attuativa del piano. Viene inoltre individuata la strada di accesso all ambito da via Ca Bruciata, a carico dell intero comparto. Si dà inoltre la possibilità di attuare il piano per stralci successivi. VAR 15 Modifica della cartografia del Piano delle Regole con riperimetrazione del Piano di Lottizzazione, correzione delle retinature relative all ambito s2 e ambiti di pertinenza del piano dei servizi esistenti. VAR 16 Viene eliminata la possibilità di insediare nuove industrie insalubri di 1 classe negli ambiti a destinazione produttiva previsti nel DDP. VAR 17 Vengo integrate le schede relative agli ambiti produttivi previsti nel DDP, con la possibilità, in caso di comprovate esigenze di utilizzazioni diverse degli spazi scoperti, di poter prevedere vasche di raccolta acque meteoriche atte al rallentamento del deflusso delle acque, opportunamente dimensionate rispetto alle superfici impermeabili del lotto, nel rispetto dei contenuti del regolamento recante i criteri e metodi per il rispetto del principio dell invarianza idraulica e idrologica delle acque meteoriche. VAR 18 Trattasi di rettifica del testo normativo del Piano delle Regole; all art 6 comma 7 del si sepcifica comma 2 dopo art. 43. VAR 19 - Trattasi di rettifica del testo normativo del Piano delle Regole; all art 22 punto 13 si speciica punto 6 e non punto 3.6 come erroneamente scritto. VAR 20 - La richiesta mira ad adeguare il PGT al D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 che all art. 4 comma 1 bis introduce, ai fini del conseguimento del titolo abilitativo edilizio l obbligatorietà di prevedere, per alcuni interventi edilizi meglio specificati in normativa, la predisposizione all'allaccio per la possibile installazione di infrastrutture elettriche per la ricarica dei veicoli. VAR 21 La richiesta del privato cittadino proprietario dell area rientrante nell ambito di trasformazione produttivo 03 di stralciare l area di sua prorpietà dall ambito stesso e di File Relazione variante parziale Pag. 6 di 14

8 riportala ad agricola, comporta la modifica cartografica del Documento di Piano e dei criteri di intervento per gli abiti di trasformazione. ISTANZE PERVENUTE DA PRIVATI CITTADINI CHE NON HANNO COMPORTATO MODIFICHE AI DOCUMENTI DEL PGT ISTANZA n. 2 Sabbadini Claudio e Zanardi Monica Data di presentazione dell istanza 22/02/2016 Protocollo Modifica della destinazione urbanistica del lotto individuabile al foglio 25, mappale 3 e 4 secondo visura catastale da e1 ambiti agricoli strategici a b aree prevalentemente residenziali a trasformazione libera o coordinata L area ricade nella fascia di rispetto stradale e dei corsi d acqua definiti da normativa sovraordinata che di fatto impedisce l edificazione. Pertanto non appare opportuno trasformare tale area in residenziale. ISTANZA n. 7b Protocollo 6531 ISTANZA n. 7c Protocollo 6531 ISTANZA n. 7d Protocollo 6531 Malagutti Massimo in qualità di Consigliere Comunale del Movimento Civico L Alternativa Prevedere un adeguata zona di sviluppo del nuovo centro sportivo verso est con previsione di una zona cuscinetto in corrispondenza dell area residenziale esistente L Amministrazione non ritiene opportuno, all interno della variante parziale, intervenire con le modifiche richieste che peraltro andrebbero ad interessare anche aree con destinazione d uso residenziale ad oggi consolidata. Malagutti Massimo in qualità di Consigliere Comunale del Movimento Civico L Alternativa Eliminazione del percorso ciclopedonale nord previsto in zona Polesine nell area produttiva, mantenendo unicamente quello previsto a sud. Non si ritiene, in questa fase, di eliminare il percorso previsto, che peraltro è comunque indicativo. Malagutti Massimo in qualità di Consigliere Comunale del Movimento Civico L Alternativa File Relazione variante parziale Pag. 7 di 14

9 Richiesta di individuazione di nuovi parcheggi e di modifica della viabilità nel centro urbano di Polesine Tali tematiche non rientrano nelle competenze del PGT, ma andranno valutate in altra sede. ISTANZA n. 7e Malagutti Massimo in qualità di Consigliere Comunale del Movimento Civico L Alternativa Protocollo 6531 Modifica della circolazione nel centro del paese, con sviluppo di viabilità alternativa Tale tematica merita un approfondimento in un ambito di variante generale di PGT e non all interno di una variante parziale. ISTANZA n. 8 Geom. Minelli Piergiulio Protocollo Inserimento di un attività di housing sociale in aggiunta alle destinazioni già previste per l ambito T1 urbanizzato prevalentemente terziario a trasformazione libera o coordinata denominato ristorante Caminaccio L istanza non può essere accolta in quanto l area in oggetto risulta essere all interno del perimetro vincolato P.L.I.S. e secondo le Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole nell ambito T1 non è prevista destinazione urbanistica di tipo residenziale. Il tema complesso dell housing sociale va peraltro affrontato ad ampio raggio e non nel contesto di una variante parziale. ISTANZA n. 9 Geom. Minelli Piergiulio Protocollo Modifica del perimetro pel P.L.I.S. per escludere l area T1 urbanizzato prevalentemente terziario a trasformazione libera o coordinata denominata ristorante Caminaccio La richiesta contrasta con gli obiettivi dell Amministrazione di preservare e anzi sviluppare le potenzialità del PLIS ISTANZA n. 10 Geom. Minelli Piergiulio Protocollo Modifica/rimodulazione del comma 6 e 7 dell art. 40 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole per la realizzazione di opere di manutenzione straordinaria, ristrutturazione, restauro conservativo di immobili originariamente connessi a attività agricole, ma ad oggi non più utilizzati a tale scopo, con possibilità di ampliamento del 20% di SLP e di SC e di insediare destinazioni residenziali e non. File Relazione variante parziale Pag. 8 di 14

10 L amministrazione non ritiene di intervenire nella presente variante parziale. Il tema potrà essere eventualmente valutato in sede di variante generale di PGT. ISTANZA n. 11 Geom. Minelli Piergiulio Protocollo Modifica del comma 3 dell art. 58 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole riguardante la superficie lorda di pavimento massima per i pergolati L amministrazione non ritiene di modificare la norma del Piano delle Regole ISTANZA n. 12 Geom. Minelli Piergiulio Protocollo Modifica del perimetro della zona individuata come S1 di salvaguardia, recupero e valorizzazione dei corpi d acqua lungo il canale di bonifica parmigiana-reggiana L istanza introduce una tematica generale che eventualmente potrà essere valutata in sede di variante generale di PGT anche seguito degli indirizzi che saranno introdotti dal PTR e dal PTCP. ISTANZA n. 13 Geom. Minelli Piergiulio Protocollo Modifica del comma 3, art. 40 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole riguardante le destinazioni possibili nell ambito S1 di salvaguardia, recupero e valorizzazione dei corpi d acqua aggiungendo destinazioni di natura terziaria al fine di riattivare il recupero del patrimonio edilizio esistente L amministrazione non ritiene di intervenire nella presente variante parziale. Il tema potrà essere eventualmente valutato in sede di variante generale di PGT. ISTANZA n. 16 Arch. Nadir Tarana Protocollo Modifica del comma 7, art. 40 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole riguardante il patrimonio edilizio estraneo alla funzione agricola nell ambito S1 di salvaguardia, recupero e valorizzazione dei corpi d acqua per incrementare la possibilità di edificazione L amministrazione non ritiene di intervenire nella presente variante parziale. Il tema potrà essere eventualmente valutato in sede di variante generale di PGT. ISTANZA n. 17 Arch. Nadir Tarana File Relazione variante parziale Pag. 9 di 14

11 Protocollo Modifica della carta della sensibilità paesaggistica per una nuova riperimetrazione delle seguenti zone: tracciato del canale di bonifica parmigiana-reggiana, della porzione di tessuto urbano consolidato del quartiere Bagna, della porzione di tessuto urbano consolidato del quartiere Polsa, della porzione di tessuto urbano consolidato dei quartieri Serraglio, Bagna II e ex-ippodromo L istanza riguarda una tematica generale che eventualmente potrà essere valutata in sede di variante generale di PGT anche a seguito degli indirizzi che saranno introdotti dal PTR e dal PTCP. ISTANZA n. 18 Arch. Nadir Tarana Protocollo Richiesta di chiarimento rispetto al comma 6, art. 42 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole relativo alla superficie permeabile Trattasi di richiesta di chiarimento ISTANZA n. 21 Luitprandi Tiziano Protocollo Modifica della destinaziona urbanistica dell immobile catastalmente identificato al foglio 30, mappale 137 e sub 301 da ambito produttivo a ambito commerciale L amministrazione non ritiene di modificare la destinazione d uso di un solo immobile per gli usi commerciali, all interno di una zona con specifica vocazione produttiva. ISTANZA n. 24 Gualtiero Rosolino e Villa Flaviana Angela Protocollo Richiesta relativa comparto censito al catasto con il foglio 25, mappali ex-mappali ) di: - divisione del comparto in due indipendenti aree al fine di poter procedere con la lottizzazione interessata, - esclusione del mappale 449 in quanto ceduto ad un diverso ente che non partecipa al piano di lottizzazione, - edificazione di alcuni fabbricati con destinazione a deposito con altezze superiori a ml 10. L amministrazione non ritiene opportuno dividere in due ambiti quello che oggi risulta un unico comparto, anche in considerazione dello sviluppo della viabilità di accesso all intero comparto. L ambito comunque potrà essere attuato per stralci successivi, come specificato nei criteri di attuazione degli ambiti di trasformazione e non ritiene opportuno modificare il perimetro dell ambito. Relativamente all altezza massima pari a m. 10,00 i criteri di File Relazione variante parziale Pag. 10 di 14

12 attuazione prevedono che sia possibile, per comprovate esigenze di volumi tecnici derivanti da specifici processi produttivi, derogare a tale limite. ISTANZA n. 27 Vezzola S.p.a. Data di presentazione dell istanza 18/05/2016 Protocollo Proposta di variante al piano di lottizzazione industriale Caramasche comparto 51 con previsione di nuovo insediamento produttivo di conglomerato cementizio, attività insalubri di 1^ classe Trattasi di proposta di variante relativa ad un PL vigente e non relativa alla variante parziale al PGT in oggetto. Inoltre si sottolinea che all interno del territorio del Comune di Pegognaga non sono consentite nuove attività insalubri di prima classe secondo le norme del PGT mentre eventuali variazioni al piano di lottizzazione potranno essere valutate in sede di variante del piano stesso. ISTANZA n. 28 Terziotti vittorio Data di presentazione dell istanza 21/05/2016 Protocollo Richiesta integrazione normativa per lotto posto in zona artigianaleindustriale Nuove Fabbriche catastalmente identificato al foglio 40, mappali , con ammissione di quote a destinazione commerciale/direzionale aggiuntive rispetto a quanto previsto per il comparto, specificatamente dedicate al lotto di competenza sopra richiamato. Le modifiche richieste riguardano un area ricadente all interno di un Pino di Lottizzazione vigente, con specifica normativa. In questa fase l Amministrazione non ritiene opportuno intervenire ISTANZA n. 29 Sabbadini Claudio Data di presentazione dell istanza 12/05/2016 Protocollo Modifica della destinazione urbanistica dell area identificata al catasto al foglio 25, mappale 3 e 4 da e1 ambiti agricoli strategici a b aree prevalentemente residenziale a trasformazione libera o coordinata Vedi istanza n. 2 ISTANZA n. 31 Tumiatti Lanfranco, presidente di FRAMI Immobiliare S.r.l. Data di presentazione dell istanza 27/09/2016 Protocollo Modifica della destinazione urbanistica degli immobili situati in strada provinciale est 14 da S1 di salvaguardia, recupero e valorizzazione dei corpi d acqua a D1 ambito produttivo File Relazione variante parziale Pag. 11 di 14

13 Presentazione dell istanza oltre i tempi previsti. Il PGT intende proseguire sulla linea dell originario PRG di voler preservare l aria adiacente al P.L.I.S. evitando di insediare attività a scapito dell ambiente naturale esistente, anche eventualmente, con l obiettivo di ampliare il perimetro dello stesso PLIS. Ne è la riprova la destinazione urbanistica di tale area che ad oggi risulta S1. Inoltre la richiesta esplicita di voler insediare attività di logistica, che comporterebbe indubbio aumento di traffico di mezzi pesanti andando a gravare sulla Strada Provinciale, contrasta con gli obiettivi del PGT che prevedono il polo logistico in fregio ad autostrada e ferrovia. ISTANZA n. 32 Terziotti Vittorio, rappresentante di COMARTE Soc. Coop. Data di presentazione dell istanza 12/11/2016 Protocollo Aumento della superficie di vendita al dettaglio del capannone esistente in zona Pasottina Presentazione dell istanza oltre i tempi previsti. Il richiedente potrà operare nei limiti della normativa introdotta nella presente variante con riferimento alla nuova zona D2. ISTANZA n. 33 Corniani Stefano Data di presentazione dell istanza 13/06/2018 Protocollo Ai sensi dell art. 13, comma 14bis della Legge Regionale 12/2005 e s.m.i. chiede la rettifica dell azzonamento dell area di sua proprietà con traslazione di zona D4 in compensazione della zona S1 senza aumento di zona D4. Presentazione dell istanza oltre i tempi previsti. Non si ritiene di accogliere l istanza in quanto in primis fa riferimento, per quanto attiene alla zonizzazione, a rettifica di errore materiale, che, nel caso in cui dovesse risultare tale, farebbe capo ad una procedura di variante diversa da quella in oggetto. In ogni caso tale istanza è pervenuta dopo l iter di verifica di assoggettabilità a VAS e, data la richiesta, avrebbe dovuto essere valutata in quella sede. File Relazione variante parziale Pag. 12 di 14

14 VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA ALLA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA A seguito della messa a disposizione del rapporto preliminare relativo alla procedura di verifica di assoggettabilità alla VAS, gli enti competenti in materia ambientale hanno espresso parere. ATS VALPADANA L Ats Valpadana, in riferimento alla variante 1, manifesta perplessità circa la possibilità di insediare attività di artigianato di servizio in zona residenziale. La variante proposta si limita unicamente a inserire nell articolato normativo la definizione di Artigianato di servizio in quanto il vigente PGT già prevede la possibilità di insediamento di tali attività nelle zone residenziali, ma non riportava la definizione della stessa. Anche relativamente alla variante 3, oltre a risultare di carattere generale, si specifica che la modifica alla norma non consiste in un nuovo inserimento ma corregge sostanzialmente un errore materiale presente nell articolato normativo. Relativamente alle varianti 6 e 12 l ATS ritiene che, oltre a non ammettere industrie insalubri di 1 classe, non siano ammesse anche attività che comportino significative emissioni in atmosfera. Tale indicazione verrà riportata nei documenti relativi alla variante. Per la variante 14 l ATS non rileva nulla a condizione che non ci siano insediamenti in zona, presenti o futuri, che prevedano un intenso traffico veicolare nel qual caso dovrà esser mantenuta la possibilità di realizzare il tronco ferroviario indicato. Si specifica che la variante prevede solo l eliminazione grafica del raccordo, ma che mantiene comunque la possibilità di realizzazione dello stesso. Per quanto attiene alla variante 15, l ATS ritiene inopportuna la riduzione dell'area verde interposta tra autostrada e la vicina zona residenziale in quanto utile a mitigare gli effetti derivanti dal traffico veicolare. Si specifica che la variante mira unicamente ad adeguare le previsioni del Piano attuativo Vigente. Per quanto attiene alle indicazioni relative alla variante 17 sulle eventuali vasche di raccolta delle acque meteoriche che dovranno esser realizzate in modo da non consentire lo sviluppo di zanzare, in quanto possibili vettori di malattie infettive, si concorda e si recepisce l indicazione introducendola nella norma. ARPA - DIPARTIMENTO DI BRESCIA E MANTOVA L Arpa precisa che dall esame del Rapporto Preliminare non emergono particolari criticità. Successivamente da una serie di indicazioni inerenti in generale le scelte urbanistiche e l attività edilizia in merito a: - realizzazione delle edificazioni a distanza regolamentare da possibili fonti di molestie quali, ad esempio, edifici di tipo artigianale/produttivo - come nel caso delle varianti 1, 6 e 12, oppure da stalle, concimaie, ecc. come nel caso delle varianti 4 e 5, o da infrastrutture stradali come nel caso' della variazione 15 per la quale dovrà esserne verificata la compatibilità sia sotto il profilo acustico che della diffusione degli inquinanti da traffico. - Relativamente alla individuazione delle stazioni di servizio per la distribuzione dei carburanti segnala che potrebbe essere indicato, nelle schede dei vari ambiti, la necessità di prevedere, una volta dismesse tali attività, la necessità di verificare la eventuale presenza di forme di inquinamento sia nel suolo che nelle acque sotterranee. Tale indicazione viene recepita nelle norme di piano. File Relazione variante parziale Pag. 13 di 14

15 - qualora si rendesse necessario realizzare eventuali misure di mitigazione per ridurre gli impatti, suggerisce di realizzare manufatti od opere in grado di rendere effettive tali mitigazioni; nel caso invece fossero ritenute sufficienti fasce a verde (di profondità adeguate e sesti d'impianto caratterizzati da una buona densità di alberi ed arbusti con la finalità di conseguire una migliore mitigazione e/o un corretto inserimento paesaggistico) si precisa che la selezione degli alberi e degli arbusti dovrà concentrarsi su specie autoctone ed ecologicamente idonee al sito, in relazione alla specifica localizzazione dell'intervento di mitigazione; - previsione, per le zone edificabili, dell'innalzamento della qualità progettuale e/o delle soluzioni tecniche proposte (come ad esempio la previsione dei sistemi per il risparmio energetico) o, in alternativa, l'incremento degli interventi di rinaturazione a titolo di compensazione ambientale. ELABORATI PER L ADOZIONE In sede di Adozione della Variante gli elaborati che si producono al fine di essere messi a disposizione dei cittadini e degli Enti per le dovute Osservazioni propedeutiche all Approvazione del Piano sono: - R1 - Relazione illustrativa della Variante n. 1 al PGT, con allegate le schede modificate relative ai criteri di intervento per gli ambiti di trasformazione. - E1 Estratti degli elaborate variati, che consiste in un fascicolo contenente gli stralci delle tavole grafiche del Piano delle Regole, del Documento di Piano e gli estratti degli articoli delle NTA di Piano modificato. - PdR0 var Normativa del Piano delle Regole con evidenziazione delle modifiche - R2 - Individuazione modifiche cartografiche - PdR 01a Var - TAVOLA DI PIANO Ambiti del tessuto urbano consolidato Territorio comunale quadrante Nord-Ovest - PdR 01b Var - TAVOLA DI PIANO Ambiti del tessuto urbano consolidato Territorio comunale quadrante Nord-Est - PdR 01c Var - TAVOLA DI PIANO Ambiti del tessuto urbano consolidato Territorio comunale quadrante Sud-Ovest - PdR 01d Var - TAVOLA DI PIANO Ambiti del tessuto urbano consolidato Territorio comunale quadrante Sud-Est - DdP 03 Var - TAVOLA DELLE PREVISIONI con individuazione delle aree a trasformazione urbanistica - PdS 01 Var - TAVOLA DI PIANO servizi esistenti e di progetto Quadrante d'unione delle tavole PdS File Relazione variante parziale Pag. 14 di 14

16 ALLEGATO2 - Criteri di intervento per gli ambiti di trasformazione - VAR 1

17 Criteri d intervento AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA INTERSCAMBIO FERRO GOMMA Il comparto individua aree destinate alla realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione prevalentemente produttiva, da assoggettare a nuova pianificazione attuativa. La vicinanza territoriale dell area al casello della autostrada A22 la rende una posizione strategicamente interessante, anche per la presenza di un ramo ferroviario che lambisce la zona nord dell area. Tutti gli interventi concorrono alla razionalizzazione degli accessi attraverso una rotatoria, opportunamente dimensionata, sulla strada Gonzaga e concorrono altresì alla realizzazione della strada a servizio dell ambito così come individuata cartograficamente. Concorreranno inoltre alla eventuale realizzazione di un idoneo raccordo ferroviario. Il comparto può essere attuato per stralci successivi. obiettivi e finalità delle trasformazioni Realizzazione di nuovi ambiti urbanizzati caratterizzati da elevati livelli di qualità ambientale, da conseguire tramite idonei collegamenti con il contesto esistente, opere di urbanizzazione primaria e secondaria rispondenti alle esigenze del nuovo insediamento ed eventualmente del contesto nel quale l insediamento si viene a trovare, edificazione finalizzata a soddisfare la domanda insediativa ed a garantire la realizzazione di spazi pubblici di qualità. L espansione della zona per insediamenti produttivi in questo ambito dovrebbe essere subordinata alla realizzazione del raccordo ferroviario a servizio dei nuovi insediamenti che andranno a localizzarsi nella zona. Per tale ambito, in cui il Piano provinciale segnala la presenza di dossi fluviali di antica origine, la pianificazione urbanistica attuativa è subordinata alla predisposizione di uno studio di compatibilità paesistico ambientale da verificare con l Ufficio di Piano della Provincia. Le zone destinate a standard dovranno essere localizzate nel rispetto delle indicazioni previste dalle norma del pds e non potranno essere monetizzate. Al fine di evitare il proliferare degli accessi della viabilità pubblica lungo l asta della SP 42 in centro abitato, in fase di predisposizione di piano attuativo in accordo con l Amministrazione provinciale si prevede il raccordo all interno della rotatoria prevista anche dell accesso esistente di via Kennedy all area artigianale adiacente al casello della A22 posto fuori comparto, nel rispetto della normativa vigente. parametri e indici quantitativi che il pa deve definire Superficie territoriale: mq circa di quota condizionata art PTCP Ut max: m 2 /Ha Uf max: 0,70 m 2 /m 2 Rc max: 50% H massima di m. 10,00, pari a due piani, salve comprovate esigenze di volumi tecnici derivanti da specifici processi produttivi. Parcheggi interni all area disponibile pari ad almeno il 20% della Slp; le aree appositamente individuate per i parcheggi dovranno essere attrezzate con opportune alberature e con pavimentazioni permeabili, tranne che nelle zone adibite al trasporto di merci pericolose e/o sversabili. 2 La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005)

18 AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA INTERSCAMBIO FERRO GOMMA Criteri d intervento destinazioni d uso prevalenti Produttivo artigianale Sono vietate le destinazioni A agricole, R residenziali, T terziarie fatte salve le eccezioni sottoindicate. Sono ammesse destinazioni residenziali unicamente a diretto servizio dell impianto produttivo e destinazioni terziarie esclusivamente per lo spaccio e/o la vendita di prodotti attinenti all attività principale insediata. E altresì ammessa la vendita di merci ingombranti e/o a consegna differita e il commercio all ingrosso (Tcm). L insediamento di nuove attività per lavorazioni insalubri di 1 classe non è consentito. purché vengano rispettate le seguenti distanze: 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale; 200 m dal limite delle zone per insediamenti residenziali, alberghi e residenze collettive, attrezzature commerciali per la grande e media distribuzione (escluse quelle che commercializzano merci a consegna differita insediabili comunque nelle zone D ), misurando la distanza dai limiti dei diversi lotti. Tali distanze non si applicano alle residenze dei custodi o dei titolari di pertinenza delle attività produttive inserite in zona D. Non è ammesso l insediamento di attività finalizzate alla lavorazione di materiali di cava, compresi gli edifici e impianti necessari per la lavorazione e lo stoccaggio e la commercializzazione di materiali inerti, di conglomerati bituminosi e ceramiche, essiccatoi, mulini, spazi coperti per la sosta di automezzi e macchine operatrici, uffici ed eventuali alloggi del custode, tranne che negli ambiti appositamente individuati per questo tipo di lavorazioni; all interno di questi ambiti, i lotti di pertinenza per tali lavorazioni devono essere posti a una distanza superiore a 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale e a una distanza di 200 m dalle zone destinate a insediamenti residenziali e terziari, misurando tale distanza dai limiti dell area di pertinenza. In assenza di piano attuativo sulla edificazione esistente, indipendentemente dalle destinazioni d uso in atto, possono essere realizzati esclusivamente interventi di manutenzione, senza incrementi degli indici edificatori esistenti. criteri specificidisostenibilitàambientale rapporto di impermeabilizzazione pari al 30% della St; in caso di comprovate esigenze di utilizzazioni diverse degli spazi scoperti, e nel rispetto dei contenuti del regolamento recante i criteri e metodi per il rispetto del principio dell invarianza idraulica e idrologica delle acque meteoriche potranno essere previste vasche di raccolta acque meteoriche atte al rallentamento del deflusso delle acque, opportunamente dimensionate rispetto alle superfici impermeabili del lotto, che dovranno essere realizzate in modo da non consentire lo sviluppo di zanzare, in quanto possibili vettori di malattie infettive; messa a dimora di alberi d alto fusto di essenze autoctone in ragione di 1 albero ogni 10 m2 di superficie filtrante; raccolta differenziata e riciclaggio delle acque piovane; rispetto dei parametri di inquinamento acustico prescritti per le zone per destinazioni produttive; riduzione dei consumi energetici in fase di esecuzione e di gestione privilegiando l utilizzo di energie alternative e rinnovabili; uso di materiali ecocompatibili, privilegiando quelli realizzati con materiali rinnovabili e a basso impatto energetico nelle fasi di produzione, installazione e gestione; uso di elementi recuperati e materiali riciclati. Dovranno altresì essere opportunamente impermeabilizzate le superfici che possono venir contaminate da sostanze nocive utilizzate nell ambito del ciclo produttivo; le acque di prima pioggia provenienti dalle superfici coperte e pavimentate dovranno essere preventivamente trattate e convogliate verso la fognatura pubblica, mentre le acque non soggette a sporcamente dovranno essere smaltite localmente. In tutti gli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia oggetto di piano attuativo possono essere previste misure di compensazione ecologica preventiva, finalizzate a compensare il consumo di suolo naturale derivante dall attuazione dell intervento come previste dall art. PdR 06 Si segnala inoltre la presenza del canale PO VECCHIO. In fase di predisposizione di piano attuativo questo elemento dovrà essere tenuto in considerazione per la progettazione di opere mitigative e/o compensative Dotazioni di sostenibilità per la quota condizionata art PTCP : 1. Le dotazioni di sostenibilità da assumere come primo riferimento delle misure compensative da applicare alla quota condizionata sono: a) non meno del 10% della superficie posta in trasformazione da programmare per aree e interventi di rinaturalizzazione; b) non meno del 20% dell approvvigionamento energetico necessario all insediamento derivante da fonti rinnovabili; c) non meno del 25% di parcheggi interrati, in struttura o sulla copertura, per gli insediamenti ad elevata attrazione di traffico quali servizi sovralocali e strutture commerciali con Superficie di Vendita (SV) superiore a 1500 mq.; d) non meno del 50% di rapporto di permeabilità; e) impianti volti al rallentamento del deflusso e riutilizzo delle acque meteoriche. 3 La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005)

19 Criteri d intervento AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA PEGOGNAGA VIA ROSSA Il comparto individua aree destinate alla realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione prevalentemente produttiva, da assoggettare a nuova pianificazione attuativa. L ambito 03 concorre con l ambito 04 alla riqualificazione del sistema infrastrutturale della POPE. obiettivi e finalità delle trasformazioni Realizzazione di nuovi ambiti urbanizzati caratterizzati da elevati livelli di qualità ambientale, da conseguire tramite idonei collegamenti con il contesto esistente, opere di urbanizzazione primaria e secondaria rispondenti alle esigenze del nuovo insediamento ed eventualmente del contesto nel quale l insediamento si viene a trovare, edificazione finalizzata a soddisfare la domanda insediativa ed a garantire la realizzazione di spazi pubblici di qualità..si suggerisce di predisporre la Con viabilità d accesso interna evitando senza nuovi innesti sulla SP49. parametri e indici quantitativi che il pa deve definire Superficie territoriale: mq circa Ut max: m 2 /Ha Uf max: 0,70 m 2 /m 2 Rc max: 50% H massima di m. 10,00, pari a due piani, salve comprovate esigenze di volumi tecnici derivanti da specifici processi produttivi. Parcheggi interni all area disponibile pari ad almeno il 20% della Slp; le aree appositamente individuate per i parcheggi dovranno essere attrezzate con opportune alberature e con pavimentazioni permeabili, tranne che nelle zone adibite al trasporto di merci pericolose e/o sversabili. La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005) 4

20 AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA Criteri d intervento PEGOGNAGA VIA ROSSA Criteri d intervento destinazioni d uso prevalenti Produttivo artigianale Sono vietate le destinazioni A agricole, R residenziali, T terziarie fatte salve le eccezioni sottoindicate. Sono ammesse destinazioni residenziali unicamente a diretto servizio dell impianto produttivo e destinazioni terziarie esclusivamente per lo spaccio e/o la vendita di prodotti attinenti all attività principale insediata. E altresì ammessa la vendita di merci ingombranti e/o a consegna differita e il commercio all ingrosso (Tcm). L insediamento di nuove attività per lavorazioni insalubri di 1 classe è non consentito. purché vengano rispettate le seguenti distanze: 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale; 200 m dal limite delle zone per insediamenti residenziali, alberghi e residenze collettive, attrezzature commerciali per la grande e media distribuzione (escluse quelle che commercializzano merci a consegna differita insediabili comunque nelle zone D ), misurando la distanza dai limiti dei diversi lotti. Tali distanze non si applicano alle residenze dei custodi o dei titolari di pertinenza delle attività produttive inserite in zona D. Non è ammesso l insediamento di attività finalizzate alla lavorazione di materiali di cava, compresi gli edifici e impianti necessari per la lavorazione e lo stoccaggio e la commercializzazione di materiali inerti, di conglomerati bituminosi e ceramiche, essiccatoi, mulini, spazi coperti per la sosta di automezzi e macchine operatrici, uffici ed eventuali alloggi del custode, tranne che negli ambiti appositamente individuati per questo tipo di lavorazioni; all interno di questi ambiti, i lotti di pertinenza per tali lavorazioni devono essere posti a una distanza superiore a 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale e a una distanza di 200 m dalle zone destinate a insediamenti residenziali e terziari, misurando tale distanza dai limiti dell area di pertinenza. In assenza di piano attuativo sulla edificazione esistente, indipendentemente dalle destinazioni d uso in atto, possono essere realizzati esclusivamente interventi di manutenzione, senza incrementi degli indici edificatori esistenti. criteri specificidisostenibilitàambientale rapporto di impermeabilizzazione pari al 30% della St; in caso di comprovate esigenze di utilizzazioni diverse degli spazi scoperti, e nel rispetto dei contenuti del regolamento recante i criteri e metodi per il rispetto del principio dell invarianza idraulica e idrologica delle acque meteoriche potranno essere previste vasche di raccolta acque meteoriche atte al rallentamento del deflusso delle acque, opportunamente dimensionate rispetto alle superfici impermeabili del lotto, che dovranno essere realizzate in modo da non consentire lo sviluppo di zanzare, in quanto possibili vettori di malattie infettive; messa a dimora di alberi d alto fusto di essenze autoctone in ragione di 1 albero ogni 10 m 2 di superficie filtrante; raccolta differenziata e riciclaggio delle acque piovane; rispetto dei parametri di inquinamento acustico prescritti per le zone per destinazioni produttive; riduzione dei consumi energetici in fase di esecuzione e di gestione privilegiando l utilizzo di energie alternative e rinnovabili; uso di materiali ecocompatibili, privilegiando quelli realizzati con materiali rinnovabili e a basso impatto energetico nelle fasi di produzione, installazione e gestione; uso di elementi recuperati e materiali riciclati. Dovranno altresì essere opportunamente impermeabilizzate le superfici che possono venir contaminate da sostanze nocive utilizzate nell ambito del ciclo produttivo; le acque di prima pioggia provenienti dalle superfici coperte e pavimentate dovranno essere preventivamente trattate e convogliate verso la fognatura pubblica, mentre le acque non soggette a sporcamente dovranno essere smaltite localmente. La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005) 5

21 Criteri d intervento AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA POLESINE Il comparto individua aree destinate alla realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione prevalentemente produttiva, da assoggettare a nuova pianificazione attuativa. L ambito di Polesine si pone come naturale ampliamento della zona produttiva già completata, e fornisce la possibilità di attrezzare un passaggio di tipo ciclopedonale che collega la strada di distribuzione del comparto produttivo al nucleo abitato di Polesine. obiettivi e finalità delle trasformazioni Realizzazione di nuovi ambiti urbanizzati caratterizzati da elevati livelli di qualità ambientale, da conseguire tramite idonei collegamenti con il contesto esistente, opere di urbanizzazione primaria e secondaria rispondenti alle esigenze del nuovo insediamento ed eventualmente del contesto nel quale l insediamento si viene a trovare, edificazione finalizzata a soddisfare la domanda insediativa ed a garantire la realizzazione di spazi pubblici di qualità. parametri e indici quantitativi che il pa deve definire Superficie territoriale: mq circa quota condizionata art PTCP Ut max: m 2 /Ha Uf max: 0,70 m 2 /m 2 Rc max: 50% H massima di m. 10,00, pari a due piani, salve comprovate esigenze di volumi tecnici derivanti da specifici processi produttivi. Parcheggi interni all area disponibile pari ad almeno il 20% della Slp; le aree appositamente individuate per i parcheggi dovranno essere attrezzate con opportune alberature e con pavimentazioni permeabili, tranne che nelle zone adibite al trasporto di merci pericolose e/o sversabili. La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005) 6

22 AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA Criteri d intervento POLESINE Criteri d intervento destinazioni d uso prevalenti Produttivo artigianale Sono vietate le destinazioni A agricole, R residenziali, T terziarie fatte salve le eccezioni sottoindicate. Sono ammesse destinazioni residenziali unicamente a diretto servizio dell impianto produttivo e destinazioni terziarie esclusivamente per lo spaccio e/o la vendita di prodotti attinenti all attività principale insediata. E altresì ammessa la vendita di merci ingombranti e/o a consegna differita e il commercio all ingrosso (Tcm). L insediamento di nuove attività per lavorazioni insalubri di 1 classe non è consentito. purché vengano rispettate le seguenti distanze: 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale; 200 m dal limite delle zone per insediamenti residenziali, alberghi e residenze collettive, attrezzature commerciali per la grande e media distribuzione (escluse quelle che commercializzano merci a consegna differita insediabili comunque nelle zone D ), misurando la distanza dai limiti dei diversi lotti. Tali distanze non si applicano alle residenze dei custodi o dei titolari di pertinenza delle attività produttive inserite in zona D. Non è ammesso l insediamento di attività finalizzate alla lavorazione di materiali di cava, compresi gli edifici e impianti necessari per la lavorazione e lo stoccaggio e la commercializzazione di materiali inerti, di conglomerati bituminosi e ceramiche, essiccatoi, mulini, spazi coperti per la sosta di automezzi e macchine operatrici, uffici ed eventuali alloggi del custode, tranne che negli ambiti appositamente individuati per questo tipo di lavorazioni; all interno di questi ambiti, i lotti di pertinenza per tali lavorazioni devono essere posti a una distanza superiore a 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale e a una distanza di 200 m dalle zone destinate a insediamenti residenziali e terziari, misurando tale distanza dai limiti dell area di pertinenza. In assenza di piano attuativo sulla edificazione esistente, indipendentemente dalle destinazioni d uso in atto, possono essere realizzati esclusivamente interventi di manutenzione, senza incrementi degli indici edificatori esistenti. criteri specificidisostenibilitàambientale rapporto di impermeabilizzazione pari al 30% della St; in caso di comprovate esigenze di utilizzazioni diverse degli spazi scoperti, e nel rispetto dei contenuti del regolamento recante i criteri e metodi per il rispetto del principio dell invarianza idraulica e idrologica delle acque meteoriche potranno essere previste vasche di raccolta acque meteoriche atte al rallentamento del deflusso delle acque, opportunamente dimensionate rispetto alle superfici impermeabili del lotto, che dovranno essere realizzate in modo da non consentire lo sviluppo di zanzare, in quanto possibili vettori di malattie infettive; messa a dimora di alberi d alto fusto di essenze autoctone in ragione di 1 albero ogni 10 m 2 di superficie filtrante; raccolta differenziata e riciclaggio delle acque piovane; rispetto dei parametri di inquinamento acustico prescritti per le zone per destinazioni produttive; riduzione dei consumi energetici in fase di esecuzione e di gestione privilegiando l utilizzo di energie alternative e rinnovabili; uso di materiali ecocompatibili, privilegiando quelli realizzati con materiali rinnovabili e a basso impatto energetico nelle fasi di produzione, installazione e gestione; uso di elementi recuperati e materiali riciclati. Dovranno altresì essere opportunamente impermeabilizzate le superfici che possono venir contaminate da sostanze nocive utilizzate nell ambito del ciclo produttivo; le acque di prima pioggia provenienti dalle superfici coperte e pavimentate dovranno essere preventivamente trattate e convogliate verso la fognatura pubblica, mentre le acque non soggette a sporcamente dovranno essere smaltite localmente. In tutti gli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia oggetto di piano attuativo possono essere previste misure di compensazione ecologica preventiva, finalizzate a compensare il consumo di suolo naturale derivante dall attuazione dell intervento come previste dall art. PdR 06 Dotazioni di sostenibilità per la quota condizionata art PTCP : 1. Le dotazioni di sostenibilità da assumere come primo riferimento delle misure compensative da applicare alla quota condizionata sono: a) non meno del 10% della superficie posta in trasformazione da programmare per aree e interventi di rinaturalizzazione; b) non meno del 20% dell approvvigionamento energetico necessario all insediamento derivante da fonti rinnovabili; c) non meno del 25% di parcheggi interrati, in struttura o sulla copertura, per gli insediamenti ad elevata attrazione di traffico quali servizi sovralocali e strutture commerciali con Superficie di Vendita (SV) superiore a 1500 mq.; d) non meno del 50% di rapporto di permeabilità; e) impianti volti al rallentamento del deflusso e riutilizzo 7 delle acque meteoriche. La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005)

23 Criteri d intervento AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA A22 GONZAGA Il comparto individua aree destinate ambiti destinati alla realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione prevalentemente produttiva, da assoggettare a nuova pianificazione attuativa. obiettivi e finalità delle trasformazioni Realizzazione di nuovi ambiti urbanizzati caratterizzati da elevati livelli di qualità ambientale, da conseguire tramite idonei collegamenti con il contesto esistente, opere di urbanizzazione primaria e secondaria rispondenti alle esigenze del nuovo insediamento ed eventualmente del contesto nel quale l insediamento si viene a trovare, edificazione finalizzata a soddisfare la domanda insediativa ed a garantire la realizzazione di spazi pubblici di qualità. Al fine di garantire l accesso all ambito AT10 il comparto in oggetto dovrà prevedere al suo interno una strada di accesso, in servitù di passaggio, a favore dell ambito AT 10 confinante, oppure in alternativa dovrà prevedere idonea viabilità di accesso all ambito AT10 dalla zona D1 posta a nord con compartecipazione alle spese per la realizzazione di suddetta strada, da parte dell ambito AT09 per la quotaparte di superficie. esigenze di volumi tecnici derivanti da specifici processi produttivi. Parcheggi interni all area disponibile pari ad almeno il 20% della Slp; le aree appositamente individuate a parcheggi dovranno essere attrezzate con opportune alberature e con pavimentazioni permeabili, tranne che nelle zone adibite al trasporto di merci pericolose e/o sversabili. parametri e indici quantitativi di massima, che il pa deve definire Superficie territoriale: mq circa Ut max: m 2 /Ha Uf max: 0,70 m 2 / m 2 Rc max: 50% H massima di m. 10,00, pari a due piani, salve comprovate La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005) 8

24 Criteri d intervento AMBITO DI TRASFORMAZIONE PRODUTTIVA A22 GONZAGA. destinazioni d uso prevalenti Produttivo artigianale Sono vietate le destinazioni A agricole, R residenziali, T terziarie fatte salve le eccezioni sottoindicate. Sono ammesse destinazioni residenziali unicamente a diretto servizio dell impianto produttivo e destinazioni terziarie esclusivamente per lo spaccio e/o la vendita di prodotti attinenti all attività principale insediata. E altresì ammessa la vendita di merci ingombranti e/o a consegna differita e il commercio all ingrosso (Tcm). L insediamento di nuove attività per lavorazioni insalubri di 1 classe non è consentito. purché vengano rispettate le seguenti distanze:. Non sono altresì ammesse attività che comportino significative emissioni in atmosfera. 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale; 200 m dal limite delle zone per insediamenti residenziali, alberghi e residenze collettive, attrezzature commerciali per la grande e media distribuzione (escluse quelle che commercializzano merci a consegna differita insediabili comunque nelle zone D ), misurando la distanza dai limiti dei diversi lotti. Tali distanze non si applicano alle residenze dei custodi o dei titolari di pertinenza delle attività produttive inserite in zona D. Non è ammesso l insediamento di attività finalizzate alla lavorazione di materiali di cava, compresi gli edifici e impianti necessari per la lavorazione e lo stoccaggio e la commercializzazione di materiali inerti, di conglomerati bituminosi e ceramiche, essiccatoi, mulini, spazi coperti per la sosta di automezzi e macchine operatrici, uffici ed eventuali alloggi del custode, tranne che negli ambiti appositamente individuati per questo tipo di lavorazioni; all interno di questi ambiti, i lotti di pertinenza per tali lavorazioni devono essere posti a una distanza superiore a 100 m dalle case sparse, misurando la distanza dalla parete esterna del fabbricato residenziale al limite del lotto industriale artigianale e a una distanza di 200 m dalle zone destinate a insediamenti residenziali e terziari, misurando tale distanza dai limiti dell area di pertinenza. In assenza di piano attuativo sulla edificazione esistente, indipendentemente dalle destinazioni d uso in atto, possono essere realizzati esclusivamente interventi di manutenzione, senza incrementi degli indici edificatori esistenti. criteri specificidisostenibilitàambientale rapporto di impermeabilizzazione pari al 30% della St; in caso di comprovate esigenze di utilizzazioni diverse degli spazi scoperti, e nel rispetto dei contenuti del regolamento recante i criteri e metodi per il rispetto del principio dell invarianza idraulica e idrologica delle acque meteoriche potranno essere previste vasche di raccolta acque meteoriche atte al rallentamento del deflusso delle acque, opportunamente dimensionate rispetto alle superfici impermeabili del lotto, che dovranno essere realizzate in modo da non consentire lo sviluppo di zanzare, in quanto possibili vettori di malattie infettive; messa a dimora di alberi d alto fusto di essenze autoctone in ragione di 1 albero ogni 10 m 2 di superficie filtrante; raccolta differenziata e riciclaggio delle acque piovane; rispetto dei parametri di inquinamento acustico prescritti per le zone per destinazioni produttive; riduzione dei consumi energetici in fase di esecuzione e di gestione privilegiando l utilizzo di energie alternative e rinnovabili; uso di materiali ecocompatibili, privilegiando quelli realizzati con materiali rinnovabili e a basso impatto energetico nelle fasi di produzione, installazione e gestione; uso di elementi recuperati e materiali riciclati. Dovranno altresì essere opportunamente impermeabilizzate le superfici che possono venir contaminate da sostanze nocive utilizzate nell ambito del ciclo produttivo; le acque di prima pioggia provenienti dalle superfici coperte e pavimentate dovranno essere preventivamente trattate e convogliate verso la fognatura pubblica, mentre le acque non soggette a sporcamente dovranno essere smaltite localmente. In tutti gli interventi di trasformazione urbanistico-edilizia oggetto di piano attuativo possono essere previste misure di compensazione ecologica preventiva, finalizzate a compensare il consumo di suolo naturale derivante dall attuazione dell intervento come previste dall art. PdR 06 Dotazioni di sostenibilità per la quota condizionata art PTCP : 1. Le dotazioni di sostenibilità da assumere come primo riferimento delle misure compensative da applicare alla quota condizionata sono: a) non meno del 10% della superficie posta in trasformazione da programmare per aree e interventi di rinaturalizzazione; b) non meno del 20% dell approvvigionamento energetico necessario all insediamento derivante da fonti rinnovabili; c) non meno del 25% di parcheggi interrati, in struttura o sulla copertura, per gli insediamenti ad elevata attrazione di traffico quali servizi sovralocali e strutture commerciali con Superficie di Vendita (SV) superiore a 1500 mq.; d) non meno del 50% di rapporto di permeabilità; e) impianti volti al rallentamento del deflusso e riutilizzo delle acque meteoriche. 9 La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005)

25 Criteri d intervento AMBITO DI TRASFORMAZIONE COMMERCIALE A22 SP49 Il comparto individua aree destinate ambiti destinati alla realizzazione di nuovi insediamenti con destinazione prevalentemente terziario-direzionale, da assoggettare a nuova pianificazione attuativa. Particolare attenzione andrà posta nella progettazione della accessibilità veicolare del comparto. obiettivi e finalità delle trasformazioni Realizzazione di nuovi ambiti urbanizzati caratterizzati da elevati livelli di qualità ambientale, da conseguire tramite idonei collegamenti con il contesto esistente, opere di urbanizzazione primaria e secondaria rispondenti alle esigenze del nuovo insediamento ed eventualmente del contesto nel quale l insediamento si viene a trovare, edificazione finalizzata a soddisfare la domanda insediativa ed a garantire la realizzazione di spazi pubblici di qualità. destinazioni d uso prevalenti Terziario direzionale Sono vietate le destinazioni A agricole, R residenziali, P produttive. Sono eccezionalmente ammesse destinazioni residenziali unicamente a diretto servizio dell insediamento terziario (es. alloggio del custode o del titolare). In assenza di piano attuativo sulla edificazione esistente, indipendentemente dalle destinazioni d uso in atto, possono essere realizzati esclusivamente interventi di manutenzione, senza incrementi degli indici edificatori esistenti. parametri e indici quantitativi di massima, che il pa deve definire Superficie territoriale: mq circa Ut max: 0,85 m 2 /m 2 If max: 3,00 m 3 / m 2 Rc max: 40% H massima di m. 9,00, pari a tre piani, elevabile a m. 12,00 per attrezzature ricettive turistico-alberghiere. Parcheggi interni all area disponibile pari ad almeno il 100% della Slp criteri specificidisostenibilitàambientale Rapporto di impermeabilizzazione pari al 30% della St; messa a dimora di alberi d alto fusto di essenze autoctone in ragione di 1 albero ogni 10 m 2 di superficie filtrante; raccolta differenziata e riciclaggio delle acque piovane; rispetto dei parametri di inquinamento acustico prescritti per le zone per destinazioni residenziali; riduzione dei consumi energetici in fase di esecuzione e di gestione privilegiando l utilizzo di energie alternative e rinnovabili; uso di materiali ecocompatibili, privilegiando quelli realizzati con materiali rinnovabili e a basso impatto energetico nelle fasi di produzione, installazione e gestione; uso di elementi recuperati e materiali riciclati.. 10 La scheda ha validità quinquennale (come il DP) ed è orientativa in quanto nei PA vengono fissati in via definitiva gli indici urbanistici-edilizi (art. 12 LR 12/2005)

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