Il sistema monetario internazionale: una panoramica storica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il sistema monetario internazionale: una panoramica storica"

Transcript

1 Capitolo 8 Il sistema monetario internazionale: una panoramica storica adattamento italiano di Novella Bottini 1 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

2 Anteprima Obiettivi delle politiche macroeconomiche equilibrio interno ed esterno Gold standard Il sistema monetario internazionale nel periodo fra le due guerre Il sistema di Bretton Woods dei tassi di cambi fissi (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

3 Anteprima Il crollo del sistema di Bretton Woods Argomentazioni a favore dei cambi flessibili Argomentazioni contro i cambi flessibili Interdipendenza macroeconomica in regime di cambi flessibili I mercati dei cambi dal (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

4 Obiettivi macroeconomici Equilibrio interno è il nome dato agli obiettivi macroeconomici di pieno impiego (o produzione normale) e stabilità dei prezzi (o bassa inflazione). Un utilizzo insostenibile delle risorse tende a portare a prezzi maggiori (sovraoccupazione); un utilizzo non efficace delle risorse tende a portare a prezzi inferiori (sottooccupazione). Domanda aggregata e produzione instabili tendono a creare prezzi volatili. Movimenti nei livelli dei prezzi riducono l efficienza dell economia rendendo il valore reale delle unità monetarie meno certo e quindi rende più difficile la pianificazione per il futuro. 4 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

5 Obiettivi macroeconomici (segue) Equilibrio esterno si ottiene quando: Il saldo del conto corrente che non è troppo negativo (deficit) da impedire ad un economia di ripagare i suoi debiti esteri; Il saldo del conto corrente che non è troppo positivo (surplus) da mettere i paesi stranieri nella stessa posizione Per esempio, la pressione sul Giappone negli anni 80 e sulla Cina negli anni Un vincolo di bilancio intertemporale limita le capacità di spesa di ogni paese nel tempo ai livelli che permettono di ripagare gli interessi e il capitale sul debito estero. 5 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

6 Il trilemma di economia aperta Un paese che fissa il tasso di cambio della propria valuta e permette la libera circolazione dei capitali rinuncia al controllo sulla politica monetaria nazionale. Un paese con un tasso di cambio fisso, se limita i flussi finanziari internazionali in modo tale che non deve essere necessariamente valida la condizione di parità dei tassi di interesse, R=R*, è in grado di modificare il tasso di interesse interno così da influenzare l economia nazionale. Un paese con un tasso di cambio flessibile può utilizzare la politica monetaria per guidare l economia anche se i flussi internazionali sono liberi. 6 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

7 Il trilemma di economia aperta (segue) Impossibilità per un paese di conseguire più di due tra i seguenti obiettivi: 1. Stabilità del tasso di cambio; 2. Politica monetaria orientata agli obiettivi interni. 3. Libertà dei movimenti internazionali di capitale. 7 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

8 Figura 8.1 Il trilemma di politica economica in economia aperta 8 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

9 Politica macroeconomica durante il gold standard Il gold standard dal1870 al 1914 e dopo il 1918 aveva meccanismi che impedivano che i flussi di riserve in oro (la bilancia dei pagamenti) diventassero troppo positivi o troppo negativi. I prezzi tendevano ad aggiustarsi secondo la quantità di oro circolante in un economia, cosa che aveva effetti sui flussi di beni e servizi: il conto corrente. Le banche centrali influenzavano i flussi di capitale finanziario, di modo che la parte non a riserva del conto finanziario era uguale al saldo del conto corrente, riducendo pertanto i flussi di oro in entrata o in uscita. 9 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

10 Politica macroeconomica durante il gold standard (segue) Il meccanismo price-specie-flow è l aggiustamento dei prezzi quando l oro ( specie ) entra o esce da un paese, causando un aggiustamento nel flusso di beni. Un flusso di oro in entrata tende a gonfiare i prezzi. Un flusso di oro in uscita tende a ridurre i prezzi. Se il paese domestico ha un avanzo di conto corrente superiore al conto finanziario non rappresentato da riserve, l oro guadagnato con le esportazioni entra nel paese facendo aumentare i prezzi in quel paese e riducendoli nei paesi stranieri. I beni del paese domestico diventano cari e i beni dei paesi esteri diventano economici, e ciò riduce l avanzo di conto corrente del paese domestico e i disavanzi dei paesi stranieri. 10 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

11 Politica macroeconomica durante il gold standard (segue) Perciò, il meccanismo price-specie-flow del gold standard poteva ridurre l avanzo o il disavanzo di conto corrente, ottenendo una misura di equilibrio esterno per tutti i paesi. 11 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

12 Politica macroeconomica durante il gold standard (segue) Le regole del gioco in regime di gold standard si riferiscono ad un altro processo di aggiustamento che era teoricamente gestito dalle banche centrali: Vendita di attività domestiche quando l oro esce dal paese per pagare le importazioni. Ciò riduce l offerta di moneta e incrementa i tassi di interesse, attraendo flussi di capitale finanziario per compensare il deficit di conto corrente. Questo riduce i flussi di oro in uscita. Acquisto di attività domestiche quando l oro entra nel paese come reddito da esportazioni. Ciò incrementa l offerta di moneta e riduce i tassi di interesse, riducendo i flussi di capitale finanziario in entrata per compensare il saldo di conto corrente. Questo riduce i flussi di oro in entrata. 12 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

13 Politica macroeconomica durante il gold standard (segue) Le banche con riserve in oro decrescenti avevano un forte incentivo a praticare le regole del gioco: non potevano convertire la valuta senza una sufficiente quantità di oro. Le banche con riserve in oro crescenti avevano un debole incentivo a praticare le regole del gioco: l oro non fruttava interesse, ma le attività domestiche sì. In pratica, le banche centrali con riserve in oro in crescita raramente seguivano le regole. E le banche centrali spesso sterilizzavano i flussi di oro, cercando di evitare ogni effetto sull offerta di moneta e sui prezzi. 13 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

14 Politica macroeconomica durante il gold standard (segue) I risultati del gold standard nell ottenere l equilibrio interno sono incerti. Gli USA soffrirono la deflazione e la depressione negli anni 70 e 80 del 1800 dopo aver aderito al gold standard. Il tasso di disoccupazione USA fu in media del 6,8% dal1890 al 1913, ma ebbe una media inferiore al 5,7% dal 1946 al (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

15 Gli anni tra le guerre: Il gold standard fu interrotto nel 1914 a causa della guerra, ma dopo il 1918 fu provato ancora. Gli USA ripristinarono il gold standard dal 1919 al 1933 a $20,67 l oncia e dal 1934 al 1944 a $35,00 l oncia (una svalutazione del dollaro). Il Regno Unito ristabilì il gold standard dal 1925 al Ma i paesi che aderirono al gold standard per più tempo, senza svalutare la carta-moneta, soffrirono di più la deflazione e la riduzione della produzione negli anni (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

16 Il sistema di Bretton Woods: Nel luglio 1944, 44 paesi si incontrarono a Bretton Woods, New Hampshire, per disegnare il sistema di Bretton Woods. cambi fissi contro il dollaro USA e un prezzo fisso del dollaro in termini di oro ($35 l oncia). Fondarono anche altre istituzioni: 1. Il Fondo Monetario Internazionale 2. La Banca Mondiale 3. L Accordo Generale sui Dazi e sul Commercio (GATT), il predecessore dell Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). 16 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

17 Il Fondo Monetario Internazionale Il FMI fu istituito per concedere prestiti ai paesi con disavanzi della bilancia dei pagamenti persistenti (o disavanzo di conto corrente) e per approvare le svalutazioni. I prestiti erano erogati da un fondo pagato dai membri in oro e valute. Ogni paese aveva una quota, che determinava il suo contributo al fondo e l ammontare massimo che poteva prendere a prestito. L erogazione dei grandi prestiti era condizionale alla supervisione delle politiche interne da parte del FMI: condizionalità del FMI. Potevano esserci svalutazioni se il FMI decideva che l economia stava assistendo ad un disequilibrio strutturale. 17 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

18 Il Fondo Monetario Internazionale (segue) Grazie ai prestiti e alle svalutazioni occasionali, si riteneva che il FMI desse ai paesi sufficiente flessibilità per raggiungere l equilibrio esterno, permettendo loro tuttavia di mantenere l equilibrio interno e la stabilità dei cambi fissi nel sistema di Bretton Woods. La volatilità dei tassi di cambio nel periodo , causata dalle svalutazioni e dalla mancanza di un costante gold standard, era vista come causa di instabilità economica. 18 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

19 Il sistema di Bretton Woods Per evitare improvvise variazioni nel conto finanziario (che possono causare una crisi della bilancia dei pagamenti), i paesi nel sistema di Bretton Woods spesso ostacolavano i flussi di capitale finanziario tra paesi. Tuttavia, incoraggiavano i flussi di beni e servizi secondo l idea che il commercio beneficia tutte le economie. Le valute furono gradualmente rese convertibili (scambiabili) tra i paesi membri per incoraggiare il commercio di beni e servizi prezzati in diverse valute. 19 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

20 Il sistema di Bretton Woods (segue) In un sistema a cambi fissi, tutti i paesi tranne gli USA avevano politiche monetarie inefficaci ai fini dell equilibrio interno. Lo strumento principale per l equilibrio interno era la politica fiscale (spesa pubblica o imposte). Gli strumenti principali per l equilibrio esterno erano il prestito dal FMI, le restrizioni al capitale finanziario e le rare modifiche ai tassi di cambio. 20 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

21 Politiche per l equilibrio interno ed esterno Supponiamo che nel breve periodo si abbia l equilibrio interno quando la produzione in pieno impiego è uguale alla domanda aggregata: Y f = C + I + G + CA(EP*/P, A) = A + CA(EP*/P, A) Un aumento della spesa pubblica (o una diminuzione delle tasse) accresce la domanda aggregata e la produzione oltre il livello di pieno impiego. Per ristabilire l equilibrio interno nel breve periodo, deve esserci una rivalutazione (una riduzione di E). 21 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

22 Politiche per l equilibrio interno ed esterno (segue) Supponiamo che ci sia equilibrio esterno nel breve periodo quando il saldo di conto corrente raggiunge un certo valore X: CA(EP*/P, Y T) = X Un aumento della spesa pubblica (o una diminuzione delle tasse) fa aumentare la domanda aggregata, la produzione e il reddito, riducendo il saldo del conto corrente. Per ristabilire l equilibrio esterno nel breve periodo, deve esserci una svalutazione (un aumento di E). 22 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

23 Figura 8.2 Equilibrio interno (II) ed esterno (XX) e le quattro zone del disagio economico 23 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

24 Figura 8.3 Politiche che conducono all equilibrio interno ed esterno Svalutazione che porta all equilibrio interno e esterno: rendendo più economici i beni domestici, la domanda aggregata, la produzione e il saldo di conto corrente aumentano. Tasso di cambio, E XX II Al punto 2, l economia è sotto II e XX: ha bassa produzione e basso saldo di conto corrente. Politica fiscale che porta all equilibrio interno o esterno: riducendo la domanda di importazioni e la produzione o incrementando la domanda di importazioni e la produzione. Espansione fiscale (G o T ) 24 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

25 Politiche per l equilibrio interno ed esterno (segue) Ma con il sistema di cambi fissi di Bretton Woods, si supponeva che le svalutazioni fossero rare e che la politica fiscale fosse il principale strumento di politica per ottenere sia l equilibrio interno che quello esterno. Ma in generale, la politica fiscale non può ottenere l equilibrio interno e quello esterno allo stesso tempo. Tuttavia, una svalutazione può raggiungere sia l equilibrio interno che quello esterno contemporaneamente. 25 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

26 Politiche per l equilibrio interno ed esterno (segue) Nel sistema di Bretton Woods, le autorità di politica economica generalmente usavano la politica fiscale per cercare di raggiungere l equilibrio interno per ragioni politiche. Perciò, l incapacità di adeguare i tassi di cambio col passare del tempo espose i paesi a squilibri esterni. Le rare svalutazioni o rivalutazioni aiutavano a ripristinare l equilibrio esterno ed interno, ma gli speculatori cercavano di anticiparli, causando maggiori squilibri interni ed esterni. 26 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

27 Il problema dell equilibrio esterno degli USA nel sistema di Bretton Woods Il crollo del sistema di Bretton Woods fu causato principalmente dagli squilibri degli USA negli anni 60 e 70. L avanzo di conto corrente degli USA divenne un disavanzo nel Una spesa pubblica in rapida crescita incrementò la domanda aggregata e la produzione, così come i prezzi. Un livello dei prezzi e un offerta monetaria in rapida crescita resero il dollaro sopravvalutato in termini di oro e delle valute straniere. 27 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

28 Il problema dell equilibrio esterno degli USA nel sistema di Bretton Woods (segue) Un altro problema era che quando le economie estere crescevano, il loro fabbisogno di riserve ufficiali internazionali cresceva. Ma questo tasso di crescita era superiore al tasso di crescita delle riserve in oro che le banche centrali detenevano. L offerta di oro proveniente dalla scoperta di nuovi giacimenti cresceva lentamente. L alternativa era detenere attività denominate in dollari. Ad un certo punto, le attività denominate in dollari detenute dalle banche centrali straniere sarebbero state maggiori dell ammontare di oro detenuto dalla Federal Reserve. 28 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

29 Il problema dell equilibrio esterno degli USA nel sistema di Bretton Woods (segue) Gli USA col tempo non avrebbero avuto abbastanza oro: gli stranieri avrebbero perso fiducia nella capacità della Federal Reserve di mantenere fisso il prezzo dell oro a $35/oncia, e perciò si sarebbero affrettati a convertire le loro attività in dollari prima che l oro finisse. Questo problema è simile a quello che ogni banca centrale può trovarsi ad affrontare quando cerca di mantenere un cambio fisso. Se i mercati si accorgono che la banca centrale non ha abbastanza riserve ufficiali internazioni per mantenere un cambio fisso, una crisi della bilancia dei pagamenti è inevitabile. 29 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

30 Il crollo del sistema di Bretton Woods Gli USA non volevano ridurre la spesa pubblica o aumentare le tasse in modo significativo, né ridurre la crescita dell offerta di moneta. Queste politiche avrebbero ridotto la produzione e l inflazione e aumentato la disoccupazione. Gli USA avrebbero potuto ottenere una parvenza di equilibrio esterno al costo di un economia più lenta. Tuttavia una svalutazione avrebbe potuto evitare i costi di una bassa produzione e di un alta disoccupazione e raggiungere comunque l equilibrio esterno (saldo del conto corrente e riserve ufficiali internazionali maggiori). 30 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

31 Il crollo del sistema di Bretton Woods (segue) Gli squilibri degli USA, a loro volta, causarono speculazioni sul valore del dollaro, causando squilibri in altri paesi e rendendo più difficile il mantenimento del sistema di cambi fissi. I mercati finanziari ebbero la percezione che l economia USA stesse vivendo uno squilibrio strutturale e che si sarebbe resa necessaria una svalutazione. 31 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

32 Il crollo del sistema di Bretton Woods (segue) In primo luogo, la speculazione su una svalutazione del dollaro generò nei mercati massicci acquisti di oro. La Federal Reserve vendette enormi quantità di oro nel marzo 1968, ma successivamente chiuse i mercati. Quindi, agli investitori non era più permesso riscattare oro dalla Federal Reserve o da altre banche centrali. La Federal Reserve avrebbe venduto solo alle altre banche centrali a $35 l oncia. Ma anche questo accordo non funzionò: gli USA svalutarono il dollaro in termini di oro nel dicembre 1971 a $38 l oncia. 32 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

33 Il crollo del sistema di Bretton Woods (segue) Secondo, la speculazione sulla svalutazione del dollaro in termini delle altre valute generò massicci acquisti di attività in valuta estera. Nel dicembre 1971 si verificò una svalutazione coordinata del dollaro contro le valute estere di circa l 8% Si generò una speculazione su un altra svalutazione: le banche centrali europee vendettero enormi quantità di valuta agli inizi di febbraio 1973, ma chiusero successivamente i mercati. Le banche centrali in Giappone e in Europa smisero di vendere le loro valute e di acquistare dollari nel marzo 1973, e permisero alla domanda e all offerta di valuta di spingere al ribasso il valore del dollaro. 33 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

34 Tabella 8.1 Tassi d inflazione nei paesi europei, (% all anno) (Fonte: Organization for Economic Cooperation and Development.,Main Economic Indicators: Historical Statistics, , Parigi, OECD, 1984 e U.S. Bureau of Labor Statistics. I dati sono le percentuali di aumento annuo dell indice medio dei prezzi al consumo rispetto all indice medio dell anno precedente.) 34 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

35 Il crollo del sistema di Bretton Woods (segue) Il sistema di Bretton Woods crollò nel 1973 perché le banche centrali non erano disposte a continuare ad acquistare attività in dollari sopravvalutati e a vendere attività in valuta estera sottovalutata. Le banche centrali pensarono di interrompere gli scambi nel mercato dei cambi per un certo periodo, lasciare che i tassi di cambio si adeguassero a offerta e domanda e quindi di reimporre presto i cambi fissi. Ma non fu intrapreso nessun nuovo sistema globale di cambi fissi. 35 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

36 Figura 8.4 Effetto sull equilibrio interno ed esterno di un aumento del livello dei prezzi Se P* aumenta, il punto 1 si trova nella zona 1 (sovraoccupazione e avanzo eccessivamente elevato). La rivalutazione (una riduzione di E) ristabilisce immediatamente l equilibrio, spostando l economia nel punto (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

37 Argomentazioni a favore dei cambi flessibili 1. Autonomia della politica monetaria Senza la necessità di scambiare valuta sui mercati dei cambi, le banche centrali sono libere di influenzare l offerta di moneta domestica, i tassi di interesse e l inflazione. Le banche centrali possono reagire più liberamente a variazioni della domanda aggregata, della produzione e dei prezzi per raggiungere l equilibrio interno. 37 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

38 Argomentazioni a favore dei cambi flessibili (segue) 2. Stabilizzazione automatica I cambi flessibili cambiano i prezzi dei prodotti di un paese e aiutano a ridurre i disequilibri fondamentali. Un disequilibrio fondamentale è causato da un eccessivo aumento dell offerta di moneta e della spesa pubblica, che portano ad inflazione, come abbiamo visto negli USA nel periodo Inflazione significa che il potere di acquisto della valuta si riduce, sia internamente che a livello internazionale, e i cambi flessibili possono aggiustarsi automaticamente per tenere in considerazione questa riduzione di valore, come dovrebbe accadere secondo la PPP. 38 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

39 Argomentazioni a favore dei cambi flessibili (segue) Un altro disequilibrio fondamentale può essere causato da uno spostamento generale della domanda aggregata per i prodotti di un paese. I tassi di cambio flessibili si aggiusterebbero automaticamente per stabilizzare una domanda aggregata o una produzione alte o basse, mantenendo di conseguenza la produzione più vicino al suo valore normale e stabilizzando anche le variazioni dei prezzi nel lungo periodo. 39 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

40 Figura 8.5: Effetti di una diminuzione della domanda di esportazioni Gli effetti di una riduzione della domanda di esportazioni (indicata dallo spostamento da DD 1 a DD 2 ) sono diversi in regime di cambi flessibili e di cambi fissi. (a) Con cambi flessibili, la produzione si riduce solo a Y 2 poiché il deprezzamento della valuta (da E 1 a E 2 ) sposta nuovamente la domanda verso i beni di produzione interna. (b) Con il tasso di cambio fisso a E 1, la produzione si riduce fino a Y 3, poiché la banca centrale riduce l offerta di moneta (manovra rappresentata dallo spostamento da AA 1 a AA 2 ). Il deprezzamento porta a maggior domanda e produzione di prodotti domestici Riduzione della domanda aggregata I cambi fissi implicano una riduzione della produzione pari alla riduzione iniziale della domanda aggregata 40 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

41 Argomentazioni a favore dei cambi flessibili (segue) Nel lungo periodo, in cambi fissi si verifica un deprezzamento reale dei prodotti domestici al ridursi dei prezzi (a causa di domanda aggregata, produzione e occupazione ridotte). Nel breve e nel lungo periodo, in regime di cambi flessibili si verifica un deprezzamento reale dei prodotti domestici attraverso un deprezzamento nominale. I cambi fissi non possono sopravvivere a lungo in un mondo con politiche macroeconomiche divergenti e altre variazioni che influenzano la domanda aggregata nazionale e il prodotto nazionale in modo diverso. 41 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

42 Argomentazioni a favore dei cambi flessibili (segue) 3. I cambi flessibili inoltre possono in certi casi evitare la speculazione. I cambi fissi non sono sostenibili se i mercati ritengono che la banca centrale non abbia abbastanza riserve ufficiali internazionali. 42 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

43 Argomentazioni a favore dei cambi flessibili (segue) 4. Simmetria (non possibile nel sistema di Bretton Woods) Ora agli USA è permesso di modificare il tasso di cambio, come agli altri paesi. Gli altri paesi possono aggiustare la loro offerta di moneta per obiettivi macroeconomici, come gli Stati Uniti. 43 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

44 Dopo il 1973 Nel 1975, i membri del FMI si incontrarono a Rambouillet, in Francia, per permettere tassi di cambio flessibili, ma per evitare fluttuazioni erratiche. Nel 1976 a Kingston, in Giamaica, emendarono gli articoli dell accordo di partecipazione al FMI per incorporare formalmente i tassi flessibili, Ma si vietava ai membri di manipolare i tassi di cambio per guadagnare un ingiusto vantaggio competitivo, cioè non erano permesse politiche di riallocazione della spesa. Gli articoli approvarono la sorveglianza reciproca dei membri per aver la certezza di un comportamento corretto. 44 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

45 Dopo il 1973 (segue) A causa di una politica monetaria restrittiva e di una politica fiscale espansiva negli USA, il dollaro si apprezzò di circa il 50% nei confronti di 15 valute nel periodo Ciò contribuì al crescente disavanzo del conto corrente rendendo le importazioni più economiche e i beni statunitensi più cari. 45 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

46 Tabella 8.2 Dati macroeconomici per le principali regioni industrializzate dal 1963 al (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

47 Figura 8.6 Indici di tasso di cambio effettivo nominale e reale del dollaro dal 1975 al 2010 (Fonte: Fondo Monetario Internazionale, International Financial Statistics.) 47 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazonale 2

48 Dopo il 1973 (segue) Per ridurre il valore del dollaro, Germania, Giappone, Gran Bretagna e Francia annunciarono nel 1985 che sarebbero intervenuti congiuntamente nei mercati dei cambi per deprezzare il valore del dollaro. Il dollaro cadde bruscamente il giorno successivo e continuò a scendere dato che gli USA continuarono una politica monetaria più espansionistica, spingendo al ribasso i tassi di interesse. La dichiarazione è conosciuta come accordi del Plaza, perché fu realizzata all Hotel Plaza di New York. 48 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

49 Dopo il 1973 (segue) Dopo la caduta del valore del dollaro, i paesi erano interessati alla stabilizzazione dei tassi di cambio. USA, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Francia e Canada annunciarono nel 1987 una nuova cooperazione, con l impegno di stabilizzare i tassi di cambio correnti. Calcolarono delle bande di circa +/- 5% in cui i tassi di cambio correnti potevano fluttuare. L annuncio è noto come accordi del Louvre, perché fu fatto al Louvre di Parigi. 49 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

50 Dopo il 1973 (segue) Non è del tutto chiaro se gli accordi del Louvre hanno avuto successo nello stabilizzare i tassi di cambio. Il crollo del mercato azionario nell ottobre 1987 rese la stabilità della produzione un obiettivo primario per la banca centrale USA e la stabilità del tasso di cambio un obiettivo secondario. Dopo l ottobre del 1987 furono decisi (segretamente) nuovi obiettivi, ma dagli inizi degli anni 90, le banche centrali non cercarono più di adeguarsi a questi o ad altri obiettivi. 50 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

51 Dopo il 1973 (segue) Tuttavia dal 1973 si sono sviluppati molti sistemi di cambi fissi. Il Sistema Monetario Europeo e l eurozona (studiati nel capitolo 20). La Cina ha fissato la sua valuta. I paesi ASEAN hanno considerato tassi di cambio fissi e il coordinamento della politica. Nessun sistema è corretto per tutti i paesi in tutti i periodi. 51 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

52 Figura 8.7 Tassi di cambio nominali sul dollaro: Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Giappone, (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

53 Figura 8.8 Inflazione in Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti dal 1973 al (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

54 Interdipendenza macroeconomica in regime di cambi flessibili In precedenza, abbiamo ipotizzato che i paesi fossero piccoli, cioè le loro politiche non influenzano i mercati mondiali. Per esempio, un deprezzamento della valuta domestica non ha un influenza significativa sulla domanda aggregata, la produzione e i prezzi nei paesi stranieri. Per paesi come il Costa Rica, questa può essere una descrizione accurata. Tuttavia, grandi economie come gli USA, l UE, il Giappone e la Cina sono interdipendenti perché le politiche di un paese influenzano le altre economie. 54 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

55 Interdipendenza macroeconomica in regime di cambi flessibili (segue) Se gli USA aumentano permanentemente l offerta di moneta, il modello DD-AA prevede nel breve periodo: 1. un aumento della produzione e del reddito USA. 2. un deprezzamento del dollaro. Quali sarebbero gli effetti per il Giappone? 1. un aumento della produzione e del reddito USA fa crescere la domanda di prodotti giapponesi, incrementando quindi la domanda aggregata e la produzione in Giappone. 2. un deprezzamento del dollaro implica un apprezzamento dello yen, riducendo la domanda di prodotti giapponesi e quindi riducendo la domanda aggregata e la produzione in Giappone. l effetto complessivo di (1) e (2) è ambiguo. 55 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

56 Interdipendenza macroeconomica in regime di cambi flessibili (segue) Se gli USA aumentano in modo permanente la spesa pubblica, il modello DD-AA prevede: 1. un apprezzamento del dollaro Quali sarebbero gli effetti in Giappone? 1. un apprezzamento del dollaro implica un deprezzamento dello yen e ciò fa crescere la domanda di prodotti giapponesi e quindi aumentare la domanda aggregata e la produzione in Giappone. Quali sarebbero gli ulteriori effetti negli USA? 1. Maggior produzione e reddito in Giappone significa che più reddito è speso nei prodotti USA, incrementando la domanda aggregata e la produzione negli USA nel breve periodo. 56 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

57 Interdipendenza macroeconomica in regime di cambi flessibili (segue) In effetti, gli Stati Uniti sono dipendenti dai risparmi di diversi paesi e hanno preso a prestito ingenti quantità di denaro. Gli stati uniti hanno registrato deficit di conto corrente per molti anni a causa dei loro bassi risparmi e degli elevati investimenti. 57 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

58 Figura 8.9 I prezzi delle case negli Stati Uniti, (Fonte: Case-Shiller 20-city composite index, da sp_caseshiller.asp.) 58 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

59 Figura 8.10 Squilibri esterni globali, (Fonte: Fondo Monetario Internazionale, World Economic Outlook Database.) 59 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

60 Interdipendenza macroeconomica in regime di cambi flessibili (segue) Ma se i paesi stranieri spendono di più e danno meno a prestito agli Stati Uniti: I tassi di interesse aumentano leggermente, Il dollaro statunitense si deprezza; Il conto corrente statunitense aumenta (diventa meno negativo). 60 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

61 Figura 8.11 Tassi di interesse reali a lungo termine per gli Stati Uniti, Canada e Svezia, (Fonte: Global Financial Data e Datastream. I tassi di interesse reali sono una media mobile semestrale dei tassi di interesse mensili dei titoli di stato a dieci anni indicizzati all inflazione.) 61 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

62 Figura 8.12 Andamento dei tassi di cambio e differenziali di inflazione, Nel periodo dei tassi di cambio flessibili, preso nel complesso, una maggiore inflazione è stata associata a una maggiore svalutazione delle monete. La relazione esatta prevista dalla PPP relativa non è stata comunque soddisfatta per molti paesi. (Fonte: Fondo Monetario Internazionale e Global Financial Data.) 62 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

63 Sommario 1. Equilibrio interno significa che l economia gode di produzione e occupazione normali e stabilità dei prezzi. 2. Equilibrio esterno significa approssimativamente un livello costante di riserve ufficiali internazionali o un saldo del conto corrente che non è troppo positivo o troppo negativo. 3. Il gold standard aveva due meccanismi che aiutavano ad evitare squilibri esterni Meccanismo price-specie-flow: aggiustamento automatico dei prezzi con i flussi d oro in entrata o in uscita da un paese. Regole del gioco: acquisto o vendita di attività domestiche da parte delle banche centrali per influenzare i flussi di capitale finanziario. 63 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

64 Sommario (segue) 4. L accordo di Bretton Woods nel 1944 istituì i cambi fissi, usando il dollaro come valuta di riserva. 5. Fu anche fondato il FMI per offrire ai paesi finanziamenti dei disavanzi della bilancia dei pagamenti e per giudicare se erano necessari cambiamenti dei cambi fissi. 6. Con il sistema di Bretton Woods, si usava la politica fiscale per ottenere sia l equilibrio interno che esterno, ma questa politica non è in grado di ottenere entrambi gli obiettivi simultaneamente, e ciò ha portato spesso a squilibri esterni. 64 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

65 Sommario (segue) 7. Gli squilibri interni ed esterni degli USA causati dalla rapida crescita della spesa pubblica e dell offerta di moneta e la speculazione sul valore del dollaro in oro e altre valute alla fine fece cadere il sistema di Bretton Woods. 8. L alta inflazione generata dalle politiche macroeconomiche USA si trasferì agli altri paesi verso la fine del sistema di Bretton Woods. 65 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

66 Sommario (segue) 9. Le argomentazioni a sostegno dei cambi flessibili sostengono che essi concedono autonomia alla politica monetaria, possono stabilizzare l economia in caso di variazioni della domanda aggregata e della produzione e possono limitare alcune forme di speculazione. 10. Le argomentazioni contro i cambi flessibili sostengono che possono causare politiche di riallocazione della spesa, rendere la domanda aggregata e la produzione più volatili a causa di politiche non coordinate tra i paesi e rendere più volatili i tassi di cambio. 66 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

67 Sommario (segue) 11. Dal 1973, i paesi hanno intrapreso 2 principali sforzi globali per influenzare i tassi di cambio: Gli accordi del Plaza hanno ridotto il valore del dollaro rispetto alle altre principali valute. Gli accordi del Louvre ebbero lo scopo di stabilizzare i tassi di cambio, ma furono rapidamente abbandonati. 12. I modelli per i paesi grandi considerano l influenza che le politiche macroeconomiche domestiche hanno nei paesi stranieri. 67 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

68 Capitolo 8 Appendice 8A Fallimenti del coordinamento internazionale delle politiche economiche adattamento italiano di Novella Bottini 68 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

69 Figura 8A.1 Effetti ipotetici di differenti combinazioni di politica monetaria su inflazione e disoccupazione. Le scelte di politica monetaria in un paese influenzano il risultato delle scelte di politica monetaria nell altro paese. 69 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

70 Figura 8A.2 Matrice dei payoff per differenti scelte di politica monetaria Ogni numero indica la riduzione dell inflazione corrispondente a un aumento unitario del tasso di disoccupazione (cioè Δπ / ΔU). Se ogni paese agisce unilateralmente, entrambi scelgono le politiche più restrittive. Politiche meno restrittive, se adottate da entrambi i paesi, conducono a un migliore risultato per entrambi. 70 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2

Il sistema monetario internazionale, 1870 1973

Il sistema monetario internazionale, 1870 1973 Il sistema monetario internazionale, 1870 1973 Obiettivi delle politiche macroeconomiche Gold standard Gli anni tra le due guerre Il sistema di Bretton Woods Il crollo del sistema di Bretton Woods Effetti

Dettagli

Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato delle valute

Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato delle valute Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato delle valute Interventi della banca centrale e offerta di moneta Come la banca centrale tiene fisso il tasso di cambio Politiche di stabilizzazione con tassi

Dettagli

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio adattamento italiano di Novella Bottini 1 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2 Anteprima

Dettagli

Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato dei cambi

Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato dei cambi Capitolo 7 Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato dei cambi adattamento italiano di Novella Bottini 1 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2 Anteprima

Dettagli

Il sistema monetario internazionale pre 1973

Il sistema monetario internazionale pre 1973 Corso idi Laurea Magistrale in Management e comunicazione di impresa Economia e politica economica nei mercati globali Il sistema monetario internazionale pre 1973 Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it

Dettagli

Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio

Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio Capitolo 4 Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio adattamento italiano di Novella Bottini 1 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2 Anteprima Che cos è la

Dettagli

La Politica Economica e i Tassi di Cambio

La Politica Economica e i Tassi di Cambio La Politica Economica e i Tassi di Cambio In questa lezione: Studiamo la politica economica con cambi fissi e flessibili. 267 Risparmio, investimento e disavanzo commerciale Partendo dalla condizione di

Dettagli

Moneta e Tasso di cambio

Moneta e Tasso di cambio Moneta e Tasso di cambio Come si forma il tasso di cambio? Determinanti del tasso di cambio nel breve periodo Determinanti del tasso di cambio nel lungo periodo Che cos è la moneta? Il controllo dell offerta

Dettagli

Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo

Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo Capitolo 5 Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo adattamento italiano di Novella Bottini 1 (c) Pearson Italia S.p.A. - Krurman, Obstfeld, Melitz - Economia internazionale 2 Anteprima La

Dettagli

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI

POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI capitolo 15-1 POLITICHE PER LA BILANCIA DEI PAGAMENTI OBIETTIVO: EQUILIBRIO (ANCHE SE NEL LUNGO PERIODO) DISAVANZI: IMPLICANO PERDITE DI RISERVE VALUTARIE AVANZI: DANNEGGIANO ALTRI PAESI E CONDUCONO A

Dettagli

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio adattamento italiano di Novella Bottini 1 Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio e prezzi dei beni I mercati

Dettagli

Mercati finanziari e valore degli investimenti

Mercati finanziari e valore degli investimenti 7 Mercati finanziari e valore degli investimenti Problemi teorici. Nei mercati finanziari vengono vendute e acquistate attività. Attraverso tali mercati i cambiamenti nella politica del governo e le altre

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 158 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Produzione e tasso di cambio nel breve periodo

Produzione e tasso di cambio nel breve periodo Produzione e tasso di cambio nel breve periodo Determinanti della domanda aggregata nel breve periodo Un modello di breve periodo dell equilibrio del mercato dei beni Un modello di breve periodo dell equilibrio

Dettagli

La bilancia dei pagamenti

La bilancia dei pagamenti La bilancia dei pagamenti Necessaria una moneta per regolare gli scambi internazionali Convertibilità (oro o moneta-chiave) Esportazioni: ingresso di valute estere Importazioni: uscita di valute estere

Dettagli

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima Principi di base sui tassi di cambio Tassi di cambio

Dettagli

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA

I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA I MERCATI DEI BENI E I MERCATI FINANZIARI IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Il concetto di Economia aperta si applica ai mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le

Dettagli

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta

Economia Aperta. In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta. Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta Economia Aperta In questa lezione: Analizziamo i mercati dei beni e servizi in economia aperta Analizziamo i mercati finanziari in economia aperta 167 Economia aperta applicata ai mercati dei beni mercati

Dettagli

Politica economica in economia aperta

Politica economica in economia aperta Politica economica in economia aperta Economia aperta L economia di ciascun paese ha relazioni con il Resto del Mondo La bilancia dei pagamenti (BP) è il documento contabile che registra gli scambi commerciali

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014

Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici. Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Corso di Macroeconomia 2014 Dipartimento di Economia Aziendale e Studi Giusprivatistici Università degli Studi di Bari Aldo Moro Corso di Macroeconomia 2014 1. Assumete che = 10% e = 1. Usando la definizione di inflazione attesa

Dettagli

Capitolo 5. Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)

Capitolo 5. Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Capitolo 5 Livello dei prezzi e tasso di cambio nel lungo periodo preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi) Anteprima La legge del prezzo unico La parità del potere di acquisto

Dettagli

L evoluzione del sistema monetario internazionale

L evoluzione del sistema monetario internazionale Corso idi Laurea Magistrale in Management e comunicazione di impresa Economia e politica economica nei mercati globali L evoluzione del sistema monetario internazionale Giovanni Di Bartolomeo gdibartolomeo@unite.it

Dettagli

Esame di Politica economica internazionale. (tempo stimato: 30 minuti, valutazione: 10 punti/30 punti)

Esame di Politica economica internazionale. (tempo stimato: 30 minuti, valutazione: 10 punti/30 punti) Esame di Politica economica internazionale Parte 1 A scelta tra a) o b) (risposta esatta vale 10 punti): a) Sulla base della bilancia dei pagamenti incompleta della Ecolandia (in miliardi di dollari):

Dettagli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli

Lezione 14. Risparmio e investimento. Leonardo Bargigli Lezione 14. Risparmio e investimento Leonardo Bargigli Risparmio e investimento nella contabilità nazionale Ripartiamo dalla definizione di PIL in termini di spesa finale Y = C + I + G + NX Consideriamo

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

Capitolo undici. Il sistema monetario internazionale. Introduzione

Capitolo undici. Il sistema monetario internazionale. Introduzione EDITORE ULRICO HOEPLI MILANO Capitolo undici Il sistema monetario internazionale Introduzione 11-3 Col termine sistema monetario internazionale ci si riferisce agli accordi istituzionali che governano

Dettagli

Politica economica in economia aperta

Politica economica in economia aperta Politica economica in economia aperta Economia aperta L economia di ciascun paese ha relazioni con il Resto del Mondo (RdM) il modello economico di riferimento per la politica economica deve rappresentare

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company

MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI. Harcourt Brace & Company MACROECONOMIA DELLE ECONOMIE APERTE: CONCETTI E FONDAMENTI Economie aperte o chiuse Un economia chiusa è un economia che non interagisce con altre economie nel mondo. Non ci sono esportazioni, non ci sono

Dettagli

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio

Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Tassi di cambio e transazioni internazionali La domanda di attività denominate in valuta estera L equilibrio nel mercato valutario Tassi

Dettagli

Economia Internazionale. Movimento internazionale dei fattori

Economia Internazionale. Movimento internazionale dei fattori Economia Internazionale Movimento internazionale dei fattori Adalgiso Amendola adamendola@unisa.it Organizzazione del capitolo Introduzione La mobilità internazionale del lavoro I prestiti internazionali

Dettagli

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia

ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia ESONERO 2 DI ECONOMIA INTERNAZIONALE Università di Bari - Facoltà di Economia 16/06/2005 Corso unico VERSIONE 11 ISTRUZIONI Riempire i campi relativi a nome, cognome (IN STAMPATELLO), matricola e corso

Dettagli

Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario

Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario Lezione 12. L equilibrio del mercato valutario Relazioni monetarie e finanziarie si stabiliscono anche tra i residenti di un paese e i non-residenti. Le transazioni internazionali necessitano di istituzioni

Dettagli

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette)

DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione di due; non sono previste penalizzazioni in caso di risposte non corrette) In una ora rispondere alle dieci domande a risposta multipla e a una delle due domande a risposta aperta, e risolvere l esercizio. DOMANDE a risposta multipla (ogni risposta esatta riceve una valutazione

Dettagli

Esportazioni 110 Vendite a B 200. Vendite al pubblico 600. Calcolate il valore del PIL di questa economia usando le tre definizioni possibili.

Esportazioni 110 Vendite a B 200. Vendite al pubblico 600. Calcolate il valore del PIL di questa economia usando le tre definizioni possibili. Esercizi 2014-2015 IL BREVE PERIODO Esercizio 1 Si consideri il seguente sistema economico in cui operano solamente due (categorie di) imprese, e la cui attività può essere sintetizzata come segue: Impresa

Dettagli

Macroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia

Macroeconomia. Laura Vici. laura.vici@unibo.it. www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6. Rimini, 6 ottobre 2015. La ripresa dell Italia Macroeconomia Laura Vici laura.vici@unibo.it www.lauravici.com/macroeconomia LEZIONE 6 Rimini, 6 ottobre 2015 Macroeconomia 140 La ripresa dell Italia Il Fondo Monetario internazionale ha alzato le stime

Dettagli

Risparmio, investimenti e sistema finanziario

Risparmio, investimenti e sistema finanziario Risparmio, investimenti e sistema finanziario Una relazione fondamentale per la crescita economica è quella tra risparmio e investimenti. In un economia di mercato occorre individuare meccanismi capaci

Dettagli

appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA

appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA appendice online 6A I modelli IS-LM e DD-AA In questa appendice analizziamo le relazioni tra il modello DD-AA presentato nel corso del capitolo e un altro modello frequentemente usato per rispondere a

Dettagli

Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato dei cambi

Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato dei cambi Tassi di cambio fissi e interventi sul mercato dei cambi Molti paesi cercano di fissare o ancorare il proprio tasso di cambio ad una valuta o ad un gruppo di valute intervenendo sul mercato dei cambi.

Dettagli

Le ipotesi del modello

Le ipotesi del modello Modello IS-LM Le ipotesi del modello I prezzi sono dati gli aggiustamenti passano attraverso variazioni delle quantità prodotte e del tasso di interesse L investimento non è più esogeno (come nel modello

Dettagli

ECONOMIA APERTA CON RIFERIMENTO A DUE PAESI NEL MERCATO DEI CAMBI SI DETERMINA IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE

ECONOMIA APERTA CON RIFERIMENTO A DUE PAESI NEL MERCATO DEI CAMBI SI DETERMINA IL TASSO DI CAMBIO NOMINALE BILATERALE capitolo 11-1 ECONOMIA APERTA IN UN ECONOMIA APERTA AGLI SCAMBI CON L ESTERO (ALTRA VALUTA) SI FORMA IL MERCATO DEI CAMBI: DOMANDA, OFFERTA DI VALUTA ESTERA, TASSI DI CAMBIO. CON RIFERIMENTO A DUE PAESI

Dettagli

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)

Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari Capitolo IV. I mercati finanziari 1. La domanda di moneta La moneta può essere usata per transazioni, ma non paga interessi. In realtà ci sono due tipi di moneta: il circolante, la moneta metallica e cartacea,

Dettagli

Aspettative, Produzione e Politica Economica

Aspettative, Produzione e Politica Economica Aspettative, Produzione e Politica Economica In questa lezione: Studiamo gli effetti delle aspettative sui livelli di spesa e produzione. Riformuliamo il modello IS-LM in un contesto con aspettative. Determiniamo

Dettagli

2. a. Il tasso di cambio a pronti dell euro in dollari statunitensi in data 23 aprile 2007 era 1,3557.

2. a. Il tasso di cambio a pronti dell euro in dollari statunitensi in data 23 aprile 2007 era 1,3557. SOLUZIONI ESERCIZI CAPITOLO 8 1. Il sistema di determinazione dei tassi di cambio utilizzato per eseguire le operazioni in valuta estera ha subìto modifiche nel corso del tempo. Dal 1944 al 1971, secondo

Dettagli

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte

MD 9. La macroeconomia delle economie aperte. UD 9.1. Macroeconomia delle economie aperte MD 9. La macroeconomia delle economie aperte In questo modulo, costituito da due Unità, ci occuperemo di analizzare il funzionamento delle economie aperte, ossia degli scambi a livello internazionale.

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti 10-1 Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 16 Tassi di cambio, tassi di interesse e movimenti di capitale Hill, cap. 10 (seconda

Dettagli

Grande Depressione e Grande Recessione: una prospettiva storica. Lezione 16_2 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it

Grande Depressione e Grande Recessione: una prospettiva storica. Lezione 16_2 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it Grande Depressione e Grande Recessione: una prospettiva storica Lezione 16_2 Mauro Rota mauro.rota@uniroma1.it Il Quadro attuale Anche prima della crisi le economie europee avevano bassi tassi di crescita

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti 11-1 Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 17 I regimi di cambio Hill, cap.11 (prima parte) C.W.L. Hill, International Business

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

Inflazione e Produzione. In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste:

Inflazione e Produzione. In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste: Inflazione e Produzione In questa lezione cercheremo di rispondere a domande come queste: Da cosa è determinata l Inflazione? Perché le autorità monetarie tendono a combatterla? Attraverso quali canali

Dettagli

UNIONE MONETARIA. I paesi aderenti adottano un unica moneta

UNIONE MONETARIA. I paesi aderenti adottano un unica moneta UNIONE MONETARIA I paesi aderenti adottano un unica moneta Quali implicazioni per la politica economica? unica politica monetaria (obiettivi, organi, strumenti) la politica monetaria assume come riferimento

Dettagli

i dossier LEZIONI AMERICANE PER MONTI www.freefoundation.com 2 aprile 2012 a cura di Renato Brunetta

i dossier LEZIONI AMERICANE PER MONTI www.freefoundation.com 2 aprile 2012 a cura di Renato Brunetta 52 i dossier www.freefoundation.com LEZIONI AMERICANE PER MONTI 2 aprile 2012 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Il presidente della Federal Reserve, la banca centrale americana, Ben Bernanke

Dettagli

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

Capitolo 26. Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Capitolo 26 Stabilizzare l economia: il ruolo della banca centrale In questa lezione Banca centrale Europea (BCE) e tassi di interesse: M D e sue determinanti; M S ed equilibrio del mercato monetario;

Dettagli

Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo.

Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 7 Teoria tradizionale della determinazione del tasso di cambio R determinato dai flussi commerciali rilevanza di lungo periodo. La velocità di aggiustamento dipende

Dettagli

Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta

Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta Capitolo XIII. I mercati dei beni e i mercati finanziari in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese

Dettagli

Capitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale

Capitolo 8. Struttura della presentazione. Tipi di dazio. Gli strumenti della politica commerciale Capitolo 8 Gli strumenti della politica commerciale preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Rosario Crinò) 1 Struttura della presentazione Analisi dei dazi in equilibrio parziale: offerta,

Dettagli

IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114

IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA EAI 2014-2015 - PROF. PAOLO COLLACCHI - DOTT. RICCARDO CORATELLA 114 IL SISTEMA APERTO: APPREZZAMENTO E DEPREZZAMENTO DELLA MONETA IL TASSO

Dettagli

IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA

IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA IL MODELLO IS-LM IN ECONOMIA APERTA 1 I MERCATI DEI BENI IN ECONOMIA APERTA Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni nazionali e

Dettagli

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM

Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM Capitolo V. I mercati dei beni e i mercati finanziari: il modello IS-LM 2 OBIETTIVO: Il modello IS-LM Fornire uno schema concettuale per analizzare la determinazione congiunta della produzione e del tasso

Dettagli

Il mercato dei beni in economia aperta

Il mercato dei beni in economia aperta Il mercato dei beni in economia aperta La differenza tra economia aperta e chiusa In una economia chiusa tutta la produzione viene venduta entro i confini nazionali, la domanda nazionale di beni (la spesa

Dettagli

Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011. Il modello IS-LM in economia aperta

Blanchard Amighini Giavazzi, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011. Il modello IS-LM in economia aperta Capitolo VI. Il modello IS-LM in economia aperta 1. I mercati dei beni in economia aperta Economia aperta applicata a mercati dei beni: l opportunità per i consumatori e le imprese di scegliere tra beni

Dettagli

Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA

Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA Università di Bari Facoltà di Economia ESAME DEL CORSO DI ECONOMIA POLITICA II del 9-06.2010 (VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A Ω B Ω C Ω D Ω 2) A Ω B Ω C Ω D Ω 3) A Ω B Ω C Ω D Ω 4) A Ω B Ω C Ω

Dettagli

LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI

LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI LA SFIDA DELLA RIDUZIONE DEL DEFICIT DELLE PARTITE CORRENTI DEGLI STATI UNITI INTRODUZIONE La problematica esposta nella sezione dell Economic Outlook dell OECD, The challanges of narrowing the US current

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME

Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME Esame del corso di MACROECONOMIA Del 22.07.2015 VERSIONE A) COGNOME NOME MATRICOLA 1) A B C D 2) A B C D 3) A B C D 4) A B C D 5) A B C D 6) A B C D 7) A B C D 8) A B C D 9) A B C D 10) A B C D 11) A B

Dettagli

equilibrio esterno (Y E sulla BP) BP orizzontale perfetta mobilità dei capitali

equilibrio esterno (Y E sulla BP) BP orizzontale perfetta mobilità dei capitali MONETA E FINANZA INTERNAZIONALE Lezione 11 IL MODELLO DI MUNDELL-FLEMING IN CAMBI FLESSIBILI Cambi flessibili un deprezzamento sposta la BP verso il basso; un apprezzamento sposta la BP verso l alto. Poiché

Dettagli

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO

IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato

Dettagli

Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato

Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato. Il vantaggio comparato Il vantaggio comparato Nel giorno di San Valentino la domanda statunitense di rose è di circa 10 milioni. Coltivare rose negli Stati Uniti d inverno è difficile. E necessario l uso di serre riscaldate.

Dettagli

Università degli Studi Guglielmo Marconi

Università degli Studi Guglielmo Marconi I cambi flessibili e le politiche di intervento sui mercati valutari: 1971(-3)-2007 Argomenti 1. Il periodo 1971-2001 2. La globalizzazione e la crescita mondiale nel 1 Il periodo 1971-2001 Gli assetti

Dettagli

Capitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke

Capitolo 21. Risparmio e formazione di capitale. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S. Bernanke Capitolo 21 Risparmio e formazione di capitale In questa lezione Risparmio individuale: risparmio e ricchezza moventi del risparmio (tasso di interesse, ciclo di vita, precauzionale, profili consumo) Risparmio

Dettagli

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione

Modulo 2. Domanda aggregata e livello di produzione Modulo 2 Domanda aggregata e livello di produzione Esercizio. In un sistema economico privo di settore pubblico, la funzione di consumo è: C = 200 + 0.8Y; gli investimenti sono I= 50. a) Qual è il livello

Dettagli

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata?

b. Che cosa succede alla frazione di reddito nazionale che viene risparmiata? Esercitazione 7 Domande 1. L investimento programmato è pari a 100. Le famiglie decidono di risparmiare una frazione maggiore del proprio reddito e la funzione del consumo passa da C = 0,8Y a C = 0,5Y.

Dettagli

La macroeconomia dei sistemi economici aperti

La macroeconomia dei sistemi economici aperti La macroeconomia dei sistemi economici aperti Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 31 Lo studio delle economie aperte Cosa si intende per economia

Dettagli

Capitolo 8 Moneta, prezzi e inflazione

Capitolo 8 Moneta, prezzi e inflazione Capitolo 8 Moneta, prezzi e inflazione Francesco Prota Piano della lezione Le funzioni della moneta La teoria quantitativa della moneta Inflazione La domanda di moneta Moneta, prezzi e inflazione I costi

Dettagli

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti 1-1 Dipartimento di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale 2015-16 Prof. Gianfranco Viesti Modulo 1 Introduzione Hill, capitolo 1 molto integrato C.W.L. Hill, International

Dettagli

Il mercato dei cambi

Il mercato dei cambi Il mercato dei cambi 18 maggio 2009 Agenda Il mercato valutario Nozioni fondamentali Tassi di cambio Operazioni in cambi Cross rates Operatori del mercato Andamento del tasso di cambio 2 Nozioni fondamentali

Dettagli

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Facoltà di Scienze Politiche Università di Bari Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti Modulo 15 La bilancia dei pagamenti e il mercato valutario Hill, cap. 10 (prima parte) La bilancia

Dettagli

Corso di Politica Economica

Corso di Politica Economica Anno accademico 2014/2015 Corso di Politica Economica Docente: Claudio Di Berardino Informazioni sito docente: http://claudiodiberardino.jimdo.com mail: c.diberardino@unich.it 1 lezione - Le teorie degli

Dettagli

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.

Macroeconomia, Esercitazione 2. 1 Esercizi. 1.1 Moneta/1. 1.2 Moneta/2. 1.3 Moneta/3. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo. acroeconomia, Esercitazione 2. A cura di Giuseppe Gori (giuseppe.gori@unibo.it) 1 Esercizi. 1.1 oneta/1 Sapendo che il PIL reale nel 2008 è pari a 50.000 euro e nel 2009 a 60.000 euro, che dal 2008 al

Dettagli

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 29 Mercati finanziari e reali in una economia aperta

Istituzioni di Economia Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 29 Mercati finanziari e reali in una economia aperta UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Laurea Triennale in Ingegneria Gestionale Lezione 29 Mercati finanziari e reali in una economia aperta Prof. Gianmaria Martini Mercati in economia aperta Sino ad ora abbiamo

Dettagli

Economia. La parola economia viene dal Greco antico oikos nomia: le regole che governano la casa

Economia. La parola economia viene dal Greco antico oikos nomia: le regole che governano la casa Economia La parola economia viene dal Greco antico oikos nomia: le regole che governano la casa DIECI PRINCIPI DELL ECONOMIA Così come in una famiglia, anche in una economia si devono affrontare molte

Dettagli

Facoltà di Economia Sapienza

Facoltà di Economia Sapienza Lezione 10 L integrazione monetaria Stefano Papa Università di Roma Sapienza stefano.papa@uniroma1.it Facoltà di Economia Sapienza Storia monetaria Storia monetaria Storia monetaria Sistema aureo (gold

Dettagli

Equazione quantitativa della moneta

Equazione quantitativa della moneta Moneta e inflazione Equazione quantitativa della moneta Gli individui detengono moneta allo scopo di acquistare beni e servizi QUINDI la quantità di moneta è strettamente correlata alla quantità che viene

Dettagli

Organizzazione del capitolo

Organizzazione del capitolo Capitolo 3 Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio Preparato da Iordanis Petsas (traduzione di Juliette Vitaloni) In allegato a: Economia internazionale: economia monetaria internazionale

Dettagli

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti: costanti@uniroma3.it

ECONOMIA URBANA. Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre. Contatti: costanti@uniroma3.it ECONOMIA URBANA Valeria Costantini Facoltà di Architettura, Università Roma Tre Contatti: costanti@uniroma3.it LA MACROECONOMIA Economia Urbana 2 L economia aperta Per economia aperta si intende l insieme

Dettagli

Quesiti a risposta breve

Quesiti a risposta breve Quesiti a risposta breve Le domande proposte in questo elenco sono una raccolta dei quesiti a risposta breve contenuti nella domanda 1 degli esami di Istituzioni di Economia Politica II degli ultimi anni.

Dettagli

Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio

Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio Moneta, tassi di interesse e tassi di cambio La definizione di moneta: un breve riassunto L offerta di moneta La domanda individuale di moneta La domanda aggregata di moneta Il tasso di interesse d equilibrio:

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro

Dettagli

ESERCITAZIONI di MACROECONOMIA: il MODELLO AD AS

ESERCITAZIONI di MACROECONOMIA: il MODELLO AD AS ESERCITAZIONI di MACROECONOMIA: il MODELLO AD AS Per dubbi, domande e/o chiarimenti contattare: gaetano.lisi@unicas.it Il modello AD-AS è un modello di equilibrio economico generale (a differenza del modello

Dettagli

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE

Dettagli

Problema aperto. Come si determina il tasso di cambio atteso? il tasso di cambio di lungo periodo?

Problema aperto. Come si determina il tasso di cambio atteso? il tasso di cambio di lungo periodo? Il comportamento dei tassi di cambio nel lungo periodo Problema aperto Come si determina il tasso di cambio atteso? il tasso di cambio di lungo periodo? Il comportamento dei tassi di cambio nel lungo periodo

Dettagli

Richiami di teoria della domanda di moneta

Richiami di teoria della domanda di moneta Richiami di teoria della domanda di moneta Parte seconda La teoria della preferenza della liquidità di Keynes Keynes distingue tre moventi principali per cui si detiene moneta. Transattivo Precauzionale

Dettagli

La crisi iniziata nel 2007

La crisi iniziata nel 2007 La crisi iniziata nel 2007 In questa lezione: Analizziamo lo scoppio della crisi finanziaria. Studiamo l effetto della crisi finanziaria sull economia reale. 300 L origine della Crisi Nell autunno del

Dettagli

La congiuntura. internazionale

La congiuntura. internazionale La congiuntura internazionale N. 2 LUGLIO 2015 Il momento del commercio mondiale segna un miglioramento ad aprile 2015, ma i volumi delle importazioni e delle esportazioni sembrano muoversi in direzioni

Dettagli

Il Modello AS-AD. Determiniamo l equilibrio determinato dall incontro tra domanda e offerta

Il Modello AS-AD. Determiniamo l equilibrio determinato dall incontro tra domanda e offerta Il Modello AS-AD In questa lezione: Deriviamo la curva di offerta aggregata Determiniamo l equilibrio determinato dall incontro tra domanda e offerta Studiamo il meccanismo di aggiustamento verso l equilibrio

Dettagli