AGGIORNAMENTO SUL CARCINOMA MAMMARIO

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1 AGGIORNAMENTO SUL CARCINOMA MAMMARIO s a b a t o 5 o t t o b r e ABSTRACTS S a l a C o n g r e s s i F o ndaz i o ne G a e t a n o e P i e r a B o r g h i, B r e b b i a ( V A )

2 AGGIORNAMENTO SUL CARCINOMA MAMMARIO s a b a t o 5 o t t o b r e S a l a C o n g r e s s i F o n d a z i o n e G a e t a n o e P i e r a B o r g h i B r e b b i a ( V A ) I l c o n v e g n o i n t e n d e m e t t e r e i n c a m p o d i v e r s e s t r u t t u r e e p r o f e s s i o n a l i t à, f a v o r e n d o n e l i n t e g r a z i o n e, i m p e g n a t e n e l l a p r e v e n z i o n e e n e l l a c u r a d e l c a r c i n o m a m a m m a r i o ( A S L, U n i v e r s i t à, S t r u t t u r e S a n i t a r i e P u b b l i c h e e P r i v a t e ), c h e a m a l g a m a n d o c u l t u r a, o r g a n i z z a z i o n e, u m a n i t à, p o s s a n o o f f r i r e u n e f f i c i e n t e r i s p o s t a a m i s u r a d i p e r s o n a, p a r t e n d o d a l l e r i c h i e s t e d e l l a d o n n a Saluti Stefano Taborelli, Direttore Sanitario ASL Varese Angelo Borghi, Presidente Fondazione Gaetano e Piera Borghi Presentazione del Convegno R. Giani, Direttore Sanitario Fondazione Gaetano e Piera Borghi Moderatori: Franca Sambo (Responsabile UOC Prevenzione e Promozione della Salute nelle Comunità, Dipartimento Prevenzione Medica, ASL Varese) Alessandro Guerroni (Medico di Medicina Generale, Sesto Calende) Screening mammografico in provincia di Varese: a che punto siamo? Franca Sambo (Responsabile UOC Prevenzione e Promozione della Salute nelle Comunità, Dipartimento Prevenzione Medica, ASL Varese) Indagini strumentali per la diagnosi precoce del carcinoma mammario Ugo Maspero (Responsabile Diagnostica per Immagini, Fondazi one Gaetano e Piera Borghi) DISCUSSIONE Possibilità terapeutiche del carcinoma mammario Fancesca Rovera (Direttore del Centro di Ricerche in Senologia dell Università dell Insubria, Varese) Chirurgia plastica ricostruttiva Mario Cherubino (Dirigente Medico SSD Chirurgia Plastica, Università dell Insubria, Varese) Il ruolo del Medico di Medicina Generale Aurelio Sessa (Medico di Medicina Generale, Presidente SIMG Lombardia) Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Adele Patrini (Presidente Associazione CAOS Onlus, Varese) DISCUSSIONE Conclusioni

3 Aggiornamento sul carcinoma mammario Brebbia (VA), 5 ottobre 2013 Screening mammografico in provincia di Varese: a che punto siamo? Franca Sambo Centro Screening - U.O.C. Prevenzione e Promozione della Salute nelle Comunità - Dipartimento di Prevenzione Medico - Direzione Sanitaria - ASL VARESE IL TUMORE DELLA MAMMELLA IN ITALIA Ogni anno in Italia sono diagnosticati circa tumori della mammella tra 0 e 84 anni (stima 2012) e si verificano circa decessi a causa di questa patologia (9.000 tra 0 e 84 anni). La frequenza del tumore della mammella, molto bassa nelle prime tre decadi della vita, inizia a crescere nelle trentenni e già nelle quarantenni raggiunge l ordine di grandezza del centinaio di casi ogni donne all anno; questa frequenza raddoppia nelle cinquantenni e triplica nelle sessantenni, mantenendosi poi relativamente stabile nelle età successive. Il tumore della mammella mostra un trend di incidenza in crescita (in diminuzione nella nostra ASL), mentre la mortalità è in diminuzione. La mortalità ha risentito da un lato dalla diagnosi precoce (screening), dall altro dall applicazione di efficaci protocolli terapeutici. DIAGNOSI PRECOCE SCREENING: Dall inglese to screen: vagliare, setacciare : studio di popolazione asintomatica, per identificare soggetti a rischio per malattia. Gli screening sono interventi sanitari su persone sane o per lo meno che si credono tali. Questa caratteristica è il più grande discrimine tra gli interventi di screening e la consueta attività clinica. OBIETTIVO DELLO SCREENING MAMMOGRAFICO: Ridurre la mortalità per cancro della mammella nella popolazione invitata tramite l anticipazione della diagnosi IL TUMORE DELLA MAMMELLA NELL ASL DI VARESE Dalla rilevazione del Registro di Mortalità dell ASL, nel periodo , risulta un tasso di mortalità di 27,2 morti per tumore della mammella per abitanti (circa 200 decessi all anno) nella Provincia di Varese e un incidenza di 126,9 casi di tumore della mammella per abitanti (800 nuovi casi all anno). LO SCREENING MAMMOGRAFICO DELL ASL DI VARESE PER TE DONNA L ASL della Provincia di Varese ha attivato, a partire da dicembre 2000, un programma di screening mammografico che si rivolge a tutte le donne residenti nei 141 Comuni della Provincia di età compresa tra 50 e 69 anni, circa donne. Da gennaio 2012 è iniziato il sesto round. IL RUOLO DELL ASL: la gestione del sistema informativo (anagrafe popolazione target, inviti, invio dei referti, programmazione dell attività, call-center, raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi allo screening), gli interventi educativi, i contratti per le prestazioni erogate dalle AA.OO; 1.

4 la gestione del NUMERO VERDE , operativo da lunedì a giovedì dalle ore 9.00 alle ore IL RUOLO DELLE AZIENDE OSPEDALIERE: Erogazione di prestazioni di I e II livello, trattamenti chirurgici e oncologici e follow-up. Per l esecuzione delle mammografie l area provinciale è stata divisa in tre Aree (una per ogni Azienda Ospedaliera) così suddivise: Nord : AO Varese (H Varese, H Luino) Centro : AO Gallarate (H Gallarate, H Angera) Sud : AO Busto Arsizio (H Busto Arsizio, H Tradate, H Saronno) PRINCIPALI ASPETTI POSITIVI DEL PROGRAMMA 1. TUMORI MALIGNI DIAGNOSTICATI: dal 2001 al 2011 sono stati diagnosticati 1214 tumori maligni (e di ulteriori 172 siamo in attesa di alcuni dati). 2. ADESIONE IN COSTANTE AUMENTO: sempre superiore ai valori indicati negli obiettivi regionali ( 60%). 3. ESTENSIONE (popolazione target invitata): nel 2012 ha raggiunto il 98%, garantendo quindi l equità all accesso alla mammografia di screening. 4. EFFICACIA: E stata dimostrata nell ASL di Varese l efficacia dello screening nel ridurre la mortalità per tumore della mammella. Nell ASL di Varese si rileva oltre ad una riduzione della mortalità per tumore della mammella (-2,4%) e anche una riduzione dell incidenza (n. di nuovi casi all anno) di questo tumore (-2,7%). 5. GARANZIA DEI REQUISITI DI QUALITA : delle strutture e del processo 6. ATTENZIONE ALLA CENTRALITA DELLA DONNA E ALLE SUE SCELTE CONSAPEVOLI: PROGETTO DI ACCOGLIENZA NELLO SCREENING MAMMOGRAFICO PER TE DONNA (collaborazione tra ASL, Associazioni di Volontariato e AO di Varese). PROSPETTIVE FUTURE Un possibile prossimo sviluppo del programma potrà essere, compatibilmente con le risorse economiche disponibili, l ampliamento della fascia d età coinvolta nel programma: 70-74, sia per l aumento dell aspettativa di vita che per la rilevazione di un numero elevato di tumori della mammella in questa fascia di età, con conseguente elevato tasso di mortalità In conclusione, il programma di screening Per te donna dell ASL della Provincia di Varese è effettivamente in grado di ridurre la mortalità per tumore della mammella. Alla luce di questi risultati incoraggianti, è importante raccomandare alle donne di anni, non aderenti, di partecipare al programma di screening dell ASL, considerato che chi ne resta fuori ha un maggior rischio di mortalità. 2.

5 Aggiornamento sul carcinoma mammario Brebbia (VA), 5 ottobre 2013 Indagini strumentali per la diagnosi precoce del carcinoma mammario Ugo Maspero Responsabile Diagnostica per Immagini, Fondazione Gaetano e Piera Borghi Un problema si pone nella diagnostica senologica, quello della sovradiagnosi. Vengono diagnosticati tumori poco o per nulla progressivi. Il vero problema potrebbe essere il sovratrattamento, rispetto al quale la ricerca medica deve trovare una soluzione. In senologia diagnostica, il dato clinico è scarso o assente. Ma conta solo fare una diagnosi precoce di cancro mammario con lo scopo di ridurne la mortalità. Modalità diagnostica principale è la mammografia. I programmi di screening costituiscono l approccio razionale alla diagnostica senologica. Al di fuori dello screening, è possibile ovviamente un controllo personalizzato, con una mammografia annuale tra i 40 e i 50 anni e a frequenza biennale dopo i 50 anni. L ecografia è un procedura diagnostica di complemento, da non impiegare da sola se non nelle giovani. La densità mammografica influenza la lettura radiologica ed è anche un fattore di rischio. La diagnostica senologica necessita di una verifica bioptica. Una nuova metodologia diagnostica è la tomosintesi. La risonanza magnetica è applicabile in alcuni casi come approfondimento diagnostico oppure come esame di prima istanza in determinate condizioni. Sono possibili altre modalità diagnostiche, come PET-TC, PEM e PET-RM. 3.

6 Aggiornamento sul carcinoma mammario Brebbia (VA), 5 ottobre 2013 Possibilità terapeutiche del carcinoma mammario Francesca Rovera Direttore del Centro di Ricerche in Senologia dell Università dell Insubria, Varese Il carcinoma mammario è il tumore più frequente nel sesso femminile; ogni anno in Italia vengono diagnosticati oltre nuovi casi; una donna su dieci nel corso della propria vita si confronta con questa diagnosi. Un dato importantissimo da sottolineare è quello dell aumento dell incidenza del tumore al seno soprattutto tra le più giovani. Tra i 35 e i 45 anni infatti si registra, negli ultimi anni, un significativo aumento. La prevenzione è fondamentale perché permette di individuare un tumore in fase iniziale, quando cioè non è ancora palpabile ed è rilevabile soltanto agli esami strumentali, aumentando quindi le possibilità di cura radicale che possono arrivare in questi casi ad una percentuale di guarigione che supera il 90%. La chirurgia conservativa seguita da radioterapia è oggi considerata il gold standard terapeutico per il carcinoma della mammella in stadio precoce. I risultati a distanza hanno infatti confermato in modo definitivo la equivalente efficacia terapeutica in termini di sopravvivenza globale e libera da malattia di questa opzione terapeutica a confronto con la mastectomia. Si è assistito quindi, nell ultimo decennio, ad un continuo incremento nell uso delle tecniche di chirurgia conservativa che nei Centri di eccellenza costituiscono oggi il trattamento di scelta nel 75-80% dei casi. Questo approccio terapeutico oggi coinvolge anche il trattamento dei linfonodi ascellari consentendo interventi chirurgici sempre meno mutilanti, grazie alla valutazione del linfonodo sentinella. Un buon trattamento chirurgico conservativo deve garantire il conseguimento di due obiettivi fondamentali: la asportazione completa della neoplasia nel rispetto dei criteri della radicalità oncologica e la ottimizzazione dei risultati estetici. Nel tentativo di acquisire maggiore efficacia nel controllo locale della malattia ed al tempo stesso ottimizzare il risultato estetico, sono state introdotte, negli ultimi anni, nuove procedure chirurgiche definite oncoplastiche che combinano i principi della chirurgia oncologica con accorgimenti propri della chirurgia plastica (accurata pianificazione dell incisione cutanea e dell exeresi parenchimali condotte secondo i criteri delle diverse mastoplastiche riduttive; rimodellamento ghiandolare; 5.

7 riposizionamento del complesso areola capezzolo; correzione della mammella controlaterale etc.). Le tecniche di chirurgia oncoplastica consentono generalmente resezioni ghiandolari considerevolmente più ampie di quelle ottenute con le tecniche della chirurgia conservativa tradizionale. Restano escluse da queste opzioni terapeutiche conservative e quindi sono candidate alla mastectomia le pazienti in cui il rapporto diametro tumorale / volume mammario è tale da non permettere un soddisfacente risultato estetico, le pazienti con lesioni multicentriche o con carcinomi infiammatori e le pazienti con controindicazioni alla radioterapia postoperatoria. Grazie però alla stretta collaborazione tra Chirurgo Senologo e Chirurgo Plastico è oggi possibile offrire alla maggior parte delle pazienti sottoposte a mastectomia un intervento plastico ricostruttivo che consente nel corso dello stesso intervento chirurgico il posizionamento di una protesi sottomuscolare così che l impatto demolitivo dell intervento chirurgico oncologico sia significativamente minore. 6.

8 Aggiornamento sul carcinoma mammario Brebbia (VA), 5 ottobre 2013 Chirurgia Plastica ricostruttiva Mario Cherubino Dirigente Medico SSD Chirurgia Plastica, Università dell Insubria, Varese Sebbene la radicalità oncologica sia il primo obiettivo da raggiungere quando si parla di carcinoma mammario, dopo l asportazione del tumore, compito del chirurgo generale, l intervento del chirurgo plastico è mirato alla ricostruzione di una simmetria mammaria il più vicino possibile a quella originaria. A seconda dell età, della prognosi, delle comorbidità del tipo di mastectomia affrontata dalla paziente e dei trattamenti che la paziente dovrà affrontare prima e/o dopo l intervento demolitivo esistono varie opzioni che il chirurgo plastico può seguire. Nella maggior parte dei casi la ricostruzione avviene in due tempi chirurgici, uno subito in coda all intervento demolitivo tramite l inserimento di un espansore sottomuscolare atto a creare il volume necessario ad accogliere la protesi definitiva inserita in un secondo tempo chirurgico. Negli ultimi anni si sono affermate le cosiddette matrici dermiche che una volta suturate al muscolo grande pettorale permettono la creazione di una tasca di dimensioni appropriate all inserimento della protesi definitiva in un unico tempo chirurgico, permettendo alla paziente di risvegliarsi dopo l intervento con il suo seno ricostruito. Inoltre in casi in cui il trofismo tissutale a livello mammario sia inficiato da precedenti terapie radianti, o nel caso l opzione ricostruttiva con l utilizzo di protesi sia fallita per complicanze (contrattura capsulare, infezioni, ematomi, ecc) la ricostruzione mammaria con tessuto autologo con lembi peduncolati o microchirurgici rappresenta la scelta più razionale. Interventi rifinitivi sulla mammella operata per carcinoma mammario, come l utilizzo del fat grafting, possono migliorare il risultato estetico e funzionale complessivo. Altre procedure di simmetrizzazione, quali mastoplastica riduttiva o mastopessi, permettono di intervenire sulla mammella non operata permettendo il raggiungimento di una simmetria accettata dalla paziente. Piccoli interventi eseguibili in regime ambulatoriale come la ricostruzione del capezzolo mediante lembi locali e il tatuaggio dell areola completano l iter ricostruttivo compito del chirurgo plastico. 7.

9 Aggiornamento sul carcinoma mammario Brebbia (VA), 5 ottobre 2013 Il ruolo del Medico di Medicina Generale Aurelio Sessa Medico di Medicina Generale, Presidente SIMG Lombardia Il percorso di cura di ogni malattia prevede un momento preventivo, un momento di cura e un followup. In particolare per il carcinoma della mammella il MMG può intervenire più o meno fortemente in ciascuno di questi momenti ma in particolare in quello preventivo laddove lo screening mammografico è tuttora ritenuto un caposaldo di sanità pubblica per intercettare la malattia nella fasi iniziali del suo decorso e garantirne in questo modo la guarigione. Il ruolo e l impegno del MMG è quello di incidere fortemente sull applicazione delle campagne di sensibilizzazione formulate dalle istituzioni affinché ci sia la massima aderenza ed in particolare da parte delle cosiddette not-responders. Il momento di cura è caratterizzato solitamente da una presa in carico da parte delle equipe specialistiche anche se in questi momenti il sostegno e l assistenza da parte del Medico di Famiglia continua comunque in un momento caratterizzato da una fragilità psicologica che ha un importante impatto sulle dinamiche familiari della donna. Altrettanto importante è il periodo di follow up in cui inizia in qualche modo l allontanamento dai centri specialistici di riferimento e ritorna la normale assistenza del proprio medico di famiglia: in questa fase diventa strategica la calendarizzazione dei controlli clinico-strumentali. Il rispetto del follow-up assume un connotato di forte e stretta alleanza con il proprio medico al fine di prevenire le eventuali recidive. 9.

10 Aggiornamento sul carcinoma mammario Brebbia (VA), 5 ottobre 2013 Il ruolo delle Associazioni di Volontariato Adele Patrini Presidente Associazione CAOS Centro di Ascolto Operate al Seno Onlus, Varese AFFETTI COLLATERALI PREMESSA Ogni opera trae origine da un incontro di idee, frutto a loro volta di una spinta creativa del pensare, inteso come capacità di percepire, osservare e riconoscere bisogni e processi nuovi e complessi. Pensare la qualità in ambito sanitario vuol dire immaginare uno scenario dove, curare e prendersi cura, finalmente, si incontrano per creare nuovi ambiti dove, intorno ad un tavolo di discussione di esigenze profonde tra chi domanda e chi offre salute, si disegnano i luoghi dei desideri, le cui possibili risposte devono incontrare i bisogni più veri e reali di chi soffre. Questo progetto nasce da un pensare insieme di chi vuol comprendere l importanza di realizzare quel salutare prendersi cura dell insieme che abita l esperienza articolata e dolorosa del paziente e della sua famiglia. Il progetto vuol rappresentare una scienza che sia espressione di libertà, relazione ed individuazione e vuol essere un modello integrato di cura che contenga: ricerca, scambio di saperi, considerazione della persona, formazione e solidarietà. DESTINATARI DEL PROGETTO DONNE afferenti alla Breast Unit degli Ospedali di Varese, Gallarate, MultiMedica Castellanza e loro FAMIGLIARI OBIETTIVI DEL PROGETTO: Sviluppare la consapevolezza individuale accompagnando e stimolando l esperienza del momento presente (informazione e comunicazione). Rimotivare e sollecitare la scoperta di nuove risorse e potenzialità della persona. Stimolare la creatività e l energia. Trasmettere l importanza del contatto attivo attraverso la relazione/condivisione, perché ogni tema individuale è anche tema socio-interattivo (sentirsi parte di alleanza identificazione) Creare opportunità di nuovi contatti relazionali e creativi. 11.

11 Permettere alle pazienti ed alle loro famiglie di trascorrere momenti ludici e sereni (gestione degli spazi bianchi). Promuovere percorsi capaci di innescare nelle donne che si ammalano momenti di trasformazione e di autonomia decisionale. Ottimizzare la risposta terapeutica. Fare rete tra le intelligenze esistenti. CONVOLGIMENTO IL PROGETTO rappresenta un MODELLO scientifico e culturale, portato all attenzione della Cittadinanza, degli Organi di Informazione, delle Istituzioni, delle Realtà Scientifiche e del Terzo Settore ( tavole rotonde, seminari, workshop, conferenze stampa, etc ) perché ogni singolo cittadino è: 1) soggetto sociale che partecipa alla rimozione di ostacoli che generano svantaggio, degrado, perdita della coesione sociale; 1. individuo che favorisce la crescita del sistema democratico proponendo e sostenendo idee e progetti; 2. persona che concorre a programmare e valutare le politiche sociali in pari dignità con le Istituzioni e le Realtà Scientifiche (welfare-community). 12.

12 Segreteria Organizzativa: LIBERA IMPRESA IN MEDICINA EDUCAZIONE E SVILUPPO Limes Srl Fiorella Terrizzi Via Melchiorre Gioia Milano segreteria@limesmed.com - Segreteria Scientifica: Roberto Giani, Antonios Maras Fondazione Gaetano e Piera Borghi Via Petrarca Brebbia (VA)

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