CENSIMENTO E VIGILANZA DEGLI IMPIANTI NATATORI

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CENSIMENTO E VIGILANZA DEGLI IMPIANTI NATATORI"

Transcript

1 S.O.C. Igiene e Sanità Pubblica Relazione conclusiva del progetto CENSIMENTO E VIGILANZA DEGLI IMPIANTI NATATORI Anno 2018

2 PREMESSA La tutela della salute e della sicurezza nell uso delle piscine pubbliche o di uso pubblico rappresenta uno dei programmi atti a garantire i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) previsti dal Ministero della Salute nel Nelle attività di vigilanza, controllo e analisi che coinvolgono il personale del Dipartimento di Prevenzione, la conoscenza della complessità tecnica e impiantistica, nonché delle caratteristiche funzionali e dimensionali degli impianti esistenti, è un prerequisito fondamentale per la programmazione mirata dei controlli, per la corretta e tempestiva individuazione delle difformità, per la gestione delle eventuali situazioni emergenziali e per la diffusione delle buone pratiche di gestione. Nel corso dell anno 2018, personale del ha operato un attività di censimento, monitoraggio e vigilanza sugli impianti presenti nel territorio di competenza limitatamente agli aspetti relativi alla tutela della collettività, con lo scopo di arricchire il bagaglio di conoscenze tecniche sugli impianti e verificare il rispetto dei requisiti generali di igiene dei luoghi ed i requisiti organizzativi e gestionali specifici indicati dalla recente Legge Regionale 01/2018. I risultati dell attività svolta sono riportati nella presente relazione conclusiva. Allo svolgimento dell attività e alla stesura della presente relazione hanno collaborato: il dott. Andrea Iob, responsabile della S.O.C. Igiene e Sanità Pubblica; i tecnici della Prevenzione Cristina Cussigh (coordinatrice d Area), Lucia Capriz, Domenico di Gennaro, Rocco Lovino, Davide Qualizza, e i collaboratori tecnici Laura Comoretto e Luca Della Vedova, l assistente tecnico Stefano Tolazzi in servizio presso l Area Ambienti di Vita e di Lavoro del Dipartimento di Prevenzione. Gemona del Friuli, dicembre 2018 pag 2/14

3 INDICE 1. INTRODUZIONE QUADRO NORMATIVO LA PISCINA: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE REQUISITI DI QUALITA DELL ACQUA CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI Strumenti e metodi Risultati del censimento VIGILANZA Esiti della vigilanza Azioni intraprese CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI RIFERIMENTI TECNICI E NORMATIVI Indice delle tabelle Tabella 1: caratteristiche principali degli impianti natatori coinvolti nel censimento Tabella 2: schema delle principali non conformità riscontrate nell attività di vigilanza per tipologia di impianto Tabella 3: prospetto riassuntivo dell attività di vigilanza Indice delle figure Figura 1: distribuzione geografica degli impianti natatori censiti Figura 2: superficie e profondità massima delle vasche censite Figura 3: utilizzo dei vari prodotti disinfettanti e correttori di ph negli impianti censiti pag 3/14

4 1. INTRODUZIONE Gli impianti natatori rappresentano un tema importante in materia di sanità pubblica in ragione dei diversi rischi per la salute e sicurezza che essi comportano sia per gli utenti, bagnanti o frequentatori, che per gli operatori; tali rischi sono legati, principalmente, all esposizione a sostanze chimiche pericolose, alla contaminazione microbica ed all annegamento. La rilevanza di tale problema è confermata dalla presenza del programma tutela della salute nell uso delle piscine pubbliche o di uso pubblico tra le prestazioni che devono essere garantite nell ambito della Prevenzione Collettiva e della Sanità Pubblica secondo i recenti Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) adottati con D.P.C.M. 19 gennaio Gli stessi LEA individuano la gestione degli archivi degli impianti esistenti, la vigilanza sugli impianti e il campionamento e analisi delle acque come strumenti necessari alla piena attuazione di tale programma di tutela. Nel corso degli anni, personale del ha effettuato campagne di campionamento e controllo delle acque di vasca di piscina per la verifica del rispetto dei requisiti di qualità previsti. Considerato il numero significativo di valori non conformi riscontrati, è emersa la necessità di approfondire gli aspetti tecnici, tecnologici e gestionali che concorrono al mantenimento dei valori ottimali di qualità dell acqua nei diversi impianti. Con la Legge Regionale n. 1 del 9 gennaio 2018 la Regione Friuli Venezia Giulia ha dato attuazione all Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003, fornendo ai gestori degli impianti e agli operatori della sanità un indispensabile strumento per la valutazione, la gestione e la vigilanza al fine di garantire la salute e la sicurezza degli utenti e dei lavoratori. Tra i principali aspetti introdotti dalla norma si rileva il recepimento dei valori di qualità dell acqua e l obbligo del sistema di autocontrollo a carico del gestore con l adozione del documento di valutazione dei rischi. L attività in oggetto si è proposta pertanto i seguenti obiettivi: Creare una banca dati degli impianti natatori, prevista anche dai LEA, necessaria ai fini della programmazione dei controlli e che tenga conto delle caratteristiche delle vasche, della loro destinazione d uso e della stagionalità dell apertura; Accrescere il know-how degli operatori sugli impianti tecnologici e sui reagenti impiegati, al fine di rendere più efficace ed efficiente l attività di vigilanza, sviluppando gli strumenti utili ad individuare le possibili criticità degli impianti, ad interpretare i risultati dei controlli analitici e a far fronte ad eventuali eventi incidentali; Verificare l applicazione degli obblighi della L.R. 01/2018, limitatamente ai requisiti organizzativi, tecnici e gestionali in vigore, a tutela dei bagnanti e dei frequentatori degli impianti. 2. QUADRO NORMATIVO In materia di tutela della salute e sicurezza nell utilizzo delle piscine, in Regione Friuli Venezia Giulia è attualmente in vigore la Legge Regionale n. 1 del 9 gennaio 2018 Disposizioni in materia di requisiti igienico-sanitari e di sicurezza delle piscine a uso natatorio, che dà attuazione all Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003 (da qui in avanti Accordo Stato-Regioni). pag 4/14

5 Tale norma fissa, a seconda della tipologia di piscina, gli obblighi dei gestori in relazione alla dotazione del personale, alla documentazione da predisporre e tenere agli atti, ai controlli ed alla qualità delle acque, alle informazioni da fornire agli utenti per l utilizzo in sicurezza delle vasche e degli impianti. Requisiti più specifici in relazione agli aspetti strutturali, gestionali, tecnici ed ambientali vengono invece rimandati ad un Regolamento Regionale, da adottarsi entro 180 giorni dall entrata in vigore della Legge Regionale, ovvero entro luglio Ad oggi (dicembre 2018), tale regolamento non è ancora stato emanato. La Legge Regionale individua le Aziende Sanitarie come l ente deputato ai controlli esterni, da attuarsi anche mediante gli strumenti della prescrizione e della sospensione dell attività; non è invece previsto un quadro sanzionatorio. Si segnala che il tema della sicurezza delle piscine in Friuli Venezia Giulia è contemplato anche nella disciplina dell agriturismo: in particolare all art. 11 comma 2 della D.P.Reg. 11 ottobre 2011, n. 0234/Pres., si precisa che le piscine annesse alle strutture agrituristiche vanno considerate ad uso privato se presentano superficie fino a 120 m 2 e profondità media non superiore a 1,40 m, rimanendo comunque, a carico del gestore, la verifica del rispetto dei parametri di qualità per le acque. 3. LA PISCINA: DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE La Legge Regionale 01/2018, riprendendo quanto espresso dall Accordo Stato-Regioni, definisce la piscina come complesso attrezzato per la balneazione che comporti la presenza di uno o più bacini artificiali, interrati o fuori terra, utilizzati per attività ricreative, formative, sportive e terapeutiche esercitate nell acque dei bacini stessi, dotati di impianti tecnologici per il trattamento dell acqua, nonché dei servizi tecnici, sanitari e accessori eventualmente necessari. Tale definizione normativa pone l accento sul concetto di piscina intesa come un sistema integrato nel quale ogni componente, sia esso tecnologico, impiantistico, strutturale, ma anche gestionale ed organizzativo, contribuisce alla garanzia della tutela della salute e sicurezza di utenti e operatori degli impianti. Le piscine possono essere classificate in base alle caratteristiche costruttive, alla tipologia di utenza ed alla destinazione d uso come di seguito riportato: Destinazione d uso: piscine pubbliche o private aperte al pubblico, ad uso collettivo o impianti finalizzati al gioco acquatico, piscine collocate in edifici condominiali, piscine per usi riabilitativi, curativi o termali; Caratteristiche strutturali ed ambientali: piscine coperte, scoperte, miste o convertibili; Utilizzazione: per addestramento nuoto, ricreative, ricreative attrezzate, riabilitative, per bambini, per tuffi e attività subacquee, per usi curativi Dal punto di vista tecnologico, relativamente all impianto di ricircolo e trattamento dell acqua di vasca, è inoltre importante distinguere tra impianti a skimmer e impianti dotati di bordo sfioratore, in base alle modalità di tracimazione. pag 5/14

6 4. REQUISITI DI QUALITA DELL ACQUA La normativa regionale indica i requisiti chimici, fisici e microbiologici dell acqua a tutela della salute degli utenti dell impianto natatorio richiamando quanto previsto dall Accordo Stato-Regioni. Il mantenimento di tali requisiti è garantito attraverso il corretto funzionamento gestionale, organizzativo e tecnologico degli impianti. Limitatamente all acqua di approvvigionamento idrico, la norma prevede che essa risponda ai requisiti di potabilità di cui al D.Lgs. 31/2001; nel caso di utilizzo di pozzi o sorgenti private, è responsabilità del gestore effettuare il dovuto controllo di potabilità. La qualità dell acqua di vasca e dell acqua di immissione viene garantita attraverso un impianto di trattamento e ricircolo, dimensionato per garantire un adeguato ricambio dell acqua e una corretta distribuzione dei flussi all interno dei bacini. L impianto di trattamento è costituito essenzialmente dalle pompe di ricircolo, da un sistema di filtrazione (filtri e prefiltri), dall eventuale scambiatore termico per il controllo della temperatura e dal sistema di dosaggio, manuale o automatico, delle sostanze chimiche necessarie a garantire il rispetto dei parametri chimici, fisici e microbiologici. Le sostanze impiegate per il trattamento dell acqua sono esclusivamente quelle riportate nell Accordo Stato-Regioni, con funzioni disinfettanti, di regolazione del ph, antialghe e flocculanti. 5. CENSIMENTO DEGLI IMPIANTI 5.1. Strumenti e metodi La vigente normativa regionale non prevede l obbligo a carico del gestore di notifica di avvio dell attività di balneazione, né al Comune (tramite SUAP), né all Azienda Sanitaria competente per territorio; non risulta pertanto disponibile alcun archivio ufficiale ed aggiornato degli impianti natatori esistenti e attivi né delle loro caratteristiche dimensionali e funzionali. Gli impianti oggetto del censimento sono esclusivamente quelli destinati ad un utenza pubblica, ovvero, secondo la Legge Regionale 01/2018, le seguenti tipologie di piscina: A1 - Piscine pubbliche o private aperte al pubblico; A2 - Piscine pubbliche o private a uso collettivo, cioè quelle inserite in strutture già adibite, in via principale, ad altre attività, accessibili ai soli ospiti, clienti, soci della struttura stessa, nonché le piscine al servizio di collettività, inserite quale elemento non prevalente in istituti scolastici, palestre, centri benessere, case di riposo, circoli e simili accessibili ai soli studenti, ospiti, soci, utenti della struttura stessa; A3 - Impianti finalizzati al gioco acquatico. Sono stati pertanto esclusi dal censimento le piscine collocate in edifici o complessi condominiali e le piscine impiegate esclusivamente per usi riabilitativi, curativi e termali alimentate con acqua marina o termale. Una prima individuazione degli impianti oggetto di indagine è stata effettuata attingendo dagli archivi dei controlli effettuati dal e dalle informazioni disponibili attraverso motori di ricerca, siti internet aggregatori o portali web dedicati. All avvio del progetto, nel mese di maggio 2018, sono stati individuati 26 impianti natatori, di cui 12 impianti aperti al pubblico (tipo A1 secondo L.R. 01/2018) e i restanti ad uso collettivo pag 6/14

7 (tipo A2); nel corso dell attività sono stati individuati 3 ulteriori impianti classificabili come a uso collettivo. Non si sono riscontrate sul territorio piscine di tipo A3 destinate al gioco acquatico. La fase di censimento è stata condotta mediante sopralluogo presso gli impianti per l acquisizione, attraverso apposita modulistica, di alcune informazioni sull impianto suddivise per macro-argomenti: Anagrafica del gestore: ragione sociale, indirizzo, riferimenti, legale rappresentante; Anagrafica dell impianto: indirizzo, riferimenti, responsabile di piscina, approvvigionamento idrico e tipologia di scarico, proprietà dell impianto, anno di realizzazione; Caratteristiche delle vasche: numero, dimensioni, tipo di utilizzazione, modalità di tracimazione, caratteristiche strutturali e ambientali; Caratteristiche degli impianti di trattamento: filtri, prefiltri, pompe, sostanze chimiche impiegate e modalità di dosaggio; Requisiti gestionali, organizzativi e documentali: documento valutazione dei rischi, regolamento interno di piscina, locale primo soccorso, registri di autocontrollo, registri di manutenzione, brevetti assistenti bagnanti; I risultati del censimento sono limitati esclusivamente agli impianti natatori individuati entro dicembre 2018; l elenco potrebbe pertanto non essere esaustivo e andrà aggiornato a seguito della realizzazione di nuovi impianti Risultati del censimento Distribuzione geografica degli impianti In Figura 1 si riporta la mappa del territorio di competenza dell Azienda per l Assistenza Sanitaria n. 3, con gli impianti censiti, per tipologia di impianto (A1 o A2) e quelli che attualmente risultano fuori servizio o non accessibili all utenza pubblica. Dati relativi al gestore Gli impianti natatori censiti sono gestiti principalmente da società locali, che gestiscono un numero limitato di impianti e quasi sempre localizzati in territorio regionale; non sono presenti, nel territorio di competenza dell AAS n.3, impianti diversi gestiti dalla medesima società. Solamente due società individuate hanno in gestione impianti natatori al di fuori del Friuli Venezia Giulia. Dati principali degli impianti e delle vasche In Tabella 1 si riportano le informazioni principali per comporre il quadro generale degli impianti presenti sul territorio, con riferimento alla loro tipologia, al numero di bacini, all approvvigionamento idrico ed all utilizzazione dell impianto. Caratteristiche dimensionali In Figura 2: superficie e profondità massima delle vasche censite. si riporta un quadro riassuntivo delle principali caratteristiche dimensionali delle vasche in termini di superficie e profondità massima del bacino, suddivise per tipologia di impianto (A1 o A2, pag 7/14

8 Profondità massima [m] coperte o scoperte). Si evidenzia come non siano presenti nel territorio di competenza dell Azienda Sanitaria piscine di lunghezza superiore o uguale a 50,00 metri. Figura 1: distribuzione geografica degli impianti natatori censiti. In rosso gli impianti natatori di tipo A1; in blu gli impianti di tipo A2; in verde gli impianti che risultano chiusi o non aperti al pubblico. Caratteristiche dimensionali dei bacini 2,8 Piscine tipo A2 coperte Piscine tipo A2 scoperte Piscine tipo A1 coperte Piscine tipo A1 scoperte 2,4 2,0 1,6 1,2 0,8 0,4 0, Superficie [m 2 ] Figura 2: superficie e profondità massima delle vasche censite. pag 8/14

9 Tabella 1: caratteristiche principali degli impianti natatori coinvolti nel censimento. Numero impianti natatori censiti 29 di cui: A1 pubblici o privati aperti al pubblico 12 46,2 % A2 ad uso collettivo 14 53,8% A3 impianti gioco acquatico 0 0,0 % in esercizio 26 - fuori servizio o non aperti al pubblico 3 - per tipo totale A1 A2 (nr) (%) Proprietà Comune ,6 % Gestore ,9 % Altro ,4% Numero di vasche totale coperte ,3 % scoperte ,7 % convertibili ,0% Utilizzazione vasche nuoto/addestramento nuoto ,4% tuffi e attività subacquee ,0% ricreative ,6 % per bambini ,6% polifunzionali ,0% ricreative attrezzate ,3% usi curativi termali/riabilitativi ,1% Approvvigionamento acquedotto ,6% idrico pozzo/sorgente privato ,5% misto ,8% Tracimazione vasche a sfioro / canaline incassate ,5% skimmer ,5% Apertura impianti annuale ,6% stagionale (invernale ed estiva) ,1% stagionale (solo estiva) ,3% Reagenti impiegati e sistemi di controllo e regolazione Presso gli impianti investigati, vengono utilizzati, come agenti disinfettanti, principalmente ipoclorito di sodio e ipoclorito di calcio in soluzione e soluzioni di cloro combinato (quasi esclusivamente simclosene CAS: ). Due impianti utilizzano l azione combinata di ozono con ipoclorito di sodio e presso solo un impianto è previsto il trattamento con raggi UV. Due impianti di tipo A2 producono invece ipoclorito di sodio in situ attraverso elettrolisi della salamoia. Per il controllo del ph, in gran parte degli impianti censiti, viene utilizzato acido solforico; cinque impianti utilizzano sodio bisolfato, mentre in un solo impianto viene impiegato acido cloridrico. Un numero significativo di impianti non fa uso, o fa solo un uso limitato, di prodotti acidificanti. pag 9/14

10 Limitatamente ai prodotti flocculanti e antialghe, si evidenzia come il loro utilizzo sia invece poco diffuso, anche in piscine di tipo A1; il reagente flocculante più utilizzato è risultato l alluminio polidrossicloruro. Il controllo di cloro e ph avviene in maniera automatica nella maggioranza degli impianti censiti; solo in cinque impianti (uno di tipo A1 e quattro di tipo A2) è previsto il dosaggio manuale dei reagenti. Le centraline di dosaggio automatico dei reagenti sono risultate, per quasi tutti gli impianti censiti, collegate funzionalmente alle pompe di ricircolo, attraverso un dispositivo a galleggiante, che impedisce l introduzione in vasca di sostanze pericolose in caso di guasto alla linea di ricircolo dell acqua. I prodotti flocculanti e antialghe, qualora impiegati, vengono dosati quasi esclusivamente in modo manuale. Il controllo della temperatura dell acqua è sempre presente nelle vasche coperte e, in solo due casi, nelle vasche scoperte. Si segnala come si sia talvolta riscontrato l utilizzo di prodotti diversi per il trattamento delle varie vasche che costituiscono l impianto natatorio; tale evidenza si è rilevata, ad esempio, in caso di concomitante presenza di vasche coperte e di vasche scoperte, in quanto determinati prodotti disinfettanti risultano preferibili per le vasche scoperte data la stabilità del loro potere disinfettante rispetto all esposizione ai raggi solari. Percentuale di utilizzo dei diversi disinfettanti Percentuale di utilizzo dei diversi correttori di ph Simclosene 27,59% Salamoia 6,90% UV 3,45% Ozono 6,90% Ipoclorito di sodio 37,93% Scarsamen te o non utilizzato 16,67% Acido cloridrico 4,17% Sodio Bisolfato 20,83% Troclosene biidrato 3,45% Ipoclorito di calcio 13,79% Acido solforico 58,33% Figura 3: utilizzo dei vari prodotti disinfettanti e correttori di ph negli impianti censiti. pag 10/14

11 6. VIGILANZA Sono stati sottoposti a vigilanza tutti gli impianti oggetto di censimento e che risultavano in esercizio all atto del sopralluogo. La vigilanza è stata condotta valutando i seguenti aspetti: Caratteristiche igieniche e strutturali dei locali - sono stati esaminati i locali vasche o i piani vasche e tutti i locali di pertinenza dell impianto accessibili all utenza (spogliatoi, servizi igienici, locali di primo soccorso) e agli operatori (locali tecnici). In attesa dell adozione del regolamento regionale previsto dalla L.R. 01/2018, che individuerà i principali requisiti tecnici e strutturali degli impianti, si è provveduto a verificare solo visivamente lo stato di conservazione e il mantenimento di idonee condizioni di igiene e salubrità dei locali, degli impianti e degli arredi. Dotazione del personale - è stato verificato che in ogni impianto fosse individuata la figura del responsabile della piscina e dell addetto agli impianti tecnologici e che fossero presenti, qualora previsti, gli assistenti ai bagnanti. Documentazione - è stata verificata la presenza, presso gli impianti, della documentazione prevista dalla L.R. 01/2018 ed in particolare: il documento di valutazione dei rischi, il registro dei controlli delle acque, il registro degli interventi manutentivi con la data di svuotamento delle vasche, la copia dei brevetti degli assistenti ai bagnanti. Informazione all utenza - è stata verificata la presenza del regolamento interno della piscina, previsto sia per impianti di tipo A1 che di tipo A2, con le indicazioni sulle modalità di accesso alle vasche e agli impianti da parte di bagnanti e frequentatori. In relazione all attività di vigilanza svolta, si ritiene opportuno precisare che numerosi aspetti tecnici e di dotazione del personale, nonché i contenuti dell informazione da fornire all utenza, sono demandati all approvazione del regolamento regionale di cui all art. 6 della L.R. 01/ Esiti della vigilanza Di seguito si riportano, in forma sintetica e raggruppata, i principali rilevi condotti presso gli impianti natatori vigilati. Tali esiti sono suddivisi tra impianti di tipo A1 e di tipo A2, essendo fondamentalmente diversi gli obblighi a carico dei gestori per le diverse tipologie di impianti. Impianti aperti al pubblico (tipo A1) Gli impianti vigilati si presentano generalmente in buono stato di manutenzione ed in idonee condizioni di pulizia e igiene. Dal punto di vista della dotazione strutturale, si è rilevato, in qualche impianto, la mancata individuazione del locale di primo soccorso. A tal proposito si ritiene doveroso sottolineare che i requisiti per tali locali sono rimandati all approvazione del regolamento regionale di cui all art. 6 della L.R. 01/2018. Nelle more dell approvazione del regolamento, è stato data indicazione dell individuazione, seppur in via temporanea, di un locale adibito a tale scopo. In qualche caso il locale di primo soccorso non risulta ad uso esclusivo dei frequentatori degli impianti natatori, ma condiviso con altre attività facenti parte della stessa struttura (palestra, struttura ricettiva, ecc.). Dal punto di vista della documentazione agli atti, la quasi totalità degli impianti di tipo A1 è risultata sprovvista del documento di valutazione dei rischi previsto dall art. 15 della pag 11/14

12 L.R. 01/2018. In qualche impianto non sono stati forniti in sede di sopralluogo, in quanto non presenti presso la struttura, le copie dei brevetti degli assistenti bagnanti. In tutti gli impianti vigilati si è riscontrata la presenza del di registro di autocontrollo delle acque; non è invece diffusa l adozione del registro dei controlli tecnico funzionali dell impianto di trattamento né della documentazione in cui annotare le date di avvenuto svuotamento e riempimento dei bacini di balneazione e delle vasche di compenso. Nei pochi impianti che utilizzano acqua proveniente da pozzo o che utilizzano un approvvigionamento misto pozzo/acquedotto, non era presente alcun certificato analitico che attestasse il rispetto dei requisiti di potabilità previsti dalla normativa. Quattro impianti vigilati non presentavano, in prossimità delle vasche, il regolamento interno della piscina che fosse ben visibile all utenza; in qualche caso non si è rilevata congruenza tra le informazioni riportate nel regolamento ed altra cartellonistica presente in prossimità delle vasche. Impianti ad uso collettivo (tipo A2) Gli impianti si presentano generalmente in buone condizioni di pulizia ed igiene. In diversi casi non sono previsti locali spogliatoio in prossimità delle vasche, potendo l utenza utilizzare le camere delle strutture recettive connesse all impianto natatorio. In alcuni impianti l attività di controllo e analisi delle acque non viene documentato attraverso la compilazione dell apposito registro. Gli impianti che utilizzano acqua da pozzo o sorgente privata non disponevano di analisi di potabilità delle acque di approvvigionamento. In quattro casi non era presente il regolamento interno di piscina. Talvolta tale regolamento è disponibile all interno delle camere, ma non risulta esposto nel locale/area vasche. Tabella 2: schema delle principali non conformità riscontrate nell attività di vigilanza per tipologia di impianto. Non conformità riscontrate nr ref. (L.R. 01/2018) Piscine tipo A1 Piscine tipo A2 Requisiti di igiene dei locali e di integrità delle superfici e degli arredi 6 - Presenza/adeguatezza del locale di primo soccorso 6 [DM 18/03/96] Presenza del Documento di valutazione del rischio 10 art. 15 c.1 lett. a) Presenza in impianto della copia del brevetti degli assistenti bagnanti Presenza dei registri di controllo tecnico funzionali e date di svuotamento vasche 2 art. 15 c.1 lett. f) 9 art. 15 c.1 lett. b) e lett. c) Presenza registro di autocontrollo delle acque 0 art. 15 c.1 lett. c) Regolamento interno della piscina 4 art. 9 Requisiti dell acqua di approvvigionamento 2 art. 8 Requisiti di igiene dei locali e di integrità delle superfici e degli arredi 1 - Presenza registro di autocontrollo delle acque 7 art. 19 c.d. art. 10 Regolamento interno della piscina 4 art. 21 Requisiti dell acqua di approvvigionamento 2 art. 18 pag 12/14

13 6.2. Azioni intraprese Non essendo previsto da norma regionale un quadro sanzionatorio, in caso di non conformità ai requisiti previsti dalla L.R. 01/2018 è stato utilizzato il solo strumento della prescrizione, attraverso un verbale di prescrizione, individuando un termine congruo per la regolarizzazione delle inosservanze. Le prescrizioni impartite hanno riguardato principalmente la predisposizione del documento di valutazione del rischio di cui all art. 15 della L.R. 01/2018; in caso di fornitura idrica diversa dall acquedotto, è stata prescritta la verifica della potabilità dell acqua di approvvigionamento. La sospensione dell attività, con chiusura dell impianto, è stata richiesta esclusivamente nel caso in cui non fosse stata trasmessa, nei termini fissati dalla prescrizione, l attestazione della potabilità dell acqua di approvvigionamento. Tabella 3: prospetto riassuntivo dell attività di vigilanza condotta sugli impianti.[a] Lo strumento della prescrizione è applicabile solo per le piscine di tipo A1. Impianti vigilati 26 Società vigilate 26 Sopralluoghi effettuati 28 Prescrizioni impartite [a] 11 Sospensione attività 2 Richiesta integrazioni 8 Indicazioni azioni di miglioramento 27 Richiesta ordinanza sindacale di sospensione 0 Si evidenzia come gli impianti natatori di tipo A1 siano stati soggetti, nel corso dell anno, a campionamenti da parte del personale del Dipartimento volti a verificare il rispetto dei parametri di qualità dell acqua previsti dalla normativa; gli esiti di tale attività di campionamento e le azioni intraprese a seguito dei risultati ottenuti non sono riportati nel presente documento. 7. CONCLUSIONI E SVILUPPI FUTURI L attività ha permesso al personale del Servizio di definire il quadro complessivo degli impianti natatori esistenti sul territorio e di approfondire le conoscenze tecniche sulle caratteristiche delle vasche e degli impianti di trattamento. La conoscenza della tipologia di impianto, della stagionalità dell apertura e dei reagenti utilizzati è infatti indispensabile per la programmazione dell attività di vigilanza e per la scelta dei parametri di investigare in sede di campionamento. Generalmente si è rilevata una non adeguata conoscenza, non solo dei contenuti della norma regionale di recente approvazione, ma anche della sua stessa esistenza. Questa evidenza si è riscontrata non solo negli impianti ad uso collettivo, ma anche in qualche impianto aperto al pubblico, nonostante la loro attività prevalente sia spesso rappresentata dalla balneazione. Complessivamente è opportuno evidenziare come si sia riscontrata una scarsa percezione da parte dei gestori dell importanza della valutazione dei rischi igienico-sanitari come prerequisito per la definizione di un piano di autocontrollo, che possa essere strumento di pag 13/14

14 gestione efficace ed adatto alla specifica tipologia di impianto natatorio ed alla sua utilizzazione. In relazione alla valutazione dei rischi igienico-ambientali, si segnala come l utilizzo del termine documento di valutazione del rischio abbia spesso dato seguito a diversi fraintendimenti, essendo lo stesso termine utilizzato sia in ambito di impianti natatori (art. 15 L.R. 01/2018) sia, con più ampia diffusione, nell ambito della salute e sicurezza dei lavoratori (art. 28 D.Lgs. 81/2008). Limitatamente agli aspetti inerenti la sicurezza degli operatori, pur non oggetto diretto dell attività, si è rilevata, per tutte le tipologie di piscine, una generale sottostima dei rischi correlati alle modalità di stoccaggio e gestione dei reagenti chimici impiegati per il trattamento dell acqua, nonché ai rischi inerenti le operazioni all interno delle vasche di compenso. Si ritiene opportuno valutare la possibilità di realizzare un progetto obiettivo sugli impianti natatori che possa contemplare anche gli aspetti a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. 8. RIFERIMENTI TECNICI E NORMATIVI Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003 Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano relativo agli aspetti igienicosanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine ad uso natatorio Accordo Disciplina interregionale delle Piscine del 16 dicembre 2004 Accordo tra le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano in attuazione dell Accordo del 16 gennaio 2003 L.R. 9 gennaio 2018, n. 1 - Disposizioni in materia di requisiti igienico-sanitari e di sicurezza delle piscine a uso natatorio D.P.Reg. 11 ottobre 2011, n. 0234/Pres. art. 11 c.2 - Regolamento, recante i criteri e le modalità per l esercizio dell attività di agriturismo, in esecuzione dell articolo 5 della legge regionale 22 luglio 1996, n. 25 (Disciplina dell agriturismo) D.M. 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi Rapporto ISTISAN 07/11 - Piscine ad uso natatorio: aspetti igienico-sanitari e gestionali per l applicazione della nuova normativa (2007) INAIL Le piscine (Edizione 2016) WHO Guidelines for safe recreational water environments Volume 2, Swimming pools and similar environments (2006) UNI 10637:2016 Piscine: Requisiti degli impianti di circolazione, filtrazione, disinfezione e trattamento chimico dell acqua di piscina UNI EN :2010 Piscine: Parte 1 Requisiti di sicurezza per progettazione UNI EN :2009 Piscine: Parte 2 Requisiti di sicurezza per la gestione pag 14/14

Piscina comunale-impianto di filtrazione e disinfezione HYDROFLOW I 100

Piscina comunale-impianto di filtrazione e disinfezione HYDROFLOW I 100 Piscina comunale-impianto di filtrazione e disinfezione HYDROFLOW I 100 DATA: 11 2013 LUOGO:TOSCANA (PO) CLIENTE: PISCINA COMUNALE APPLICAZIONE: IMPIANTO FILTRAZIONE E DISINFEZIONE ELIMINAZIONE DI PRODOTTI

Dettagli

Aspetti sanitari. Chioschi dell acqua: tecnologie e regole 8 ottobre 2013. Enrico Veschetti

Aspetti sanitari. Chioschi dell acqua: tecnologie e regole 8 ottobre 2013. Enrico Veschetti Chioschi dell acqua: tecnologie e regole 8 ottobre 2013 Aspetti sanitari Enrico Veschetti Istituto Superiore di Sanità Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria Caratteristiche di qualità essenziali

Dettagli

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

A7.1a. Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Dalla valutazione dei rischi alla gestione della sicurezza MODULO A Unità didattica A7.1a CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs.

Dettagli

Paola Zoppi Medico del lavoro

Paola Zoppi Medico del lavoro Paola Zoppi Medico del lavoro L entrata in vigore del DPGR 61/R del 24 dicembre 2010 ha segnato l avvio della nuova normativa regionale in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie. A partire

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE DELLE STRADE COMUNALI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE DELLE STRADE COMUNALI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA MANUTENZIONE DELLE STRADE COMUNALI (aggiornamento Maggio 2012) 1 1. Finalità. Il presente Regolamento disciplina modalità e procedure per la manutenzione delle strade

Dettagli

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE

DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Servizio Sanitario Regionale Basilicata Azienda Sanitaria Locale di Potenza NUMERO 2013/00560 DEL 13/09/2013 Collegio Sindacale il 14/09/2013 Controllo preventivo regionale

Dettagli

la vigilanza e l autocontrollo negli impianti natatori

la vigilanza e l autocontrollo negli impianti natatori la vigilanza e l autocontrollo negli impianti natatori Dott.ssa Agnese Dalla Riva Dipartimento di Prevenzione Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Componente Comitato Tecnico Piscine Regione Veneto Istituto Superiore

Dettagli

CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 26 NOVEMBRE 2003

CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 26 NOVEMBRE 2003 CONFERENZA STATO REGIONI SEDUTA DEL 26 NOVEMBRE 2003 Repertorio Atti n. 1868 del 26 novembre 2003 Oggetto:Accordo tra il Ministro della salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano

Dettagli

STUDIO DI SETTORE TM37U COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, ATTIVITÀ 51.44.4 ATTIVITÀ 51.45.0 DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA

STUDIO DI SETTORE TM37U COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, ATTIVITÀ 51.44.4 ATTIVITÀ 51.45.0 DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA STUDIO DI SETTORE TM37U ATTIVITÀ 51.44.4 COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA ATTIVITÀ 51.45.0 COMMERCIO ALL INGROSSO DI PROFUMI E COSMETICI Aprile 2005 PREMESSA

Dettagli

Lo strumento dell autocontrollo nelle piscine. ASL Bergamo 10 dicembre 2014

Lo strumento dell autocontrollo nelle piscine. ASL Bergamo 10 dicembre 2014 Lo strumento dell autocontrollo nelle piscine ASL Bergamo 10 dicembre 2014 1 Riferimenti Normativi e Gestione in Autocontrollo ASL Bergamo Servizio Igiene e Sanità Pubblica 10 dicembre 2014 2 QUALE NORMATIVA

Dettagli

PIANO COMUNALE AMIANTO Art. 4, lettera b), L.R. n. 10 del 29.04.2014 Adottato giusta deliberazione di G.M. n. 29 del 22/02/2016

PIANO COMUNALE AMIANTO Art. 4, lettera b), L.R. n. 10 del 29.04.2014 Adottato giusta deliberazione di G.M. n. 29 del 22/02/2016 COMUNE DI RAMACCA Città Metropolitana di Catania PIANO COMUNALE AMIANTO Art. 4, lettera b), L.R. n. 10 del 29.04.2014 Adottato giusta deliberazione di G.M. n. 29 del 22/02/2016 Redatto secondo le linee

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE Capitolo 6

GESTIONE DELLE RISORSE Capitolo 6 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE Le Aree/Servizi che operano nell'ambito del Sistema di gestione per la qualità del DSU Toscana sono identificate in un apposito organigramma, riportato nel capitolo

Dettagli

CITTA DI SAN DANIELE DEL FRIULI

CITTA DI SAN DANIELE DEL FRIULI CITTA DI SAN DANIELE DEL FRIULI MANUALE DI CONSERVAZIONE adottato con delibera di Giunta Comunale n.102 del 30.06.2015 Manuale di Pag.2 di 11 Indice 1. Introduzione... 3 2. Rimandi... 4 3. Descrizione

Dettagli

ASL TERAMO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE

ASL TERAMO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE ASL TERAMO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE P.O.S. 01 Protocollo FORNITURA DI ACQUE POTABILI MEDIANTE Revisione N. Pag. 1 di 7 Emessa il 10 maggio 2007 Predisposta

Dettagli

CENSIMENTO AMIANTO 2016

CENSIMENTO AMIANTO 2016 COMUNE DI GRAZZANISE PROVINCIA DI CASERTA Insignito con Medaglia di bronzo al Merito Civile CENSIMENTO AMIANTO 2016 L AMIANTO È FUORI LEGGE DA PIÙ DI VENTI ANNI, MA È ANCORA DIFFUSO E PERICOLOSO. L AMMINISTRAZIONE

Dettagli

ALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)

ALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore) PROGRAMMA DEL CORSO ALIMENTARISTA Rischio Livello 1 Titolo del corso Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità ALIMENTARISTA Livello 1 (12 ore)

Dettagli

Civita Castellana lì 23/01/10. Oggetto: Preventivo realizzazione impianto piscina, rivestimento liner in PVC, predisposizione idromassaggio

Civita Castellana lì 23/01/10. Oggetto: Preventivo realizzazione impianto piscina, rivestimento liner in PVC, predisposizione idromassaggio ARRIGONI di Arrigoni Roberto 01033 Civita Castellana (VT) P.I. 01959230564 Numero Albo Artigiani: 39708 C. F. RRGRRT63C01H501X cell. 320 32.89.415 www.piscinearrigoni.it arrigoni@live.it Spett. le... zona

Dettagli

Censimento e mappatura dei siti con presenza di amianto nella Regione Marche. Senigallia 14/5/2016

Censimento e mappatura dei siti con presenza di amianto nella Regione Marche. Senigallia 14/5/2016 Censimento e mappatura dei siti con presenza di amianto nella Regione Marche Senigallia 14/5/2016 Dott.ssa Barbara Scavolini ARPAM Dipartimento di Pesaro Piano Amianto D.G.R. Marche n 3496 del 30/12/1997

Dettagli

La Valutazione del Rischio negli Stabilimenti Termali. Giancarlo Bucherini

La Valutazione del Rischio negli Stabilimenti Termali. Giancarlo Bucherini La Valutazione del Rischio negli Stabilimenti Termali Giancarlo Bucherini NORMATIVA Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi 4 aprile 2000 G.U. n 103 n del 4/4/2000, contenevano,

Dettagli

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000

Comune Fabriano. Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata. Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Comune Fabriano Protocollo Generale, Servizio Progettazione, Servizio Edilizia Privata Progetto di Certificazione secondo le norme ISO 9000 Formazione per auditor interni 25 maggio 2009 1 SOMMARIO Il significato

Dettagli

COMUNE DI LIMBADI Provincia di Vibo Valentia PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

COMUNE DI LIMBADI Provincia di Vibo Valentia PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA PROPOSTA DI PIANO TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2014 Articolo 1 TRASPARENZA E ACCESSIBILITA Sulla base delle prescrizioni dettate dalla legislazione più recente la trasparenza

Dettagli

COMUNE DI FLAIBANO. PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n 15 - GENERALE

COMUNE DI FLAIBANO. PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n 15 - GENERALE REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA PROVINCIA DI UDINE Allegato n 1a Data: 27/10/2014 COMUNE DI FLAIBANO PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE VARIANTE n 15 - GENERALE L.R.5/2007 e s.m.i. RICOGNIZIONE

Dettagli

COMUNE DI SARNONICO Provincia di Trento. AVVISO ESPLORATIVO per separate manifestazioni di interesse inerenti

COMUNE DI SARNONICO Provincia di Trento. AVVISO ESPLORATIVO per separate manifestazioni di interesse inerenti COMUNE DI SARNONICO Provincia di Trento Allegato A AVVISO ESPLORATIVO per separate manifestazioni di interesse inerenti LA LOCAZIONE DI SPAZI PER RISTORAZIONE ESERCIZI PUBBLICI COMMERCIALI LA CESSIONE

Dettagli

DOCUMENTI PREVISTI PER LA DOMANDA DI COLLAUDO DISTRIBUTORI CARBURANTI

DOCUMENTI PREVISTI PER LA DOMANDA DI COLLAUDO DISTRIBUTORI CARBURANTI Parte generale: Planimetria generale aggiornata dell impianto, con l indicazione dei serbatoi numerati e delle colonnine di erogazione numerate, come da quadri riassuntivi nella presente domanda (pag.

Dettagli

Legionellosi: la prevenzione nelle strutture di ricovero. Azioni sulla rete idrica e sugli impianti di trattamento aria

Legionellosi: la prevenzione nelle strutture di ricovero. Azioni sulla rete idrica e sugli impianti di trattamento aria Legionellosi: la prevenzione nelle strutture di ricovero Regione Toscana Azienda USL 8 Arezzo Sede legale e Centro Direzionale Via Curtatone, 54 52100 Arezzo Telefono 0575 2551 Azioni sulla rete idrica

Dettagli

6.1 Allegato A DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI BUSCA TESSELLO 2 LOCALITA SAN CARLO DI CESENA CECK LIST PER VISITA IN SITO

6.1 Allegato A DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI BUSCA TESSELLO 2 LOCALITA SAN CARLO DI CESENA CECK LIST PER VISITA IN SITO 6.1 Allegato A DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI BUSCA TESSELLO 2 LOCALITA SAN CARLO DI CESENA CECK LIST PER VISITA IN SITO RAPPORTO CONCLUSIVO DI VISITA ISPETTIVA AIA 2013 CHECK LIST ANNO 2013 ALL

Dettagli

2.7 RELAZIONE IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE DI PISCINA

2.7 RELAZIONE IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE DI PISCINA DEFINITIVO di cui al punto10.1.c) del disciplinare di gara 2. RELAZIONI TECNICHE SPECIALISTICHE 2.7 RELAZIONE IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE DI PISCINA Pagina 1 DEFINITIVO di cui al punto10.1.c) del disciplinare

Dettagli

Corso destinato agli Incaricati per i Sistemi di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE

Corso destinato agli Incaricati per i Sistemi di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Corso destinato agli Incaricati per i Sistemi di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 PROGRAMMA DEL CORSO 24 ORE Responsabile del progetto formativo: Dott. Ing. Antonio Razionale Tutor: Dott. Ing.

Dettagli

CATASTO REGIONALE IMPIANTI TERMICI EMILIA-ROMAGNA GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL LIBRETTO DI IMPIANTO SEZIONE 1 CRITERI GENERALI

CATASTO REGIONALE IMPIANTI TERMICI EMILIA-ROMAGNA GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL LIBRETTO DI IMPIANTO SEZIONE 1 CRITERI GENERALI CATASTO REGIONALE IMPIANTI TERMICI EMILIA-ROMAGNA GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL LIBRETTO DI IMPIANTO SEZIONE 1 CRITERI GENERALI REV. 0 20/04/2015 1 DEFINIZIONE DEI CRITERI PER LA COMPILAZIONE DEL LIBRETTO

Dettagli

Impianto Idrico-fognante Relazione specialistica e di calcolo

Impianto Idrico-fognante Relazione specialistica e di calcolo Impianto Idrico-fognante Relazione specialistica e di calcolo 1.0. IMPIANTO IDRICO 1.1. GENERALITA L impianto idrico al servizio dell edificio in progetto, provvederà all alimentazione dei seguenti servizi

Dettagli

DAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTO

DAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTO IC SARNELLI DE DONATO RODARI A.S. 2015-2016 DAL RAV AL PIANO DI MIGLIORAMENTO Ref. Autovalutazione Prof.ssa M. Notarachille PRIORITA' E TRAGUARDI PRIORITA' TRAGUARDI Risultati scolastici Migliorare i risultati

Dettagli

LINEA GUIDA IMPIANTI TERMOTECNICI capitolo 1

LINEA GUIDA IMPIANTI TERMOTECNICI capitolo 1 LINEA GUIDA IMPIANTI TERMOTECNICI capitolo 1 Ing.G. Loffredo www.ctenergia.it 1. INTRODUZIONE ALLA RAPPRESENTAZIONE DEGLI IMPIANTI FLUIDOTERMICI 2. INTRODUZIONE ALLA RAPPRESENTAZIONE DELLA TERMOREGOLAZIONE

Dettagli

Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003

Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003 Allegato N. 1 delibera n. 7 del 9/12/2003 PROTOCOLLO D INTESA TRA LA REGIONE LOMBARDIA E LE AUTORITA D AMBITO LOMBARDE PER LO SVOLGIMENTO DELLE ATTIVITA DI REDAZIONE DEL PIANO D AMBITO E AGGIORNAMENTO

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE AZIENDE SANITARIE

SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE AZIENDE SANITARIE SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE AZIENDE SANITARIE Manutenzione Attrezzature e Veicoli Favorisce la pianificazione e la registrazione delle attività di manutenzione delle attrezzature e dei veicoli.

Dettagli

WATER SAFETY PLAN: SALUTE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA GESTIONE DELL ACQUA POTABILE. Contesto sanitario. 15/01/2016 Montanelli Maurizio

WATER SAFETY PLAN: SALUTE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA GESTIONE DELL ACQUA POTABILE. Contesto sanitario. 15/01/2016 Montanelli Maurizio WATER SAFETY PLAN: SALUTE, INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ NELLA GESTIONE DELL ACQUA POTABILE Contesto sanitario 1 COMPITI DELLE AZIENDE SANITARIE LOCALI 2 Decreto Legislativo 2 febbraio 2001, n. 31 Il presente

Dettagli

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO

PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO Al servizio di gente REGIONE unica FRIULI VENEZIA GIULIA PROGRAMMA REGIONALE DI ACCREDITAMENTO UDINE 13/09/2011 DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTERAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI Domanda Richiesta

Dettagli

cosa valutare Si NO NP riferimenti normativi note

cosa valutare Si NO NP riferimenti normativi note SEZIONE 1 - LISTA DI RISCONTRO - CONTROLLO UFFICIALE SVOLTO IN FASE PRE-OPERATIVA Requisiti generali delle strutture cosa valutare Si NO NP riferimenti normativi note Condizioni di pulizia e manutenzioni

Dettagli

Il Piano di autocontrollo. Dott. Massimo Falsaci Premia 21/03/2012

Il Piano di autocontrollo. Dott. Massimo Falsaci Premia 21/03/2012 Il Piano di autocontrollo Dott. Massimo Falsaci Premia 21/03/2012 Punto 6.2 accordo 16.01.2003 Stato Regioni Controlli interni vanno eseguiti secondo protocolli di gestione e di autocontrollo; Il responsabile

Dettagli

Milano 27 novembre 2012

Milano 27 novembre 2012 Milano 27 novembre 2012 Convegno La nuova norma UNI 10738 I contenuti di carattere tecnico della norma UNI 10738 e le modalità di esecuzione delle verifiche Mario Volongo - Area tecnica CIG 1 La struttura

Dettagli

Documento non definitivo

Documento non definitivo STUDIO DI SETTORE VM22A ATTIVITÀ 46.43.10 ATTIVITÀ 46.43.20 ATTIVITÀ 46.47.30 ATTIVITÀ 46.52.01 ATTIVITÀ 46.52.02 COMMERCIO ALL INGROSSO DI ELETTRODOMESTICI, DI ELETTRONICA DI CONSUMO AUDIO E VIDEO COMMERCIO

Dettagli

SICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA. Area Sicurezza Alimentare e Produttiva

SICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA. Area Sicurezza Alimentare e Produttiva SICUREZZA ALIMENTARE: MANUALE DI CORRETTA PRASSI OPERATIVA Area Sicurezza Alimentare e Produttiva I Regolamenti comunitari sulla sicurezza alimentare e dei mangimi Regolamento 178/2002 Reg.854/2004 Alimenti

Dettagli

Programma di Gestione del Cantiere e Sicurezza dell ambiente di lavoro

Programma di Gestione del Cantiere e Sicurezza dell ambiente di lavoro ISTITUTO A. GEMELLI 2.0 - SCUOLA PARITARIA ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI Programma di Gestione del Cantiere e Sicurezza dell ambiente di lavoro Classe IV a A Geometri Anno scolastico 2015/2016 Modulo 9

Dettagli

STRUMENTI PER COMPETERE: IL DISCIPLINARE TECNICO CERTIFICATO LINEE GUIDA

STRUMENTI PER COMPETERE: IL DISCIPLINARE TECNICO CERTIFICATO LINEE GUIDA STRUMENTI PER COMPETERE: IL DISCIPLINARE TECNICO CERTIFICATO Progetto ideato con la collaborazione di Segreteria organizzativa a cura di: LINEE GUIDA PREMESSA Con la presente iniziativa la Camera di Commercio

Dettagli

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO

COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO COMUNICATO STAMPA RAPPORTO ANNUALE SICUREZZA LAVORO: IMPEGNO PER LA SICUREZZA SUL E DEL LAVORO Viene presentata oggi, mercoledì 1 giugno 2011, la nuova edizione del Rapporto sulla Sicurezza e Salute nei

Dettagli

Le palestre: requisiti igienici. Porte con apertura verso l esterno, che si fissino automaticamente in posizione di massima apertura

Le palestre: requisiti igienici. Porte con apertura verso l esterno, che si fissino automaticamente in posizione di massima apertura Le palestre: requisiti igienici Porte con apertura verso l esterno, che si fissino automaticamente in posizione di massima apertura I campi sportivi all aperto aperto Tipo di impianto Verde libero e attrezzato

Dettagli

PROVINCIA DI SONDRIO

PROVINCIA DI SONDRIO PROVINCIA DI SONDRIO PIANO DI INFORMATIZZAZIONE DELLE PROCEDURE PER LA PRRESENTAZIONE DI ISTANZE, DICHIARAZIONI E SEGNALAZIONI ONLINE INTRODUZIONE Entro febbraio 2015 le pubbliche amministrazioni (PA)

Dettagli

4a Tutela della salute l.r. 8/2006 1

4a Tutela della salute l.r. 8/2006 1 4a Tutela della salute l.r. 8/2006 1 Legge regionale 09 marzo 2006, n. 8 Norme in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine ad uso natatorio. (Bollettino Ufficiale n. 8, parte prima, del 15.03.2006)

Dettagli

DELIBERA N. 255/11/CONS CLASSIFICAZIONE DEI DECODIFICATORI PER LA RICEZIONE DEI PROGRAMMI TELEVISIVI IN TECNICA DIGITALE L AUTORITA

DELIBERA N. 255/11/CONS CLASSIFICAZIONE DEI DECODIFICATORI PER LA RICEZIONE DEI PROGRAMMI TELEVISIVI IN TECNICA DIGITALE L AUTORITA DELIBERA N. 255/11/CONS CLASSIFICAZIONE DEI DECODIFICATORI PER LA RICEZIONE DEI PROGRAMMI TELEVISIVI IN TECNICA DIGITALE L AUTORITA NELLA sua riunione di Consiglio del 5 maggio 2011; VISTA la legge 31

Dettagli

Operatore del benessere - Acconciatura

Operatore del benessere - Acconciatura Dal sito della Provincia di Varese - Istruzione e Formazione Professionale Allegato B al DDG n. 1544 del 22 febbraio 2010 Approvazione degli standard formativi minimi di apprendimento relativi ai percorsi

Dettagli

Ruolo degli operatori SIAN nella tutela dei soggetti malati di celiachia

Ruolo degli operatori SIAN nella tutela dei soggetti malati di celiachia Verona 13 aprile 2011 La compagnia del senza glutine Corso di formazione Ruolo degli operatori SIAN nella tutela dei soggetti malati di celiachia Dott. Marcello Caputo Settore Promozione della salute ed

Dettagli

FASCICOLO DELL OPERA. FASCICOLO DELL OPERA allegato XVI del D.Lgs.81/08 e s.m.i.

FASCICOLO DELL OPERA. FASCICOLO DELL OPERA allegato XVI del D.Lgs.81/08 e s.m.i. FASCICOLO DELL OPERA allegato XVI del D.Lgs.81/08 e s.m.i. 17 Aprile 2013 28 Maggio 2012 Dott. Ing. Silvio Spadi FASCICOLO DELL OPERA Piano di manutenzione dell opera e delle sue parti Obbiettivo prevedere,

Dettagli

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO

SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO SCHEDA DI AUTOVALUTAZIONE STRESS LAVORO-CORRELATO AZIENDA C.F./P.IVA INDIRIZZO COMUNE Tel. e-mail SETTORE ATTIVITA ASSETTO ORGANIZZATIVO NOMINATIVO E-MAIL TELEFONO DATORE DI LAVORO come da D.Lgs 81/08

Dettagli

DENUNCIA DI ESISTENZA

DENUNCIA DI ESISTENZA SPAZIO RISERVATO ALL UFFICIO INV/ Alla PROVINCIA DI AREZZO SERVIZIO DIFESA DEL SUOLO Via A. Testa, 2 52100 Arezzo 2 Copie cartacee Oggetto: art. 16 D.P.G.R. 25 febbraio 2010, n. 18/R Regolamento di attuazione

Dettagli

Legge regionale 23 giugno 2003, n. 30 Disciplina delle attività agrituristiche e delle fattorie didattiche. in Toscana 1

Legge regionale 23 giugno 2003, n. 30 Disciplina delle attività agrituristiche e delle fattorie didattiche. in Toscana 1 LR 21 gennaio 2014, n. 4: modifiche alla LR 30/2003 Legge regionale 23 giugno 2003, n. 30 Disciplina delle attività agrituristiche e delle fattorie didattiche 17/11/2014 in Toscana 1 IN LEGGE INSERIMENTO

Dettagli

STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA

STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA STUDIO DI SETTORE SG48U ATTIVITÀ 52.72.0 RIPARAZIONE DI APPARECCHI ELETTRICI PER LA CASA Giugno 2002 1 STUDIO DI SETTORE SG48U Numero % sugli invii Invii 4.697 Ritorni 2.745 58,4 Distribuzione dei questionari

Dettagli

La valutazione dei rischi in piscina ed il documento di autocontrollo nella provincia di Reggio Emilia

La valutazione dei rischi in piscina ed il documento di autocontrollo nella provincia di Reggio Emilia La valutazione dei rischi in piscina ed il documento di autocontrollo nella provincia di Reggio Emilia Tecnici di Prevenzione: Per.Chim.Ind. Sghedoni Stefano Dott. Macoretta Giovanni Pericolo: proprietà

Dettagli

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Rischi igienico-sanitari nelle piscine e in strutture simili: nuove prospettive e criticità

ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Rischi igienico-sanitari nelle piscine e in strutture simili: nuove prospettive e criticità ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ Rischi igienico-sanitari nelle piscine e in strutture simili: nuove prospettive e criticità Roma, 8-9 Ottobre 2015 FORO ITALICO GLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO DELL ACQUA IN PISCINA

Dettagli

Case Histories & Applications intelligent Energy Efficiency. Analisi Energetica delle Strutture

Case Histories & Applications intelligent Energy Efficiency. Analisi Energetica delle Strutture Case Histories & Applications intelligent Energy Efficiency Analisi Energetica delle Strutture Analisi Energetica delle Strutture. GTech. Sede di Roma. ANALISI COMPLESSITA SISTEMA INVOLUCRO-IMPIANTI Quali

Dettagli

Referenti per successivi contatti con l Amministrazione:

Referenti per successivi contatti con l Amministrazione: Portale E-lezioni Responsabile del Progetto: DGIT Ufficio V Referenti per successivi contatti con l Amministrazione: Cons. Amb. Marco Giungi, Capo Ufficio V e Direttore Centrale Vicario per i Servizi agli

Dettagli

Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole e fontanelle cittadine.

Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole e fontanelle cittadine. Acqua in brocca Ciao! Io sono LABBY e vi farò da guida per l analisi dell acqua del vostro rubinetto! Utilizzeremo un kit analitico per valutare la qualità dell acqua potabile delle nostre case, scuole

Dettagli

COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO. Provincia di Firenze

COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO. Provincia di Firenze COMUNE DI BARBERINO DI MUGELLO Provincia di Firenze TABELLE PARAMETRICHE RELATIVE AGLI ONERI DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA E SECONDARIA, AL CONTRIBUTO SUL COSTO DI COSTRUZIONE ED ONERI VERDI PER INTERVENTI

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM37U COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, ATTIVITÀ 46.44.30 ATTIVITÀ 46.45.00 DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA

STUDIO DI SETTORE UM37U COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, ATTIVITÀ 46.44.30 ATTIVITÀ 46.45.00 DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA STUDIO DI SETTORE UM37U ATTIVITÀ 46.44.30 COMMERCIO ALL INGROSSO DI SAPONI, DETERSIVI E ALTRI PRODOTTI PER LA PULIZIA ATTIVITÀ 46.45.00 COMMERCIO ALL INGROSSO DI PROFUMI E COSMETICI Aprile 2009 PREMESSA

Dettagli

Manuale e documenti Manuali ed elenchi Documenti per la sicurezza Procedure. Politica della salute e sicurezza dei lavoratori

Manuale e documenti Manuali ed elenchi Documenti per la sicurezza Procedure. Politica della salute e sicurezza dei lavoratori 3.1- Dati societari Nome azienda: Indirizzo sede legale: Provincia: Codice fiscale: Iscr. Reg. Imprese: Telefono: E-Mail: Tipologia azienda: Numero di dipendenti: Città: CAP: Partita IVA: Capitale sociale:

Dettagli

PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO COMUNALE. Per l illuminazione votiva dei cimiteri

PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO COMUNALE. Per l illuminazione votiva dei cimiteri COMUNE DI POPPI PROVINCIA DI AREZZO REGOLAMENTO COMUNALE Per l illuminazione votiva dei cimiteri Approvato con Deliberazione di C.C. n. 91 del 07/12/2005 1 SOMMARIO Articolo DESCRIZIONE CAPO I - NORME

Dettagli

BED & BREAKFAST SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA. l sottoscritt. nat _ a il. residente in via. Società con sede in. Prov.

BED & BREAKFAST SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA. l sottoscritt. nat _ a il. residente in via. Società con sede in. Prov. AL COMUNE DI LAVAGNA SPORTELLO UNICO ATTIVITA PRODUTTIVE BED & BREAKFAST SEGNALAZIONE CERTIFICATA INIZIO ATTIVITA l sottoscritt nat _ a il residente in via n. C.F., titolare dell omonima impresa individuale

Dettagli

PROCEDURA OPERATIVA PER L ANALISI E LA GESTIONE DEL RISCHIO

PROCEDURA OPERATIVA PER L ANALISI E LA GESTIONE DEL RISCHIO 28/06/2011 Pag. 1 di 9 PROCEDURA OPERATIVA PER L ANALISI E LA GESTIONE DEL RISCHIO 1 SCOPO... 2 2 APPLICABILITÀ... 2 3 DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1 Moduli... 2 4 RESPONSABILITÀ... 2 5 MODALITÀ OPERATIVE...

Dettagli

Comune di Bruino (Torino) Proroga termini e aggiornamento allegato energetico-ambientale al regolamento edilizio.

Comune di Bruino (Torino) Proroga termini e aggiornamento allegato energetico-ambientale al regolamento edilizio. REGIONE PIEMONTE BU15 14/04/2016 Comune di Bruino (Torino) Proroga termini e aggiornamento allegato energetico-ambientale al regolamento edilizio. IL CONSIGLIO COMUNALE.omissis. DELIBERA 1) Di prendere

Dettagli

(stato degli scarichi da piccoli agglomerati)

(stato degli scarichi da piccoli agglomerati) UNA STRATEGIA DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE REFLUE SUBORDINATA AGLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DEI CORPI IDRICI DELLA REGIONE TOSCANA (stato degli scarichi da piccoli agglomerati) Massimo Aiello

Dettagli

CARATTERISTICHE GENERALI

CARATTERISTICHE GENERALI Pag. 1 Il processo è imperneato sull impiego di membrane semipermeabili che lasciano passare l acqua trattenendo il 96 98% delle sostanze contenute. A differenze di altri tipi di filtrazione, dove tutte

Dettagli

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA

Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Metodologia per la programmazione, il monitoraggio e la valutazione della formazione nelle PPAA Prof. Guido CAPALDO Roma, 21 maggio 2013 Sala Polifunzionale PCM Come è stata costruita la metodologia Messa

Dettagli

Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione

Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione Mercoledì 13 Marzo 2013 Best Western Hotel Piacenza Assemblea Generale Associazione Novità normative per la prevenzione incendi il D.M. 20/12/12 Impianti di protezione attiva contro l incendio Geom. Luca

Dettagli

(Art. 107 Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n 152, Regolamento Regionale 24 marzo 2006 n 3)

(Art. 107 Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n 152, Regolamento Regionale 24 marzo 2006 n 3) Timbro protocollo Marca da Bollo VIGENTE Spettabile COMUNE DI CARONNO VARESINO Piazza Mazzini n. 2 21040 CARONNO VARESINO (VA) OGGETTO : DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE PER L IMMISSIONE DELLO SCARICO NELLA PUBBLICA

Dettagli

oppure in qualità di titolare/legale rappresentante della Ditta

oppure in qualità di titolare/legale rappresentante della Ditta marca da bollo Al Comune di 10152 TORINO Servizio Adempimenti Tecnico Ambientali Via Padova, 29 OGGETTO: Domanda per il rilascio di autorizzazione allo scarico di acque reflue domestiche in acque superficiali

Dettagli

RISCHI IGIENICO SANITARI NELLE PISCINE : NUOVE PROSPETTIVE E CRITICITA

RISCHI IGIENICO SANITARI NELLE PISCINE : NUOVE PROSPETTIVE E CRITICITA RISCHI IGIENICO SANITARI NELLE PISCINE : NUOVE PROSPETTIVE E CRITICITA 9-10 OTTOBRE 2014 FORO ITALICO ROMA I.S.S. Gli impianti di trattamento dell acqua Colaiacomo geom. Maurizio Federazione Italiana Nuoto

Dettagli

COMUNE DI GALLARATE Provincia di Varese. A.M.S.C. S.p.A. Azienda Multiservizi Comunali Via A. Aleardi, 70-21013 Gallarate (VA) PROGETTO ESECUTIVO

COMUNE DI GALLARATE Provincia di Varese. A.M.S.C. S.p.A. Azienda Multiservizi Comunali Via A. Aleardi, 70-21013 Gallarate (VA) PROGETTO ESECUTIVO Committente COMUNE DI GALLARATE Provincia di Varese Titolo A.M.S.C. S.p.A. Azienda Multiservizi Comunali Via A. Aleardi, 70-21013 Gallarate (VA) LAVORI DI SISTEMAZIONE IMPIANTISTICA DELL'IMPIANTO NATATORIO

Dettagli

QUALITY. Analisi delle acque. via Volturno, 2-90138 Palermo - Tel. 091 279111 - Fax 091 279228 www.amapspa.it - e-mail: info@amapspa.it.

QUALITY. Analisi delle acque. via Volturno, 2-90138 Palermo - Tel. 091 279111 - Fax 091 279228 www.amapspa.it - e-mail: info@amapspa.it. QUALITY SE R VI C E Analisi delle acque via Volturno, 2-90138 Palermo - Tel. 091 279111 - Fax 091 279228 www.amapspa.it - e-mail: info@amapspa.it Pronto AMAP 800 915333 AMAPTEL (autolettura contatori)

Dettagli

RELAZIONE TECNICA ATTIVITA DI VIGILANZA, CONTROLLO e MONITORAGGIO SULL INCENERITORE DI Via dei Gonzaga Reggio Emilia Anno 2011

RELAZIONE TECNICA ATTIVITA DI VIGILANZA, CONTROLLO e MONITORAGGIO SULL INCENERITORE DI Via dei Gonzaga Reggio Emilia Anno 2011 RELAZIONE TECNICA ATTIVITA DI VIGILANZA, CONTROLLO e MONITORAGGIO SULL INCENERITORE DI Via dei Gonzaga Reggio Emilia Anno 2011 A cura di: Servizio Territoriale Dr.ssa Loretta Camellini Responsabile Distretto

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 ESTRAZIONE GAS, PETROLIO, CARBONE, MINERALI E LAVORAZIONE PIETRE Processo Estrazione di gas e petrolio

Dettagli

STESURA E GESTIONE DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO

STESURA E GESTIONE DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO STESURA E GESTIONE DEL PIANO DI AUTOCONTROLLO Seminari regionali per gestori di piscine 2007 Garda 13/04, Jesolo 03/05, Caorle 10/05, Chioggia 22/06 t.d.p. Agnese Dalla Riva Azienda ULSS 4 Alto Vicentino

Dettagli

STUDIO DI SETTORE UM06A

STUDIO DI SETTORE UM06A STUDIO DI SETTORE UM06A ATTIVITÀ 47.19.20 ATTIVITÀ 47.42.00 ATTIVITÀ 47.43.00 ATTIVITÀ 47.53.11 ATTIVITÀ 47.54.00 ATTIVITÀ 47.59.20 ATTIVITÀ 47.59.30 ATTIVITÀ 47.59.40 ATTIVITÀ 47.59.99 ATTIVITÀ 47.63.00

Dettagli

Alla S.C. Sicurezza Alimentare ASL N 5 SPEZZINO

Alla S.C. Sicurezza Alimentare ASL N 5 SPEZZINO Marca da Bollo del valore corrente Alla S.C. Sicurezza Alimentare ASL N 5 SPEZZINO Modello A1 Oggetto: Istanza di Riconoscimento ai sensi dell art. 6, comma 3, punto a) del Regolamento (CE) 852/2004 e

Dettagli

Sup. Utile Sup. Edilizia Totale Abitazioni 1.050 mq 1.800 mq. Altezze massime m Piani fuori terra - edifici di base residenziale 10,50 m 3

Sup. Utile Sup. Edilizia Totale Abitazioni 1.050 mq 1.800 mq. Altezze massime m Piani fuori terra - edifici di base residenziale 10,50 m 3 N 101: EX SCUOLA SAN PROSPERO (ADOTTATA) Strumento di attuazione: Permesso di costruire Descrizione e obiettivi delle trasformazioni PARTE I - DISPOSIZIONI GENERALI Realizzare una nuova zona Bc, completando

Dettagli

POMPE DOSATRICI. Dosaggi: - anticalcare - anticorrosione - disinfezione etc. 4DOSAGGIO

POMPE DOSATRICI. Dosaggi: - anticalcare - anticorrosione - disinfezione etc. 4DOSAGGIO 4DOSAGGIO POMPE DOSATRICI Dosaggi: - anticalcare - anticorrosione - disinfezione etc. L'acqua di rete o di pozzo utilizzata a fini potabili ed industriali potrebbe presentare in alcuni casi caratteristiche

Dettagli

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3 giunta regionale Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3 SOMMINISTRAZIONE PER INFUSIONE A DOMICILIO DI FARMACI AD ALTO COSTO PER PERSONE AFFETTE DA MALATTIA RARA (Documento approvato nella

Dettagli

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi

L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi L importanza delle prescrizioni derivanti dalla valutazione dei rischi Lucca 10 0ttobre 2008 relatore Roberto Iacometti Art. 2 comma 1 let. q) D.Lgs 81/08 : valutazione globale

Dettagli

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012

Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012 Disposizioni in materia di professioni non organizzate Approvata definitivamente dalla Camera dei deputati il 19 dicembre 2012 Art. 1. (Oggetto e definizioni). 1. La presente legge, in attuazione dell

Dettagli

DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE

DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE COMPETITIVITA' DEL SISTEMA REGIONALE E SVILUPPO DELLE COMPETENZE AREA DI COORDINAMENTO SVILUPPO RURALE SETTORE POLITICHE COMUNITARIE E REGIONALI PER LA COMPETITIVITA'

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI RAZIONALIZZAZIONE DI ALCUNE SPESE DI FUNZIONAMENTO Periodo 2016-2018

PIANO TRIENNALE DI RAZIONALIZZAZIONE DI ALCUNE SPESE DI FUNZIONAMENTO Periodo 2016-2018 COMUNE DI SAN NICANDRO GARGANICO Provincia di FOGGIA SETTORE ECONOMICO FINANZIARIO PIANO TRIENNALE DI RAZIONALIZZAZIONE DI ALCUNE SPESE DI FUNZIONAMENTO Periodo 2016-2018 Ex art. 2 comma 594 e segg.- LEGGE

Dettagli

al Regolamento Edilizio

al Regolamento Edilizio APPENDICE all ALLEGATO ENERGETICO AMBIENTALE al Regolamento Edilizio SISTEMI DI INCENTIVAZIONE Gli incentivi risultano applicabili salvo l introduzione di norme sovraordinate, che rendano obbligatori i

Dettagli

LA FIGURA DEL RAPPRESENTANTE DELLA SICUREZZA E LA COMUNICAZIONE ALL INAIL

LA FIGURA DEL RAPPRESENTANTE DELLA SICUREZZA E LA COMUNICAZIONE ALL INAIL LA FIGURA DEL RAPPRESENTANTE DELLA SICUREZZA E LA COMUNICAZIONE ALL INAIL Sede di Treviso Dott. Antonio Salvati Gli attori della prevenzione Il modello di sicurezza in forma partecipativa del D Lgs n.

Dettagli

COMUNE DI ALZATE BRIANZA Prov. di Como Area Edilizia Privata SUAP Servizi Ambientali e Associati

COMUNE DI ALZATE BRIANZA Prov. di Como Area Edilizia Privata SUAP Servizi Ambientali e Associati COMUNE DI ALZATE BRIANZA Prov. di Como Area Edilizia Privata SUAP Servizi Ambientali e Associati Piazza Municipio n.1 22040 Alzate Brianza (CO) C.Fisc./P.Iva 00613570134 - Telefono 031/6349300 Fax 031/632.785

Dettagli

CO.R.D.A.R. Valsesia S.p.A.

CO.R.D.A.R. Valsesia S.p.A. DIREZIONE GENERALE RISPONDE A: Consiglio di Amministrazione INTERAZIONI: tutti gli uffici Pianificazione, gestione e controllo di tutte le attività dell azienda in relazione agli indirizzi impartiti dal

Dettagli

L IMPIANTO DI DEARSENIZZAZIONE. Carano - Giannottola. (Comune di Aprilia)

L IMPIANTO DI DEARSENIZZAZIONE. Carano - Giannottola. (Comune di Aprilia) L IMPIANTO DI DEARSENIZZAZIONE Carano - Giannottola (Comune di Aprilia) L Arsenico nell Ato Acqualatina S.p.A. sin dal 200 è impegnata in diverse azioni di risoluzione del problema dell Arsenico e tale

Dettagli

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale

Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale Piano di Prevenzione della Corruzione della Sispi S.p.A. ******** MOG Parte Speciale 1 PIANO DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Il presente documento, che integra il Modello organizzativo e di Gestione MOG

Dettagli

RICHIESTA CHIARIMENTI DEL 22/10/08

RICHIESTA CHIARIMENTI DEL 22/10/08 RICHIESTA CHIARIMENTI DEL 22/10/08 DOMANDE: 1) Problema di stampa in formato A4 e/o A3 di alcuni file oggetto della pubblicazione e più precisamente: 1) allegato A tipologia e consumi 2) allegato B1 consistenza

Dettagli

AREA EDILIZIA SERVIZIO EDILIZIA SCOLASTICA 1. PALESTRA I.I.S. PORRO-ALBERTI Viale Kennedy 30, Pinerolo

AREA EDILIZIA SERVIZIO EDILIZIA SCOLASTICA 1. PALESTRA I.I.S. PORRO-ALBERTI Viale Kennedy 30, Pinerolo HC3_Testalin_DOC.rev00.doc AREA EDILIZIA SERVIZIO EDILIZIA SCOLASTICA 1 PALESTRA I.I.S. PORRO-ALBERTI Viale Kennedy 30, Pinerolo Interventi di adeguamento funzionale e messa a norma finalizzati allo sviluppo

Dettagli

ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO ADEMPIMENTI D.LGS. 626/94 e s.m.i. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO 1 Nomina del Responsabile servizio prevenzione e protezione In tutte le imprese deve essere nominato il RSPP che può essere: Datore di lavoro

Dettagli

Tecnico riparatore di veicoli a motore. Standard formativo minimo regionale

Tecnico riparatore di veicoli a motore. Standard formativo minimo regionale Tecnico riparatore di veicoli a motore Standard formativo minimo regionale Denominazione della figura TECNICO RIPARATORE DI VEICOLI A MOTORE Referenziazioni della figura Professioni NUP/ISTAT correlate

Dettagli

DI GESTIONE E CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI

DI GESTIONE E CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI COMUNE DI PINEROLO MANUALE DI GESTIONE E CONSERVAZIONE DEI DOCUMENTI ALLEGATO N. 6 PIANO DI SICUREZZA DEI DOCUMENTI INFORMATICI PIANO DI SICUREZZA DEI DOCUMENTI INFORMATICI Articolo 1 Sicurezza fisica

Dettagli

Contabilizzazione Del Calore. Riferimenti Normativi:

Contabilizzazione Del Calore. Riferimenti Normativi: Contabilizzazione Del Calore La contabilizzazione conferisce ad ogni utente l autonomia gestionale. L'utente è tenuto a pagare un addebito corrispondente alla quantità di calore volontariamente prelevata

Dettagli