Valutare e certificare le competenze (e nuove didattiche )

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1 MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL VENETO Valutare e certificare le competenze (e nuove didattiche ) Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

2 Riprendiamo dalle competenze Quali pratiche di progettazione? Utilizzate le UdA? Avete discusso su comevalutare e condividere il valutare per competenze Approfondiamo il tema Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

3 LE OTTO COMPETENZE CHIAVE PER LA CITTADINANZA E L APPRENDIMENTO PERMANENTE Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio Comunicazione nella madrelingua; 2.Comunicazione nelle lingue straniere; 3.Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4.Competenza digitale; 5.Imparare ad imparare; 6.Competenze sociali e civiche; 7.Spirito di iniziativa e intraprendenza; 8.Consapevolezza ed espressione culturale. 3

4 Il modello di certificazione a fine 1 ciclo Laura Donà dirigente tecnico USR per il Veneto

5 Impossibile visualizzare l'immagine. laura donà dirigente tecnico USR per il Veneto

6 Impossibile visualizzare l'immagine. Laura Donà dirigente tecnico USR per il Veneto

7 I TRAGUARDI «Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l azione educativa allo sviluppo integrale dell allievo. Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. Le scuole hanno la libertà e la responsabilità di organizzarsi e di scegliere l itinerario più opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati» (DALLE INDICAZIONI 2012) 7

8 Valutare le competenze... implica utilizzare strumenti qualitativi richiede compiti di realtà e compiti autentici porta in evidenza altri strumenti quali: autobiografie, osservazioni sistematiche

9 Come condividere? Realizzare UDA trasversali Utilizzare una didattica laboratoriale, flipped classroom, ecc. Condividere strumenti Realizzare prove comuni I livelli di rilevazione senza la descrizione negativa

10 Come realizzare il passaggio di informazioni? Incontri tra docenti ( almeno due all anno) Fascicolo di sintesi sulle competenze ( portfolio?) Realizzazione di curricoli verticali Griglie di valutazione condivise Selezionare informazioni essenziali da passare

11 Implicazioni nella valutazione delle competenze Per Guy le Boterf, la competenza si fonda su tre assi di azione: a) quello delle risorse (posso agire) b) quello della riflessività (voglio agire-fare) c) quello delle prestazioni (so agire) per ognuno di questi assi è necessario individuare dei metodi e strumenti di valutazione specifici. Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

12 La certificazione Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

13 CIRCOLARE MIUR N. 3 DEL Il rilascio della certificazione è di competenza dell'istituzione scolastica frequentata dall'allievo, che vi provvede sulla base di un modello nazionale (Legge 53/2003). Le Indicazioni Nazionali per il curricolo (DM 254/2012), prevedono che la certificazione delle competenze "attesta e descrive le competenze progressivamente acquisite dagli allievi". 13

14 Gli strumenti proposti 2 distinti modelli di certificazione delle competenze: al termine della scuola primaria al termine della scuola secondaria di I grado "Linee guida" di supporto per la compilazione adozione graduale e sperimentale, attesa la natura di "documento di lavoro non ancora formalizzato sul piano normativo Si prevede una versione definitiva validata e condivisa conlescuoledal

15 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO NAZIONALE PROPOSTO ancoraggio delle certificazioni al profilo delle competenze definito nelle Indicazioni Nazionali vigenti(dm n. 254/2012); riferimento esplicito alle competenze chiave individuate dall'unione Europea, così come recepite nell'ordinamento italiano; presentazione di indicatori di competenza in ottica trasversale, con due livelli di sviluppo(classe quinta primaria, classe terza secondaria I grado); connessione con tutte le discipline del curricolo, evidenziando però l'apporto specifico di più discipline alla costruzione di ogni competenza; definizione di 4 livelli, di cui quello "iniziale" predisposto per favorire una adeguata conoscenza e valorizzazione di ogni allievo, anche nei suoi progressi iniziali e guidati(principio di individualizzazione); 15

16 LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO NAZIONALE PROPOSTO/2 mancanza di un livello negativo, attesa la funzione pro-attiva di una certificazione in progress delle competenze che, nell'arco dell'obbligo, sono in fase di acquisizione; presenza di uno o due spazi aperti per la descrizione di competenze ad hoc per ogni allievo (principio di personalizzazione); sottoscrizione e validazione del documento da parte dei docenti e del dirigente scolastico, con procedimento separato rispetto alla conclusione dell'esame di Stato; presenza di un consiglio orientativo, affidato alla responsabile attenzione dei genitori. 16

17 LA CERTIFICAZIONE COME MOTORE PER RIPENSARE LA DIDATTICA Il nuovo Format fornisce retroazione positiva con le pratiche didattiche in atto nella scuola, ispirandole a quanto previsto dalle Indicazioni/2012. Si intende evitare la certificazione come semplice adempimento amministrativo. Occasione per rendere coerenti i momenti della progettazione, dell'azione didattica, della valutazione degli apprendimenti con il quadro pedagogico delle Indicazioni. Quadro pedagogico ispirato al tema delle competenze, che richiamano l'idea di un apprendimento significativo di conoscenze, abilità, atteggiamenti capaci di contribuire ad una piena formazione della persona dell'allievo. 17

18 Nuova impostazione della "certificazione" Contribuisce ad arricchire le pratiche valutative nelle scuole (es. verifica degli apprendimenti, uso"intelligente" del voto, valutazioni periodiche, uso degli strumenti formali, accompagnamento alle prove d'esame, significato del testing, ecc.). orientamento verso una valutazione autentica per la promozione di tutte le caratteristiche della personalità degli allievi e dei loro talenti. No ad una logica meramente classificatoria. 18

19 COMPETENZE CHIAVE E PROFILO Nelle schede di certificazione sono rappresentate le corrispondenze principali tra dimensioni del profilo e competenze chiave di riferimento. I criteri per la valutazione delle competenze culturali, che devono contribuire allo sviluppo delle competenze chiave e che hanno come riferimento le discipline, sono i Traguardi 19

20 VALUTAZIONE DI PROFITTO La valutazione di profitto e di competenza assolvono due funzioni diverse, non sono sovrapponibili, coesistono. La valutazione di profitto si centra su conoscenze e abilità nelle diverse materie. Si può condurre a scansioni ravvicinate (trimestre, quadrimestre, anno scolastico..); ha una polarità negativa (la non sufficienza) e una positiva(dalla sufficienza in poi); si può realizzare mediante raccolta di elementi con prove strutturate, semistrutturate, pratiche In base ad essa si decide sulla carriera scolastica degli allievi (promozione, bocciatura). 20

21 VALUTAZIONE DI COMPETENZA La valutazione di competenza si effettua mediante osservazioni, diari di bordo, compiti significativi, unità di apprendimento, prove esperte, oltre che con le prove tradizionali per rilevare l aspetto della conoscenza. Segue periodi medio-lunghi, perché si basa sull evoluzione del discente. Rende conto di ciò che una persona sa, sa fare, in quali contesti e condizioni, con quale grado di autonomia e responsabilità. Le descrizioni seguono livelli crescenti di evoluzione della padronanza. Sonosemprepositive;nonesisteunlivellozeroinambitiincuiuna persona abbia esperienza, il livello 1 rende conto dello stadio iniziale 21

22 I QUATTRO LIVELLI DELLE SCHEDE

23 Come valutare le competenze Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

24 Le funzioni della valutazione delle competenze Funzione sommativa Mira ad accertare, con strumenti il più possibile oggettivi, il possesso di conoscenze, abilità e competenze (prodotto finale del processo di insegnamento/apprendimento) Funzione formativa Intende sostenere e potenziare il processo di apprendimento dell alunno. Es. quando si concentra sul processo di apprendimento dell alunno e raccoglie una serie di informazioni che, offerte all alunno, gli consentano di sviluppare processi di autovalutazione e di autorientamento. Funzione proattiva Mette in moto gli aspetti motivazionali che sorreggono le azioni umane. La valutazione proattiva riconosce ed evidenzia i progressi anche piccoli, compiuti dagli alunni nel loro percorso, gratifica i passi effettuati, cerca di far crescere le emozioni di riuscita che rappresentano il presupposto per le azioni successive. Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

25 Valutazione autentica La valutazione autentica si ha quando ancoriamo il controllo al tipo di lavoro che le persone svolgono piuttosto che solo sollecitare risposte facili da calcolare con risposte semplici. La valutazione autentica è un vero accertamento della prestazione perché da essa apprendiamo se gli studenti possono usare ciò che hanno appreso in situazioni che in modo considerevole li avvicinano a situazioni di adulti e se possono rinnovare nuove situazioni (Wiggins, 1998, p.21) Carlo Petracca Torino, 6/3/2015 Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

26 Vantaggi Offre la possibilità agli insegnanti e agli studenti di vedere a che punto stanno, di autovalutarsi, di migliorare il processo di insegnamento o di apprendimento. Agli insegnanti consente di sviluppare la propria professionalità. Agli studenti stimola l autoriflessione e il saper assumere il controllo del proprio apprendimento (M. Comoglio) Carlo Petracca Torino, 06/03/2015 Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

27 Strumenti per valutare competenze compiti di realtà autobiografie valutative narrazioni valutative Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

28 Cosa sono i compiti di realtà? I compiti di realtà si identificano nella richiesta rivolta allo studente di risolvere una situazione problematica, complessa e nuova, quanto più possibile vicino al mondo reale, utilizzando conoscenze e abilità già acquisite e trasferendo procedure e condotte cognitive in contesti e ambiti di riferimento moderatamente diversi da quelli resi famigliari dalla pratica didattica. esempi documentare l esperienza di una visita ad un museo o a teatro e presentare, in una serata rivolta ai genitori, gli esiti dell esperienza e lo sviluppo della stessa nel suo evolversi progettare un viaggio di istruzione e/o un uscita didattica

29 Osservazioni sistematiche Sono griglie, protocolli strutturati, semistrutturati e non, questionari e/o interviste che rilevano aspetti specifici che caratterizzano le prestazioni richieste. La sistematicità delle osservazioni potrebbe essere garantita e facilitata da indicatori di competenza quali: AUTONOMIA: è capace di reperire da solo strumenti o materiali necessari e di usarli in modo efficace RELAZIONE: interagisce con i compagni, sa esprimere e infondere fiducia, se creare un clima propositivo PARTECIPAZIONE: collabora, formula richieste di aiuto, offre io proprio contributo RESPONSABILITÀ: rispetta i temi assegnati e le fasi previste dal lavoro, porta a termine la consegna ricevuta FLESSIBILITÀ:reagisce a situazioni o esigenze non previste con proposte divergenti, con soluzioni funzionali, con utilizzo originale dai materiali CONSAPEVOLEZZA: è consapevole degli effetti delle sue scelte e delle sue azioni Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

30 Narrazioni valutative Autobiografie Aspetti che caratterizzano i processi di apprendimento: - il senso e il significato attribuito all alunno al proprio lavoro - le intenzioni che lo hanno guidato nello svolgere l attività - le emozioni agli stati affettivi provati - le idee innovative per soluzioni alternative a quelle proposte - gli stati d animo (dubbi perplessità forme di scoraggiamento di demotivazione e/o di entusiasmo ecc.) Questo mondo interiore, può essere esplicitato dall alunno mediante la narrazione del percorso cognitivo affettivo-motorio compiuto. La valutazione attraverso la narrazione assume una funzione riflessiva e metacognitiva nel senso che guida il soggetto ad assumere la consapevolezza di come avviene l apprendimento. Solo dopo aver compiuto le operazioni di valutazione delle competenze si potrà procedere alla loro certificazione mediante l apposita scheda. Laura Donà Dirigente Tecnico ottobre

31 Tutto il materiale utilizzato è stato tratto da: Laura Donà, Valutare e certificare competenze (e nuove didattiche), ottobre 2015

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