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- Celia Cenci
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1 IL LAVORO IN ACQUA PER LO SPORTIVO. SOLO IN RIABILITAZIONE..? A cura di Venerandi Roberto Preparatore Fisico V.L. Scavolini G. Spar Pesaro
2 La scelta della corsa in acqua come sistema integrato di allenamento rispetto ad altri metodi è dovuta al fatto di consentire movimenti che si avvicinano a quelli della corsa con i vantaggi ad essa correlati:.. Considerazioni di tipo biomeccanico fanno pensare che sarebbe utile adattare la ginnastica in acqua per migliorare la muscolatura degli arti inferiori dei calciatori. (Mognoni Sartori 1995)
3 La scelta della corsa in acqua profonda come sistema integrato di allenamento ricerca condotta da un gruppo dell I.U. di Scienze Motorie - Roma Alla ricerca hanno preso parte 6 atleti provenienti dall atletica leggera: 3 praticanti le specialità 100/200 m. e 3 400/800 m. Protocollo: Su pista 3x( x(4x60 m.) 1 rec. tra le prove 4 tra le serie intensità 90% del max In acqua 3x( x(4x14 ) 1 rec. tra le prove 4 tra le serie - In base ai risultati ottenuti i ricercatori hanno convenuto che le prove in acqua possono essere considerate un buon mezzo di allenamento equivalente ai 60 m. piani, specie dal punto di vista metabolico con alcune differenze che possono essere gli adattamenti cardiaci -
4 La finalità dell allenamento è ottimizzare la prestazione dell atleta in funzione della gara La stesura della programmazione e la gestione dei contenuti dovrebbero essere il frutto di un percorso integrato tra le figure che compongono lo staff (capo allenatore assistenti preparatore fisico medico sociale fisioterapisti); Fondamentale è quindi la conoscenza da parte dell intero staff della storia clinica dell atleta; Tale anamnesi può aiutare ad individuare il corretto dosaggio tra gli aspetti condizionali e quelli tecnico-tattici, tattici, un monitoraggio costante permette di evidenziare in quale stato il sistema operativo del nostro atleta è in quel dato tempo; Sempre più alte sono le possibilità di infortuni dovuti ad una maggiore intensità di gioco frequenza di allenamenti numero di partite, tutto ciò a volte non sostenuto da un adeguata preparazione muscolo-tendinea e metabolica;
5 Pertanto è evidente che disequilibri tra le catene muscolari riferiti a parametri quali: L estensibilità dei legamenti; L elasticità muscolare; La forza; Se combinati ad esempio: Ad una inadeguata mobilità articolare; A valori insufficienti della potenza aerobica; Innescano una serie di concatenazioni che nel tempo possono sfociare in patologie difficili da gestire;
6 .. Si definisce Cross Training l utilizzo di un altro sport o di un altra metodica per migliorare la perfomance.. (G.T. Moron G.H. Mcclynn) Il training in acqua ben si inserisce in questa definizione, inteso come supporto o integrazione alle usuali sedute di allenamento, per offrire all atleta la possibilità di affrontare in modo adeguato le specificità dello sport da lui praticato; Dalla teoria al contesto operativo, alcune considerazioni: Gli impegni agonistici sempre più numerosi e ravvicinati; La carenza di flusso informativo all interno dello staff (operatività settoriale, gestione delle proprie competenze); L ansia del risultato immediato; La difficoltà gestionale di contesti non specifici sia da parte dello staff sia dell atleta; Possono indurre la struttura dell allenamento ad un sistema compresso e circoscritto alla sola specifictà;
7 Vantaggi & Svantaggi del lavoro in acqua RIDUZIONE DEL CARICO GRAVITAZIONALE (lavoro in parziale e/o totale scarico, minore traumaticità); EFFETTO RIGENERATIVO SE ESGUITO A BREVE DISTANZA (miglioramento del ritorno venoso e linfatico); INTERVENTO DI SEZIONI MUSCOLARI POCO COINVOLTE NEL GESTO SECIFICO; MODULARE LA RESITENZA IN FUNZIONE DELLA PROPRIA INTENSITA (idea isocinetica); POSSIBILITA DI STIMOLARE IN MODO SIGNIFIACTIVO IL SITEMA CARDIO-CIRCOLATORIO; ASPECIFICITA DEL GESTO DAL PUNTO DI VISTA BIOMECCANICO; VELOCITA ANGOLARI DIFFERENTI RISPETTO AL LAVORO A SECCO; VALORI DI WATT NON EQUIPARABILI CON LE REALI SITUAZIONI DI CAMPO; ORGANIZZAZIONE SPAZIALE aspetti coordinativi INFORMAZIONI PROPRIOCETTIVE MODIFICATE; PROTOCOLLI DI ALLENAMENTO POCO STANDARDIZZATI;
8 A seconda della profondità dell acqua e della parte che viene immersa si riduce il peso gravitazionale terrestre ACQUA BASSA cm. acqua alle ginocchia (95% del peso terrestre); ACQUA BASSA cm. acqua al bacino (50% del peso terrestre); ACQUA MEDIA cm. Acqua al torace (33% del peso terrestre); ACQUA PROFONDA COMPLETA IMMERSIONE con acqua alla base del collo (7% del peso terrestre);
9 Obiettivo: muscolazione generale estensibilità dei legamenti mobilità articolare; Potenziamento estensori flessori coscia Forza resistente es.: 10x30 / /30 ; Potenziamento abduttori-adduttori adduttori Forza resistente es.: 8x20 / /20 ;
10 Obiettivo: Muscolazione generale arti inferiori Estensibilità legamenti Mobilità articolare Materiale: Tavolette - Aquaflap Tavoletta fissata parte posteriore della gamba slanci alternati sul piano sagittale arto teso strategia per un maggior coinvolgimento dei flessori 6/8x20 /20 ; Flessori dell anca sott obiettivo stimolo dell apparato cardio-circolatorio circolatorio es.: 4x1 30 rec. 60 ;
11 Obiettivo: Muscolazione generale Materiale: : cintura per galleggiamento Sotto obiettivi: stimolo dell apparato cardio-circolatorio, circolatorio, coordinazione dinamica generale (gestione dell equilibrio al variare dell intensità in assenza dell apporto degli arti superiori), mobilità articolare es.: 4x15 m. recupero nuoto a dorso;
12 Obiettivo: Muscolazione generale arti inferiori gestione dell equilibrio - Materiale: pinne tavoletta cintura per galleggiamento Protocollo: Prono con tavoletta 10x25 metri intensità 80% - dopo 2 Con tavoletta 10x25 metri intensità 80% - dopo 2 Decupito laterale, slanci alternati (azione a forbice, ricercare l ampiezza e fluidità dell azione)
13 Obiettivo: Muscolazione estensori flessori coscia - Coordinazione dinamica generale - gestione dell equilibrio in contesto dinamico senza l ausilio degli arti superiori Materiale: Pinne Tavoletta Cintura per facilitare il galleggiamento; Descrizione esercizio: in acqua alta, con pinne, seduto su tavoletta, effettuare delle flesso estensioni alternate delle gambe sulle cosce; Protocollo: 4/6x15 metri recupero a dorso;
14 Obiettivo: Muscolazione arti inferiori a catena cinetica chiusa (squat) di seguito corsa massimale in acqua alta (lavoro a contrasto) Squat eseguito sia a due gambe sia ad una gamba protocollo: 4x( x(20/2525 movimenti di squat bipodalico a seguire 10 di sprint) recupero a nuoto dorso 4x( x(10/1515 dx+sx a seguire sprint) recupero nuoto a dorso
15 Obiettivo: Forza veloce sfumata in Forza Resistente Metodo: contrasto del gesto all interno della stessa serie Materiali: pinne tavoletta Descrizione esercizio: seduto sul bordo vasca, gambe immerse, estensione/flessione alternata delle gambe sulle cosce a seguire 25 m. prono con tavoletta 100% intensità recupero a dorso ; Protocollo: 4x( x(15+15) + sprint 25 metri;
16 Obiettivo: Forza Veloce sfumata in Forza Resistente Metodo: contrasto dell azione motoria all interno della medesima serie Materiale: cavigliere kg.2 Descrizione esercizio: seduto sul bordo vasca, gambe immerse, azione alternata di flesso/estensione delle gambe sulle cosce; Passaggio da un azione a catena cinetica aperta ad una chiusa azione di flesso/estensione della gamba sulla coscia seguita da un azione di skip; Protocollo: 4/6x( x(10 max a seguire skip x 12 metri);
17 Obiettivo: Muscolazione arti inferiori coordinazione dinamica generale proposta di andature pre-atletiche Sotto obiettivi: lavoro propiocettivo (piede gamba) coordinazione dinamica generale gestione dell equilibrio; Protocollo: 6/8x15 m. skip recupero di passo dopo x12 m. affondi frontali in avanzamento variante alternare le due andature all interno delle serie;
18 Obiettivo: muscolazione attraverso l esecuzione di un gesto tecnico specifico Balzi piedi situazione operativa simile all azione a muro della pallavolo sotto obiettivi: coordinazione dinamica generale gestione delle spinte e dell equilibrio, capacità di combinazione ed accoppiamento (passaggio dai balzi allo skip) protocollo: 4/6x( x(8 / /10 balzi piedi pari a seguire 8 / /10 skip) recupero di passo; Scivolamenti all indietro (elemento tecnico del basket) protocollo: 6/8x12 m. recupero di passo;
19 Obiettivo: Forza Resistente Materiale: cavigliere Kg. 1,5 Protocollo: 6/8x30 recupero 60 /30
20 Proposta di un protocollo utilizzando la metodica dell intermittente Si riprendono le riflessioni e le metodiche dell intermittente come suggerito da vari autori, adattate alla personale esperienza, le esercitazioni sono state classificate in: Intermittente Forza, adottando come esercizio base lo slancio degli arti inferiori sul piano sagittale, l obiettivo primario orientato allo sviluppo della Forza Resistente, si propongono recuperi passivi ed attivi (corsa effettuata in modo sub massimale); Intermittente metabolico con impegno misto aerobico anaerobico, adottando come esercizio base la corsa in acqua profonda; Le varie proposte sono state monitorate con cardio frequenzimetro Polar modello, i dati riportati su grafico e valutati rispetto alla F.C. max dell atleta. Atleta: maschio età 35 giocatore di pallacanestro professionista F.C. max rilevata con cardio frequenzimetro Polar modello Accurex al termine dello yo-yo endurance test (livello 1): 185;
21 Intermittente Forza Obiettivi: Trofismo estensori flessori arti inferiori Resistenza alla Forza - Materiale: cavigliere cintura facilitare galleggiamento; per Descrizione esercizio: In acqua alta, corpo in posizione verticale, mani appoggiate al bordo vasca, braccia distese, eseguire slanci alternati sul piano sagittale degli arti inferiori a gambe distese, piedi in flessione dorsale; Protocollo: 6x30 / /30 (full range) recupero passivo dopo 2 6x30 / /30 (full range) recupero attivo effettuato di corsa a velocità sub-massimale dopo 2 6x( x(15-15 / /30 ) (stretto- rapido/ampio e potente);
22 % 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Slanci sagittali 30"/30" rec. passivo e attivo tempo % FcMax
23 Slanci sagittali frequenza-ampiezza 15"+15"/30" rec. passivo 80% 70% 67% 69% 70% 71% 68% 69% 60% 60% 60% 58% 56% 56% 50% % FcMax 40% 43% 30% 20% 10% 0% tempo
24 Intermittente Corsa Obiettivo: Sviluppo Potenza Aerobica - Anaerobica Materiale: cavigliere, cintura per facilitare galleggiamento; Descrizione esercizio: corsa in acqua alta, intensità prossima alla massimale; Protocollo: 2x( x(4x15 / /30 ) modalità recupero passivo tra le prove - tra le serie ; Nota: questo tipo di esercitazione è bene proporla dopo un periodo di apprendimento delle varie tecniche di corsa in acqua alta a varie intensità (le rapide e potenti estensioni degli arti inferiori, non supportate - difese dall azione dei piedi come ammortizzatori sul terreno possono, nei giorni successivi, lasciare tracce di lieve indolenzimento);
25 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 44% 73% 68% 63% 82% 75% 70% 82% 79% Intermittente corsa 2x4 (15"/30") 84% 83% 76% 78% 75% 72% 70% 67% 64% 60% 56% 51% 45% 72% 67% 64% 83% 79% 76% 77% 72% 83% 80% 77% tempo % FcMax
26 Resistenza alla Forza Potenza Aerobica Anaerobica Lavoro in acqua alle ginocchia Metodo continuo alternando vari tipi di andature 1x6 (struttura vasca: lunghezza m.12 profondità cm.76) For z a Re si si t e nt e - P ot e nz a a na e r obi c a 100% 90% 80% 70% 77% 85% 87% 89% 92% 91% 60% 50% 40% 40% 30% 20% 10% 0% Tempo F.C. max 184 F.C. media nei 6 di lavoro 87% - Considerazioni: viaggiando attorno a queste percentuali rispetto alla F.C. massima si lavora alla soglia in tal senso migliorando la VAM (massima velocità aerobica) si migliora anche la velocità di SA (velocità di soglia anaerobica)
27 CONCLUSIONI I primi protocolli di lavoro in acqua li ho adottati per la riabilitazione di atleti che li hanno svolti per un periodo più o meno lungo in funzione della propria patologia. Alla ripresa dell attività agonistica gli atleti mi riportavano indicazioni del tipo: ho la sensazione di forza e stabilità quando sono sul campo mi sento forte a livello di fiato non provo fatica ; tali considerazioni mi hanno suggerito di continuare con questi atleti e di allargare l esperienza ad altri che per motivi diversi non potevano seguire un iter tradizionale di allenamento. La frequenza cardiaca rilevata nelle serie sopradescritte ci confermano la validità del lavoro in acqua sia per lo sviluppo e mantenimento di un adeguato trofismo muscolare sia per quello metabolico. Ho adottato questa metodica, integrata con i tradizionali sistemi di training, sia nei periodi di transizione di off season di pre season e in season, modulando il numero, la frequenza delle sedute e tutti i parametri propri dell allenamento in funzione del periodo preso in considerazione.
28 RINGRAZZIAMENTI Dott. Benelli Piero Docente Facoltà di Scienze Motorie Urbino Medico Sociale V.L. Scavolini Basket G. Spar Pesaro Coordinatore Riabilitazione Pesaro Piscine Prof. Panichi Matteo Preparatore fisico under Scavolini G.Spar Basket Pesaro - Agli atleti per la loro disponibiltà: Del Core Antonella volley A1 Antonelli Vito calcio C1 Rannikko Teemu basket Olimpia Lubiana -
29 GRAZIE!
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