Agenda. Scenario: Laboratorio Politecnico (Ivrea, rete ISMB) Il dominio delle applicazioni. Introduzione sulle tecnologie.

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1 Politecnico di Torino Tecnologia RF-ID: opportunità applicative Prof. Claudio Demartini Ing. Bartolomeo Montrucchio

2 Agenda Scenario: Laboratorio Politecnico (Ivrea, rete ISMB) Il dominio delle applicazioni Introduzione sulle tecnologie Normativa RFID e Tracciabilità Esempi di Applicazioni Conclusioni e sviluppi futuri Giugno 2005 Politecnico di Torino 2

3 Laboratorio Politecnico di Torino a IVREA nella Rete ISMB (Torino, Ivrea, Chivasso) Giugno 2005 Politecnico di Torino 3

4 Laboratorio Politecnico di Torino (Ivrea) Progetto DIADI 2000 ( ) (Diffusione dell'innovazione nelle Aree a Declino Industriale della Regione Piemonte) PMI in area obiettivo 2 Piemonte Laboratorio per i Wireless Microsensor Systems di Ivrea per la sperimentazione di: Ad-hoc networks (Mote Università di Berkeley, CrossBow) Sistemi per la Tracciabilità (anche agroalimentare) utilizzo di RFID Dimostratori realizzati per PMI in zona obiettivo 2 senza impegno finanziario da parte delle aziende Giugno 2005 Politecnico di Torino 4

5 Il Dominio delle Applicazioni Giugno 2005 Politecnico di Torino 5

6 Why: Tracciabilità di una entità (prodotto) Sicurezza Responsabilità condivisa Competitività Razionalizzazione Valorizzazione Qualità Standardizzazione Linguaggio condiviso Giugno 2005 Politecnico di Torino 6

7 What: Realizzare un sistema organizzato Con riferimento ai flussi materiali (materie prime, additivi, semilavorati, imballaggi) e informativi nel processo produttivo, Inter (-Intra) imprese per tracciare rintracciare l entità (prodotto) nelle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione alla luce di chi fa cosa e come Giugno 2005 Politecnico di Torino 7

8 Who: Stakeholders Operatori (Imprese) nella filiera (componenti e servizi) Consumatore o utenti finali (Consumer confidence) Istituzioni (prevenzione di frodi) Giugno 2005 Politecnico di Torino 8

9 How: metodologie e infrastruttura Normativa quadro: regolamento CE 178/2002 Formalizzazione di accordi in filiera Identificazione delle entità (Standard AIDC) Ontologia (Standard Sistema EAN/UCC) Modalità di selezione, raccolta e registrazione delle informazioni (carta o RF-ID) Integrazione dei sistemi informativi EAN: European Article Numbering; UCC: Uniform Code Council ASN.1 like AIDC: Automatic Identification and Data Capture: simbologia x codice a barre e rf-id Giugno 2005 Politecnico di Torino 9

10 How: Informazioni rilevanti I Ricostruire i flussi in entrata: quali prodotti da quali aziende Ricostruire il processo di trasformazione: quali prodotti in quali lotti quali lotti in quali prodotti finiti Ricostruire i flussi in uscita: Quali prodotti finiti a quali aziende Giugno 2005 Politecnico di Torino 10

11 How: Informazioni rilevanti II Giugno 2005 Politecnico di Torino 11

12 How: Informazioni rilevanti III Identificazione dell unità consumatore/unità imballo GTIN: Global Trade Item Number (associato al numero del lotto) Identificazione dell unità logistica SSCC: Serial Shipping Container Code Il codice di locazione GLN: Global Location Number Giugno 2005 Politecnico di Torino 12

13 How much: impatto Istituzioni Prevenire le frodi, garantendo la sicurezza dei prodotti, gestire interventi e controlli in caso di emergenza Impresa Vantaggio competitivo Risk management Qualità Gestione della Produzione e della Logistica Consumatore Promozione della trasparenza Crescita della Consumer Confidence Giugno 2005 Politecnico di Torino 13

14 RFID: INTRODUZIONE SULLE TECNOLOGIE Giugno 2005 Politecnico di Torino 14

15 L identificazione automatica - introduzione AIDC (Automatic Identification and Data Capture) Indica il reperimento automatizzato dei dati di riconoscimento univoco di un oggetto Permette di identificare con certezza, precisione e rapidità persone e oggetti Consente un maggior controllo dei flussi dati nell azienda e nel processo distributivo Barcode (mono e bidimensionali) e tag RFID costituiscono i principali strumenti AIDC attualmente disponibili. Giugno 2005 Politecnico di Torino 15

16 RFID - evoluzione Tecnologia utilizzata per la prima volta durante la seconda guerra mondiale dalla RAF per IFF (Identification Friend or Foe) Fine anni 60 - Identificazione del personale nelle aree nucleari I laboratori di Los Alamos rendono la tecnologia di dominio pubblico Anni 80 Primi Tag passivi e applicazioni commerciali Anni 2000 Primi standard e interesse delle grandi compagnie Giugno 2005 Politecnico di Torino 16

17 RFID - funzionamento Il sistema è composto da: tag (attivo/passivo, read only/riscrivibile) Memorizza un identificativo univoco e opzionalmente ulteriori dati di fatto un tag è l equivalente di un dischetto letto a distanza, privo di capacità elaborativa propria antenna Legge i dati contenuti nei tag tramite radiofrequenza tag univoco per poter discriminare gli oggetti letti in contemporanea infrastruttura software Raccoglie e filtra i dati letti contenuti nei tag e li rende disponibili al sistema informativo aziendale Source: EPCglobal TAG ANTENNA INFRASTRUTTURA SOFTWARE Giugno 2005 Politecnico di Torino 17

18 RFID tipologie di tag Tipologia Frequenza Tipo memoria Capacità memoria PASSIVI LF HF UHF MW Classe 0 Classe 1 1 bit Classe 2 SEMI PASSIVI ATTIVI UHF MW Classe 3 Classe 4 N Kbit Giugno 2005 Politecnico di Torino 18

19 Caratteristiche tecniche tag RFID LF 125 KHz HF 13,56 MHz UHF MHz MW 2,54 GHz Range lettura (tag passivi) 0,5 m 1 1,5 m 3 m 5 10 m Data rate scarso buono elevato molto elevato Capacità lettura metalli/liquidi buona discreta scarsa pessima Dimensione molto grande grande medio piccolo Applicazioni tipiche controllo accessi, tracc. animali controllo accessi, tracc. oggetti tracc. pallet e contenitori, pedaggio elettronico supply chain, pedaggio elettronico Giugno 2005 Politecnico di Torino 19

20 BARCODE vs. RFID vantaggi RFID Memoria Capacità limitata Capacità elevata Flessibilità Informazioni statiche Possibilità di riscrittura Efficienza Una sola lettura alla volta Più letture quasi contemporanee Portata di lettura Qualche cm manualmente in contatto visivo Da qualche cm a qualche metro in modo automatico o manuale Robustezza Difficoltà di lettura dovuta allo sporco, al danneggiamento Immunità allo sporco, maggiore resistenza strutturale Giugno 2005 Politecnico di Torino 20

21 BARCODE vs. RFID vantaggi BARCODE Costo Economico, costo dell inchiostro Da qualche cent a diversi Euro Diffusione Diffusione planetaria omogenea Ancora in fase di adozione Disponibilità Tutti i produttori dispongono di stampanti e lettori Scarso numero di produttori di tag e lettori Standard Consolidati da decine di anni (EAN-UCC) Ancora in evoluzione Interferenze Sporco e danneggiamento Compatibilità elettromagnetica, metalli, liquidi Giugno 2005 Politecnico di Torino 21

22 Evoluzione del mercato RFID Fonte: AMR Research, 2003 Giugno 2005 Politecnico di Torino 22

23 BARCODE vs. RFID - Impieghi Le tecnologie Barcode e RFID sono spesso complementari e non antagoniste nelle diverse aree del processo produttivo e distributivo Produzione Magazzino R F I D Vendita Giugno 2005 Politecnico di Torino 23 B a r c o d e

24 Applicazioni RFID - produzione - Contenitori riutilizzabili - Movimentazione componenti - Controllo assemblaggio - Controllo avanzamento produzione - Monitoraggio semilavorati / prodotti finiti Giugno 2005 Politecnico di Torino 24

25 Applicazioni RFID magazzino - Unità di trasporto (carrelli, contenitori mobili) - Containers riutilizzabili -Pallets - Tracking in tempo reale dei prodotti - Controllo dell inventario - Monitoraggio temperatura/umidità merci - Controllo automatizzato carico/scarico merci Giugno 2005 Politecnico di Torino 25

26 Applicazioni RFID vendita - Scaffali intelligenti - Riordino automatico prodotti sottoscorta - Gestione inventario in tempo reale - Protezione dai furti - Riduzione errori di fatturazione - Localizzazione prodotti in magazzini e punti vendita Giugno 2005 Politecnico di Torino 26

27 RFID: NORMATIVA Giugno 2005 Politecnico di Torino 27

28 Aree di standardizzazione Tecnologia compatibilità e interoperabilità HW tecniche, frequenze, tempistiche, codifiche, protocolli e sistemi anticollisione Dati - compatibilità e interoperabilità SW struttura, formato, organizzazione dei dati Applicazione architetture di soluzioni tecniche per specifiche applicazioni o settori Conformità specifiche di comportamento conformi a particolari performance e test di verifica operativi Giugno 2005 Politecnico di Torino 28

29 Enti di standardizzazione RFID - I ISO International Organization for Standardization Si occupa di definire le modalità di protocollo e interfacciamento utilizzando le frequenze normate (in Europa da ETSI) ETSI European Telecommunication Standards Institute Si occupa di normare frequenze, potenze e canali di utilizzo dell etere in campo europeo Giugno 2005 Politecnico di Torino 29

30 Enti di standardizzazione RFID - II GS1 (EAN-International - European Article Numbering) Associazione industriale responsabile dell assegnazione a livello mondiale dei numeri di identificazione per aziende e prodotti Auto-ID Center Gruppo di ricerca del M.I.T. di Boston ideatore del progetto EPC (Electronic Product Code) EPC Global Società detentrice della proprietà intellettuale del progetto EPC nata nel 2003 da una joint venture tra EAN e UCC (Uniform Code Council) Giugno 2005 Politecnico di Torino 30

31 Normative ISO di riferimento per RFID ISO 14223/1/2/3 Identificazione animali (< 135 KHz) ISO 14443/4 Controllo accessi/carte credito (13,56 MHz) ISO Identificazione prodotti (13,56 MHz) ISO Air interface -1: definizione architettura e parametri -2/7: parametri di comunicazione (da 135 KHz a 2,45 GHz) Giugno 2005 Politecnico di Torino 31

32 Normative EPCglobal di riferimento Specifiche per tag di identificazione e radiofrequenze: Classe 0: UHF 900 MHz Classe 1: HF 13,56 MHz Classe 1: UHF MHz Classe 1 Gen2: UHF MHz Standard per la serializzazione dei codici EAN/UCC GTIN SSCC GLN GRAI GIAI GID (Global Trade Item Number)- es codice bottiglia (Serial Shipping Container Code) es pallet (Global Location Number) es magazzino (Global Returnable Asset Identifier) (Global Individual Asset Identifier) (General IDentifier) Giugno 2005 Politecnico di Torino 32

33 Esempio di traduzione GTIN/EPC Source: IBM consulting Giugno 2005 Politecnico di Torino 33

34 Confronto ISO/EPCglobal Punti di contatto La definizione di EPC Classe 1 HF è derivata dall ISO del 2001 La definizione di EPC Gen2 è in attesa di ratifica da parte di ISO quale ISO c nel corso del 2005 Differenze Architettura Capienza dati Trattamento dati Numbering cosa Numbering chi ISO Decentralizzata Kbit Non definito Free Produttore tag EPC Centralizzata bit Definito EAN Produttore bene Giugno 2005 Politecnico di Torino 34

35 Bande di frequenza RFID nel mondo Giugno 2005 Politecnico di Torino 35

36 Bande di frequenza - normative LF (< 135 KHz) Non standardizzata su tutto il pianeta HF (13,56 MHz) Considerata standardizzata su tutto il pianeta a partire dalla fine del 2000 UHF ( MHz) Nord America: MHz fino a 4W Giappone: nessuna banda autorizzata Europa: normative ETSI EN e EN MW (2,54 GHz) Non standardizzata su tutto il pianeta Giugno 2005 Politecnico di Torino 36

37 UHF Normativa europea in vigore Potenza (mw) 2000 ETSI EN è stato sviluppato appositamente per applicazioni RFID ETSI ETSI ,6 867,6 869,4 869,65 Freq (MHz) Giugno 2005 Politecnico di Torino 37

38 UHF Normativa italiana in vigore La banda ETSI EN è usata dal Ministero della Difesa Potenza (mw) 2000 La banda ETSI EN è limitata a 25 mw di potenza ETSI ETSI ,6 867,6 869,4 869,65 Freq (MHz) Giugno 2005 Politecnico di Torino 38

39 RFID E TRACCIABILITA Giugno 2005 Politecnico di Torino 39

40 Tracciabilità degli alimenti La tracciabilità consente di risalire all identità, alla storia e all origine di un prodotto La tracciabilità dovrebbe essere un processo end-toend (dal produttore al consumatore finale) per garantire la trasparenza dell intera filiera produttiva A partire da Gennaio 2005 è entrato in vigore il regolamento CE 178/2002 che impone la tracciabilità per tutte le imprese del settore alimentare Giugno 2005 Politecnico di Torino 40

41 Regolamento CE 178/2002 L articolo 3 del regolamento CE 178/2002 definisce tracciabilità: la possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione Giugno 2005 Politecnico di Torino 41

42 Tracciare o Rintracciare? Tracciare Capacità di raccogliere e tener traccia delle informazioni relative al flusso dei materiali (materie prime, additivi, semilavorati, imballaggi) lungo il processo produttivo e distributivo Rintracciare Capacità di ricostruire, a partire dai dati di tracciabilità, la storia di un prodotto partendo da un qualsiasi punto della filiera produttiva I termini Tracciabilità e Rintracciabilità sono spesso indistinti. Si parla in generale di Tracciabilità Giugno 2005 Politecnico di Torino 42

43 Benefici della tracciabilità - Fidelizzazione clientela e valorizzazione prodotti (aumento della trasparenza e della fiducia sul prodotto) - Aumento della sicurezza alimentare (tramite integrazione con sistemi HACCP, BRC, IFS ecc.) - Gestione efficiente ed efficace del ritiro merci - Affinamento dei controlli sui processi - Anticontraffazione - Riduzione collusioni clienti/fornitori - Promozione della collaborazione e conseguente vantaggio competitivo per gli attori della filiera Giugno 2005 Politecnico di Torino 43

44 Tipologie di tracciabilità Tracciabilità interna Tracciabilità esterna (a valle/a monte) Tracciabilità di filiera Fornitori Produttori Distributori Consumatori materie prime prodotti finiti Giugno 2005 Politecnico di Torino 44

45 Tracciabilità interna - definizione Materie prime Altri prodotti Produzione Prodotti finiti La tracciabilità interna copre le fasi che sono sotto il controllo dell operatore all interno della filiera. Ciò vale per ciascun operatore. E fondamentale che sia collegata ai processi a valle e a monte. Giugno 2005 Politecnico di Torino 45

46 Tracciabilità esterna - definizione Fornitori Produttori Distributori La tracciabilità esterna (a valle e a monte) consiste per ogni azienda nel tenere traccia delle relazioni esistenti tra i prodotti ricevuti e quelli distribuiti a livello di lotto di produzione E obbligatoria secondo il Regolamento CE 178/2002. Si noti che anche il materiale usato per la confezione del prodotto (ad esempio la scatoletta per la carne in scatola) ricade sotto la normativa. Giugno 2005 Politecnico di Torino 46

47 Tracciabilità di filiera - definizione Fornitori Produttori Distributori Consumatori La tracciabilità di filiera è la composizione delle tracciabilità interne ed esterne di tutti gli attori Lo scopo di questa tracciabilità è di rendere trasparente e potenzialmente accessibile l intera filiera ai consumatori Giugno 2005 Politecnico di Torino 47

48 Tracciabilità processi coinvolti Per ottenere tracciabità, all interno delle aziende sono necessarie: Identificazione univoca individuare in modo univoco locazioni, unità logistiche e prodotti che hanno avuto lo stesso percorso di trasformazione (lotto) Raccolta e registrazione definire quali informazioni memorizzare durante la produzione e trasformazione del prodotto Integrazione inserire ed integrare le informazioni raccolte dai processi di identificazione e registrazione all interno dei sistemi aziendali Comunicazione condividere informazioni con gli altri attori della filiera tramite regole standard. E il cuore della tracciabilità Giugno 2005 Politecnico di Torino 48

49 Tracciabilità strumenti e tecnologie PRINCIPI DI TRACCIABILITA Identificazione univoca Raccolta e registrazione dati Integrazione dati e gestione legami TECNOLOGIE ABILITANTI Identificazione automatizzata AIDC Elaborazione elettronica dei dati STRUMENTI GTIN, SGTIN, SSCC, GLN EAN/UCC 128, RFID Applicativi software Comunicazione dati (es. documento di trasporto) EDI (Electronic Data Interchange) EANCOM /XML La tecnologia RFID si propone di fornire vantaggi nell operazione di raccolta automatica e immagazzinamento dei dati, semplificando e favorendo la comunicazione degli stessi nella filiera Giugno 2005 Politecnico di Torino 49

50 EPCnetwork e tracciabilità Codice EPC (Electronic Product Code) identificativo univoco associabile ad un prodotto possibilità di tracciare e rintracciare la storia dei singoli prodotti EPCnetwork (internet degli oggetti) obiettivo: creare una rete di interconnessione globale (produttori, fornitori, distributori, ecc ) per tracciare e rintracciare i singoli prodotti lungo la supply chain Giugno 2005 Politecnico di Torino 50

51 EPCnetwork - struttura ONS Source: EPCglobal TAG Antenna Middleware EPC IS Applicativi Middleware aggregazione e filtraggio eventi EPC Information Service database informazioni Object Name Service EPC => Produttore (simile a DNS) ONS Discovery Service individua ulteriori agenti correlati al produttore Giugno 2005 Politecnico di Torino 51

52 EPCnetwork architettura produttore Discovery - Instradamento richieste per prodotti dotati di codice EPC - Collaborazione per rintracciabilità tra più agenti EPC DS Local ONS ROOT ONS Enterprise applications Storage - Informazioni sull oggetto EPC (statiche e dinamiche) tramite linguaggio XML (PML Physical Markup Language) EPCIS DB interno (ERP) Filter - Funzioni di filtro ed aggregazione - Gestione dei reader Middleware EPC - Acquisizione dati letti - Funzioni di filtro semplici (anticollisione) Reader evento dati - Trasmissione dati tramite RFID - Trasmissione dati sensori TAG punta a query Giugno 2005 Politecnico di Torino 52

53 EPCnetwork esempio rintracciabilità Local ONS (3) 2 ONS ROOT 3 EPC DS (4) 1 EPC IS EPC IS EPC Produttore (Company Prefix) Distributore Retailer Giugno 2005 Politecnico di Torino 53

54 Produttori di soluzioni EPC ConnecTerra RFTagAware GlobeRanger imotion for RFID IBM RFID Premises Server Microsoft RFID infrastructure ORACLE Sensor Edge Server SAP RFID Sun Java System RFID Sybase RFID Anywere Giugno 2005 Politecnico di Torino 54

55 RFID: APPLICAZIONI Giugno 2005 Politecnico di Torino 55

56 Sperimentazioni e applicazioni - I Identificazione singoli prodotti Grana Padano, prosciutto di Parma Inserimento di tag nel prodotto per seguire le fasi di lavorazione Deutsche Post Inserimento dei tag nei camion e nei container per tracking e tracing Poste Italiane Spedizioni di lettere civetta contenenti tag per la verifica e il controllo di qualità e velocità del servizio di posta prioritaria Logistica Galbani, Parmalat Utilizzo di soluzioni miste barcode-rfid per carico/scarico merci e tracciabilità prodotti Giugno 2005 Politecnico di Torino 56

57 Sperimentazioni e applicazioni - II Tracciabilità sanitaria Ospedale San Raffaele (MI) Identificazione sacche di sangue per i processi di autotrasfusione Tracciabilità produzioni alimentari Milano Ristorazione Automazione fasi di carico/scarico ingredienti di base, prelievo assistito e preparazione controllata dei menù, tracciatura contenitori alimenti preparati, possibilità di reperimento immediato informazioni sugli ingredienti componenti il pasto Giugno 2005 Politecnico di Torino 57

58 Sperimentazioni e applicazioni - III Tracciabilità carni Applicazione di tag sui capi di bestiame (orecchio, impianto sottopelle, capsula) Applicazione di tag sui ganci trasporto mezzene Controllo movimentazione mezzene, relazione automatica mezzene/prodotti destinati alla vendita Tracciabilità ortofrutticola Cooperativa OrtoAmico, Bio Il Melograno Automazione processo di raccolta dati di tracciabilità sui campi (quaderno di campagna: trapianti/semine, trattamenti chimici, ecc ) Identificazione tramite tag dei bins di raccolta ortofrutta, relazione automatica con i lotti di terreno Relazione automatica lotti di prodotto finito con bins e lotti di terreno di origine Giugno 2005 Politecnico di Torino 58

59 Sperimentazione - Nokia Tecnologia NFC (near field communication) basata su frequenza 13,56 MHz Borsellino personale: pagamenti e acquisto biglietti (autobus, parcheggi ecc) Compatibile con infrastrutture di pagamento a distanza tramite carte di credito Sperimentazione sulla rete autobus di Hanau (Francoforte) Giugno 2005 Politecnico di Torino 59

60 Sperimentazione WALMART - I 137 fornitori hanno partecipato volontariamente alla sperimentazione di tag RFID su Pallet e Contenitori (79% si sono adeguati con successo) Da Aprile 2005 si aggiungono i 100 più grandi fornitori In autunno la sperimentazione viene estesa a 600 negozi e 12 centri di distribuzione Entro il 2006 tutti i fornitori dovranno adeguarsi altrimenti perderanno il contratto con Wal Mart Giugno 2005 Politecnico di Torino 60

61 Sperimentazione WALMART - II Volume sperimentazione (fonte Week-it 8 Aprile 05) etichette 1,5 milioni di codici EPC pallet e imballaggi 140 punti vendita Tasso riconoscimento 66% pallet 90% imballaggi 98% confezioni prodotto Vantaggi - lettura automatizzata e contemporanea di più tag - maggior efficienza nella gestione dei magazzini (prodotti persi per parecchi miliardi di dollari) Giugno 2005 Politecnico di Torino 61

62 Sperimentazione METRO Passaggio dal barcode all RFID graduale (smart label, da un lato RFID, dall altro barcode) Camerini Intelligenti (sperimentazione sul vestiario) In ogni camerino è presente uno schermo attivabile leggendo il tag di un capo. E possibile visionare la disponibilità di taglie e colori e ottenere suggerimenti per abbinamenti possibili di accessori ecc. Vantaggi: - riduzione dei furti (tag sulla merce ad alto valore) - ricerca veloce della merce (scaffali intelligenti) Giugno 2005 Politecnico di Torino 62

63 RFID: CONCLUSIONI SVILUPPI FUTURI Giugno 2005 Politecnico di Torino 63

64 Problemi per la diffusione degli RFID - I E utilizzabile attualmente da nicchie di mercato Può soddisfare sistemi chiusi (esigenze applicative fini a se stesse) Scarsità di applicazioni a livello di filiera Costi elevati per sviluppo applicazioni, predisposizione dell hardware ed integrazione nel sistema informativo aziendale Giugno 2005 Politecnico di Torino 64

65 Problemi per la diffusione degli RFID - II Sono indispensabili conoscenze specifiche per la corretta applicazione (studi di fattibilità) Richiede revisione dei processi aziendali per massimizzare i benefici applicazioni RFID Mancanza attuale di standard univoco (scarsa protezione dell investimento) Giugno 2005 Politecnico di Torino 65

66 Problemi per la diffusione degli RFID - III Violazione della privacy Possibilità di raccogliere informazioni circa le abitudini dei consumatori tracciandone il percorso all interno del supermercato e verificando quali prodotti usa/indossa/trasporta Utilizzo di frequenze e protocolli standard può facilitare il reperimento di queste informazioni anche da terze parti non autorizzate Marzo Il Garante della privacy ha indicato l obbligo di una informativa per i produttori/utilizzatori di tag RFID (il consenso non è richiesto) Possibilità di disattivare e/o rimuovere i tag Giugno 2005 Politecnico di Torino 66

67 Conclusioni e sviluppi futuri Conclusioni: Elevati costi della struttura RFID (lettori, tag, software), RFID non può sostituire completamente la tecnologia barcode Analisi complessa di costi/benefici, occorre valutare i singoli casi Sviluppi futuri: Riduzione costi tag ed integrazione diretta su contenitori e singoli prodotti (inchiostro magnetico stampato direttamente su package come per i barcode) Aumento performance e interoperabilità dispositivi hardware Standardizzazione globale frequenze e codici (EPC Gen II) Giugno 2005 Politecnico di Torino 67

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