1) I modelli rurali teoria del rurale. 2) La prima PAC dalla nascita agli anni 70
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1 1) I modelli rurali teoria del rurale 2) La prima PAC dalla nascita agli anni 70 Dott.ssa Chiara Mazzocchi Corso PSR Università degli studi Milano-Bicocca
2 Sviluppo rurale diverse concezioni dello sviluppo rurale che convivono e si sovrappongono ciascuna risponde a determinate strategie e obiettivi messi in campo dai diversi stati la definizione di SR è di natura dinamica, cambia e si modifica, si adatta e porta a conseguenze politiche e pratiche molto diverse
3 TRE concezioni di SR (Mantino, 2008) 1) SR come sviluppo settoriale: lo SR coincide con la modernizzazione dell agricoltura 2) SR come redistribuzione: lo SR coincide con la riduzione del divario tra aree rurali deboli e resto del territorio 3) SR come sviluppo locale delle aree rurali: dimensione territoriale dell SR si tratta di una schematizzazione delle concezioni: nella realtà l applicazione di queste strategie è molto più complessa e ibrida
4 Modello settoriale a)obiettivi delle politiche b)tipo di politiche c)ruolo del territorio d)ruolo dei settori e)ruolo degli attori sociali -parità dei redditi con altri settori -aumento della scala produttiva (dimensioni d impresa) -intensificazione e specializzazione produttiva -aiuti diretti al reddito -contenitore di risorse per l agricoltura -rurale=spazio agricolo -contesto locale irrilevante -centralità dell agricoltura e dell impresa professionale -integrazione del settore agricolo nel contesto globale -centralità delle organizzazioni di categoria
5 a)obiettivi delle politiche b)tipo di politiche c)ruolo del territorio d)ruolo dei settori e)ruolo degli attori sociali Modello redistributivo -compensazione svantaggi naturali e socio-economici -riduzione divario aree rurali deboli/aree urbane -diversificazione dei redditi dell impresa agricola -indennità compensativa per zone svantaggiate -sostegno alla diversificazione dei redditi -attenzione alle aree rurali deboli e loro centralità -centralità dell agricoltura -altri settori come opportunità di diversificazione -centralità delle organizzazioni di categoria -forte attenzione agli attori rappresentativi non agricoli
6 Modello territoriale a)obiettivi delle politiche b)tipo di politiche c)ruolo del territorio -valorizzazione di forme di sviluppo endogeno del terr. -diversificazione dei redditi dell impresa agricola -politiche di sviluppo economico locale -sostegno alla diversificazione dei redditi -sostegno servizi per la popolazione locale -eterogeneità delle aree rurali nel contesto regionale ed europeo -definizione multidimensionale del rurale, confini a geometria variabile (rurale: concetto dinamico) d)ruolo dei settori e)ruolo degli attori sociali -centralità dell agricoltura -centralità altri settori come opportunità di diversif. -centralità del concetto di network -sviluppo rurale come processo multi-attore
7 Ruolo dell agricoltura nello SR Dimensione economica Dimensione culturale agricoltura Dimensione sociale Dimensione ambientale
8 La PAC: Politica Agricola Comune Consiste in una serie di norme e meccanismi che regolano la produzione, gli scambi e la lavorazione dei prodotti agricoli nell ambito del Unione Europea (UE), incentrando sempre maggior interesse sullo sviluppo rurale. 3 fattori decisivi: -crisi alimentare -dipendenza alimentare -agricoltori attivi (1/5)
9 PAC: primi passi 1951, trattato di Parigi: 6 paesi costituiscono l Unione Europea del Carbone e dell Acciaio ( CECA) 1957, trattato di Roma :viene istituita ufficialmente la CEE : vi aderiscono i sei paesi della CECA, Belgio, Germania, Olanda, Lussemburgo, Francia e Italia Il trattato di Roma fu l inizio anche della PAC, nell art. 2 e 3 in cui erano affermati gli obiettivi del trattato e gli indirizzi necessari a perseguirli; tra questi era esplicitamente menzionata una politica agricola comune nel settore dell agricoltura.
10 art. 39 del Trattato di Roma Necessità di incrementare la produttività dell agricoltura Migliorare il tenore di vita della popolazione agricola attraverso un miglioramento del reddito Stabilizzare i mercati Puntare alla sicurezza degli approvvigionamenti Garantire prezzi ragionevoli per i consumatori
11 OCM Nel gennaio1962 prese l avvio l Organizzazione comune di mercato (Ocm) per i cereali, in cui si prevedeva un forte sostegno del prezzo del grano e degli altri cereali Successivamente le OCM vengono estese anche per lo zucchero, il riso, le carni, l'olio di oliva, i semi oleosi e i prodotti lattiero-caseari. Attualmente esse esistono per la maggior parte dei prodotti agricoli e costituiscono gli strumenti di base del mercato agricolo comune in quanto eliminano gli ostacoli agli scambi intracomunitari dei prodotti e mantengono barriere doganali comuni nei confronti dei paesi terzi.
12 I 3 principi fondamentali della PAC Nel 1962 vengono sanciti i 3 principi che stanno alla base della PAC: un mercato unificato, inteso come libera circolazione dei prodotti agricoli nell'ambito degli Stati membri; la preferenza comunitaria, ovvero la priorità negli scambi per i prodotti agricoli dell'unione europea, in modo tale da renderli più vantaggiosi dal punto di vista dei prezzi rispetto ai prodotti importati dai paesi terzi de proteggerli dalle grandi fluttuazioni sul mercato mondiale; la solidarietà finanziaria, ovvero il sostenimento di tutte le spese e i costi inerenti l'applicazione della PAC da parte del bilancio comunitario.
13 Gli strumenti finanziari della PAC Lo strumento finanziario creato dalla PAC per il sostegno agli agricoltori è il Fondo europeo agricolo d'orientamento e di garanzia (FEAOG). Il FEAOG è stato istituito nel 1962 e suddiviso nel 1964 in due sezioni: la sezione "orientamento", che fa parte dei Fondi strutturali e che contribuisce alle riforme agricole strutturali e allo sviluppo delle zone rurali (ad esempio, tramite investimenti nelle nuove attrezzature e tecnologie);finanziamento interventi sulle strutture, migliorare efficienza produttiva, diminuire i costi di produzione la sezione "garanzia", che finanzia le spese inerenti l'organizzazione comune dei mercati (ad esempio, tramite l'acquisto o lo stoccaggio delle eccedenze e la promozione delle esportazioni dei prodotti agricoli). Finanziamento interventi sui mercati agricoli, sostegno ai prezzi agricoli per garantire redditi soddisfacenti agli agricoltori.
14 Meccanismo di sostegno ai prezzi Basato su tre tipi di prezzi, presentati annualmente dalla Commissione al Consiglio dei Ministri dell Agricoltura per i diversi prodotti 1) prezzo obiettivo:il prezzo che si ritiene debba essere riconosciuto agli agricoltori al loro prodotto 2) prezzo di intervento: livello dei prezzi al di sotto del quale avviene l intervento 3) prezzo soglia: livello sopra il quale viene elevato il prezzo dei beni importati da terzi quando è inferiore a quello dei produttori europei (tassa sulle import.)
15 Le modalità di intervento 1) Meccanismo di intervento: ritiro della produzione dal mercato da parte di un ente quando, a causa della eccedenza dell offerta rispetto alla richiesta di mercato, il prezzo dei prodotti scendeva fortemente, sino a sfondare un livello minimo prestabilito (sostegno indiretto al prezzo); 2) Prelievo alle importazioni: Le merci in ingesso dovevano essere accompagnate dal pagamento di un dazio tale da portare il prezzo a livelli comparabili con quelli interni 3) Sussidio alle esportazioni: le merci eccedentarie sul mercato europeo dovevano vendere a prezzi molto più bassi del costo di produzione e la differenza veniva compensata da un sostegno pagato dalla Comunità.
16 Il Piano Mansholt 1968 Memorandum Mansholt:prevedeva la riorganizzazione delle strutture agricole comunitarie e la conseguente espulsione dal lavoro nelle campagne di milioni di piccole imprese familiari. L idea guida era favorire l adattamento delle aziende produttrici mano a mano che si realizzavano gli obiettivi della politica comunitaria e con essi il grande mercato unico. Si ragiona in termini di competitività dell azienda
17 1972: le direttive socio-strutturali e la politica strutturale per il settore agricolo 159/72 Piano di sviluppo aziendale 160/72 161/72 1) ristrutturazione dell azienda attraverso gli investimenti; 2) finanziamento della cessazione della attività (sul modello del prepensionamento industriale) 3) finanziamento della formazione professionale e l informazione socioeconomica.
18 il pacchetto successivo Accanto a queste vengono introdotte: la direttiva 268/78 per le zone svantaggiate il regolamento 355/77 per la trasforme commdei prodotti agricoli il regolamento 1380/78 sulle associazioni dei produttori
19 Impatti delle direttive socio strutturali introducono un strategia modernizzatrice e produttivistica sviluppo territori agricoli più sviluppati Nord Europa, zootecnia da latte-con aumento dotazione bestiame, aumento scala produttiva meccanizzazione grazie agli incentivi MA impatto a livello europeo limitato: piani aziendali in tutta Europa perche???
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