Premessa. Il Contesto culturale. Finalità
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- Arnoldo Miele
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1 Premessa Il Contesto culturale. Da molti anni l Istituto Martini, pone al centro della sua azione formativa, l attenzione allo studente e alle famiglie coniugando metodologie di apprendimento moderne a percorsi di studio individualizzati, onde garantire il successo scolastico di ogni studente che presenti buona volontà e desiderio di apprendere. Negli anni passati, i docenti dell Istituto si sono impegnati in corsi di aggiornamento e hanno sperimentato per lungo tempo progetti che avessero come obiettivo la motivazione didattica, l orientamento allo studio e il sostegno degli alunni in difficoltà. In un contesto attento e consapevole al fare scuola, si colloca l esperienza del Progetto BES, che mette insieme i precedenti percorsi di formazione con la particolare e peculiare attenzione di cui i nostri studenti con Bisogni Educativi Speciali sono al centro. Finalità Il presente documento è stato elaborato dai membri della commissione BES e successivamente deliberato dal Collegio Docenti e fa parte integrante del Progetto di Istituto. Contiene criteri, principi e indicazioni riguardanti le procedure e le pratiche per un ottimale inserimento di alunni con bisogni educativi speciali. Definisce compiti e ruoli delle figure operanti all interno dell Istituzione scolastica, traccia le diverse possibili fasi dell accoglienza e delle attività di facilitazione per l apprendimento. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro e pertanto è destinato a costanti miglioramenti e revisioni.
2 Obiettivo generale: Predisposizione del migliore contesto educativo e didattico possibile. Fasi: 1) Passaggio dalla scuola secondaria di I grado alla scuola secondaria di II grado: progetto di pre-accoglienza dello studente con BES. 2) Formazione delle classi. 3) Progetto accoglienza d istituto 4) Superamento della relazione biunivoca insegnante di sostegno studente con bisogni educativi speciali. 5) Progetto Genitori A tale proposito, al fine di una maggiore condivisione delle procedure e delle attenzioni riservate agli alunni BES, considerato il Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali (articolo 74 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5), molti insegnanti dell Istituto, hanno partecipato a Corsi di aggiornamento per approfondire e apprendere come attuare percorsi didattici personalizzati. L area BES, infatti, necessita di una totale condivisione di esperienze e approfondimenti. E solo attraverso una cultura all attenzione delle esigenze specifiche di ogni singolo studente che ogni insegnante si arricchisce nella pratica quotidiana e amplia il bagaglio di risorse dell ambito curriculare.
3 Il Progetto si rivolge a tutti gli alunni con Bisogni educativi speciali, in relazione alle fasce indicate nel Regolamento per favorire l'integrazione e l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali (articolo 74 della legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5) Fascia A Studenti con certificazione ai sensi della Legge 104. Studenti accompagnati nel loro iter scolastico da un docente di sostegno o da un assistente educatore, per i quali viene studiato e predisposto un PEI, un Piano Educativo Individualizzato, formulato dal Consiglio di Classe in condivisione con la famiglia e il personale medico di riferimento dell alunno. Per l attuazione dell iter scolastico l Istituto Martini opera con le fasi e i tempi che appaiono nelle tabelle sotto elencate. Fascia B Studenti con attestazione medica di Disturbi specifici di apprendimento. Accompagnati dal Consiglio di Classe e da un docente Tutor che si occupa specificamente delle loro necessità. Per questi alunni, viene predisposto un PEP, un Piano educativo personalizzato che illustri gli strumenti utilizzati per agevolare gli apprendimenti. Tutti i docenti del Consiglio di Classe collaborano alla sua stesura e valutano le modalità da utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi. Fascia C Studenti con problemi fisici o psicologici di origine esterna, ovvero, che presentano, a causa di motivazioni di salute e motivi di famiglia, momenti di disagio e difficoltà nella concentrazione e applicazione agli studi anche temporanei. Per questi alunni, il Consiglio di Classe decide se attivare un PEP (Percorso educativo personalizzato). Anche per questi studenti viene nominato un tutor tra i docenti del Consiglio di Classe, che seguirà le evoluzioni dell alunno e predisporrà il PEP. Per il supporto ai docenti e per il coordinamento delle attività, tutti gli insegnanti possono rivolgersi alla Professoressa Antonella Palermo, referente BES dell Istituto, al fine di trovare indicazioni per la ricerca e la condivisione di strumenti e buone pratiche.
4 Protocollo di accoglienza per alunni con Bisogni educativi speciali Il protocollo di accoglienza dell Istituto Martino Martini di Mezzolombardo si propone di Definire ed esplicitare pratiche condivise da tutto il personale della scuola. Facilitare l ingresso a scuola e sostenere la socializzazione con il nuovo ambiente scolastico. Favorire un clima di accoglienza Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e collaborazione tra scuola ed enti territoriali coinvolti Il protocollo di accoglienza delinea prassi di carattere Amministrativo burocratico (documentazione necessaria) Comunicativo relazionale (prima conoscenza) Educativo didattico (assegnazione alle classi, accoglienza, coinvolgimento del Consiglio di Classe) Sociale (rapporti e collaborazione della scuola con il territorio per la costruzione del Progetto di vita)
5 Progetto Ponte Per ogni alunno con certificazione ai sensi della Legge 104, l Istituto Martini pone in essere un progetto ponte con la scuola secondaria di I grado di provenienza. Obiettivi Consentire agli alunni di familiarizzare con l ambiente Creare pre-condizioni di appartenenza con il nostro Istituto Verificare se la scelta della scuola superiore risponda alle reali aspettative dell alunno. Realizzazione Per ogni studente che desidera iscriversi alla nostra scuola, se in possesso della certificazione 104, la scuola, nella figura del docente coordinatore di classe prima, elabora con i docenti delle scuole secondarie di I grado di provenienza, un progetto dettagliato che tiene conto di: Tempi (Durata del progetto) Moduli disciplinari (materie che seguirà) Risorse (Docenti o assistenti educatori della media di provenienza) Trasporti ( Se vi sono modifiche nel percorso di accompagnamento-prelievo) Modalità di inserimento (se a tempo parziale o a tempo pieno) Il Coordinatore di classe, della classe accogliente, preparerà un giusto setting di inserimento onde favorire un clima positivo di accoglienza e scambio. A seconda degli orari di classe, il docente coordinatore individuerà le ore che l alunno frequenterà, dando possibilmente preferenza ad ore di attività laboratoriali, che consentano all allievo di inserirsi più facilmente nel contesto classe. Gli accompagnamenti e l assistenza dovranno essere assicurati da docenti di sostegno della scuola di provenienza. Fin dalla classe seconda della scuola secondaria di I grado, nell ambito dei percorsi di orientamento attivati dalla scuola, l alunno e la famiglia possono visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. La famiglia dell alunno che ha già deciso di iscriversi presso il nostro istituto, potrà richiedere incontri con la Dirigente al fine di organizzare una serie di attività e moduli finalizzati all inserimento dell alunno nel nuovo contesto educativo. Nello stesso periodo il docente coordinatore richiederà un incontro con la scuola secondaria di I grado di provenienza per conoscere più approfonditamente le
6 caratteristiche dell alunno e le sue reali necessità (banchi speciali, strumenti particolari di lavoro etc.). A Settembre il docente coordinatore informa il Consiglio di Classe. Nel primo periodo dell anno scolastico vengono svolte dall Istituto Martini, le attività di accoglienza finalizzate a favorire la costruzione del clima classe e un buon inserimento nella scuola. Il Docente coordinatore collabora per rendere più agevole e funzionale la partecipazione dell alunno alle attività previste per tutti gli alunni delle classi prime. Il progetto segue le attività di accoglienza attualmente previste nel nostro Istituto, ma le integra e le personalizza. Crea cioè modalità di partecipazione speciali per alunni con bisogni educativi speciali. Lo svolgimento del Progetto deve inoltre tenere conto della disponibilità della scuola di provenienza dell alunno poiché saranno i suoi docenti di sostegno ad accompagnarlo e ad assisterlo nei giorni di permanenza in classe. Ai trasporti lo studente e la sua famiglia dovranno provvedere in maniera autonoma. Gli incontri e i colloqui con i docenti della scuola secondaria di I grado approfondiscono i temi riguardanti le problematiche e le necessità della persona da prendere in carico, durante questi incontri si formulano le prime ipotesi riguardo le opportunità sociali e di lavoro individuale in un contesto di accoglienza: Tipologia del programma didattico affrontato nella scuola secondaria di I grado Tipologia dei curricoli proposti dai diversi corsi presenti in Istituto Presenza di laboratori con attrezzature specifiche Analisi del tipo di risorse professionali, culturali e individuali nel team Lo scopo è presentare successivamente le caratteristiche dello studente ai docenti curricolari e, sulla scorta degli elementi emersi, pianificare le attività di preaccoglienza. La proposta consisterà nella partecipazione dell allievo a qualche ora settimanale di lezione nella prima classe del corso per il quale si prevede l iscrizione. I docenti del corso saranno verosimilmente quelli che l alunno incontrerà l anno successivo, durante la frequenza dell istituto. Questi docenti, insieme all equipe di sostegno, assumeranno il ruolo di tramite, nei confronti del Consiglio di Classe, nella raccolta di elementi utili alla conoscenza dello studente. L insegnante dell istituto di provenienza sarà distaccato presso il nostro Istituto durante le mattine in cui si svolge l attività.
7 FASI PRINCIPALI Progetto ponte FASE QUANDO CHI CONTATTI / INCONTRI CON LA SCUOLA 2 ANNO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO DOCENTE COORDINATORE BES SECONDARIA DI I GRADO PRE CONOSCENZA CON LA FAMIGLIA ALL ISCRIZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO E DOC. COORDINATORE I NCONTRO CON DOCENTI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO CRITERI DI INSERIMENTO IN CLASSE PRESENTAZIONE AL CONSIGLIO DI CLASSE PREDISPOSIZIONE PERCORSI INDIVIDUALIZZATI OSSERVAZIONE E CONOSCENZA RAPPORTI CON FIGURE ED ENTI TERRITORIO VERIFICA E VALUTAZIONE OTTOBRE 2 ANNO SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO GIUGNO SETTEMBRE ENTRO NOVEMBRE OTTOBRE SCANSIONE QUADRIMESTRALE DOC. COORDINATORE + DOC. SOST. DIRIGENTE SCOLASTICO E COMMISSIONE DOC. COORDINATORE, DOCENTI CONSIGLIO DI CLASSE, DOC. SOST. DOC. SOSTEGNO, CONSIGLI DI CLASSE TUTTI DOC. COORDINATORE, DOC. SOSTEGNO, COORDINATORE DI CLASSE CONSIGLIO DI CLASSE, E DOC. COORDINATORE FASE DI PRECONOSCENZA CON LA FAMIGLIA L Istituto accoglie gli studenti ma crea anche legami con le loro famiglie predisponendo incontri di conoscenza e approfondimento delle specificità degli allievi. A tale proposito il Dirigente Scolastico e il Docente Coordinatore sono sempre disponibili ad incontrare le famiglie per informazioni. Le fasi di preconoscenza con la famiglia consentono l approfondimento del percorso formativo dell alunno, e aiutano a creare un clima di fiducia e collaborazione per il
8 raggiungimento di un inserimento positivo, primo passo verso una completa integrazione. Nel mese di settembre vengono indette le riunioni con i Genitori degli alunni con BES (fascia A;B;C) e i coordinatori di classe al fine di comprendere le richieste delle famiglie e cercare, in fase di assegnazione degli alunni ai docenti di sostegno e/o agli assistenti educatori o al Consiglio di classe stesso, di far corrispondere alle risorse le specifiche richieste. ATTIVITA CHI MODALITA TEMPI INCONTRO CON I DOC. GENITORI COORDINATORE E DIRIGENTE SCOLASTICO INCONTRI E, COLLOQUI per individuare eventuali elementi di necessità, per accogliere indicazioni di carattere specifico. UNO o più incontri tra FEBBRAIO e MARZO INCONTRO GENITORI E PRESENTAZIONE CONSIGLIO DI CLASSE DOC, COORDINATORE DOCENTI CLASSE Incontro di presentazione dell alunno al consiglio di classe DALL ISCRIZIONE IN POI
9 Il Progetto BES Il progetto BES nasce come progetto educativo finalizzato alla integrazione e alla inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali. Sono protagonisti del progetto, non solo gli studenti con bisogni educativi speciali, ma tutti gli studenti dell Istituto e tutti i docenti e gli assistenti educatori che operano nella scuola. Per ogni alunno in possesso di certificazione ai sensi della legge 104, l Istituto Martini elabora un progetto educativo finalizzato, seguendo un percorso che potremmo dividere nelle seguenti fasi: 1) attenta analisi e individuazione dei deficit legati alla situazione di disabilità certificata 2) conoscenza e approfondimento della disabilità sia a livello scientifico che a livello storico-culturale. 3) analisi delle barriere che contribuiscono a creare difficoltà di apprendimento. 4) analisi delle risorse a disposizione 5) formulazione di ipotesi e individuazione dei percorsi educativi con strategie, cambiamenti da introdurre, modifica di metodologie etc. 6) costruzione di progetti che siano occasione di crescita per tutta la classe onde favorire l integrazione e superare la relazione biunivoca docente di sostegno-studente con BES. 7) incontri periodici con le famiglie per l ascolto e l individuazione di eventuali nuove problematiche emerse.
10 Criteri di assegnazione e inserimento in classe L attenzione rivolta agli alunni con certificazione ai sensi della 104 continua con l individuazione della giusta classe. A tale proposito, in sede di formulazione di organico e assegnazione dei docenti alle classi, il Dirigente scolastico assegna le classi di iscrizione tenendo conto di quanto segue. ATTIVITA CHI MODALITA TEMPI DETERMINARE LA CLASSE DI ISCRIZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO -Analizzare la locazione della classe e la sua raggiungibilità -Valutare altre situazioni con bisogni educativi speciali Giugno/luglio FAVORIRE CLIMA ACCOGLIENZA IN CLASSE E SOCIALIZZAZIONE DOCENTI CLASSE, DOCENTI SOSTEGNO -Sviluppare le attuali prassi del progetto accoglienza alla luce delle speciali necessità dell alunno con Bisogni educativi speciali. Settembre Ottobre
11 Presentazione al Consiglio di Classe Per la formulazione della Programmazione didattica e del Piano Educativo Individualizzato, i docenti vengono messi a conoscenza delle diverse funzionalità dello studente con Bisogni educativi speciali onde poter meglio individuare interventi integrati ed equilibrati da predisporre per l alunno. L individuazione degli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune vengono vagliati e saranno soggette ad eventuali modifiche in itinere. Tutti i docenti di Classe partecipano alle riunioni al fine di individuare le migliori strategie da attivare nell azione disciplinare didattica. Tutti i docenti partecipano e sono attori dell azione educativa dell alunno con BES. ATTIVITA CHI MODALITA TEMPI PRESENTAZIONE Ottobre DELL ALUNNO PRESENTAZIONE DELL ALUNNO DIRIGENTE SCOLASTICO, DOC. COORDINATORE E COORDINATORE DI CLASSE DOC. SOSTEGNO, FAMIGLIA, FIGURE SANITARIE, ASSISTENTI SOC. IL COORDINATORE DI CLASSE E I DOCENTI DI SOSTEGNO E, SE RICHIESTO, IL COORDINATORE BES Primo incontro di presentazione del caso, sue particolarità. Sentita l equipe medica e la Famiglia, il coordinatore e i docenti di sostegno iniziano a ipotizzare il progetto individualizzato per l alunno Mantenendo il riserbo sulle patologie, il coordinatore spiega al consiglio le capacità e le potenzialità dell alunno che sarà coadiuvato dai docenti di sostegno. Ottobre - Novembre
12 Ai sensi della vigente normativa i Docenti predispongono i Piani educativi Individualizzati nei tempi previsti. PREDISPOSIZIONE PERCORSI INDIVIDUALIZZATI ATTIVITA CHI MODALITA TEMPI PEI (Piano educativo individualizzato) PROGRAMMAZIONE DIDATTICA PERSONALIZZATA VERIFICA IN ITINERE Operatori sanitari, insegnanti, docenti di sostegno, operatori degli enti locali, genitori dell alunno Insegnanti della classe Insegnanti di sostegno e curricolari Viene steso dai Docenti e presentato alle famiglie alla luce di quanto espresso dagli operatori sanitari Vengono descritti gli interventi didattici integrati che si realizzano in classe fissando obiettivi e competenze. Vengono valutati i risultati raggiunti e le strategie adottate per il raggiungimento degli obiettivi prefissati Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico Formulato entro i primi tre mesi di ogni anno scolastico A metà anno scolastico A fine anno scolastico
13 PROGETTO GENITORI Un percorso formativo per la vita e le alleanze con le famiglie e il territorio E necessario assumere un significativo ampliamento di orizzonte nel momento in cui si cerca di definire obiettivi e strategie educativo-didattiche efficaci nell aiutare lo studente in difficoltà o trovare i migliori contesti e ambienti da attivare per la prosecuzione del suo percorso anche al di fuori del contesto scolastico. Questa dimensione più ampia viene definita «progetto di vita» ed è proprio da intendersi come uno «sguardo lungo» di cui l alunno in difficoltà ha estremo bisogno. Orientare il Piano Educativo Individualizzato al Progetto di vita significa concretamente definire obiettivi direttamente legati a quelle competenze richieste dalla vita adulta, usare mezzi di insegnamento-apprendimento sempre più «adulti» e promuovere nello studente capacità e abilità per lo sviluppo della propria identità, per una auto-progettazione, per migliorare e consolidare una consapevolezza di sé, il senso di autostima e di autoefficacia. Nell ottica del Progetto di vita la nostra scuola si muove impegnandosi a creare un alleanza educativa con i genitori e di apertura nel territorio e nella comunità circostante. Da tale prospettiva è nata la proposta di costituire un Gruppo Genitori. Rivolto in particolare ai genitori degli studenti con Bisogni educativi speciali, il gruppo si apre a tutti i genitori degli studenti presenti nel nostro istituto. Chi lavora con gli alunni in difficoltà sa bene quanto sia strategica l attività di ascolto, condivisione e corresponsabilizzazione, informazione e anche formazione e sostegno delle famiglie tutte, non solo quelle che hanno figli con Bisogni Educativi Speciali. Le famiglie dei ragazzi con BES possono confrontarsi e condividere interventi per promuovere le potenzialità dei loro figli, attraverso il riconoscimento sereno delle differenze e la costruzione di ambienti accoglienti e inclusivi, in modo che ciascun studente possa trovare attenzioni specifiche ai propri bisogni e condividere con altri il proprio percorso di formazione. Per rispondere alle richieste delle famiglie la nostra scuola si pone in ascolto delle problematiche per l individuazione delle risoluzioni e promuove il coinvolgimento delle agenzie presenti sul territorio. Il tema delle alleanze con le famiglie e il territorio è assolutamente centrale per la realizzazione di un Progetto di vita per Lo studente in difficoltà e fa parte integrante del Progetto di Istituto della nostra scuola che propone un incontro mensile con i genitori che avessero la necessità di essere ascoltati e sostenuti.
14 OSSERVAZIONE E CONOSCENZA Nel corso dell anno scolastico tutte le figure preposte al coordinamento delle attività didattiche osservano con una attività di monitoraggio in itinere e, se il caso, predispongono eventuali modifiche o integrazioni al percorso educativo individualizzato. Tali osservazioni, unite all approfondimento della conoscenza con la famiglia e con gli altri operatori, sosterranno il gruppo di lavoro nella progettazione del Progetto di Vita dell alunno che inizierà a prendere forma più definita nei successivi anni di prosieguo dello studio. Importante qui rilevare che tutti i docenti del consiglio di classe sono interessati alla conoscenza dell alunno. Al riguardo va sottolineato che nel nostro Istituto tutti gli insegnanti di ogni Consiglio di classe partecipano con eguale coinvolgimento al progetto educativo dell alunno con Bisogni educativi speciali nell ottica di superare la relazione biunivoca insegnante di sostegno-studente con BES. Va anche sottolineato che spesso l insegnante di sostegno è il docente che ha il maggior numero di ore con la classe e che la sua speciale posizione lo porta a poter osservare il gruppo in situazioni diverse, a seconda del tipo di attività e di impostazione del lavoro adottato, e anche in forza delle sue speciali competenze le sue osservazioni costituiscono un ausilio nell impostazione del lavoro anche da parte di tutti gli altri insegnanti nei confronti del gruppo classe nel suo insieme. RAPPORTI CON FIGURE ED ENTI DEL TERRITORIO Nel corso del Primo incontro di team il docente coordinatore e i docenti di sostegno prendono contatto con le varie associazioni presenti sul territorio che collaborano alla formazione dell alunno. In tali incontri si delineano attività, sostegni, supporti che nel corso dell iter scolastico dell alunno si attiveranno. Dalla classe terza A partire dalla classe terza superiore l Istituto Martini, sviluppa la sua azione educativa considerando l allievo nella prospettiva della sua crescita. Vengono organizzati stage e percorsi di scuola-lavoro, al fine di inserire lo studente nella dimensione dell essere adulto.
15 I nostri positivi inserimenti degli alunni con BES in contesti lavorativi, la loro crescita e la soddisfazione del lavoro, sostengono questa scelta ogni anno. L insegnamento inizia quindi ad essere orientato verso un integrazione sociale più ampia, con un incremento delle aree di indipendenza e con una visione della vita più matura nella prospettiva futura della possibilità di lavorare. Non va infatti dimenticato che spesso molti studenti con BES fanno fatica ad immaginarsi adulti e ad individuare da soli prospettive lavorative. Gli studenti dell Istituto partecipano a stage lavorativi in differenti periodi dell anno, normalmente accompagnati dai docenti di sostegno e dagli assistenti educatori o, ove ci fossero, dagli assistenti del Servizio sociale. Queste esperienze sono risultate un importante riferimento per gli studenti e i loro genitori proprio perché proiettano la visione dei ragazzi in una realtà adulta e rendono visibili le ipotesi future aumentando le occasioni per consolidare la propria autostima in realtà lavorative protette. Le tre ottiche che muovono l agire del Progetto di vita sono 1) Tecnico- didattica 2) Psicologica 3) Relazionale I Docenti del Martini scelgono, in concordia con la famiglia e le figure mediche e/o sociali di riferimento, obiettivi orientati alla vita adulta (attività in vivo, modelli adulti, tutorato, soluzione di problemi). Utilizzano modalità adulte di insegnamento e apprendimento che tendono all autonomia e all acquisizione di senso di indipendenza, sostenendo maggiormente la nascita e il consolidamento di relazioni. VERIFICA E VALUTAZIONE Al di là delle valutazioni quadrimestrali, il team di sostegno si riunisce frequentemente per osservazioni didattiche sulla prosecuzione dei percorsi individualizzati degli alunni con Bisogni educativi speciali. Le osservazioni vengono riferite alla famiglia nei colloqui individuali con i docenti di sostegno e con i docenti curricolari; le valutazioni seguono i tempi previsti dal normale calendario scolastico. La verifica avviene nel mese di marzo/aprile in cui, a seguito della valutazione periodica, docenti, genitori e figure sanitarie, valutano l efficacia del piano individualizzato proposto e la sua puntuale applicazione.
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