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1 CONCESSIONARIO CONTRAENTE GENERALE subentrato all'ati SIS Scpa Consorzio Stabile fra le Imprese: SIS Scpa Via Invorio, 24/A Torino Via Invorio, 24/A Torino INFRAESTRUCTURAS S.A. S.A.U. INC S.p.A. SIPAL S.p.A. RESPONSABILE AMBIENTALE N. PROGR. LOTTO 1 - TRATTA "A" CARTELLA N. Dal Km ,77 al Km TITOLO ELABORATO: PROGETTO DELL'INFRASTRUTTURA Relazione tecnica P V Q CN CP VS 1 A R A 0 REV. 0 CL DESCRIZIONE PRIMA EMISSIONE SCALA: - REDATTO DATA VERIFICATO DATA APPROVATO DATA SIS 07/08/2018 SIS 07/08/2018 SIS 07/08/2018 VALIDAZIONE: PROTOCOLLO : DEL:

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3 INDICE 1 PREMESSA SOGGETTO PROPONENTE DESCRIZIONE DEL PROCESSO Individuazione delle operazioni di recupero Ubicazione delle attività di recupero Rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero Schema di flusso dell attività di recupero/smaltimento Soggetto produttore di rifiuti Trasporto Tracciabilità Ingresso mezzi e accettazione rifiuti Sito di messa in riserva o deposito preliminare Procedure di campionamento e analisi Registrazione dei dati relativi all attività di recupero o smaltimento COMPATIBILITÀ AMBIENTALE Quadro di riferimento programmatico Quadro di riferimento ambientale Definizione dei potenziali impatti sull ambiente Misure per l'attenuazione degli effetti per ambiente e lavoratori Documentazione relativa alla Valutazione di Incidenza Ambientale PIANO DI EMERGENZA GARANZIE FINANZIARIE APPENDICI ALLEGATI GRAFICI... 38

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5 1 Premessa Il Consorzio Stabile SIS Scpa è il contraente generale per la progettazione esecutiva e la realizzazione della Superstrada a Pedaggio Pedemontana Veneta. Per la realizzazione delle opere della SPV, in particolare del tratto interferente con la SR246 Recoaro, tra le pk e 0+250, è stata realizzata un attività di scarifica del manto stradale delle rampe di accesso e uscita della suddetta Strada Regionale. Durante le lavorazioni sono stati rinvenuti, al di sotto del pacchetto di asfalto, materiali di origine antropica riconducibili in prima analisi a sabbie di fonderia. I materiali costituiscono il pacchetto di stabilizzato riciclato, posto a dimora al di sotto dello strato di asfalto, realizzato per i lavori di costruzione della SR246 in comune di Montecchio Maggiore. Si tratta di una superstrada a due corsie per senso di marcia che è stata realizzata per deviare il traffico che attraversava il centro della città e congiungere la SS 246 di Recoaro a nord dell'abitato di Montecchio Maggiore con l'autostrada Serenissima presso il casello di Alte Ceccato. Nel 2006 è stato inaugurato il tronco principale dell'opera, dalla SS 246 di Recoaro alla SR 11 Padana Superiore. Nel gennaio 2012, con la notifica degli espropri ai proprietari dei fondi sui quali insisterà la bretella di collegamento tra il casello dell'a4 e la SR 11 Padana Superiore, sono iniziati i lavori per la realizzazione dell'ultimo tratto di 1,6 km. L'opera è gestita dalla regione del Veneto tramite la concessionaria regionale Veneto Strade. Il tratto esistente della SR246 coincide con il tracciato della costruenda SPV. I primi rinvenimenti, in particolare si sono verificati sulle rampe di uscita (n.14) e di ingresso (n.13) dalla SR246 denominate 4 Via Molinetto insistenti sulle carreggiate nord e sud, situate nel lotto 1 tratta A della costruenda SPV (wbs TR1A008 N-S dal Km cc al Km cc). Successivamente, materiali analoghi sono stati rinvenuti nel corso dei lavori di scarifica del manto stradale della rampa di uscita (n.7) denominata 3 Via Ponte Guà carreggiata sud con direzione Montecchio Maggiore/Montorso. La rampa 7 ricade anch essa nel lotto 1 tratta A e più in dettaglio è situata in corrispondenza della wbs TR1A005-S dal Km cc al Km cc. Ulteriori operazioni di scarifica e attività di indagine mediante sondaggi hanno consentito di accertare la presenza, al di sotto del pacchetto di asfalto, delle sabbie di fonderia sull asse principale e su tutte le rampe di accesso/uscita della SR 246. Come previsto dalla procedura del Sistema di Gestione Ambientale del cantiere SPV, i materiali sono stati sottoposti ad accertamenti analitici. I risultati delle analisi condotte in occasione del primo rinvenimento hanno evidenziato il superamento del parametro fluoruri con una concentrazione nell eluato di 1,7 mg/l a fronte di un limite di 1,5 mg/l (Allegato 3 - DM 5 febbraio 98). Il dato è stato confermato dalle successive analisi effettuate sui materiali provenienti dalle altre rampe scarificate. La caratterizzazione del materiale con riferimento ai valori delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) ha dato esito negativo, in quanto non si evidenziano superamenti dei limiti di cui alla colonna B della tabella 1, allegato 5 alla parte IV - Titolo V del D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii. Successivamente, a seguito del confronto con l Agenzia Regionale per l Ambiente del Veneto (ARPAV) è stato eseguito, in febbraio 2016, un campionamento complessivo delle rampe della SR 246 congiuntamente coi tecnici ARPAV che hanno avviato ad analisi presso il laboratorio dell Agenzia 3 campioni. In sintesi, i risultati ottenuti dall analisi del campionamento effettuato in febbraio 2016 evidenzia la seguente situazione: RdP SIS Rampa 1 Parametri entro i limiti normativi - Rampa 2 Parametri entro i limiti normativi Rampa 3 Superamento parametro COD - Rampa 5 Superamento parametro Fluoruri e COD - Rampa 6 Parametri entro i limiti normativi - RdP ARPAV Superamento parametro Fluoruri e Solfati pag. 1 di 38

6 RdP SIS Rampa 7 Parametri entro i limiti normativi - Rampa 8 Superamento parametro Fluoruri - Rampa 9 Superamento parametro Fluoruri Rampa 10 Superamento parametro Fluoruri - Rampa 11 Superamento parametro Fluoruri - Rampa 12 Superamento parametro Fluoruri - Rampa 13 Parametri entro i limiti normativi - Rampa 14 Superamento parametro Fluoruri RdP ARPAV Superamento parametro Fluoruri Superamento parametro Fluoruri e Solfati In ragione della situazione qui rappresentata è stato redatto per il caso specifico un Piano Operativo per la Gestione dei Materiali Antropici rinvenuti nel suolo trasmesso alla Regione del Veneto in data 14/02/2018. In occasione della trasmissione del Piano è stata evidenziata l opportunità di condividere con gli Enti preposti le modalità corrette, ed economicamente sostenibili, per la gestione del materiale rinvenuto, proprio in ragione dell incertezza nella qualifica del materiale che era stato impiegato nell ambito della realizzazione della SR 246 realizzata in tempi recenti (inaugurata nel 2006) e con un quadro normativo analogo a quello vigente con specifico riferimento ai limiti analitici per il recupero del rifiuto (allegato 3 DM 5 febbraio 98; l attività di recupero del rifiuto per la realizzazione del sottofondo era stata peraltro autorizzata con Determinazione n. 15 U.C. Suolo Rifiuti/06 della Provincia di Vicenza datato 21 febbraio 2006). In data 11 giugno 2018 è stata convocato dalla Regione del Veneto Struttura di Progetto Superstrada Pedemontana Veneta un incontro cui hanno partecipato la Direzione Ambiente della Regione del Veneto, ARPAV, Provincia, Comuni e AULSS e dei tecnici SIS/SPV nel quale è stata affrontata la questione e sono stati forniti ai partecipanti gli elementi conoscitivi necessari ad esprimersi in merito. Successivamente, in data 28 giugno 2018 presso Struttura di Progetto Superstrada Pedemontana Veneta, si è svolto un ulteriore incontro, alla presenza della Direzione Ambiente della Regione del Veneto, di ARPAV, della Provincia e dei tecnici SIS/SPV al termine del quale si è giunti alla conclusione che le sabbie di fonderia, in ragione dei superamenti del parametro Fluoruri e del parametro Solfati nei test di cessione effettuati sul materiale, possano essere gestite come rifiuto nell ambito delle procedure ex art. 208 D.Lgs. 152/2006 ai fini del successivo avvio a smaltimento o recupero. Al materiale qualificato come rifiuto è stato attribuito il codice CER terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce Per la gestione delle quantità di rifiuto previste, circa mc, si rende necessario attivare un impianto di messa in riserva o deposito preliminare in procedura ordinaria (L.R. 21 gennaio 2000, n. 3 Art. 22, comma 3). Nel dettaglio con la presente si richiede l autorizzazione alla messa in riserva (R13) o deposito preliminare (D15), in comune di Montecchio Maggiore, del materiale proveniente dalle attività di scarifica dello strato di sottofondazione dell asse principale e delle rampe di accesso/uscita della SR246 nel tratto corrispondente alla progressive di progetto del cantiere SPV da a I siti di messa in riserva (R13) - deposito preliminare (D15), in particolare, saranno ubicati in due posizioni: all altezza del tratto e (WBS TR1A002) all altezza del tratto e (WBS TR1A006) In questi luoghi sono stati posizionati i materiali finora rinvenuti e che sono stati qualificati come rifiuti, in accordo con gli Enti preposti, a seguito dell incontro del 28 giugno Soggetto proponente Il soggetto proponente è il Consorzio Stabile SIS Scpa, contraente generale per la progettazione esecutiva e la realizzazione della Superstrada a Pedaggio Pedemontana Veneta, nella persona del geom. Luigi Cordaro, Direttore di Cantiere del lotto 1. pag. 2 di 38

7 3 Descrizione del processo 3.1 Individuazione delle operazioni di recupero Per il materiale proveniente dall attività citata in premessa e qualificato come rifiuto con codice CER si prevedono le seguenti operazioni: R13 Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12. D15 Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D14. Il successivo avvio a recupero o smaltimento avverrà a seconda in funzione all esito delle indagini analitiche sui parametri definiti dal DM 5 febbraio Le operazioni di recupero R13 o di deposito preliminare D15 avverranno sui siti individuati allo scopo e opportunamente attrezzati per prevenire eventuali contaminazioni del suolo o potenziali situazioni di rischio. In particolare le aree saranno realizzate coerentemente con quanto indicato in allegato 5 al DM 5 febbraio 1998 aggiornato a DM 186 del 5 aprile Ubicazione delle attività di recupero Il lotto 1 della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta si sviluppa dal comune di Montecchio Maggiore, in provincia di Vicenza, in corrispondenza dell innesto con l autostrada A4 fino al casello di congiungimento con l autostrada A31 in comune di Montecchio Precalcino, ricadente nella medesima provincia di Vicenza. I siti individuati per l operazione R13 messa in riserva e D15 deposito preliminare sono situati sul sedime della costruenda SPV in due luoghi: nel tratto compreso tra le pk e (in corrispondenza delle WBS TR1A002S che si estende tra la pk ,44 e la ,93) area 01; nel tratto compreso tra le pk e (in corrispondenza delle WBS TR1A006N che si estende tra la pk ,18 e la ,31) area 02. Tali aree di cantiere sono situate lungo l asse dell infrastruttura esistente e sono raggiungibili percorrendo le piste di cantiere che affiancano il tracciato principale. Su queste stesse aree, come anticipato in premessa, sono stati depositati i materiali risultanti dalle operazioni di scarifica svoltesi finora e che sono sintetizzate nella seguente tabella che riporta anche il sito dove è stato stoccato il materiale. Tabella 1. Interventi di fresatura/scarifica delle rampe della SR 246 effettuate finora Rampa Fresatura Scarifica-scavo sottofondo Deposito Rampa set set AREA 02 - TR1A 006 N Rampa nov dic AREA 02 - TR1A 006 N Rampa feb feb AREA 02 - TR1A 006 N Rampa 5 19 feb mag AREA 01 - TR1A 002 S Rampa 2 21 ago ago-05 set AREA 02 - TR1A006 N Rampa 9 25 set Rampa set Rampa dic gen AREA 02 - TR1A006 N Il materiale è stato stoccato avendo cura di posare un telo in HDPE a protezione del terreno ed un secondo telo in HDPE a copertura del cumulo stesso. Nelle Rampe 9 e 10 è stato fresato il manto stradale senza procedere alla successiva scarifica-scavo del sottofondo. Nei restanti casi (rampe 1, 3, 11 e 12), il materiale è rimasto in giacenza al di sotto del manto stradale pag. 3 di 38

8 esistente. Di seguito si riportano degli estratti delle tavole di progetto con l indicazione dei siti di interesse e, successivamente, le riprese aree degli stessi. Figura 1 Identificazione dell AREA 01 lungo il tracciato della SPV WBS TR1A002S Figura 2 Identificazione dell AREA 02 siti lungo il tracciato della SPV WBS TR1A006N pag. 4 di 38

9 Figura 3. Ubicazione dei siti di messa in riserva/deposito preliminare (rosso) pag. 5 di 38

10 Sotto l aspetto urbanistico, come riportato negli strumenti di pianificazione territoriale vigenti (cfr Errore. L'origine riferimento non è stata trovata.), le aree coinvolte dal sito di messa in riserva o deposito preliminare ricadono nel cantiere della costruenda SPV nell area destinata alla realizzazione delle rampe di accesso e uscita della SP246 del lotto 1 tratta A. Al fine di prevenire eventuali contaminazioni delle matrici ambientali o potenziali situazioni di rischio, il terreno è stato protetto da teli impermeabili ed i cumuli sono ricoperti da teli impermeabili per evitare fenomeni di dilavamento. 3.3 Rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero I rifiuti sottoposti alle operazioni di recupero o deposito preliminare provengono dai lavori di scarifica del manto stradale relativi al tracciato principale della SPV e delle rampe di accesso e uscita della SR 246 tra le progressive di progetto e Figura 4. Planimetria generale del lotto 1 tratta A della Superstrada Pedemontana Veneta. Il tracciato si sovrappone a quello della SR 246 esistente. A rifiuto è attribuito il codice CER terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce I quantitativi complessivi di rifiuto sono stati determinati moltiplicando la superficie rilevata topograficamente per lo spessore medio del materiale rinvenuto che ammonta a circa 0,5 m. Le rampe della SR 246 hanno una superficie complessiva di circa mq cui corrisponde un volume di mc. L interferenza con l asse principale interessa una superficie di mq circa che determinano un volume di mc. Il volume complessivo del rifiuto da gestire ammonta quindi a mc che, considerando un peso specifico di 1,7 t/mc, corrisponde a t. In corrispondenza dei due siti individuati si prevede lo stoccaggio istantaneo delle seguenti quantità di rifiuto: AREA 01 (TR1A002S): mc corrispondenti a t; AREA 02 (TR1A006N): mc corrispondenti a t. Di seguito si riportano tre inquadramenti del lotto 1 tratto A nel quale sono rappresentate in rosso le aree (asse principale e rampe di ingresso/uscita della SR 246) nelle quali le operazioni di scarifica del sottofondo dell infrastruttura esistente determineranno il rinvenimento delle sabbie di fonderia. pag. 6 di 38

11 Rampa 13 Rampa 14 Rampa 11 Rampa 12 Figura 5. Individuazione rampe e asse principale SR 246. Tratto Nord dalla pk alla pk Rampa 9 Rampa 10 Rampa 7 Rampa 8 Figura 6. Individuazione rampe e asse principale SR 246. Tratto Centrale dalla pk alla pk pag. 7 di 38

12 Rampa 5 Rampa 2 Rampa 6 Rampa 1 Rampa 4 Rampa 3 Figura 7. Individuazione rampe e asse principale SR 246. Tratto Sud dalla pk alla pk pag. 8 di 38

13 3.4 Schema di flusso dell attività di recupero/smaltimento 3.5 Soggetto produttore di rifiuti Figura 8 Schema di flusso dell attività di recupero/smaltimento È identificato come produttore del rifiuto in oggetto il Consorzio Stabile SIS Scpa, contraente generale per la progettazione esecutiva e la realizzazione della Superstrada a Pedaggio Pedemontana Veneta. 3.6 Trasporto Tracciabilità La movimentazione del rifiuto avverrà utilizzando esclusivamente le aree di cantiere e la viabilità di cantiere. Le viabilità di cantiere sono individuate nelle Planimetrie della viabilità nelle fasi di cantierizzazione dei progetti definitivi/esecutivi approvati con decreti del Commissario di Governo che si riportano in allegato alla presente relazione. La tracciabilità dei flussi di rifiuti verrà gestita con la modulistica interna del Sistema di Gestione Ambientale di Cantiere (SGAC), ovvero PV MO Documento di trasporto dei rifiuti internamente al cantiere. Nel caso specifico, la procedura si applica per i rifiuti da costruzione e demolizione prodotti dal Consorzio Stabile SIS Scpa movimentato con mezzi propri, dei sub-contraenti e con noli a caldo/freddo, e destinato ai siti di messa in riserva (R13) o deposito preliminare (D15). 3.7 Ingresso mezzi e accettazione rifiuti I rifiuti in ingresso ai siti di messa in riserva (R13) o di deposito preliminare (D15) saranno sottoposti ad una prima fase di controllo per verificarne l ammissibilità al deposito temporaneo da un punto di vista sia amministrativo che merceologico. Nello specifico, l addetto dovrà verificare la correttezza dei dati riportati nel documento di trasporto del rifiuto e valutare visivamente le caratteristiche merceologiche del rifiuto. Se al termine delle verifiche, il rifiuto è ritenuto non ammissibile, per motivi qualitativi e/o per motivi documentali, l addetto al controllo ne dovrà rifiutare l ingresso ed annotare nell apposita sezione del documento di trasporto la non accettazione. pag. 9 di 38

14 Se al completamento di tutti i controlli previsti il rifiuto sarà considerato ammissibile, lo stesso verrà stoccato nei siti adibiti ad operazioni di messa in riserva, in attesa di essere sottoposto ad una delle operazioni comprese tra R1 e R12 presso impianto autorizzato, o di deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D Sito di messa in riserva o deposito preliminare Nel sito di messa in riserva o deposito preliminare, il rifiuto in attesa di essere sottoposto alla successiva operazione di recupero presso impianto autorizzato, è accumulato su telo (vedasi scheda tecnica in allegato) a protezione del terreno sottostante. Il cumulo è altresì ricoperto al fine di evitare il dilavamento da parte delle acque meteoriche. Lo stoccaggio del materiale con le modalità descritte consente di escludere qualsiasi fenomeno di contaminazione delle matrici ambientali e la dispersione di polveri. 3.9 Procedure di campionamento e analisi I rifiuti oggetto della presente relazione vengono identificati con il CER terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce Di seguito si riportano le informazioni riferite alle procedure di campionamento ed analisi in ingresso ed in uscita Analisi in ingresso I materiali attualmente stoccati presso i siti esistenti (AREA 1 e AREA 2) sono stati sottoposti ad analisi di caratterizzazione con riferimento ai valori delle concentrazioni soglia di contaminazione (CSC) ed al il test di cessione secondo il DM 05/02/98 aggiornato al DM 05/04/06 n 186. Le analisi di caratterizzazione non hanno evidenziato superamenti dei limiti di cui alla colonna B della tabella 1, allegato 5 alla parte IV - Titolo V del D.Lgs 152/06 e ss.mm.ii. Gli esiti del test di cessione effettuato sui campioni prelevati nel corso del campionamento complessivo delle rampe della SR 246, effettuato congiuntamente coi tecnici ARPAV, è sintetizzato nel seguente schema (si riporta anche il sito di deposito; dove questo non è indicato significa che il materiale è rimasto in giacenza al di sotto del manto stradale esistente che deve ancora essere fresato). Tabella 2 Esiti dei campionamenti eseguiti sui materiali delle rampe della SR246 Rampa 1 Parametri entro i limiti normativi - RdP SIS RdP ARPAV Deposito Rampa 2 Parametri entro i limiti normativi Rampa 3 Superamento parametro COD - Rampa 5 Superamento parametro Fluoruri e COD Rampa 6 Parametri entro i limiti normativi - Rampa 7 Parametri entro i limiti normativi - Rampa 8 Superamento parametro Fluoruri - Rampa 9 Superamento parametro Fluoruri Superamento parametro Fluoruri e Solfati - Superamento parametro Fluoruri AREA 02 TR1A 006 N AREA 01 TR1A 002 N AREA 02 TR1A 006 N AREA 02 TR1A 006 N AREA 02 TR1A 006 N Rampa 10 Rampa 11 Superamento parametro Fluoruri - Superamento parametro Fluoruri - pag. 10 di 38

15 RdP SIS RdP ARPAV Deposito Rampa 12 Rampa 13 Rampa 14 Superamento parametro Fluoruri - Parametri entro i limiti normativi - Superamento parametro Fluoruri Superamento parametro Fluoruri e Solfati AREA 02 TR1A 006 N Per quel che riguarda i materiali che devono ancora essere scarificati, preliminarmente al trasferimento presso i siti di R13/D15, contestualmente alle fasi di scavo del rifiuto, verranno verificate le CSC in conformità al alle colonne A e B Tabella 1, allegato 5 al Titolo V parte IV del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.. in modo da escluderne la pericolosità (trattandosi di un codice CER a specchio) e verrà eseguito il test di cessione secondo il DM 05/02/98 aggiornato al DM 05/04/06 n 186. Le analisi verranno eseguite indicativamente ogni mc in modo da assicurare la rappresentatività del campione prelevato Analisi in uscita I materiali in uscita dai siti R13/D15 saranno sottoposti al test di cessione secondo il DM 05/02/98 aggiornato al DM 05/04/06 n 186. Le analisi verranno eseguite indicativamente ogni mc I risultati delle analisi consentiranno di definire il destino del rifiuto che potrà essere avviato: ad operazioni di recupero qualora i parametri analiticamente determinati rientrino nei limiti del DM 05/02/98 aggiornato al DM 05/04/06 n 186; a smaltimento qualora i parametri analiticamente determinati non rientrino nei limiti del DM 05/02/98 aggiornato al DM 05/04/06 n Registrazione dei dati relativi all attività di recupero o smaltimento Per la registrazione dei dati dell attività verrà predisposto e tenuto in cantiere durante tutta la durata della campagna, un registro di carico e scarico dei rifiuti su cui verranno registrati i quantitativi di rifiuti in ingresso e in uscita. I movimenti di carico saranno registrati in conseguenza del conferimento dei materiali nei siti di messa in riserva (R13) o deposito preliminare (D15). I movimenti di scarico saranno registrati in seguito al trasferimento del materiale presso impianti di recupero o smaltimento autorizzati. 4 Compatibilità ambientale 4.1 Quadro di riferimento programmatico Prima di passare all analisi della pianificazione vale la pena sottolineare che l area in oggetto si colloca all interno del cantiere per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, il cui progetto esecutivo è stato approvato con Decreto n. 126 del da parte del commissario delegato per l emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nel territorio delle provincie di Treviso e Vicenza. L attivazione della messa in riserva, in particolare non comporta alcuna trasformazione territoriale aggiuntiva rispetto a quanto già approvato. L area di messa in riserva è situata su una porzione territoriale che, anche alla fine dei lavori farà parte integrante della Superstrada Pedemontana Veneta. Il sito individuato per l operazione di recupero R13 messa in riserva è situato sul sedime della costruenda SPV nei tratti compresi tra le pk e e tra le pk e , in corrispondenza delle WBS TR1A006N (tra ,31 e ,18) e TR1A002S (tra ,93 e ,44) Strumenti di pianificazione e programmazione a livello regionale Per quanto riguarda gli strumenti di pianificazione regionale vengono analizzati i seguenti piani: Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) pag. 11 di 38

16 Piano Regionale di Tutela delle Acque Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell Atmosfera Piano di assetto idrogeologico (P.A.I.) Piano territoriale regionale di coordinamento del veneto (p.t.r.c.) Il P.T.R.C. rappresenta lo strumento regionale di governo del territorio. Esso ha lo scopo di orientare e coordinare l attività urbanistica e stabilire le direttive principali cui i piani urbanistici comunali debbano attenersi. Il P.T.R.C. rappresenta la proiezione sul territorio delle scelte effettuate dalla politica di programmazione regionale. Vengono di seguito analizzati: P.T.R.C. vigente, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 250 del 13/12/1991(mi risulta approvato con Provvedimento del Consiglio Regionale n 382 del 1992) P.T.R.C. adottato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 372 del 17/02/09; Ia Variante con valenza paesaggistica, adottata con Deliberazione della Giunta Regionale n. 427 del 10 aprile Piano Territoriale Regionale Di Coordinamento (P.T.R.C.) vigente Il PTRC vigente, approvato con Deliberazione del Consiglio Regionale n. 250 del 13/12/1991 (mi risulta approvato con Provvedimento del Consiglio Regionale n 382 del 1992), risponde all'obbligo emerso con la legge 8 agosto 1985, n.431 di salvaguardare le zone di particolare interesse ambientale, attraverso l'individuazione, il rilevamento e la tutela di un'ampia gamma di categorie di beni culturali e ambientali. Il PTRC si articola per piani di area, previsti dalla legge 61/85, che ne sviluppano le tematiche e approfondiscono, su ambiti territoriali definiti, le questioni connesse all'organizzazione della struttura insediativa ed alla sua compatibilità con la risorsa ambiente. Tavola 01 Difesa del suolo e degli insediamenti Nella tavola 01 Difesa del suolo e degli insediamenti, si evince come le aree oggetto di studio ricadano all interno delle fasce di ricarica degli acquiferi (art. 12). pag. 12 di 38

17 Tavola 02 Ambiti naturalistico ambientali e paesaggistici a livello regionale Dalla tavola degli Ambiti naturalisticoambientali e paesaggistici di livello regionale l area in esame non ricade in aree di tutela paesaggistica ai sensi della L. 1497/39 e L. 431/85. Tavola 03 - Integrità del territorio agricolo Il territorio di Montecchio Maggiore ricade in ambiti con eterogenea integrità (art. 23). L art. 23 delle Norme di Attuazione tratta le direttive per il territorio agricolo e riporta: Per gli ambiti ad eterogenea integrità del territorio agricolo, gli strumenti subordinati debbono essere particolarmente attenti ai sistemi ambientali, mirati rispetto ai fenomeni in atto, al fine di governarli, preservando per il futuro risorse ed organizzazione territoriale delle zone agricole. Tavola 04 - Sistema insediativo ed infrastrutturale storico ed archeologico L area di studio ricade lungo la viabilità statale (lombardo-veneta) e afferente di primo livello al Nei pressi dell area sono individuati centri storici di particolare rilievo e zone archeologiche. pag. 13 di 38

18 Tavola 05 - Ambiti per la istituzione di parchi e riserve regionali naturali ed archeologici ed aree di massima tutela paesaggistica Nessuna indicazione specifica per l area oggetto di analisi. Tavola 06 - Schema della viabilità primaria - itinerari regionali e interregionali L area ricade nella viabilità di progetto costituita dalla Superstrada Pedemontana Veneta, ricade lungo il Principale sistema di mobilità di livello regionale. Tavola 07 - Sistema insediativo L area è identificata come Area Centroveneta a sistema caratterizzato da relazioni di tipo metropolitano a struttura policentrica,oltre che ad essere interessato da Viabilità di supporto regionale. pag. 14 di 38

19 Tavola 08 - Articolazione del Piano L area si trova a confine con Ambiti di pianificazione per piani di area di terzo intervento. Tavola 09 - Ambito per l istituzione di parchi e riserve regionali naturali ed archeologici ed aree di tutela paesaggistica Nessuna indicazione specifica per l area oggetto di studio. Tavola 10 - Valenze storico culturali e paesaggistiche - ambientali Nei dintorni dell area si individuano centri storici. Per l area in esame non vi sono indicazioni specifiche. pag. 15 di 38

20 Piano Territoriale Regionale Di Coordinamento (P.T.R.C.) adottato Il P.T.R.C. (Piano Territoriale Regionale di Coordinamento) è un piano di indirizzi e di direttive, adottato con Deliberazione di Giunta Regionale n. 372 del 17/02/09 ai sensi della Legge Regionale 23 aprile 2004 n. 11 (art. 4 e 25), con l obiettivo di garantire la compatibilità tra lo sviluppo del territorio e la necessità di tutelare le diverse componenti ambientali, ecologiche e paesaggistiche. Con riferimento ad un articolazione del territorio in quattro sistemi costitutivi (ambientale, insediativo, produttivo e relazionale), il Piano mira all individuazione delle risorse naturalistiche ambientali e alla definizione delle direttive e dei vincoli idonei a garantire la tutela dell ambiente, che serviranno da guida per la redazione dei Piani di settore o di area più ridotta. Il P.T.R.C. stabilisce, inoltre, quali siano gli ambiti di interesse regionale in seno ai quali predisporre le particolari iniziative di recupero e salvaguardia. Nelle tavole del P.T.R.C. alla maggiore scala si possono rilevare le seguenti singolarità: Tavola 01A Uso del suolo / Terra Per l area in esame non vi sono indicazioni specifiche. Le aree circostanti sono caratterizzate dalla presenza di aree di agricoltura mista a naturalità diffusa e da aree ad elevata utilizzazione agricola. Tavola 01B Uso del suolo / Acqua L area coinvolta si colloca nelle aree di primaria tutela qualitativa degli acquiferi e aree vulnerabili ai nitrati. Nelle vicinanze sono presenti delle aree di laminazione. pag. 16 di 38

21 Tavola 02 Biodiversità L area d interesse è attraversata da corridoi ecologici che connettono le aree protette circostanti, e che intervallano spazi agrari dalla diversità media. Tavola 03 - Energia e Ambiente In riferimento all inquinamento da fonti diffuse, l area analizzata presenta possibili livelli eccedenti di radon e ricade nelle immediate vicinanze di un area con alta concentrazione di inquinamento elettromagnetico. Nelle vicinanze dell area sono presenti delle discariche attive per rifiuti pericolosi e una discarica attiva per rifiuti urbani. Tavola 04 - Mobilità In riferimento alla tavola della mobilità, l area oggetto d intervento si colloca sul sedime della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta I variante con valenza paesaggistica La variante parziale al Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (PTRC 2009) per l'attribuzione della valenza paesaggistica, è stata adottata con deliberazione della Giunta Regionale n. 427 del 10 aprile 2013 e pubblicata nel Bollettino ufficiale n. 39 del 3 maggio pag. 17 di 38

22 Con l espressione Piano Paesaggistico si vuole intendere l attribuzione della valenza paesaggistica al PTRC adottato, da effettuarsi con una specifica variante al piano. Tale variante ha lo scopo di integrare quanto espresso dal PTRC adottato nel 2009 con le attività e le indicazioni emerse successivamente nell ambito dei lavori del CTP, in particolare per quanto riguarda i beni paesaggisticamente tutelati nonché altre tematiche che rivestono interesse paesaggistico. PTRC e Piano Paesaggistico costituiscono dunque un atto unico, nella consapevolezza che l integrazione della pianificazione paesaggistica nel più ampio processo conoscitivo e decisionale proprio del PTRC permette una definizione unitaria delle politiche, sia di tutela che di sviluppo, per il governo del territorio, a garanzia dell effettiva possibilità di attivare processi coerenti di programmazione e pianificazione rispettosi dell intero panorama delle istanze sociali ed economiche espresse dal territorio. In sintesi la variante parziale al PTRC riguarda: l attribuzione della valenza paesaggistica al piano territoriale predisposta ai sensi del DLgs 42/04 e dell Intesa Stato Regione sottoscritta il 15 luglio 2009; l aggiornamento dei contenuti territoriali del piano predisposta ai sensi della LR 11/04. Delle tavole della variante con valenza paesaggistica, alla maggiore scala si possono rilevare le seguenti singolarità: PTRC variante1 estratto Tavola 09 Sistema del territorio rurale e della rete ecologica Il comune di Montecchio Maggiore rientra nell ambito 17 Gruppo collinare dei Berici Per l area analizzata non c è nessuna indicazione specifica. Le aree circostanti sono inserite in aree ad elevata utilizzazione agricola e in aree caratterizzate da agricoltura mista a naturalità diffusa Piano regionale di tutela delle acque Il Piano di Tutela delle Acque è stato approvato dalla Regione Veneto con deliberazione del Consiglio regionale n.107 del 5 novembre È lo strumento di pianificazione a scala di bacino idrografico, in cui deve essere definito l insieme delle misure necessarie alla prevenzione ed alla riduzione dell inquinamento, al miglioramento dello stato delle acque ed al mantenimento della capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, affinché siano idonei a sostenere specie animali e vegetali diversificate. Attraverso il P.T.A., la Regione Veneto ha individuato gli strumenti per la protezione e la conservazione della risorsa idrica, in applicazione al D.Lgs. n. 152/2006 e in conformità agli obiettivi ed alle priorità d intervento formulati dalle Autorità di Bacino. Viene di seguito riportato quanto indicato nelle tavole più significative allegate al P.T.A. della Regione Veneto, relativamente alle aree di intervento. Carta dei sottobacini idrografici (Tavola 2.1): l area del comune di Montecchio Maggiore appartiene al sottobacino idrografico denominato Brenta: Agno-Guà-Fratta-Gorzone identificato dal codice N003/02. Carta della vulnerabilità intrinseca della falda freatica (Tavola 2.2): l area analizzata figura come area di media vulnerabilità, circondate da aree che vanno da vulnerabilità bassa a vulnerabilità più alta; pag. 18 di 38

23 Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola (Tavola 2.3): l area analizzata ricade all interno delle zone vulnerabili dell Alta Pianura - zona di ricarica degli acquiferi. Carta dei corpi idrici (Tavola 3.1): tutta l area di intervento appartiene al sottobacino idrografico del Brenta: Agno-Guà-Fratta-Gorzone; in prossimità della zona di interesse il corso idrico di maggiori dimensioni segnalato è il torrente Agno; Classificazione delle acque superficiali (Stato Ecologico fiumi ): a ovest dell area oggetto di studio, il torrente Agno è classificato con stato ecologico pari a 3 in una scala da 1 a 5 (indica un stato qualitativo sufficiente). Si riportano di seguito le norme tecniche attinenti col progetto in esame: Art. 39 Acque meteoriche di dilavamento, acque di prima pioggia e acque di lavaggio: Per le superfici scoperte di qualsiasi estensione, facenti parte delle tipologie di insediamenti elencate in allegato F (Impianti di smaltimento rifiuti, depositi e stoccaggi di rifiuti, centri di cernita di rifiuti), ove vi sia la presenza di: depositi di rifiuti, materie prime, prodotti, non protetti dall azione degli agenti atmosferici; lavorazioni, comprese operazioni di carico e scarico; ogni altra attività o circostanza, che comporti il dilavamento delle sostanze pericolose di cui alle tabelle 3/A e 5 dell allegato 5 alla parte terza del D. Lgs. N. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni, che non si esaurisce con le acque di prima pioggia; le acque meteoriche di dilavamento sono riconducibili alle acque reflue industriali e pertanto sono trattate con idonei sistemi di depurazione, soggette al rilascio dell autorizzazione allo scarico ed al rispetto dei limiti di emissione, nei corpi idrici superficiali o sul suolo o in fognatura, a seconda dei casi. I sistemi di depurazione devono almeno comprendere sistemi di sedimentazione accelerata o altri sistemi equivalenti per efficacia; se del caso deve essere previsto anche un trattamento di disoleatura. Al fine di evitare la formazione di acque di dilavamento, il materiale per il quale si richiede la messa in riserva o deposito preliminare è stato ricoperto da teli impermeabili. In questo senso non si applicano le disposizioni di cui all art. 39 del Piano regionale di tutela delle acque Piano di tutela e risanamento dell atmosfera Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell Atmosfera rappresenta lo strumento per la programmazione, il coordinamento ed il controllo in materia di inquinamento atmosferico, finalizzato al miglioramento progressivo delle condizioni ambientali e alla salvaguardia della salute dell'uomo e dell'ambiente. Il PRTRA della regione Veneto è stato aggiornato con DCR. N. 90 del 19 aprile 2016 e pubblicato nel BURV n.44 del 10 maggio 2016, seguito dell entrata in vigore della Direttiva sulla Qualità dell Aria (Direttiva 2008/50/CE) e del relativo Decreto Legislativo di recepimento (D. Lgs. 155/2010). Nel PRTRA del 2004 era riportata la classificazione del territorio regionale in zone a diverso regime di qualità dell aria, in seguito alla valutazione preliminare della qualità effettuata in ottemperanza ai dettami dell abrogato D.Lgs. 351/99. La zonizzazione del territorio regionale era stata successivamente aggiornata con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 3195/2006, poiché erano stati modificati i criteri di individuazione delle zone, con la messa a punto di una metodica basata sull inventario delle emissioni. Infine la zonizzazione del territorio regionale è stata poi aggiornata nelle more del D.Lgs.155/2010, con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 2130/2012, con effetto dal 1 gennaio 2013 e successivamente con il già citato aggiornamento del Nello specifico l aggiornamento della zonizzazione classifica il comune di Montecchio Maggiore, per tutti gli inquinanti primari, secondo la seguente tabella (dove A indica Zone Critiche e B zone nelle quali applicare i piani di risanamento ). pag. 19 di 38

24 Tabella 3 Classificazione del comune di Montecchio M. rispetto agli inquinanti primari, secondo il PRTRA Veneto. Tipi di "inquinanti primari" Comune Monossido di carbonio Biossido di zolfo Benzene Benzo(a) pirene Piombo Arsenico Cadmio Nichel MONTECCHIO M. B B A B A A B B La produzione di polveri indotta dalla movimentazione dei mezzi e dalle operazioni di carico e scarico potrà essere controllata mediante l adozione degli accorgimenti di seguito indicati. L Impresa SIS scpa è infatti dotata, per le lavorazioni in esame, di una specifica procedura di sistema atta a gestire, tra le altre cose, il contenimento delle dispersioni in atmosfera (procedura PV_PA_09_EMI). In particolare, al fine di contenere il problema legato al sollevamento delle polveri indotto dal passaggio dei mezzi di cantiere, occorrerà effettuare la bagnatura periodica delle superfici di cantiere. Tale intervento sarà effettuato tenendo conto del periodo stagionale con aumento della frequenza delle bagnature durante la stagione estiva. L efficacia del controllo delle polveri con acqua dipende essenzialmente dalla frequenza con cui viene applicato. Le aree destinate alla messa in riserva rifiuti (R13) o deposito preliminare (D15) saranno coperte al fine di evitare il sollevamento delle polveri. Il particolato aereosperso risulterà in ogni caso di natura inerte e, pertanto, caratterizzato da ridottissima pericolosità, con un flusso di massa senza dubbio contenuto nei dettami prescritti Piano di assetto idrogeologico (p.a.i) Il Piano di bacino, elaborato dalle Autorità di bacino nazionali, interregionali e regionali, è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo attraverso il quale vengono attuati gli obbiettivi della L. 183/89, ora confluita nel codice ambientale D. Lgs. 152/2006. Obiettivo prioritario del Piano è la riduzione del rischio idrogeologico entro valori compatibili con gli usi del suolo in atto, in modo tale da salvaguardare l incolumità delle persone e ridurre al minimo i danni ai beni esposti. L area oggetto di studio ricade all interno del bacino dei fiumi Brenta-Bacchiglione, per il quale è stato adottato il Piano Stralcio per l'assetto Idrogeologico (PAI) dei bacino idrografico del fiume Brenta- Bacchiglione con delibera n.3 del 09/11/2012 e ss.mm.ii. del comitato Istituzionale dell Autorità di bacino dei fiumi dell Alto Adriatico. Tale area si colloca all esterno delle aree con pericolosità idraulica (Figura 9). Viste la tipologia del sito sono da escludersi eventuali problematiche ed impatti generati da fenomeni idrogeologici all interno delle aree di cantiere. pag. 20 di 38

25 Figura 9 Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Brenta Bacchiglione (estratto Tav.52) Rete Natura 2000 La tutela della biodiversità nel Veneto avviene principalmente con l'istituzione e successiva gestione delle aree naturali protette (parchi e riserve) e delle aree costituenti la rete ecologica europea Natura Questa rete si compone di ambiti territoriali designati come Siti di Importanza Comunitaria (S.I.C.), che al termine dell'iter istitutivo diverranno Zone Speciali di Conservazione (Z.S.C.), e Zone di Protezione Speciale (Z.P.S.) in funzione della presenza e rappresentatività sul territorio di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" e di specie di cui all'allegato I della Direttiva 79/409/CEE "Uccelli" e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. Nella Regione del Veneto, attualmente, ci sono complessivamente 128 siti di rete Natura 2000, con 67 ZPS e 102 SIC variamente sovrapposti. L area di intervento dista circa 5 km dal SIC IT Colli Berici e circa 5,6 km dal SIC IT Torrente Valdiezza. Sulla base della tipologia di attività svolte, che rientrano all interno dei cantieri della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta, si esclude l apporto di impatti di qualsiasi tipo all interno delle aree protette generati dall attività di messa in riserva presa in considerazione nel presente documento. pag. 21 di 38

26 SIC IT Torrente Valdiezza SIC IT Colli Berici Figura 10: Posizionamento dell area oggetto di studio rispetto al sito della Rete Natura 2000 più vicino Strumenti di pianificazione e programmazione a livello provinciale Il P.T.C.P. (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) si basa sulle disposizioni della normativa vigente, in particolare gli artt. 22 e 23 della L.R. Veneto n. 11 del 23 Aprile 2004 Norme per il governo del territorio, l art. 57 del D.Lgs n. 112/1998 e l art. 20 del D.Lgs n. 267/2000. Il piano territoriale di coordinamento provinciale è uno strumento di indirizzo e coordinamento per l attività pianificatoria comunale finalizzato alla tutela di quegli interessi pubblici che, per loro natura, hanno una dimensione sovra-comunale sia sotto il profilo urbanistico in senso stretto sia in relazione alla tutela dell ambiente in senso ampio Piano territoriale di coordinamento provinciale della provincia di Vicenza Con Deliberazione di Giunta della Regione del Veneto n. 708 del 02/05/2012 è stato approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Vicenza. Vengono in seguito analizzate le tavole più significative del P.T.C.P. all interno del quale si possono rilevare le seguenti singolarità (i tratti all interno dei quale si posizionerà l impianto di riduzione volumetrica vengono evidenziati con cerchio di colore magenta): pag. 22 di 38

27 Tavola 1.1 Carta dei vincoli della pianificazione territoriale L area oggetto di studio non è interessata da vincoli della pianificazione territoriale. Più a Ovest è segnalato un vincolo legato ai corsi d acqua (art. 34) per la presenza del Fiume Guà. Tavola 2.1 Carta della fragilità L area ricade all interno di un area, secondo il Piano Provinciale di Emergenza del Rischio Idraulico, con concessioni minerarie esistenti (Art.13). Tavola 2.2 Carta GeoLitologica L area oggetto di analisi, ricade all interno delle aree composte da materiali alluvionali, fluvioglaciali, morenici o lacustri a tessitura prevalentemente limo-argillosa. pag. 23 di 38

28 Tavola 2.3 Carta idrogeologica Per quanto riguarda i vincoli derivanti dalla carta idrogeologica, la zona oggetto di studio si trova in prossimità del limite superiore della fascia delle risorgive. Tavola 2.5 Carta del rischio idraulico Nessuna indicazione specifica per l area oggetto di studio. Tavola 3.1 Sistema Ambientale La zona oggetto di studio ricade all interno di aree di agricoltura mista a naturalità diffusa (Art.25). pag. 24 di 38

29 Tavola 4.1 Sistema Insediativo Infrastrutturale Dalla tavola del sistema insediativo e infrastrutturale, emerge come l area oggetto di studio ricade lungo il tracciato della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta (Viabilità di progetto art. 63) e parzialmente in un area critica per la viabilità. Tavola 5.1 Sistema del Paesaggio Dalla carta del Sistema del Paesaggio l area di studio emerge come area di agricoltura mista a naturalità diffusa Strumenti di pianificazione e programmazione a livello comunale Lo storico strumento di pianificazione a livello comunale in Italia è il Piano Regolatore Generale (P.R.G.). Il PRG è stato introdotto in Italia dalla Legge Urbanistica Nazionale n del 17 agosto Nella Regione Veneto, la disciplina cui hanno fatto riferimento i Piani Regolatori Generali è costituita dalla Legge Regionale 27 giugno 1985, n. 61. Attualmente è in vigore la Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11 Norme per il governo del territorio la quale prevede che la pianificazione si articoli a livello comunale mediante il (PAT) e piano degli interventi comunali (PI) e piani urbanistici attuativi (PUA) Piano di assetto territoriale Il Piano di Assetto Territoriale (P.A.T.) del Comune di Montecchio Maggiore è stato approvato con deliberazione del Commissario Straordinario della Provincia di Vicenza n. 100 del 28 maggio Il P.A.T. ha validità decennale e l attuazione degli interventi proposti avviene attraverso il Piano degli Interventi (P.I.), che programma negli anni la realizzazione delle previsioni del P.A.T. medesimo. Le funzioni e gli ambiti disciplinati dal P.A.T. trovano concretizzazione in vari elaborati, tra i quali rivestono particolare importanza gli allegati di progetto: Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale; Carta delle Invarianti; Carta della Fragilità (idoneità geologica a fini edificatori); pag. 25 di 38

30 Carta della Trasformabilità. In seguito è riportata un analisi degli elaborati grafici sopra citati relativi al Piano di Assetto del Territorio all interno del quale ricadono le area oggetto di analisi, al fine di inquadrare le previsioni in materia urbanistica dell area oggetto d intervento. Carta dei Vincoli e della Pianificazione territoriale Le superfici occupate ricadono all interno di quelle autorizzate per la realizzazione della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta. Carta delle Invarianti Dalla carta delle invarianti emerge la presenza di un biotopo (art. 33) in prossimità delle aree oggetto di studio, non interessato dall attività oggetto di studio. Carta della Fragilità Dalla carta della fragilità emerge che le aree oggetto di studio, a livello di compatibilità geologiche, sono inserite in aree idonee a condizione (art. 35) in quanto ricadono all interno di aree della pianura alluvionale. Le aree di studio si trovano in prossimità di aree non idonee (cave non attive) per quanto riguarda la compatibilità geologica. pag. 26 di 38

31 Carta della trasformabilità Dalla carta della trasformabilità emerge che l area di interesse ricade nelle Infrastrutture di maggiore rilevanza in previsione (art. 39) dove sono in corso i lavori di costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta. A ovest delle aree è presente un area di completamento della rete ecologica principale (art. 47) e un area caratterizzata dalla presenza di servizi di interesse comune di maggiore rilevanza (art. 38) (cave di ghiaia) Piano degli interventi Il Piano degli Interventi (P.I.) è lo strumento operativo che in coerenza e in attuazione del P.A.T., individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione, di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando in modo contestuale la realizzazione di tali interventi, il loro completamento, i servizi connessi e le infrastrutture per la mobilità. Il Piano degli Interventi si attua attraverso interventi diretti o per mezzo di Piani Urbanistici Attuativi (P.U.A.). Il Piano degli Interventi del comune di Montecchio Maggiore vigente è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 6 del 21 marzo Figura 11: Estratto del PI del comune di Montecchio Maggiore L area riserva oggetto di studio ricade all interno del sistema viario di previsione (Superstrada Pedemontana Veneta). pag. 27 di 38

32 4.2 Quadro di riferimento ambientale Clima La definizione delle caratteristiche meteo-climatiche del territorio di Montecchio Maggiore deriva dalla rielaborazione dei dati rilevati dalle vicine stazioni meteorologiche provinciali, utilizzando un approccio metodologico che tiene conto della diversa distribuzione spaziale delle stazioni di monitoraggio. In particolare sono state messe a confronto le serie relative al periodo (rilevate dall'ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque di Venezia e dall'aeronautica Militare) con i valori rilevati dalle stazioni automatiche di telemisura gestite dal Centro Meteorologico di Teolo (ARPAV). Nel Comune di Montecchio Maggiore non sono presenti stazioni meteorologiche ARPAV; nell analisi si farà dunque riferimento alle tre stazioni situate nei comuni di Brendola (a circa 6 km dal centro di Montecchio), Trissino (circa 8 km) e Vicenza (10 km). La precipitazione media annua, analizzata nel periodo , presenta un andamento crescente spostandosi dalle aree a sud della provincia di Vicenza verso le aree più a nord con valori che variano da poco meno di 850 mm, riscontrabili nell estremo lembo sud-occidentale della provincia fino ad oltre 2000 mm. Il territorio comunale di Montecchio Maggiore, rientra nella fascia di piovosità che si attesta su valori medi annui tra i 1000 e i 1100 mm. Si riportano inoltre i dati forniti dall ARPAV - Centro meteorologico di Teolo per le tre stazioni di riferimento circa le precipitazioni. Tabella 4 Precipitazioni medie mensili per il periodo (fonte: VAS del PAT di Montecchio Maggiore) Analizzando il valore medio mensile si possono rilevare due massimi; il primo si rileva nel periodo marzo maggio con le precipitazioni di maggiore entità presso la stazione di Trissino che variano dai mm ai mm e Vicenza dagli 87.7 mm ai mm; il secondo si evidenzia nel periodo luglio novembre con precipitazioni che variano dai 90.4 ai per la stazione di Trissino, e dai ai per Vicenza. Simile l andamento anche presso la stazione di Brendola che presenta maggiore piovosità da febbraio a maggio passando dagli 84 mm ai mm e da luglio a novembre dai ai Per quanto riguarda infine le precipitazioni minime, i valori inferiori si rilevano nel periodo gennaio - febbraio con valori minimi nella città di Vicenza con 58 e 57.1 mm; più sostenute le precipitazioni nelle altre due stazioni a gennaio per Trissino (74 mm) e febbraio per Brendola (84 mm). L analisi dei valori medi annuali delle temperature massime e minime per la provincia di Vicenza (periodi di riferimento e ) evidenzia, in linea generale, una diminuzione regolare della temperatura con l aumentare della quota, seppure con qualche eccezione in cui si possono osservare scarti tra località di pari quota, dovuti per lo più a condizioni locali (aree pedemontane, fondivalle, altipiani eccs). Per l analisi della temperatura dell area di studio sono stati raccolti i bollettini dei valori massimi e minimi mensili pluriennali dell ARPAV fornitici dal Centro Meteorologico di Teolo. Vengono analizzati i dati delle tre stazioni ARPAV (Brendola, Trissino, Vicenza) dal 2001 al pag. 28 di 38

33 Tabella 5 Dati di temperatura relativi alle tre stazioni ARPAV di riferimento (fonte: VAS del PAT di Montecchio Maggiore) I massimi termici si registrano nel trimestre giugno agosto, mentre i minimi tra dicembre e febbraio. Per quanto riguarda le tendenze in atto dall analisi effettuata dall ARPAV sui cambiamenti climatici del Veneto negli ultimi 50 anni ( Evoluzione del clima in Veneto nell ultimo cinquantennio, Dipartimento Per La Sicurezza Del Territorio Centro Meteorologico Di Teolo), periodo , si evidenzia un generale e progressivo aumento delle temperature massime e minime (di circa 0,46 C per decennio). Dai dati ARPAV del Centro Meteorologico di Teolo è possibile osservare la distribuzione delle velocità medie del vento su 10 minuti, per il periodo tra il 2001 e il Secondo gli standard internazionali, tale distribuzione indica una prevalenza di calma di vento o di vento debole, con il 50% dei valori che non superano i 6 km/h (valore corrispondente a bava di vento secondo la scala internazionale di Beaufor). Si riportano di seguito i dati registrati per le tre stazioni ARPAV di riferimento nel periodo Tabella 6 Dati anemologici relativi alle tre stazioni ARPAV di riferimento (fonte: VAS del PAT di Montecchio Maggiore) A causa della particolare conformazione del territorio, i dati mostrano un comportamento del vento diverso nelle tre stazioni. La stazione di Brendola a sud di Montecchio Maggiore è interessata da venti provenienti prevalentemente da nord in quanto riparata ad est dai Monti Berici; Trissino, a nord di Montecchio Maggiore, presenta venti provenienti prevalentemente da nord-nord-ovest dalla vallata a monte; infine, la stazione di Vicenza rileva venti con prevalente direzione sud-ovest tra ottobre e febbraio ed est tra marzo e settembre. Il vento risulta avere intensità media annuale tra 0.6 e 0.8 m/s con una distribuzione costante nell anno. I valori più bassi si registrano nel periodo tra ottobre e gennaio nelle stazioni di Trissino e Vicenza con circa m/s mentre risulta appena più sostenuto nella stazione di Brendola. Proprio in questa stazione infatti si registrano anche i valori più alti nell anno tra febbraio e giugno raggiungendo un picco ad aprile con 1.1 m/s di media. Il periodo primaverile / estivo e comunque quello pag. 29 di 38

34 di maggiore intensità di vento anche nelle altre due stazioni che pero non supera mai 1 m/s di velocità media Atmosfera La qualità dell aria dipende dalla concentrazione di inquinanti emessi in atmosfera, dalle condizioni meteorologiche e dalle conformazionali del territorio. Le sorgenti principali sono le emissioni derivanti dalle attività industriali, dal traffico e dal riscaldamento degli edifici residenziali e produttivi. Il monitoraggio della qualità dell aria viene realizzato dall ARPAV presso le stazioni di rilevamento che misurano i livelli di concentrazione degli inquinanti. La rete di monitoraggio della qualità dell aria nella Provincia di Vicenza conta 13 centraline fisse di cui 5 presenti nel capoluogo provinciale. I risultati delle analisi sono riportati nella Relazione sulla Qualità dell Aria Zona Concia per l anno 2017 redatta da ARPAV per quanto riguarda: Acido solfidrico, Toluene, Benzene, Ammoniaca e PM10. Per i restanti dati sono riportati nella Relazione sulla Qualità dell Aria di Vicenza per l anno 2017 sempre redatta da ARPAV. MONOSSIDO DI CARBONIO (CO) Durante le campagne di monitoraggio la concentrazione di monossido di carbonio, espressa come massima media mobile giornaliera, non ha mai superato il valore limite imposto dalla normativa. BIOSSIDO DI AZOTO (NO 2) Durante le campagne di monitoraggio la concentrazione di biossido di azoto non ha mai superato il valore limite. Relativamente all esposizione cronica la media delle concentrazioni orarie misurate nei due periodi è stata calcolata pari a 30 µg/m 3, inferiore al valore limite annuale di 40 µg/m 3. La media di periodo relativa al semestre invernale è risultata pari a 39 µg/m 3 mentre quella relativa al semestre estivo pari a 20 µg/m 3. OZONO (O 3) Durante le campagne di monitoraggio la concentrazione media oraria di ozono non ha mai superato le soglie di allarme (240 µg/m3). Sono stati invece registrati superamenti della soglia d informazione di 180 µg/m3 come media oraria, rispettivamente per 15 ore a quartiere Italia e per 28 ore presso Ferrovieri. L obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana, pari a 120 µg/m 3 come media mobile 8 ore, è stato superato in 62 giornate nella campagna relativa al semestre estivo. ACIDO SOLFIDRICO (H 2S) Si sono osservate le concentrazioni medie giornaliere di acido solfidrico nella maggior parte delle stazioni non ha superato il valore limite, fatta eccezione per le stazioni di Zermeghedo dove è stato superato il valore guida OMS, pari a 150 µg/m3 come media 24 ore per 34 giorni. COMPOSTI ORGANICI VOLATILI (COV) Le concentrazioni di benzene non hanno mai superato il limite di 5.0 µg/m3 come media annuale. Le concentrazioni di toluene non hanno mai superato il valore guida di 260 µg/m3 come media settimanale. AMMONIACA OMS propone per l ammoniaca due valori guida per la protezione della vegetazione, che sono rispettivamente 8 µg/m3 come media annuale per la protezione a lungo termine e 270 µg/m3 come media 24h per la protezione a breve termine. Nel breve termine la media annuale nelle stazioni di Montorso e Zermeghedo superano la soglia di 8 µg/m3. Nel lungo periodo non viene mai superata la soglia limite. POLVERI ATMOSFERICHE INALABILI (PM10) Il limite massimo giornaliero per la protezione della salute umana, di 50 µg/m 3, non è mai stato superato nelle stazioni circostanti Montecchio Maggiore. pag. 30 di 38

35 IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI La concentrazione media annua di benzo(a)pirene a Vicenza nel 2017 è risultata di 1.1 ng/m3, ed ha quindi superato il valore obiettivo di 1.0 ng/m3 come massima media annuale. METALLI La concentrazione media annua di Arsenico, Cadmio, Nichel e Piombo a Vicenza nel 2017 è stata inferiore al valore obiettivo previsto D.Lgs. 155/2010 come massima media annuale Indice di Qualità dell Aria (IQA) Per quanto riguarda l indice di qualità dell aria, non avendo dati precisi sul comune di Montecchio Maggiore si fa riferimento alla VAS presente nel PAT 2012 del comune di Montecchio Maggiore. Il calcolo dell indice, che può essere effettuato per ogni giorno di campagna, è basato sull andamento delle concentrazioni di 3 inquinanti: PM10, Biossido di azoto e Ozono. Le prime due classi (buona e accettabile) informano che per nessuno dei tre inquinanti vi sono stati superamenti dei relativi indicatori di legge e che quindi non vi sono criticità legate alla qualità dell aria in una data stazione. Le altre tre classi (mediocre, scadente e pessima) indicano invece che almeno uno dei tre inquinanti considerati ha superato il relativo indicatore di legge. Tabella 7 Qualità dell aria nel comune di Montecchio Maggiore (fonte: VAS del PAT di Montecchio Maggiore) Acqua Acque superficiali La rete idrografica superficiale, nella quale ricade l area oggetto di analisi, rientra all interno dell area del bacino Brenta-Bacchiglione. Il comune di Montecchio Maggiore appartiene al sottobacino Brenta: Agno - Guà - Fratta Gorzone. pag. 31 di 38

36 Figura 12: Sottobacino idrografico presente nel comune di Montecchio Maggiore (ARPAV). Il comune di Montecchio Maggiore è interessato da un sistema idrografico relativamente semplice con alcuni corsi d acqua, quasi esclusivamente della pianura. Il principale corso d acqua presente nel comune è il fiume Guà, che si origina dalla confluenza di alcuni corsi d acqua che scendono da Recoaro Terme. Il torrente Poscola, che nasce alle pendici del monte Faedo e raccoglie tutti i rivoli d acqua che scendono dalle colline del versante sinistro della valle dell Agno, è il principale affluente del fiume Guà, che sfocia in a sud ovest del centro abitato. Le stazioni di monitoraggio che interessano i corsi d acqua che attraversano il territorio di Montecchio Maggiore e dintorni sono: stazione n. 494: Torrente Poscola, in comune di Montecchio Maggiore stazione n Fiume Brendola, in comune di Brendola Lo Stato di Qualità Ambientale dei corsi d acqua (SACA) è definito sulla base dello Stato Ecologico (SECA) e dello Stato Chimico del corpo idrico. L indice di Stato Ecologico viene determinato incrociando il dato risultante dall analisi di parametri che misurano l apporto di scarichi puntuali e diffusi (LIM: Livello di inquinamento dei macrodescrittori), con il dato relativo alla valutazione della qualità biologica del corso d acqua (IBE: Indice Biotico Esteso). Lo stato di qualità ambientale (SACA) è espresso attraverso 5 classi (o livelli) di stato corrispondenti ad altrettanti giudizi di qualità: Elevato, Buono, Sufficiente, Scadente e Pessimo. Si riporta nel seguito lo stato ambientale dei corsi superficiali per gli anni pag. 32 di 38

37 Tabella 8 Classi SACA dei tratti considerati per il periodo Fonte: PTCPVicenza Il Torrente Poscola, nei rilievi effettuati dal 2002 al 2008, è risultato uno stato ambientale buono. Il Fiume Brendola raccoglie le acque dello scolo Degora, roggia Braggio, fiume Brentella, roggia Risarola e roggia S. Gomeo oltre a numerosi piccoli scoli di secondaria importanza. Il Fiume Brendola attraversa zone densamente antropizzate sulle quali insistono zone industriali ed agricole molto attive. Lungo il suo percorso, fino alla confluenza con il F. Guà, raccoglie numerosi scarichi di origine civile, industriale e zootecnica che creano evidenti alterazioni e perturbazioni nell ambiente acquatico. Questo fiume nel periodo ha fatto rilevare uno stato ambientale prima sufficiente e poi buono, con punteggi attribuiti ai macrodescrittori che non fanno rilevare particolari criticità Acque sottosuperficiali Nel complesso le acque sotterranee della provincia di Vicenza risultano di buona qualità e idonee al consumo umano se si escludono alcuni episodi di inquinamento industriale (composti organoalogenati e cromo) e agricolo (fitofarmaci). Le concentrazioni dei nitrati mostrano un progressivo aumento generalizzato su tutta l'area. Come previsto dal D.Lgs. 152/99 e successive modificazioni e integrazioni, la classificazione dello Stato Ambientale delle Acque Sotterranee (SAAS) è definita in base allo stato quantitativo e allo stato chimico. Tabella 9 Stato chimico delle acque sotterranee (Fonte ARPAV Progetto GIADA) Il quadro qualitativo che emerge per la stazione di Montecchio Maggiore, è da considerarsi nel complesso buono, in quanto i valori di conducibilità elettrica, dei solfati, dei cloruri, dei nitrati, dello ione ammonio e del ferro hanno consentito di inserire il territorio, secondo la classe di appartenenza relativa allo stato chimico, in classe 2 cioè con impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche. Anche tutti gli altri valori monitorati sono risultati al di sotto dei valori soglia per la classe 1 prevista dal D.Lgs. 152/99. pag. 33 di 38

38 4.2.4 Suolo e sottosuolo Dal punto di vista geologico, il territorio di Montecchio Maggiore è composto da una parte collinare e da una zona di pianura su cui si concentrano le principali attività antropiche. La pianura alluvionale è stata originata dagli apporti solidi dei torrente Agno. Nella parte dove è situata l area in esame, i fianchi della dorsale scendono verso la valle dell Agno con pendenza piuttosto elevata e regolare, incisi da un idrografia quasi inesistente orientata prevalentemente lungo la massima pendenza. Le coperture colluviali ai piedi dei versanti sono sottili, poco estese e talora discontinue pertanto i ripidi versanti si innestano nella pianura senza una particolare attenuazione delle pendenze. Dall analisi della litostratigrafica della regione Veneto (Figura 13) si evince come le aree oggetto di analisi siano costituite da alternanze di ghiaie e sabbie con limi e argille del Quaternario. Figura 13 Estratto della Carta litostratigrafica della regione Veneto. L uso del suolo delle aree oggetto di studio è caratterizzato dalla presenza di aree di cantiere della costruenda Superstrada Pedemontana Veneta; le aeree adiacenti sono caratterizzate come sistemi colturali e particellari permanenti Rumore Gli ambiti coinvolti dall attività in questione ricadono tutti nel cantiere della costruenda SPV che è in possesso di autorizzazione in deroga al rumore concessa dai comuni attraversati dall opera. L'emissione sonora dell attività di fresatura, del trasporto del materiale ai siti di messa in riserva ed ai siti di reimpiego rientra nella rumorosità tipica dei un cantiere stradale senza aggravare il clima acustico rispetto a quanto previsto nella specifica documentazione presentata per l ottenimento delle deroghe Biodiversità e aree protette L'ambito territoriale oggetto del presente studio non è caratterizzato dalla presenza di specie faunistiche e floristiche di particolare valore e interesse, infatti, l'area è inserita all interno di un contesto agricolo-industriale fortemente disturbato dalla viabilità esistente, dall edificazione diffusa e dalle pratiche di sfruttamento agricolo del suolo. Come riportato in precedenza l area di intervento è situata ad una notevole distanza da aree protette, con particolare riferimento ai siti della rete Natura 2000, tale da permettere di escludere qualsiasi tipo di interferenza con questi elementi. pag. 34 di 38

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