Tecnologie chimiche industriali
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- Teodora Manca
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1 Tecnologie chimiche industriali INDICAZIONI PER LA PROVA GRAFICA DI TECNOLOGIE CHIMICHE INDUSTRIALI Leggiamo attentamente la traccia e domandiamoci: 1. Quali sono i materiali di processo; 2. In quale stato fisico si trova alimentazione( solido,liquido, gassosa o mista? Sostanza pura o miscela omogenea o eterogenea? La sua temperatura, entalpia, pressione, densità, ph, ecc.); 3. Si deve recuperare calore, energia, componenti(da chi? Verso chi?); 4. Si deve riscaldare o raffreddare( scambiatore di calore o refrigerante); 5. Quali sono le apparecchiature principali(colonne, reattori, evaporatori, estrattori,essiccatori ecc.); 6. Quali sono le apparecchiature secondarie(scambiatori, refrigeranti, condensatori barometrici, filtri, cicloni, ecc.); 7. Quali sono le apparecchiature ausiliari(serbatoi,pompe, ventilatori,compressori, ejettori, valvole ecc.); 8. Quali sono gli strumenti di misura necessari(termometri, manometri, indicatori di livello, piaccametri, densimetri, bilancia, ecc.); 9. Quali sono gli anelli di regolazione applicati alla apparecchiature principali; 10. Quali sono gli anelli di regolazione delle apparecchiature accessorie; 11. Quali sono fluidi ausiliari(vapore a bassa pressione, acqua di rete, ecc.). Pagina 1 di 7
2 Modalità di esecuzione dei disegni Di seguito sono riportate le modalità di esecuzione delle tavole di Tecnologie delle produzioni chimiche, siano esse schemi di principio, schemi di processo o schemi di marcia. Le convenzioni che si andranno a fissare non hanno sempre un valore a livello normativo italiano, ma, per gli studenti sono vincolanti; in altre parole si tratta di normativa interna di Istituto. Tutte le tavole saranno valutate, oltre che per la correttezza dei contenuti e la rispondenza alle norme UNICHIM, anche in merito al rispetto di quanto segue. FORMATO DEI FOGLI I formati consentiti sono: - A4 (297 X 210 mm) - A3 (297 X 420 mm) - multiplo A4 (297 X (210 + n185) mm), da ripiegare ad organetto in pezzi da 185 mm I fogli vanno squadrati con margine di circa 5mm. E' consentito utilizzare fogli già squadrati o di carta millimetrata. Pagina 2 di 7
3 SIMBOLI I simboli da utilizzare nei disegni sono quelli riportate nelle norme UNICHIM (Manuale n.6 degli anni 1975 o 1986 o 1994). Solo in casi eccezionali, quando la particolarità dell'apparecchiatura lo richieda, è consentito utilizzare simboli diversi; in questo caso, nelle legenda (vedi sotto) è necessario indicare accanto alla descrizione la frase "(fuori norma)". Normalmente il simbolo richiama alla memoria l'apparecchiatura reale e presenta tanti ingressi/uscite per i materiali quanti sono i diversi flussi reali. Le dimensioni sono variabili, ma è bene che le apparecchiature che nella realtà sono più grandi e/o più importanti per il processo siano di dimensioni maggiori. SIGLE Ogni apparecchiatura deve essere individuata da una sigla; le sigle sono riportate nelle norme UNICHIM e devono essere seguite da un numero progressivo in caso di presenza di più apparecchiature dello stesso tipo (per esempio G1, G2, G3, ecc. per una serie di pompe). Nel disegno si deve tendere a dare una certa concatenazione tra le operazioni rappresentate e a mettere in risalto le linee principali. Per questo è bene: - sistemare le apparecchiature del processo principale su una linea orizzontale da sinistra a destra e a quote diverse se questo è significativo (a volte, soprattutto se i formato è l'a3, è concesso tornare verso sinistra nella parte inferiore del foglio) - sistemare le pompe e le apparecchiature di servizio in basso, sulla linea di terra (facoltativa) - marcare maggiormente le linee del processo principale rispetto a quelle di servizio - tracciare sempre linee orizzontali o verticali (salvo dove previsto nei simboli) - evitare al massimo i cambiamenti di direzione e le intersezioni di linee - nel caso di intersezioni, interrompere le linee verticali, purché una linea di servizio non interrompa una linea di processo - mettere le frecce di direzione di flusso ad ogni diramazione o cambiamento di direzione, se è possibile, e sempre nel punto di arrivo di una freccia su una apparecchiatura - aggiungere qualche parola esplicativa che identifichi i principali flussi in ingresso e in uscita. Pagina 3 di 7
4 LEGENDA Il disegno va completato con una legenda che spieghi il significato delle sigle utilizzate e contenga eventuali altri informazioni importanti. Il formato generale della legenda è il seguente: LEGENDA (Norme UNICHIM, Manuale n. 6, Anno) Apparecchiature G1,2 = pompe centrifughe F1 = filtro rotativo Oliver F2 = filtro a rete (fuori norma) T1 = coclea T2,3 = nastri trasportatori Servizi A = acqua di servizio VB = vapore a bassa pressione B = aria atmosferica Strumentazione FC1,2 = controllori di flusso TI = indicatore di temperatura PIR = indicatore registratore di pressione Tra le più comuni informazioni da riportare in legenda c'è l'annotazione: "Si intende che ogni valvola di regolazione è by-passata e ogni apparecchiatura intercettata", che è consentito utilizzare per i disegni con elevato numero di apparecchiature. Pagina 4 di 7
5 FOGLIO Scuola Anno scolastico Nome e cognome Classe Data firma TITOLO Tavola n. Pagina 5 di 7
6 DESCRIZIONE DI UN IMPIANTO CHIMICO PER LA PROVA GRAFICA Osserviamo un impianto chimico partendo dalla mandata e seguiamo il flusso del processo fino all'uscita del prodotto. Analizza e descrivi le varie componenti dell'impianto in ordine di utilizzo sfruttando le seguenti indicazioni: 1. Condizioni operative del flusso in ingresso (P, T, ecc) in termini generali. In mancanza di dati analitici, prevedere le condizioni con i parametri termodinamici del processo (entalpia, entropia, energia libera, legge di Henry, Raoult, Clausius Clapeyron, ecc., a seconda del tipo di processo) e le condizioni per la movimentazione di materia o il trasferimento del calore (differenze di pressione e/o temperatura, ecc). 2. Comportamento dei materiali coinvolti nel processo (solubilità reciproche, differenze di densità, volatilità, viscosità, ecc). 3. Apparecchiature principali caratterizzanti l impianto (colonne, evaporatori, reattori, estrattori, ecc) e sommaria descrizione delle principali tipologie delle stesse. 4. Condizioni operative (P;T, ecc) delle apparecchiature principali e descrizione dei flussi di materia e calore che le attraversano. 5. Anelli di regolazione applicati alla apparecchiature principali. 6. Apparecchiature accessorie, con particolare riferimento alle attrezzature per lo scambio di calore. 7. Descrizione delle apparecchiature accessorie per il trasferimento di materia (pompe tubi ecc). 8. Anelli di regolazione delle apparecchiature accessorie. 9. Considerazioni sui possibili recuperi di energia/calore. 10. Considerazione sui possibili recuperi di solvente. 11. Considerazioni sul possibile recupero di acqua di rete. 12. Considerazioni sulla sicurezza dei lavoratori. 13. Considerazioni sui rischi ambientali delle operazioni svolte nell impianto. Pagina 6 di 7
7 Fac-simile RELAZIONE TECNICA TITOLO INTRODUZIONE DESCRIZIONE DELL IMPIANTO CONCLUSIONI Pagina 7 di 7
Manuale ad uso degli studenti (tratto essenzialmente dal manuale UNICHIM n. 6 edizione 1994)
Istituto Tecnico Industriale Statale E.Divini Specializzazioni : Meccanica Elettrotecnica e Automazione Elettronica e Telecomunicazioni Informatica Chimica Viale Mazzini n. 31/32 San Severino Marche (MC)
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