Le competenze comportamentali del mediatore civile
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- Ornella Vitale
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1 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO IL CONCILIATORE ASSERTIVO Le competenze comportamentali del mediatore civile Isabella BUZZI 17 novembre Auditorium di Milano
2 S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO Il rapporto con i clienti in mediazione: un parallelo tra couseling rogersiano e mediazione
3 Essere mediatori Il mediatore lavora come una persona non coercitiva e neutrale per aiutare le parti a negoziare un accordo che serva loro meglio di ogni loro altra alternativa. (La Mediazione: E un processo volontario in cui le parti prendono decisioni insieme basandosi sulla loro comprensione dei propri punti di vista, personali e dell altro, e della realtà che hanno di fronte). 3
4 I cinque principi fondamentali del mediatore: 1) Sviluppare comprensione 2) Lasciare che le parti possiedano il conflitto 3) Procedere per accordi 4) Permettere tensione 5) Andare al disotto del problema 4
5 Problemi di non assertività Subire gli altri = Persona passiva Difficoltà nel prendere decisioni Si valuta inferiore agli altri Annulla i propri bisogni in funzione di quelli altrui Aggredire altri = Persona aggressiva Si iper-valuta Non sbaglia Strumentalizza gli altri per i propri bisogni 5
6 Il mediatore è assertivo, perché: - è equilibrato, - non giudica gli altri, - sta bene con se stesso e quindi con gli altri, - accetta il punto di vista altrui, - crea condivisione. 6
7 Il concetto di Contaminazione Rapporto di co-trasformazione Parole = territori da esplorare Mediatore e clienti = occasioni per l altro 7
8 Intervento Autentico per il Mediatore In grado di accettare sia successi che fallimenti 8
9 Soddisfazione del mediatore Derivante dal processo Assolutamente non derivante dal risultato 9
10 Empatia dal greco: [en] dentro [pathos] sentimento Comunione affettiva attraverso un processo di immedesimazione; in psicologia, capacità di comprendere i sentimenti e i pensieri altrui E' una dote umana che come ogni sensibilità va esercitata meticolosamente, tenendola a mente come costante fronte di lavoro su se stessi Strumento che permette una comprensione superiore dell'altro e quindi un riassorbimento naturale di ogni conflitto, di ogni negatività relazionale, e che amplifica quasi sonoramente ogni gioia ed ogni positività 10
11 Empatia (Livelli emotivo-affetivi) Primo livello curiosità come capacità di stupirsi, tirarsi da parte per entrare in relazione con l altro, lasciarsi emozionare 11
12 Empatia Secondo livello: atteggiamento attivo di identificazione transitoria 12
13 Identificazione transitoria Entrare nello schema di riferimento di ogni cliente senza soffermarvisi esclusivamente Conservare la capacità di uscirne, attraverso il rifiuto di ogni delega 13
14 Lao Tse Se evito di manipolare gli uomini, essi si prendono cura di sé; se evito di comandare gli uomini, essi agiscono da soli; se evito di predicare agli uomini, essi migliorano da sé; se evito di impormi sugli uomini, essi diventano se stessi. 14
15 Empatia Terzo livello: modo per conoscere l altro e restituirglielo Perchè si possa verificare occorre essere in grado di riconoscere le proprie emozioni, poi distinguersi da esse una volta contaminato 15
16 Semplice identificazione emotiva Ricercare nell altro parti di sé Identificazione non transitoria ma confusiva, groviglio di relazioni incrociate Confusione emotiva tra emozioni personali e altrui, quindi uso dell altro per conoscere meglio se stessi 16
17 LA GESTIONE DEL CONFLITTO DURANTE LE TRATTATIVE Imparzialità nei contenuti Porre domande Ascolto empatico attivo Saper dare feed-back Reciprocizzare Futuro-centrismo Reframing (riassunto, riformulazione, traduzione, parafrasi, perifrasi, looping) Sorvegliare la bontà dell accordo: dissonanza cognitiva Sorvegliare il corretto uso del potere nelle trattative 17
18 Collaborare al Cambiamento Saper dare feed-back costruttivi Dare il proprio parere costruttivamente, considerando i sentimenti altrui, il punto di vista altrui, le conseguenze 18
19 Riferimenti bibliografici Rogers, C. R. (2000) La terapia centrata sul cliente, Firenze, Psycho Rogers, C. R. (1983) Un modo di essere, Firenze, Psycho Rogers, C. R. (1961) On Becoming a Person, Houghton Mifflin Rogers, C. R. (2007) Counseling and psychotherapy, Rogers Press Buzzi, I. (1994) "La conoscenza del mondo sociale". In C. Castelli, A. Quadrio, L. Venini (a cura di), Psicologia sociale e dello sviluppo, F. Angeli,Vol. 1, pp Buzzi, I. (2003) Introduzione alla conciliazione. Principi fondamentali e applicazione della mediazione ai conflitti aziendali e commerciali. Giuffrè 19
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