PIANO DI INTERVENTO IN MATERIA DI CONTINUITA EDUCATIVA TRA LA SCUOLA DELL INFANZIA di Fornace E LA SCUOLA PRIMARIA di Fornace
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- Arturo Scarpa
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1 PIANO DI INTERVENTO IN MATERIA DI CONTINUITA EDUCATIVA TRA LA SCUOLA DELL INFANZIA di Fornace E LA SCUOLA PRIMARIA di Fornace Direttive per la realizzazione della continuità educativa tra scuola dell infanzia di Fornace e la scuola primaria di Fornace. Il documento è ispirato al Piano di intervento elaborato nell'anno scolastico dall'apposita commissione costituita dagli Istituti Comprensivi di Pergine e il Circolo di Coordinamento delle Scuole Materne Federate di Pergine. Premesse Sulla base della Delibera N del 20 novembre 1998 emanata dalla Giunta Provinciale, i Collegi Docenti delle scuole dell infanzia e della scuola elementare sono tenuti ad elaborare, nell ambito della programmazione educativa annuale, i piani di intervento per promuovere la continuità. I piani di intervento, come recita la delibera stessa, saranno definiti nel rispetto delle singole autonomie scolastiche, sulla base delle esigenze rispondenti alle specifiche realtà territoriali, e indicheranno finalità, obiettivi, forme istituzionali di collegamento ed anche modalità di verifica e di valutazione. 1) I collegi dei docenti delle scuole dell infanzia e della scuola primaria sono tenuti a elaborare, nell ambito della programmazione educativa annuale, piani di intervento per promuovere la continuità. Detti piani saranno definiti, nel rispetto delle singole autonomie scolastiche, sulla base delle esigenze rispondenti alle specifiche realtà territoriali e dovranno individuare finalità,
2 obiettivi, forme istituzionali di collegamento, nonché modalità di verifica e di valutazione. 2) Nel definire i piani di intervento, tra le modalità e i criteri per la realizzazione del raccordo tra le scuole, si dovranno prevedere: a) la comunicazione, in collaborazione con la famiglia, di informazioni sul bambino; b) il coordinamento dei curricoli degli anni terminali e iniziali, valorizzando gli elementi di continuità presenti nei rispettivi piani programmatici c) l attuazione di momenti e forme di compartecipazione alle attività didattiche, con particolare attenzione alle situazioni di handicap; d) la predisposizione di un sistema di verifica e di accertamento comune con l impostazione progettuale delle attività didattiche. 3) Fatta salva l autonomia riconosciuta alle scuole equiparate o parificate gestite da enti, istituzioni o privati, vengono adottate le due schede Informazioni sulla scuola, Informazioni sul bambino contenute nel documento elaborato dal Gruppo Tecnico sulla continuità istituito presso l IPRASE. 1. FINALITA' DEL COLLEGAMENTO La continuità nasce dall esigenza primaria di garantire al bambino il diritto ad un percorso formativo organico e completo, che mira ad uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce così la propria identità. E a tale assunto che le insegnanti delle scuole dell infanzia equiparate e primarie intendono ispirarsi per realizzare un percorso organico di continuità, che sostenga il bambino nei suoi cambiamenti e che promuova un contesto dialogico tra adulti che di lui si occupano sul versante dell educazione e della formazione. Continuità significa anche collocare il percorso formativo dell alunno all interno di un continuum logico e coerente, che sostenga e valorizzi le competenze necessarie per affrontare il percorso scolastico in modo adeguato. Il progetto di continuità, a qualsiasi livello si collochi, dovrà tener conto della centralità del soggetto, senza tendenze anticipatorie, o di ricerca di uniformità tra gradi scolastici diversi. 2. DETERMINAZIONE DEGLI INCONTRI DI CONTINUITÀ 2
3 Incontri tra insegnanti Al fine di progettare un percorso minimo di continuità si ritiene indispensabile prevedere una serie di incontri tra il personale insegnante della scuola dell infanzia e il personale insegnante della scuola primaria. Tali incontri avranno il fine di: a) verificare i profili elaborati sui bambini e consegnati alla fine dell anno scolastico precedente (settembreottobre); b) riprogettare il percorso di continuità per l anno scolastico in corso (entro ottobre); c) progettare le visite dei bambini alla scuola elementare (aprilemaggio); d) consegnare i profili elaborati (maggiogiugno). Incontri con i bambini Per quanto concerne i bambini della scuola dell infanzia si organizzeranno almeno due visite alla scuola primaria per conoscere il nuovo ambiente educativo nei suoi spazi interni ed esterni, per conoscere le insegnanti, per ritrovare i bambini degli anni scolastici precedenti e svolgere con loro un attività di gioco finalizzata a lasciare una traccia di sé. I materiali preparati o prodotti per tale attività potranno rimanere alla scuola primaria come documentazione del percorso di continuità e rappresentare per i bambini della scuola dell infanzia un materiale transizionale da ritrovare poi a settembre. 3. AMBITI DI INTERVENTO Premessa Le attività di continuità devono basarsi su una conoscenza approfondita delle finalità dei due ordini di scuola, dei rispettivi curricoli e delle metodologie educativodidattiche. Ciò è essenziale per poter esplorare le implicazioni sui piani affettivoemotivo, relazionale e cognitivo che il passaggio alla scuola primaria comporta. Va considerato il percorso educativo del bambino secondo una logica di sviluppo che valorizzi le competenze già acquisite, che faccia proprio un approccio multidimensionale all identità e alle competenze del bambino, che riconosca la specificità e la pari dignità di ciascun grado scolastico. 3
4 Tenendo come riferimento il testo programmatico della scuola dell infanzia degli Orientamenti che, suddividono le aree di intervento educativo in tre ambiti di riferimento si ritiene che orientativamente il percorso educativo di un bambino alla scuola dell infanzia dovrebbe attivare, per quanto riguarda il percorso di continuità con la scuola primaria, le competenze che seguono. Nell Ambito della Identità Personale e Relazionale si sottolinea una maggiore autonomia e consapevolezza del bambino rivolta a se stesso e agli altri come ad esempio: allacciare e slacciare fiocchi, bottoni, cerniere, ecc possedere una corretta impugnatura delle forbici, delle matite ecc; vestirsi e spogliarsi, soffiarsi il naso, lavarsi le mani, avere cura e igiene personale; gestire e custodire il proprio materiale scolastico (astuccio, quaderni ecc), saper gestire correttamente l uso del foglio e la direzione della scrittura; conoscere la propria identità di genere; conoscere il proprio mondo emozionale; conoscere e rispettare le regole del gruppo (rispettare il turno ecc.) conoscere e rispettare l ambiente; gestire i tempi di attenzione; saper accettare le piccole frustrazioni Nell Ambito dell Azione e Conoscenza conoscere ed essere consapevoli dei concetti spaziali (soprasotto, altobasso, davantidietro, destrasinistra ecc ); conoscere ed essere consapevoli dei concetti temporali (durata, ciclicità, irreversibilità); conoscere ed essere consapevoli dei concetti logicomatematici (quantità, corrispondenza biunivoca, classificazione, seriazione), del concetto di numero da 1 a 10; conoscere ed essere consapevoli della causalità fisica, psicologica; conoscere i colori primari e derivati, le forme elementari. Nell Ambito della Comunicazione e dei linguaggi 4
5 possedere competenza fonologica, essere consapevoli che ogni parola è composta da suoni diversi, saper giocare con le parole; essere capaci di gestire il tono di voce; potenziare la capacità di attenzione e di ascolto, saper rispettare il proprio turno; possedere una competenza verbale al racconto; avere consapevolezza della comunicazione corporea; possedere autonomia e consapevolezza dei movimenti; saper occupare lo spazio banco; saper distinguere un suono da un rumore; saper ascoltare un brano musicale; saper riconoscere suoni alti e suoni bassi. 4. STRUMENTO PER IL PASSAGGIO DI INFORMAZIONI TRA LA SCUOLA DELL INFANZIA E LA SCUOLA PRIMARIA. Viene di seguito elencata una serie di aspetti, con alcuni esempi, da tenere presenti nella stesura del profilo di fine anno. Tale elenco non ha un ordine di priorità, non vuole essere limitativo nella scelta delle voci da inserire, ma dà l idea delle informazioni necessarie per conoscere il percorso educativo del bambino e capire se ha le competenze per affrontare al meglio il suo percorso scolastico. Autonomia (es: nel vestirsi, nell avere cura delle proprie cose, nel mangiare, nell igiene personale, nel gestire il movimento nello spazio, nel gestire il foglio di lavoro procedendo dall alto in basso e da sinistra verso destra, l impugnatura corretta della matita, l uso della gomma, delle forbici, della colla, ecc ). Linguaggio (es: sa esprimersi in lingua italiana in modo adeguato, con padronanza, ha capacità di inventare storie e raccontare di sé, se in difficoltà specificare se ciò riguarda la pronuncia, la costruzione della frase, carenze lessicali ). Rispetto delle regole condivise (sa rispettare le regole concordate dal gruppo nelle attività in aula, in mensa, nel gioco, ecc ). Capacità di portare a termine un lavoro (in tempi adeguati e senza interruzioni, con ordine, seguendo le indicazioni, in modo autonomo, ecc ). 5
6 Attenzione (all ascolto, alle consegne, con tempi di concentrazione via via sempre più allungati ). Qualità dei rapporti con adulti (capacità di relazionarsi, dipendenza, scambio, riconoscimento del ruolo). Qualità dei rapporti con i compagni (capacità di relazionarsi, attitudine alla leadership, altruismo, collaborazione, conflittualità, ecc ). Partecipazione (adeguata, spontanea, solo se sollecitata, incostante ). Capacità di memorizzare (es: filastrocche, parole nuove, la conta entro il 10, i nomi dei compagni, i giorni della settimana, ecc ). Strategie utili e particolari che hanno funzionato (approcci relazionali e metodologici usati in particolari situazioni). Conoscenze in campo grafico pittorico (capacità di esprimersi attraverso il disegno, la pittura e altre attività manipolative, saper usare diverse tecniche espressive ). Conoscenze musicali (percepire la differenza tra suono e rumore; utilizzare la voce, il corpo, gli oggetti per produrre musica; produrre semplici sequenze sonoro musicali ). Conoscenza del sé corporeo, controllo del movimento (saper correre, stare in equilibrio, eseguire una sequenza di movimenti, coordinarsi nel gioco individuale e di gruppo, conoscere le diverse parti del corpo e saperle rappresentare, ) La frequenza (regolare, saltuaria.). Competenze logicomatematiche (contare per contare, corrispondenza numero oggetto, raggruppare e ordinare oggetti secondo criteri stabiliti, mettere in sequenza semplici fatti ). Eventuale interesse per la lingua straniera proposta (inglesetedesco). Civezzano, 12 giugno
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