Il movimento strumento di relazione
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- Ambrogio Lino Costa
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1 Centro Studi di Scienze del Movimento e del Benessere III Convegno Il movimento strumento di relazione Liceo Genovesi 5 ottobre 2018 Massimo Di Roberto
2 Più lo si analizza, questo corpo moderno, più lo si esibisce, meno esso esiste. DANIEL PENNAC Storia di un corpo Feltrinelli
3 Pensiamo con i nostri corpi. Impariamo con i nostri corpi. I nostri sensi e gli organi di rilevamento non possono essere considerati estranei al nostro modo di pensare
4 Non vi è dubbio che il corpo sia uno dei grandi protagonisti della cultura contemporanea Ma noi siamo anche un corpo che non può essere messo fuori, a distanza
5 Il lavoro educativo e di cura si manifesta attraverso gesti concreti. È un vero corpo-a-corpo quello che si vive quotidianamente nei suoi diversi contesti. Il corpo di cui pur molto si parla nei nostri luoghi professionali rischia ancora di risultare depurato e astratto, un corpo che molto si teorizza ma che poco si ascolta.
6 Abitare significa sentirsi bene, in un luogo nel quale si è visti, accolti in maniera globale. E la misura prima e imprescindibile del riconoscimento e dell accoglienza è, appunto, il corpo.
7 Ma gli esseri umani sono forme di movimento Le emozioni non sono sentimenti. Sono disposizioni corporee dinamiche che definiscono i distinti ambiti d azione nei quali ci muoviamo. [ ]. Che cosa conosceremo osservando le azioni dell altro? Conosceremo le sue emozioni come fondamenti che costituiscono le sue azioni [Maturana]
8 Noi non possiamo modificare direttamente gli altri, muovere cioè i loro pezzi, possiamo però indurre al cambiamento delle interpretazioni che ostacolano la percezione di identità competente
9 Non è possibile non cogliere il richiamo alla necessità di una nuova sensibilità al corpo: l esistenza dei neuroni specchio ci informa di come il nostro essere gettati nel mondo (per dirla con Heidegger) e il nostro conoscerlo siano inscritti nel corpo.
10 I gesti non si riducono a meri supporti paraverbali, a sintomi o segnali da interpretare. Farlo significa riproporre quella logica riduttiva lineare che disgiunge pensiero e corpo, percezione e azione, comunicazione verbale e non verbale.
11 Gli atti motori rimandano allo stato d animo e alle emozioni interiori. L esistenza dei neuroni specchio ci informa di come la condivisione degli stati emotivi dell altro passi attraverso la comprensione delle azioni, sulla scorta di quel dialogo corporeo con il quale siamo venuti al mondo nella relazione primaria e sul quale abbiamo costruito - quando ancora il linguaggio della parola non era accessibile - i nostri riferimenti emozionali e cognitivi.
12 La messa in comune con non è questione di poco conto: paura ed indifferenza caratterizzano gran parte della nostra vita quotidiana. L incontro deve utilizzare sentieri e tracce razionali ma anche affettive per poter giungere all altro. Altrimenti cadranno qua e là frantumandosi in quel dedalo infinito di dati distorti ed incompleti che caratterizzano sempre più il mondo contemporaneo
13 Oggi, soprattutto le giovani generazioni, ma non solo, vivono una situazione che li convince che per potersi esprimere pienamente bisogna imporre trasformazioni al corpo: il corpo diviene una sorta di vestito dell anima
14 L ipotetica sostituzione della parola al gesto non tiene evidentemente conto che l uomo esiste sulla terra in primo luogo nella dimensione corporea: quando ci impegniamo in una relazione, di qualunque natura essa possa essere, noi portiamo le nostre parole ma portiamo soprattutto il nostro corpo ovvero noi stessi ed è questo che ci fa sentire a casa
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ATTIVITA ESPRESSIVO-CORPOREE COMUNICAZIONE NON VERBALE COMUNICAZIONE EMOZIONALE
Noi siamo il nostro corpo. Il corpo è la nostra sola realtà valutabile. Non si oppone all intelligenza, ai sentimenti,all anima. Li include e li ospita. Dunque prendere coscienza del proprio corpo è accedere
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