Fiscal News N Voluntary disclosure: sanatoria anche per i capitali domestici. La circolare di aggiornamento professionale
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- Vanessa Bonelli
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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N Voluntary disclosure: sanatoria anche per i capitali domestici Possibile regolarizzare le violazioni relative al monitoraggio fiscale o alle imposte interne entro il Categoria: IRPEF Sottocategoria: Redditi esteri Il testo della nuova voluntary disclosure, che sostituisce quello inizialmente incluso nel D.L. 4/2014, mai convertito per quanto riguarda la sanatoria, introduce la possibilità da parte dei contribuenti di regolarizzare i redditi non dichiarati, a prescindere dalla detenzione all'estero di patrimoni. Si delineano due possibilità, per il contribuente che è interessato alla sanatoria: 1) l'emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all estero, mai dichiarate ai fini del monitoraggio fiscale fino al 30 settembre 2014; 2) la regolarizzazione delle violazioni commesse fino al 30 settembre 2014, in materia dichiarativa, da tutti i contribuenti in generale, a prescindere dalla disciplina del monitoraggio. Fino al 30 settembre 2015, dunque, tutti i contribuenti potranno regolarizzare eventuali violazioni (anche le società di persone e di capitali avranno la possibilità di accedere alla sanatoria). Premessa Il testo della nuova voluntary disclosure, che sostituisce quello inizialmente incluso nel D.L. 4/2014, mai convertito per quanto riguarda la sanatoria, introduce la possibilità da parte dei contribuenti di regolarizzare i redditi non dichiarati, a prescindere dalla detenzione all'estero di patrimoni. Si delineano due possibilità, per il contribuente che è interessato alla sanatoria: 1) l'emersione delle attività finanziarie e patrimoniali detenute all estero, 1
2 mai dichiarate ai fini del monitoraggio fiscale fino al 30 settembre 2014; 2) la regolarizzazione delle violazioni commesse fino al 30 settembre 2014, in materia dichiarativa, da tutti i contribuenti in generale, a prescindere dalla disciplina del monitoraggio. COLLABORAZIONE VOLONTARIA PATRIMONI ESTERI (omessa indicazione monitoraggio fiscale/quadro RW e imposte sui redditi esteri). PATRIMONI DOMESTICI (omessa indicazione di imponibili Irpef/Ires/Irap/IVA/ritenute d imposta/imposte sostitutive). Fino al 30 settembre 2015, dunque, tutti i contribuenti potranno regolarizzare eventuali violazioni (anche le società di persone e di capitali avranno la possibilità di accedere alla sanatoria). Adempimenti Per entrambe le regolarizzazioni andrà presentata: 1) un'istanza di adesione alla procedura, con allegati documenti e informazioni necessari per determinare gli imponibili e le relative imposte; 2) il versamento dell intera imposta sui maggiori imponibili che emergono, mentre le riduzioni riguarderanno esclusivamente le sanzioni; 3) verrà esclusa la punibilità penale per alcune fattispecie previste dalla normativa vigente. Per le violazioni in materia di monitoraggio fiscale (compilazione del quadro RW) saranno dovute le sanzioni relative. ITER COLLABORAZIONE VOLONTARIA CONTRIBUENTE PRESENTA ISTANZA (+ documenti e informazioni utili) VERSAMENTO 100% IMPOSTE SANATORIA -> RIDUZIONE SULLE SANZIONI 2
3 Le possibili irregolarità sanabili con la collaborazione Oggetto di regolarizzazione saranno: le violazioni relative alle imposte sui redditi e relative addizionali; le imposte sostitutive delle imposte sui redditi; l'irap; l'iva; nonché le violazioni relative alla dichiarazione dei sostituti d'imposta; per tutti i periodi ancora accertabili. Qualora un contribuente non abbia mai provveduto alla compilazione del quadro RW di Unico da 10 anni, nonostante detenga beni all estero e magari in Svizzera, per tale periodo, dovrà: corrispondere le sanzioni sul monitoraggio fiscale per i periodi d'imposta ancora accertabili; corrispondere le imposte sui redditi, sul rendimento delle somme detenute all'estero o le imposte sostitutive e le relative sanzioni. Un contribuente potrà regolarizzare la propria posizione fiscale, con la sanatoria, per dichiarare redditi omessi (diversi da quelli derivanti da attività estere) e imponibili Iva mai dichiarati in precedenza. Una cosa fondamentale è che, quindi, i due istituti potranno essere utilizzati in modo autonomo dai contribuenti interessati. Se la società aderirà a tale istituto, le conseguenze interesseranno anche i loro stessi soci o i vari soggetti coinvolti. Il monitoraggio fiscale L omessa indicazione nel quadro RW delle attività detenute all'estero, secondo la vecchia disciplina, veniva sanzionata per un ammontare che andava dal 10 al 50% del valore delle attività non dichiarate, oltre alla confisca di beni di corrispondente valore. Oggi grazie alla Legge europea (l. 97/2013), in vigore dal 04 settembre 2013, e alle esortazioni della Commissione europea (caso Eu Pilot 1711/11/Taxu), la misura della sanzione varia dal 3 al 15%, senza più la possibilità di disporre la confisca (misura che nella pratica viene applicata raramente). Le sanzioni sul monitoraggio fiscale risultano così maggiormente aderenti al principio di proporzionalità. 3
4 QUADRO RW: LE MODIFICHE NORMATIVE DAL 2014 (anno 2013) LEGGE 97/2013 (LEGGE EUROPEA 2013) Prevede una revisione del quadro RW; e : del regime sanzionatorio applicabile. Inoltre, per sanare la violazione, qualora la dichiarazione comprensiva del quadro RW venga presentata entro i 90 giorni dallo spirare del termine di presentazione (tardiva), è possibile versare la sola sanzione di 258 euro. Per Unico 2014 anno 2013 il termine ultimo per sfruttare questa chance è il 30 dicembre D altro canto, tuttavia, viene anche previsto un aggravio dal punto di vista sanzionatorio per le violazioni riferite ad attività ed investimenti in Paesi black list: la sanzione in tal caso raddoppia e varia dal 6 al 30% degli importi non dichiarati. La nuova collaborazione volontaria Grazie alle nuove regole sull'emersione dei capitali (nuova voluntary disclosure), il contribuente ha maggiori possibilità di regolarizzare le proprie violazioni. Le più importanti novità della nuova voluntary riguardano: la riduzione delle sanzioni; la maggiore copertura penale; e l'estensione ai capitali "domestici". La riduzione alla metà delle sanzioni amministrative per il monitoraggio fiscale dovrebbe applicarsi al minimo edittale, che viene fissato forfetariamente al 3% anche per i Paesi ad oggi considerati a fiscalità privilegiata, purché firmino entro il 1 settembre prossimo una convenzione modello Ocse. Ai capitali detenuti in questi Paesi, quindi, si applicherebbe una sanzione dell'1,5% annuo. Questa riduzione non si applica solo nel caso di rimpatrio da Paesi collaborativi con l'italia, da un punto di vista fiscale, ma anche nel caso di autorizzazione rilasciata dal contribuente alla banca residente in paradiso fiscale a collaborare con l'agenzia delle Entrate. 4
5 La norma permette di ridurre le sanzioni anche per capitali in Paesi che hanno firmato una convenzione con l'italia, ma non sono ancora nella lista del D.M. finanze del 4 settembre È il caso, ad esempio, di Hong Kong e di San Marino: anche le violazioni dell'obbligo di dichiarazione nel quadro RW Paesi saranno soggette a sanzione del 3% (e non del 6%). La riduzione delle sanzioni c'è anche in materia di imposte dirette: il calcolo delle riduzioni parte dal minimo edittale ridotto di un quarto. Confermate le esclusioni contenute nel testo originario del decreto (omessa e infedele dichiarazione), così come la riduzione alla metà per le pene previste in caso di dichiarazione fraudolenta. La copertura penale è allargata anche a tutti coloro che abbiano commesso o abbiano concorso nella commissione del reato: quindi anche ai consulenti dell'evasore estero. Si tiene conto, in questo modo, dei suggerimenti pervenuti da diversi ordini professionali. Per i piccoli capitali (fino a 2 milioni di euro) viene semplificato il calcolo delle imposte sui rendimenti. Su richiesta del contribuente, ai capitali si applicherebbe un rendimento del 5% annuo; questi redditi forfetari sarebbero poi soggetti a un prelievo del 20%. In altri termini, per ogni anno si applicherebbe al capitale un prelievo dell'1%. Si tratta di una semplificazione, ma difficilmente di un vantaggio: è arduo in questo periodo aver ottenuto il 5% medio annuo, inoltre tassarlo al 20% è sconveniente rispetto all'aliquota prevalente, che fino al 2011 era al 12,5 per cento. Conclusioni La proposta di legge sulla voluntary disclosure recentemente licenziata dalla commissione Finanze della Camera rappresenta un considerevole passo avanti rispetto al testo del D.L. 4/2014, non convertito. Vi è tuttavia una questione importante, in relazione alla quale il provvedimento potrebbe essere migliorato. Essa è relativa alle annualità oggetto di regolarizzazione, su cui incide il cosiddetto raddoppio dei termini. Il testo recentemente approvato, riduce gli anni da regolarizzare escludendo il raddoppio dei termini disciplinato dall'articolo 12, comma 2-bis del medesimo D.L. 78/2009, concernente l'applicazione della presunzione di evasione su investimenti e attività in Stati black list. 5
6 L'esclusione è soggetta alla condizione che ricorrano congiuntamente tre condizioni: a) gli investimenti siano detenuti in uno Stato black list che stipuli entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge un accordo che consenta un effettivo scambio di informazioni con l'italia; b) l'autore delle violazioni rilasci all'intermediario finanziario estero l'autorizzazione a trasmettere alle autorità finanziarie italiane che lo richiedano tutti i dati concernenti le attività oggetto di regolarizzazione; c) l'autore delle violazioni, qualora successivamente all istanza di voluntary trasferisca le attività ad altro intermediario finanziario, rilasci, entro 30 giorni dal trasferimento, la medesima autorizzazione e la trasmetta all'amministrazione Finanziaria entro 60 giorni dal trasferimento. - Riproduzione riservata - 6
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