Piano dell Offerta formativa Istituto Comprensivo Capaccio Paestum o ani Pag

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2 Pagina2 PIANO DELL OFFERTA FORMATIVA Anno scolastico Premessa Composizione del POF 5 Premessa 6 Collegamento tra POF e RAV 8 Piano di miglioramento 11 Obiettivi dell azione dirigenziale 12 Contesto e risorse Territorio 15 Risorse per la realizzazione dell offerta formativa: risorse strutturali 18 Risorse strumentali 22 Personale scolastico 23 Risorse professionali: docenti in servizio nell I.C. 24 DSGA, personale amministrativo e collaboratori 25 Organi collegiali 26 Componenti staff del dirigente 27 Responsabili di plesso 27 Coordinatori di classe e di dipartimenti disciplinari 28 Funzioni strumentali, gruppo di miglioramento e NIV 29 Risorse esterne 30 Risorse economiche 31 Finalità e scelte educativo-didattiche Finalità 33 Analisi dei bisogni 36 Aspettative delle famiglie 37 Le scelte educative 38 Struttura del modello educativo-didattico 40 Aspetti educativi 41 Aspetti didattici 43 Obiettivi specifici di apprendimento e curricolo verticale 43 Modalità operative del lavoro di progettazione didattica dei docenti 46 Profilo delle competenze al termine del 1 ciclo di istruzione 47 Finalità della scuola dell infanzia 48 Obiettivi generali formativi 49 Scuola dell infanzia 50

3 Pagina3 Il curricolo per la scuola dell infanzia 52 Organizzazione didattica 53 Finalità della scuola Primaria e Scuola secondaria di 1 grado 54 Obiettivi generali formativi 55 Scuola Primaria 56 Curricolo Scuola Primaria 57 Scuola Secondaria di 1 grado 58 Curricolo Scuola Secondaria di 1 grado 59 Corso ad indirizzo musicale 60 Organizzazione delle attività scolastiche del nostro Istituto 61 Percorsi formativi per alunni con bisogni educativi speciali 62 I percorsi Personalizzati: PEI e PDP 65 Area della disabilità 67 Area DSA/DES 70 Area dello svantaggio socioculturale e linguistico 73 Progettazione alunni con BES 75 Progetto di istruzione domiciliare e scuola in ospedale 76 Offerta per il recupero, consolidamento e potenziamento 77 Organico potenziato 78 Ampliamento offerta formativa 80 Progetti qualificazione offerta formativa 86 Continuità educativa e didattica 87 Progetto ponte per la continuità a favore degli alunni disabili 88 Visite guidate e viaggi di istruzione 90 Formazione e aggiornamento personale scolastico 92 Salute e sicurezza a scuola 94 Organigramma della sicurezza 95 Organizzazione Dati relativi agli alunni iscritti 97 Orario di funzionamento 98 Organizzazione dell orario degli insegnanti 98 Rapporti scuola-famiglia 100 Patto educativo di corresponsabilità 102 Calendario scolastico regione Campania 103 L organizzazione gestionale della scuola 104 Accordi di rete 105 Orario e funzionamento ufficio di segreteria 106 Procedure standard relative ai servizi amministrativi 107

4 Pagina4 Valutazione La Valutazione 110 Fasi del processo di autovalutazione 111 Valutazione interna 112 Criteri di valutazione alunni disabili, con DSA e con BES non certificati 114 La didattica e la valutazione delle competenze 115 Valutazione dei compiti autentici: le rubriche valutative 116 L unità di apprendimento 117 Criteri valutativi comuni per scrutini S.P. e scrutini ed esami S.S La valutazione degli insegnamenti laboratoriali, integrativi/aggiuntivi_ 120 La valutazione nella Scuola dell Infanzia 121 La Valutazione nella Scuola Primaria 123 La valutazione nella Scuola Secondaria di 1 grado 126 La Valutazione esterna 144 Il sistema Nazionale di Valutazione e il RAV 144 Rendicontazione e bilancio sociale 146

5 Pagina5 COMPOSIZIONE DEL POF Premessa Criteri generali per l elaborazione del POF 2014/2016 Obiettivi del Dirigente Scolastico Collegamento tra POF e RAV Piano di miglioramento Obiettivi dell azione dirigenziale Sezione 1 Contesto e risorse Il territorio Risorse per la realizzazione dell offerta formativa: Risorse strutturali Risorse strumentali Risorse professionali interne Organi collegiali Componenti Staff del dirigente Risorse esterne Risorse economiche Sezione 3 Organizzazione Dati relativi agli alunni iscritti Orario di funzionamento delle scuole Organizzazione dell orario degli insegnanti Rapporti scuola-famiglia Patto educativo di corresponsabilità Calendario scolastico regione Campania L organizzazione gestionale della didattica Accordi di rete Servizi amministrativi Procedure standard relative ai servizi amministrativi POF Sezione 2 Finalità e scelte educativodidattiche Finalità Analisi dei bisogni Aspettative delle famiglie Le scelte pedagogiche Struttura del modello educativo didattico Aspetti educativi e didattici Obiettivi generali formativi Obiettivi specifici di apprendimento Curricolo verticale Modalità operative del lavoro di progettazione didattica dei docenti Profilo competenze al termine del 1 ciclo di istruzione Finalità della Scuola dell Infanzia Obiettivi generali formativi Il curricolo per la Scuola dell Infanzia Organizzazione didattica Finalità della SP e SS di 1 grado Obiettivi generali formativi Scola Primaria e curricolo Scuola Secondaria di 1 e curricolo Percorsi formativi per alunni con Bisogni educativi speciali Ampliamento dell offerta formativa: percorsi integrativi e aggiuntivi Visite guidate e viaggi d istruzione Iniziative di formazione e aggiornamento del personale scolastico Sezione 4 Valutazione Valutazione interna Criteri di valutazione alunni disabili, DSA e BES n. c. La didattica e la valutazione delle competenze Valutazione dei compiti autentici: le rubriche valutative L unità di apprendimento Criteri valutativi comuni per scrutini S.P. e scrutini ed esami S.S. 1 grado La valutazione degli insegnamenti laboratori ali, integrativi ed aggiuntivi La valutazione nella Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado La valutazione esterna Autovalutazione d Istituto

6 Pagina6 PREMESSA Nella predisposizione dell offerta formativa per l anno scolastico 2015/2016 il Collegio dei docenti della nostra istituzione scolastica ha operato una revisione/aggiornamento del documento progettuale elaborato lo scorso anno per il biennio 2014/16. L aggiornamento di esso si è reso necessario a seguito soprattutto dei cambiamenti intervenuti con l approvazione della Legge 107/2015 cosiddetta La Buona Scuola e a seguito dell elaborazione del RAV (Rapporto di Autovalutazione di istituto) cui tutte le istituzioni sono state chiamate nell ambito della prima attuazione del Sistema Nazionale di Valutazione. L autoanalisi effettuata ha messo in evidenza punti di forza e di criticità, ponendo altresì le basi per la predisposizione del PDM che attraverso obiettivi, azioni, risultati attesi ed indicatori di misurazione programmati deve consentire alla nostra scuola di effettuare già da questo anno scolastico un salto di qualità, ovvero un percorso di avvicinamento a quei traguardi individuati come prioritari nel RAV per la nostra istituzione scolastica. Appare pertanto evidente che per l anno scolastico 2015/16 tutta l offerta formativa debba necessariamente e prioritariamente convergere verso il perseguimento degli obiettivi di miglioramento attesi che si svilupperanno nel tempo, e tener conto dell impianto generale predisposto e di quanto è posto a fondamento della nostra identità di scuola in termini di scelte effettuate, di mission delineata, di obiettivi strategici già definiti. Per quanto attiene alla specificità delle azioni progettuali, all organizzazione delle attività ovvero a tutto ciò che è soggetto a trasformazioni a breve termine per sopravvenute esigenze e per nuove necessità, il documento viene integrato e presentato in senso comunque dinamico, atteso anche il particolare momento di cambiamento che il sistema scolastico italiano sta vivendo. Grava ribadire la centralità del POF quale documento fondamentale dell Istituto che lo identifica dal punto di vista culturale e progettuale esplicitando la progettazione curricolare, extracurricolare educativa ed organizzativa. Il Piano inoltre è coerente con gli obiettivi generali ed educativi determinati a livello nazionale ed europeo, tiene conto delle esigenze espresse dal contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale e prevede un organizzazione della didattica che assicuri il successo formativo di tutti e di ognuno. Il presente documento allora redatto dai docenti e contenente l offerta formativa per l a.s. 2015/16, in coerenza con le finalità istituzionali enunciate nelle vigenti disposizioni normative e con i criteri generali definiti dagli OO.CC. d Istituto, è strutturato in modo da offrire una visione completa dell azione complessiva della nostra Istituzione scolastica. In tal senso la premessa e le diverse sezioni che lo compongono, illustrano chiaramente le scelte effettuate, gli obiettivi prefissati, l organizzazione adottata per perseguirli, le azioni di miglioramento da intraprendere così da proporre un offerta formativa di qualità e di equità da realizzare con l apporto delle istituzioni e delle componenti sociali deputate all istruzione, formazione ed educazione delle giovani generazioni. Il nostro Piano, infatti coinvolge per la sua realizzazione tutte le forze e le risorse presenti nella comunità scolastica, le famiglie degli alunni, l'ente locale, l'a.s.l., le Associazioni culturali e sportive, le Istituzioni del territorio, facendo leva in particolare:

7 Pagina7 1. sul concetto di una scuola a passo con i tempi, operosa ed ordinata, intesa come fulcro di cultura autentica e ambiente privilegiato di apprendimento dove ognuno può realizzare esperienze ricche e stimolanti; 2. sul senso progettuale dei docenti che solo abilita ad elaborare, verificare e valutare percorsi e progetti formativi mirati; 3. sul senso di partecipazione di ognuno al successo delle iniziative. Il POF, pertanto, è lo strumento che permetterà alla nostra scuola di integrarsi meglio nel territorio e di rispondere alle esigenze che esso esprime. Sarà, perciò, indispensabile realizzare un effettiva cooperazione educativa con il territorio e, soprattutto, con le famiglie, pur nella distinzione di ruoli e competenze: tutto ciò sarà essenziale affinché la scuola, secondo il dettato della recente riforma, renda un efficace servizio alla persona che dovrà essere considerata dai docenti nella sua unica ed irripetibile fisionomia. In definitiva il nostro POF, documento flessibile ed aperto e, come tale, soggetto ad aggiornamenti e periodiche verifiche e valutazioni in funzione dell evoluzione del sistema formativo ed organizzativo della scuola, costituisce un impegno per tutta la comunità professionale poiché rappresenta l offerta globale che la scuola intende garantire. NB: Per quanto attiene ai criteri generali per l elaborazione del POF, si fa riferimento a quelli fissati dal Consiglio d Istituto lo scorso anno scolastico per il biennio 2014/2016 ad eslusione di quelli riguardanti alcuni progetti realizzati/conclusi e non riproposti per l attuale annualità.

8 Pagina8 COLLEGAMENTO TRA POF E RAV Nel confermare le scelte operate lo scorso anno relativamente a finalità generali e obiettivi strategici dell istituzione scolastica (mission e vision) si indirizza l intero progetto formativo della scuola (POF) verso la realizzazione degli obiettivi del Piano di Miglioramento, relativi alle priorità emerse dal RAV, nella consapevolezza dell insito collegamento esistente tra i documenti citati. POF Piano dell Offerta Formativa: carta d identità della scuola. RAV Rapporto di Autovalutazione di Istituto Il POF è il documento fondamentale costitutivo dell identità culturale e progettuale della scuola dell autonomia. Il RAV è un processo fortemente creativo basato sulla cooperazione di una comunità, quella scolastica, che sa unire tante tessere per far nascere un mosaico nuovo. Il RAV esprime la capacità della scuola di compiere un autentica autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità alla luce di dati misurabili e comparabili; consolida l identità e l autonomia della scuola; rafforza la collaborazione tra gli operatori in essa presenti, pertanto va collegato al POF che è il documento fondamentale dell istituto scolastico. Il RAV è stato redatto seguendo il format richiesto, sviluppato in modo completo, con descrizione della scuola e del processo di autovalutazione. Nel complesso il contenuto del RAV è in grado di fornire una rappresentazione significativa del nostro Istituto, attraverso l analisi dettagliata e schematizzata di tutte le aree (Contesto - Esiti- Processi- Priorità) da cui scaturisce il Piano di Miglioramento. Detta analisi ha evidenziato dei punti di forza e dei punti di criticità; da questi ultimi sono emersi Priorità e Traguardi che la scuola intende perseguire nel prossimo triennio e che entrano a pieno titolo nel POF. PRIORITÀ Riduzione del numero degli alunni ammessi con voto di Consiglio nell'area linguistica e matematica, alla classe seconda della S.S. di I grado. Riduzione del numero degli alunni non ammessi per profitto alla classe seconda della scuola secondaria di I grado. TRAGUARDI Ridurre del 10% la percentuale degli alunni ammessi con voto di Consiglio in italiano, inglese e matematica alla classe seconda della S.S.1 Ridurre del 3% il numero degli alunni non ammessi per profitto alla classe seconda della scuola secondaria di I grado.

9 Pagina9 Dalle priorità e dai traguardi individuati sono scaturiti Obiettivi di Processo che pianificano una serie di attività da realizzare nel corrente anno scolastico per avviare il percorso di avvicinamento ad essi. OBIETTIVI DI PROCESSO AREA DI PROCESSO OFFERTA FORMATIVA Progettare e valutare tra SP e SS I g percorsi di recupero delle competenze linguistiche e matematiche per gruppi di alunni delle classi V SP e I SS I Curricolo, progettazione e valutazione Accrescere competenze di base, conoscenze e abilità in italiano, inglese e matematica degli alunni in difficoltà nel passaggio tra SP (V cl) e SS Ig(Icl) Utilizzare strategie metodologiche e ambienti Ambiente di apprendimento di apprendimento attivi che motivino gli alunni rendendoli protagonisti del loro apprendimento. Attivare specifici percorsi personalizzati per gli Inclusione e differenziazione alunni stranieri, in situazione di svantaggio e difficoltà di apprendimento. Pianificare incontri tra docenti di italiano, Continuità e orientamento inglese e matematica delle classi V di SP e I di SS per un organica progettazione delle attività di recupero. Accrescere la conoscenza degli obiettivi strategici dell'azione di miglioramento. Orientamento strategico e organizzazione della scuola Utilizzare gli strumenti di flessibilità previsti dall'autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sviluppo e sperimentazione. Organizzare un percorso di formazione per i Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane docenti su strategie e metodologie inclusive ed innovative. Accogliere proposte del territorio che valorizzino gli interessi degli allievi. Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie Tra le proposte privilegiare quelle che prevedono attività ricreative, sportive e di supporto scolastico. Sensibilizzare i genitori su collaborazione/modalità di ascolto con un percorso ad hoc (sostegno alla genitorialità).

10 Pagina10 Rafforzando, infatti la collaborazione dei docenti nelle azioni di progettazione condivisa, ricorrendo a strategie metodologiche di apprendimento attivo, innalzando il livello di inclusività della scuola, promuovendo azioni di continuità didattica, utilizzando gli strumenti di flessibilità dell'autonomia, integrando l'offerta della scuola con le proposte del territorio, coinvolgendo i genitori nel progetto educativo e qualificando la professionalità docente, si perviene conseguentemente al miglioramento degli esiti scolastici. Pertanto il processo di autovalutazione effettuato ha determinato la necessità di rivedere l offerta formativa dell Istituto calibrandola sulle esigenze di miglioramento emerse e traducendola in azioni progettuali operative. Queste ultime trovano diretta esplicitazione nel PIANO DI MIGLIORAMENTO quale ulteriore documento di lungo termine (triennale) che indirizzerà le scelte future della scuola per il perseguimento degli obiettivi di qualificazione del servizio scolastico. POF Piano dell Offerta Formativa: carta d identità della scuola. RAV Rapporto di Autovalutazione di Istituto La progettazione dell offerta formativa del presente Piano è rivolta a dare prima attuazione al processo descritto nel PdM, processo che la scuola intraprende, in un ottica collaborativa con tutti i soggetti che ne fanno parte, per innalzare i livelli e la qualità degli apprendimenti degli studenti.

11 Pagina11 PIANO DI MIGLIORAMENTO Il Piano di Miglioramento, che scaturisce dal RAV, prevede la chiara definizione di priorità e traguardi attesi, ampiamente condivisi e fissati quali obiettivi di miglioramento dell'istituzione scolastica a cui tutta la comunità scolastica è chiamata a dare attuazione, con tempi, modalità, strategie, metodologie e organizzazione funzionale ben definiti e strutturati. Il Piano rappresenta uno strumento fondamentale per mettere in connessione e coerenza le problematiche della scuola e per proporre azioni concrete di miglioramento attraverso una progettazione mirata alla rimozione delle criticità rilevate nel RAV. I progetti che comporranno quest anno il nostro Piano di Miglioramento sono: Progetto per gli alunni stranieri Progetto Continuità Progetto di formazione per i docenti su strategie e metodologie inclusive ed innovative Progetti di recupero delle competenze linguistiche e matematiche Progetto sostegno alla genitorialità Progetto potenziamento lingua inglese Progetto rendicontazione e bilancio sociale Essi rappresentano il percorso di breve termine che la scuola intraprende per l azione di avvicinamento ai traguardi dichiarati nel RAV. A dare concreta attuazione alle esigenze didattiche, organizzative e progettuali della scuola si provvede con risorse strutturali e professionali incrementate, le ultime, da posti di organico assegnati per il potenziamento e miglioramento dell offerta formativa.

12 Pagina12 OBIETTIVI DELL AZIONE DIRIGENZIALE Anche gli obiettivi dell azione dirigenziale sono per l anno scolastico 2015/16 prioritariamente indirizzati al perseguimento dei risultati di miglioramento previsti nel RAV e nel PDM oltre che volti a garantire un efficace ed efficiente gestione delle risorse umane, materiali, finanziarie e tecnologiche dell istituto. Pertanto il D.S. opererà per: Offrire supporto e collaborazione alla predisposizione di un Piano dell offerta formativa coerente con il Rapporto di Autovalutazione elaborato ed il Piano di Miglioramento programmato. Realizzare gli obiettivi di miglioramento programmati a seguito dell autovalutazione operata nel RAV. Creare le condizioni per una condivisione responsabile del progetto proposto dalla scuola attraverso lo scambio, il confronto, l interazione, la convergenza verso priorità e traguardi di miglioramenti attesi. Sollecitare un impostazione didattica e metodologica innovativa, mediante l utilizzo di tutti gli strumenti di flessibilità previsti dall autonomia. Potenziare il ricorso alla didattica laboratoriale e all uso di tecnologie dell informazione per innovare la pratica educativa, i processi di insegnamento apprendimento e la ricerca professionale in campo psicologico, didattico, organizzativo, metodologico e disciplinare. Promuovere l innovazione funzionale di percorsi curricolari, di attività opzionali e di ampliamento dell offerta formativa orientati al miglioramento delle competenze di base e alla valorizzazione delle potenzialità degli alunni. Rafforzare i processi di autovalutazione d Istituto e di pianificazione delle azioni di miglioramento. Accrescere le azioni di rendicontazione e bilancio sociale Favorire una crescita delle strutture e degli strumenti al fine di adeguare l Istituzione scolastica alle nuove tecnologie dalle quali non si può prescindere sia da un punto di vista didattico, sia da un punto di vista comunicativo e amministrativo. Favorire lo sviluppo della professionalità dei docenti attraverso percorsi di ricerca e formazione continua sul campo per sperimentare le soluzioni organizzative, le strategie di intervento, le metodologie di apprendimento più efficaci da adottare per migliorare la proposta formativa della scuola. Proporre un adeguato piano di formazione per la crescita professionale del personale scolastico.

13 Pagina13 Valorizzare l impegno e i meriti professionali dell Istituto sotto il profilo individuale e negli ambiti collegiali. Connotare l identità dell istituto come istituzione che valorizza in particolare i potenziali artistici degli alunni attraverso lo studio di alcuni strumenti musicali, la formazione di musica di insieme, la pratica corale. Realizzare buone pratiche e socializzarle. Sollecitare una crescita della qualità e del grado di efficacia e di efficienza dell Istituto. Realizzare un organizzazione precisa di Istituto, condivisa, visibile e credibile dove ognuno riconosca con chiarezza il ruolo da svolgere, la propria posizione, la propria utilità. Promuovere la partecipazione e la collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica, i rapporti con il contesto sociale e nelle reti di scuole. Realizzare una collocazione dell Istituto scolastico sul territorio come punto di riferimento culturale, ma anche come interlocutore privilegiato di Agenzie, Enti, Associazioni. Garantire un apertura all esterno più vasta rispetto al territorio di appartenenza attraverso la: Partecipazione a progetti svolti on line per migliorare la funzionalità e l immagine della scuola Partecipazione a progetti in rete con altre istituzioni scolastiche o con altri Enti al fine di rispondere adeguatamente ai bisogni formativi, ottimizzando risorse finanziarie e professionali Organizzazione di visite e viaggi d istruzione mirati a una conoscenza più vasta degli aspetti culturali, artistici, storici e sociali in dimensione italiana ed estera.

14 Pagina14 Sezione 1 CONTESTO E RISORSE TERRITORIO

15 Pagina15 TERRITORIO L offerta formativa della scuola è tanto più efficace quanto più è in grado di integrare il Curricolo Nazionale ai bisogni, alle attese, alla domanda di formazione di cui sono portatori gli studenti e le famiglie e, più in generale, la comunità di riferimento. Un attenta rilevazione della domanda è essenziale, soprattutto, per garantire una completa rispondenza dell offerta formativa ai bisogni reali, ma anche per evitare il rischio di inseguire una molteplicità di richieste talvolta incoerenti tra loro. Diventa, quindi, indispensabile partire da un accurata analisi del contesto socio-economico-culturale del territorio su cui insiste l Istituto Comprensivo Statale di Capaccio Paestum. Capaccio sorge nel golfo di Salerno, in un amena posizione sopraelevata a circa 450 m sul livello del mare. Dista da Salerno circa 40 km e ha un popolazione superiore ai abitanti. Trae le sue origini dall antica Paestum, gloriosa città della Magna Graecia. Il territorio in cui operano le nostre scuole è dislocato tra zona rurale e zona urbana, con un utenza molto eterogenea e vasta. Peculiare caratteristica di esso, che al tempo stesso ne costituisce anche un limite, è la sua vastità che va dal fiume Sele al fiume Solofrone per complessivi 110 kmq. Si estende fino al mare comprendendo anche lo scalo ferroviario intorno al quale si è sviluppato un notevole agglomerato urbano in continua espansione, e l antica città di Paestum, colonia greca, che associa la duplice attrattiva di centro archeologico, tra i più importanti d Italia, e di rinomata località balneare, con ampie spiagge, fiancheggiate da pinete e ricca di attrezzature alberghiere. Oltre alla zona archeologica con l annesso Museo Nazionale, meta incessante di turisti italiani e stranieri, nel comune si possono visitare: la Basilica Paleocristiana, il Santuario della Madonna del Granato, il moderno complesso di spiritualità Getsemani, il centro storico di Capaccio capoluogo. Accanto ai settori primario e secondario, va sviluppandosi sempre più il settore terziario, con conseguente sviluppo socio-economico e culturale; ciononostante sono presenti situazioni di disagio socio-economico. Mancano nel territorio ove operano le nostre scuole strutture e servizi in grado di soddisfare le esigenze associative e ricreative delle giovani generazioni. La scuola si pone come luogo privilegiato di integrazione nel tessuto sociale del territorio, dove la multiculturalità è vissuta come un valore, un occasione di arricchimento per tutti, un opportunità per scoprire insieme il proprio Paese di origine con la sua storia, le sue tradizioni e le sue ricchezze ambientali.

16 Pagina16 In tale contesto appare perciò opportuno che l attenzione degli operatori scolastici sia rivolta all organizzazione di un offerta formativa mirata a soddisfare i bisogni educativi dell utenza, sia in termini di apprendimento, sia per ciò che riguarda il processo di socializzazione e di crescita umana, individuale e collettiva. Il nostro POF si propone, perciò, di qualificare l intervento educativo della scuola, arricchendolo di contenuti formativi, atti a valorizzare le capacità degli allievi e ad offrire loro opportunità di aggregazione e di incontro sociale che possano favorire lo sviluppo equilibrato e coerente della loro personalità. DIMENSIONE SOCIALE E CULTURALE Il contesto ambientale su cui interagisce la Scuola, pur essendo ricco di civiltà e di cultura ed evidenziando un certo benessere sotto il profilo economico fa registrare squilibri e disarmonie nel tessuto sociale della popolazione. Preminente è l'affermazione di alcuni miti del nostro tempo: la corsa al benessere, al successo e al consumismo. Vari i problemi, rappresentati essenzialmente da una certa chiusura dei ceti sociali, dalla disgregazione di molti nuclei familiari e dai pericoli della droga. Una buona parte delle famiglie, seriamente interessate alla crescita formativa dei figli, trasmette valori significativi e validi modelli di comportamento che i preadolescenti riescono ad interiorizzare nonostante i condizionamenti, non sempre positivi, dell'ambiente. Altre, al contrario, dimentiche delle radici culturali e delle proprie tradizioni, sono totalmente assorbite dai frenetici ritmi di lavoro e non sempre riescono a prestare la dovuta attenzione alle esigenze dei figlioli, che restano spesso abbandonati a se stessi e privi di riferimenti etici sicuri. Alcuni nuclei familiari, inoltre, di recente immigrazione, provenienti sia da zone limitrofe, sia da paesi stranieri, vivono tutti i problemi legati all'occupazione ed all'integrazione e non riescono a seguire i ragazzi con la dovuta serenità e a far fronte comune con la scuola. Si registra pertanto una certa disomogeneità di comportamento negli alunni che talvolta socializzano poco tra loro e sono portati, forse inconsciamente, a non considerare in maniera adeguata i bisogni e le esigenze dei compagni. CONNOTAZIONE DELL UTENZA Gli alunni che frequentano le nostre scuole appartengono per la maggior parte a famiglie con un background socioculturale diversificato, tale da richiedere interventi educativi e didattici differenziati. Le famiglie mostrano, nella maggior parte delle situazioni, collaborazione e attenzione alla vita scolastica dei propri figli e forniscono il necessario supporto alle iniziative della scuola; pertanto una buona parte dell'utenza è costituita da ragazzi motivati e seriamente impegnati. Ma diversi sono gli alunni, soprattutto tra i frequentanti la Scuola Secondaria di 1 grado, in difficoltà sul piano relazionale e della comunicazione e che sanno esprimersi solo con atteggiamenti scorretti e violenti. In alcuni casi, anche i ragazzi di buona famiglia, protetti dai genitori che vogliono difenderli dall'influenza negativa dei gruppi giovanili organizzati, purtroppo presenti nella zona, spesso sono trattenuti a casa più del dovuto nelle ore libere e trascorrono ore intere davanti al computer. Così, privati del sostegno dei coetanei, tanto necessario nel momento in cui si struttura l'identità personale e ci si emancipa dalla famiglia, diventano insicuri, passivi fruitori di messaggi e facile bersaglio dei compagni più forti, aggressivi e provocatori. Il rischio dell insuccesso, della ripetenza e dell abbandono scolastico investe inevitabilmente anche la nostra scuola.

17 Pagina17 Elevata è anche la presenza di alunni provenienti da etnie diverse, con usi, costumi e tradizioni differenti che, spesso, rendono difficile il loro inserimento in un contesto sociale del tutto estraneo a quello dei loro paesi di provenienza. Non è un caso, quindi, che la scuola ha assunto un ruolo sempre più rilevante, fino a costituire il principale riferimento della socialità, diventando il perno della comunità e assumendo sempre più una funzione di centralità, un elemento di coesione sociale e culturale. La Scuola si propone, dunque, come unica fonte di formazione culturale, cercando di soddisfare le aspettative del territorio, degli alunni e delle loro famiglie. STRUTTURE E SERVIZI TERRITORIALI Sono presenti sul territorio alcune associazioni a carattere socio-culturale e sportivo, tuttavia con rari momenti di raccordo con la scuola. Esistono alcuni spazi sportivi (campo sportivo, palestre private, palestre pubbliche), ma mancano strutture importanti quali cinema, teatro, piscine. Ciò nonostante, le strutture esistenti non sono sufficienti a soddisfare il bisogno di aggregazione e le esigenze ricreative delle giovani generazioni. RISORSE Associazioni socio-culturali, sportive, per la tutela ambientale ecc. Istruzione garantita a partire dalla scuola dell Infanzia alla scuola secondaria superiore (Istituto Tecnico Agrario, Istituto Tecnico Alberghiero, Liceo scientifico, Liceo linguistico) Biblioteca Comunale A.S.L. ed Equipe socio psico-pedagogica Campo sportivo, palestra scolastica e comunale, strutture del territorio

18 Pagina18 RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA 1) Risorse strutturali Strutture scolastiche L comprende, dislocati sul vasto territorio comunale: 3 plessi di Scuola dell Infanzia 5 plessi di Scuola Primaria 2 plessi di Scuola Secondaria di I grado La sede della segreteria è situata nell edificio della Scuola Secondaria 1 grado in Capaccio Scalo Viale Padre Pio. Scuola Primaria Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado GROMOLA CAPACCIO SCALO Scuola dell Infanzia LAURA ISTITUTO COMPRENSIVO Capaccio Paestum Viale Padre Pio Capaccio PRECUIALI PONTE BARIZZO Scuola Primaria LICINELLA Scuola Primaria Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Scuola Secondaria di primo grado Torre

19 Pagina19 Scuola dell Infanzia plessi ubicazione telefono Capaccio Scalo Viale Della Repubblica Licinella Via Torre di Mare snc Precuiali Via Barizzo Foce Sele La Scuola dell Infanzia di Capaccio Scalo è situata in Viale della Repubblica e accoglie bambini organizzati in cinque sezioni. Dispone di aule abbastanza capienti e di uno spazio comune per le attività di drammatizzazione, di psicomotricità e manualità. Immersa nel verde delle campagne della zona vicina al fiume Sele, a ridosso del Museo dell Heraion è la scuola dell'infanzia di Precuiali che accoglie bambini distribuiti in tre sezioni. La scuola dell Infanzia di Licinella è organizzata in tre sezioni, si trova nello stesso edificio che ospita anche la scuola Primaria e la Scuola Secondaria di I grado. Scuola Primaria plessi ubicazione telefono Capaccio Scalo Via Giovanni primariacapaccioscalo@iccapacciopaestum.it Falcone Gromola Via Borgo primariagromola@iccapacciopaestum.it Gromola 51 Ponte Barizzo Via Nazionale, primariapontebarizzo@iccapacciopaestum.it 107 Laura Via G. Paolo I snc primarialaura@iccapacciopaestum.it Licinella Via Torre di Mare primarialicinella@iccapacciopaestum.it snc

20 Pagina20 L edificio di scuola primaria di Capaccio Scalo situato in via G. Falcone ospita 14 classi che accolgono una media di 300 bambini. E' dotato di giardino, di palestra, di piccoli ambienti dove poter organizzare attività per gruppi. Nella piazza della contrada di Gromola, a pochi passi dalla chiesa e dall'istituto alberghiero, sorge l'edificio scolastico di Scuola primaria. Nel plesso funzionano cinque classi, in aule disposte su più livelli; pochi gli spazi esterni ed interni disponibili per attività comuni. Decentrata rispetto alla cittadina e più vicina al mare è la scuola primaria di Laura dove funzionano cinque classi, nelle quali è significativa la presenza di alunni stranieri. Alcuni interventi recenti hanno reso ancora più efficiente l organizzazione degli spazi ed hanno completato l ottimo stato dell edificio sia sotto il profilo strutturale sia sotto il profilo della sicurezza. Notevoli sono gli spazi esterni ed ampio è l atrio al suo interno. La scuola primaria di Ponte Barizzo è ubicata lungo la S.S. 18, non molto lontano dal ponte che alcune fonti attribuiscono al celebre architetto Vanvitelli e da cui prende il nome la frazione. L'edificio ha un ampio atrio interno, mentre all'esterno gli alunni possono disporre di un campetto e di ampi spazi. Nella scuola primaria di Licinella funzionano sei classi. Elevato il numero di bambini extracomunitari le cui famiglie trovano in questa contrada maggiori possibilità di lavoro e di alloggi.

21 Pagina21 Scuola Secondaria di I grado plessi ubicazione telefono Capaccio Scalo Viale Padre Pio snc mediacapaccio@iccapacciopaestum.it Torre di Paestum Via Torre di Mare mediatorre@iccapacciopaestum.it snc Decoroso e ben organizzato negli spazi è anche lo stabile ubicato in prossimità di Piazza Santini che ospita le 18 classi della Scuola Secondaria di I grado; è circondato da un ampio giardino e, oltre alle aule, presenta altri ambienti per la didattica. Nell'estrema parte meridionale del territorio del Comune, un fabbricato di tre livelli è la sede della scuola dell Infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di I grado di Licinella

22 Pagina22 2) Risorse strumentali Il nostro Istituto Comprensivo cerca di tenere il passo con le nuove metodologie d'insegnamento, dotando sempre più aule di supporti tecnologici multimediali tali da rendere realizzabile un attività didattica moderna e stimolante e organizzando per i docenti corsi di aggiornamento specifici. L incremento di molte dotazioni e l allestimento dei laboratori sono stati resi possibili grazie ai finanziamenti ottenuti nell ambito dei Fondi Europei di sviluppo regionale delle Programmazioni La scuola per lo sviluppo e Con l Europa investiamo nel vostro futuro. L Istituto è fornito di aule speciali ovvero: laboratori Multimediali; laboratori linguistici; laboratori scientifici e matematico/scientifico laboratori musicali; laboratorio per alunni diversamente abili aule per la formazione aggiornamento dei docenti palestra; Possiede sussidi che rispondono adeguatamente alle esigenze didattiche: -impianti audio -computer - videoproiettori -strumenti musicali, -semplici attrezzature sportive La maggior parte delle aule della S.S. di I grado e della S.P. sono dotate di Lavagna Interattiva Multimediale (LIM) con l'obiettivo di educare i ragazzi ad un uso consapevole e costruttivo delle nuove tecnologie, inserendole all'interno dell'ambiente di lavoro quotidiano, di attuare una didattica innovativa, approcci formativi di tipo collaborativo, simulazioni di attività laboratoriali, viaggi interattivi virtuali nella storia, nello spazio geografico e nel mondo scientifico.

23 Pagina23 PERSONALE SCOLASTICO 3) Risorse professionali DIRIGENTE Collaborazione Decentramento DOCENTI Riconoscimento ruolo e professionalità Circolarità delle comunicazioni Valorizzazione delle competenze Aggiornamento e Formazione professionale Collaborazione con le famiglie Aggiornamento e formazione PERSONALE NON DOCENTE Riconoscimento del ruolo Diversificazione dei compiti Acquisizione di competenze Ampliamento del senso di responsabilità e dello spirito di collaborazione

24 Pagina24 DIRIGENTE SCOLASTICO : Dott.ssa Enrica Paolino Docenti in servizio nell I.C. Il corpo docente è costituito da: N 27 docenti di Scuola dell Infanzia, di cui N 2 di sostegno e N 2 di religione N 58 docenti di Scuola Primaria, di cui N 8 di sostegno, N 2 specialisti di L2 e N 4 di religione N 55 docenti di Scuola Secondaria di 1 grado, di cui N 8 di sostegno, N 2 di religione La gran parte dei docenti è titolare di contratto a tempo indeterminato e stabilmente inserito nell Istituto. SCUOLA INFANZIA Andria Maria Cammarano Ivana Cammardella Cristiana Cavallo Maria Teresa Chiacchiera Maddalena Ida Chirico Gerarda Coppola Marilena Cuozzo Grazia D Ambrosio Anna Maria D Atri Stefania Di Ruocco Biancarosa Favali Antonella Favali Graziella Franco Maria Irene Marino Giuseppa Monzo Pasqualina Mordente Giuliana Moschillo Vincenza Orlotti Giuliana Pipolo Antonietta Rattazzi Derna Russo Rossella Russo Vittoria Gerarda Serriello Teresa Tommasino Filomena Venturiello Annalisa Vertullo Rosa Amendola Maria Luisa Barrile Paola Bosco Liliana Valeria Cantalupo Maria Cristina Cantelmi Bruna Carbone Eugenia Carrella Vincenza Palmina Casella Vittoria Cerra Marilena Chiarelli Antonella Cilente Maria Concilio Maria Rita D Angelo Annamaria D Errico Elvira de Martino Elena De Rosa Angela De Simone Anna Di Gregorio Ivana Di Luca Gemma Di Luccia Gaetano Di Matteo Maria Carmela Di Matteo Rosa Di Ruocco Bianca Di Ruocco Biancarosa Fiscone Anna Frigino Irene Frigino Vincenzo Gargiulo Anna Maria Maiese Carmela Marano Maria Margiotta Saveria Mautone Adriana Miele Angela Napoli Anna Nese Elia Orizzonte Maria Parente Maria Peduto Patrizia Percannella Lucia Perugini Giuseppina Pierro Teresa Ponzo Rita Radano Angelo Rascio Angela Ricci Mariangela Rizzo Rosalina Roscigno Maddalena Rubano Italia Russo Anna Sacco Maria Salamone Giovanna Scialò Liguoro Rosaria Serio Rosa Serra Rosa Teresa Trotta Luigia Vertucci Antonia Vertullo Anna Volpe Giovanna SCUOLA PRIMARIA

25 Pagina25 Acito Tommasina Adinolfi Angela Arcaro Paola Astorino Giuseppe Avallone Mario Battaglia Gabriella Biancullo Stefania Caroccia Filomena Carrozza Patrizia Castaldo Mayra Rosa Chiariello Vincenzina Cinelli Carmine Antonio D Agosto Antonio De Feo Mariarubina De Simone Luisa De Turris Umberto Del Verme Bionda Di Francesco Liberata Di Lascio Teresa Di Lucia Maria Celeste Di Perna Carmen Francione Maria Pia Fresolone Costantino Gentile Immacolata Granato Conte Marina Granese Adriana Graziuso Rosanna Antonia Grieco Graziella Guglielmotti Patrizia Incerto Antonia Lucia Lanaro Giuseppina Landi Antonietta Mangia Mirella Melaccio Claudia Messano Anna Mucciolo Antonietta Murolo Lucio Orlando Maria Pagano Stefania Paolino Pietro Pappalardo Gennaro Parlante Nadia Peduto Emilia Ruberto Antonietta Ruggiero Luciano Santoro Vincenzo Savoia Elvira Scairato Agnese Sorrentino Norma Squillace Marileda Turriziani Maurizio Vassallo Olga Volpe Maria Vona Rosa Voza Assunta SCUOLA SECONDARIA 1 grado DSGA, personale amministrativo e collaboratori Direttore Generale dei servizi Amministrativi Dott.ssa Passannanti Virginia Assistenti amministrativi Capozzolo Angela, Caroccia Costantino, Rega Ersilio, Forte Cinzia, De Marco Giulio, Pepe Paola, La Gorga Nicolina Collaboratori scolastici Barbaro R., Bonfrisco A., Cavallo B. Cozzi G., Desiderio M., Di Genio L. Fortini L., Frangia D., Gerundio B., Gnarra G., Marotta R., Melito G., Mortari C., Noce A., Noce C., Pellegrino M., Rorato M. A., Stabile A., Tolomeo R.

26 Pagina26 ORGANI COLLEGIALI Gli organi collegiali sono organismi di governo e di gestione delle attività scolastiche a livello territoriale e di singolo Istituto. Sono composti da rappresentanti delle varie componenti e si dividono in organi collegiali territoriali e organi collegiali scolastici. Svolgono un importante ruolo all interno dell istituto, in quanto garantiscono il libero confronto tra tutte le componenti scolastiche e il raccordo tra scuola e territorio di appartenenza. Essi restano ancora disciplinati dal D.Lgs. n 297/94 (Titolo I della Parte I del Testo Unico in materia di istruzione) così come integrato e modificato dai successivi provvedimenti normativi. ORGANI COLLEGIALI Collegio dei docenti Docenti di ruolo e non di ruolo in servizio nell Istituto Consiglio di intersezione (SI) Composto da tutti i docenti e un genitore rappresentante per ciascuna delle sezioni interessate. Consiglio di Interclasse (SP) Composto da tutti i docenti e un genitore rappresentante per ciascuna delle classi interessate. Giunta esecutiva D.S. Dott.ssa Paolino E.( membro di diritto) D.S.G.A. Dott.ssa Passannanti V.(membro di diritto) Nese Aureliano (genitore) Maffia Gaetano (genitore) Perugini Giuseppina (Docente) Pepe Paola (ATA) Organo di garanzia E composto dal Dirigente Scolastico, che lo presiede, due docenti e due genitori del Consiglio d Istituto: Dott.ssa Enrica Paolino (presidente) Doc. Pappalardo Gennaro (Membro effettivo) Doc. Parlante Nadia (membro effettivo) Doc. Ruberto Antonietta (membro supplente) Sig. Cesarano Salvatore (membro effettivo) Sig. Sorvillo Cosimo (membro effettivo) Sig. De Santi Alessandro (membro supplente) Consiglio di classe ( SS1 ) Composto da tutti i docenti e quattro genitori rappresentante per ciascuna delle classi interessate. Consiglio d istituto Genitori Di Giacomo Antonio (presidente) Cesarano Salvatore, De Santi Alessandro, Nese Aureliano, Desiderio Paola Maffia Gaetano, Maiolo Federico Sorvillo Cosimo Docenti Cammardella Cristiana, Ruberto Antonietta Vona Rosa, Miele Angela,Castaldo Majra R. Del Verme Bionda, Voza Assunta Perugini Giuseppina A.T.A Desiderio Maria, Pepe Paola Da costituire Comitato di valutazione

27 Pagina27 COMPONENTI STAFF DEL DIRIGENTE L'Istituto Comprensivo Capaccio Paestum può definirsi un organizzazione complessa sotto diversi punti di vista: per la tipologia delle scuole che riunisce sotto un unica presidenza, per le dimensioni del territorio in cui sono esse inserite, per la dotazione di organico e personale professionale che in esso opera quotidianamente. L organigramma d Istituto che segue consente una visione globale dell organizzazione STAFF DI DIRIGENZA RISTRETTO DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT.SSA Enrica Paolino Collaboratore del D.S. Doc. Gennaro Pappalardo Collaboratore del D.S. Doc. Cristiana Cammardella Coordinatrice S.I. Doc. Rossella Russo STAFF DI DIRIGENZA ALLARGATO Responsabili di plesso Coordinatori di classe (S.S. 1 ) Coordinatori dipartimenti disciplinari Docenti funzioni strumentali al POF Gruppo di miglioramento P. Qualità Nucleo Interno di Valutazione NIV SCUOLA DELL INFANZIA Capaccio S.- Doc. Monzo P. Licinella- Doc.Chirico G. Precuiali- Doc. Russo R. RESPONSABILI DI PLESSO SCUOLA PRIMARIA Capaccio S. Doc. Maiese C. Doc. Perugini G. Gromola Doc. Ponzo R. Laura - Doc. Pierro T. Licinella - Doc. Scialò R. Ponte Barizzo- Doc. A. Radano SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Capaccio S.- Doc. Pagano S.- Doc. Pappalardo G. Licinella Doc. Savoia E.

28 Pagina28 S.S. 1 GRADO CAPACCIO SCALO CLASSE I A II A III A I B II B III B I C II C III C I D II D III D I E II E III E I F II F III F COORDINATORI di classe Prof.ssa CHIARIELLO Vincenzina Prof.ssa DE FEO M. Rubina Prof.ssa GRANESE Adriana Prof.ssa VONA Rosa Prof.ssa DI PERNA Carmen Prof.ssa LANDI Antonietta Prof.ssa CASTALDO Mayra Prof.ssa SORRENTINO Norma Prof.ssa ACITO Tommasina Prof.ssa DEL VERME Bionda Prof.ssa PAGANO Stefania Prof. PAPPALARDO Gennaro Prof. D AGOSTO Antonio Prof.ssa VOZA Assunta Prof.ssa MANGIA Mirella Prof.ssa SCAIRATO Agnese Prof.ssa BATTAGLIA Gabriella Prof.ssa GRIECO Graziella S.S. 1 GRADO TORRE CLASSE I G II G III G II H III H COORDINATORI di classe Prof.ssa BIANCULLO Stefania Prof.ssa GRAZIUSO Rosanna Prof.ssa LANARO Giuseppina Prof.ssa RUBERTO Antonietta Prof.ssa SAVOIA Elvira DIPARTIMENTI DISCIPLINARI Coordinatori: Scientifico - Tecnologico Linguistico - Letterario Docente Vona Rosa Docente Ruggiero Luciano Integrazione ed Inclusione : Docente Parlante Nadia Linguaggi non verbali Docente Arcaro Paola

29 Pagina29 FUNZIONI STRUMENTALI Area 1 Gestione e valutazione POF Coordinamento Progetti Docenti: Perugini Giuseppina (SI- SP) Grieco Graziella (SS 1 ) Area 2 Valutazione alunni ed autovalutazione di Istituto Docenti: Maiese Carmela ( SP) Vona Rosa (SS1 ) Area 3 Formazione personale scolastico Docente: Miele Angela Area 4 Inclusione Docenti: Di Ruocco Bianca (SI- SP) Parlante Nadia (SS 1 ) Area 5 Coordinamento, sviluppo ed uso delle TIC Docenti: Radano Angelo Area 6 Continuità e rapporti con il territorio Docente: Percannella Lucia GRUPPO DI MIGLIORAMENTO PROGETTO QUALITA Docenti : Maiese Carmela, Russo Rossella, Vona Rosa NUCLEO INTERNO DI VALUTAZIONE Docenti : Maiese Carmela, Russo Rossella, Perugini Giuseppina, Vona Rosa, Pappalardo Gennaro

30 Pagina30 RISORSE ESTERNE Le attività didattiche saranno proposte anche attraverso le collaborazioni attivate con altre istituzioni territoriali. Sono previsti: Istituti di Istruzione Secondaria di 2 Liceo Scientifico, Alberghiero, Agrario Istituti Comprensivi del territorio Famiglie Forze dell ordine presenti sul territorio Amministrazione Comunale di Capaccio Paestum Altre agenzie territoriali: Parrocchia Istituzioni ed Enti Associazioni culturali Associazioni sportive Rapporti con U.S.P. (SA) Ufficio scolastico Regionale per la Campania Regione Campania A.S.L./SA 3 Piano di Zona L Istituto è aperto al territorio e collabora con i seguenti organismi: 1. Amministrazione comunale per: La manutenzione degli edifici e l arredamento dei locali La mensa per gli alunni il servizio trasporto alunni per la Scuola dell Infanzia, la scuola primaria e la scuola Secondaria di 1 grado; ampliamento del POF.

31 Pagina31 2. A.S.L./SA 3 per: consulenza e collaborazione in tema di educazione sanitaria, alimentare e prevenzione del bullismo; collaborazione per inclusione alunni disabili; partecipazione agli incontri del GLI, GLHI e GLHO istituiti presso l I.C. 3. Piano di zona per: Collaborazione in tema di inclusione alunni con BES 4. Istituti Superiori e Comprensivi del distretto per: attività riguardanti la continuità, l orientamento e la formazione professionale, l uso delle risorse territoriali, presentazione di progetti (anche in rete). 5. Ufficio scolastico regionale e U.S.P. di Salerno per: erogazione fondi statali in conformità a specifici criteri; approvazione progetti da finanziare; ratifica organici; iniziative di sostegno all autonomia delle singole scuole. 6. Parrocchia per: forme d integrazione per iniziative religiose; forme d integrazione per iniziative socio-culturali. 7. Altre agenzie( sportive, ricreative, ente parco etc.) per: uso di strutture esistenti in loco; partecipazione a visite guidate, attività sportive, concorsi realizzazione di progetti di comune interesse RISORSE ECONOMICHE L Istituto dispone di: Fondi ministeriali per la realizzazione dell ampliamento dell offerta formativa (L440/97) Fondo dell Istituzione scolastica; Fondi per la formazione del personale scolastico Fondi strutturali dell Unione Europea e della Regione Campania Contributi di sponsor che supportano le attività scolastiche. Eventuali contributi delle famiglie (per iniziative speciali e per viaggi d istruzione/ visite guidate); Eventuali fondi derivanti da finanziamento per progetti specifici.

32 Pagina32 SEZIONE 2 Finalita e scelte educativo-didattiche

33 Pagina33 FINALITA Promuovere l'acquisizione di vari tipi di linguaggio e un primo livello di padronanza delle competenze e delle abilità, comprese quelle metodologiche di indagine, indispensabili alla comprensione del mondo, favorendo così, il passaggio dal "sapere comune" al "sapere razionale". Sostenere l'apprendimento e la costruzione delle conoscenze e lo sviluppo della personalità nell'equilibrio tra le diverse dimensioni dell'affettività, dell'immagine di sé, in un quadro realistico ed al tempo stesso armonico. Il progetto educativo e culturale della nostra scuola si ispira ad una visiona unitaria della persona e del sapere. La scuola è contesto idoneo a: Favorire il superamento di ogni forma di egocentrismo a favore di valori quali il reciproco rispetto, la partecipazione, la collaborazione, l'impegno competente e responsabile, della cooperazione e della solidarietà. Creare le basi per la loro successiva adozione come costume comunitario a livello locale, nazionale e internazionale. Assicurare le condizioni idonee a "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale" che limitando di fatto la libertà e la giustizia dei cittadini, "impediscono il pieno sviluppo della persona umana" indipendentemente dal sesso, dalla razza, dalla lingua, dalla religione, dalle opinioni politiche e dalle condizioni personali e sociali (art. 3 della Costituzione).

34 Pagina34 LA SCUOLA SI PROPONE DI FORNIRE STRUMENTI UTILI PER: IMPARARE AD APPRENDERE per un apprendimento permanente Promuovere l acquisizione degli alfabeti delle discipline e dei linguaggi simbolici della cultura, per comprendere i contesti naturali, sociali, antropologici in un processo di costruzione di un sapere che duri per tutta la vita. Sviluppare la capacità di elaborare strumenti di conoscenza, metodi e categorie per selezionare, acquisire e interpretare le informazioni. Sviluppare il pensiero riflessivo e critico attraverso tutte le discipline per cogliere gli aspetti essenziali dei problemi e collocare ogni acquisizione nel quadro dei nuovi sviluppi della conoscenza. IMPARARE AD ESSERE per un identità consapevole e aperta Promuovere la capacità di elaborare e dare senso alla varietà delle proprie esperienze per orientarsi negli itinerari personali. Accompagnare il singolo alunno nella scoperta del valore di se stesso, delle cose e della realtà per essere in grado di affrontare un compito e/o un insieme di compiti, utilizzando in modo efficace le proprie risorse interne, cognitive, affettivo-emotive, e le opportunità esterne disponibili. Favorire la cooperazione e il dialogo per l individuazione di problemi, la negoziazione dei significati, la ricerca e la condivisione delle soluzioni in un processo di apprendimento condiviso. IMPARARE A VIVERE per una cittadinanza attiva unitaria e plurima Educare a vivere e a convivere attraverso un azione di supporto al percorso di crescita del singolo alunno nel confronto continuo tra le sue scelte progettuali e i valori di cui è portatore e i valori, i linguaggi, le espressioni, i modelli presenti nel conteso sociale in cui vive. Promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle radici culturali e della memoria storica proprie in stretta connessione con radici e memorie sia europee che universali. Promuovere esperienze significative di collaborazione, di responsabilità costruttiva, di solidarietà per la formazioni di cittadini in grado di partecipare attivamente alla vita sociale. Creare un contesto di valori condivisi favorevole a una solida rete di collaborazione e di responsabilità condivise fra la scuola e gli attori

35 Pagina35 LA SCUOLA SI ATTIVA PER: Accrescere la motivazione degli alunni per favorire l apprendimento e promuovere il benessere a scuola. Rispettare i ritmi di apprendimento degli allievi (integrazione disabili, recupero delle carenze, valorizzazione delle eccellenze) per garantire a tutti il successo formativo e favorire la flessibilità nei percorsi formativi. Favorire l interiorizzazione dei valori per promuovere il senso di responsabilità personale e la partecipazione attiva alla vita della scuola e della comunità (educazione alla legalità, ad un corretto stile di vita alla solidarietà ). Realizzare (anche in concorso con altre scuole) percorsi didattici per favorire la conoscenza ed il rispetto del territorio in tutti i suoi aspetti: ambientale-storicoculturale. Sperimentare strategie didattiche multimediali. (LIM: lavagna Interattiva Multimediale) Contribuire alla creazione di un circuito sperimentale di ricerca educativa sul territorio (rete di scuole) Coinvolgere Famiglie ed Enti Territoriali nel processo educativo degli alunni. Favorire opportunità di arricchimento per stimolare la crescita culturale e per prevenire la dispersione scolastica. Potenziare lo studio delle lingue straniere. Favorire l arricchimento delle esperienze sportive utilizzando sia le risorse interne (Centro Sportivo Scolastico) sia le opportunità offerte dal territorio. Potenziare l attività laboratoriale per tutte le discipline. LE COLLABORAZIONI DELLA SCUOLA Gli Enti Locali ed il mondo dell associazionismo collaborano con la scuola nella realizzazione di iniziative per creare dei progetti che arricchiscono l offerta formativa e che rispondono ad un bisogno comune: la necessità di formare cittadini consapevoli e responsabili. La scuola, in conformità con la programmazione educativodidattica elaborata dal Collegio dei Docenti accoglie proposte provenienti dal Territorio e instaura collaborazioni con: Provincia, Regione, MIUR, ASL, Istituti pubblici e privati, Agenzie Formative, Federazioni e Società Sportive, Associazioni, CONI...

36 Pagina36 ANALISI DEI BISOGNI Il nostro Istituto, al fine di rendere la propria azione educativa e didattica funzionale alle esigenze del contesto in cui opera ha individuato i seguenti bisogni formativi degli alunni: ALUNNI Bisogni sfera personale Bisogni della sfera cognitiva Bisogni della sfera relazionale -Sviluppo di identità -Sviluppo di appartenenza -Sviluppo di autostima -Sviluppo di autonomia -Sviluppo di competenze di base e trasversali -Cooperazione e collaborazione con gli altri -Rispetto delle regole e convivenza -Presa di coscienza delle proprie attitudini e potenzialità per operare scelte responsabili e consapevoli -Gestione consapevole delle proprie emozioni -Costruzione di strategie e procedure per organizzare, affrontare e assolvere i propri compiti in modo personale e autonomo. -Istruzione, acquisizione di metodologie operative -Conoscenza dei nuovi linguaggi e uso delle tecnologie multimediali -Esigenza di vivere esperienze significative di apprendimento. -Educazione alla non violenza e al rispetto dei valori -Superamento di ritardi legati a situazioni socioambientali svantaggiate -Accoglienza e integrazione di tutti gli alunni -Prevenzione del disagio dovuto al bullismo -Importanza delle relazioni (con i compagni, insegnanti, personale ATA, operatori) per poter star bene a scuola.

37 Pagina37 ASPETTATIVE DELLE FAMIGLIE Le richieste prioritarie dei genitori nei confronti della scuola risultano essere le seguenti: Garanzie di formazione: -Tener conto dei bisogni e degli interessi degli alunni -Fornire una preparazione adeguata -Motivare ad apprendere FAMIGLIE Arricchimento della proposta - Valorizzare le potenzialità e capacità di tutti -Trasmettere valori sociali e morali Efficienza in organizzazione e in comunicazione -Sviluppare le capacità di stare/lavorare in gruppo -Incentivare il dialogo con gli alunni

38 Pagina38 LE SCELTE EDUCATIVE Gli alunni affidati all Istituto Comprensivo si fermano per circa 11 anni. Da questa semplice constatazione derivano i principali cardini delle scelte operate: A ciascun alunno bisogna fornire il massimo delle competenze sul piano delle conoscenze, dei comportamenti relazionali, dei valori condivisi nella Carta Costituzionale e in tutte le dichiarazioni internazionali sui diritti dell uomo e del cittadino. Ciascun alunno deve poter sviluppare tutte le sue potenzialità in base alle proprie capacità e attitudini. Tutti gli alunni hanno diritto ad essere integrati nel contesto didattico e saranno guidati a rendersi conto che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art 3 Costituzione). A tutti gli alunni sarà fornita la basilare consapevolezza delle varie forme di diversità e di emarginazione allo scopo di prevenire e contrastare la formazione di stereotipi e pregiudizi nei confronti di persone e culture. Tutti gli alunni saranno aiutati a formarsi una cultura della tutela ambientale attraverso la comprensione dei fenomeni che hanno indotto modificazioni nel paesaggio, dalle pratiche agricole agli insediamenti umani e di attività produttive, e delle possibilità di interventi di previsione e prevenzione, anche relativamente alle calamità naturali.

39 Pagina39 L offerta Formativa dell Istituto Comprensivo s ispira ai seguenti principi: Uguaglianza, continuità, efficienza, efficacia, flessibilità, trasparenza, informazione, accoglienza. Uguaglianza come garanzia di pari opportunità per tutti. Nessuna discriminazione sarà compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione, opinione politiche condizioni fisiche e socio-economiche. Continuità come azione educativo- didattica, sia verticale sia orizzontale, da realizzarsi nei tre ordini di scuola con la collaborazione,costante, fra Collegio docenti, famiglie, enti territoriali. Efficienza ed efficacia come capacità di essere centro educativo e formativo dei giovani e fornire loro una preparazione di base adeguata all ottimale proseguimento del percorso scolastico. Attuare interventi mirati per evitare evasioni e dispersioni scolastiche. Accoglienza come capacità di progettare e realizzare attività volte al superamento delle situazioni di difficoltà legate alla frequenza degli alunni con BES Flessibilità come capacità di adattare orari, contenuti e metodi alle diverse esigenze degli alunni. Informazione e trasparenza come garanzia di chiarezza nei confronti degli alunni, docenti, famiglie, territorio. Ai fini della trasparenza di ogni azione educativa: L alunno deve conoscere gli obiettivi e le finalità dell insegnamento e, alla fine, essere reso consapevole dei risultati raggiunti. Il docente deve motivare il proprio intervento didattico, rendere noti gli strumenti di verifica, le strategie, i criteri di valutazione e ottimizzare il piano di miglioramento. Il genitore deve conoscere l Offerta Formativa e collaborare nelle attività.

40 Pagina40 STRUTTURA DEL MODELLO EDUCATIVO DIDATTICO Il nostro Istituto, allo scopo di favorire la formazione integrale degli alunni e perseguire il successo formativo di tutti e di ciascuno ha organizzato, sulla base delle esigenze del contesto in cui opera e della rilevazione dei bisogni formativi degli alunni, un curricolo verticale di Istituto, unitario e progressivo con riferimento al quale i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie e le metodologie più idonee al perseguimento delle finalità proprie del sistema di istruzione e formazione. Nello strutturare i percorsi formativi ci si riferisce: alle regole e ai principi etici e morali che sono alla base dell esercizio della cittadinanza attiva. e alla Progettazione di Piani di lavoro, elaborati nel quadro degli obiettivi generali formativi e specifici di apprendimento fissati dalle Indicazioni Nazionali. alla Flessibilità dei modelli organizzativi adottati alla promozione della Continuità educativo-didattica quale finalità del processo formativo

41 Pagina41 ASPETTI EDUCATIVI Nella convinzione che non può esistere istruzione senza educazione vengono individuati: nel rispetto delle regole e dei valori etici e morali, nella conoscenza dei diritti e dei doveri posti a carico di ciascuno, nella consapevolezza dei ruoli svolti e assunti dalle diverse componenti scolastiche, ovvero in tutto quanto disciplinato nel Regolamento d Istituto ed enunciato nel Patto Educativo di Corresponsabilità riferimenti prioritari per la proposizione dei percorsi formativi finalizzati al conseguimento di socializzazione, autonomia, responsabilizzazione, impegno.

42 Pagina42 AUTONOMIA DOCENTE Responsabilizzare gli studenti favorendo l autostima. Contribuire alla presa di coscienza dell alunno sui propri doveri e diritti in modo che si sviluppi un senso critico positivo verso la scuola e la società ALUNNO Prendere coscienza dei propri limiti e facendo leva sulle proprie potenzialità, avviare processi che portino al superamento di questi. GENITORI Promuovere lo sviluppo dell autocontrollo e dell autostima già nell ambiente familiare SOCIALIZZAZIONE DOCENTE Opera attivamente per creare in classe un clima accogliente e stimolante, funzionale all attività didattica. Rispettare e valorizzare le personalità degli studenti, indipendentemente dalle diverse, condizioni di cultura, sesso, nazionalità, etnie, religione, classe, ceto, abilità e di salute ALUNNO Avviare processi di confronto e interazione con i coetanei e con gli adulti, comportandosi secondo le regole della civile convivenza e del decoro. RESPONSABILIZZAZIONE GENITORI Partecipare attivamente ai momenti di socializzazione e gestione della scuola (organi collegiali, iniziative e feste, progetti) DOCENTE Attenersi al POF nello strutturare i propri piani didattici e formativi, avviando processi di responsabilizzazione tra gli alunni della classe ALUNNO Partecipare alla vita democratica della scuola, assumendosi le responsabilità che vi sono connesse; Collaborare fattivamente con la comunità educativa per creare un clima di appartenenza e di solidarietà GENITORI Partecipare in forma attiva e responsabile alla vita della Scuola con le modalità previste da Leggi e Regolamenti. IMPEGNO DOCENTE -Ricercare sempre possibili strategie che facilitino l attività di apprendimento, valorizzino le capacità individuali di ciascuno, contribuiscono al successo formativo. -Fornire informazioni chiare sugli obiettivi didattici e formativi, sui programmi e sui procedimenti di valutazione; -Attivare per gli studenti con difficoltà di apprendimento una o più forme di recupero e di sostegno, tra quelle previste nel POF. ALUNNO -Concorrere al raggiungimento dei fini formativi e didattici del proprio corso di studi, mediante una frequenza regolare, un impegno costruttivo e assiduo e un interesse vivo e spontaneo; -Sottoporsi alle verifiche e alle valutazioni del processo formativo, svolgendo in modo attivo i compiti assegnati dall insegnante. GENITORI Operare in sinergia, con la Scuola affinchè il processo di apprendimento e di formazione del proprio figlio continui e si perfezioni anche in famiglia. Partecipare attivamente a quanto richiesto ai genitori dalla scuola.

43 Pagina43 ASPETTI DIDATTICI Principio generale: Partire dai bisogni formativi, individuare macro-obiettivi per l acquisizione di valide competenze attraverso percorsi ed attività che permettono di raggiungere il profilo in uscita previsto dalle Indicazioni Nazionali. OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Gli obiettivi specifici di apprendimento sono esplicitati nel curricolo verticale d Istituto. Il nostro Istituto, infatti al fine di realizzare gli obiettivi e le finalità del processo formativo ha strutturato un curricolo verticale capace di delineare un percorso unitario, graduale e coerente, continuo e progressivo, delle tappe e delle scansioni d apprendimento dell allievo assumendo come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze chiave europee. Il curricolo è impostato come processo di continuità del percorso educativo che va dalla Scuola dell infanzia alla scuola secondaria di 1 grado e basato su due concetti fondamentali: personalizzazione e flessibilità. Il primo, tiene conto delle esigenze dell allievo nel rispetto dei tempi di sviluppo e di apprendimento, delle sue attitudini, dei luoghi e delle situazioni in cui si trova, delle sue potenzialità e dei successi che può raggiungere. Il secondo, delle strategie da attuare per far confluire le scelte organizzative e quelle operative sui problemi che richiedono risposte adeguate. I Campi di Esperienza, le aree disciplinari, le discipline e le attività integrative sono considerati strumenti per l acquisizione delle competenze. CURRICOLO VERTICALE Il curricolo rappresenta il fulcro dell azione educativa-didattica e nella nostra scuola strutturata come istituto comprensivo esso diventa strumento per favorire in particolare la continuità e l unitarietà del percorso formativo nonché un organizzazione dell attività didattica che consente un interazione tra i docenti dei settori scolastici coinvolti. Il curricolo della nostra scuola si articola sulle competenze chiave europee. La motivazione di questa scelta risiede nell opportunità di reperire un filo conduttore unitario all insegnamento/apprendimento, rappresentato appunto dalle competenze chiave. Esse travalicano le discipline, com è naturale che sia per le competenze vere. Un curricolo cosi organizzato è il curricolo di tutti al quale tutti devono contribuire, qualunque sia la materia insegnata. Gli indicatori di competenza delle discipline sono incardinati nelle otto competenze chiave europee. Le competenze disciplinari diventano così competenze specifiche delle otto competenze chiave. La competenza è comprovata capacità di mobilitare conoscenze e abilità, ma anche capacità personali, sociali e metodologiche in tutte le situazioni di vita: lavoro, studio, sviluppo personale, per gestire situazioni, risolvere problemi, affrontare compiti, relazionare.

44 Pagina44 Non esiste apprendimento significativo che non s iscriva nella prospettiva della competenza. Il fine dell istruzione e dell educazione è la competenza. Questo esige che tutti coloro che sono impegnati nell educare e nell istruire, qualunque sia la disciplina d insegnamento, lavorino in coerenza e collaborazione verso i comuni traguardi. Una nuova organizzazione della didattica: la didattica per competenze Nel campo didattico, il concetto di competenza ha una valenza molto importante per quanto riguarda l atteggiamento del docente verso l alunno e verso le metodologie. Se la competenza presuppone l integrazione di abilità e conoscenze tecniche con capacità personali, relazionali, metodologiche, è evidente che la didattica non può limitarsi alla trasmissione del sapere e alla sua applicazione addestrativa, come l atteggiamento del docente non può esaurirsi nell istruire, senza occuparsi dell educazione delle capacità personali. Se competenza è "sapere agire", capacità di agire per modificare la realtà, la didattica deve offrire all allievo occasioni di risolvere problemi e assumere compiti e iniziative autonome, per apprendere attraverso l esperienza e per rappresentarla attraverso la riflessione. La didattica per competenze è un modo differente di organizzare tutto l insegnamento. Non basta l utilizzo di mediatori didattici differenti che pur già consentono di differenziare le proposte didattiche e coinvolgere alunni con diverse modalità di apprendimento: è l impostazione del lavoro quotidiano, organizzato nella prospettiva della competenza in tutte le discipline, che deve fare la differenza. Il motore dell azione didattica, non è il compito in sé, ma la competenza da attivare attraverso il compito. Questo è scelto come veicolo, campo di esperienza, in modo da attivare le competenze messe sotto osservazione. La didattica per competenze si propone come inclusiva e ristrutturante delle pratiche usuali, e presuppone una riorganizzare del modo di insegnare. L obiettivo è infatti il perfezionamento progressivo di un insegnamento inteso non come una successione di lezioni e neppure come una semplice sequenza di pratiche operative, ma come organizzazione e animazione di situazioni di apprendimento in cui il soggetto è chiamato a esercitare ruoli attivi in situazioni reali. L allievo è posto in tal modo nella condizione di fare un esperienza culturale che ne mobilita le capacità e ne sollecita le potenzialità buone. Il nostro curricolo si propone dunque, di stimolare la scelta di occasioni e di compiti che consentano all alunno di costruire il sapere, di rapportarsi ad esso con spirito di curiosità, di condividere con gli altri l esperienza dell apprendere, di acquisire un sapere effettivamente personale.

45 Pagina45 Il Piano di lavoro e le Unità di apprendimento Strumenti della didattica per competenze diventano il Piano di lavoro quale strumento che raccoglie esperienze in grado di suscitare un rapporto degli studenti con il sapere in termini affettivi (curiosità, interesse),concreti (utilità, scoperta) e cognitivi (padronanza) e l Unità di apprendimento (U.d.A.) che costituisce la struttura di base dell azione educativa; essa prevede un insieme di occasioni di apprendimento che consentono all allievo di entrare in un rapporto personale con il sapere; si tratta sempre di compiti reali (o simulati) e relativi prodotti che i destinatari sono chiamati a realizzare e indica le risorse (conoscenze, abilità) che egli deve mobilitare per diventare competente. Il piano di lavoro annuale è composto da unità di apprendimento disciplinari e unità di apprendimento pluridisciplinari elaborate seguendo un format appositamente predisposto. In tali unità vengono esplicitate conoscenze, abilità e competenze (disciplinari che trasversali)e strategie metodologiche didattiche che il docente intende utilizzare nella realizzazione del lavoro. Ogni U.d.A. deve mirare a una o più competenze tra quelle del repertorio di riferimento costituito dalle otto competenze chiave. Il criterio di fondo cui riferirsi è quello di evitare una pratica che riversi sugli allievi quantità rilevanti di nozioni e regole, per sostituirla con attività che stimolino curiosità e partecipazione e che siano in grado di fornire strumenti per la riflessione e la strutturazione del sapere acquisito. È in questo modo che s impara facendo.

46 Pagina46 MODALITA OPERATIVE DEL LAVORO DI PROGETTAZIONE DIDATTICA DEI DOCENTI Profilo iniziale dell alunno Selezione dalle Indicazioni Nazionali di: OGF OSA Per costruire OFS Strumenti Modalità organizzative Modalità di verifica Modalità di valutazione Unità di apprendimento Realizzare il profilo in uscita PL piano di lavoro OGF obiettivo generale formativo OSA obiettivo specifico di apprendimento OSF obiettivo formativo specifico UA unità di apprendimento

47 Pagina47 PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE (da Ind. Naz.2012) Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

48 Pagina48 FINALITA SCUOLA DELL INFANZIA La scuola dell Infanzia si propone di promuovere in ogni bambino/a lo sviluppo: Dell identità: Imparare a stare bene e a sentirsi sicuri nell affrontare nuove esperienze, imparare a conoscersi e a sentirsi riconosciuti come persona unica e irripetibile, sperimentare diversi ruoli e diverse forme d identità: figlio, alunno, compagno, maschio, femmina, abitante di un territorio o appartenente a una comunità Dell autonomia: Acquisizione della capacità di interpretare e governare il proprio corpo, partecipare alle attività nei diversi contesti, aver fiducia di sé e fidarsi degli altri, realizzare le proprie attività nei diversi linguaggi, i sentimenti e le emozioni, esplorare la realtà e comprendere le regole della vita quotidiana, partecipare alle negoziazioni e alle decisioni motivando le proprie opinioni, le proprie scelte e i propri comportamenti, assumere atteggiamenti sempre più responsabili. Della competenza: Imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione, l osservazione e l esercizio al confronto; descrivere la propria esperienza e tradurla in tracce personali e condivise, rievocando, narrando e rappresentando fatti significativi; sviluppare l attitudine a fare domande, riflettere, negoziare i significati. Della cittadinanza: Scoprire gli altri, i loro bisogni e la necessità di gestire i contrasti attraverso regole condivise che si definiscono attraverso le relazioni, il dialogo, l espressione del proprio pensiero, l attenzione al punto di vista dell altro, il primo riconoscimento dei doveri, porre le fondamenta di un abito democratico, eticamente orientato, aperto al futuro e rispettoso del rapporto uomo-natura.

49 Pagina49 OBIETTIVI GENERALI FORMATIVI Imparare a: Vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io sentendosi sicuri in un ambiente sociale allargato; Conoscersi e sentirsi riconosciuti come persone uniche e irripetibili; Sviluppare l autonomia avendo fiducia in sé stessi e fidarsi degli altri; Giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull esperienza attraverso l esplorazione, l osservazione e il confronto; Riflettere, confrontarsi e discutere con gli adulti e con i pari riconoscendo la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta; Scoprire l altro da sè e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; Gestire il rapporto con gli altri al fine di risolvere contrasti attraverso regole condivise; Essere cittadini dell Europa e del mondo attraverso la comprensione di una molteplicità di culture. Funzionamento La scuola dell Infanzia accoglie i bambini dai 2 anni e ½ ai 6 anni di età. Essa persegue fini educativi e di cura tali da offrire pari opportunità formative, tenendo presente l unicità e le differenze di ogni singolo alunno. La scuola rispetta le scelte educative della famiglia, quale primaria agenzia formativa e si attiva per instaurare un rapporto di reciproca fiducia ed un dialogo costante che, valorizzando la specificità dei compiti e delle funzioni di ciascuno, sia la base per un sereno ingresso del bambino nel nuovo ambiente. sperimenta con libertà la propria organizzazione, la formazione dei gruppi, delle sezioni e le attività di intersezione a seconda delle scelte pedagogiche, dell età e della numerosità dei bambini nonché delle risorse umane ed ambientali delle quali dispone. I docenti articolano i campi di esperienza, luoghi del fare e dell agire, al fine di favorire il percorso educativo di ogni bambino, aiutando ciascuno ad orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività. Poiché l attività laboratoriale costituisce una metodologia didattica da promuovere e sviluppare nei diversi momenti ed articolazioni del processo formativo, nelle nostre scuole dell infanzia vengono attivati laboratori pratico-operativi finalizzati a favorire uno sviluppo integrale del bambino e della sua personalità, nel rispetto delle attitudini individuali e degli specifici bisogni formativi. Laboratori per campi di esperienza, attività integrative e di arricchimento del curricolo, osservazioni sistematiche e valutazione dei traguardi raggiunti connotano l organizzazione della didattica nelle nostre scuole dell infanzia. Le sezioni della scuola dell infanzia sono costituite per gruppi eterogenei.

50 Pagina50 SCUOLA DELL INFANZIA accompagna il bambino dal suo ingresso fino alla completa integrazione scolastica. si offre come ambiente protettivo e inclusivo dove il bambino è accolto nei suoi bisogni primari, cognitivi ed emotivi. L ambiente di apprendimento è pensato, curato ed attrezzato affinché i bambini possano star bene con se stessi e con gli altri e possano imparare divertendosi nella prospettiva dell accrescimento dell autostima, del benessere e del successo formativo. Nell ambiente intenzionalmente predisposto per fini educativi, lo spazio ed il tempo vengono organizzati e sottoposti a verifica; in particolare, gli spazi saranno attrezzati secondo le diverse esigenze e le attività che vengono svolte. Essi consentiranno per ogni bambino e per i bambini in gruppo, incontri con più materiali, più linguaggi, più punti di vista; di avere contemporaneamente attive le mani, il pensiero e le emozioni, l espressività e la creatività. L ambiente sia interno che esterno, sarà concepito e vissuto come interlocutore educativo che con le sue opportunità, sollecita i bambini ad esperienze di gioco, di scoperta e di ricerca. Il tempo sarà disteso affinché il bambino possa esprimersi e fare esperienza, esercitarsi e trascorrere serenamente la sua giornata. A tal fine utilizza: Curricolo Il curricolo non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche; infatti le attività di routine (l ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo) sono altrettanto importanti per il bambino poiché, scandendo il tempo della giornata scolastica, diventano una base sicura su cui costruire nuove esperienze Metodologia L apprendimento avviene attraverso l azione, l esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l arte, il territorio. La metodologia sarà prettamente ludica. Attraverso questo approccio si realizzeranno tutte le esperienze di conoscenza e di socializzazione.

51 Pagina51 Progettazione La progettazione educativa e didattica prevede il raggiungimento di una serie di traguardi per lo sviluppo delle competenze attraverso lo svolgimento di attività ed esperienze mirate. Per ogni gruppo di attività o percorsi di laboratorio saranno specificati i Campi di Esperienza di riferimento e a quale traguardo per lo sviluppo si tende. Ogni esperienza didattica terrà conto della qualità più che della quantità degli elaborati, nella prospettiva di dare attenzione al processo più che al prodotto, nel rispetto dei tempi e dello stile di apprendimento di ogni Verifica e Valutazione L attività di verifica e valutazione sarà di monitoraggio continuo per valutare non le singole prestazioni degli alunni, bensì l efficacia dell attività educativo-didattica Documentazione La documentazione è costituita dalla progettazione e dall attività didattica svolta effettivamente. Essa è una memoria per i bambini per ritrovare le proprie tracce e ritrovarsi, mentre per gli adulti diventa uno strumento per far crescere la qualità della didattica (perché si documentano i percorsi svolti a scuola). Fine della documentazione è valorizzare il bambino, la sua storia personale; mettere in luce la sua originalità e i suoi punti di forza, con il fine ultimo di perseguire un processo di integrazione sia individuale, delle sue capacità, sia collettiva, nel gruppo classe e nella società. Giornata scolastica In ogni plesso l impianto organizzativo della giornata scolastica si ispira al seguente schema: Accoglienza; attività di routine; attività di sezione (più propriamente cognitive che coinvolgano i vari aspetti della personalità degli alunni); preparazione al pranzo; pranzo; attività di rilassamento; attività di sezione/intersezione per gruppi eterogenei ( espressivo/creative, motorie e di socializzazione). Nelle nostre scuole dell infanzia: si effettua la programmazione didattica collegiale si strutturano laboratori per campi di esperienza (linguistico, grafico- pittoricomanipolativo, espressivo e della creatività, psicomotorio, di lingua inglese) si realizzano attività integrative e di arricchimento dell offerta si procede alla valutazione del processo formativo con predisposizione di apposite schede di verifica. si predispone una scheda di passaggio delle informazioni alla Scuola Primaria corredata da un modello di certificazione delle competenze si compila una scheda per la formazione delle classi prime

52 Pagina52 IL CURRICOLO PER LA SCUOLA DELL INFANZIA SI ARTICOLA SECONDO I SEGUENTI CAMPI DI ESPERIENZA IL SE E L ALTRO Le grandi domande, il senso morale, il vivere I DISCORSI E LE PAROLE Comunicazione, lingua cultura IMMAGINI, SUONI E COLORI Gestualità, arte, musica, multimedialità LA CONOSCENZA DEL MONDO Ordine, spazio, tempo, misura IL CORPO IN MOVIMENTO Identità,autonomia, salute Sviluppare le capacità riferite al linguaggio orale Sviluppare le capacità di raggruppamento, di ordinamento, di quantificazione, di misurazione dei fenomeni e dei fatti della realtà, di esplorazione, di scoperta e di prima sistemazione delle conoscenze sul mondo della realtà naturale e artificiale. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Sviluppare le esperienze e le attività che stimolano il bambino a comprendere la necessità di darsi e di riferirsi a norme di comportamento e di relazione indispensabili per una convivenza unanimemente valida. Equilibrio psicofisico della personalità Sviluppare le attività inerenti alla comunicazione ed espressione manipolativo-visiva, sonoro-musicale, drammatico-teatrale, audio visuale e mass mediale, con il loro continuo intreccio.

53 Pagina53 Organizzazione didattica SCUOLA DELL INFANZIA Plesso MODULO ORARIO SETTIMANALE ORARIO FUNZIONAMENTO COMPOSIZIONE SEZIONI Capaccio Scalo 5 Sezioni di anni Plesso Licinella dal lunedì al venerdì 40 ore 3 Sezioni di anni Plesso Precuiali 3 Sezioni di anni

54 Pagina54 FINALITA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO La scuola del primo ciclo si propone, in continuità e complementarietà con la scuola dell Infanzia, di promuovere l acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali di base nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. A tal fine: concorre, con altre istituzioni alla rimozione di ogni ostacolo alla frequenza; cura l accesso facilitato per gli alunni con disabilità; facilita l accoglienza e un equilibrato inserimento degli alunni stranieri; previene l evasione dell obbligo scolastico e contrasta la dispersione, valorizza il talento e le inclinazioni di ciascuno; persegue con ogni mezzo il miglioramento della qualità del sistema di istruzione. Pone particolare attenzione ai processi di apprendimento di tutti gli alunni e di ciascuno di essi, li accompagna nell elaborare il senso della propria esperienza, promuove la pratica consapevole della cittadinanza.

55 Pagina55 OBIETTIVI GENERALI FORMATIVI SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Valorizzare l esperienza e le conoscenze degli alunni per ancorarvi i nuovi contenuti Esplicitare l implicito (visioni, teorie e pratiche) Passare dalle categorie empiriche (quotidiane, culturali) a quelle formali (critiche, semantiche e sintattiche della comunità scientifica) (ordinare, interpretare e agire) Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità Favorire l esplorazione e la scoperta al fine di promuovere la ricerca di nuove conoscenze Incoraggiare l apprendimento collaborativo Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere Realizzare percorsi in forma di laboratorio Promuovere processi formativi, adoperare il sapere (le conoscenze) e il fare (abilità) come occasioni per sviluppare armonicamente la personalità, per consentire agli allievi di agire in maniera matura e responsabile Mirare all orientamento di ciascuno, favorire l iniziativa del soggetto per il suo sviluppo fisico, psichico e intellettuale, metterlo nelle condizioni di definire e conquistare la propria identità di fronte agli altri e di rivendicare un proprio ruolo nella realtà sociale, culturale e professionale Promuovere percorsi formativi facoltativi da offrire ai preadolescenti per il migliore sviluppo possibile delle loro capacità Promuovere lo sviluppo e l acquisizione di linguaggi specifici.

56 Pagina56 SCUOLA PRIMARIA Anni di corso 1 anno 1 biennio (2-3 anno) 2 biennio (3-4 anno) Orario settimanale 27 ore settimanali Scelta didatticoorganizzativa Insegnante prevalente Funzionamento Le attività degli alunni di scuola primaria, distribuite su cinque giorni alla settimana, si svolgono in orario antimeridiano, articolate in 27 ore settimanali per tutte le classi, secondo la programmazione elaborata dai docenti per classi parallele. Nei limiti delle disponibilità organiche e compatibilmente con le articolazioni orarie di plesso viene garantita nelle classi la presenza del docente prevalente. Periodicamente si procederà alla verifica degli apprendimenti attraverso prove strutturate per classi parallele. Le prove saranno somministrate da docenti di altri plessi dell Istituto per ottenere un risultato più trasparente ma anche, ai fini dell autovalutazione, per avere elementi di conoscenza delle diverse realtà organizzative e didattiche. La verifica degli apprendimenti e quindi la conoscenza delle individuali difficoltà degli alunni in ambito linguistico e logico matematico, condurrà alla predisposizione, in orario aggiuntivo, di attività di consolidamento anche attraverso sussidi multimediali in dotazione dell Istituto. Saranno previsti anche alcuni laboratori di arricchimento dell offerta formativa collegati alle capacità e competenze dei docenti proponenti e alla partecipazione degli alunni.

57 Pagina57 MONTE ORE DISCIPLINARE Plessi: Ponte Barizzo, Laura, Gromola Licinella Italiano Discipline Settimanale Annuale 9 h classe I 8 h classe II 7 h classe III 6 h classi IV -V 297 h 264 h 231 h 198 h Arte e Immagine 1 h tutte le classi 33 h Musica 1 h tutte le classi 33 h Ed. Fisica 1 h tutte le classi 33 h Inglese 1 h classe I 2 h classe II 3 h classi III-IV-V Matematica 6 h tutte le classi 198 h Scienze 2 h tutte le classi 66 h Tecnologia 1 h tutte le classi 33 h Storia 2 h tutte le classi 66 h Geografia 1 h classi I-II-III 2 h classi IV-V IRC 2 h tutte le classi 66 h 33 h 66 h 99 h 33 h 66 h Plesso: Capaccio Scalo Italiano Discipline Settimanale Annuale 8 h classe I 7 h classe II 6 h classi III - IV -V 264 h 231 h 198 h Arte e Immagine 1 h tutte le classi 33 h Musica 1 h tutte le classi 33 h Ed. Fisica 2 h tutte le classi 66 h Inglese 1 h classe I 2 h classe II 3 h classi III-IV-V Matematica 6 h tutte le classi 198 h Scienze 2 h classi I II- III 1 h classi IV - V 66 h 33 h Tecnologia 1 h tutte le classi 33 h Storia 2 h tutte le classi 66 h Geografia 1 h classi I-II-III 2 h classi IV-V IRC 2 h tutte le classi 66 h Nelle nostre scuole primarie: 33 h 66 h 99 h 33 h 66 h si effettua la programmazione didattica per classi parallele. si realizzano laboratori di attività integrative curricolari e di approfondimento, recupero e sviluppo degli apprendimenti. si arricchisce l offerta formativa con particolari attività ed insegnamenti. si procede alla verifica e valutazione degli apprendimenti con strumenti appositamente predisposti si svolge la rilevazione degli apprendimenti attraverso la somministrazione delle prove INVALSI si procede alla certificazione delle competenze.

58 Pagina58 SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Anni di corso 1 biennio (1-2 anno) 3 anno Orario settimanale 30 ore settimanali ad indirizzo ordinario 32 ore settimanali ad indirizzo musicale Responsabili attività DOCENTI DELLE DISCIPLINE Le attività didattiche saranno realizzate secondo una pluralità di strategie metodologiche, in un clima educativo e di apprendimento caratterizzato da serenità, fiducia, rispetto. La lezione frontale, nel rispetto della libertà d insegnamento, sarà supportata da scelte metodologiche finalizzate alla: - promozione dell interesse e della motivazione di ciascun allievo; - valorizzazione delle diversità di stili e ritmi di apprendimento; -personalizzazione del processo formativo, con interventi didattici specifici per gli alunni diversamente abili e svantaggio culturale. In particolare, si farà ricorso ai seguenti MODELLI METODOLOGICI: attività laboratoriale (attraverso l interdipendenza di sapere e saper fare, stimola il gusto della ricerca, rendendo l allievo protagonista attivo del processo di apprendimento) metacognitivo (promuovere nell alunno la consapevolezza del proprio stile di apprendimento per imparare ad imparare in diversi contesti, in relazione ai limiti e alle risorse di cui si dispone). multimediale (integra i tradizionali mediatori didattici iconici, analogici e simbolici, attirando l attenzione e l interesse dell allievo). Modelli metodologici per concetti (identificazione dell argomento e conseguente definizione del contenuto attraverso mappe concettuali, concetti-chiave) apprendimento cooperativo e lavoro di gruppo (gli allievi lavorano in piccoli gruppi eterogenei per attività di apprendimento, sperimentando il dialogo di confronto e la corresponsabilità rispetto ai risultati da conseguire). tecniche di studio (far riassumere, schematizzare, prendere appunti, per consentire all alunno di gestire contenuti di apprendimento complessi).

59 Pagina59 MONTE ORE DISCIPLINARE Discipline Settimanale Annuale Italiano, storia, geografia Attività di approfondimento in materie letterarie 1 33 Matematica e scienze Tecnologia 2 66 Inglese 3 99 Seconda lingua comunitaria (francese) 2 66 Arte e immagine 2 66 Scienze motorie e sportive 2 66 Musica 2 66 Religione cattolica 1 33 Solo nelle classi II A e III A e relativamente ad otto alunni delle classi I A, IB, IC il curricolo si arricchisce di ulteriori 2 ore settimanali per alunno dedicate allo studio dello strumento musicale(chitarra, clarinetto, pianoforte e tromba) e alla musica d insieme Nelle nostre scuole secondarie: si effettua la programmazione didattica per dipartimenti disciplinari. Si realizzano laboratori di attività integrative curricolari e di approfondimento, recupero e sviluppo degli apprendimenti. si arricchisce l offerta formativa con particolari attività ed insegnamenti. si procede alla verifica e valutazione degli apprendimenti con strumenti appositamente predisposti si svolge la prova nazionale dell esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione curata dall INVALSI si procede alla certificazione delle competenze

60 Pagina60 CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE Il corso ad indirizzo musicale è costituito da tutti gli alunni delle classi II A e III A e da otto alunni delle classi I A, IB, IC. Gli alunni sono stati assegnati ai corsi in base a prove orientative attitudinali (prova ritmica, prova di ascolto e di riconoscimento, prova di canto, prova teorica). Le lezioni sono impartite in orario pomeridiano, con prolungamento del Tempo Scuola. Obiettivi disciplinari: Integrazione dell educazione musicale con l insegnante della pratica strumentale; Diffusione sul territorio della pratica strumentale; Formazione di gruppi musicali; Orientamento verso scuole di indirizzo musicale; Inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Obiettivi trasversali: Promuovere la formazione globale dell alunno attraverso un esperienza musicale, resa più completa dallo studio dello strumento; Coniugare la dimensione cognitiva con la dimensione estetico-emotiva e pratico-operativa; Offrire all alunno ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità; Offrire occasioni di crescita e integrazione anche per gli alunni in situazioni di svantaggio; Sviluppare capacità di valutazioni critico-estetiche. Obiettivi specifici: Uso e controllo dello strumento nella pratica individuale e collettiva, con riferimento alla procedura e allo sviluppo del senso motivo, sull acquisizione delle tecniche; Capacità di esecuzione e ascolto nella pratica individuale, ossia a livello di sviluppo dei processi di attribuzione di senso e delle capacità organizzative dei materiali sonori; Esecuzione, interpretazione ed eventuale elaborazione automatica, creativa dello strumento. Metodologia: Nella fascia d età della Scuola secondaria di 1 grado si avviano più strutturate capacità di astrazione e problematizzazione; la pratica della musica d insieme si pone come strumento metodologico privilegiato. Infatti l evento musicale, prodotto da un insieme di strumentisti, opportunamente progettato sulla base di differenziate capacità operativo-strumentali, consente, da parte degli alunni, la partecipazione all evento, a prescindere dal livello di competenza strumentale raggiunto.

61 Pagina61 ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA SCOLASTICHE DEL NOSTRO ISTITUTO L attività del nostro Istituto si svolge nel rispetto dell autonomia scolastica e delle vigenti disposizioni normative in materia di istruzione e formazione e pertanto fonda la propria organizzazione sui principi di flessibilità dell orario, dell accorpamento delle discipline, dell utilizzo degli insegnanti di diversificazione delle proposte didattiche, dei criteri di utilizzazione delle risorse, delle metodologie di personalizzazione del processo di insegnamento/apprendimento di efficace delle opzioni organizzative, della gestione delle risorse ricercando la collaborazione di enti ed istituzioni del territorio così da cogliere tutte le possibilità offerte da essi, dell autovalutazione, dell analisi costi/benefici

62 Pagina62 PERCORSI FORMATIVI PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Premessa Il nostro Istituto garantisce a tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali (BES) il pieno riconoscimento, la partecipazione e l inclusione scolastica, facendo propri i principi su cui si basa la normativa sui BES. Il concetto di Bisogno Educativo Speciale si è sviluppato nell ambito dell ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health, 2002), il nuovo modello del funzionamento umano proposto dall Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), destinato a sostituire le tradizionali classificazioni che parlano di disabilità o disturbi dell apprendimento. Quindi, per interpretare correttamente e far fronte in modo adeguato alla sempre crescente complessità dei bisogni che emergono oggi nelle nostre classi, è meglio riferirsi al concetto di BES, in quanto esso rappresenta tutte le difficoltà educative dal punto di vista del «funzionamento» e della salute e non della disabilità o della malattia. Si tratta di un importante spostamento di ottica, al quale il nostro Istituto aderisce e contribuisce a diffondere. In questo senso, è importante sottolineare che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che la scuola offra adeguata e personalizzata risposta (D.M. del 27 dicembre 2012). La direttiva ministeriale del 27/12/2012 ha esteso in modo definitivo, a tutti gli alunni in difficoltà, il diritto e, quindi, il dovere per tutti i docenti alla personalizzazione dell apprendimento, anche attraverso il diritto ad usufruire di misure dispensative e di strumenti compensativi, nella prospettiva di presa in carico complessiva ed inclusiva di tutti gli alunni, nell intento di favorire il loro successo formativo. Una scuola che sa rispondere adeguatamente a tutte le difficoltà degli alunni e sa prevenirle, ove possibile, diventa poi un a Scuola davvero e profondamente inclusiva per tutti. Il concetto di Inclusione si deve,quindi applicare a tutti gli alunni, come garanzia di poter partecipare alla vita scolastica e raggiungere il massimo possibile in termini di apprendimento e partecipazione sociale. Il concetto di B.E.S è una macrocategoria che comprende dentro di sé le tutte le possibili difficoltà educative-apprenditive degli alunni, ossia - Alunni con disabilità (con certificazione sanitaria), tutelati dalle Legge 104/; -Alunni con Disturbi Specifici dell Apprendimento -DSA, (con certificazione sanitaria) tutelati dalla Legge 170/2010; - Alunni con svantaggio socio-economico, linguistico-culturale, compresi gli alunni stranieri con BES (senza certificazione), di cui alla DM 27/12/2012, CM n. 8/2013 e Nota Ministeriale 2563 del 22/11/2013. Per tutti questi alunni con Bisogni Educativi Speciali, la nostra scuola ha elaborato il Piano Annuale per l Inclusività (P.A.I.), parte integrante del POF e allegato ad esso. Esso offre una progettazione completa ed articolata, all interno della quale vengono delineate le pratiche didattiche inclusive, da condividere con le famiglie, le quali devono trovare nelle scuola la competenza per garantire ai loro figli, nel rispetto delle differenze che li

63 Pagina63 caratterizzano, percorsi di apprendimento efficaci ed interventi specifici rapportati alle diverse esigenze educative degli alunni. Il Piano prevede, inoltre, intese, accordi e collaborazioni con i servizi socio-sanitari territoriali e con Istituzioni ed Enti vari: A.S.L., Comune, Piano Sociale di Zona, C.T.S. (Centro Territoriale di Supporto) Provinciale, Agenzia Regionale di Mediazione Culturale per gli alunni stranieri e Associazioni presenti sul Territorio. Un efficace processo di inclusione per realizzarsi compiutamente necessita, infatti, dell azione sinergica di figure ed Enti a ciò preposti e operanti in rete per l elaborazione condivisa di procedure per l integrazione dei servizi in ambito scolastico, per l utilizzo congiunto e concordato di risorse professionali e finanziarie, nonché per l attuazione di misure/azioni formalizzate per la prevenzione/contrasto del disagio a scuola. Finalità e obiettivi per una didattica realmente inclusiva Finalità: Definire pratiche condivise all interno dell Istituto in tema di accoglienza e integrazione/inclusione. Facilitare l ingresso degli alunni BES nel sistema scolastico e sociale nel quale saranno inseriti. Realizzare l inclusione, sviluppando le abilità sociali e comunicative dell alunno. Promuovere iniziative di collaborazione tra scuola, reti di scuole, Comune, Enti territoriali, ASL. Favorire un clima d accoglienza nella scuola e rimuovere gli ostacoli alla piena integrazione. Entrare in relazione con le famiglie. Obiettivi: Mettere la persona al centro dell azione didattica; Includere gli studenti più problematici, riconoscerne i bisogni e cercare strategie idonee a sollecitare l attenzione e la partecipazione, per creare apprendimento significativo, per non creare dispersione scolastica; Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (attività espressive come teatro, musica, video, laboratori di cittadinanza attiva studio guidato; lavori sulle dinamiche di classe, sulle emozioni, sul bullismo; formazione per prevenzione e contrasto dell uso/abuso di sostanze; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche civiche e ambientali, con materiali e sussidi multimediali); Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale educativo; Valorizzare le potenzialità e risorse di ognuno, anche le competenze non formali; Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, curando la personalizzazione dell insegnamento e adeguando in itinere la programmazione di ciascuna disciplina.

64 I GRUPPI OPERATIVI DEL GLI Pagina64 Gruppo di lavoro per l inclusione AZIONI DELLA SCUOLA In linea con la normativa più recente relativa all inclusione, nella nostra scuola opera il GLI (Gruppo di lavoro per l inclusione), che curerà in ogni sua fase il processo di integrazione/inclusione scolastica degli alunni con BES. Area Disabilità GLHI e GLH operativo per gli alunni con disabilità (GLHO) Area Disturbi Evolutivi GL operativo per alunni con Disturbi Specifici di Apprendimento e/o Disturbi Evoluti Specifici (GLO DSA/DES) Area Svantaggio Socioculturale e Linguistico GL operativo per BES non certificati e con PDP (GLO/BES n.c) Area alunni stranieri GLACNI Gruppo di Lavoro operativo per alunni con Cittadinanza non Italiana C.M. n. 8/2013

65 Pagina65 I Percorsi Personalizzati: PEI e PDP Sulla base della normativa sui BES si prevede un accurata rilevazione degli alunni con bisogni educativi speciali, ma anche la progettazione annuale di interventi adeguati per ciascuno di essi. IL Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.), per gli alunni con disabilità, Il Piano Didattico Personalizzato (PDP) per alunni con DSA e per alunni con BES non certificati rappresentano la sintesi documentata dei percorsi di studio personalizzati programmati per gli alunni con BES del nostro Istituto e saranno pertanto adeguati agli stili di apprendimento di ciascuno di essi. I percorsi personalizzati, documentati in ciascun Piano, comporteranno il conseguimento degli obiettivi formulati, attraverso l adozione di strategie adeguate, conformi agli stili, ai ritmi di apprendimento e alle difficoltà manifestate da ciascun alunno con BES. Strategie di intervento Per raggiungere gli obiettivi programmati si farà ricorso a strategie d intervento che pongano l accento sull apprendimento cooperativo (Cooperative Learning) o Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie) attribuendo un ruolo fondamentale ai compagni di classe, che diventano così una vera e propria risorsa. Anche la Didattica Laboratoriale, che non comporta necessariamente l utilizzo di un laboratorio come luogo fisico, favorisce la centralità dell alunno nel suo processo di apprendimento, realizzando la sintesi tra sapere e saper fare. Inoltre, partendo dai materiali rivolti alla classe, è possibile adattare e semplificare i libri di testo, le schede per le esercitazioni, le schede di aiuto disciplinare, i percorsi laboratoriali, adeguandoli alle abilità e alle esigenze di ciascuno alunno. Anche l uso di mappe, schemi e supporti visivi (il cui utilizzo viene agevolato dalle LIM presenti nei diversi plessi del nostro Istituto), risulta essere un supporto concreto, perché fondato su una strategia logico-visiva, molto simile all approccio che gli alunni stabiliscono con gli strumenti tecnologici di cui fanno largo uso abitualmente ( Hi-Phon, tablet, PC). Un ulteriore aiuto per il docente è costituito dalla didattica metacognitiva, che sviluppa nell'alunno la consapevolezza di quello che sta facendo, del perché lo fa, di quando è opportuno farlo e in quali condizioni, rendendolo gestore diretto dei propri processi cognitivi e ciò rappresenta la base di un metodo di studio efficace per ogni alunno. Realizzare una scuola inclusiva significa anche rivolgere particolare attenzione agli aspetti emotivo-relazionali, aiutando tutti gli alunni a imparare a vivere bene con se stessi e con gli altri, migliorando la propria autostima, il proprio benessere emotivo e le proprie capacità relazionali, poiché è di fondamentale importanza sviluppare una positiva immagine di sé. La motivazione ad apprendere è fortemente influenzata da questi fattori, così come lo è rispetto alle emozioni relative al senso di appartenenza al gruppo della classe ed alla comunità scolastica.

66 Pagina66 Tali strategie vanno integrate con le misure compensative e dispensative, entrambe previste dalla Legge170/2010 sui DSA, ma anche dalla già citata normativa sugli alunni con BES. Esse si possono riassumere come segue: 1. APPRENDIMENTO COOPERATIVO 2. DIDATTICA LABORATORIALE 3. DIDATTICA FACILITATA 4. USO DI MAPPE, SCHEMI, AIUTI VISIVI 5. METODO DI STUDIO METACOGNITIVO 6. USO DI MISURE COMPENSATIVE E DISPENSATIVE Il concreto utilizzo di tali strategie trova spazio di realizzazione nei progetti che i docenti del nostro Istituto hanno elaborato per gli alunni con BES. I progetti previsti sono i seguenti: Educazione ambientale (Ortoc(u)ltura, Riciclaggio, Manualità Ambiente) Laboratorio creativo; Multimedialità; Psicomotricità; Alfabetizzazione alunni stranieri; Sportello di ascolto e consulenza psicologica; Riabilitazione equestre; Onoterapia L uso delle suddette strategie, in un ottica didattica di flessibilità, come previsto dall art. 4 del DPR 275/1999, può essere funzionale alla didattica per gli alunni con BES e molto utile per la realizzazione dei suddetti progetti e di attività affini, ma ciò non esclude la necessità di programmare interventi mirati da parte dei docenti, da condividere con la famiglia e con gli altri operatori coinvolti nel processo di apprendimento dell alunno con BES. E solo dall integrazione equilibrata e ben calibrata dei diversi interventi che si può conseguire la piena acquisizione degli obiettivi previsti. Valutazione Come per ogni tipo di progettazione, anche per i Piani Educativi Individualizzati (per gli alunni con disabilità) e i Piani Didattici Personalizzati (per gli alunni con DSA o per quelli con BES non certificati), occorre procedere alla valutazione degli interventi realizzati. In una prospettiva inclusiva, è necessario personalizzare le forme di verifica, adeguando le attività programmate ai bisogni e alle situazioni di fatto degli alunni con BES. La valutazione deve essere effettuata in ingresso, in itinere e nella fase finale dei percorsi personalizzati, siano essi PEI o PDP. Essa svolge una funzione formativa di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo (Indicazioni Nazionali 2012) ed è per tale motivo che costituisce parte integrante della progettazione, che, grazie ad essa, può essere rimodulata ed impostata nuovamente in termini di flessibilità, tale da consentire l adeguamento degli interventi ai cambiamenti intervenuti nell alunno disabile, con DSA o con BES non certificato.

67 Pagina67 AREA DELLA DISABILITA ALUNNI DISABILI S.I. Cap. Scalo S.I. Precuiali S.I. Licinella S.P. Cap. Scalo S.P. Licinella S.P. Gromola S.P. P. Barizzo S.S.1 Cap. Scalo S.S.1 Torre N^2 N^2 --- N^7 N^ 4 N^1 N^2 N^10 N^6 Il nostro Istituto per l anno scolastico 2015/2016 sono presenti 34 alunni diversamente abili, inseriti nei vari plessi scolastici. L insegnamento di sostegno vede coinvolti 21 docenti specializzati, contitolari, a pieno titolo, delle classi di appartenenza, che cercheranno di favorire la reale integrazione degli alunni disabili non solo nella scuola, ma nel contesto sociale di appartenenza. La scuola è ben consapevole che la disabilità è una condizione che affonda le proprie radici in una limitazione a carattere biologico e psicologico, nella quale poi si innescano tutta una serie di problemi di ordine sociale ed economico che conducono, poi,alla inevitabile richiesta di aiuto e sostegno alla società da parte delle famiglie; proprio per questo,ha il dovere di impegnare al massimo le proprie risorse al fine di attuare tutto quello che può servire ad alleviare i disagi derivanti da una disabilità. Il nostro Istituto pone in essere una serie di attività laboratoriali e percorsi individualizzati atti a promuovere la crescita e lo sviluppo delle potenzialità di ognuno e la piena integrazione sociale degli alunni disabili. E importante, sempre e comunque, ribadire che gli sforzi educativi devono essere concentrati su quello che l alunno disabile sa fare e non su quello che non sa fare solo così si concorre alla sua crescita sociale. Inoltre, c è da ricordare che la Legge Quadro per l assistenza, l integrazione sociale e i diritti delle persone diversamente abili del 92 con i suoi 44 articoli, rimane ancora oggi il punto di partenza fondamentale per qualsiasi problematica o questione relativa alla disabilità. Volendo citare per sommi capi i principi generali di questa legge, l art. 1 sancisce: l impegno della Repubblica a garantire alle persone diversamente abili il pieno rispetto della dignità umana, i diritti di libertà e di autonomia, a promuoverne la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società attraverso la rimozione di tutte le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana. In questo percorso, la scuola è coadiuvata dai servizi socio-sanitari territoriali, dagli enti preposti e dalle famiglie che devono essere sempre coinvolte in prima persona nell opera educativa dei propri figli. Pertanto, la scuola promuoverà e svilupperà occasioni di apprendimento tali da favorire la partecipazione alle attività scolastiche e a garantire l effettiva uguaglianza delle opportunità formative.

68 Pagina68 Occorrerà, comunque, attrezzarsi con gli strumenti professionali più idonei a trasformare l idea di uguaglianza delle opportunità in percorsi didattici concreti. Bisognerà mettere in campo risorse professionali, strumenti compensativi, strategie alternative che possano offrire risposte positive al diritto allo studio e all apprendimento di tutti gli alunni nel pieno rispetto della diversità. Obiettivi formativi generali Promuovere la socializzazione e la capacità di lavorare in gruppo. Stimolare l autostima e il rispetto reciproco Far acquisire un adeguato grado di autonomia personale. Potenziare le abilità possedute e la capacità di comunicare attraverso linguaggi diversi. Far acquisire nuove competenze. Sviluppare e consolidare le abilità meta cognitive (strategie che facilitano i processi di apprendimento) e meta emozionali ( componenti emotive e relazionali rapportate all immagine di sé e del proprio agire in relazione al mondo circostante). La Legge 104/92 art. 12 c. 4 stabilisce l esercizio del diritto all educazione e all istruzione non può essere impedito da difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all handicap, quindi la progettazione dovrà tener conto di questa priorità e dovrà individuare interventi equilibrati tra apprendimento e socializzazione. Piano Educativo Individualizzato Il criterio metodologico scelto per gli alunni disabili sarà l insegnamento individualizzato volto a favorire forme alternative legate al lavoro di gruppo e alla conquista di una certa autonomia operativa. A partire dalle specifiche abilità e carenze di ciascun alunno, si tratterà di individuare il trattamento per più idoneo per ognuno, costruendo percorsi specifici di apprendimento, intervenendo in modo differenziato e con una varietà di tecniche, strategie e materiali. Si dovrà quindi tener conto dei tempi e dei ritmi di apprendimento di ciascun alunno e dei suoi particolari stili cognitivi, far leva sui processi motivazionali che investono la sfera emotivo-affettiva, variare qualitativamente la didattica, organizzare interventi individualizzati nel piccolo e nel grande gruppo a seconda delle esigenze. Per ciascun alunno disabile la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale, predisporrà un apposito piano educativo personalizzato, P.E.I., che comprenderà la scelta degli obiettivi, delle metodologie e delle strategie che si adotteranno per valorizzare le risorse dell alunno. Per la stesura del P.E.I. sarà indispensabile l acquisizione completa della documentazione attraverso la famiglia, gli insegnanti della classe precedente, la diagnosi funzionale ed il profilo dinamico funzionale forniti dall ASL, Esso deve poi tendere all utilizzo di tutte le risorse scolastiche e territoriali.

69 Pagina69 Strumenti e materiali Si utilizzeranno i laboratori presenti nei vari plessi, materiali di uso comune, computer, software didattici. Si prevede di intensificare la partecipazione di tali alunni alle attività collegate all informatica in quanto l utilizzo del computer e delle possibilità che offre non solo come mezzo di comunicazione e di relazione, quanto come mezzo di acquisizione di conoscenze, è ritenuto utile al processo di apprendimento. GLHO Il gruppo opera con la rappresentanza dei diversi soggetti coinvolti nel processo di inclusione scolastica dell alunno disabile Verifica Sarà sistematica, effettuata attraverso l osservazione, l utilizzo di prove oggettive e prove pratiche, le produzioni personali nonché di gruppo. Verrà effettuato un monitoraggio delle attività programmate, finalizzato a verificare i reali progressi conseguiti.

70 Pagina70 AREA DSA /DES ALUNNI D.S.A. CERTIFICATI S.P. Laura S.P. Cap. Scalo S.P. Licinella S.P. Gromola S.P. P. Barizzo S.S.1 Cap. Scalo S.S.1 Torre N^1 N^1 N^1 N^1 N^9 N^1 Nell Istituto sono presenti alunni con specifica diagnosi D.S.A. sia nella scuola primaria che secondaria. Il termine Disturbo Specifico di Apprendimento (D.S.A.) descrive più profili neuropsicologici a insorgenza in età evolutiva accomunati dalla presenza di una significativa difficoltà nell acquisire e padroneggiare con facilità uno o più processi relativi alla lettura, alla scrittura e/o al calcolo. Le difficoltà determinate dai D.S.A. non devono, però, essere intese come difficoltà primarie nelle aree sensoriali, intellettiva o neurologica, né derivanti da carenti opportunità di apprendimento. Schema esplicativo dei DSA (DISLESSIA, DISGRAFIA, DISCALCULIA) Cate gorie DISLESSIA SPECIFICA EVOLUTIV A DISORTOGRAFIA Identificativo Abilità interessata Disturbo di lettura Disturbo di scrittura Lettura strumentale Scrittura strumentale Fisionomia Difficoltà in accuratezza, velocità e comprensione; frequenti sostituzioni, distorsioni e omissioni Difficoltà a scrivere usando tutti i segni alfabetici, a collocarli al posto giusto, a rispettare le regole grammaticali Diagnosi Differenzial Deficit sensoriali, linguistici, di sviluppo generalizzat o, di coordinazio ne motoria, ritardo mentale Criteri Diagnostici Basso rendimento rispetto all età e al Q.I. elevato Difficoltà grafoesecutiva che riguarda la riproduzione di segni alfabetici e numerici con tracciato incerto, irregolare Criterio della discrepanza DISGRAFIA DISCALCULIA SPECIFICA Disturbo di Grafismo Disturbo Calcolo Difficoltà nelle abilità di calcolo

71 Pagina71 I disturbi specifici di apprendimento (DSA) si ripercuotono sia nello studio che nel comportamento scolastico, evidenziando altresì problemi sociali ed emotivi che si riflettono poi nella sfera sociale. Nello studio Difficoltà nell attenzione Difficoltà di esposizione orale Possibili difficoltà a ricordare le date Difficoltà a costruire e utilizzare organizzatori spazio-temporali Difficoltà ad esprimersi attraverso strutture sintattiche complesse Nel comportamento Distraibilità Grande lentezza Mancanza di impegno Demotivazione Disordine Irrequietezza Individuazione dei soggetti con D.S.A. Per individuare un alunno con eventuale D.S.A non necessariamente si dovrà ricorrere a strumenti appositi, ma può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura e calcolo. Pertanto ogni docente avrà il compito di osservare tali caratteristiche nelle prestazioni scolastiche di un alunno, di predisporre specifiche attività di recupero e potenziamento e se a seguito di tali interventi l atipia permane, sarà necessario comunicare alla famiglia quanto riscontrato consigliandole di ricorrere ad uno specialista per accertare la presenza o meno del DSA. Una diagnosi di DSA può essere formulata con certezze solo alla fine della 2 classe della Scuola Primaria quando le eventuali difficoltà interferiscono in modo significativo con gli obiettivi scolastici o con le attività. La documentazione relativa alla diagnosi dovrà essere effettuata nell ambito dei trattamenti specialistici già assicurati da strutture sanitarie pubbliche o con esse convenzionate o accreditate e dovrà essere comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. GLO per DSA Il gruppo cura nelle diverse fasi il personale percorso di apprendimento degli alunni con DSA o DES. Piano didattico personalizzato I docenti, nel rispetto della loro libertà di insegnamento, in base alle specifiche esigenze degli alunni con DSA, certificata nei modi previsti dalla normativa specifica, si impegneranno per elaborare il Piano didattico personalizzato che prevede l'adozione di misure dispensative e compensative finalizzate ad evitare situazioni di affaticamento e di disagio in compiti direttamente coinvolti dal disturbo, senza, peraltro, ridurre gli obiettivi di apprendimento previsti nei percorsi didattici individualizzati e personalizzati.

72 Pagina72 La valutazione Sarà incentrata più sugli aspetti sostanziali che formali. A tal proposito si potrà ottenere la dispensa dallo svolgimento delle prove scritte nelle lingue straniere, purché la carenza di tale prova sia compensata da prove orali. Solo in via eccezionale, su proposta della diagnosi, su richiesta della famiglia e su delibera, anche a maggioranza, del Consiglio di Classe, l'alunno potrà essere esonerato dallo studio e dagli esami delle lingue straniere. Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati la valutazione e la verifica degli apprendimenti, effettuate in sede di esame conclusivo della scuola secondaria di primo grado, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive. Nello svolgimento delle prove d esame verranno adottati strumenti metodologico/didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei. Nel diploma finale rilasciato al termine dell esame non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove (D.P.R. 22 giugno 2009 N 122)

73 Pagina73 AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIOCULTURALE E LINGUISTICO GLI ALUNNI CON B.E.S CHE NON RIENTRANO NELLA LEGGE 104/92 e 170/2010 Gli alunni con disagio socio-economico e/o linguistico-culturale, anche alunni stranieri con BES, saranno segnalati dai Consigli di Classe, Interclasse o Intersezione, valutando l opportunità di predisporre un Piano Didattico Personalizzato (PDP), da condividere con la famiglia dell alunno e con gli altri agenti educativi che contribuiscono allo sviluppo del suo processo di apprendimento. Per questi alunni la nostra scuola si porrà come finalità prioritarie quelle di: Offrire a questi alunni con difficoltà educative speciali la possibilità di acquisire maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità. Favorire la loro accoglienza ed integrazione attraverso percorsi comuni o individualizzati che fanno coesistere socializzazione ed apprendimento. Insistere su tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, integrazione, orientamento. Organizzare l'attività educativa e didattica secondo il criterio della flessibilità nell'articolazione delle sezioni e delle classi, anche aperte, in relazione alla programmazione scolastica individualizzata. Pertanto occorrerà: Sviluppare dinamiche positive di relazione e orientare l azione educativa verso l accettazione, il confronto, il dialogo. Valorizzare le competenze già acquisite da questi alunni. Favorire la partecipazione a tutte quelle attività fortemente socializzanti che verranno realizzate. Favorire il progressivo utilizzo delle strategie didattiche e delle pratiche di insegnamento- apprendimento. Le tappe di realizzazione del percorso di apprendimento saranno: Osservazione Raccolta dati Accoglienza Analisi della situazione individuale PDP (piano didattico personalizzato) Incontri con la famiglia Relazione intermedia e di fine anno scolastico GLO per BES nc Il gruppo cura nelle diverse fasi il personale percorso di apprendimento degli alunni con BES nc.

74 Pagina74 ALUNNI STRANIERI Gli alunni stranieri nel nostro Istituto sono complessivamente 176, di cui 48 nella Scuola dell infanzia, con un incremento di 14 unità rispetto all anno precedente, 78 iscritti alla Scuola Primaria e 50 nella Scuola Secondaria di Primo Grado. La maggior concentrazione di alunni stranieri si registra nel plesso di Licinella (30 alunni) ma anche nel plesso di Precuiali della Scuola dell Infanzia si rilevano 29 alunni, numero piuttosto elevato rispetto al totale. Sono presenti in prevalenza alunni stranieri di recente immigrazione, con cittadinanza non italiana e non italofoni: di essi 53 sono di origine rumena, 41 di origine marocchina, 40 di cittadinanza algerina, 16 di cittadinanza ucraina ed altri (Bulgari, Russi, Moldavi Indiani, Tunisini e Brasiliani) in numeri che non superano le otto unità. Il nostro Istituto si impegna a offrire loro un adeguata conoscenza della lingua italiana e delle regole di convivenza civile, in modo da favorire l apprendimento e garantire un inclusione consapevole ed equilibrata nella comunità scolastica e in quella territoriale. Per tali motivi è costituito nell istituto un apposito gruppo operativo (GLACNI) che si occupa di facilitare il percorso di apprendimento degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in numero consistente nel nostro istituto.

75 Pagina75 PROGETTAZIONI ALUNNI CON BES (BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI) ALUNNI CON DISABILITA PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (PEI) ALUNNI CON DSA PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) Alunni a rischio di dispersione ALUNNI BES N. CERTIFICATI PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO (PDP) Alunni con comprovati motivi di salute Alunni stranieri Alunni con diversi livelli di competenza OBIETTIVI E STRATEGIE D INTERVENTO OBIETTIVI Promuovere la socializzazione e la capacità di lavorare in gruppo. Stimolare l autostima e il rispetto reciproco Far acquisire un adeguato grado di autonomia personale. Potenziare le abilità possedute e la capacità di comunicare attraverso linguaggi diversi. Far acquisire nuove competenze. Sviluppare e consolidare le abilità metacognitive (strategie che facilitano i processi di apprendimento). CONSEGUITI ATTRAVERSO STRATEGIE Apprendimento cooperativo etutoring; Didattica laboratoriale; Didattica facilitata Uso di mappe, schemi, aiuti visivi Metodo di studio metacognitivo; Misure dispensative Strumenti compensativi PROGETTI Educazione ambientale (ORMA) Laboratorio creativo Multimedialità Onoterapia Riabilitazione equestre Istruzione domiciliare Alfabetizzazione al. stranieri. Sportello di consulenza psicologica Attività motorie sportive con associazioni VERIFICHE INIZIALI - IN ITINERE - FINALI VALUTAZIONE FINALE

76 Pagina76 PROGETTO DI ISTRUZIONE DOMICILIARE E SCUOLA IN OSPEDALE HSH FINALITÀ Il progetto si presenta come supporto didattico-educativo ed è finalizzato a migliorare la qualità della vita degli alunni degenti (ospedalizzati a causa di gravi patologie oppure sottoposti a terapie domiciliari). La finalità specifica della scuola sarà quella di: garantire il diritto allo studio dell alunno ospedalizzato, favorire la continuità con la sua esperienza scolastica, limitare il disagio, dovuto alla forzata permanenza in ospedale, al distacco improvviso e traumatico dall ambiente socio-familiare, all allontanamento dalla scuola e dal gruppo di coetanei/amici, al contatto con un mondo nuovo e sconosciuto, con proposte educative mirate, soddisfare il bisogno di apprendere, conoscere e comunicare. Progetto di istruzione domiciliare OBIETTIVI DIDATTICI: Raggiungere gli obiettivi fissati nella programmazione della classe di appartenenza compatibilmente con lo stato di salute dell'alunno. OBIETTIVI EDUCATIVI: Ridare organicità al vissuto quotidiano dei bambini/ragazzi con strutturazione logico-temporale che permetta di condividere i tempi e i percorsi dei compagni; Riportare all interno del domicilio o in ospedale un elemento normalizzante (attività, ritmi di vita, socializzazione, contenimento dell ansia); Evitare l interruzione del processo di apprendimento; Conservare e sviluppare abilità cognitive e conoscenze disciplinari; Mantenere il rapporto con la scuola di provenienza; Recuperare l autostima con nuove aree di competenza (tecnologie multimediali); Rompere/attenuare l isolamento del domicilio o dell ospedale. ATTIVITÀ E METODOLOGIE: Sviluppo/potenziamento di un metodo di lavoro basato sull acquisizione delle competenze (l alunno può affrontare anche da solo argomenti di studio); Sviluppo e rinforzo delle abilità disciplinari anche per mezzo di strumenti alternativi al libro di testo (svolgere un attività nella quale si riesce meglio può infondere serenità e potenziare il senso di autostima); Svolgimento di unità didattiche a breve termine (i tempi non saranno quelli della scuola); Attivazione, quando è possibile, di lavori di gruppo, anche virtuali, per mantenere il collegamento con i coetanei. VERIFICHE E VALUTAZIONI sui processi di apprendimento e sulle competenze acquisite.

77 Pagina77 OFFERTA PER IL RECUPERO, CONSOLIDAMENTO E POTENZIAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI Vengono proposti percorsi formativi diversi a seconda delle esigenze degli alunni ovvero attività di recupero, di consolidamento e di potenziamento. Tali attività costituiscono parte integrante della programmazione educativo-didattica di classe.. Obiettivi Finalità Contenuti Attività di Recupero Recupero delle U.A. Mirate a colmare le lacune, a consolidare apprendimenti deboli in alunni che rivelano competenze inadeguate in italiano, inglese e matematica Le U.A. saranno strutturate sulla base dei bisogni formativi degli alunni Attività di Consolidamento Consolidamento dei contenuti delle attività programmate Portare gli alunni ad esprimere se stessi e le loro massime potenzialità Le U.A. saranno strutturate secondo le capacità, le attitudini e gli interessi degli alunni Attività di Potenziamento Gli alunni dovranno dar prova di saper operare collegamenti tra le varie attività non solo su richiesta ma anche su loro iniziativa Interventi rivolti a rinforzare, ampliare ed approfondire abilità, conoscenze e competenze Le unità di apprendimento saranno strutturate secondo le capacità, le attitudini e gli interessi degli alunni I percorsi di recupero finalizzati al perseguimento delle priorità e traguardi individuati nel RAV e alla realizzazione di alcuni dei principali obiettivi di processo contenuti nel Piano di Miglioramento riguardano l accrescimento delle competenze linguistiche e matematiche. Tali percorsi saranno proposti anche con il contributo delle risorse dell organico di potenziamento presente nell Istituzione Scolastica ai sensi della legge 107 /2015 che al comma 95 prevede l'assegnazione di un numero di posti aggiuntivi della dotazione organica dell'istituzione scolastica.

78 Pagina78 L ORGANICO DEL POTENZIAMENTO L organico del Potenziamento viene assegnato alle Istituzioni scolastiche per la programmazione di interventi mirati al miglioramento dell Offerta formativa includendo in essi quelli previsti nel Piano di Miglioramento. Tenendo conto in particolare delle priorità del RAV il nostro Istituto ha richiesto il potenziamento dei campi previsti dalla C.M. prot. n del , secondo il seguente ordine di priorità: POTENZIAMENTO LINGUISTICO al fine di proporre percorsi di potenziamento/recupero in L1 per classi o gruppi classe in presenza di quelle situazioni di criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti percorsi in L2 (INGLESE e FRANCESE) per classi o gruppi classe per potenziare le competenze della lingua inglese per gli alunni della scuola primaria e secondaria di I grado (anche mediante l utilizzo della metodologia CLIL) ed introdurre lo studio della lingua francese nelle classi IV e V di scuola primaria percorsi di alfabetizzazione linguistica per gli alunni stranieri iscritti nell IC POTENZIAMENTO SCIENTIFICO al fine di proporre percorsi di potenziamento/recupero in MATEMATICA per classi o gruppi classe in presenza di quelle situazioni di criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti proporre percorsi di potenziamento/recupero in MATEMATICA per classi o gruppi di alunni, prevedendo la riduzione del numero di essi per classe, in presenza di quelle situazioni di criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti e/o l apertura pomeridiana della scuola POTENZIAMENTO UMANISTICO SOCIO ECONOMICO E PER LA LEGALITÀ al fine di proporre una serie di attività mirate al miglioramento del processo di inclusione degli alunni con BES percorsi di alfabetizzazione linguistica per gli alunni stranieri iscritti nell IC percorsi di potenziamento/recupero in ITALIANO per classi o gruppi di alunni, prevedendo la riduzione del numero di essi per classe, in presenza di quelle situazioni di criticità che determinano risultati scolastici insoddisfacenti e/o l apertura pomeridiana della scuola percorsi di educazione alla legalità e all ambiente, attività di promozione di comportamenti responsabili e di conoscenza e rispetto del patrimonio storico artistico - culturale POTENZIAMENTO ARTISTICO E MUSICALE al fine di proporre percorsi di strumentale per gli alunni di scuola secondaria di I grado e di pratica musicale per gli alunni della scuola primaria percorsi di educazione alla legalità e all ambiente, attività di promozione di comportamenti responsabili e di conoscenza e rispetto del patrimonio storico artistico - culturale

79 Pagina79 POTENZIAMENTO LABORATORIALE al fine di proporre percorsi di sviluppo delle competenze digitali degli alunni di S.P. e S.S. 1 grado POTENZIAMENTO MOTORIO al fine di proporre percorsi di potenziamento delle discipline motorie nella scuola primaria e di educazione fisica nella scuola secondaria di I grado nonché progettualità riferite all alimentazione e alla salute Le risorse aggiuntive saranno principalmente utilizzate per progetti ed attività finalizzati alla realizzazione degli obiettivi del Piano di Miglioramento. In particolare i percorsi di recupero /potenziamento logico/matematico e linguistico previsti per gruppi di alunni in difficoltà appartenenti alle classi quinte di Scuola Primaria e classi prime di S.S. 1 grado potrebbero seguire le seguenti modalità di attuazione: in orario curricolare con l utilizzo dei docenti dell organico potenziato a supporto dell insegnante titolare operando per gruppi di livello; in orario curricolare con riduzione del numero degli alunni per classe; con prolungamento del tempo scuola (solo S.S.1 grado); in orario extracurricolare con l utilizzo dei docenti dell organico potenziato; Inoltre, in base alle competenze del personale assegnato, verranno attivati percorsi di legalità e ambiente, potenziamento artistico-musicale, percorsi di pratica musicale, sviluppo delle competenze digitali (nell ora di tecnologia), potenziamento motorio. Saranno privilegiate metodologie innovative, laboratoriali e di ricerca, capaci di coinvolgere gli allievi, incentivare la loro partecipazione attiva alle diverse esperienze e percorsi. Attraverso il fare l alunno sperimenta ipotesi e soluzioni, impara dai propri errori e acquisisce un bagaglio di esperienze significative che gli consentono di maturare progressivamente abilità e competenze.

80 Pagina80 AMPLIAMENTO OFFERTA FORMATIVA Percorsi integrativi ed aggiuntivi e. L offerta formativa della nostra scuola si arricchisce dell area integrativa, che prevede proposte laboratoriali e progetti attinenti a diverse aree culturali. Queste attività sono parte integrante dell assetto curricolare e contribuiscono alla formazione complessiva della persona e allo sviluppo di abilità e competenze; promuovono la motivazione degli studenti e favoriscono il manifestarsi di interessi e talenti. Per la realizzazione di taluni progetti è previsto l intervento di esperti esterni in possesso di specifiche competenze nel settore di riferimento progettuale. Le attività integrative ed aggiuntive programmate rispondono ad effettive esigenze formative e sono quindi coerenti con il POF elevandone la qualità della proposta. Esse rispondono altresì ai principi di economicità, efficacia, efficienza e produttività e perseguono il raggiungimento di risultati verificabili e misurabili. Sono inoltre messe in atto in considerazione di una responsabile valutazione del rapporto costo/beneficio. Il curricolo di studio sarà integrato ed ampliato, pertanto con i seguenti percorsi: Percorsi integrativi (per i tre ordini di scuola e per tutte le classi/sezioni) - Accoglienza e continuità - Sicurezza a scuola: meglio preparati che spaventati - Visite guidate e viaggi d istruzione - Ambiente: II mondo che vorrei - Salute: La salute vien mangiando bene - Culture a confronto - Progetti alunni con Bes Percorsi per la Scuola dell Infanzia Favole e magia: percorso di fantasia, lettura, biblioteca Creativamente Tradizioni, culture ed esperimenti in cucina Giochiamo con l inglese Giocando con lettere e numeri: laboratorio di pre-lettura/ pre-scrittura/ pre-calcolo

81 Pagina81 Percorsi per la Scuola Primaria - Musica a scuola (Yamaha) per tutte le classi dell istituto - Scrittura creativa. Noi poeti per parlare con i sentimenti classi terze Capaccio Scalo - Istruzione domiciliare -Potenziamento di L2 Trinity - Iniziative di sport nelle scuole - Sport di classe Percorsi per la Scuola Secondaria 1 grado - Progetto Internazionale Multikulturalità AMCM -Attività di avviamento alla pratica sportiva-campionati studenteschi - Valorizzazione delle eccellenze - Progetto educazione alla legalità, sicurezza e giustizia sociale -Orientamento scolastico -Progetto ORMA -Potenziamento di L2 Cambridge -GIORNALINO ON LINE scuola per gli alunni delle classi della secondaria di 1 grado in collaborazione con il quotidiano La Repubblica Percorsi comuni ad alcuni ordini di scuola - Sapere per saper fare certificazione ECDL (SP- SS 1 ) - Insegnamento delle discipline di arte e/o scienze mediante l utilizzo della metodologia CLIL (SP- SS1 ) - Progetto Biblioteca (SP- SS 1 ) -Progetto Attività alternative alla religione cattolica (SP- SS1 )

82 Pagina82.. in collaborazione con associazioni ed enti del territorio Progetti da realizzare in collaborazione con l ASL In casa, al sicuro (SI) Crescere Felix (SP) Diamo voce al silenzio (SI-SP) Star bene insieme - Prevenzione al Bullismo(SP-SS1 ) -Iniziative per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale 118, del Servizio Sanitario Nazionale e con il contributo delle realtà del territorio (SS 1 ) - Exposcuola: Staffetta di scrittura creativa in collaborazione con la BIMED (SP) A scuola nel parco in collaborazione con l Ente Parco (SP) Educazione al risparmio: FARE ECONOMIA in collaborazione della BCC di Capaccio Paestum (classi V SP e classi III SS 1 ) Memory day in collaborazione dell Ente Locale (SP) ORIENTAMENTO SCOLASTICO :Progetto Il tempo della conoscenza promosso dalla regione Campania (SS 1 ) Giglio d amare la scuola adotta una duna in collaborazione con Legambiente (SS 1 )

83 Pagina83 La scuola dei mestieri in collaborazione con la FIDAPA (SS 1 ) A scuola di benessere: vivere con l altro e vivere per l altro in collaborazione dell ONMIC (SP-SS 1 ) Riabilitazione equestre in collaborazione con l associazione centro studi Maria Franciulli Battagliese (SP- SS 1 ) Onoterapia ONLUS in collaborazione con l ONLUS (SP- SS1 ) Concorsi vari (Poesia, musica, teatro, integrazione, alimentazione, arte e mestieri, il Carnevale di Capaccio ) Percorsi correlati alla conoscenza della zona archeologica di Paestum. Mostre artigianali dei prodotti realizzati nell ambito dei laboratori attivati. Manifestazioni/Eventi conclusivi di progetti

84 Pagina84 Partecipazione a progetti promossi dal MIUR o sue articolazioni territoriali - Adesione all Avviso MIUR finalizzato all inclusione degli alunni con disabilità; -Adesione all Avviso MIUR per Individuazione di proposte progettuali per la valorizzazione ed il recupero di ambienti scolastici e realizzazione scuole accoglienti #lamiascuolaccogliente; -Adesione all Avviso MIUR Concorso di idee #lamiascuolasicura per l individuazione di proposte progettuali per la promozione della sicurezza nelle scuole; -Adesione all Avviso MIUR avvio della procedura per la selezione e il finanziamento dei progetti finalizzati alla definizione e all attuazione dei Piani di Miglioramento elaborati in esito al processo di autovalutazione; - Adesione all Avviso MIUR Piano nazionale per la cittadinanza attiva ed educazione alla legalità Programma ministeriale Frutta nelle scuole Prosecuzione Progetto Qualità Il Polo Qualità di Napoli dell Ufficio Scolastico Regionale della Campania promuove e sostiene processi di innovazione e sperimentazione volti ad aprire prospettive per il miglioramento dell offerta formativa attraverso gli interventi metodici di confronto dei processi di Progettazione/Programmazione, erogazione e valutazione delle attività della scuola. Progetti formativi finanziati dalla Regione (Art 9 del C.C.N.L. Comparto Scuola- Misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l emarginazione scolastica) a cui la nostra Istituzione si candiderà Progetti PON Progetti realizzati all interno del Programma Operativo Nazionale Per La Scuola Competenze e ambienti per l'apprendimento. -Adesione all Avviso MIUR prot. n. AOODGEFID/9035 del 15/07/2015 per la realizzazione, l ampliamento o l adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN nell ambito dei Fondi Strutturali Europei Adesione all Avviso MIUR prot. n del 15/10/2015 per la presentazione di progetti per la realizzazione di ambienti digitali. Adesione a tutti i bandi PON che dovessero essere emanati nel prosieguo dell anno scolastico. A tal fine le delibere approvative, adottate dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio d Istituto costituiranno integrazione al presente documento, del quale formeranno parte integrante e sostanziale.

85 Pagina85 PROGETTI DI QUALIFICAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA PROGETTO INTERNAZIONALE MULTIKULTURALITÀ AMCM MALTA

86 Pagina86 CONTINUITA EDUCATIVA E DIDATTICA La scuola deve garantire all alunno un percorso formativo organico e completo improntato sulla coerenza/continuità educativa e didattica che crei continuità nello sviluppo delle competenze che l alunno può acquisire dall ingresso nella scuola fino ad orientarlo nelle scelte future. Ogni momento formativo deve essere pertanto legittimato dal precedente affinchè vi sia un autentica e armonica integrazione delle esperienze e degli apprendimenti. Il nostro Istituto, al fine di evitare che si creino fratture nel passaggio da un ordine di scuola a quello successivo, adotta le seguenti misure: Formazione di commissioni con insegnanti dei diversi ordini di scuola per la progettazione di percorsi di recupero delle competenze linguistiche e matematiche; Conoscenza degli spazi comuni e delle aule; attività ludiche; ascolto di brani musicali e visione di filmati; conoscenza dei locali scolastici; formulazione di regole comuni; accertamento delle competenze in ingresso con somministrazione di prove e valutazione delle stesse. Predisposizione di interventi per l inserimento degli alunni disabili e di quelli con disagio socio relazionale (BES). Incontri congiunti tra i docenti delle classi ponte per il passaggio delle informazioni finalizzato alla formazione delle classi prime SP e SS1 ; Definizione dei criteri per la formazione delle sezioni /classi. Realizzazione di progetti di istituto che coinvolgono studenti dei diversi ordini di scuola; Condivisione degli spazi ai fini della didattica; Incontri tra docenti per definire strategie metodologico didattiche comuni; Progettazione e confronto sugli interventi didattici comuni ; Creazione di strumenti informativi per la continuità e l orientamento degli studenti. Tra gli aspetti unificanti ci sono anche la comune ispirazione culturale, l'identica finalità formativa e medesi strumenti metodologici, organizzativi e di valutazione adottati.

87 Pagina87 PROGETTO DI ACCOGLIENZA E CONTINUITA Progettazione/realizzazione di interventi mirati a Favorire: situazioni che consentano la conoscenza reciproca, l attivazione di corretti rapporti interpersonali e positive dinamiche socio- relazionali ; rapporti di continuità metodologico - didattica tra gli ordini scolastici. Consentire un positivo inserimento nella nuova realtà scolastica e star bene con sé e con gli altri Sviluppare sentimenti di appartenenza al gruppo. Accrescere la stima di sé e degli altri. Definire criteri per la formazione dei futuri gruppi classe. Ciò viene attuato tramite Presentazione della nuova realtà scolastica, nei suoi aspetti educativi, didattici,organizzativi. Incontri congiunti tra i docenti delle classi ponte per stabilire criteri metodologici e strategie idonee a garantire una organica progettazione comune e pianificare attività da svolgere per tutto il corso dell anno. Attuazione di percorsi di recupero per le discipline Italiano, Matematica e Inglese. P E R P E R Conoscenza degli spazi comuni e delle aule; attività ludiche; ascolto di brani musicali e visione di filmati; conoscenza dei locali scolastici; formulazione di regole comuni; accertamento delle competenze in ingresso con somministrazione di prove e valutazione delle stesse. METODOLOGIA Laboratori, cooperative learning; e- tutoring; brain storming; circle time; lezioni frontali; conversazioni guidate. Realizzazione del progetto. Visite degli alunni nei nuovi ambienti scolastici. Partecipazione ad attività programmate. Presentazione degli alunni da parte dei docenti e passaggio dei fascicoli personali. Definizione dei criteri per la formazione delle sezioni /classi. Predisposizione di interventi per l inserimento degli alunni diversamente abili e di quelli con disagio socio relazionale (BES). Incontri tra docenti per definire le strategie metodologico didattiche da utilizzare. Progettazione e confronto sugli interventi didattici comuni. Attività ludiche finalizzate al raggiungimento di abilità, conoscenze e competenze specifiche. Esplorazione della realtà mediante esperienze dirette e indirette. VERIFICHE In itinere e finali Elaborazione progetto Accoglienza e Continuità.

88 Pagina88 PROGETTO PONTE PER LA CONTINUITÀ A FAVORE DEGLI ALUNNI DISABILI FRA I DIVERSI ORDINI DI SCUOLA TEMPI SOGGETTI AZIONI Gennaio (Anno precedente) Docenti interessati dei due ordini di scuola Pianificazione del progetto ponte per gli alunni disabili: tempi ed attività Febbraio Da marzo a giugno Da marzo a giugno Maggio Giugno o Settembre Docenti della scuola di ordine inferiore e genitori Alunni delle classi ponte Docenti della scuola di ordine successivo Docenti dei due ordini di scuola e Genitori Esperti NPI Docenti uscenti e subentranti Presentazione e condivisione del progetto con i genitori degli alunni coinvolti Partecipazione alle attività del nuovo ordine di scuola (laboratori espressivi, iniziative comuni, uscite sul territorio ) secondo i tempi stabiliti Intervento nella scuola frequentata dagli alunni per una conoscenza diretta dei medesimi, oltre che delle modalità d integrazione adottate Conoscenza reciproca e condivisione delle finalità educative generali che si prevedono per l integrazione nel nuovo ordine di scuola. Scambio di informazioni relative al PDF e al PEI Passaggio della documentazione relativa agli alunni segnalati.

89 Pagina89 PERCORSO INTEGRATIVO: PROGETTO ORIENTAMENTO Obiettivi Classi prime -Migliorare la conoscenza di sé -Migliorare la conoscenza dei processi di apprendimento propri e dei compagni per poter scegliere le strategie di apprendimento più validi ai fini dell autonomia di studio Classi seconde -Acquisire consapevolezza dei propri interessi e potenzialità -Autovalutare il proprio rendimento scolastico e prendere consapevolezza dei problemi che frenano/limitano il proprio successo scolastico Classi terze -Migliorare la conoscenza di attività lavorative legate a campi di proprio interesse -Migliorare la conoscenza delle scelte scolastiche presenti nel proprio territorio, aumentare la consapevolezza dei propri interessi e potenzialità -Saper pianificare con consapevolezza un proprio progetto di vita Fasi operative Classi prime -Conoscere se stessi, i propri punti di forza e di debolezza -Educare all autonomia Classi seconde -Come sarò da grande -Valutare il proprio rendimento scolastico Classi terze -Saper raccogliere informazioni per arricchire e motivare le proprie scelte -Incontro con esperti, docenti delle scuole superiori, operatori della Regione, psicologo, partecipazione con le famiglie agli Open Day -Progettare il proprio futuro Progetto orientamento Risultati attesi Controllo della dispersione scolastica Riduzione della dispersione attraverso scelte più consapevoli e mirate Aumento del livello di consapevolezza degli alunni rispetto alle variabili che intervengono nelle scelte formative e scolastiche Promozione dei processi di autoconoscenza ed autoconsapevolezza Consolidamento delle abilità che consentono agli alunni di acquisire e sviluppare adeguati processi decisionali. Metodologia Test e questionari di autovalutazione e autoanalisi Test preliminari di autorientamento Lavoro di gruppo (cooperative learning) e di piccolo gruppo tutorato, tendente alla valorizzazione delle differenti competenze già possedute dagli alunni Libri di testo e/o materiale sussidiario alternativo Metodo induttivo e deduttivo Esemplificazioni Discussioni guidate Interventi esperti Affidamento di responsabilità Attività di laboratorio Visite alle scuole superiori del territorio

90 Pagina90 VISITE GUIDATE E VIAGGI D ISTRUZIONE Realizzare visite guidate interagendo con l ambiente studiato da sempre permette di ottenere esiti educativodidattici positivi in quanto favorisce la conoscenza diretta di luoghi, attività e beni appartenenti al patrimonio naturale ed artistico, promuovendo nel contempo processi di socializzazione e di autonomia degli allievi. Il territorio ha una fondamentale importanza nell ambito degli studi etnici, storici, linguistici, delle scienze naturali e nel settore che si occupa della salvaguardia ecologica del territorio stesso. Per l importanza che rivestono in tali campi, territorio e ambiente sono scelti come tematica principale della nostra progettazione. Attraverso uscite didattiche, passeggiate ecologiche, visite guidate e viaggi di istruzione si favorisce pertanto la conoscenza del territorio. I viaggi di istruzione e le visite guidate sono intesi come strumenti per collegare l esperienza scolastica all ambiente esterno nei suoi aspetti fisici paesaggistici culturali e produttivi e rientrano pertanto tra le attività didattiche ed integrative dell Istituto. Queste attività integrano infatti le normali attività curricolari e contribuiscono all arricchimento culturale dell alunno. Le visite guidate e i viaggi d istruzione saranno effettuati prevedendo un chiaro collegamento con gli obiettivi dei piani di lavoro e facendo in modo che siano funzionali al completamento delle attività svolte. Essi avranno i seguenti obiettivi: conoscenza delle realtà locali; conoscenza e rispetto del patrimonio ambientale culturale e artistico; sviluppo della socializzazione e dell autonomia; arricchimento culturale. La metodologia prevede: lavoro di preparazione, con spiegazioni e ricerche; svolgimento dell attività fuori aula ; rielaborazione conclusiva scritta ed orale, utilizzando anche schede che valutino il risultato culturale ed organizzativo. Con gli itinerari saranno sviluppate le seguenti tematiche: naturalistiche; storico artistiche; socio ambientali; tecnico scientifiche. Dette attività, come previste dal Regolamento d Istituto, consisteranno in: Viaggi d istruzione di uno o più giorni: classi quarte e quinte di scuola primaria e prime scuola secondaria di I grado: località italiane per un massimo di tre giorni; classi seconde e terze scuola secondaria di I grado: località italiane o europee per un massimo di sei giorni. Visite guidate per una durata uguale o superiore all orario scolastico giornaliero al di fuori del territorio comunale e/o dei comuni territorialmente contigui: Infanzia- territorio comunale e comuni limitrofi per ciascun plesso/sezione; Primaria -classi prime e primo biennio: territorio provinciale e province confinanti; secondo biennio: territorio regionale o di regioni limitrofe o prossime.

91 Pagina91 Sono possibili deroghe all intero territorio nazionale in presenza di iniziative particolarmente qualificanti da motivarsi in sede di programmazione. Secondaria di I grado: territorio regionale, nazionale o estero. Visite sul territorio che si effettuano nell arco di una sola giornata per una durata non superiore all orario scolastico giornaliero nell ambito del territorio comunale e/o dei comuni territorialmente contigui. Uscite didattiche che si renderanno necessarie durante il percorso didattico - educativo. Mete privilegiate saranno: parchi naturali, monumenti di interesse storicoartistico, musei, teatri, mostre, aziende, laboratori artigianali, fattorie didattiche, città d arte, soggiorni studio anche all estero, Istituzioni nazionali ed europee. Organizzazione dei viaggi d istruzione Tenendo conto della normativa vigente: Le visite guidate e i viaggi di istruzione vanno proposti a livello di programmazione e intesi come percorsi didattici. Tali iniziative devono essere funzionali agli obiettivi educativi, didattici e culturali della Scuola e fanno parte integrante della progettazione educativa, didattica e formativa delle singole classi. Le programmazioni specifiche delle visite e dei viaggi di istruzione, proposte dai Consigli di classe, di interclasse e di intersezione e deliberate dal Collegio dei Docenti, dovranno essere regolarmente approvate dal Consiglio di Istituto. Destinatari dei viaggi sono tutti gli alunni regolarmente iscritti presso questa istituzione scolastica. La partecipazione degli alunni dovrà essere la più ampia possibile perché il viaggio conservi la sua valenza formativa. A tal fine e in ottemperanza delle norme ministeriali si dovrà valutare attentamente che i viaggi proposti non comportino un onere eccessivo per le famiglie. Al fine di ridurre i costi del viaggio, è opportuno accorpare le classi che viaggiano con identica meta ed analogo mezzo di trasporto sempre che gli studenti partecipanti rientrino nella stessa fascia d età e siano accomunati dalle stesse esigenze formative. Compatibilmente alle disponibilità di posti, possono partecipare anche i genitori nei limiti di quanto previsto nel relativo regolamento. Non sono vincolate dai sopraindicati termini di tempo le uscite didattiche per partecipazione a premiazioni, rassegne musicali, gare sportive purchè opportunamente autorizzate. FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE SCOLASTICO

92 Pagina92 Il ruolo della formazione Al fine di incentivare la formazione professionale è stata introdotta con la Legge 107/2015 la carta elettronica. Per assicurare qualità al percorso formativo degli studenti è necessario assicurare qualità all agire educativo e didattico degli insegnanti: sono gli insegnanti a fare la qualità della scuola. La consapevolezza che l aggiornamento e la formazione in servizio siano da ritenersi fondamentali per la scuola traspare anche dai recenti provvedimenti legislativi e normativi. Secondo i dettami della Legge 107, la formazione dei docenti ha assunto un carattere obbligatorio, permanente e strutturale, rientrando all interno degli adempimenti della funzione docente. Tutti i documenti comunitari, da Jacques Delors ai vari Libri Verdi e Bianchi sull istruzione della Comunità europea, da Maastrich (1992) a La strategia Europa 2020, mettono in evidenza l importanza di una formazione in servizio che sia per tutta la vita e che consenta alla scuola di tenere il passo con una società che cambia continuamente. In quest ottica europea, l insegnante da un lato deve saper padroneggiare discipline e metodologie didattiche e, dall'altro, deve realizzare la propria formazione come lifelong learning: una formazione continua, da realizzarsi attraverso canali formali, quali possono essere appunto corsi di aggiornamento, seminari, convegni, libri ecc., ma anche informali quali giornali, cinema, concerti, partecipazione ad eventi di ampio respiro culturale. L insegnante che sperimenta ed innova è un insegnante che cresce nella professionalità, che migliora il rendimento degli alunni percorrendo nuove strade di insegnamento, che, pubblicizzando gli esiti della sua ricerca, favorisce la formazione dei suoi colleghi e la crescita dell intera comunità scolastica. Iniziative di formazione proposte L insegnante ben preparato appare chiave di volta di tutte le innovazioni educativo - didattiche, quindi fattore determinante per la qualità della scuola. Ogni importante innovazione educativa, infatti, richiede sì una spinta esterna, ma l attuazione, sia pur lenta, esige l intelligenza, la preparazione e l attiva volontà dei docenti. ( E. Chang, 1997, Percorso di formazione su strategie e metodologie inclusive ed innovative (obiettivo di processo PDM); Corsi di formazione per l innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l insegnamento; Corso di formazione musicale per i docenti della scuola primaria; Addestramento piattaforma etwinning; Corso su metodologia CLIL; Formazione dell animatore digitale (PNSD); Formazione in servizio per uno o due docenti specializzati sul sostegno;

93 Pagina93 Formazione on-line Indire per i componenti del NIV e personale scolastico; Corsi organizzati dalle Reti di scuole a cui l Istituto aderisce; Interventi formativi, sia in autoaggiornamento sia in presenza di tutor esterni o interni, autonomamente progettati e realizzati dalla scuola a supporto dei progetti di Istituto previsti dal POF; Percorso di formazione per il referente Progetto Qualità proposto dal Polo Qualità di Napoli; Partecipazione al Progetto ERASMUS+; Corso di Formazione per docenti neo-immessi in ruolo. Interventi formativi predisposti dal datore di lavoro e discendenti da obblighi di legge (sicurezza e salute negli ambienti di lavoro TU 81/2008): Formazione addetti al primo soccorso Aggiornamento formazione addetti alla prevenzione incendi; Formazione preposti e RLS; Corso per lavoratori su informazione e formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro per personale in ingresso nell Istituto; Corsi di formazione proposti dall A. S. L.: Crescere Felix - Progetto per la promozione ed educazione alimentare e motoria. Star bene insieme - Progetto per la prevenzione al bullismo. In casa, al sicuro Progetto sulla sicurezza Diamo voce al silenzio - Progetto per la prevenzione e il contrasto al maltrattamento e all abuso; Corsi di formazione dei DSGA, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per l innovazione digitale. Essa dovrà essere utilizzata esclusivamente per le seguenti finalità: acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di pubblicazioni e di riviste acquisto di hardware e di software iscrizione a corsi per attività di aggiornamento o di qualificazione delle competenze professionali svolti da enti accreditati presso il MIUR, a corsi di laurea, laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico inerenti il profilo professionale, ovvero a corsi di laurea post lauream o a master universitari inerenti il profilo professionale rappresentazioni teatrali o cinematografiche ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del Piano Triennale dell'offerta Formativa delle istituzioni scolastiche e del Piano Nazionale di Formazione previsto dal comma 124 dell'art. 1 della legge 107/2015. Si riportano di seguito le iniziative di formazione prioritariamente rivolte ai genitori, ma aperte anche alla partecipazione dei docenti: Partecipazione al progetto sperimentale di formazione online Scuola di relazione per genitori e docenti; Percorso di sostegno alla genitorialità

94 Pagina94 SALUTE E SICUREZZA A SCUOLA L orientamento internazionale in materia di promozione della salute e della sicurezza pone l accento sul benessere psicofisico e sociale dell individuo. La promozione della sicurezza a scuola è da intendersi non soltanto in un ottica di tipo strutturale e tecnico in quanto protezione dal pericolo e dai rischi di natura strutturale o ambientale, ma anche e prima di tutto come elemento educativo e formativo. Infatti la scuola è l ambiente primario atto a valorizzare la cultura della sicurezza attraverso la condivisione delle regole e l adozione di uno stile di vita adeguato. Affinché la sicurezza diventi stile di vita e sia un valore radicato nelle nuove generazioni, è fondamentale che la scuola offra occasioni formative e percorsi trasversali ed interdisciplinari volti a promuovere, sin dalla scuola dell infanzia, comportamenti responsabili, rispettosi sempre dell integrità fisica e psicologica propria e altrui. Nel corso degli anni l attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro ha subito una evidente evoluzione: le leggi emanate in tale direzione hanno introdotto aspetti importanti, elevando la prevenzione e la protezione a obiettivi condivisi, al perseguimento dei quali tutti i protagonisti del mondo del lavoro sono obbligatoriamente chiamati a dare il proprio contributo. Il D.lgs n 81, in vigore dal 15/03/2008, racchiude in sé gran parte delle disposizioni di legge in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, integra la 626 esplicitando con maggiore chiarezza l impegno e le responsabilità del datore di lavoro e delle diverse figure sensibili nel garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.

95 Pagina95 Organigramma della sicurezza DATORE DI LAVORO Dirigente Scolastico Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione R. S. P. P. Medico Competente (nei casi previsti) Addetti Servizio Prevenzione e Protezione A. S. P. P. SQUADRE DI EMERGENZA Coordinatori emergenza Addetti antincendio Preposti Addetti Primo Soccorso Addetti Impianti tecnologici Rappresentante dei Lavoratori R. L. S. Addetti Uscita di piano Addetti Uscita di piano Lavoratori

96 Pagina96 Sezione 3 organizzazione

97 Pagina97 DATI RELATIVI AGLI ALUNNI ISCRITTI L Istituto Comprensivo nell anno scolastico 2015/2016 presente la seguente consistenza numerica SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA 1 Capaccio Scalo 138 Capaccio Scalo 297 Capaccio Scalo 379 Precuiali 81 Ponte Barizzo 88 Torre 77 Licinella 69 Gromola 86 Laura 74 TOTALE 288 Licinella 101 TOTALE 646 TOTALE 456 Totale alunni I.C. Capaccio Paestum 1390

98 Pagina98 ORARIO DI FUNZIONAMENTO DELLE SCUOLE ORDINE Scuola dell Infanzia ORARIO DI FUNZIONAMENTO Dal lunedì al venerdì, in orario antimeridiano e pomeridiano con mensa, ( nei periodi di mancata attivazione o sospensione del servizio di mensa scolastica l uscita è fissata alle 13.30). Scuola Primaria Lunedì, martedì, mercoledì, venerdì dalle ore 8.15 alle ore 13.40, giovedì dalle 8.15 alle Scuola Secondaria di 1 grado Dal lunedì al sabato dalle ore 7,55 alle ore 12,55. Per le classi II A e III A e otto alunni delle classi IA IB e IC ad indirizzo musicale della Sede di Capaccio Scalo, il quadro orario settimanale delle lezioni presenta le seguenti integrazioni: Lunedì, Martedì e Giovedì : Mercoledì e Venerdì: SCUOLA DELL INFANZIA ORGANIZZAZIONE DELL ORARIO DEGLI INSEGNANTI I docenti prestano servizio per cinque ore giornaliere, alternandosi in turni antimeridiani e pomeridiani, con compresenze e flessibilità oraria, sfalsando, ove se ne ravvisi la necessità, gli orari di ingresso e di uscita, anche su base plurisettimanale, per favorire la preaccoglienza degli alunni. Programmazione/coordinamento Per la programmazione/ coordinamento delle attività educativo didattiche e per l elaborazione collegiale della progettazione didattica i docenti effettuano incontri bimestrali di 2h nei mesi di ottobre dicembre febbraio - maggio come programmato nel PAA.

99 Pagina99 SCUOLA PRIMARIA L orario di lavoro dei docenti si articola in 24 ore di servizio settimanale di cui 22 di insegnamento e 2 di programmazione. Programmazione/coordinamento 4 h quindicinali, il martedì, dalle ore alle ore 16.30, le attività di progettazione didattica si effettueranno per classi parallele,dalle alle per team di classe. Utilizzo ore di contemporaneità Il Collegio dei docenti ha ritenuto opportuno utilizzare le ore di contemporaneità dei docenti per sostituire eventuali colleghi assenti, per lo svolgimento di eventuali attività alternative all insegnamento della Religione Cattolica e per interventi individualizzati di piccolo gruppo rivolti agli alunni in difficoltà, l alfabetizzazione degli alunni stranieri, l organizzazione di attività laboratoriali, lo svolgimento di attività progettuali necessarie all arricchimento del percorso formativo degli alunni. Definizione oraria Ogni plesso destinerà un numero variabile di ore, calcolate in base alle diverse esigenze ed al diverso numero di ore di contemporaneità Finalità Incoraggiare la sperimentazione e la progettualità Vivere esperienze condivise e partecipate in una dimensione di apprendimento collaborativo Valorizzare l integrazione degli alunni nella loro diversità culturale, sociale. etc. Migliorare la motivazione all apprendere Potenziare l autostima attraverso il riconoscimento di specifiche competenze personali Scuola Secondaria di 1 grado L orario di lavoro dei docenti si articola in 18 ore di servizio settimanale. Dipartimenti disciplinari I docenti si riuniscono periodicamente in incontri per dipartimenti disciplinari per lo svolgimento del lavoro di programmazione didattica e di valutazione.

100 Pagina100 RAPPORTI SCUOLA FAMIGLIA I genitori che per dettato costituzionale hanno il diritto-dovere dell educazione dei figli, mentre affidano alla Scuola, in base al principio della sussidiarietà, il ruolo di coadiutrice della famiglia col compito di svolgere attività educativa ed istruttiva sui figli, hanno il diritto-dovere di partecipare alla gestione sociale della Scuola, di essere adeguatamente coinvolti nell attuazione dell offerta formativa ed informati sui livelli di maturazione raggiunti. A tal fine la scuola nell arco dell anno organizza una serie di iniziative ovvero: colloqui individuali con i docenti; partecipazione agli organi collegiali attraverso i rappresentanti eletti; incontri periodici stabiliti dal Collegio dei Docenti; incontri scuola famiglia sull organizzazione, andamento scolastico e valutazione in itinere e quadrimestrale; assemblee di classe/sezione programmate e/o su richiesta dei genitori; puntuale e corretto utilizzo del libretto delle giustificazioni e del diario; possibilità di esprimersi attraverso il questionario di fine anno; percorsi di formazione In particolare sono previsti: - Per la Scuola dell Infanzia n. 3 assemblee da svolgersi nei mesi di settembre dicembre e aprile. - Per la scuola primaria n 1 assemblea di inizio anno e n. 2 incontri da svolgersi nei mesi di novembre e aprile. - Per la scuola secondaria di 1 grado sono previsti n 1 assemblea di inizio anno e n. 2 incontri da svolgersi nei mesi di novembre e aprile. Iniziative di formazione rivolte ai genitori : Percorso di sostegno alla genitorialità Progetto sperimentale di formazione on line Scuola di relazione Nel corso dell anno scolastico, le famiglie saranno chiamate ad effettuare scelte tra le offerte extracurricolari facoltative proposte dal Collegio dei Docenti. Un importante attore nella valutazione: le famiglie Le famiglie, come utenti destinatari del servizio scolastico, saranno chiamate con opportuni ed adeguati strumenti valutativi direttamente ed indirettamente ad esprimere una valutazione: sulla quantità/ qualità del servizio offerto sull organizzazione del servizio sui risultati raggiunti

101 Pagina101 Le famiglie saranno coinvolte nella fase valutativa, oltre che nei momenti di incontro stabiliti (colloqui, assemblee di classe, interclasse, Consiglio di Istituto ), anche direttamente, come parte attiva nell uso di specifici strumenti predisposti dal gruppo dal GDM mirati a rilevare: la percezione del servizio scolastico nel suo complesso il livello di soddisfazione dei bisogni formativi un parere sull offerta aggiuntiva che la scuola ha messo in atto. Condivisione del progetto educativo della scuola L educazione dei giovani è il risultato di un azione coordinata tra famiglia e scuola, nell ottica della condivisione di principi e obiettivi, per favorire il dialogo e il confronto suggerendo le strategie per la soluzione dei problemi. Occorre che scuola e famiglia, ciascuna nel rispetto del proprio ruolo, siano sempre collaborative, mai antagoniste e costruiscano così un importante alleanza formativa. Il Patto Educativo di Corresponsabilità vuole rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell Istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà di ciascuno.

102 Pagina102 PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ Il Patto formativo tra Scuola e famiglia si fonda sulla corresponsabilità educativa che coinvolge il Dirigente scolastico, docenti, i genitori, gli alunni. Il Patto Educativo di Corresponsabilità è, quindi, un documento che mira a costruire un alleanza educativa tra famiglie e operatori scolastici; le parti assumono impegni e responsabilità, per condividere regole e percorsi di crescita degli alunni al fine di ottenere migliori risultati educativi e didattici. Il Patto impegna le famiglie a condividere con la Scuola i valori da trasmettere per formare cittadini che abbiano senso di identità, appartenenza e responsabilità in uno spirito di reciproca collaborazione tra le diverse componenti della comunità scolastica; a condividere con la scuola l osservanza delle regole, nella consapevolezza che la libertà personale si realizza nel rispetto degli altrui diritti e nell adempimento dei propri doveri. La nostra Istituzione scolastica, nell intento di coinvolgere tutti i genitori degli alunni frequentanti l Istituto nel progetto formativo proposto, stipula il Patto con le famiglie degli alunni dei tre ordini di scuola di cui essa si compone, secondo degli specifici documenti predisposti in cui vengono declinati gli impegni reciproci e le responsabilità che le parti assumono al fine di promuovere la realizzazione del processo di corresponsabilità educativa.

103 Pagina103 CALENDARIO SCOLASTICO REGIONE CAMPANIA Inizio lezioni: 14 settembre 2015 Termine lezioni: 8 giugno 2016 Nella scuola dell'infanzia le attività educative termineranno, invece, il 30 giugno Sospensioni previste dalla normativa nazionale: Tutte le domeniche; 1 novembre, festa di tutti i Santi: 8 dicembre, Immacolata Concezione 25 dicembre, Natale; 26 dicembre, Santo Stefano; 1 gennaio, Capodanno 6 gennaio, Epifania; lunedì dopo Pasqua; 25 aprile, anniversario della Liberazione; 1 maggio, festa del lavoro 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; Sospensioni previste dal calendario regionale: 2 novembre 2015; 7 dicembre 2015 Vacanze natalizie: dal 23 al 31 dicembre 2015, dal 2 al 5 gennaio febbraio 2016 Vacanze pasquali: dal 24 al 29 marzo febbraio 2016, carnevale Santo Patrono 15 giugno 2016

104 Pagina104 L ORGANIZZAZIONE GESTIONALE DELLA DIDATTICA Al fine di realizzare i processi relativi all autonomia la scuola ha avviato un organizzazione gestionale della didattica e dei servizi basata su figure, referenti e commissioni, che assumono, all interno del sistema, delle responsabilità ben precise ed interdipendenti tra loro. Essi sono la diretta emanazione del Collegio dei Docenti. COMMISSIONI/GRUPPI DI LAVORO/REFERENTI Nell Istituto si è sviluppato un sistema di relazioni e un apprezzabile cultura organizzativa grazie alla stabilità delle risorse professionali. La scuola della collaboratività si basa sull azione sinergica delle diverse componenti scolastiche che danno vita ad una struttura organizzativa funzionale al raggiungimento degli obiettivi progettuali. In tale ottica sono istituiti gruppi di lavoro e commissioni, individuati responsabili di progetto e funzioni strumentali allo scopo di fornire supporto organizzativo e competenze in specifici settori e per particolari progettualità. Gruppodi Miglioramento (Progetto Qualità) Commissione per progetto Realizzare una valutazione autentica Nucleo interno di valutazione Commissione progetti PON FSE- FESR Programmazione GLO Gruppo di lavoro operativo per DSA GLACNI Gruppo di lavoro per alunni con cittadinanza non italiana Referenti: Trinity Cambridge Esami ECDL Visite guidate e viaggi di istruzione Ambiente Salute ed Alimentazione Sicurezza Centri sportivi scolastici Orientamento Biblioteca Strumento musicale GLI Gruppo di lavoro per l inclusione GLHI Gruppo di lavoro di Istituto per la disabilità GLO Gruppo di lavoro per BES non certificati

105 Pagina105 ACCORDI DI RETE Per arricchire e migliorare i rapporti tra le scuole esistenti sul territorio, l Istituto ha attivato collaborazioni per la presentazione di progetti promossi dal MIUR per l ampliamento dell Offerta formativa. Tali progetti sono: Progetto E.C.O. mi esercito, mi conosco, mi oriento presentato d intesa con l IC Capaccio Capoluogo, l IC P.Visconti Ogliastro Cilento, l Università degli Studi di Salerno ( Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e Della Formazione) nell ambito del Piano Nazionale per il potenziamento dell orientamento e contrasto alla dispersione scolastica Progetto Ritrova-menti:il teatro almeno una volta nella vita! presentato d intesa con l IC Capaccio Capoluogo, l IC Virgilio Santa Cecilia (Eboli), l IIS Manlio De Vivo (Castellabate) nell ambito della Promozione del teatro in classe Progetto Orientarsi nei sapori del Cilento presentato d intesa con l IC Capaccio Capoluogo, l IIS Manlio De Vivo (Castellabate) nell ambito del Piano nazionale per il potenziamento dell'educazione motoria e sportiva" Progetto Cantiamo e danziamo 2.0 presentato d intesa con il Liceo Sperimentale Statale Alfano I e scuole del territorio provinciale nell ambito della Promozione della cultura musicale nella scuola Progetto Museo in 3D delle lastre dipinte presentato d intesa con l IC Capaccio Capoluogo nell ambito del Concorso nazionale Progetti didattici nei musei, nei siti di interesse archeologico, storico e culturale o nelle istituzioni culturali e scientifiche Tali collaborazioni si concretizzeranno nella costituzione di reti di scuole al momento dell approvazione dei diversi progetti.

106 Pagina106 ORARIO DI FUNZIONAMENTO UFFUCIO DI SEGRETERIA ORARIO APERTURA ANTIMERIDIANO dal lunedì al sabato 8,00-14,00 POMERIDIANO dal lunedì al venerdì 14,30-17,30 RICEVIMENTO AL PUBBLICO ANTIMERIDIANO dal lunedì al venerdì 10,30 12,00 POMERIDIANO (a decorrere dal 28/09/2015 al 09/06/2016) lunedì, martedì, giovedì 15,00 16,30 IL DIRIGENTE SCOLASTICO riceve ogni mercoledì 10,30 12,00 se in sede o per appuntamento Il DSGA riceve ogni giovedì dalle ore 10,30 alle ore 11,30 Chiusura uffici 2 novembre 2015 Lunedì Commemorazione dei defunti 7 dicembre 2015 Lunedì Ponte dell Immacolata 24 dicembre 2015 Giovedì Vigilia di Natale 31 dicembre 2015 Giovedì S.Silvestro 2 gennaio 2016 Sabato Prefestivo 8 e 9 febbraio 2016 Lunedì e martedì Carnevale 26 marzo 2016 Sabato Vigilia di Pasqua luglio 2016 Sabato Prefestivi agosto 2016 Sabato Prefestivi DELLA ISTITUZIONE SCOLASTICA saic8az00c@istruzione.it Tel Fax SITO WEB DELLA ISTITUZIONE SCOLASTICA

107 Pagina107 PROCEDURE STANDARD RELATIVE AI SERVIZI AMMINISTRATIVI GARANTITI DALL I.C. DI CAPACCIO PAESTUM L I. C. individua i seguenti fattori di qualità dei servizi amministrativi: celerità delle procedure, trasparenza, informatizzazione dei servizi di segreteria, flessibilità degli orari degli uffici a contatto con il pubblico. PROCEDURE La segreteria garantisce lo svolgimento della procedura di iscrizione alle classi on-line; il rilascio dei certificati è effettuato nel normale orario di apertura della segreteria al pubblico, dietro richiesta scritta, entro il tempo massimo di tre giorni lavorativi per quelli di iscrizione e frequenza e di cinque giorni per quelli con votazione e/o giudizi; i documenti di valutazione degli alunni sono consegnati, dai docenti del Consiglio di classe/interclasse incaricati, ai familiari degli alunni a partire dal quinto giorno successivo al termine delle operazioni generali di scrutinio secondo calendario; gli attestati e i documenti sostitutivi del diploma sono consegnati a vista a partire dal terzo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dei risultati oppure nei giorni previsti ai familiari esercenti la potestà familiare o a loro delegati (per iscritto); i diplomi originali vengono consegnati a vista se la fornitura dei moduli prestampati è stata fatta nei tempi dovuti dal Centro Servizi Amministrativi di Salerno; la scuola assicura all utente la tempestività del contatto telefonico, stabilendo al suo interno modalità di risposta che comprendono il nome dell Istituto, il nome e la qualifica di chi risponde, la persona o l Ufficio in grado di fornire le informazioni richieste. TRASPARENZA La Scuola assicura spazi (bacheche, anche sindacali) ben visibili adibiti all informazione. In particolare sono predisposti: tabella dell orario settimanale di lezione; tabella orario ricevimento dei genitori degli alunni; tabella di apertura degli uffici di segreteria; il Piano dell offerta formativa; la Carta dei servizi scolastici; comunicazioni del C.S.A. di Salerno, di Enti territoriali e non; comunicazioni varie; presso l ingresso e presso gli uffici sono presenti operatori scolastici in grado di fornire all utenza le prime informazioni per la fruizione del servizio; i dipendenti sono tenuti a trattare gli utenti con rispetto e cortesia e ad agevolarli nell esercizio dei diritti e nell adempimento degli obblighi. I dipendenti sono tenuti ad indicare le proprie generalità sia nel rapporto personale, sia nelle comunicazioni telefoniche; non esistono nella scuola locali per fumatori; l ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro. Le condizioni di igiene e di sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una permanenza a scuola confortevole per gli alunni e per gli operatori scolastici. Il personale deve adoperarsi per garantire la costante igiene dei servizi. I collaboratori scolastici sono direttamente responsabili della perfetta igiene e pulizia di tutti i locali della scuola.

108 Pagina108 INFORMATIZZAZIONE Gli uffici di segreteria sono dotati delle nuove tecnologie informatiche. Inoltre, la nostra istituzione è presente sul web con un proprio sito raggiungibile dall indirizzo In tal modo, attraverso un aggiornamento continuo, garantisce un informazione costante e celere con l utenza, offrendo inoltre la possibilità di gestire attività e procedure scolastiche in forma telematica. PROCEDURE DEI RECLAMI E VALUTAZIONE DEL SERVIZIO I reclami sono, ufficialmente, presi in considerazione solo se espressi in forma scritta e contenenti le generalità, l indirizzo e la responsabilità del proponente; i reclami espressi per altre vie (orali, telematiche, fax, etc.) sono, ufficialmente, presi in considerazione solo se successivamente formalizzate come previsto; i reclami anonimi non saranno presi in considerazione; il Dirigente Scolastico, dopo aver esperito ogni possibile indagine in merito, risponderà in forma scritta, non oltre i 15 giorni, attivandosi per rimuovere le cause che hanno provocato il reclamo. Qualora il reclamo non sia di competenza del Dirigente Scolastico, al reclamo saranno fornite indicazioni circa il corretto destinatario. Il Dirigente Scolastico si adopera con ogni mezzo per rimuovere le cause che hanno determinato il legittimo reclamo. Al termine di ogni anno scolastico il Dirigente redige, in forma scritta, una relazione annuale nella quale illustra i reclami eventualmente pervenuti e i successivi provvedimenti adottati al Consiglio d Istituto. Tale relazione, con le eventuali opportune valutazioni fatte dal Consiglio d Istituto, viene, poi, iscritta nella relazione generale dell anno scolastico. Al fine di raccogliere elementi utili alla valutazione del servizio, vengono predisposti e distribuiti questionari anonimi opportunamente redatti sugli aspetti organizzativi, didattici e amministrativi, rivolti ai genitori degli alunni, agli operatori scolastici, agli alunni.

109 Pagina109 SEZIONE 4 valutazione

110 Pagina110 VALUTAZIONE INTERNA ESTERNA ALUNNI RILEVAZIONI INVALSI AUTOVALUTAZIONE/ VALUTAZIONE DELLA SCUOLA N. I. V. nella scuola dell infanzia RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE PROGETTO QUALITÁ nella scuola primaria nella scuola secondaria 1 grado PIANO DI MIGLIORAMENTO ELEMENTI VALUTATI DOCENTI SOGGETTI ESAME CONCLUSIVO DEL 1 CICLO DI ISTRUZIONE DIRIGENTE SCOLASTICO PERSONALE ATA DOCENTI POF DIRIGENTE SCOLASTICO PERSONALE ATA FAMIGLIE

111 Pagina111 FASI DEL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE AZIONI DI MIGLIORAMENTO RENDICONTAZIONE SOCIALE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE VALUTAZIONE ESTERNA AUTO VALUTAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE - ANALISI RILEVAZIONI INVALSI - ELEMENTI SIGNIFICATIVI INTEGRATI DALLA SCUOLA

112 Pagina112 VALUTAZIONE Il legislatore afferma che la promozione di valutazione e autovalutazione costituisce la condizione essenziale per il miglioramento delle scuole e dell intero sistema di istruzione, poiché in esse si fondono il rigore delle procedure di verifica e le riflessioni dei docenti che operano nella stessa classe, nella stessa scuola o in rete con altre scuole. VALUTAZIONE INTERNA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI Valutare significa raccogliere informazioni continue e sistematiche (prima, durante e dopo un percorso) sui processi che caratterizzano l apprendimento e le competenze degli alunni. Il momento della valutazione è occasione di riflessione e di ricerca delle migliori strategie per promuovere in tutti gli alunni un apprendimento che valorizzi le loro potenzialità. La valutazione permette un adeguamento della programmazione educativa e didattica, consente cioè di: predisporre strumenti di supporto all alunno per favorire il superamento delle difficoltà in itinere; pianificare percorsi individualizzati per gli alunni in situazione di insuccesso; predisporre prove di verifiche degli apprendimenti: in ingresso, in itinere, finale. Questi fattori e le componenti che sono oggetto di valutazione hanno presente un immagine di alunno che: - sa, ma sa anche fare - apprende secondo modalità e tempi diversificati - conosce ed impiega gli strumenti di apprendimento - rielabora criticamente ciò che ha appreso - è in grado di collegare le conoscenze. Di conseguenza quella dell insegnante è la figura di chi: - fornisce gli strumenti per apprendere - previene gli insuccessi degli alunni adeguando periodicamente l iter scolastico alle loro esigenze - si confronta con i colleghi ed opera in collaborazione con loro - stimola lo sviluppo di competenze fornendo agli alunni gli strumenti per imparare ad imparare non solo a scuola, ma anche nella vita.

113 Pagina113 AZIONI DELLA VALUTAZIONE Raccoglie informazioni continue e sistematiche sui processi che caratterizzano l apprendimento e le competenze degli alunni; precede, accompagna e segue i percorsi curricolari; attiva le azioni da intraprendere; regola quelle avviate; promuove il bilancio critico su quelle condotte a termine; assume una preminente funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. COMPITI DELL INSEGNANTE DELL ISTITUZIONE DELL INVALSI - La responsabilità della valutazione; - la cura della documentazione didattica; - l impegno di scegliere gli strumenti valutativi nel quadro dei criteri deliberati dai competenti organi collegiali. La responsabilità dell autovalutazione che ha la funzione di: introdurre modalità riflessive sull intera organizzazione dell offerta formativa e didattica della scuola, ai fini del suo continuo miglioramento, anche attraverso dati di rendicontazione sociale o dati che emergono da valutazioni esterne. Rilevare la qualità dell intero sistema scolastico nazionale; fornire alle scuole, alle famiglie, alle comunità sociali, alle Istituzioni informazioni essenziali sulla salute e le criticità del nostro sistema di istruzione. TEMPI: QUANDO SI VALUTA VALUTAZIONE INIZIALE VALUTAZIONE INTERMEDIA VALUTAZIONE FINALE Ha lo scopo di effettuare una ricognizione delle conoscenze ch l alunno possiede all inizio di un determinato itinerario di studi. Essa fornisce tutte le informazioni utili a individuare le potenzialità e i bisogni degli allievi, al fine di adottare le strategie pedagogiche e didattiche più adeguate e proporre un curricolo che valorizzi tutti gli alunni e li sostenga nel proseguimento degli studi. Si avvale di sequenze, strumenti e procedure di verifica in grado di permettere a docenti e allievi un monitoraggio valutativo continuo dei processi di costruzione del sapere. Punta a offrire la possibilità di un immediata compensazione di eventuali difficoltà che l alunno può aver incontrato nell apprendimento. Essa fa sì che vengano rispettati i ritmi personali di ciascuno e nessuno rimanga escluso. È la valutazione che permette un bilancio complessivo delle attività curricolari programmate e svolte al termine dei più significativi snodi (scuola dell infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado), ma anche in chiusura di un qualsiasi periodo formativo (un anno o un biennio). Essa viene effettuata dai docenti secondo criteri di omogeneità, equità e trasparenza.

114 Pagina114 Attraverso l assegnazione del voto vengono valutate: ABILITA E CONOSCENZE DISCIPLINARI ABILITA E CONOSCENZE TRASVERSALI CRITERI DI VALUTAZIONE ALUNNI DISABILI - La valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del Piano educativo individualizzato ed è espressa con voto in decimi. - La valutazione, sia nelle fasi intermedie che negli anni terminali dei cicli dell istruzione, assume una connotazione formativa e non classificatoria ed avrà come riferimento essenziale il vissuto della persona nel percorso di acquisizione dell identità, dell autonomia, della conoscenza. - Il principio generale a cui attenersi per la progressione scolastica dell alunno/a fa riferimento al dovere di tutte le scuole all accoglienza e all integrazione degli alunni con disabilità nelle classi corrispondenti all età cronologica dei soggetti, indipendentemente dalla preparazione raggiunta. - Dovrà essere ampiamente ed opportunamente motivato nel contesto della progettazione dell integrazione, il trattenimento dell alunno in una classe o in un ordine di scuola. - La permanenza nella Scuola dell Infanzia dopo il compimento dell età prevista per accedere all obbligo scolastico, o nella scuola primaria, dovrà essere concordato tra la famiglia, la Scuola e gli operatori socio-sanitari e deliberato con motivazione dal collegio docenti. CRITERI DI VALUTAZIONE ALUNNI CON DISTURBO SPECIFICO DI APPRENDIMENTO - Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA), adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e del PDP predisposto al fine di adottare procedure adeguate alle situazioni individuali. - Nello svolgimento dell attività didattica e delle prove d esame, saranno adottati, nell ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologici-didattici compensativi e dispensativi concordati e ritenuti più idonei a seconda delle diverse circostanze. CRITERI DI VALUTAZIONE ALUNNI CON BES NON CERTIFICATI. Per gli alunni con BES non certificati (ovvero in situazioni di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale) la valutazione terrà conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e farà riferimento al PDP.

115 Pagina115 LA DIDATTICA E LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE La normativa recita che: La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. Inoltre vi si afferma che deve essere posta particolare attenzione a come ciascuno studente mette in campo e sfrutta le proprie risorse conoscenze, abilità, atteggiamenti ed emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. In genere la valutazione del profitto scolastico è stabilita dal confronto dei risultati ottenuti dagli studenti con i risultati attesi (obiettivi): il grado di apprendimento viene valutato misurando la distanza tra i risultati ottenuti e i risultati attesi. Se ci si limita a valutare solo ciò che un ragazzo sa, si controlla e si verifica la riproduzione ma non la costruzione e lo sviluppo della conoscenza e neppure la capacità di applicazione reale della conoscenza posseduta. Una valutazione che voglia essere maggiormente autentica dovrebbe consentire di esprimere un giudizio più esteso dell apprendimento e cioè della capacità di pensiero critico, di soluzione dei problemi, di metacognizione, di efficienza nelle prove, di lavoro in gruppo, di ragionamento e di apprendimento permanente. Teorie dell apprendimento autentico dimostrano che gli studenti comprendono e assimilano in misura maggiore quando hanno a che fare con situazioni reali rispetto a quanto devono apprendere in situazioni decontestualizzate. Perciò, visto che si apprende di più in questo modo, è giusto anche valutare l apprendimento non in modi astratti e artificiali, ma con prestazioni creative, contestualizzate. Si parla quindi di valutazione autentica. Essa ritiene che l apprendimento scolastico non si dimostra con l accumulo di nozioni, ma con la capacità di generalizzare, di trasferire e di utilizzare la conoscenza acquisita a contesti reali. Per questo nella valutazione autentica le prove sono preparate in modo da richiedere agli studenti di utilizzare processi di pensiero più complesso, più impegnativo e più elevato. LA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE Accanto alle verifiche, che riguardano la rilevazione degli apprendimenti in termini di conoscenze ed abilità e che viene svolta tramite strumenti consolidati come l interrogazione, il test, il compito scritto, occorre inserire prove e compiti riferiti a situazioni reali, aperte e problematiche, ovvero "compiti significativi" realizzati dall allievo singolarmente o in gruppo, in autonomia e responsabilità, che consentono di esprimere un giudizio fondato circa il grado di padronanza della persona relativamente alla competenza. La valutazione della competenza può avvenire solo in presenza di tali compiti significativi, è allora necessario articolare occasioni formative costituite da Unità di apprendimento che pongano agli alunni problemi da risolvere o situazioni da gestire. Un reticolo di compiti significativi e di U.d.A. interrelate va a coprire il curricolo nel suo insieme, in modo intenzionale e sistematico. Il compito proposto dall U.d.A. deve certamente interessare le conoscenze e le abilità che l alunno già possiede, ma, ancor di più, deve prevedere una difficoltà maggiore rispetto alle risorse possedute, per permettere agli alunni di attivare il problem solving, la ricerca, la

116 Pagina116 generalizzazione, la ricostruzione riflessiva del percorso, individualmente e in gruppo, esercitando quindi anche le capacita personali, sociali e metodologiche che distinguono la competenza dalla mera abilità. Si valuta, quindi, esprimendo un giudizio fondato su criteri stabiliti o su attese da parte di colui che valuta riguardo la qualità, il valore o il pregio di una risposta, di un prodotto o di una prestazione e sulla base di tre principi: 1. Lo scopo della valutazione è quello di trarre informazioni per migliorare l insegnamento e l apprendimento. 2. Il giudizio deve esprimere una sintesi fatta su un ampio arco di informazioni disponibili. 3. Il giudizio deve essere valido, attendibile e imparziale. Poiché le valutazioni fondate su prestazioni non possono avere un giudizio univoco (si/no, giusto/sbagliato), per esprimere un giudizio che abbia le tre caratteristiche sopra enunciate i docenti si avvarranno delle rubriche valutative elaborate lo scorso anno da apposita commissione nell ambito del Progetto Revisione e adeguamento di indicatori e descrittori per la valutazione (allegate al POF): esse sono state strutturate relativamente ai campi di esperienza per la S. d. I. e alle diverse discipline per la S. P. e per la S. S. di I grado. Nel corso dell anno scolastico le rubriche valutative saranno corredate di prove di verifica d Istituto incentrate su compiti significativi relativi alle UdA, tali prove verranno elaborate da un apposito gruppo di lavoro sia per quanto riguarda le verifiche quadrimestrali, sia per quanto concerne le verifiche finalizzate alla certificazione delle competenze al termine dei tre ordini di scuola. Il nostro Istituto intende così munirsi di quegli strumenti che consentano di attuare pienamente la valutazione autentica richiesta dal legislatore. VALUTAZIONE DEI COMPITI AUTENTICI: LE RUBRICHE VALUTATIVE Per Rubrica s intende una serie di criteri che descrivono una competenza utili ad identificare ed esplicitare le aspettative specifiche relative ad una data prestazione e ad indicare il grado di raggiungimento degli obiettivi prestabiliti. COMPONENTI DI UNA RUBRICA: DIMENSIONI indicano le caratteristiche peculiari che contraddistinguono una determinata prestazione; CRITERI INDICATORI definiscono i traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione dello studente; precisano le evidenze attraverso cui riconoscere la presenza o meno dei criteri considerati;

117 Pagina117 LIVELLI precisano i gradi di raggiungimento dei criteri considerati sulla base di una scala ordinale. L UNITA DI APPRENDIMENTO L organizzazione dell Unità di apprendimento per competenza prevede l individuazione: dell obiettivo formativo, del nucleo fondante disciplinare, delle abilità/conoscenze, dei contenuti funzionali al raggiungimento di tale competenza, della metodologia, dei criteri di verifica/valutazione. È fondamentale proporre contenuti scolastici non decontestualizzati ma che siano lo strumento che consente di trattare una situazione (creare cioè ambienti di apprendimento).. Un percorso tipo dell operatività didattica potrà seguire la seguente scansione: proposta di situazione-problema. Occorre proporre una situazione problematica concreta e significativa per l allievo, cioè costruita a fini didattici in funzioni di saperi e di saper fare che si vogliono far acquisire o vicino a situazioni che si possono incontrare nella vita quotidiana. primo tentativo di soluzione del problema e sua condivisione. Gli allievi tentano la soluzione del problema utilizzando conoscenze ed abilità derivate da precedenti esperienze scolastiche e/o personali. Le proposte di soluzione vengono condivise dalla classe e, con la mediazione dell insegnante, viene scelta quella che meglio di altre permette l approccio a nuove conoscenze e/o strumenti risolutivi. lavoro sulla disciplina con consolidamento degli aspetti tecnici e loro valutazione. L insegnante svolge i contenuti relativi all unità e verifica l acquisizione delle conoscenze ed abilità ad essi sottese tramite prove di misurazione. soluzione della situazione problema iniziale. Gli allievi, guidati dall insegnante, comprendono l utilità delle nuove conoscenze ed abilità acquisite per la soluzione del problema iniziale e lo risolvono, consolidando poi le stesse tramite il necessario allenamento. estensione della valutazione a nuove situazioni problema (compito autentico). Viene proposto, come prova di competenza, un compito autentico che pur contestualizzato nell ambito operativo sperimentato, abbia caratteristiche di rielaborazione e non di riproduzione. Tale compito sarà poi valutato tramite la rubrica valutativa individuata per le varie competenze; ci sarà, cioè, una valutazione complessiva sulla base delle dimensioni e dei descrittori relativi a ciascuna competenza.

118 Pagina118 Il processo di valutazione potrà prevedere la raccolta sistematica delle evidenze che, al termine delle varie U.d.A. realizzate, segnalano il progresso degli apprendimenti della persona, ovvero: prodotti, processi, linguaggi, riflessioni, comportamenti, Si potrà così procedere alla valutazione ponderata dell insieme di attività valutative, con l attribuzione del voto finale. In tal modo, viene superato il concetto accumulativo della valutazione come somma di prove di verifica e viene posto l accento sulla capacità degli allievi di fronteggiare compiti/problemi mobilitando le risorse di cui sono dotati o che sono in grado di reperire. Anche l allievo, tramite l autovalutazione, è chiamato a illustrare e nel contempo diagnosticare il proprio percorso di studi scegliendo i prodotti di cui è più soddisfatto ed elaborando una scheda in cui espone il risultato ed il percorso seguito, esprime una valutazione ed indica i punti di forza e quelli di miglioramento. Perché ciò possa accadere, occorre che nell atto della consegna il docente descriva e spieghi i prodotti attesi, i comportamenti conformi, i criteri di valutazione che intende adottare (comunicazione agli allievi). L autovalutazione rappresenta un elemento importante della valutazione effettuata dai docenti.

119 Pagina119 CRITERI VALUTATIVI COMUNI PER SCRUTINI SCUOLA PRIMARIA E PER SCRUTINI ED ESAMI FINALI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO Tener conto della frequenza scolastica e del livello di impegno e partecipazione alla vita della scuola. Tener conto della documentazione acquisita nel corso dell'anno. Tener conto dei giudizi riportati in itinere nel documento di valutazione. Tener conto dell insieme di osservazioni intuitive e sistematiche effettuate durante l a.s. Tener conto dell insieme di interrogazioni compiti e prove effettuate per le diverse discipline durante l anno ( corrette e classificate). Tener conto dell insieme di prove comuni (esterne o interne) somministrate durante l anno ( corrette e classificate). Tener conto del comportamento educativo assunto e mantenuto nel corso dell anno. Tener conto della preparazione complessiva raggiunta idonea a favorire il proseguimento degli studi nella classe successiva(per le classi 5^S.P. e 3^S.S.1^). Tener conto delle capacità maturate anche nei percorsi di approfondimento,nei progetti aggiuntivi e nei progetti speciali realizzati nel corso del corrente a.s. Tener conto dei giudizi già espressi durante l a. s sui registri individuali e collegiali. STRUMENTI DI ANALISI Per le conoscenze e abilità relative agli obiettivi di apprendimento Per le competenze disciplinari e trasversali da accertare: Per gli obiettivi educativi trasversali e il comportamento: Verifiche scritte, prove strutturate e/o semistrutturate; verifiche orali: interrogazioni, interventi, discussioni verifiche grafiche/progettuali: testi visivi, grafici. Verifiche interdisciplinari Produzione di mappe, schemi, oggetti, elaborati multimediali Osservazioni sistematiche.

120 Pagina120 LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI LABORATORIALI Criteri di valutazione in decimi per gli apprendimenti negli insegnamenti laboratoriali (VALIDI PER TUTTE LE DISCIPLINE SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA) 10/10 9/10 8/10 7/10 5-6/10 L alunno partecipa con motivazione, interesse e responsabilità alle attività e manifesta un efficace metodo di studio e lavoro. È creativo nella realizzazione di prodotti grafici e multimediali. L alunno partecipa con motivazione, interesse e responsabilità alle attività e manifesta un efficace metodo di studio e lavoro. E abbastanza creativo nella realizzazione di prodotti grafici e multimediali. L alunno partecipa con motivazione e interesse alle attività e, guidato, manifesta un adeguato metodo di studio e lavoro. Realizza prodotti grafici e multimediali ordinati e precisi. L alunno partecipa saltuariamente alle attività e necessita di guida nello studio e nel lavoro sia a scuola sia a casa. Ha difficoltà nella realizzazione di prodotti grafici e multimediali. L alunno non sempre partecipa con interesse alle attività, necessita di una guida costante nello studio e nel lavoro sia a scuola sia a casa. Sta recuperando conoscenze e abilità di base. LA VALUTAZIONE DEGLI INSEGNAMENTI INTEGRATIVI/AGGIUNTIVI Nel giudizio di valutazione finale saranno riportati i livelli di competenza raggiunti dagli alunni nella partecipazione ad attività integrative/aggiuntive formulati attraverso un giudizio sintetico. Criteri di valutazione per gli apprendimenti negli insegnamenti aggiuntivi espressa attraverso un giudizio sintetico. (VALIDI PER TUTTE LE DISCIPLINE SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA) L alunno ha partecipato alle attività con notevole interesse, OTTIMO motivazione e responsabilità, conseguendo un ottimo profitto. DISTINTO BUONO SUFFICIENTE NON SUFFICIENTE L alunno ha partecipato alle attività con interesse, motivazione e responsabilità, conseguendo un profitto più che buono. L alunno ha partecipato alle attività con discreto interesse, motivazione e responsabilità, conseguendo un buon profitto. L alunno ha partecipato alle attività con limitato interesse, adeguata motivazione e responsabilità, conseguendo un sufficiente profitto. L alunno ha partecipato alle attività con limitato interesse, conseguendo un profitto non sufficiente.

121 Pagina121 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL INFANZIA L attività di valutazione nella Scuola dell Infanzia risponde ad una funzione di carattere formativo; essa accompagna, descrive e documenta i processi di crescita ed è orientata ad esplorare ed incoraggiare lo sviluppo di tutte le potenzialità. FINALITÀ Nella scuola dell infanzia la valutazione si propone di: conoscere e comprendere i livelli di identità autonomia e competenza raggiunti da ciascun bambino, al fine di identificare i processi da promuovere, sostenere e rafforzare non solo per lo sviluppo cognitivo, ma anche per quello dell identità, dell autonomia e della cittadinanza; ricavare elementi di riflessione sul contesto (le variabili del curricolo implicito ) quale mediatore strategico per un azione educativa didattica laboratoriale e non trasmissiva, in una prospettiva di continua regolazione della stessa, tenendo presenti i modi di essere, i ritmi di sviluppo e gli stili di apprendimento dei bambini. Al fondo c è la convinzione che valutare significhi: comprendere e capire i bambini e il contesto scolastico, per osservare/valutare, sviluppare la professionalità del docente, per orientare al meglio la propria azione educativa. TEMPI Sono previste: Prove di ingresso per le tre fasce di età con rilevazione dei risultati su apposita griglia predisposta Prove oggettive intermedie per le tre fasce di età - 1 incontro di informazione alle famiglie Test di maturità psicologica per gli alunni di 5 anni da somministrare a gennaio/febbraio Prove oggettive finali per le tre fasce di età - 2 incontro di informazione alle famiglie Prove oggettive per gli alunni di 5 anni: accertamento dei requisiti in uscita dalla scuola dell infanzia/prerequisiti di accesso alla scuola primaria* Tabulazione ed elaborazione dei dati raccolti in griglie predisposte Valutazione dei processi attivati *La valutazione delle prove strutturate viene effettuata utilizzando le rubriche valutative elaborate per ciascun campo di esperienza. Da tale valutazione, in coerenza con quanto emerge dal fascicolo di passaggio delle informazioni alla scuola primaria, si procede alla certificazione delle competenze.

122 Pagina122 MODALITÀ raccogliendo elementi sulla base di specifici indicatori; attraverso osservazioni, colloqui e conversazioni (incontri bimestrali con le famiglie ); esaminando gli elaborati prodotti dai bambini; analizzando racconti diaristici; utilizzando prove e test standardizzati; documentando gli elementi raccolti (raccoglitore individuale e fascicolo ); confrontando e discutendo sugli elementi raccolti e documentati (incontri intersezione tra docenti, scuola e famiglie ). RUOLO CHIAVE DELL OSSERVAZIONE È attraverso questa che diventa possibile conoscere, comprendere ed educare il bambino relativamente alla maturazione dell identità e dell autonomia nelle competenze. L impegno nell osservazione ha carattere: sistematico quando, in tempi predefiniti e a cedenza periodica, si attua un acquisizione di elementi utili a comprendere e a valutare i processi di sviluppo e i contesti educativi e didattici. occasionale se momenti e situazioni particolari ed estemporanei necessitano di essere adeguatamente analizzati. Le modalità attraverso cui si esplica richiedono che si individui e circoscriva l ambito d indagine; si predispongano e/o selezionino gli strumenti ritenuti idonei per l osservazione da effettuare; si registrino ed analizzino i dati raccolti.

123 Pagina123 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA La valutazione periodica e finale degli apprendimenti nella scuola primaria è espressa con voto numerico in decimi e inoltre è illustrata nella scheda individuale con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall alunno. Tale giudizio si riferisce sia ai diversi aspetti disciplinari, sia al livello complessivo di maturazione dell alunno. La valutazione dell insegnamento di religione cattolica e del comportamento è espressa attraverso un giudizio sintetico. Il voto del comportamento include le abilità trasversali sociali, quali: - L autonomia personale e operativa; - la conoscenza, la condivisione e il rispetto delle regole; - la partecipazione; - la collaborazione. AMBITI IN CUI GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA PRIMARIA SONO VALUTATI Abilità tecniche AREA COGNITIVA Ascolto Applicazione delle tecniche Capacità di operare collegamenti Abilità logiche Esprimersi correttamente Risolvere situazioni problematiche AREA EDUCATIVA Comportamento Partecipazioni alle attività scolastiche Collaborazione, rispetto delle regole / comportamento con i pari e con gli adulti Impegno, attenzione, rispetto delle consegne Autonomia

124 Pagina124 AREA COGNITIVA LIVELLI RELATIVI AGLI APPRENDIMENTI DISCIPLINARI E TRASVERSALI 10/10 Raggiungimento dei traguardi formativi sicuro, preciso, completo e consapevole. 8-9/10 Raggiungimento dei traguardi formativi corretto/preciso/completo. 6-7/10 Raggiungimento dei traguardi formativi abbastanza corretto/corretto/adeguato. 4-5/10 Raggiungimento dei traguardi formativi difficoltoso/parziale/impreciso/ inadeguato. LIVELLI RELATIVI ALL INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA OTTIMO 10 DISTINTO 9 BUONO 8 Raggiungimento dei traguardi formativi sicuro, preciso, completo e consapevole Raggiungimento dei traguardi formativi corretto/preciso/completo Raggiungimento dei traguardi formativi corretto/adeguato DISCRETO Raggiungimento dei traguardi formativi abbastanza corretto/adeguato 7 SUFFICIENTE 6 Raggiungimento dei traguardi formativi essenziale NON SUFFICIENTE 4/5 Raggiungimento dei traguardi formativi difficoltoso/parziale/impreciso/ inadeguato

125 Pagina125 OTTIMO 10 DISTINTO 9 BUONO 8 AREA EDUCATIVA CRITERI DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO L alunno/a partecipa in modo corretto e responsabile alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare consapevolmente le regole convenute e di utilizzare in modo autonomo le risorse personali nella realizzazione del proprio percorso di apprendimento. L alunno/a partecipa in modo corretto e responsabile alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare le regole convenute e di utilizzare pienamente le risorse personali nella realizzazione del proprio percorso di apprendimento. L alunno/a partecipa in modo corretto alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare in modo adeguato le regole convenute; utilizza le risorse personali nella realizzazione di una consegna. L alunno/a cerca di partecipare in modo corretto alle attività e agli interventi educativi programmati, dimostrando di rispettare sostanzialmente le regole convenute; guidato, utilizza le risorse personali nella realizzazione DISCRETO 7 di una consegna. L alunno/a necessita di richiami all assunzione di atteggiamenti corretti nei SUFFICIENTE confronti dei diversi contesti educativi; non sempre rispetta le regole 6 convenute, deve essere guidato nella realizzazione di una consegna. NON L alunno/a non assume atteggiamenti corretti nei confronti dei diversi SUFFICIENTE DESCRITTORI contesti PER educativi; I LIVELLI non DI ACCERTAMENTO rispetta le regole convenute E CERTIFICAZIONE anche se richiamato; DELLE 4/5 manifesta disinteresse e scarsa motivazione all apprendimento. COMPETENZE La valutazione degli studenti sia nell area cognitiva, sia nell area educativa, verrà effettuata sulla base delle rubriche valutative d Istituto. Tali rubriche riguardano sia gli apprendimenti disciplinari e trasversali, sia la certificazione delle competenze al termine dei tre ordini di scuola. All interno delle singole rubriche valutative vengono descritti i livelli che precisano il grado di raggiungimento dei traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione dello studente. Per poter procedere alla certificazione delle competenze degli alunni al termine della Scuola Primaria verranno somministrate agli studenti prove di verifica incentrate su compiti autentici relativi alle UdA, che saranno elaborate in corso d anno da apposito gruppo di lavoro e che saranno valutate secondo i criteri contenuti nelle rubriche valutative d Istituto.

126 Pagina126 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO AMBITI IN CUI GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO SONO VALUTATI Abilità tecniche AREA COGNITIVA Ascolto Lettura e comprensione Espressione nei diversi linguaggi verbali e non Abilità logiche Osservazione/ analisi / riflessione Applicazione / valutazione / sintesi Capacità di risolvere situazioni problematiche AREA EDUCATIVA Comportamento Partecipazioni alle attività scolastiche Impegno e rispetto delle regole Autonomia nell acquisizione del sapere (metodo di studio) Autovalutazione e capacità di scelta AREA COGNITIVA PERIODICITÀ DELLA VALUTAZIONE La periodicità della valutazione prevede che sia sostanzialmente effettuata: in ingresso (entro la prima decade di ottobre) in itinere (durante l intero periodo scolastico) bimestrale (fine novembre/fine aprile) quadrimestrale (fine gennaio/giugno) finale: scrutini ed esami classi terze della scuola secondaria (giugno). ASPETTI DOCUMENTALI Riguardo agli aspetti documentali della valutazione, si possono distinguere i seguenti passaggi: 1) dopo la somministrazione delle PROVE D INGRESSO - registrazione dei voti e/o altre annotazioni, definizione della situazione di partenza e interventi programmati ; 2) dopo la somministrazione delle PROVE IN ITINERE - registrazione dei voti e/o altre annotazioni sul Giornale del docente; 3) dopo la somministrazione delle PROVE SOMMATIVE

127 Pagina127 - registrazione dei voti e/o altre annotazioni sul Giornale del docente; 4) per la compilazione della SCHEDA PERSONALE di VALUTAZIONE (1 e 2 quadrimestre) - redazione di un apposita griglia che raccoglie le proposte di voto dei singoli docenti; sarà utilizzata in Consiglio di classe per la definizione dei voti da riportare su detta scheda. L USO DEGLI STRUMENTI DI VERIFICA E DEI RISULTATI È opportuno qui richiamare l importanza di un lavoro di analisi e ricerca sui dati prodotti attraverso le operazioni di verifica degli apprendimenti: tanto più ampia è la conoscenza che si ha in questo ambito tanto più, è possibile regolare il sistema nel suo complesso e verso i traguardi prefissati. Si tratta in sostanza di attività che permettono di apprendere dalla propria esperienza, in altre parole di processi di autoanalisi e autovalutazione del proprio operato; di tali attività si dà dunque conto più avanti, nella parte riguardante la valutazione esterna. CRITERI DI VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE IN DECIMI PER GLI APPRENDIMENTI DISCIPLINARI Voto 10 (dieci/decimi) 9 (nove/decimi) 8 (otto/decimi) 7 (sette/decimi) 6 (sei/decimi) 5 (cinque/decimi) 4 (quattro/decimi) Descrittori Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli obiettivi. Competenze Raggiungimento completo e sicuro di tutti gli obiettivi. Competenze Completo raggiungimento degli obiettivi. Competenze acquisite Raggiungimento adeguato degli obiettivi / Competenze complessivamente acquisite Raggiungimento degli obiettivi fondamentali. Competenze minime acquisite. Presenza di lacune lievi Mancato raggiungimento degli obiettivi fondamentali. Competenze parzialmente acquisite. Presenza di lacune diffuse. Mancato raggiungimento di tutti gli obiettivi. Competenze non acquisite. Presenza di lacune gravi e diffuse

128 Pagina128 CRITERI AGGIUNTIVI PER LA VALUTAZIONE Ai fini della valutazione quadrimestrale si potranno utilizzare solo i voti espressi con numeri interi. La valutazione finale considererà il livello di partenza, i passi di apprendimento in rapporto ai piani individualizzati, le competenze raggiunte e quindi terrà conto dei processi di apprendimento e dei risultati finali. Sostanzialmente si ammetteranno alla classe successiva gli alunni che avranno registrato dei progressi significativi rispetto alla situazione di partenza,che daranno segnali di miglioramento in termini di considerazione dello studio, d impegno e buona volontà che avranno raggiunto nel complesso gli obiettivi programmati per la classe. Il voto di condotta farà media con le altre discipline; se inferiore al sei sarà di per sé condizione di non ammissione alla classe successiva. Particolare attenzione riceverà la valutazione in classe I data l impostazione biennale del curricolo, così pure in classe II sarà importante considerare omogeneità e preparazione negli allievi della futura classe III in vista dell esame finale del I ciclo d istruzione. Per quanto riguarda l I.R.C. la valutazione sarà espressa con un giudizio: Ottimo (10), Distinto (9-8), Buono (7), Sufficiente (6), Non Sufficiente (5-4). Per quanto riguarda la partecipazione ai corsi PON FSE, di recupero e di potenziamento extracurricolare viene prevista l attribuzione di un credito formativo pari a 0,5 nelle discipline di riferimento per ogni corso validamente frequentato nell anno scolastico. L ASSEGNAZIONE DEL VOTO La valutazione periodica e finale degli apprendimenti e il comportamento sono effettuate mediante l attribuzione di voti numerici espressi in decimi. I risultati delle verifiche periodiche sono utilizzati ai fini della valutazione quadrimestrale, oltre che per definire eventuali interventi di recupero e di sostegno. La valutazione di fine quadrimestre tiene conto della situazione di partenza, delle reali capacità, dell impegno dimostrato e della considerazione verso lo studio dei risultati parziali raggiunti. La scuola è impegnata nel fornire in modo coerente e trasparente tutte le indicazioni utili per la comprensione delle valutazioni espresse; questo al fine di consentire: all alunno di conoscere, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati e una sempre più matura acquisizione di capacità auto valutative; ai docenti di verificare l efficacia delle strategie adottate per eventuali adeguamenti delle metodologie di insegnamento; alla famiglia di avere informazioni circa i livelli conseguiti in funzione di conoscenze, abilità/capacità, comportamenti.

129 Pagina129 CRITERI PER L'ASSEGNAZIONE DELLA VALUTAZIONE NUMERICA ALLE PROVE STRUTTURATE VALIDI PER TUTTE LE DISCIPLINE (MISURAZIONE) 1) Nelle prove che consentono una rilevazione numerica dei risultati, è possibile ricorrere ad una misurazione decimale attraverso la seguente proporzione: 10: X = punteggio max. della prova : punteggio ottenuto dall alunno Quindi il voto in decimi scaturisce dalla seguente operazione: (punteggio dell alunno X 10): punteggio max. della prova La soglia della sufficienza è indicata dalla seguente proporzione: 10:6= punteggio max. della prova : X 2) Altra modalità prevede di calcolare il punteggio percentuale nel seguente modo: a) il punteggio riportato nella prova dall alunno (punteggio grezzo) si divide con il punteggio massimo teorico della prova e il risultato si moltiplica per 100; b) si cerca in corrispondenza del risultato il voto decimale in una scala come quella sotto riportata. PUNTEGGIO VOTO 96/100% 10 91/95 % 9,5 86/90 % 9 81/85 % 8,5 76/80 % 8 71/75 % 7,5 66/70 % 7 61/65 % 6,5 56/60 % 6 51/55 % 5,5 46/50 % 5 41/45 % 4,5 36/40 % 4 31/35% 3,5 <30% 3

130 Pagina130 MODALITÀ PER L ASSEGNAZIONE DEL VOTO DECIMALE NELLE PROVE NON OGGETTIVE Le prove oggettive non eliminano l utilizzazione di altre prove, perché anch esse presentano difetti e limiti, ma si aggiungono a quelle già esistenti, ovvero a quelle della tradizione scolastica delle prove informali/soggettive (tema, test a domanda aperta, colloquio orale, ecc.) che, in tante occasioni, ben aderiscono alla situazione reale degli allievi e danno risultati immediatamente utilizzabili. Va tuttavia riconosciuta, anche per queste, la necessità di definire un percorso di valutazione il più possibile organico, coerente e riconoscibile. Nel tipo di prove scritte considerato, si suggerisce, per disciplina, uno schema di analisi per indicatori che potrà seguire una siffatta impostazione: CRITERI DI MISURAZIONE DELLE PROVE NON OGGETTIVE PER TUTTE LE DISCIPLINE CRITERIO DI MISURAZIONE La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale sono corrette, complete e articolate e approfondite (elaborate criticamente) La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale sono corrette, complete, non sempre approfondite. La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale sono corrette, sostanzialmente complete. La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale sono corrette ma non complete e con qualche imprecisione. La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale sono accettabili anche se contengono imprecisioni o lacune non gravi. (soglia di accettabilità) La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale contengono diversi errori di una certa gravità e le risposte sono superficiali. Si riscontrano difficoltà nel procedere delle applicazioni La prova, il compito o le risposte date ad un interrogazione orale contengono errori gravi e le risposte sono incomplete o errate. Gravi difficoltà nel procedere delle applicazioni. L alunno non svolge il compito, la prova o non risponde alla prova orale per incapacità o grave negligenza. VALUTAZIONE

131 Pagina131 AREA EDUCATIVA Il comportamento dello studente è valutato sia durante tutto il periodo di permanenza negli ambienti scolastici sia in termini di partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalla scuola anche fuori della propria sede. Se la valutazione è inferiore a 6 decimi l alunno/a non è ammesso/a all anno successivo o all esame di licenza. CRITERI DI VALUTAZIONE E DI ATTRIBUZIONE DEL VOTO DI COMPORTAMENTO Voti 10 (dieci/decimi) 9 (nove/decimi) 8 (otto/decimi) 7 (sette/decimi) 6 (sei/decimi) 5 (cinque/decimi) Descrittori del comportamento Si comporta sempre in modo corretto e responsabile, collabora con i compagni e gli insegnanti, partecipa in modo costruttivo e si impegna in modo costante e approfondito. Si comporta in modo corretto e responsabile, la socializzazione è positiva, partecipa con interesse alla lezione e si impegna in modo costante. Rispetta le regole di comportamento, la socializzazione è positiva, partecipa con interesse alla lezione e si impegna in modo abbastanza costante. Vivace ma non sempre corretto, la socializzazione è positiva, talvolta distratto, qualche discontinuità nell impegno. Numerosi ritardi e assenze, 1 2 note disciplinari, notificate ai genitori. Spesso non rispetta le regole, la socializzazione è, in genere, positiva, interviene se sollecitato, l impegno è superficiale. Numerosi ritardi e assenze, 3 o più note disciplinari, notificate ai genitori. Non rispetta le regole, i rapporti con i compagni ed insegnanti sono difficoltosi e/o scorretti, fa interventi non pertinenti, l impegno è inadeguato. Numerosi ritardi e assenze, sanzioni disciplinari. Il voto del comportamento include - Le abilità trasversali sociali; - le abilità metacognitive (gestione e controllo del sé). La valutazione degli studenti sia nell area cognitiva, sia nell area educativa, verrà effettuata sulla base delle rubriche valutative d Istituto. Tali rubriche riguardano sia gli apprendimenti disciplinari e trasversali, sia la certificazione delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione. All interno delle singole rubriche valutative vengono descritti i livelli che precisano il grado di raggiungimento dei traguardi formativi in base a cui si valuta la prestazione dello studente. Per poter procedere alla certificazione delle competenze degli alunni verranno somministrate agli studenti prove di verifica incentrate su compiti autentici, che saranno elaborate in corso d anno da apposito gruppo di lavoro e che saranno valutate secondo i criteri contenuti nelle rubriche valutative d Istituto

132 Pagina132 ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO VALUTAZIONE DELL AMMISSIONE ALL ESAME Sono ammessi all esame di Stato conclusivo del primo ciclo d istruzione gli alunni che non si sono assentati per un numero superiore a ¼ del monte ore personalizzato salvo deroghe per gravi motivi di salute adeguatamente documentati; che hanno conseguito una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente; che hanno conseguito un voto di comportamento non inferiore a sei decimi; che hanno conseguito un voto di idoneità non inferiore ai sei decimi. GIUDIZIO DI IDONEITÀ Il voto decimale rappresentativo del giudizio di idoneità viene determinato come somma di due contributi, arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5: (denominato di esito ) espresso dalla media, non arrotondata, dei voti ottenuti dall'alunno in sede di scrutinio finale, incluso il voto di comportamento con esclusione del giudizio di IRC. Collegio dei Docenti, pur applicando le indicazioni contenute nel D.P.R. 122/2009 ed in particolare ritiene che, per evitare possibili appiattimenti che rischierebbero di: penalizzare le potenziali eccellenze ; di non evidenziare i punti di forza nella preparazione degli alunni anche in funzione orientativa rispetto al proseguimento degli studi; penalizzare gli alunni che hanno raggiunto un livello di competenze essenziale, ma adeguato al loro livello di maturazione e al percorso scolastico; debba tenere in debito conto il curricolo dell alunno (contributo di percorso ) inteso come: progressione nel raggiungimento degli obiettivi formativi in termini di conoscenze, competenze, capacità e comportamenti; progressione nel processo di maturazione e consapevolezza; partecipazione alle attività e ai progetti promossi dalla Scuola.

133 Pagina133 PROVE D ESAME (se non interverranno modifiche ministeriali nel corso del c.a.s.) Prove scritte Durata Colloquio multidisciplinare Italiano 4 Il colloquio multidisciplinare offrirà all alunno la possibilità di dar prova della propria Matematica ed elementi di scienze e tecnologia Inglese/Francese 2+ 2 Prove scritte INVALSI: Italiano Matematica 3 definita dal SNV capacità di rielaborazione e d organizzazione delle conoscenze acquisite, anche in vista delle scelte successive. Di conseguenza, sarà valutata la preparazione, l impostazione data dall alunno alla prova. Sono oggetto del colloquio soprattutto quelle discipline per le quali non sono previste prove scritte compresa la seconda lingua straniera. CRITERI DI VALUTAZIONE PER LE PROVE SCRITTE Italiano Matematica ed elementi di scienze e tecnologia Lingue straniere -Correttezza ortografica, grammaticale e sintattica; -padronanza lessicale; -pertinenza alla traccia; -ricchezza di contenuto; -chiarezza espositiva. -Comprensione e soluzione dei problemi; -applicazione di regole e procedimenti; -comprensione ed uso dei linguaggi specifici; -ordine formale. -Comprensione delle istruzioni indicate; -coerenza e ricchezza del contenuto; -competenza lessicale; -correttezza grammaticale; -organicità e chiarezza espositiva. CRITERI DI VALUTAZIONE PER LA PROVA ORALE Criteri di valutazione per il colloquio pluridisciplinare -Padronanza della lingua ed esposizione; -conoscenza degli argomenti di studio; -capacità di stabilire relazioni; -discussione e approfondimento critico.

134 Pagina134 CRITERI PER LA FORMULAZIONE DEL VOTO FINALE In base al Regolamento per la valutazione degli alunni (DPR 22 giugno 2009, n. 122 e CM n. 49/2010) all esito dell esame di Stato conclusivo del primo ciclo concorrono quindi: 1) gli esiti delle prove scritte (italiano, matematica, inglese e seconda lingua straniera se prevista o prova scritta di Italiano (L2) per i soli alunni stranieri neoimmigrati in applicazione del D.P.R. 89 art. 5 comma 10 per i quali la programmazione individuale svolta abbia previsto la sostituzione della seconda lingua comunitaria con il potenziamento di Italiano come lingua 2 ); 2) l esito della prova orale; 3) l esito della prova scritta nazionale; 4) il giudizio di idoneità considerando il percorso scolastico compiuto dall alunno nella scuola secondaria di primo grado Il voto finale è costituito dalla media aritmetica dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità arrotondata all unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5.

135 Pagina135 Criteri per la determinazione del voto da attribuire a ciascun candidato in esito alle prove scritte d esame. GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PROVA SCRITTA D ESAME DI LINGUA ITALIANA Tipologia A Tipologia B Tipologia C Esposizione in cui l alunno possa esprimere esperienze reali o costruzioni di fantasia sotto forma di cronaca, diario, lettera, racconto o intervista. Trattazione di un argomento di interesse culturale o sociale che consenta l esposizione di riflessioni personali. Relazione su un argomento di studio attinente a qualsiasi disciplina. ELEMENTI DI VALUTAZIONE L elaborato si presenta 10 Completamente adeguato alla traccia e si sviluppa in maniera coerente rispetto alla tipologia testuale richiesta. 9/8 Completamente adeguato alla traccia e sviluppa la tipologia testuale richiesta. 7 Adeguato alla traccia. 6/5 Parzialmente adeguato alla traccia. 4/3 Non adeguato alla traccia Espresso in modo Risulta Il lessico 10 Organico e ben strutturato 9/8 Coerente e scorrevole 7 Chiaro e preciso 6 Semplice e lineare 5 Confuso 4/3 Ripetitivo e schematico 4/3 Incoerente 4/3 Slegato 4/3 Elementare, riduttivo o approssimativo 10 Corretto e ben strutturato dal punto di vista ortografico e sintattico. 9/8 Corretto nell uso dei connettivi logici e dei periodi complessi. 7/6 Corretto dal punto di vista ortografico. 5/3 Non sempre (poco) corretto dal punto di vista ortografico e sintattico. 10 Risulta ricco, ben articolato e funzionale al contesto. 9/8 Risulta appropriato e specifico. 7 Risulta adeguato alla tipologia testuale richiesta. 6 Risulta generico e/o ripetitivo. 5/4 Non è utilizzato in modo appropriato.

136 Pagina136 Gli argomenti sono presentati La valutazione complessiva risulta pertanto 10 In modo personale e creativo nella forma e nei contenuti. 9 In modo personale, dimostrando maturità di pensiero critico e capacità di analisi. 8/7 In modo coerente e completo. 6 In modo generico e dispersivo. 5/4 In modo incompleto

137 Pagina137 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PROVA SCRITTA D ESAME DI LINGUA STRANIERA 1. PRODUZIONE (Lettera/dialogo/riassunto) Struttura Contenuto Strutture linguistiche Totalmente corretta 10 Quasi totalmente corretta 9 Globalmente corretta 8 In buona parte corretta 7 Parzialmente corretta 6 Molto scorretta 5 Del tutto scorretta 4/3 Attinente alla traccia e scorrevole 10 Attinente alla traccia 9 Globalmente attinente alla traccia 8 In buona parte attinente alla traccia 7 Parzialmente attinente alla traccia 6 Poco attinente alla traccia 5 Non attinente alla traccia 4/3 Corrette e complesse 10 Corrette ma semplici 9 Globalmente corrette 8 In buona parte corrette 7 Parzialmente corrette 6 Poco corrette e/o incomplete 5 Scorrette quasi sempre 4/3 Ortografia Sempre corretta 10 Corretta quasi sempre 9 Corretta in buona parte 8 Sostanzialmente corretta 7 Parzialmente corretta 6 Poco corretta 5 Scorretta quasi sempre 4/3 Lessico Ricco e originale 10 Adeguato 9 Semplice 8 Essenziale 7 Povero 6 Poco adeguato 5 Inadeguato 4/3

138 Pagina COMPRENSIONE (questionario) COMPRENSIONE DELLE DOMANDE FORMULAZIONE DELLE RISPOSTE ORTOGRAFIA Completa e agevole 10 Quasi totale 9 In buona parte 8 essenziale 7 parziale 6 superficiale 5 limitata a pochissime informazioni 4/3 originale e personale 10 corretta con qualche nota personale 9 corretta ma priva di note personali 8 con qualche scorrettezza grammaticale 7 incomplete ma sufficientemente corrette 6 poco corrette 5 scorrette in molti punti 4/3 Sempre corretta 10 Corretta quasi sempre 9 Corretta in buona parte 8 Sostanzialmente corretta 7 Parzialmente corretta 6 Poco corretta 5 Scorretta quasi sempre 4/3 LESSICO Ricco e originale 10 Adeguato 9 Semplice 8 Essenziale 7 Povero 6 Poco adeguato 5 Inadeguato 4/3

139 Pagina139 GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PROVA SCRITTA D ESAME DI MATEMATICA Criteri Descrittori Voto Conoscenza degli elementi specifici della disciplina (definizioni, regole, formule, procedimenti) Applicazione di regole, formule e procedimenti. Identificazione delle procedure di risoluzione dei problemi. Utilizzo del linguaggio specifico e simbolico Completa e approfondita 10 Completa 9 Sicura 8 Corretta 7 Essenziale 6 Frammentaria 5 Lacunosa 4 Corretta e consapevole 10 Corretta 9 Sicura 8 Adeguata 7 Sostanzialmente adeguata 6 Incerta 5 Parziale 4 Completa e rigorosa 10 Completa e ben articolata 10 Completa 9 Corretta 8 Sostanzialmente corretta 7 Limitata 6 Parziale 5 Impropria 4 Rigoroso 10 Preciso 9 Appropriato 8 Adeguato 7 Sostanzialmente adeguato 6 Approssimato 5 Inappropriato 4

140 Pagina140 I quesiti affrontati sono stati interpretati e risolti in modo completo e rigoroso (10) completo e ben articolato (10) completo (9 ) corretto (8) sostanzialmente corretto (7) limitato (6) incompleto (5) parziale (5) improprio (4) La prova denota la completa e approfondita (10) completa (9) sicura (8) corretta (7) essenziale (6) parziale o superficiale (5) frammentaria (5) lacunosa (4) conoscenza degli elementi specifici della disciplina, la corretta e consapevole (10) corretta (9) sicura (8) adeguata (7) sostanzialmente adeguata (6) incerta o incompleta (5) parziale (4) capacità di applicare regole e procedimenti, l utilizzo rigoroso (10) preciso (9) appropriato (8) adeguato (7) sostanzialmente adeguato (6) approssimato (5) inappropriato (4) del linguaggio. Il voto relativo a ciascuna prova scritta d'esame, con esclusione della prova nazionale di cui all art. 4 della L. 176/2007, è determinato come somma arrotondata all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5. c. Valutazione della prova orale d'esame. Premesso che il colloquio interdisciplinare è finalizzato a valutare non solo le conoscenze e le competenze acquisite, ma anche il livello di padronanza di competenze trasversali (capacità di esposizione e argomentazione, di risoluzione dei problemi, di pensiero riflessivo e critico, di valutazione personale ecc.) alla prova orale è attribuito un voto espresso in decimi. d. Valutazione della prova nazionale. Il voto relativo alla prova nazionale di cui all'art. 4 della L. 176/2007, viene determinato sulla

141 Pagina141 base delle eventuali indicazioni fornite dall'i.n.val.s.i. per la conversione del punteggio al test conseguito dall'alunno in voto decimale. In mancanza delle predette indicazioni il voto viene determinato come voto decimale unico, arrotondato all'unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5, corrispondente alla percentuale delle risposte esatte fornite dal candidato rispetto al numero totale dei quesiti presenti nella prova medesima. La predetta percentuale, nel caso in cui l'i.n.val.s.i. attribuisca punteggi diversificati in ragione del livello di difficoltà dei vari quesiti, viene calcolata sulla base del punteggio conseguito dal candidato rispetto al punteggio massimo conseguibile. Criteri di attribuzione della lode La lode viene assegnata da parte della commissione esaminatrice con decisione assunta all'unanimità se: il candidato consegue il punteggio finale di dieci decimi in tutti i contributi che concorrono al calcolo del voto finale e se il giudizio di idoneità è dieci decimi; il candidato non consegue il punteggio di dieci decimi in uno solo dei contributi che concorrono al calcolo del voto finale (escluso il giudizio di idoneità). Certificazione delle competenze Nell ambito delle procedure di valutazione rientra anche la certificazione delle competenze. La normativa (CM 50/09) afferma che l esito conclusivo dell esame, espresso in decimi, è illustrato da una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall alunno. A questo si giunge tenendo conto delle valutazioni espresse in sede di ammissione ed emerse nelle prove d esame nonché della valutazione dell intero percorso di studio effettuato nel corso del triennio. L autonomia decisionale del CdD consente di adottare un modello di certificazione delle competenze. Pubblicazione degli esiti Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all'albo della scuola, ai sensi dell'articolo 96, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003, n Candidati esterni Per i candidati esterni il voto da attribuire in esito alle prove d esame viene determinato come media dei voti ottenuti alle prove d'esame con le modalità indicate ai precedenti punti.

142 Pagina142 ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DI STUDI DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Per l esame conclusivo del primo ciclo sono predisposte, se necessarie, prove di esame differenziate, comprensive della prova a carattere nazionale (INVALSI) corrispondenti agli insegnamenti impartiti, idonee a valutare il progresso dell alunno in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Le prove sono adattate, ove necessario, in relazione al Piano educativo individualizzato, a cura dei docenti componenti la commissione. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell esame e del conseguimento del diploma. Inoltre le suddette prove sono sostenute anche con l uso di attrezzature tecniche e sussidi didattici, nonché di ogni altra forma di ausilio tecnico loro necessario. Sul diploma è riportato il voto finale in decimi, senza menzione delle modalità di svolgimento e di differenziazione delle prove. Preliminarmente all esame di stato saranno fissate le modalità, i tempi e il sistema valutativo da prevedere per la prova d esame, corrispondente a quanto attuato durante l anno. Agli alunni con disabilità che non conseguono la licenza è rilasciato un attestato di credito formativo. Tale attestato è titolo per l iscrizione e per la frequenza delle classi successive, ai soli fini del riconoscimento dei crediti formativi validi anche per l accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione. In particolare ai fini dell espletamento delle prove dell Esame di stato conclusivo del percorso scolastico dell alunno, il C.d.c. deve predisporre per la commissione esaminatrice un allegato contenente: La richiesta al presidente della Commissione, della presenza dell insegnante di sostegno, durante le prove scritte, al fine di garantire un sereno svolgimento delle stesse da parte dell alunno; La documentazione personale dello studente con la relazione finale relativa all intero percorso scolastico effettivamente svolto; Per i candidati che hanno seguito la programmazione differenziata con obiettivi minimi, l eventuale richiesta di prove equipollenti, e/o di assistenza e/o di tempi suppletivi sia per l espletamento sia delle prove scritte che di quelle orali; eventuale richiesta motivata di sostituire il colloquio con prove scritte, test o qualsiasi altra strumentazione che medi tra il candidato e la commissione esaminatrice; per i candidati che hanno seguito la programmazione differenziata riconducibile al PEI, e che sostengono le prove d esame, la richiesta di prove coerenti con il percorso; per gli alunni che hanno seguito una programmazione differenziata riconducibile al PEI, ma che non sostengono le prove d esame, sarà cura del C.d.c. stendere valutazione dei risultati conseguiti in termini di abilità e competenze per il rilascio da parte della scuola di un certificato di frequenza ed un attestato di competenze.

143 Pagina143 ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DELL ISTRUZIONE DEGLI ALUNNI con DSA - Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA), adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni e del PDP predisposto al fine di adottare procedure adeguate alle situazioni individuali. - Nello svolgimento dell attività didattica e delle prove d esame, saranno adottati, nell ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologici-didattici compensativi e dispensativi concordati e ritenuti più idonei a seconda delle diverse circostanze. ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL PRIMO CICLO DELL ISTRUZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI Nel valutare le prove scritte si terrà conto del tempo di presenza dell alunno in Italia e dei percorsi specifici seguiti nell apprendimento dell italiano. La commissione, tenuto conto del percorso scolastico dell alunno definirà, se la normativa lo permetterà, il peso/incidenza delle prove nazionali INVALSI in modo da non penalizzare quello con livello di competenza inferiore a quello richiesto dalla prova nazionale. Il colloquio multidisciplinare dovrà consentire di valutare il livello globale di maturazione dell alunno e potrà riguardare, nel rispetto della responsabilità delle singole sottocommissioni, approfondimenti delle singole discipline di studio e altri elementi derivati da qualificate esperienze realizzate. Per ulteriori indicazioni relative alla prova nazionale prevista per gli alunni con BES nell ambito dell esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si rinvia a quanto disposto dalla normativa vigente.

144 Pagina144 Le rilevazioni dell INVALSI LA VALUTAZIONE ESTERNA La valutazione esterna è affidata all INVALSI - Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione - che provvede alla valutazione degli apprendimenti. I risultati della valutazione che l INVALSI mette a disposizione delle istituzioni scolastiche, socializzati e analizzati all interno del Collegio dei Docenti, costituiscono il punto di partenza sia per la progettazione educativa e didattica, sia per l attivazione di percorsi di miglioramento e di potenziamento/recupero. Il Sistema Nazionale di Valutazione e il RAV Durante l anno scolastico , come richiesto dal DPR 28 marzo 2013 n 80, che ha emanato il Regolamento sul sistema nazionale di valutazione e dalla Direttiva n 11 del 18 settembre 2014, che definisce le Priorità strategiche del Sistema nazionale di Valutazione per gli anni scolastici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017, la nostra scuola ha preliminarmente individuato il Nucleo di Autovalutazione (NIV), il quale ha proceduto alla compilazione del RAV (Rapporto di Autovalutazione). Tale documento, accuratamente compilato in tutte le sue sezioni, ha permesso alla scuola: - di compiere un autentica autoanalisi dei punti di forza e di criticità, grazie a dati comparabili e misurabili; - di porre in relazione gli esiti dell apprendimento con i processi organizzativo-didattici all interno del contesto socio-culturale della scuola stessa; - di individuare, sulla base dei vari dati e dei benchmark di riferimento, le priorità strategiche con i relativi obiettivi di miglioramento. Dalle priorità e dai traguardi individuati sono scaturiti Obiettivi di Processo che pianificano una serie di attività da realizzare nel corrente anno scolastico per avviare il percorso di avvicinamento ai traguardi e alle priorità strategiche determinate. Tali attività saranno oggetto di una attenta valutazione da parte del NIV che dovrà monitorarne lo svolgimento e i risultati, ma potranno essere altresì oggetto di una valutazione esterna con protocollo INVALSI, che verificherà sia la coerenza delle azioni di miglioramento con le criticità emerse e le priorità individuate, sia l efficacia delle azioni stesse. Il monitoraggio interno e la valutazione esterna consentiranno di rimodulare o, eventualmente, riprogrammare i percorsi attivati. Come ultima fase del processo di autovalutazione, la scuola farà conoscere alla comunità il lavoro svolto attraverso la pubblicazione di un primo rapporto di rendicontazione sociale.

145 Pagina145 Per realizzare un autovalutazione rigorosa saranno implementate anche le azioni/attività relative al: 1. Progetto Qualità; e al 2. Progetto Rendicontazione e bilancio sociale 1. Progetto Qualità La nostra Istituzione Scolastica, attraverso lo sviluppo di un modo nuovo di essere della scuola, valorizzando le risorse professionali interne, sviluppando coerentemente i programmi d azione e traducendoli in risultati chiaramente identificabili e valutabili ha conseguito la certificazione di Scuola di Qualità. L idea guida del Progetto si rappresenta come la possibilità che la scuola continui a migliorarsi, innestando nella sua attuale architettura iniziative sempre più consapevoli, condivise nonché in coerenza con quanto dettagliato nel RAV. L istituto pertanto: resta orientato allo sviluppo della Politica della Qualità intesa come pianificazione delle attività, dei processi e dei servizi secondo criteri di efficacia, efficienza e controllo; mira a realizzare il lifelong learning (apprendimento durevole) ritenuto prioritario e fondamentale dagli organismi di istruzione e valutazione; istituisce il Sistema Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9004:2009 e nomina una Commissione Garanzia Qualità (GdM) responsabile dell istituzione, gestione e controllo S.G.Q.; individua, progetta e controlla i principali processi relativi all area educativo-didattica, amministrativa, tecnica, ausiliaria e della comunicazione; coinvolge i genitori, il personale interno nella soluzione dei problemi, nelle scelte, nelle verifiche e nel miglioramento globale dei servizi e dei processi interni; attua un sistema di deleghe attraverso un funzionigramma d Istituto comprendente i docenti e le funzioni ATA; orienta tutto il sistema al miglioramento continuo.

146 Pagina Rendicontazione e bilancio sociale La rendicontazione sociale è un momento fondamentale nella vita della scuola in quanto è il processo e la modalità attraverso la quale la scuola rende conto delle proprie attività, delle proprie scelte e delle proprie responsabilità in un contesto che richiede sempre più trasparenza ed apertura alle istanze della collettività. La rendicontazione, per essere implementata, ha bisogno di adeguate strumentazioni e tra queste il bilancio sociale occupa una posizione preminente. Il bilancio sociale dell Istituto è quel documento, da realizzare con cadenza periodica, nel quale la scuola riferisce, a beneficio di tutti i suoi interlocutori (famiglie, personale, partner/enti pubblici e privati), le scelte operate, le attività svolte ed i servizi resi, dando conto delle risorse a tal fine utilizzate, descrivendo i suoi processi decisionali ed operativi. Il Bilancio sociale, utile sia per esplicitare agli stakeolder l utilizzo delle risorse per perseguire mission e vision della scuola che le scelte fatte, consente un efficace processo di accountability in quanto esplicita: valori di riferimento, visione e programma dell amministrazione; politiche e servizi resi; risorse disponibili e utilizzate. La struttura del un bilancio sociale che la Scuola intende realizzare è una raccolta ragionata dei più importanti documenti pedagogici e contabili prodotti dall Istituto pubblicata su una pagina web del sito scolastico.

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