TECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA I

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA - Facoltà di Architettura di Matera Classe LM/4, conforme alla DIRETTIVA EUROPEA 85/384 e al D.M. 22 ottobre 2004, n.270 a.a. 2011/2012 II ANNO Semestrale TECNOLOGIA DELL ARCHITETTURA I PROF. ARCH. ANTONELLA GUIDA ING. ANTONELLO PAGLIUCA (Tutor del Laboratorio di Tecnologia dell Architettura) Assistenti ING. MAURO DE LUCA PICIONE ARCH. DORIANA DE TOMMASI ING. IPPOLITA MECCA

2 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

3 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

4 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

5 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

6 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

7 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

8 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

9 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

10 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

11 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

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13 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

14 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

15 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

16 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE Sfalsamento indietro

17 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE Sfalsamento nullo

18 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE Sfalsamento avanti

19 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

20 COLLEGAMENTI VERTICALI: SCALE

21 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE Strutture a gabbia intelaiata

22 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE Strutture con nucleo portante perimetrale

23 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE Strutture con nucleo portante centrale

24 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE Strutture con pilastri centrali e pareti perimetrali di semplice chiusura

25 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE travi rampanti, solette rampanti e rampe sospese sostenute da impalcati piani

26 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE DAPIT - Dipartimento di Architettura scala con Pianificazione soletta rampante e Infrastrutture di Trasporto

27 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE a) Soletta rampante in laterocemento b) Soletta rampante su travi di pianerottolo c) Soletta rampante in c.a. su travi rampanti laterali

28 COLLEGAMENTI VERTICALI: L ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE scala con soletta a sbalzo da travi a doppio ginocchio

29 Scala: insieme di ripiani orizzontali collocati a diverse altezze, in maniera continua e a intervalli regolari. Una pedata (p) ed una alzata (a) costituiscono un gradino e definiscono il contorno. La pedata è la profondità utile per l appoggio del piede. Più gradini (o scalini) uniti tra loro costituiscono una rampa. La pendenza della rampa è data dal rapporto: tg γ = a p

30 Radente

31 PIANEROTTOLI Le rampe sono intervallate da ripiani orizzontali che hanno la funzione di rendere agevole il cambio di direzione di salita e di render meno faticoso il superamento delle rampe. -Pianerottoli di arrivo e di partenza -Pianerottoli di riposo

32 Gradini di invito

33 DIMENSIONAMENTO DEI GRADINI La storia del dimensionamento dei gradini: Vitruvio (De Architectura,, II Cap.): il gradino deve avere dimensioni tali da dar luogo a un triangolo rettangolo perfetto coi lati proporzionali ai numeri 3,4,5, ove tre rappresenta il lato proporzionale all alzata, alzata, 4 alla pedata. Palladio (Quattro libri dell Architettura, Cap. XXVIII): La pedata sia sempre doppia dell alzata, maggiore di un piede e minore di un piede e mezzo. Legittimazione dall armonia armonia della forma

34 DIMENSIONAMENTO DEI GRADINI Francois Blondel (Cours de Architecture,, 1675) La lunghezza del passo naturale di un uomo che cammina in piano è di due piedi (2x0,324 m), mentre l altezza di quello che sale su una scala a pioli drizzata a piombo è di un piede. Di qui si vede come la lunghezza naturale del passo disteso su un piano è doppia dell altezza naturale dello stesso passo in verticale. Quindi, per congiungere l uno l e l altro l come si fa in tutte le rampe, occorre che ciascuna parte in verticale sia presa in compensazione di due parti in orizzontale e che entrambi, perché risulti un passo naturale, diano insieme la lunghezza di due piedi. p = 64,8 2a 2a + p = 64,8

35 DIMENSIONAMENTO DEI GRADINI Quando lo scalino ha pianta non rettangolare, si fa riferimento, per il dimensionamento, alla linea di passo, o linea di maggior traffico della scala. La linea di passo si fa coincidere con l asse l della rampa, se questa ha larghezza inferiore di 110 cm. Negli altri casi si fissa a una distanza di cm dal corrimano.

36 DIMENSIONAMENTO DEI GRADINI Valori delle alzate e delle pendenze per tipologie di edifici: Tipologia edificio Valore di a (cm) Edifici a carattere monumentale Uffici pubblici abitazioni signorili 14-16,5 Civili abitazioni 16-17,5 Scale di servizio 18-20

37 DIMENSIONAMENTO DELLE RAMPE -La rampa non deve esser composta da più di 12 gradini (indicazioni nei Regolamenti Edilizi) -L: Largh.. totale L=l+k -l: Largh.. gradino al finito -k: Larghezza del corrimano (distanza tra piano verticale esterno della pedata e piano verticale più esterno della rampa)

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39 Individuazione della direttrice verticale

40 DIMENSIONAMENTO DEI PIANEROTTOLI -La profondità dei pianerottoli di riposo non deve mai essere inferiore a quella totale della rampa (L). -La dimensione dei pianerottoli di arrivo dipende dalle porte di accesso agli alloggi e all ascensore. ascensore.

41 LE OPERE DI FINITURA -I I rivestimenti delle scale devono esser realizzati con materiali aventi precisi requisiti (resistenza all usura, agli urti, alla flessione, etc.) I materiali utilizzabili sono: -Legno, marmo, graniti -Linoleum, gomma -Fibre tessili naturali o sintetiche -Mattonelle in laterizio (cotto) -Ceramiche, intonaco granigliato -Legno mineralizzato, sughero.

42 LE OPERE DI FINITURA Le misure di b e c fissano la posizione, sul contorno rustico,, del gradino su cui, con le finiture, si determina il contorno finito. Tali valori dipendono da: -Spessore del rivestimento -Sporgenza del naso dell alzata -Profondità effettiva del ripiano orizzontale -Spessore della malta di allettamento (utile per ovviare a possibili imperfezioni del rustico dovute ad esempio a cedimenti della cassaforma durante il getto) - Problemi di cantiere

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44 LE OPERE DI FINITURA I pianerottoli vengono rivestiti con gli stessi materiali impiegati per le rampe. Se accade che: c : : Spessore sul pianerottolo. Il valore dell alzata del primo gradino rustico che si diparte dal pianerottolo sarà maggiore della misura da progetto, e l ultima, l a sua volta, sarà inferiore ad a.

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46 Se i fianchi della rampa sono a muro si protegge l intonaco della muratura mediante apposito battiscopa (o zoccolino), in legno o lastre di pietra spesse 2 cm.

47 - Per le Scale Esterne si conferirà una lieve pendenza alle pedate, o acquatura,, per favorire il deflusso dell acqua piovana o di lavaggio.

48 LE OPERE DI FINITURA Parapetti e corrimani -Chiusi: costituiti da muratura in mattoni (pieni o forati) o c.a. -A A giorno: profilati di ferro o in ottone (ringhiera)

49 LE OPERE DI FINITURA Parapetti e corrimani -Misti: parte inferiore chiusa, parte superiore a giorno.

50 LA STRUTTURA DELLE SCALE -Scale in legno -Scale in pietra -Scale in muratura -Scale in ferro -Scale in ferro e laterizio -Scale in cemento armato

51 SCALE IN CEMENTO ARMATO -SCALE A SBALZO: insieme di gradini staticamente autonomi uscenti a sbalzo dalla struttura portante (muratura della gabbia o centrale, trave a ginocchio in c.a. mascherata dai muri di tamponamento). L ossatura L dei gradini si realizza contemporaneamente alla struttura portante, creando un unicum monolitico. Spessore statico o anima della rampa > 6 cm

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54 A SOLETTA CONTINUA O RAMPANTE: una soletta in c.a. (a ginocchio o curvilinea) sulla quale poggiano i gradini, che si realizzano contemporaneamente alla soletta o in un tempo successivo. Spessore soletta > 10 cm

55 Schema statico a soletta continua Schema statico a soletta rampante

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58 PROGETTAZIONE DELLE SCALE -La discontinuità del corrimano è un rischio per utenti anziani o diversamente abili -La continuità dell intradosso della rampa e del corrimano si verificano allorché lo spessore del pianerottolo al finito (S), lo spessore della rampa al finito (r) e le porzioni delle pedate dei gradini che arrivano (l 2 ) e si dipartono (l 1 ) dalla rampa stanno tra loro in determinati rapporti.

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62 PROGETTAZIONE DELLE SCALE l l = p Formula da manuale dell architetto architetto d = S r a 2 + p p 2

63 r + l cosγ S = 1 tgγ E B D C A l = 1 tgγ d d = S r cosγ

64 ESEMPIO: SCALA RETTILINEA A DUE RAMPE Step di dimensionamento: 1. Analisi dei dati del problema e disegno dello schema-tipo 2. Individuazione degli assi di sfalsamento e aggiunta pedata per r il calcolo degli sfalsamenti. 3. Calcolo sfalsamenti e verifiche continuità.

65 ESEMPIO: SCALA RETTILINEA A DUE RAMPE

66 ESEMPIO: SCALA RETTILINEA A DUE RAMPE

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72 Le intersezioni delle radenti, dei corrimano e degli intradossi delle rampe risultano correttamente allineati sull asse di sfalsamento B-B

73 ESEMPIO: SCALA RETTILINEA A TRE RAMPE Dati del problema Schema tipo

74 ESEMPIO: SCALA RETTILINEA A TRE RAMPE Definizione assi di sfalsamento

75 ESEMPIO: SCALA RETTILINEA A TRE RAMPE

76 Riferimenti: SCALE, L. Consonni,, ED. Hoepli Manuale di progettazione edilizia, A. Gottfried,, ED. HOEPLI Manuale dell Architetto, Ed. CNR Manuale dell Architetto di Bruno Zevi, Mancosu Editore

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